Penna san Giovanni (Marche, Italy) (manortiz)
Panorama da Smerillo e da Monte san Martino
Penna San Giovanni, situato a m 672 s.m., è un centro di notevole interesse per le acque salso - bromo - iodiche - solforose e per le caratteristiche paesistiche e climatiche. Fu patria del Beato Giovanni da Penna, seguace di S. Francesco, ricordato nei Fioretti; dello storiografo Giovanni Colucci (sec. XVIII), autore della monumentale opera Antichità picene; del pittore Mario Nuzzi meglio conosciuto come Mario dè Fiori (sec. XVII). Il nome gli deriva da un termine prelatino nel significato di vetta rocciosa di forma aspra ed acuta e dal nome attuale con quello di Castello della Penna o Castel San Giovanni. Sulla base di alcuni reperti archeologici, si fa risalire la sua origine all'epoca romana quando qui, secondo la tradizione, sorgeva un villaggio legato alla non lontana Faleria. Il luogo fu fortificato in epoca medievale e fu residenza di signori locali. Nel 1259, al tempo dell'occupazione di Manfredi, gli abitanti insorsero e distrussero la Rocca sulla sommità del monte. La fortezza fu poi ricostruita alla metà del '300 dai Varano che avevano preso possesso del paese per conto del Cardinale Albornoz che cercava di mettere ordine nella Marca in nome del Pontefice; alla metà del sec. XV fu conquistata e tenuta per due decenni da Francesco Sforza insieme con molti altri castelli vicini per passare poi definitivamente sotto il dominio della Chiesa. Del periodo medievale, Penna conservava il tratto della primitiva cinta muraria del sec. XIII, i rifacimenti del sec. XV con torre quadrangolare aggettante e le porte dei sec. XIII e XIV: Porta della Pesa (sec. XIV), la Portarella (sec. XIII), Porta del Forno (sec. XIV) e Porta S. Maria del Piano o Porta Marina (sec. XIV). Sulla cima del colle, i resti di una torre della originaria Rocca in cui si apre uno stretto cunicolo nel quale la leggenda dice si nasconda una chioccia d'oro con i suoi pulcini. Tra i monumenti più importanti, la Chiesa di S. Francesco costruita nel 1457 da Salino Lombardo ma rimaneggiata nel XVII e XVIII secolo, conserva il portale della primitiva costruzione ed il pavimento in cotto. All'interno tele dei secoli XV e XVIII. L'antico convento adiacente con chiostro e loggiato ha subito varie trasformazioni nei secoli scorsi ed è stato adibito a scuola. Nel palazzo Municipale, edificato alla fine del sec. XVIII dall'arch. Pietro Maggi, sono conservati reperti di epoca romana ed una interessante tavola, quasi certamente un trittico privato delle cornici, raffigurante la Madonna tra S. Rocco, S. Sebastiano, S. Apollonia e S. Giovanni da alcuni attribuita all'ambito dei Crivelli. Sulla parte aggettante della facciata si innesta la torre dell'orologio. La Pieve di San Giovanni Battista fu costruita tra il 1251 e il 1256 da Giorgio da Como, noto per la fabbrica delle cattedrali di Fermo e di Iesi; a croce latina e ad un'unica navata, riformata nel 1736, conserva la statua in legno del Battista, opera di notevole importanza artistica (sec. XVI), forse opera di Desiderio Confini, ed un interessante Crocifisso dello stesso periodo. Della originaria chiesa di San Antonio Abate resta il robusto campanile costruito, forse, sul basamento di una antica casa-torre medievale. Nel palazzo Priorale, risalente al sec. XIII ma molto rimaneggiato, si trova l'elegante Teatro comunale costruito in legno e dipinto da Antonio Liozzi (sec. XVIII). D'interesse anche ciò che resta del monastero di S. Filomena: la chiesa, ad unica navata, conserva il matroneo ormai murato e l'originale pavimento in cotto recentemente restaurato. All'interno una Sacra Famiglia attribuita al Sassoferrato (sec. XVII). Fuori dal centro abitato, immerse nel verde, due piccole chiese, tra le più antiche di Penna: la chiesa di San Bartolomeo e quella romanica di San Biagio. A qualche chilometro di distanza dal paese, sulle rive del torrente Salino, scaturiscono le sorgenti di acque minerali salso-cloro-iodiche-solfuree di Villa Saline salutari nella cura delle malattie del ricambio e delle affezioni della pelle. L'uso delle acque è attestato almeno fin dalla fine del sec. XIII quando la sorgente fu acquistata da Penna per l'estrazione del sale.
