Guita Storica di Reggio Emilia - CHIESA DI S GIACOMO E FILIPPO
Sorge sullo stesso isolato dell'ospedale, a ridosso del cardo massimo della città romana (l'attuale via Roma), subito dopo l'anno 1000. La chiesa, alla quale era annessa una canonica e un'ampia area libera, era ricordata comeextra muros per distinguerla da quella di S. Giacomo, dove ora è la Banca d'Italia. Era originariamente un edificio molto più piccolo dell'attuale, preceduto da una piazzetta-cimitero, secondo lo schema del periodo. Nei secoli successivi venne ampliata molte volte verso il piazzale antistante, fino al 1873, anno nel quale venne rifatta anche la facciata. Degno di nota è l'oratorio di S. Maria del Gonfalone, costruito nel 1640, nell'area retrostante l'abside della chiesa. Pregevole esempio di architettura barocca, dopo alterne vicende durante il 1700, venne adibito nel XIX sec. a deposito di combustibili e rimase tale fino al XX sec., quando fu demolito nel 1945.
Un Solo Suono: Esperienza Sonora in Concerto - compilation
Alcune parti del concerto di beneficienza tenutosi martedì 16 ottobre 2012 nella Chiesa di San Filippo Neri, in Via San Filippo 16 a Reggio Emilia, organizzato da Suono Armonico. suonoarmonico.it
Un viaggio nel mondo armonico accompagnati da uno straordinario ambiente sonoro creato da diversi strumenti: campane armoniche, hang, flauti, chitarra, tastiere e voci... In un luogo sacro e affascinante, un'esperienza indimenticabile e senza tempo...
La serata era ad offerta libera e il ricavato è stato devoluto al comitato Abitare in Pace, che si occupa di aiutare direttamente i concittadini di Cavezzo (Mo) danneggiati dai recenti eventi sismici. abitareinpace.org
Albert Rabenstein, Buenos Aires, Argentina
Andrea Tosi, Rovigo
Emanuele Zanfretta, Verona
Massimo Fabbrucci, Firenze
Massimo Lodoletti, Torino
Ari Lusenti, riprese video
Francesco Neviani, riprese e montaggio video
Giovanni Filippo Dreyer (1703-1772) - Inno a 4 voci per San Filippo
Filippo Benizi, (Firenze, 15 agosto 1233 – Todi, 23 agosto 1285), è stato un religioso e presbitero italiano dell'Ordine dei Servi di Maria (OSM), di cui venne eletto Superiore generale (1267); papa Clemente X lo ha proclamato santo nel 1671.
Di nobile famiglia fiorentina, nacque nel quartiere d'Oltrarno, figlio di Giacomo Benizi e di Albaverde Frescobaldi. Studiò filosofia e medicina presso le Università di Parigi e di Padova, dove si laureò nel 1253. Entrò nel 1254 come fratello laico nell'Ordine dei Servi di Maria presso il convento di Monte Senario e prese poi i voti. Venne ordinato sacerdote a Siena nel 1258 e assunse diversi incarichi di responsabilità nell'Ordine e la direzione di vari conventi. Il 5 giugno 1267 venne eletto Priore generale dell'ordine Servita, di cui riformò gli statuti rendendolo definitivamente un ordine mendicante: collaborò con santa Giuliana Falconieri alla fondazione del terz'ordine femminile delle oblate servite (Mantellate), da cui ebbe poi origine il ramo femminile dell'ordine. Per sua opera, l'ordine ebbe rapida diffusione, soprattutto in Italia e Francia.
Nel 1269, durante il lungo conclave tenuto a Viterbo per eleggere il successore di papa Clemente IV, il suo nome circolò tra quelli dei papabili: giudicandosi indegno di tale onore, Filippo Benizi si sottrasse all'elezione rifugiandosi in una grotta che oggi porta il suo nome a Bagni San Filippo sul Monte Amiata.
Nel 1274 intervenne al II Concilio di Lione che, in esecuzione di uno dei decreti del Concilio Lateranense IV che proibiva la fondazione di nuovi ordini, soppresse tutti gli ordini mendicanti non ancora approvati dalla Santa Sede: grazie alla sua insistenza, l'Ordine venne ristabilito da papa Giovanni XXI.
Fu incaricato da papa Martino IV di predicare in varie città d'Italia la pace tra le fazioni guelfa e ghibellina, i cui scontri stavano insanguinando varie città: durante una delle sue missioni, ebbe modo a Forlì di convertire Pellegrino Laziosi, tra i capi di una delle fazioni in lotta, che in seguito all'incontro decise di entrare tra i serviti, divenendone poi il santo più venerato.
Secondo la sua Legenda Vulgata morì il 23 agosto 1285 nel convento dei Servi di Maria di San Marco in Todi. Le sue spoglie, riesumate verso il 10 giugno 1317, vennero poi trasferite nella chiesa di San Filippo di Todi, dove ancora oggi si trovano le sue reliquie.
Secondo la Catholic Encyclopedia, nel 1319 a Vicenza nel chiostro di Santa Maria dei Servi avvennero dei miracoli legati al santo.
Il culto di San Filippo Benizi iniziò presso il suo ordine subito dopo la sua morte: il culto del beato venne approvato da papa Leone X nel 1516; papa Clemente X procedette alla sua canonizzazione il 12 aprile 1671 (fu il primo Servita ad essere canonizzato)
Per la sua memoria liturgica, il 23 agosto, principalmente nella Basilica della Santissima Annunziata di Firenze e nella Chiesa di San Filippo di Todi, si svolge la tradizionale benedizione dell'acqua e del pane che viene distribuito ai fedeli.
Nell'iconografia, il santo viene rappresentato con l'abito servita e la tiara ai suoi piedi (simbolo della rinuncia al papato); altri attributi sono il giglio e il crocifisso; Andrea del Sarto e Cosimo Rosselli rappresentarono gli episodi della sua vita in un ciclo di affreschi in uno dei chiostri della Basilica della Santissima Annunziata di Firenze.
Giovanni Filippo Dreyer (1703-1772), detto il Tedeschino, fu un castrato fiorentino, compositore e maestro di cappella; Giovanissimo, fu invitato a Mosca e rimase diversi anni come musico di corte prima a Mosca poi a Pietroburgo; A Firenze - dove era nato - fece ritorno come impresario per assoldare altri musicisti dedicati alla corte dello zar. Fatto sta che passando per Vienna dovette commettere qualche malefatta (eh... questi rockettari...) che lo costrinse a rifugiarsi sotto la protezione del granduca di Toscana e a non far ritorno in Russia. Di più, questi ne appoggiò l'ingresso tra i padri Serviti della Santissima Annunziata, dove nel 1733 prese i voti. Con loro rimase come sacerdote e maestro di cappella fino alla morte, nel 1772.
Questo il testo completo dell'inno (da notare però che il Dreyer salta la seconda e la quarta strofa):
O Dive, qui das inclytum
Nomen Mariae Servulis
Dum matris hauris ubera,
Infunde coeli gaudia.
Coelesti adhaerens currui
Quem Agnus Leoque devehit,
Dilectus altam Virginis,
Ad servitutem convolas.
Tibi nitorem nominis
Debent Mariae Servuli,
Sancti per orbem spiritus,
Dum spargis ignes igneus.
Tuscas recusas Infulas
Petrique claves respuis,
De rupe montis incita,
Salutis undas elicis.
Servi fideles Virgini
Servite cum Benitio;
Coeli bonorum copiam
Affert Mariae servitus
Praesta Beata Trinitas
Pronis Mariae Servulis,
Ut affluamus gaudiis,
Quibus Philippus affluit. Amen.
La trascrizione sarà pubblicata dopo la prima esecuzione moderna, prevista per l'estate 2017.
Bohemian Rhapsody, Ancora in Coro, San Filippo Neri, gennaio 2018
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La denominazione San Giuseppe Maggiore deriva dal fatto che a questa chiesa fu attribuito il titolo della chiesa di San Giuseppe Maggiore, ubicata a poca distanza e demolita nel 1934 durante il riassetto urbanistico del rione Carità.
L'Interno
Si presenta a tre navate con transetto e abside. In origine presentava decorazioni a fresco di Battistello Caracciolo, Andrea Vaccaro, Massimo Stanzione, pittori formatisi alla scuola del naturalismo caravaggesco.
Dei tre sono sopravvissuti gli affreschi di Battistello Caracciolo, mentre, a causa del terremoto del 1784, sono andate distrutte le opere degli altri due celebri pittori, sostituite da quelle di Angelo Mozzillo e Andrea Mattei (anch'esse perdute, nel 1943). Di Massimo Stanzione si può ammirare il Transito di San Giuseppe, dipinto su tela, nell'ultima cappella a destra.
In sagrestia vi è una tela di Andrea Vaccaro raffigurante Sant'Antonio da Padova. Anche questo ambiente ha subito danni nel terremoto del 1784, perdendo gli affreschi seicenteschi di Michele Ragolia.
L'altare maggiore, in marmi policromi del Settecento venne disegnato da Giovan Battista Nauclerio e realizzato da Giuseppe de Filippo e Giuseppe Massotti. Nella controfacciata vi sono eleganti tombe in marmo dei principi di Piombino, opere di Giacomo Colombo, scolpite nel 1703 su disegno di Francesco Solimena.
Partigiani Polacchi in Italia
20 Marzo 2010, Chiesa di S. Filippo Neri, Genova. Discorso del Presidente dell'A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani) di Genova, dott. Massimo Bisca, al termine della S. Messa in suffragio del partigiano polacco Marzel Materlowski detto Maccabeo voluta dall'Associazione Culturale Conoscere Genov ed organizzata dalla presidenza dell'Associazione Italo Polacca di Genova.
La Parrocchia di Gavardo (BS)
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Servizio di Enrico Selleri
Sanità del Lazio, Ignazio Marino del Pd difende l'ospedale romano San Filippo Neri
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Casa Manzoni
Riaprono gli spazi dopo il restauro
La punizione di Tedesco in Rimini-Piacenza
Ecco la punizione che ha deciso il big match di serie D tra Rimini e Piacenza.
FRA MICHELE DA CESENA (2.2) - Giovanni Giorgini: Michele da Cesena e Guglielmo da Ockham.
FRA MICHELE DA CESENA (2.2) - Giovanni Giorgini: Michele da Cesena e Guglielmo da Ockham.
FRA MICHELE DA CESENA: DUE GIORNATE DI STUDIO IN MALATESTIANA
Sabato 16 febbraio 2019 e sabato 16 marzo 2019 alle 17.30, presso l’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, l’Associazione Terre Centuriate Cesenati e il Gruppo Archeologico Cesenate presentano due conferenze studio su Fra Michelino da Ficchio di Ronta di Cesena.
Nel 1316 Fra Michele Foschi da Cesena venne eletto generale dell’Ordine Francescano.
Egli era maestro di teologia a Parigi e di certo non immaginava che da lì a pochi anni la sua aderenza alla Regola francescana, e il lottare per difendere l’eredità del Poverello d’Assisi, lo avrebbe portato ad accusare di eresia Papa Giovanni XXII, dovendo poi fuggire dalla Chiesa, trovare riparo presso l’Imperatore e morire da scomunicato.
Straordinaria figura di religioso e di uomo, Michele da Cesena è anche uno dei protagonisti del celebre romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, appare anche nel film di Jean-Jacques Annaud e sarà fra i personaggi dello sceneggiato RAI, di imminente messa in onda.
programma
Sabato 16 febbraio
Roberto Lambertini: Ribellarsi a un Papa nel trecento: le ragioni di fra Michele da Cesena.
Giulio Lucchetta: L’Aristotele eretico: sulla potenzialità eversiva della Politica.
Modera Giovanni Giorgini
Sabato 16 marzo
Giovanni Grado Merlo: Fra Michelino, generale dei frati minori
Giovanni Giorgini: Michele da Cesena e Guglielmo da Ockham: due francescani eretici in lotta contro il Papa
Modera Giovanni Giorgini
Roberto Lambertini
Ribellarsi a un Papa nel trecento: le ragioni di fra Michele da Cesena.
Quando Michele da Cesena, con un manipolo di frati a lui fedeli, fuggì da Avignone il 26 maggio 1328, era certamente consapevole di compiere un gesto grave e drammatico.
In quanto ministro generale francescano, era a capo dei Frati Minori, uno degli Ordini più vicini al papato, promosso e difeso dai pontefici fino a quel momento. Eppure si ribellava a papa Giovanni XXII, accusandolo di eresia: una scelta senza ritorno. Perché spingersi a tanto? Molti sanno che era in ballo la povertà. Ma cosa esattamente voleva difendere Michele, rischiando anche di persona?
Giulio Lucchetta
L’Aristotele eretico: sulla potenzialità eversiva della Politica
Lo sguardo neutro di Aristotele, che non adottava la prospettiva antropocentrica né condivideva l’ideologia suprematista ellenica, si è riversato nel Defensor Pacis di Marsilio da Padova che, parlando di una valoristica umana, non adotta gerarchie né si appoggia su priorità metafisiche, ma rivendica esigenze funzionali di giustizia rifacendosi esplicitamente alla politeia aristotelica; argomenti questi che avranno il loro peso nella polemica di fra Michele da Cesena contro il Papa Giovanni XXII.
Modera Giovanni Giorgini
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Lamberto Lambertini
è docente di Storia medievale all’Università di Macerata. Storico degli ordini mendicanti e del pensiero politico medievale, su questi temi ha pubblicato Apologia e crescita dell’ identità francescana (1990) e La povertà pensata : Evoluzione storica della definizione dell’ identità minoritica da Bonaventura ad Ockham (2000) e ha curato Fonti normative francescane (2016) e Francescani e politica nelle autonomie cittadine dell’Italia basso-medioevale (2017).
Giulio Lucchetta
insegna Storia della filosofia antica all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Studioso di Aristotele e di Omero, si è occupato di struttura del mythos e dello sviluppo del logos, di retorica e della scienza antica. Ha pubblicato Shoah e schiavitù. Storie di antica disuguaglianza e di rinnovati colonialismi (2011) e, insieme a Maurizio De Innocentiis, La salvezza della città. Ethos e logos in democrazia (2012).
Giovanni Grado Merlo
è professore emerito dell’Università Statale di Milano, nella quale è stato
a lungo titolare della cattedra di Storia del cristianesimo, e dal 1994 è presidente della Società internazionale di studi francescani. Tra le sue opere più recenti si segnalano Inquisitori e Inquisizione nel Medioevo (2008), Eretici ed eresie medievali (2011), Il cristianesimo medievale in Occidente (2012) e Frate Francesco (2013).
Giovanni Giorgini
insegna Filosofia della politica all’Università di Bologna e Political Science alla Columbia University di New York. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla filosofia greca antica al relativismo, da Machiavelli al liberalismo contemporaneo. È autore di La città e il tiranno. Il concetto di tirannide nella Grecia del VII-IV secolo a.C. (1993), Liberalismi eretici (1999) e I doni di Pandora. Filosofia, politica e storia nella Grecia antica (2002).
Prato - Palazzo Pretorio - Campana Civica
I- Distesa della Campana Civica del quattrocentesco palazzo comunale di Prato, noto come Palazzo Pretorio, per l' inizio della sfilata che parte da Piazza del Comune e terminerà in Piazza Duomo percorrendo varie vie del centro storico. Ora le funzioni civili sono svolte in un palazzo settecentesco sempre nella stessa piazza. Da quasi un anno la campana che vedete e ascoltate nel video è a distesa a slancio anche se bassa, grazie ai lavori di restauro effettuati al campanile a vela. Tutti i giorni rintocca le ore e nelle festività più importanti suona a distesa:
Fa#3-9, kg900, diam. 1.105mmca., fonditore ignoto, tra il 1485 e il 1500
EN- In this video is ringing the big bell of the historic city hall of Prato, known as 'Palazzo Pretorio', built along the XV century. Now civil customs are doing in the yellow building, in the same place as you can see in the photos, built along XVIII century. Now the bell is settled with arched yokes and Flying clapper, thanks to restauration to the belltower, and is ringing during the most important religious and civil recourrences of Prato, all day is chiming the time. In this video is swinging for the Mediaval Procession of Mary's Nativity.
F#1-9 kg1000 ca, diam. 110/120 cm about; unknown, 1531
F- La volèe de la ancienne cloche du le historique hotel de ville de Prato, pour announcier le debut du le Medieval Procession du la Nativite de Marie.
Fa#3-9 kg900, diam.110/120 cm, coulèe 1531
NL- Es luiding de basklok van de historisch stadhuis te Prato, voor die begin van Middeleeuws Processie van de Marijen Geboorte.
fis'-9
Gewicht: 900kg
Diameter: 1.105mm
Gietjaar: 1485-1500
D- Er lauten die stadtglocke von die historische rathaus von Prato, fur die Medieval Prozession von Marien Nativity.
fis-9
Gewicht: 900kg
Durchmesser: 1.105mm
Gussjahr: 1485-1500
Interviste di Modenanoi dopo Perugia-Modena Volley
Perugia Modena Volley
5 OTTOBRE 2018 TRUBBIANI MONTESI MACERATA TREIA
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SUB ITA
Regia di Enrico Guazzoni. Con Lida Baarova, Walter Lazzaro, Anneliese Uhlig e Luigi Pavese. Italia, 1944.
Nella Roma rinascimentale una giovane fanciulla che fa da modella al famoso pittore Raffaello Sanzio finisce per diventarne l'amante. Una facoltosa nobildonna, invidiosa della loro relazione, fa rapire la ragazza, suscitando in questo modo la disperazione di Raffaello che non si dà pace finché non riesce a ritrovarla.
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Campane della Concattedrale di San Giovanni Evangelista in Sansepolcro (AR) (01) v.141
53° Raduno Nazionale dei Campanari e 5° Raduno dei Campanari del Centro Italia. Suonate riprese dalla cella campanaria per la fine del Raduno:
I° Doppio delle 17:30, con il campanone a bicchiere e II-IV a scampanio;
II° Pontificale 17:45, con la distesa discendente di ogni campana per 1 minuto, + il Doppio, che segue subito il Pontificale;
Concerto di 5 campane a slancio manuale, fuse in zona (i fonditori sono ignoti):
I: Sol3 (Campanone), dedicata a San Giovanni Evangelista, titolare della concattedrale, e fusa nel 1455. Ha un diametro di 97,7 cm e uno spessore di 7,6 cm. Pesa 8,26 quintali (i campanari dicono 14, anche se sinceramente mi sembrano esagerati).
II: Sib3 (Ventitrè), inizialmente fusa 1610 e poi rifusa nel 1630 e l’ultima volta nel 1732. Ha un diametro di 81 cm e uno spessore di 5,8 cm. Pesa 3,93 quintali.
III: Si3 calante (Mortina), così chiamata perché è suonata per i funerali; fu fusa nel 1695. Ha un diametro di 75,6 cm e uno spessore di 5,7 cm. Pesa 3,47 quintali.
IV: Do4 calante (Ave Maria), così chiamata perché suonata nell'ora dell'Ave Maria, ovvero la sera; fu fusa nel 1302. Ha un diametro di 75,6 cm e uno spessore di 5,4 cm. Pesa 2,83 quintali.
V: Re4 (Cennino), così chiamata perché è suonata come ultimo richiamo per la messa; fu fusa nel 1619. Ha un diametro di 64 cm circa e uno spessore di 5 cm. Pesa 2 quintali e mezzo circa.
Nel chiostro è presente una campana fusa nel 1392 proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista in Castelnuovo Berardenga (SI).
N.B. I nomi delle campane e le fusioni non sono molto attendibili in quanto sono state reperite da un libro che menzionava queste campane, ma qualche data probabilmente è errata.
Ed eccomi qui per la prima volta a sentire la suonata dalla cella campanaria :). Come balla il campanile, ragazzi... Eheheheheh! Le cuffie sono state cmq efficaci... Ho sentito le campane come le sento normalmente :D. Ho sperimentato anche senza cuffie suonando le campane in veronese della Capanni (quelle che vengono portate ai raduni, per capirci), ma ancora adesso sono piuttosto sordo e mi fischiano le orecchie XD. Brutta esperienza, ahahahah :D.
Il video di questo indimenticabile raduno è solo uno, perché cmq anche molti altri campanari hanno fatto diversi video, e quindi ho pensato di riprendere soltanto il Rinterzo dalla cella campanaria, per dimostrarvi che finalmente mi sono sbloccato :D. Se prima avevo paura, adesso posso stare tranquillamente sopra mentre suonano :). E perciò avete sicuramente altri video in cui riprenderò le suonate dal campanile :D.
L'unico neo della giornata è il maltempo che purtroppo si è reso protagonista alla fine del raduno. Peccato... Altrimenti avrei misurato pure tutte le altre campane :D. Ma vabbè... Ormai è andata, ci saranno tante altre occasioni, visto che da ieri 26 Maggio 2013 sono diventato socio dell'Associazione Campanari Marchigiani Don Francesco Pasqualini, ihihihihi! E quindi state sicuri che avrete sicuramente novità.
Vi anticipo che per il Corpus Domini non riprenderò nulla, perché se prima lo zoom riuscivo a stabilizzarlo leggermente, adesso è proprio andato, e se non la porto subito a riparare da un centro assistenza rischio di giocarmi il 22 Giugno, quando avrei la possibilità di riprendere nuovamente la Campana delle Laudi, sperando batta da entrambi i lati :D.
Novena di San Lupo - (seconda parte)
23 Luglio 2011 - novena di S. Lupo vescovo di Troyes, protettore di S. Lupo (BN)
Il 2014 di Oratorio Gussago - Buon 2015!
Il 2014 sta per finire e vogliamo lasciarvi quest'ultima magia per ringraziarvi di tutti i bei momenti che ci avete donato e per augurarvi un felice anno nuovo!
Ci vediamo nel 2015 con tante altre novità!
campane chiesa San Lorenzo-Poppi(AR)
campane chiesa San Lorenzo-Poppi(AR)
Tonina Gioia in macelleria II parte
mitica gallina