Abbazia San Giuliano - Monteluco di Spoleto
BRUNO AYMONE CHANNEL - BASILICA DI SAN PIETRO SPOLETO -
BASILICA DI SAN PIETRO
SPOLETO
2012
Quasi dirimpetto a S. Paolo, sull'altro versante della Flaminia e del torrente Tessino, sorge la Chiesa di S. Pietro sulle pendici di Monteluco.
Fra i più importanti monumenti della regione, fu fondata dal vescovo Achileo, probabilmente nel 419, quando questi riportò da Roma delle reliquie appartenenti alle catene di S. Pietro di San Pietro in Vincoli.
Fin dall'Età del Bronzo il luogo dove fu eretta questa chiesa era stata una necropoli e per tutto il v secolo i vescovi di Spoleto vi furono tumulati. Questo fa supporre che la Chiesa di S. Pietro potesse essere stata la prima cattedrale di Spoleto, trasferita solo successivamente da fuori le mura in città, come avvenuto d'altronde sia a Perugia che ad Arezzo ed a Firenze.
La costruzione attuale risale alla fine del XII secolo. Ricostruita nel XIV secolo dopo un incendio, l'interno fu trasformata in stile barocco, come dall'esempio della cattedrale in città (1699).
La facciata, splendido documento del tardo-romanico umbro, è diviso in tre ordini da cornici e spartito da lesene che incorniciano la ricca decorazione a bassorilievi. Mentre le formelle rettangolari denunciano l'influenza della scultura lombarda (Antelami) e sono state eseguite probabilmente intorno al 1200, la ricchezza delle forme stilistiche dei rilievi decorativi e figurativi (arbor vitae) sui montanti e lo stipite del portale centrale fanno pensare a una esecuzione successiva, ma sempre del XIII secolo.
Curiosa la cornice a segmento di cerchio sopra il portale: forse il resto di un rosone? Il rosone vero e proprio non esiste più; è rimasto solamente il riquadro con i simboli dei quattro Evangelisti negli angoli e le decorazioni cosmatesche. La superficie vuota al centro del terzo ordine, incorniciata da quattro formelle, probabilmente era destinata ad accogliere un mosaico.
VIDEO: BRUNO AYMONE
POSTPRODUZIONE: BAYPRESSAGENCY
Monasteri Benedettini a Spoleto
Video realizzato per l'Accademia degli Ottusi di Spoleto e presentato il 18 maggio 2018 a Spoleto, nel corso della presentazione del volume Monasteri benedettini in Umbria. Alle radici del paesaggio umbro.
Il video mostra i tre splendidi monasteri benedettini spoletini di San Giuliano, San Paolo Inter Vineas e San Ponziano, ripresi dai nostri droni.
Le campane dell'Abbazia di Viboldone, San Giuliano Milanese (MI)
San Giuliano Milanese (MI), Abbazia di Viboldone
3 campane (Re5 Nicola Bonavilla 1727, Fa#4 Francesco Faletti 1566, Sib3 Antonio Busca 1456) + 1 campana in giardino in Mib5 (Capanni 1972)
Distesa delle singole campane e plenum discendente
L'abbazia di Viboldone venne fondata nel 1176, anno del decesso dell'arcivescovo milanese san Galdino, e completata nell'anno 1348 dagli Umiliati, un ordine religioso formato da monaci, monache e laici che avevano in custodia la chiesa. Nel corso del XIV secolo, la comunità di Viboldone cominciò ad allargarsi in modo consistente, potendo così trovare fondi per il completamento della chiesa, che fino ad allora era costituita dal solo abside e dalla prima campata. La torre campanaria risale alla seconda metà del secolo, edificata in modo da risultare in corrispondenza perfetta con il tiburio della chiesa, secondo la tradizione monastica cistercense. Le forme della torre campanaria richiamano l'impianto decorativo della facciata, completata nel 1348 sotto la spinta del preposto Guglielmo Villa. La sobrietà degli elementi architettonici esterni dell'abbazia di San Pietro degli Umiliati, farebbero intendere la chiesa come spoglia al suo interno. L'abbazia ospita numerosissimi e celebri affreschi di scuola giottesca: nella parete frontale del tiburio è