Città Sant' Angelo - uno dei borghi più belli d'Italia
Appartiene al club dei Borghi più belli d'Italia.
Nel Video
Collegiata di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Francesco
Sant'Agostino
La Basilica di San Francesco d'Assisi
Su Tv2000 un viaggio dedicato ai più importanti luoghi della devozione popolare presenti in Italia, i Santuari, che Paolo VI chiamava le cliniche della Fede. Dietro i documentari una grande firma, un regista di eccezione: Pupi Avati. In questa puntata: la Basilica di San Francesco d'Assisi.
Arte&Gusto 2017 22 Marzo Tour Città Sant Angelo
WEDNESDAY, MARCH 22
CITTÀ SANT ANGELO EDUCATIONAL TOUR:
15.30 Painting Laboratory in Città S.Angelo
17.00 Guided tour in the old town of Città S. Angelo
18.00 welcome coffee in Villa Chiara Restaurant
19.00 Aperitif in the farmhouse Torre Mannella
20.30 Traditional dinner in Marcazzill
progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Città S. Angelo Assessore al Turismo Alice Fabbiani, a cura di Mariantonietta Firmani
Città Sant'Angelo è una cittadina di circa 14.000 abitanti posta sulle colline del territorio pescarese che si affacciano sul mare. Una posizione che garantisce una veduta straordinaria, con alle spalle il Gran Sasso, di fronte il mar Adriatico e a destra e sinistra le vallate e le colline del territorio abruzzese. La bellezza del borgo, insieme a questa magnifica ubicazione, fanno di Città Sant'Angelo uno dei borghi più belli d'Italia. La sua origine è romana: l'antica città di Angulum, appartenente al territorio dei Vestini, è citata da Plinio per le sue saline e per la bontà dei suoi vini. Nell'alto medioevo passò sotto il controllo dell'Abbazia di San Clemente a Casauria. Nelle fonti si parla già di un centro di alto livello ed un porto. Distrutta a metà del 1200 per volontà del nipote di Federico Barbarossa, venne ricostruita da subito e dal secolo successivo e per tutto il medioevo, godette di una straordinaria ricchezza che consentì soprattutto un livello artistico e culturale elevato. Già nel 1326 venne ultimata la magnifica chiesa cattedrale, dedicata a S. Michele Arcangelo, protettore della città e nello stesso periodo vennero erette le chiese romaniche di S. Francesco, S. Bernardo, S. Agostino e S. Chiara. Il centro urbano, dunque, è di chiaro impianto medievale di altissima finitura e vi sono chiese e monumenti meritevoli di essere ammirati. Il luogo di maggior interesse è sicuramente la Collegiata, cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo. L’imponente edificio cultuale è costituito da due navate alle quali si aggiunge un porticato quattrocentesco, diviso dalla gradinata di accesso. L'interno è ricco di opere preziose: la statua lignea di S. Michele del XIV secolo, il sarcofago quattrocentesco del vescovo Amico Buonamicizia e un prezioso coro ligneo intagliato posto dietro l'altare maggiore, risalente al XVII secolo. Degni di nota i cinque cappelloni di altare in legno dorato, con pregevoli intagli, risalenti sempre al XVII secolo e realizzati da maestri di scuola napoletana.
Il campanile è alto 47 metri e svetta su tutto il borgo; la costruzione risale al XIV ma crollò con il terremoto del 1706 e fu ricostruito nel 1709.
Altri importanti monumenti, in particolare edifici religiosi, si trovano sia nel centro storico che nelle contrade circostanti e contribuiscono con la loro bellezza all'attrattività del paese. Nel centro urbano, lungo il corso principale, è possibile ammirare la chiesa di S. Francesco, risalente al 1300; la chiesa di Santa Chiara, particolare per la sua forma a pianta triangolare e la suggestiva chiesa di S. Agostino, sconsacrata e attualmente trasformata in un prestigioso auditorium.
