La Parrocchia di San Frediano a Pisa
La Parrocchia di San Frediano a Pisa, visitata da Daniele Morini
La Parrocchia di San Frediano a Pisa
La Parrocchia di San Frediano a Pisa, visitata da Daniele Morini
Pisa - La Chiesa di San Frediano
La chiesa di San Frediano si trova a Pisa in piazza San Frediano.
La chiesa è per volere dell'arcivescovo chiesa universitaria, punto di incontro per tutti gli studenti universitari di Pisa.
Ricordata come esistente già nel 1061, ha nella facciata le forme tipiche dell'architettura pisana dell'epoca introdotte da Buscheto nella cattedrale (arcate cieche, losanghe, bicromia). Fu dedicata in origine anche a san Martino di Tours, ed ebbe annesso un ospedale.
L'interno a struttura basilicale a tre navate conserva colonne e capitelli marmorei figurati. L'arredo degli altari è stato ristrutturato nei secoli XVI e XVII. Conserva una rara grande croce dipinta su tavola dorata con Crocifisso con storie della Passione (XII secolo), altari barocchi e dipinti seicenteschi di Ventura Salimbeni (Annunciazione e Natività), Aurelio Lomi (Adorazione dei Magi), e affreschi di Domenico Passignano; gli affreschi della cupola sono di Rutilio Manetti. Sopra l'abside della chiesa una monofora che reca, al centro, lo stemma della famiglia Agostini, patrona della chiesa.
Le cappelle all'interno della chiesa sono otto: notevoli la prima sulla sinistra, rispetto all'entrata, che ospita il crocifisso del XII secolo e tre iscrizioni relative alla famiglia Pesciolini, e la terza da destra nella quale, oltre a numerose iscrizioni funebri, si trova la salma del Beato Bartolomeo Aiutamicristo.
I confessionali in pietra sono quattro e degno di particolare nota è l'imponente opera marmorea della famiglia Ruschi, che ospita le ceneri di Giovanni Battista, professore di filosofia, medicina e anatomia a Pisa nel XVII secolo.
***** LUCCA (Toscana) Basilica di SAN FREDIANO - Interni ed esterni
La facciata (XII secolo) è in pietra levigata ed è verticalmente pentapartita, a livello della navata centrale, delle due navate laterali e delle due fasce di cappelle laterali. I tre portali sono delimitati da pilastri, sormontati da un architrave (di cui solo quello centrale decorato con motivi vegetali) ed archetti ciechi. A livello centrale troviamo una loggetta con colonnine sormontate da capitelli di vario tipo che racchidono due monofore.
Al di sopra troviamo il mosaico (secoli XIII-XIV). con l'Ascensione di Cristo tra angeli alla presenza degli Apostoli, in origine posti ai lati della Madonna la cui immagine è andata distrutta per l'apertura della monofora centrale. La parte superiore mostra il segno di un artefice colto e aggiornato su recenti esperienze bizantine, da collocare in ambiente romano, mentre la zona inferiore sembra dovuta ad un artefice locale della bottega dei pittori Berlinghieri.
Oltre alle tre sopraccitate monofore centrali si trovano quattro oculi in posizione più laterale.
La facciata (XII secolo) è in pietra levigata ed è verticalmente pentapartita, a livello della navata centrale, delle due navate laterali e delle due fasce di cappelle laterali. I tre portali sono delimitati da pilastri, sormontati da un architrave (di cui solo quello centrale decorato con motivi vegetali) ed archetti ciechi. A livello centrale troviamo una loggetta con colonnine sormontate da capitelli di vario tipo che racchiudono due monofore.
Al di sopra troviamo il mosaico (secoli XIII-XIV). con l'Ascensione di Cristo tra angeli alla presenza degli Apostoli, in origine posti ai lati della Madonna la cui immagine è andata distrutta per l'apertura della monofora centrale. La parte superiore mostra il segno di un artefice colto e aggiornato su recenti esperienze bizantine, da collocare in ambiente romano, mentre la zona inferiore sembra dovuta ad un artefice locale della bottega dei pittori Berlinghieri.
Oltre alle tre sopraccitate monofore centrali si trovano quattro oculi in posizione più laterale.
Navatella battesimale: Fonte del sec. XII con vasca circolare, coppa su pilastro, colonnine e coperchio; opera splendida eseguita da tre scultori: Maestro delle storie di Mosè, Maestro Roberto (firma su una parte della vasca), Maestro dei Mesi e degli Apostoli.