raffigurata, la Madonna Regina tra i santi, opera datata 1349. Sulla parete di fronte è dipinto il Giudizio Universale di Giusto de' Menabuoi, opera che verrebbe fatta risalire intorno al 1360. Al centro dell'affresco, avvolto in una mandorla iridescente, si staglia la figura di Cristo, intento a giudicare le anime benedette o dannate, mentre sullo sfondo due angeli sono intenti ad arrotolare il tempo della storia, facendo intravedere alle spalle la Gerusalemme celeste. Il 10 marzo 1456 venne posta sulla torre una campana, fusa da Antonio Busca per volere di Stefano di Arsago, generale dell'ordine degli Umiliati. A questa campana ne venne aggiunta una seconda di minori dimensioni, fusa un secolo più tardi da un maestro fonditore del cremonese, Francesco Faletti. Dopo la soppressione degli Umiliati, per volere di san Carlo Borromeo la custodia dell'abbazia passò ai Benedettini Olivetani, a loro volta soppressi dal governo austriaco e costretti ad abbandonare l'abbazia nel 1773. Durante il periodo benedettino, al campanile venne aggiunta una terza e più piccola campana, fusa dalla fonderia Bonavilla di Milano, probabilmente in sostituzione di un antico bronzo del XV secolo. Nel corso dei secoli successivi, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne di fatto abbandonata e cadde in rovina. L'edificio venne salvato nel corso del 1896 grazie a un restauro provvidenziale, che si limitò al solo edificio sacro, unica porzione rimasta pressoché integra dell'antica abbazia. Nell'anno 1940 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster offrì l'abbazia a una comunità di religiose, in origine appartenente alle Benedettine di Priscilla. Viboldone venne eretto a monastero delle benedettine l'1 maggio 1941. All'interno del monastero è custodita una quarta campana, donata da un privato e posta nel giardino retrostante la chiesa. Il bronzo è stato fuso dalla fonderia Capanni nel 1972.
Un ringraziamento alla badessa madre Ignazia Angelini e alla sorella addetta al suono delle campane.
Monteluco di Spoleto con alcuni presepi
Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo il Duomo di Gubbio
Gubbio (Perugia) - La Cattedrale di Gubbio, conosciuta anche come Duomo di Gubbio o Basilica dei Santi Mariano e Giacomo Martiri, fu costruita negli ultimi vent'anni del XII secolo ed andò a sostituire una precedente chiesa già eretta nello stesso punto. Potete ancora trovare traccia di questo primo edificio sul lato destro della chiesa.
La cattedrale si presenta in pieno stile gotico: sopra il portale a sesto acuto c'è una magnifica e grande vetrata circolare, decorata da un'elegante fascia a fogliame. Ai lati della vetrata troviamo i simboli degli evangelìsti: l'aquila di San Giovanni, il bue di San Luca, il leone di San Marco, l'angelo di San Matteo. Al centro del timpano si trova inoltre il simbolo di Giovanni Battista.Altra vetrata che vi stupirà è quella presente nell'abside, alzando lo sguardo dall’interno ad unica navata è caratterizzato da grandi arconi ogivali trasversi a sostegno del tetto. Lungo la parete destra sono visibili resti di affreschi trecenteschi, mentre appena vicino si trova l’Immacolata Concezione di Virgilio Nucci (XVI secolo).
Lateralmente vi sono le piccole cappelle, al cui interno, numerose sono le opere d'arte. La cappella del Santissimo Sacramento eretta per volere del vescovo Alessandro Sperelli fu decorata dal pittore eugubino Francesco Allegrini nel XVI secolo, i temi trattati ricordano figure di santi legati alla storia cittadina Sant’Ubaldo, San Pier Damiani, San Rodolfo, San Giacomo e San Mariano, mentre la tela con Nascita della Vergine è opera di Antonio Gherardi da Rieti (1684). Nella settima campata c'è la Pietà di Dono Doni, importante pittore assisiate.
