SACRO SPECO DI SAN FRANCESCO.mp4
Lo Speco di San Francesco è uno dei santuari più importanti del francescanesimo, situato nelle vicinanze di Narni a circa 600 m s.l.m.: costruito in prossimità delle grotte ove il santo di Assisi soleva ritirarsi in preghiera, è meta di numerosissimi pellegrinaggi. Lo speco è una spaccatura lunga 60 m che scende quasi verticalmente nella vallata sottostante.San Francesco giunse nel 1213 in questo luogo, che era noto all'epoca come Eremo di Sant'Urbano: fondato dai Benedettini intorno all'anno 1000, comprendeva l'Oratorio di San Silvestro e alcune grotte.
L'eremo divenne luogo di meditazione e preghiera per la comunità francescana; Francesco si ritirava spesso in solitudine nella piccola chiesa, e più in alto nel bosco, in una fenditura della roccia. Trascorse qui anche un periodo di malattia, durante il quale i frati costruirono per lui, accanto allo speco, una celletta in pietra con un letto in legno, tuttora esposto in una teca di vetro, e un piccolo oratorio, per permettergli di raccogliersi in preghiera senza spostarsi in chiesa.
Tommaso da Celano nel Trattato dei miracoli narra alcuni eventi miracolosi che accaddero in questi luoghi. Durante la sua malattia, Francesco chiese del vino, ma poiché non ve ne era, gli fu portata dell'acqua. Egli la benedisse con un segno di croce, e l'acqua acquistò il sapore del vino; dopo averla bevuta, guarì dalla malattia. In seguito, ancora convalescente, si appoggiava ad un bastone; lasciando lo speco, volgendo un ultimo sguardo al bosco, piantò nella terra il bastone: il legno germogliò e diede vita ad un grande albero di castagno, che la tradizione identifica con quello ancora esistente nel prato antistante la cella del Santo(tratto da Wikipedia)
San Francesco a Narni
Narni chiesa di san Francesco 2016
Celebrazione della Vestizione
capitoli: 0:00 0:24 1:23 2:22 4:04 13:18 18:09 18:46 26:46 34:22 Suore Consolatrici del Sacro Cuore di Gesù, 8 giugno 2018, Solennità del Cuore Sacratissimo di Gesù, Chiesa di S. Francesco in Narni. Celebrazione della Vestizione di: Suora Maria Marcella dei Sacri Cuori & Suora Maria Elisabetta di Gesù Bambino. Celebrante: Don Emanuel Du Chalard
Il Sacro Speco di S. Francesco a Narni (TR)
Nel cuore dell'Umbria, a breve distanza da Narni (in provincia di Terni), si erge il Santuario francescano più antico della Valnerina e uno dei Santuari più ricchi di fascino della regione: lo Speco di Sant'Urbano, poi divenuto noto come Sacro Speco di S. Francesco. Qui, in un giorno del 1213, il santo di assisi arrivò, proveniendo a piedi da Narni con alcuni compagni, e fu attratto da una spaccatura nella roccia (speco), dove lasciò l'impronta viva della sua presenza e della sua solitaria contemplazione.
Il sito web ufficiale è assisiofm.it
Sacro Speco di Narni, Umbria Italy
Lo Speco di San Francesco è uno dei santuari più importanti del francescanesimo, situato nelle vicinanze di Narni a circa 600 m s.l.m.: strada san urbano, costruito in prossimità delle grotte ove il santo di Assisi soleva ritirarsi in preghiera, è meta di numerosissimi pellegrinaggi. Lo speco è una spaccatura lunga 60 m che scende quasi verticalmente nella vallata sottostante.
giunse nel 1213 in questo luogo, che era noto all'epoca come Eremo di Sant'Urbano: fondato dai Benedettini intorno all'anno 1000, comprendeva l'Oratorio di San Silvestro e alcune grotte.
L'eremo divenne luogo di meditazione e preghiera per la comunità francescana; Francesco si ritirava spesso in solitudine nella piccola chiesa, e più in alto nel bosco, in una fenditura della roccia. Trascorse qui anche un periodo di malattia, durante il quale i frati costruirono per lui, accanto allo speco, una celletta in pietra con un letto in legno[1], tuttora esposto in una teca di vetro, e un piccolo oratorio, per permettergli di raccogliersi in preghiera senza spostarsi in chiesa.