Cappella della Croce o di S. Agostino o delle reliquie: interamente affrescata, opera splendida di A. Aspertini (1508- 1509). A destra: 1°. S. Frediano traccia il nuovo corso del fiume Serchio,mentre si sta lavorando invano per arginarlo; 2°. Natività; lunetta in alto: S. Agostino dà la regola ai suoi Canonici. A Sinistra: 1°. Il Trasporto del Volto Santo da Luni a Lucca ad opera del Beato Giovanni, Vescovo di Lucca; 2°. S. Ambrogio battezza S. Agostino; lunetta in alto: Deposizione di Gesù nel sepolcro. Nella parete dietro l' altare: Giudizio universale; nella volta: Padre eterno circondato da angeli, profeti e sibille; nel sottarco: S. Fausta, S. Riccardo, S. Cassio e S. Zita, S. Riccardo. Sull' altare: Volto Santo, S. Agostino e S. Ubaldo, Vescovo di Gubbio, della famiglia agostiniana, tela di anonimo, sec. XVII. Sul pavimento tomba terragna che il Priore Cenami, fece costruire per sé e per i canonici, 1506.
Cappella Trenta: polittico marmoreo, Madonnna con Bambino e Santi e tombe terragne di Lorenzo Trenta e della consorte, capolavori di Jacopo Della Quercia, sec.XV. Sotto l'altare: Sarcofago romano del sec. II contenente resti di S. Riccardo re, inglese, pellegrino verso Roma con i figli e la figlia, morì a Lucca nel 722. I suoi figli, con S. Bonifacio divennero evangelizzatori in Germania; Willibaldo fu il primo vescovo di Eichstatt (Germania). Di fronte all' altare “Annunziata” scultura in legno policromo di Matteo Civitali, sec. XV; al pilastro divisorio S. Pietro apostolo di Vincenzo Civitali, sec. XVI. (Osservare gli affreschi della navata centrale).
Lucca San Frediano Basilica
Lucca
Basilica di San Frediano. Piazza dell'Anfiteatro.
LUCCA - Basilica di San Frediano
Lucca - Basilica di San Frediano filmata con Sony RX10M3 in 4K.
Chiese di SAN MINIATO (Pisa) (1/5): DUOMO - Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio
Interno.
L'interno ha uno sviluppo architettonico neorinascimentale, frutto soprattutto dei lavori ottocenteschi di Pietro Bernardini, con decorazioni in stile barocco. La pianta è a croce latina, con l'aula divisa in tre navate delle quali le laterali di pari dimensioni. Il paramento interno in cotto e i pilastri ottagonali originali furono coperti da nuove decorazioni nei secoli XVIII-XIX.
Le tre navate sono separate da due serie di archi a tutto sesto poggianti su colonne ioniche in finti marmi policromi e sono coperte con soffitto a cassettoni riccamente intagliato e dorato, originario del XVII secolo. La navata centrale, al di sopra delle arcate, presenta, tra oculi, affreschi ottocenteschi.
Sculture.
A metà della navata centrale, a destra, si trova il pulpito marmoreo di Amalia Dupré che presenta, sopra il parapetto, dei bassorilievi. Alla stessa artista sono da riferire alcuni monumenti funebri nelle navate, progettati da suo padre Giovanni Duprè e legati ad alcuni sanminiatesi illustri: Jacopo Buonaparte, il vescovo Giovan Francesco Maria Poggi, il chimico Gioacchino Taddei e il poeta Pietro Bagnoli.
L'antico pulpito, firmato Giroldo da Como e datato 1274, è oggi nel Museo diocesano.
La fonte battesimale marmorea, all'inizio della navata, è a forma di vaso, scolpita da Giovan Battista Sandrini nel 1639. Nel braccio destro del transetto un'acquasantiera duecentesca.
Il presbiterio, che occupa la crociera, è delimitato da una balaustra in marmi policromi e presenta, sotto l'arco absidale, l'altare maggiore baroccoin marmi policromi sormontato da un pregevole Crocifisso ligneo di scuola pisana del XVIII secolo e situato alle spalle della cattedra episcopale in legno dipinto. Nell'abside, si trovano gli stalli lignei del coro.
Pitture.
Tra le pale d'altare spiccano la Deposizione di Francesco d'Agnolo detto lo Spillo, fratello di Andrea del Sarto (nella cappella a sinistra del transetto, 1528), l'Adorazione dei pastori di Aurelio Lomi (prima cappella a destra), la Reserrezione di Lazzaro di Cosimo Gamberucci (prima cappella sinistra), il Battesimo di Cristo di Ottavio Vannini con la collaborazione di Orazio Samminiati (cappella del fonte battesimale).
Le cappelle del Suffragio, di San Filippo Benizi (prima a destra) e di San Francesco di Paola (prima a sinistra) furono affrescate da Anton Domenico Bamberini sotto il vescovato di Giovan Francesco Maria Poggi tra Sei e Settecento con affreschi a monocromo e storie della vita dei rispettivi santi titolari. La cappella di San Rocco (prima a destra) ha una cupoletta con decori in stucco e affreschi di Giovan Camillo Sagrestani, che dipinse anche le tele sull'altare e sulle pareti laterali (Storie di san Rocco).
Oltre la crociera, coperta con volta a vela affrescata con, nei pennacchi, Angeli e, al centro, l'Assunzione di Maria, in corrispondenza della navata centrale, si trova l'abside rettangolare, inserita all'interno della Torre di Matilde e coperta con volta a botte affrescata da Annibale Gatti.
Angelus, A. Cericola
Eseguita dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano - Pisa - Italia
Riflessi di Luce. Io e l'Altro, 1 Giugno 2019
Il mosaico della chiesa di San Frediano- ParlArti a Lucca - Le lezioni di italiano con l'Arte -
Oggi a ParlArti c'è il mosaico della chiesa di San Frediano a Lucca!
Ti spiego la tecnica del mosaico, descrivo il soggetto dell'opera e ti lascio anche una curiosita! Ci sono anche gli esercizi di EsercitArti!
Pisa, riapre la chiesa di S Sepolcro
50canale.tv
Tu vedi più lontano di me, J. Bucchino - Arr. S. Mancini, A. La Mattina, E. Galfré
Eseguita dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano
- Pisa - Italia
- S(u)ono in Movimento, 1 Giugno 2018.
Direttore: Stefano Mancini
Solista: Pier Giuseppe Puggioni
Registrazione audio e mixaggio: Marco Castrucci
Registrazione video: Andrea Ferrato
Montaggio: Pier Giuseppe Puggioni
Pisa - La Basilica di San Pietro Apostolo, l'antico Porto Pisano e la battaglia della Meloria.
La basilica di San Piero a Grado è in stile romanico pisano (si vedano le affinità con l'abside della piccola chiesa di Santa Cristina in Lungarno Gambacorti), costruita in tufo livornese e pietra di San Giuliano bianca e nera e presenta la singolarità di quattro absidi ed ha i muri esterni ritmati da lesene e coronati da architetti pisani con scodelle maiolicate (molte delle quali ora conservate al Museo nazionale di San Matteo). Il campanile della chiesa fu demolito il 22 luglio 1944 dalle truppe tedesche in ritirata durante la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra iniziò la ricostruzione, ma l'intervento cessò dopo pochi metri.
La basilica di San Piero a Grado è oggi riconosciuta Monumento messaggero di Pace dai Club UNESCO, come ricorda una targa posta su di un cippo di granito collocato in prossimità del sacro edificio.
Mirabile esempio di architettura ecclesiastica precedente alla cattedrale pisana, la suggestiva basilica sorse in prossimità di uno scomparso scalo fluviale, chiamato Grado, dell'antico Porto Pisano, dove secondo la tradizione sarebbe approdato san Pietro nell'anno 44.
Ripetuti scavi archeologici hanno riportato alla luce le fondazioni di un edificio paleocristiano costruito su resti civili romani, poi sostituito da una chiesa più ampia durante l'alto Medioevo (VIII-IX secolo). La costruzione attuale, iniziata nel X secolo e modificata tra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo, presenta una struttura basilicale a tre navate con l'insolita presenza di due corpi absidati, di cui quello occidentale costruito forse in seguito al crollo della facciata durante una piena dell'Arno, e la porta d'ingresso nel fianco nord.
L'esterno, composto da un paramento in pietre di diversa provenienza, è scandito da lesene ed archetti pensili sopra i quali sono inseriti preziosi bacini ceramici (copie; gli originali sono al Museo nazionale di San Matteo) di produzione islamica, maiorchina e siciliana decorati con ricercati motivi geometrici e figurati (X-XII secolo).
Dell'imponente campanile del XII secolo, distrutto il 22 luglio 1944, dai soldati della Wehrmacht in ritirata, è stato ricostruito solo il basamento. All'interno della basilica sono state collocate le tre campane recuperate dalle macerie del campanile abbattuto.
L'interno vasto e solenne, con copertura a capriate, è diviso in tre navate da colonne di spoglio con capitelli classici, confermando l'uso diffuso durante tutto il Medioevo di reimpiegare elementi classici di diversa provenienza nelle nuove costruzioni. Una colonna con capitello con sfingi bicorpi ha precise corrispondenze con uno ritrovato all'Auditorium di Mecenate a Roma.