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Antonio Liozzi, il Teatro Flora di Penna san Giovanni (manortiz)
Antonio Liozzi
(Penna San Giovanni, 1730-1807)
The Flora Theater is a small 18th-century performing arts theater located in the Palazzo dei Priori in center of the town of Penna San Giovanni, province of Macerata, region of Marche, Italy. The nucleus for the theater was formed by a Società del Teatro, founded in 1780, and composed of ten condomini (owners) in the town. They utilized this space in the town palace to built this theater with a frescoed wooden roof, above ground seating and two floors of theater boxes. The decoration is an elaborate rococo décor on wood, with wooden columns painted as faux marble. The theater presently sits about 100 persons. In the twentieth century, for years the theater was abandoned and threatened with destruction. In 1985 it was designated as a historic national treasure and recently subsequently restored.
The painted decoration was completed Antonio Liozzi, who painted the central ceiling fresco of the goddess Flora, as well as the mouldings and frames (Wikipedia)
Questo teatro rappresenta l’unico esemplare di costruzione teatrale interamente in legno esistente della provincia di Macerata ed una delle poche sopravvissute in Italia. Questo piccolo “gioiello” barocco costituisce quindi una eccezionale testimonianza di architettura teatrale del Settecento, essendo perfettamente conservato nella struttura lignea e nella decorazione. Esso è nato dallo straordinario talento di un artigiano e decoratore di Penna San Giovanni, Antonio Lozzi, che ha lasciato diverse altre opere nelle chiese cittadine e nel territorio circostante. Intorno al 1780 si costituisce una Società del Teatro formata da dieci condomini e si prende l’iniziativa di costruire all’interno del Palazzo dei Priori questa sala per gli spettacoli che viene denominata “Teatro Flora”. Essa è costituita dalla platea e da due ordini di palchi sorretti da colonnine intagliate e decorate in finto marmo. Il parapetto di ogni palco è abbellito da un cartiglio barocco ed ognuno è sormontato da un festone con motivi floreali. Infine il soffitto è arricchito da un bel disegno scenografico policromo, che conferisce grande eleganza a tutto il complesso. Capienza di 99 posti.
Il vecchio e il bambino - Penna San Giovanni, 15 agosto 1988
Bellissimo brano di Francesco Guccini, interpretato da Augusto de I Nomadi, in occasione di un indimenticabile concerto a Penna San Giovanni.
Ragusa ibla-Modica-Scicli. Sicilia. italy. / 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, di Ragusa ibla / Modica / Scicli in Sicilia. Italy.
Luoghi Visitati
Ragusa Ibla: Panoramica. Chiesa Anime Sante del Purgatorio. via Duomo. Palazzo la Rocca. Palazzo Arezzi. Duomo di San Giorgio. salita al Duomo. Piazza Duomo. Palazzo Floridia. circolo di Converzazione. Corso XXV aprile. Municipio (servizi demografici). Chiesa San Vincenzo Ferreri. Valle delle Colonne ( interno giardino Ibleo). Chiesa di San Giacomo Apostolo. Giardino Ibleo. Monumento ai Caduti. Portale di San Giorgio.