Tante sono le manifestazioni angolane volte alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali. Le eccellenze che più richiamano turisti da ogni dove sono quelle classiche della tradizione abruzzese, principalmente vino e olio. A Città sant'Angelo la gastronomia ha raggiunto altissimi livelli nella preparazione di primi e dolciumi. Particolare è la manifestazione che si svolge in estate denominata “Dall'Etna al Gran Sasso”, una serie di eventi culturali ed enogastronomici incentrati sull'incontro tra la cultura abruzzese e quella siciliana.
Un luogo tutto da visitare che unisce il meglio della tradizione dell'entroterra abruzzese alle bellezze della costa, essendo vicinissima al mare, con una propria marina e a due passi da Pescara.
Copy right 2017 ©
Parallelo42 contemporary art di Mariantonietta Firmani
CITTA' SANT'ANGELO (PE): TRA I BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA
Ho realizzato queste riprese fra i vicoli del centro storico e dalle terrazze panoramiche di #Città Sant'Angelo (PE), in Abruzzo.
A 320 m s.l.m. e con 15.000 abitanti, da questo antico borgo è possibile ammirare uno spettacolo naturale che coniuga mare e montagna: Mar Adriatico, Majella e Gran Sasso.
Nel 2009 è entrata a far parte dei borghi più belli d'Italia e pochi mesi fa, la rivista americana #Forbes, la colloca al 6° posto nella classifica dei posti più economici in cui vivere nel 2018!
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I made these shots in the alleys of the historic center and the panoramic terraces of Città Sant'Angelo (PE), in Abruzzo.
At 320 m s.l.m. and with 15.000 inhabitants, from this ancient village it is possible to admire a natural spectacle that combines sea and mountain: Adriatic Sea, Majella and Gran Sasso.
In 2009 it became part of the most beautiful villages in Italy and a few months ago, the American magazine #Forbes, placed it at the 6th place in the ranking of the cheapest places to live in 2018!
Cerimonia di firma del Patto d'amicizia tra Assisi e Monte Sant'Angelo
Siglato il Patto d’amicizia tra le Città Unesco di Assisi e Monte Sant’Angelo
Antonio di Iasio, Sindaco di Monte Sant’Angelo: “Un momento storico”
Claudio Ricci, Sindaco di Assisi: “Mi auguro sia l’avvio di un lungo itinerario”
S. E. Mons. Giuseppe Piemontese: “Quasi un sogno”
È stato siglato sabato 6 dicembre 2014, ad Assisi, il Patto d’amicizia tra la Città di San Francesco e la Città di San Michele Arcangelo, Monte Sant’Angelo. Una giornata intensa: dopo la firma del Patto d’amicizia e lo scambio dei doni, la Santa Messa nella Basilica inferiore celebrata da Mons. Piemontese e animata dal coro polifonico “Vocinsieme”.
“Oggi è un grande giorno. Un giorno di gioia e fratellanza fra due comunità. Oggi iniziamo un percorso di condivisione e dialogo per rafforzare le relazioni istituzionali, incentivare rapporti sociali, culturali e religiosi tra le nostre comunità ma anche di promozione e valorizzazione dei nostri Beni. Da oggi, insieme, sotto la custodia di due colonne portanti della Chiesa mondiale, percorreremo un pezzo di strada insieme” – ha dichiarato il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Antonio di Iasio.
Per Claudio Ricci, Sindaco di Assisi, un Patto d’amicizia “è sempre una occasione per ricevere qualcosa. Ogni incontro, che sia tra persone o tra comunità, è sempre un elemento di crescita in cui reciprocamente si dona e si riceve. Un protocollo è un impegno a svolgere un cammino insieme. Mi auguro che questo sia l’avvio di un lungo itinerario che, le nostre comunità, attraverso l’incontro, potranno fabbricare insieme”.