Nella parte occidentale un ciborio gotico, degli inizi del XIV secolo, segna il luogo in cui San Pietro avrebbe predicato per la prima volta.
Sono stati completamente distrutti i numerosi altari laterali seicenteschi, epoca cui risale il Crocifisso ligneo in origine disposto sull'altare maggiore.
Nella zona presbiteriale sono visibili gli scavi archeologici condotti a più riprese nel 1919-25 e nel 1955-58.
In epoca medioevale, prima dell'inesorabile avanzata della linea di costa, la località si trovava ai margini dello scalo portuale di Pisa. Il nome deriva dalla particolare morfologia del territorio in epoca medievale, caratterizzata da terrazzamenti naturali, o gradoni, generati dalle costanti esondazioni del fiume Arno che in quel luogo si diramava creando il grande bacino del porto fluviale e marittimo di Pisa. In epoca romana il nome del piccolo insediamento era infatti Gradus Arnensis.
Secondo la tradizione qui approdò san Pietro nell'anno 44 d.C., proprio nel luogo in cui oggi si erge una grande basilica. Infatti, sulla strada carrozzabile Viale Gabriele d'Annunzio, che corre lungo l'Arno fino alla foce, prima di giungere a Marina di Pisa e facendo una breve deviazione, si trova la Basilica di San Pietro Apostolo, il principale edificio della località.
La battaglia della Meloria fu una storica battaglia navale che vide coinvolta la flotta della Repubblica di Genova e quella della repubblica marinara di Pisa. La battaglia, che avvenne nell'agosto 1284 al largo delle coste del Porto Pisano, indebolì fortemente la flotta navale pisana dando inizio al lento declino di Pisa come potenza marinara in Italia durante il Medioevo, ma non a quello della Repubblica come si è soliti ritenere, in quanto Pisa decadde più di un secolo dopo col tradimento del Capitano del Popolo Giovanni Gambacorta e mai per motivi militari.
La Signora La Vie suona l'organo della Chiesa di San Frediano a Firenze
2 brevi assaggi di pezzi per organo suonati da Allessandra La Vie Frisani presso la Chiesa di San Frediano al Cestello. La chiesa di San Frediano in Cestello è un luogo di culto cattolico che si trova in piazza di Cestello, nel quartiere Oltrarno a Firenze, una delle chiese più importanti del quartiere. La chiesa ha un impianto barocco piuttosto severo, a tre navate monumentali con pianta a croce latina.
Plenty Good Room, K. Shaw
Eseguita dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano
- Pisa - Italia
- S(u)ono in Movimento, 1 Giugno 2018.
Direttore: Stefano Mancini
Registrazione audio e mixaggio: Marco Castrucci
Registrazione video: Andrea Ferrato
Montaggio: Pier Giuseppe Puggioni
Magnificat
Canto Magnificat di Salvatore Vivona
Eseguito dal Coro Universitario della Chiesa San Frediano - Pisa- Italy
San Frediano di Lucca - 18 marzo
A Lucca, san Frediano, vescovo, che, originario dell’Irlanda, radunò dei chierici in monastero, per il bene del popolo deviò il corso del fiume Serchio rendendo fertile il territorio e convertì alla fede cattolica i Longobardi che avevano invaso la regione.
Il cerchio della vita, E. John - T. Rice - Arr. M. De Gori
Eseguita dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano - Pisa - Italia
-S(u)ono in Movimento, 1 Giugno 2018.
Direttore: Stefano Mancini
Solista: Vanessa Vignola
Registrazione audio e mixaggio: Marco Castrucci
Registrazione video: Andrea Ferrato
Montaggio: Pier Giuseppe Puggioni
La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico.mp4
Le testimonianze archeologiche permettono oggi di recuperare almeno qualche immagine di Lucca negli anni del vescovo Frygianus, il San Frediano della tradizione. Stratificazioni urbane e contesti tombali, nell'intrecciarsi degli 'spazi dei vivi' e degli 'spazi dei morti' che connota la città a partire dai decenni di passaggio fra VI eVII secolo, vengono suggerite sullo sfondo dei paesaggi architettonici e umani proposti dall'iconografia contemporanea.
Trisaghion --di Stefano Puri
TRISAGHION, La marcia delle anime salvate -
di Stefano Puri (2013-rev. 2017)
Esaguita dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano
- Pisa - Italia
Orizzonti - 27 maggio 2017
Il Canto del Mare - M. Frisina
Il canto del Mare - M. Frisina - 1988
Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano - Pisa - Italia
Orizzonti - 27 maggio 2017
Direttore: Andrea Pistoia