Modica: Panoramica. Basilica Santuario Madonna delle Grazie. Corso Umberto I. Chiesa del Carmine. Piazza Movimento. Torre dell'Orologio. Municipio. Palazzo di città. Convento San Domenico. Palazzo Saleni. via Marchesa Tedeschi. Santa Maria di Betlem. Corso Umberto I. Palazzo Cultura. Chiesa di San Pietro. Teatro Garibaldi. Palazzo Moncada. Panoramica. Cattedrale di San Giorgio. Chiesa Santa Teresa D'Avila. Chiesa San Giovanni Evangelista. Belvedere.
Scicli: Panoramica. Via San Francesco Mormino Penna. Palazzo Spadaro. Chiesa San Michele Arcangelo. Chiesa San Giovanni Evangelista. Municipio. Palazzo Beneventano. Piazza Italia. Chiesa Madre S. Ignazio de Loyola. Chiesa San Bartolomeo. Parrocchia Madonna del Carmine con Piazza Busacca. Chiesa di San Matteo. Belvedere.
Ringrazio della Visualizzazione.
CORALE CELSI - PIANE DI FALERONE (FM)
Esibizione della Corale Celsidi Piane di Falerone (FM), nella chiesa di S.Francesco a Penna San Giovanni, congiuntamente con la Corale Bonagiunta di San Ginesio, in occasione dell' ESTATE PENNESE 1988
Fabio Zavattaro - Penna San Giovanni - 1° Marzo 2008
Fabio Zavattaro ospite a Penna San Giovanni(MC) il 1° Marzo 2008, presenta il suo libro I Santi e Karol, intervistato da don Giacomo Ruggeri. Servizio andato in onda sul TGR di Rai Tre.
LA VERNA SANTUARIO FRANCESCANO [1080p]
© By CLAUDIO MORTINI °°°
Il Santuario francescano della Verna, situato a pochi chilometri da Chiusi della Verna (provincia di Arezzo), all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è famoso per essere il luogo in cui San Francesco d'Assisi ricevette le stigmate il 17 settembre 1224.
Costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri di altezza, il Santuario -- destinazione di numerosi pellegrini -- ospita numerose cappelle e luoghi di preghiera e raccoglimento, oltre a diversi punti di notevole importanza religiosa.
L'ultima visita di Francesco al monte avvenne nell'estate del 1224. Vi si ritirò nel mese di agosto, per un digiuno di 40 giorni in preparazione per la festa di san Michele e, mentre era assorto in preghiera, ricevette le stimmate. Da allora la Verna divenne un suolo sacro. Papa Alessandro IV la prese sotto la protezione papale, nel 1260 vi fu eretta e consacrata una chiesa, alla presenza di san Bonaventura e di numerosi vescovi. Pochi anni dopo venne eretta la Cappella delle Stimmate, finanziata dal conte Simone di Battifolle, vicino al luogo ove era avvenuto il miracolo. Una cappella più antica, Santa Maria degli Angeli, costruita nel 1218 per san Francesco da Orlando, è raggiungibile dalla sacrestia della chiesa maggiore, iniziata nel 1348 ma rimasta incompiuta fino al 1459. Da quest'ultima i frati che risiedono alla Verna si recano in solenne processione due volte al giorno (alle 14 e a mezzanotte) verso la cappella delle Stimmate.
Penna San Giovanni, 60 senza casa Coppia vive in tenda da agosto
Penna San Giovanni, 60 senza casa Coppia vive in tenda da agosto:
Curetta di Servigliano (Marche) a s. Maria delle Piagge un dipinto di Antonio Liozzi (manortiz)
Antonio Liozzi (Penna San Giovanni, 1730 -- Penna San Giovanni, 1807)
Nato in una famiglia della piccola borghesia locale, studiò pittura con il maestro di scuola romana Marco Benefia - Della sua opera si ricordano soprattutto la progettazione e le decorazioni pittoriche a motivi floreali in trompe-l'œil del Teatro Flora di Penna San Giovanni, costruito interamente in legno e importante esempio di arte e architettura barocca. Liozzi si occupò inoltre della rappresentazione di soggetti sacri. (fom Wiki)
La Verna
Il santuario della Verna si trova sull'Appennino Toscano. Il monte, ricoperto da una monumentale foresta di faggi e abeti, è visibile da tutto il Casentino e dall'alta Val Tiberina ed ha una forma inconfondibile con la sua vetta (m 1283) tagliata a picco da tre parti. Sopra la roccia ed avvolto dalla foresta si trova il grande complesso del Santuario che dentro la sua massiccia ed articolata architettura custodisce numerosi tesori di spiritualità, arte, cultura e storia.