Tommaso da Celano nel Trattato dei miracoli[2] narra alcuni eventi miracolosi che accaddero in questi luoghi. Durante la sua malattia, Francesco chiese del vino, ma poiché non ve ne era, gli fu portata dell'acqua. Egli la benedisse con un segno di croce, e l'acqua acquistò il sapore del vino; dopo averla bevuta, guarì dalla malattia. In seguito, ancora convalescente, si appoggiava ad un bastone; lasciando lo speco, volgendo un ultimo sguardo al bosco, piantò nella terra il bastone: il legno germogliò e diede vita ad un grande albero di castagno, che la tradizione identifica con quello ancora esistente nel prato antistante la cella del Santo.
Lo speco e l'Oratorio di San Francesco.
Un viale nel bosco conduce dall'eremo allo speco e agli edifici attigui. Nella fenditura della roccia alcuni ex voto sono riposti nel luogo dove Francesco si ritirava in preghiera.
Nell'Oratorio di San Francesco due affreschi raffigurano l'episodio miracoloso dell'acqua trasformata in vino. La piccola cella accanto custodisce il letto del Santo.
Nello spazio antistante si erge un'alta roccia isolata, chiamata Colonna dell'Angelo, su cui, secondo la tradizione, un angelo apparve al santo suonando una cetra.
Si entra al santuario percorrendo una strada pedonale denominata Viale del perdono; all' ingresso si trova la piccola chiesa, edificata tra il 1585 e i primi anni del Seicento. Costituita da un solo ambiente, presenta un crocifisso ligneo cinquecentesco e un tabernacolo del Seicento.
Accanto si apre il chiostro[3], risalente al Quattrocento, da cui si accede alla Cappella di San Silvestro. L'oratorio, edificato dai Benedettini intorno all'anno 1000, presenta nell'abside un affresco del Trecento, con il Crocifisso e la Madonna, san Giovanni Evangelista, san Francesco e san Silvestro. Altri affreschi raffigurano santa Chiara, san Girolamo e santa Caterina d'Alessandria. Dietro l'abside, vi è l'antico pozzo da cui, secondo la tradizione, fu attinta l'acqua che san Francesco tramutò in vino.Dal chiostro si entra anche nel quattrocentesco Refettorio di San Bernardino, dove si conservano le antiche tavole e un lavello in pietra.Al piano superiore sono situate le celle del Convento di San Bernardino; fondato dal predicatore francescano per accogliere i novizi dell'ordine, ospitò, oltre allo stesso Bernardino, il beato Giovanni Bonvisi da Lucca e il beato Pietro da Rieti.
Ingrandito nel corso dei secoli, nell'Ottocento il convento fu prima soppresso e poi riaperto, e solo dal 1942, dopo un restauro, venne nuovamente abitato dai frati.
Il prato è dominato dal castagno secolare; poco distante, in una nicchia nella roccia, una cappella con altare ricorda la predicazione di san Bernardino.
Speco di San Francesco (Narni) - ottobre 1956
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La VERNA e i luoghi di san Francesco
per una MIGLIORE VISIONE questo video è stato caricato nuovamente il 9 ott 2011 con il software di modifica YouTube
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La cappella Santa Maria degli Angeli a La Verna è stata erroneamente indicata nel video come cappella delle Stimmate, che in realtà si trova alla fine del corridoio delle Stimmate.
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Saint Francis places: La Verna, Assisi, Gubbio, S.Maria degli Angeli ***
LA VERNA è un santuario francescano sorto nel luogo dove il Santo si ritirava spesso in preghiera e penitenza e dove ricevette le stimmate nel settembre 1224. E' un luogo di intensa spiritualità, immerso in un ambiente mistico ed affascinante anche per la natura che lo circonda fra rocce e boschi di faggio e abete. Si trova in Toscana, provincia di Arezzo, a circa 1000 mt sul monte Penna nel Parco nazionale delle foreste casentinesi, a pochi km da Pieve Santo Stefano e da Caprese Michelangelo.