Tra le opere d'arte presenti nelle altre cappelle troviamo, tra le altre, quelle di Benedetto e Virginio Nucci (Madonna con Bambino e Santi), Dono Doni, Antonio Gherardi (Nascita della Vergine), Sinibaldi Ibi, Giuliano Presutt. La parete sinistra conserva, nella decima campata, un altare realizzato su sarcofago romano con sopra Sant’Ubaldo, con tela di Benedetto Nucci (XVI secolo) mentre nel coro si trova il Seggio episcopale, intagliato verso la metà del sec. XVI. Il sarcofago sotto l’altare maggiore contiene le reliquie dei SS. Giacomo e Mariano ai quali è intitolata la chiesa. Di grande pregio è il Cristo ligneo, sopra l'altare, che si presuppone essere di scuola umbra del XIII secolo.
Presepe alla stazione di Spoleto
MACERATA. SAN GIULIANO TRA ACCOGLIENZA E CONDIVISIONE
Macerata. 1° settembre 2014. “La memoria del nostro santo patrono è un prezioso tesoro, da coltivare e trasmettere alle nuove generazioni”. Così il nuovo vescovo di Macerata mons. Nazzareno Marconi ha definito la festa di San Giuliano all’interno dell’attesa Omelia in cattedrale gremita di fedeli e autorità. Per il sindaco Carancini è stata una festa del patrono nel segno dell’accoglienza e della condivisione, pensata dall’amministrazione comunale al di la del semplice giro tra le bancarelle. Servizio di Tiziana Tiberi.
Le Chiese del Comune di Faedis
Una delle caratteristiche del Comune di Faedis, sono le numerose chiesette sparse sul suo territorio, tra quelle parrocchiali e non, sono più di 15 .... Sono luoghi di incontro per le comunità da molti secoli e in esse si sono svolte molti eventi importanti per le persone che hanno vissuto in questi luoghi.
Le idee e la voglia di ripartire a Norcia dopo il terremoto
A Norcia e dintorni la quasi totalità delle chiese è inagibile. Dopo la messa in sicurezza, in un'apposita struttura nei pressi di Spoleto, dei beni artistici dei luoghi di culto (paramenti, vasi liturgici, reliquiari, statue, tele) si punta a lavorare per ricostruire almeno le chiese più significative da un punto di vista storico e religioso. Una risposta ai bisogni materiali e spirituali di una comunità sfilacciata dal sisma che tiene alle proprie chiese allo stesso modo che alle case. Il bisogno di tornare a sentire le campane suonare. L'impegno della diocesi e della Soprintendenza
Le testimonianze di Marcello Lucci (residente ad Avendita), don Giuliano Medori (parroco di Avendita e Poggio Primocaso), mons. Renato Boccarco (vescovo di Spoleto-Norcia), Gino Emili (sindaco di Cascia) e Raoul Poggetta (Soprintendenza Archeologia e Belle Arti Umbria).
servizio di Marco Calvarese
Sgarbi parla del Cristo in una Chiesa di Itri
tramite YouTube Capture
Gubbio in 60 secondi - LA CITTA' DI PIETRA
INIZIATI LAVORI PER LA CHIESA DI SAN GIACOMO
Sono iniziati ieri i lavori per l'installazione dell'impalcatura sulla chiesa di San Giacomo, servirà per riparare parti della parete interessate a delle infiltrazioni. L'altra parte di impalcatura verrà montata in calle San Giacomo giovedì prossimo in occasione del mercato settimanale. I lavori dovrebbero durare due settimane a seconda delle condizioni metereologiche
SANSEPOLCRO Il Borgo di Piero della Francesca - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊ Il borgo delle torri e dei palazzi, sorto ai piedi dell’Appennino e che ha dato i natali a Piero della Francesca Sansepolcro. Porta della Toscana” posta ai piedi dell’ultimo tratto dell’Appennino toscano, Sansepolcro domina l’Alta Valle del Tevere, che si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare, delimitato dall’Alpe della Luna, dalla Massa Trabaria, dalle colline della vicina Umbria e dai monti dell’Aretino e dell’Alpe di Catenaia.
Chiuso al suo interno da una cinta muraria delimitata dalle cannoniere di Bernardo Buontalenti e dalla pregevole Fortezza di Giuliano da Sangallo, il centro storico di Sansepolcro si caratterizza per un succedersi di pregevoli palazzi medioevali, con le caratteristiche torri, e rinascimentali e per le Chiese ricche di affreschi. Un centro storico che ha conservato sino ai giorni nostri i caratteri di un centro d’autore, profondamente legato al massimo figlio di questa terra: Piero della Francesca.
Il Museo Civico ospita opere di inestimabile valore, in particolare la Resurrezione e il trittico della Misericordia di Piero della Francesca, ma anche altre realtà museali quali Aboca Museum, il Museo della Vetrata Antica, la Cattedrale, che conserva il Volto Santo, crocifisso ligneo di epoca carolingia, le chiese di Santa Marta, Santa Maria delle Grazie, San Francesco, San Rocco e Sant’Antonio Abate, insieme alla Fortezza Medicea e alla Casa di Piero della Francesca, contribuiscono a rendere Sansepolcro impareggiabile meta di soggiorni culturali.
FIRENZE - La Chiesa dell'Autostrada (Arch. Giovanni Michelucci)
La chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, sorge nei pressi del casello Firenze Nord dell'Autostrada del Sole, nel comune di Campi Bisenzio. Progettata dall'architetto Giovanni Michelucci (consacrata nel 1964) è considerata fra la opere architettoniche italiane più importanti degli anni sessanta.
La struttura, dall'impianto plani-volumetrico molto articolato, è caratterizzata da un'agile copertura a tenda, in cemento armato rivestito con lastre di rame, sostenuta da muri portanti in pietra e da una serie di pilastri ad albero. Il basamento, con andamento sinuoso, è in bozze di pietra di S.Giuliano interamente scalpellate a mano.
L'ingresso principale è chiuso da una porta bronzea dello scultore Pericle Fazzini. I bassorilievi in bronzo allineati nel nartece e dedicati ai Santi Patroni delle principali città lambite dall'Autosole, sono di Emilio Greco e Venanzio Crocetti. La vetrata sull'altare maggiore, raffigurante San Giovanni Battista, è opera di Marcello Avenali, mentre il grande Crocifisso è di Jorio Vivarelli.
Nel Battistero, a pianta circolare, il Fonte è un monolito in granito di Svezia con coperchio in bronzo di Enrico Manfrini.
L'Eremo di S. Antonio
Eremo abbandonato situato sul Monteluco, Spoleto (PG).
Inaugurazione nuovo presbiterio parrocchia Resurrezione
diario DIOCESI DI MACERATA: L'INSEDIAMENTO DI MONS. NAZZARENO MARCONI
Diario Maceratese 477. Giornata di festa per la Diocesi di Macerata con l'insediamento al Duomo di San Giuliano del nuovo pastore venuto da Città di Castello. Servizio di Tiziana Tiberi.
La Notte della Banda 2018 → Talos Festival_Ruvo di Puglia
Pino Minafra & La Banda conducetd by Michele Di Puppo, Michel Godard, Donato Semeraro, Cesare Dell'Anna, Livio Minafra and Pino Minafra, with Vittorino Curci, Cesare Dell'Anna & co., Michel Godard, Fratelli Mancuso + La Banda Soloists Giambattista Ciliberti, Leonardo Lozupone, Vincenzo Bucci, Emanuele Maggiore, Cataldo Di Tommaso, Nicola Valenzano and Salvatore Barile and all the marvellous musiciens of La Banda.
Talos Festival 2017_Ruvo di Puglia
Art Director: Pino & Livio Minafra
Video: SAlvatore Magrone
Chiesa San Giovenale - Orvieto
La Chiesa di San Giovenale a Orvieto merita una visita per la sua antica origine. Sorge ove un tempo era stata edificata una chiesa paleocristiana, in posizione defilata sulla piattaforma tufacea che sostiene la città. All'esterno spicca il campanile laterale; internamente è tuttora possibile ammirare alcuni affreschi medievali e un altare in marmo bizantino. È netto l'influsso longobardo nei rilievi interni e nell'architettura complessiva.