Alla cerimonia di firma del Patto d’amicizia hanno preso parte anche Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento e Mons. Giuseppe Piemontese, nativo di Monte Sant’Angelo, già Custode del Sacro Convento e oggi Vescovo della Diocesi di Terni-Amelia-Narni.
“È nota la devozione di San Francesco per San Michele e la sua protezione ha accompagnato i passi di Francesco e i nostri – ha dichiarato Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento d’Assisi - La celebrazione di questo Patto d’amicizia, in qualche modo, è in continuità con questo legame. Con la conclusione di questo processo avviato da Padre Giuseppe Piemontese è come se si chiudessero dei cerchi, che invece di mettere la parola fine rilanciano i significati”.
A S.E. Mons. Giuseppe Piemontese il compito di tracciare, dal punto di vista spirituale, la “vicinanza” tra San Francesco e San Michele Arcangelo: “I Padri Custodi del Sacro Convento che si sono succeduti negli anni hanno propiziato e favorito l’incontro e la realizzazione di questo momento civile e religioso. Quasi un sogno”. Mons. Piemontese ha quindi raccontato del viaggio di San Francesco a Monte Sant’Angelo: “Dei tre viaggi in Puglia di Francesco, nel 1216, 1221-22 e 1224, a noi interessa il pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo del 1216. La tradizione afferma che il Poverello non ritenendosi degno non entrò nella Grotta dell’Arcangelo ma sostò sul limitare lasciando in ricordo un tao inciso su una pietra”.
Il Vescovo ha concluso: “Cari Sindaci e cittadini di Assisi e Monte Sant’Angelo, il Patto d’amicizia non sia solo un atto formale, ma una relazione di fraternità, di amicizia vera. L’inizio di una storia entusiasmante e di un percorso, che nel nome dei nostri Santi, contribuisca alla crescita civile, culturale e spirituale dei nostri concittadini e delle generazioni, al presente e al futuro”.
Successivamente, la cerimonia ha visto la lettura della pergamena del Patto d’amicizia con la sottoscrizione della stessa da parte dei due sindaci, ed uno scambio di doni.
Al termine della cerimonia – a cui ha partecipato anche l’Assessore ai Beni e alle Attività culturali, Giovanni Granatiero - nella Basilica inferiore del Sacro Convento, si è tenuta la Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Piemontese e animata dal Coro polifonico Vocinsieme. La delegazione della Città di Monte Sant'Angelo, infine, ha preso parte all'agape fraterna nel Refettorio del Sacro Convento.
“Il Patto di amicizia tra le due città istituzionalizza la comune decisione di incentivare rapporti di unione, vicinanza, condivisione e fratellanza nel nome dei valori umani, culturali, religiosi, sociali – si legge nel testo sottoscritto dai Sindaci di Iasio e Ricci - In virtù di tali intese, saranno intrapresi progetti congiunti, tesi a promuovere e sostenere reciprocamente l’incontro familiare tra le nostre popolazioni, i pellegrinaggi, la valorizzazione del turismo culturale e spirituale e le comuni esperienze per una reciproca promozione delle Città, nel nome dell’Arcangelo Michele e di San Francesco”.
A cura di Pasquale Gatta
ufficiostampa@montesantangelo.it
montesantangelo.it
SANT'ANGELO DEI LOMBARDI - LA CATTEDRALE - ( Avellino - Irpinia - Italy )
La chiesa di Sant'Antonino martire è il duomo di Sant'Angelo dei Lombardi e cattedrale dell'arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia ( Irpinia ) - La primitiva cattedrale di Sant'Angelo dei Lombardi fu edificata in epoca normanna tra il 1073 ed il 1085. Nel corso dei secoli subì diversi rifacimenti e restauri causati soprattutto da frequenti terremoti, fino alla sua profonda trasformazione nel Cinquecento. Dopo il terremoto del 1980, la chiesa ha subito un ultimo restauro.La facciata cinquecentesca in travertino presenta tre portali, di cui quello centrale datato 1734. Sopra di esso sono collocate tre statue di epoca normanna, raffiguranti il Cristo redentore e ai suoi lati san Michele arcangelo, patrono della città, e sant'Antonino martire, titolare della cattedrale. La chiesa è affiancata da una torre campanaria.Internamente, essa si presenta a croce latina a tre navate con transetto e abside. Nel transetto ci sono due pregevoli altari laterali, uno di stile neoclassico proveniente dall'abbazia di Goleto, e l'altro in stucco. Nell'abside, oltre al settecentesco coro ligneo, è collocato un prezioso Crocifisso ligneo del XVI secolo. Altre statue del Settecento impreziosiscono le navate laterali dell'edificio: tra queste le statue dedicate a sant'Antonino, san Francesco di Paola, a Maria Immacolata (del 1762) e a santa Lucia. Tra le tele, le più significative sono quelle di Angelo Michele Ricciardi raffigurante la Madonna di Montevergine (del 1744), e di Domenico Antonio Vaccaro con la figura di Cristo redentore. Nella cripta vi sono le sepolture di alcuni vescovi dell'arcidiocesi.
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Convento e Chiesa di San Francesco D'Assisi di Mazara del Vallo
Nel XIII secolo d.C. nella città di Mazara, dall'effige ormai normanna, sorge, all'angolo nord di quella che fu la città cintata da mura, la monumentale chiesa di san Francesco. La dedicazione a san Francesco avvenne con la cessione della chiesa, da parte dell'imperatore Federico II di Svevia ai francescani conventuali chiamati a Mazara intorno al 1216 e guidati dal beato Angelo da Rieti, confratello di san Francesco.
Medafish - Associazione Culturale Idrisi
Regia Salvino Martinciglio - Voce fuori campo Danilo Di Maria - Testi Rossana Morello Danilo Di Maria - Luci Alessio Buonasorte - Consulenza Storico/Artistica don Leo Di Simone -- Si ringrazia per la cortese collaborazione Giovanni Vento.
San Damiano Assisi - La Vita di San Francesco
San Damiano Assisi - La Vita di San Francesco
La chiesa di san Francesco d'Assisi a Fondi
Con il sorgere dell’Ordine Francescano nel 1209, l’apostolato di San Francesco ebbe le più vaste e profonde risonanze. I suoi figli penetrarono dappertutto e fondarono molte case religiose. Una di queste vivente ancora il Santo fu istituita anche a Fondi, dove certamente ha sostato S. Francesco stesso, transitando per la città, che costituiva una tappa obbligatoria per i religiosi in viaggio da Roma a Napoli e viceversa.
Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco, ci riferisce un lamento del vescovo di Fondi per due frati che portavano la barba più lunga del tollerabile e il dolore del Santo per questo rimprovero. La prima comunità francescana in Fondi, accanto alla propria dimora, costruì una chiesa di modeste proporzioni.
IL COMPLESSO MONUMENTALE DI S. FRANCESCO
La Chiesa e l’attiguo convento di S. Francesco in Fondi furono costruiti da Onorato I Gaetani nel 1363 circa, sul luogo di un più antico e modesto complesso, edificato dai primi frati francescani giunti a Fondi. Il convento e la chiesa furono restaurati dal conte Onorato II Gaetani, come attesta l’iscrizione posta sull’architrave del portale d’ingresso alla chiesa. Fin dal 1466 il complesso monumentale appartenne ai Frati Minori Osservanti della provincia di Napoli. Venne perduto una prima volta durante il Decennio francese. Riaperto nel 1843, fu chiuso di nuovo nel 1866. I frati vi ritornarono nel 1881 ma vi rimasero per poco tempo. L’intero complesso fu gravemente danneggiato durante l’ultimo conflitto mondiale. Attualmente, in attesa di riaprire lo storico convento lavora una piccola comunità religiosa che è responsabile della chiesa conventuale che dal 1968 è divenuta parrocchia, con decreto dell’allora Arcivescovo di Gaeta, Mons. Lorenzo Gargiulo.
Il CONVENTO
Il convento - restaurato nel 1946 - è preceduto da un ampio porticato con archi a tutto sesto. L’edificio è strutturato intorno ad un luminoso chiostro in stile ogivale, con volte a crociera sorrette da pilastri ottagonali in pietra piperina, culminanti in capitelli a foglie di palma. Al centro, tra piante di agrumi, un caratteristico pozzo dell’epoca.
Il Natale di San Francesco
Il Natale di San Francesco
In collegamento da Assisi, Antonella Ventre
Alla scoperta della Chiesa di Sant'Angelo a Lecce.
Un piccolo viaggio alla scoperta di una delle chiese più antiche di #Lecce, costruita nel lontano 1061 da un nobile feudatario leccese, tale D.Ugo S. Ippolito, dedicata a Santa Maria di Costantinopoli. Nel XIII secolo il tempio prese il anche il nome di San Michele Arcangelo, da cui Sant'Angelo per un miracolo attribuito al Santo. Nel 1663 a causa delle condizioni fatiscenti, la chiesetta venne totalmente ricostruita dai Frati Agostiniani che la ampliarono, rendendola sfarzosa e pomposa in tipico stile barocco.
Le campane di Ravenna - Basilica di S.Francesco D'Assisi
Ravenna - Piazza S.Francesco - Basilica di S.Pietro Maggiore (chiamata S.Francesco per la presenza di un convento di frati francescani)
5 campane in scala diatonica maggiore di Do#3 elettrificate a slancio:
Do#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Re#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Fa3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Fa#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
Sol#3 = Angelo Bianchi e Figli di Varese, 1951
La Basilica di San Francesco, dedicata in origine ai SS. Apostoli e poi a San Pietro, risale alla metà del V secolo d.C. Ben poco rimane, però, della prima chiesa paleocristiana, soprattutto a causa dei continui rifacimenti che hanno interessato l'edificio nel corso dei secoli (il robusto campanile quadrato risale al X-XI secolo), sino a quelli radicali di fine Settecento. L'attuale denominazione si deve ai frati minori francescani che, tra il 1261 e il 1810, e poi di nuovo tra il 1949 sino a oggi, la scelsero come loro sede. Durante il periodo medievale divenne la chiesa prediletta dei Polentani, signori della città e ospiti di Dante, e probabilmente la più frequentata dal poeta stesso, i cui funerali si celebrarono qui nel 1321. Le spoglie del Sommo Poeta riposano ancora oggi nell'adiacente Tomba di Dante. Come spesso accadeva alle chiese ravennati, anche San Francesco fu più volte sopraelevata. Il piano originario della basilica si trova, infatti, a 3,6 metri al di sotto dell'attuale livello stradale. La chiesa a tre navate presenta linee assai semplici, con la facciata in umile laterizio a vista movimentata al centro da una piccola bifora. Attraverso una finestra posta sotto l'altare maggiore, costituito da un sarcofago del V secolo, si scorge la cripta del X secolo, un ambiente a forma di oratorio sorretto da pilastrini destinato ad ospitare le reliquie del vescovo Neone, fondatore della chiesa. Il pavimento della cripta è costantemente sommerso dall'acqua, che tuttavia permette di ammirare i frammenti musivi del pavimento della chiesa originaria. Il campanile, alto 32,90 m., quadrato, inserito all’interno della navata destra, risale al X sec. Nel 1921 vennero riordinati i tre ordini di finestre per ogni lato: una bifora nell'ordine inferiore, una trifora in quello mediano ed una quadrifora in quello superiore. Il campanile custodisce cinque belle campane che ripetono l’austero squillante