GUBBIO è una bella cittadina umbra, molto interessante con un nucleo medievale ben conservato. E' famosa per la Festa(corsa) dei Ceri che si svolge ogni anno nel mese di maggio in onore di sant'Ubaldo patrono della città. Anche Gubbio è molto legata a s.Francesco: qui il Santo si rifugiò per qualche mese all'inizio della vocazione dopo essersi allontanato da casa e spogliato degli abiti comuni, qui ritornava spesso, qui avvennero alcuni miracoli, qui -da leggenda- il famoso episodio dell'incontro col lupo, reso mansueto dopo averlo rimproverato.
S. MARIA degli ANGELI è considerata il centro del francescanesimo. All'interno della Basilica si trova la porziuncola, una cappella a forma di chiesetta rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, che il Santo restaurò e che segnò l'inizio della sua vocazione. Qui san Francesco viveva abitualmente, qui fondò l'ordine dei Frati Minori e qui morì nell'ottobre 1226.
ASSISI è la città dove il Santo nacque nel 1182(?) e dove trascorse la sua giovinezza fino alla vocazione. All'eremo delle carceri si ritirava spesso per pregare e meditare. Ora il suo corpo riposa nella cripta della Basilica inferiore. Costruita in pietra viva, spesso con toni rosati, la città sorge a ventaglio sulle prime pendici del monte Subasio; tutta raccolta entro le mura antiche, ha conservato magnificamente il suo aspetto medievale con le caratteristiche viuzze dai balconi fioriti.
MUSICA MEDIEVALE 1°: Simone Sorini in Polorum Regina + Laus Trinitati - Prove, a Narnia
Medieval Music - Italian Early Music - Simone Sorini prova Polorum Regina + Laus Trinitati di Hildegard von Bingen
- Narni, Chiesa di S. Francesco
Web:
Mailto: info@simonesorini.it
NARNI.mp4
Narni,una splendida cittadina umbra le cui origini si perdono nella notte dei tempi.Camminare per le strette viuzze di Narni significa respirare a ogni passo
aliti di storia.Entrare nelle antiche chiese,osservarne gli affreschi nella penombra ti riempie l'animo di spiritualita'.Peccato non poter avere immagini di Narni sotterranea,stupenda e misteriosa (e' assolutamente vietato scattare foto e fare filmati)come misterioso e poco chiaro rimane il periodo dell'Inquisizione.
Vespri e il Transitus di San Francesco d’Assisi
Vespri e il Transitus di San Francesco d’Assisi
Discover Terni, Umbria, Italy
Image 1: Santuario Francescano del Presepio (Greccio)
Image 2: Star Trails a Sant'Erasmo
Image 3: Acqua
Image 4: Panorama vista da San Gemini
Image 5: Chiostro del Sacro Speco di S. Francesco d'Assisi - Narni TR
Image 6: La campagna umbra nei pressi di Narni
Image 7: Le Marmore in notturna
Image 8: Always together....
Image 9: LA CONCA TERNANA - La collina dei girasoli
Image 10: LA MIA TERNI -Terni: Piazza e Chiesa di S. Francesco.
Speco francescano Narni - Celebrazione del vescovo Piemontese per la festa San Francesco 2014
Inaugurazione della nuova lunetta del Sacro Speco di Narni
6 Gennaio 2018
Artista: Francesca Pastore
Chiesa di San Giovenale (Orvieto)
La chiesa di San. giovenale si trova ad Orvieto nel quartiere medievale, risale al 1004, è la chiesa più vecchia della città- il filmato realizzato per la TV locale Orvieto 39 è stato realizzato nel 2005 ed è stato commentato dal parroco Don Enrico Bartoccini che ha illustrato gran parte degli aspetti più salienti della chiesa soprattutto gli affreschi- E' una chiesa amata dagli orvietani e visitata da numerosissimi turisti- Dal 2005, anno in cui è stato fatto il filmato ad oggi, si sono rifatte nella chiesa diversi restauri soprattutto negli affreschi e tinteggiate di bianco le pareti per mettere in maggiore risalto, insieme ad una nuova illuminazione interna, le magnifiche figure affrescate - E' considerata un gioiello della città-
AMELIA - MUNICIPIO ROMANO IN UMBRIA - 4k
© CLAUDIO MORTINI™◊
Amelia, città dell'Umbria cinta dalle poderose mura poligonali, dove epoche e stili diversi coesistono in armonia.
Il primitivo insediamento abitativo si sviluppò in epoca pre-romana sull'acropoli, dalla quale dominava il sottostante territorio costituito da insediamenti sparsi. La costruzione delle mura poligonali, attuata a partire dalla metà del III secolo a.C., conferì alla città la sua definitiva conformazione che corrisponde all'attuale centro storico.
Fu fondata nel XII secolo a.C. da un mitico re chiamato Ameroe, dal quale la cittadina prese il nome. Nel 90 a.C. divenne municipio romano. Grazie alla sua posizione dominante sulla via Amerina, una delle principali arterie di collegamento dell'Umbria e dell'Italia centrale, fu un centro nodale per le comunicazioni militari. Assediata dai Goti (548), fu poi occupata dai Longobardi (579).
Nel 1065 divenne libero Comune. La città fu teatro di lotte fra Guelfi e Ghibellini. Nel XIV secolo entrò definitivamente nei possedimenti dello Stato della Chiesa fino alla nascita del Regno d'Italia (1860).
Appena entrati in città si può ammirare l'imponente opera fortificata delle mura poligonali, realizzate tra il III e il II secolo a.C.
Lungo la cinta muraria si aprono 4 porte: porta Romana, accesso principale alla città, porta Posterola, porta Leone IV e porta della Valle.
Tra i monumenti da visitare in città la Cattedrale, l'edificio religioso più importante di Amelia, il monastero di San Magno, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agostino e la chiesa rurale della Madonna delle Cinque Fonti, che secondo la leggenda offrì soggiorno a San Francesco.
Notevoli il quattrocentesco palazzo Nacci e i cinquecenteschi palazzo Farrattini e Petrignani, la torre Civica, simbolo delle libertà comunali, e lo splendido teatro settecentesco.
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The earliest settlement was built in pre-Roman times on the acropolis, overlooking the scattered settlements in the area below. The building of the polygonal walls (6th-4th century BC) gave the town its definitive shape, which corresponds to the present-day historic center. Amelia was founded in the 12th century BC by a legendary king named Ameroe, after whom the town was named. In 90 BC it became a Roman municipium. With its dominating position over the Via Amerina, one of the major roads through Umbria and central Italy, it served as a military staging post. Besieged by the Goths in 548, it was then occupied by the Lombards in 579. In 1065 it became an independent commune. The Guelfs and Ghibellines fought for control of the town. In the 14th century it became part of the Papal States, until the birth of the Kingdom of Italy (1860).
Cerimonia di firma del Patto d'amicizia tra Assisi e Monte Sant'Angelo
Siglato il Patto d’amicizia tra le Città Unesco di Assisi e Monte Sant’Angelo
Antonio di Iasio, Sindaco di Monte Sant’Angelo: “Un momento storico”
Claudio Ricci, Sindaco di Assisi: “Mi auguro sia l’avvio di un lungo itinerario”
S. E. Mons. Giuseppe Piemontese: “Quasi un sogno”
È stato siglato sabato 6 dicembre 2014, ad Assisi, il Patto d’amicizia tra la Città di San Francesco e la Città di San Michele Arcangelo, Monte Sant’Angelo. Una giornata intensa: dopo la firma del Patto d’amicizia e lo scambio dei doni, la Santa Messa nella Basilica inferiore celebrata da Mons. Piemontese e animata dal coro polifonico “Vocinsieme”.
“Oggi è un grande giorno. Un giorno di gioia e fratellanza fra due comunità. Oggi iniziamo un percorso di condivisione e dialogo per rafforzare le relazioni istituzionali, incentivare rapporti sociali, culturali e religiosi tra le nostre comunità ma anche di promozione e valorizzazione dei nostri Beni. Da oggi, insieme, sotto la custodia di due colonne portanti della Chiesa mondiale, percorreremo un pezzo di strada insieme” – ha dichiarato il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Antonio di Iasio.
Per Claudio Ricci, Sindaco di Assisi, un Patto d’amicizia “è sempre una occasione per ricevere qualcosa. Ogni incontro, che sia tra persone o tra comunità, è sempre un elemento di crescita in cui reciprocamente si dona e si riceve. Un protocollo è un impegno a svolgere un cammino insieme. Mi auguro che questo sia l’avvio di un lungo itinerario che, le nostre comunità, attraverso l’incontro, potranno fabbricare insieme”.
Alla cerimonia di firma del Patto d’amicizia hanno preso parte anche Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento e Mons. Giuseppe Piemontese, nativo di Monte Sant’Angelo, già Custode del Sacro Convento e oggi Vescovo della Diocesi di Terni-Amelia-Narni.
“È nota la devozione di San Francesco per San Michele e la sua protezione ha accompagnato i passi di Francesco e i nostri – ha dichiarato Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento d’Assisi - La celebrazione di questo Patto d’amicizia, in qualche modo, è in continuità con questo legame. Con la conclusione di questo processo avviato da Padre Giuseppe Piemontese è come se si chiudessero dei cerchi, che invece di mettere la parola fine rilanciano i significati”.
A S.E. Mons. Giuseppe Piemontese il compito di tracciare, dal punto di vista spirituale, la “vicinanza” tra San Francesco e San Michele Arcangelo: “I Padri Custodi del Sacro Convento che si sono succeduti negli anni hanno propiziato e favorito l’incontro e la realizzazione di questo momento civile e religioso. Quasi un sogno”. Mons. Piemontese ha quindi raccontato del viaggio di San Francesco a Monte Sant’Angelo: “Dei tre viaggi in Puglia di Francesco, nel 1216, 1221-22 e 1224, a noi interessa il pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo del 1216. La tradizione afferma che il Poverello non ritenendosi degno non entrò nella Grotta dell’Arcangelo ma sostò sul limitare lasciando in ricordo un tao inciso su una pietra”.
Il Vescovo ha concluso: “Cari Sindaci e cittadini di Assisi e Monte Sant’Angelo, il Patto d’amicizia non sia solo un atto formale, ma una relazione di fraternità, di amicizia vera. L’inizio di una storia entusiasmante e di un percorso, che nel nome dei nostri Santi, contribuisca alla crescita civile, culturale e spirituale dei nostri concittadini e delle generazioni, al presente e al futuro”.
Successivamente, la cerimonia ha visto la lettura della pergamena del Patto d’amicizia con la sottoscrizione della stessa da parte dei due sindaci, ed uno scambio di doni.
Al termine della cerimonia – a cui ha partecipato anche l’Assessore ai Beni e alle Attività culturali, Giovanni Granatiero - nella Basilica inferiore del Sacro Convento, si è tenuta la Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Piemontese e animata dal Coro polifonico Vocinsieme. La delegazione della Città di Monte Sant'Angelo, infine, ha preso parte all'agape fraterna nel Refettorio del Sacro Convento.
“Il Patto di amicizia tra le due città istituzionalizza la comune decisione di incentivare rapporti di unione, vicinanza, condivisione e fratellanza nel nome dei valori umani, culturali, religiosi, sociali – si legge nel testo sottoscritto dai Sindaci di Iasio e Ricci - In virtù di tali intese, saranno intrapresi progetti congiunti, tesi a promuovere e sostenere reciprocamente l’incontro familiare tra le nostre popolazioni, i pellegrinaggi, la valorizzazione del turismo culturale e spirituale e le comuni esperienze per una reciproca promozione delle Città, nel nome dell’Arcangelo Michele e di San Francesco”.
A cura di Pasquale Gatta
ufficiostampa@montesantangelo.it
montesantangelo.it
Sacro Speco di Narni - puntata Signori del vino
03/11/2018
Italy/Umbria Perugia Part 31/84
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Perugia is the capital city of the region of Umbria in central Italy, crossed by the river Tiber. The city is also the capital of the province of Perugia. Perugia is located about 164 kilometres (102 miles) north of Rome, and 148 km (92 miles) south-east of Florence. It covers a high hilltop and part of the valleys around the area. The region of Umbria is bordered by Tuscany, Lazio and Marche.
Skyline of Perugia hilltop city and valley
The history of Perugia goes back to the Etruscan period. Perugia was one of the main Etruscan cities. The city is also known as the universities town, with the University of Perugia founded in 1308 (about 34,000 students), the University for Foreigners (5,000 students), and some smaller colleges such the Academy of Fine Arts Pietro Vannucci (Italian: Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci) public athenaeum founded on 1573, the Perugia University Institute of Linguistic Mediation for translators and interpreters, the Music Conservatory of Perugia, founded on 1788, and others Institutes. There are annual festivals and events: the Eurochocolate Festival (October), the Umbria Jazz Festival (July), and the International Journalism Festival (in April).
Perugia is a well-known cultural and artistic centre of Italy. The famous painter Pietro Vannucci, nicknamed Perugino, was a native of Città della Pieve near Perugia. He decorated the local Sala del Cambio with a beautiful series of frescoes; eight of his pictures can also be admired in the National Gallery of Umbria. Perugino was the teacher of Raphael, the great Renaissance artist who produced five paintings in Perugia (today no longer in the city) and one fresco. Another famous painter, Pinturicchio, lived in Perugia. Galeazzo Alessi is the most famous architect from Perugia. The city symbol is the griffin, which can be seen in the form of plaques and statues on buildings around the city.
Geography
Perugia is the capital city of the region of Umbria. Cities' distances from Perugia: Assisi 19 kilometres (12 miles), Siena 102 km (63 miles), Florence 145 km (90 miles), Rome 164 km (102 miles).
Climate
Even though Perugia is located in the central part of Italy, the city experiences a humid subtropical climate (Köppen climate classification Cfa) similar to much of Northern Italy. Climate in this area has mild differences between highs and lows, and there is adequate rainfall year round.Wikipedia
Sacro Speco di San Francesco
Proprietà: donchisciotte62
Lo Speco di San Francesco è uno dei santuari più importanti del francescanesimo costruito in prossimità delle grotte ove il santo di Assisi soleva ritirarsi in preghiera, situato nelle vicinanze di Narni a circa 600 m s.l.m. è meta di numerosissimi pellegrinaggi.. Lo speco è una spaccatura lunga 60 m che scende quasi verticalmente nella vallata sottostante.
Fu fondato da San Francesco nel 1213 ma il luogo fu probabilmente abitato già dall'anno mille, ad opera dei benedettini, che gestivano la Cappella di San Silvestro. Ora vi vivono i Frati minori, nel convento fatto costruire da san Bernardino da Siena.
Bellissima la piccola cappella con affreschi raffiguranti episodi che qui ebbero luogo, la piccola cella dove dormì il Santo, il letto del Santo, il castagno nato dal bastone del santo, il chiostro del '400, la splendida Cappella di San Silvestro con affreschi del '300, il pozzo di cui parlano i Fioretti di San Francesco e Tommaso da Celano dove fu attinta l'acqua che S.Francesco malato trasformò in vino.
Negli orti e nel chiostro di tale Santuario Pier Paolo Pasolini girò alcune scene di Uccellacci e uccellini.
Al di là della motivazione religiosa che spinse San Francesco ad una scelta così radicale, quello che mi interessa di un luogo tanto particolare è la sensazione di assoluto che si respira all'interno dela grotta, nella cella, nel magnifico castagneto, una pace ed un silenzio che hanno accompagnato la vita di un uomo che ha saputo trovare in se stesso e nella fede un valore così profondo da rinunciare a tutto il resto. Sarebbe bello che ognuno di noi trovasse un valore altrettanto forte, non necessariamente legato alla fede religiosa, qualcosa in cui credere così profondamente da darci uno slancio verso l'asssoluto della vita, non per spogliarci delle vesti quotidiane, ma per arricchirle di passione e forza.... donni
BORGHI D'ITALIA : NARNI
Le prime notizie storiche su Narni, all'epoca Nequinum, risalgono al 600 a.C., ma la zona era abitata fin dall'epoca neolitica. Nel 299 a.C. fu colonia romana con nome di Narnia, e nel 233 a.C. divenne importante fortificazione per la costruzione della via Flaminia.