Nell'estate del 1224 San Francesco si ritirò sul monte della Verna per i suoi consueti periodi di silenzio e preghiera. Durante la sua permanenza chiese a Dio di poter partecipare con tutto il suo essere alla Passione di Cristo, mistero di amore e dolore. Il Signore lo ascoltò e gli apparve sotto forma di serafino crocifisso lasciandogli in dono i sigilli della sua passione. Francesco divenne così anche esteriormente immagine di Cristo al quale già con il cuore e la vita tanto assomigliava.
L'evento delle stimmate e l'esempio di vita sono il bene più prezioso che Francesco consegna ai frati della Verna. L'impegnativa eredità di San Francesco oltre che coinvolgere personalmente ogni frate diventa anche il principale messaggio che la comunità desidera trasmettere a tutti coloro che visitano La Verna.
Chiesa di San Bartolomeo
Rendering 3D della Chiesa di San Bartolomeo a Villadossola - VB
Esempio di fotogrammetria architettonica
Rinnovata la Chiesa di Casalecchio
12PORTE - 3 maggio 2018: Dopo lunghi mesi di lavori di restauro e adeguamento, la parrocchia di San Giovanni Battista di Casalecchio è finalmente rientrata nella Chiesa parrocchiale, con una celebrazione presieduta dall’Arcivescovo.
coro della chiesa di san giovanni battista alassio
SCICLI - VIA FRANCESCO MORMINO PENNA
Video Via Francesco Mormino Penna
sciclivacanze.it
Edit: Vixp -
CHIESA IN USCITA – Periferie, poveri, emarginati. La Chiesa di papa Francesco
Incontro con Mons. Daniele Gianotti, Vescovo di Crema.
Sant'Ilario d'Enza (RE), Piccolo Teatro in Piazza, 2 ottobre 2017
Vasto. Festa San Giovanni Bosco 2015
CHIESA DI SAN GIORGIO MAGGIORE NAPOLI
Chiesa di San Giorgio Maggiore,Via Duomo, 237/A Napoli
Una tra le più antiche della città, fu fondata tra il sec. IV e V dal vescovo Severo; devastata da un incendio e pericolante nel 1640, fu rifatta da Cosimo Fanzago e infine fortemente ristrutturata nel secondo '800. Accedendo per l'ingresso principale da piazza Crocelle ai Mannesi, si trova subito l'*abside paleocristiana aperta su colonne secondo un motivo ripreso nel rifacimento barocco; la struttura originaria, a filari alternati di tufi e mattoni, consta di un semicatino su tre archi impostati su due colonne, con capitelli corinzi di spoglio e con pulvino adorno della croce monogrammata di forma greco-latina. La chiesa è oggi a due navate: su quella maggiore s'impostano tre cupole: la prima e la terza basse, a scodella, e la seconda più grande, su tamburo. Sui primi altari, due enormi tele di Francesco Peresi (1713): L'arcangelo Raffaele e Tobiolo (a d.) e la Conversione di S. Disma. Nella navata, a d., la cosiddetta cattedra di S. Severo e altare ornato di una tela di Giovanni Balducci (1629) con la Madonna col Bambino e i Ss. Giorgio e Severo (veduta di Napoli nello sfondo); lo fronteggia il pulpito rimaneggiato, in cui è una Madonna col Bambino, rilievo attribuito a Diego De Siloe. Nel presbiterio, *Crocifisso ligneo del sec. XII, altare maggiore di Camillo Lionti (1786), con ai capi Orazione e Chiesa di Angelo Viva; nel retro dell'altare, in una nicchia, una colonna scavata custodisce le reliquie di S. Severo già avvolte in un *tessuto del sec. XIII-XIV, esposto nella parete d. del coro. Nell'abside, traforata con belle colonne trabeate, sono grandi tele di Alessio D'Elia: a d. S. Severo risuscita un morto, a sin. S. Giorgio che uccide il drago, sistemata su un telaio movibile per permettere la visione di un affresco analogo di Aniello Falcone. Nella 3ª cappella sin., trittico affrescato da Francesco Solimena (1687) con i Ss. Nicola e Antonio, ai lati, e, al centro, angeli affiancanti un Crocifisso ligneo attribuito a Nicola Fumo. Nella 2ª, Madonna della Potenza, tavola bizantineggiante probabilmente del sec. XIV ma ridipinta. Nella Vecchia sagrestia, dipinti dei secoli XVII e XVIII. Fonte Wikipedia.