richiamo alla chiesa, in cui si trovano congiunti ed esaltati i due grandi spiriti tutelari d’Italia: FRANCESCO e DANTE. Tutte recano il simbolo del Crocifisso, lo stemma della Fonderia Bianchi di Varese e le scritte “Anno Santo 1951” e “Ablatum tempore belli A.D. MCMXL – MCMXLIV, restitutum publico sumptu, A.D. MCMLI” (Asportate durante la guerra 1940-1944, restituite a spese dello Stato l’anno del Signore 1951).Angeli, festoni, negli spazi molti gigli. Queste nuove campane, che hanno sostituito le precedenti danneggiate dalla II guerra mondiale, hanno le seguenti caratteristiche: Campana Maggiore (kg. 1403, Do#3; dedicata a S.Pietro Apostolo, titolare della basilica, con immagini di S. Pietro, S.Apollinare, S. Vitale, Basilica di S. Pietro Maggiore (vulgo S.Francesco), con stemmi del papa Pio XII, del Comune di Ravenna); Seconda Campana (Kg. 992, Re#3; dedicata ala B.V. Immacolata, con immagini di Maria Immacolata, S. Michele Arcangelo, S. Antonio di Padova, Battistero Neoniano, con stemmi); Terza Campana (kg. 720, Fa3; dedicata a S. Francesco di Assisi, patrono d’Italia, con immagini di S.Francesco, S. Domenico, S. Romualdo, basilica di S. Apollinare in Classe, con stemma francescano e una scritta che sintetizza le vicende dei Francescani cacciati dalla Chiesa nel 1810 e ritornati nel 1949); Quarta Campana (kg. 616, Fa#3; dedicata a S. Pier Damiano, con stemmi di Firenze e dell’Arcivescovo di Ravenna, con immagini di S. Pier Damiano, chiesa di Porto Fuori, S. Bonaventura, S.Giuseppe, Sposo della B.V.Maria); Quinta campana (Kg. 420, Sol#3; dedicata a Dante
Suonate:
-Plenum alle 17:00 come primo segno per la S.Messa Prefestiva delle Ore 17:30
-Plenum alle 17:15 come 2° segno
2 Marzo 2019
Buona visione :-)
Giacomo (Bolocampanaro02):
Andrea Tescari:
Nicolò (CampanaroBolognese 2002):
Giorgio Chiletti:
La festa patronale di San Francesco di Paola nella sua città natale dagli anni '40 agli anni '70
Descrizione
Lecce: nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli o di San Francesco di Paola
Oggi abbiamo visitato uno scrigno d'arte nascosto nel cuore del centro storico leccese: la Chiesa di Santa Maria degli Angeli o di San Francesco di Paola, situata in Piazzeta dei Peruzzi. La chiesa, sconosciuta ai più, è datata 1524 e conserva gli affreschi più antichi della Città di Lecce.
7 aprile 1944. Francesco Reato (Sant'Angelo, 1933) ricorda il bombardamento di Treviso
Una nuvola di aerei, le bombe che cadevano a grappoli, la terra che tremava, i morti accatastati nella chiesa di San Nicolò: il bombardamento di Treviso nella testimonianza di un abitante di Sant'Angelo sul Sile raccolta da C. Pavan il 12 settembre 2016.
TRASCRIZIONE
«Durante il bombardamento del Sette Aprile stavo [fuori del nostro] rifugio. Saranno state le ore 12 - 12,30. Era una bellissima giornata, un sole splendido e sono arrivati dalla parte di Mestre - anzi, prima c’è stato l’allarme e i tedeschi con la contraerea cominciavano a sparare - poi questa nuvola di aerei che non finiva più, e all’altezza della città di Treviso, giù bombe.
00:47 Aprivano il grande portellone sotto l’aereo, e giù! Venivano giù “a grappoli d’uva”, pareva che brillassero, perché erano nuovissime, appena fabbricate.
E giù! Per un quarto d’ora, penso sia durato. E la terra tremava.
E io da ragazzo seguivo questa nuvola da lontano, non è che avessi paura, ma però…
01:21 - Eri da solo o con qualche amico?
Gli altri famigliari erano sotto, ma io mi sono messo davanti alla porta del rifugio.
- Del vostro rifugio famigliare, in campagna.
Il nostro rifugio, che si trovava a meno di cinque metri dal fosso anticarro.
In continuazione, giù bombe; una flotta di aerei che non finiva più. E giù bombe, e giù, e giù, e giù!
- E dopo, cadute le bombe, cosa vedevi?
02:01 Fumo, fumo. Tutto oscurato nella parte della città colpita.
Poi, con mio padre, siamo andati a vedere il danno che avevano causato. Mi ricordo che mi ha portato a San Nicolò, in chiesa a San Nicolò, il giorno dopo, quando avevano recuperato i morti.
02:31 E lì, dentro in chiesa, c’erano cataste di morti messe lì apposta perché la gente andasse a recuperare i suoi [familiari]. Cataste. Tutto pieno di morti. Una roba spaventosa.
- Mia sorella diceva che poi i morti li portavano per via Capitello al cimitero di San Lazzaro, ti risulta?
02:59 Quelli di San Lazzaro no [la casa del testimone si trovava inoltrata nella campagna ad oltre 200 metri da via Capitello ora via Priamo Tron], mi risulta quelli di Canizzano. C’era un certo Alfonso Reato che aveva un carretto con un asinello. Riempiva questo carretto di morti e li portava al cimitero di Canizzano. Faceva questo servizio».
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Seconda guerra mondiale, bombardamenti alleati sulle città italiane
La VERNA e i luoghi di san Francesco
per una MIGLIORE VISIONE questo video è stato caricato nuovamente il 9 ott 2011 con il software di modifica YouTube
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La cappella Santa Maria degli Angeli a La Verna è stata erroneamente indicata nel video come cappella delle Stimmate, che in realtà si trova alla fine del corridoio delle Stimmate.
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Saint Francis places: La Verna, Assisi, Gubbio, S.Maria degli Angeli ***
LA VERNA è un santuario francescano sorto nel luogo dove il Santo si ritirava spesso in preghiera e penitenza e dove ricevette le stimmate nel settembre 1224. E' un luogo di intensa spiritualità, immerso in un ambiente mistico ed affascinante anche per la natura che lo circonda fra rocce e boschi di faggio e abete. Si trova in Toscana, provincia di Arezzo, a circa 1000 mt sul monte Penna nel Parco nazionale delle foreste casentinesi, a pochi km da Pieve Santo Stefano e da Caprese Michelangelo.
GUBBIO è una bella cittadina umbra, molto interessante con un nucleo medievale ben conservato. E' famosa per la Festa(corsa) dei Ceri che si svolge ogni anno nel mese di maggio in onore di sant'Ubaldo patrono della città. Anche Gubbio è molto legata a s.Francesco: qui il Santo si rifugiò per qualche mese all'inizio della vocazione dopo essersi allontanato da casa e spogliato degli abiti comuni, qui ritornava spesso, qui avvennero alcuni miracoli, qui -da leggenda- il famoso episodio dell'incontro col lupo, reso mansueto dopo averlo rimproverato.
S. MARIA degli ANGELI è considerata il centro del francescanesimo. All'interno della Basilica si trova la porziuncola, una cappella a forma di chiesetta rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, che il Santo restaurò e che segnò l'inizio della sua vocazione. Qui san Francesco viveva abitualmente, qui fondò l'ordine dei Frati Minori e qui morì nell'ottobre 1226.
ASSISI è la città dove il Santo nacque nel 1182(?) e dove trascorse la sua giovinezza fino alla vocazione. All'eremo delle carceri si ritirava spesso per pregare e meditare. Ora il suo corpo riposa nella cripta della Basilica inferiore. Costruita in pietra viva, spesso con toni rosati, la città sorge a ventaglio sulle prime pendici del monte Subasio; tutta raccolta entro le mura antiche, ha conservato magnificamente il suo aspetto medievale con le caratteristiche viuzze dai balconi fioriti.
Perugia - Centro storico in HD
Perugia - il centro storico con i suoi più importanti monumenti quali la Fontana Maggiore in piazza IV Novembre, la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo dei Priori, Maestà delle Volte, la Chiesa di Sant'Ercolano, l'Acquedotto Romano, l'Oratorio di San Bernardino a San Francesco al Prato, il Tempio di Sant'Angelo e altri ...
SAN FRANCESCO DA ASSISI: La storia
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La straordinaria storia di San Francesco
San Francesco d'Assisi, nato Francesco Giovanni di Pietro Bernardone (26 settembre 1182 -- Assisi, 3 ottobre 1226)
Fondatore dell'ordine dei Francescani è stato proclamato, con a Santa Caterina da Siena, patrono d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII.
Vi raccontiamo la sua giovinezza, la conversione, la missione in Terra Santa, la sua amicizia con l'islamico Melek El Kamel, la fondazione del suo ordine, Santa Chiara, la comparsa delle stigmate e la sua scomparsa.
Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.
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La VERNA e i luoghi di San Francesco ** toscana umbria italy **
Video caricato il 9 maggio 2009, andato in progressivo degrado, ora modificato con YouTube editor. E' evidente la maggiore nitidezza.
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La cappella Santa Maria degli Angeli a La Verna è stata erroneamente indicata nel video come cappella delle Stimmate, che in realtà si trova alla fine del corridoio delle Stimmate.
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Saint Francis places: La Verna, Assisi, Gubbio, S.Maria degli Angeli.
LA VERNA è un santuario francescano sorto nel luogo dove il Santo si ritirava spesso in preghiera e penitenza e dove ricevette le stimmate nel settembre 1224. E' un luogo di intensa spiritualità, immerso in un ambiente mistico ed affascinante anche per la natura che lo circonda fra rocce e boschi di faggio e abete. Si trova in Toscana, provincia di Arezzo, a circa 1000 mt sul monte Penna nel Parco nazionale delle foreste casentinesi, a pochi km da Pieve Santo Stefano e da Caprese Michelangelo.
GUBBIO è una bella cittadina umbra, molto interessante con un nucleo medievale ben conservato. E' famosa per la Festa(corsa) dei Ceri che si svolge ogni anno nel mese di maggio in onore di sant'Ubaldo patrono della città. Anche Gubbio è molto legata a S.Francesco: qui il Santo si rifugiò per qualche mese all'inizio della vocazione dopo essersi allontanato da casa e spogliato degli abiti comuni, qui ritornava spesso, qui avvennero alcuni miracoli, qui -da leggenda- il famoso episodio dell'incontro col lupo, reso mansueto dopo averlo rimproverato.
S. MARIA degli ANGELI è considerata il centro del francescanesimo. All'interno della Basilica si trova la porziuncola, una cappella a forma di chiesetta rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, che il Santo restaurò e che segnò l'inizio della sua vocazione. Qui san Francesco viveva abitualmente, qui fondò l'ordine dei Frati Minori e qui morì nell'ottobre 1226.
ASSISI è la città dove il Santo nacque nel 1182(?) e dove trascorse la sua giovinezza fino alla vocazione. All'eremo delle carceri si ritirava spesso per pregare e meditare. Ora il suo corpo riposa nella cripta della Basilica inferiore. Costruita in pietra viva, spesso con toni rosati, la città sorge a ventaglio sulle prime pendici del monte Subasio; tutta raccolta entro le mura antiche, ha conservato magnificamente il suo aspetto medievale con le caratteristiche viuzze dai balconi fioriti.
Il Bosco di San Francesco, luogo di relax e meditazione - La vita in diretta estate 20/07/2018
LA PUNTATA INTEGRALE SU RAIPLAY
TUTTI I VIDEO E LE PUNTATE - Quaranta ettari di alberi e bellezze naturali, ecco il bosco di San Francesco di Assisi che apre il suo paesaggio spettacolare per le sere FAI d'estate.