La forza della preghiera - Fabio Sanfrancesco - FFPMU ITALIA
La forza della preghiera è il sermone offerto da Fabio Sanfrancesco della comunità di Milano.
Per saperne di più:
SICILIA - SCICLI Monumentale città barocca - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Scicli (Ragusa) suggestiva località del barocco siciliano che fa da cornice alla vita del commissario Montalbano, dal 2002 patrimonio mondiale nella lista Unesco.
Monumentale città barocca dalle forme di un presepe vivente, Scicli è stata cantata dal celebre scrittore Elio Vittorini, come “la più bella” del pianeta nel suo romanzo incompiuto “Le città del mondo”. Incastonata all’incrocio di tre valloni, il borgo appare subito ai suoi visitatori mentre si snoda nell’impianto medievale dei suoi quartieri densi di case rosee baciate dal caldo sole di Sicilia. Il suo centro storico è espressione del genio creativo dell’età tardo-barocca, frutto della ricostruzione settecentesca seguita al disastroso terremoto del 1693 che rase al suolo l’intera città.
Il salotto buono è la via Francesco Mormino Penna, unicum scenografico di palazzi nobiliari settecenteschi e di architetture ecclesiastiche (Chiesa di San Giovanni Evangelista, Chiesa di San Michele, Chiesa di Santa Teresa) in pietra dorata locale. La via è sede del municipio, uno dei set principali delle puntate Rai: l’edificio, costruito nei primissimi anni del Novecento sul sito del demolito monastero delle Benedettine, è stato trasformato nel commissariato di Vigata e la stessa stanza del sindaco, all’occorrenza, diventa l’ufficio del questore televisivo. Altro monumento Patrimonio dell’Umanità è Palazzo Beneventano, definito da Sir Anthony Blunt “il più bel palazzo barocco di Sicilia”, e famoso per i suoi caratteristici mascheroni che rappresentano alcune teste di moro. Da Palazzo Beneventano si arriva facilmente in Piazza Italia, circondata da palazzi come il Massari, il Mormina-Penna, il Fava, la Chiesa Madre di Sant’Ignazio e da Palazzo Iacono, con sullo sfondo la stupenda chiesa di San Bartolomeo risalente al XV secolo.
Salvo Montalbano è un personaggio di fantasia creato da Andrea Camilleri (sopra), che l’ha reso protagonista dei suoi romanzi polizieschi: oggi noto in tutto il mondo grazie alla fiction televisiva, Montalbano è un commissario di polizia che presta servizio a Vigata. Il cognome Montalbano fu scelto da Camilleri in omaggio allo scrittore Manuel Vázquez Montalbán, ideatore dell’investigatore Pepe Carvalho, con il quale Montalbano condivide sane passioni, tra cui le buone letture e la cucina.
Papa Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo
La visita pastorale del 21 giugno 2009 di Papa Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo.