San Lazzaro - VF - pavia
Chiesa di San Lazzaro in via Francana a Pavia, sulla via Francigena verso Santa Cristina
Paseando Italia - 93 - Venezia - Chiese del Sestiere di San Polo
Paseando Italia - 96 - Venezia - Chiese del Sestiere di San Marco
Descripción
La Chiesa e il Cimitero Abbandonato di Saletta di Costanzana Vercelli
Leggenda urbana,edifici abbandonati,lasciati a se stessi,le indagini sono condotte senza asportare,imbrattare,provocare danni.
Urban legend, abandoned buildings, left to themselves, the surveys are conducted without remove, deface, damage.
La Venezia dell’arte e degli artisti - Mario Isnenghi
Seminario veneziano parte del ciclo Contravveleno alla morte a Venezia
Registrato il 15 gennaio 2020
Visconti Castle, Pavia, Lombardy, Italy, Europe
The Castello Visconteo or Visconti Castle is a castle in Pavia, Lombardy, northern Italy. It was built in 1360 by Galeazzo II Visconti, soon after the taking of the city, a free city-state until then. The credited architect is Bartolino da Novara. The castle used to be the main residence of the Visconti family, while the political capital of the state was Milan. North of the castle a wide park was enclosed, also including the Certosa of Pavia, founded 1396 according to a vow of Gian Galeazzo Visconti, meant to be a sort of private chapel of the Visconti dynasty. The Battle of Pavia (1525), climax of the Italian Wars, took place inside the castle park. It presently houses the Civic Museums of Pavia (Museo Civici di Pavia) including the Pinacoteca Malaspina, Museo Archeologico and Sala Longobarda, Sezioni Medioevale e Rinascimentale Quadreria dell’800 (Collezione Morone), Museo del Risorgimento, Museo Robecchi Bricchetti, and the Cripta di Sant’Eusebio. Works in this picture gallery of Renaissance art, include: Bernardo Zenale; Bernardino Fasolo; Ambrogio Bevilacqua; Giovanni Francesco Caroto; Gerolamo Giovenone; Bartolomeo Montagna; Vincenzo Foppa; Giovanni Bellini; Giovanni Mansueti; Bernardino Licinio; Paolo Farinati; Correggio; Ambrogio da Fossano, (il Bergognone); Michele Bono, detto Giambono; Antonello da Messina; Ortensio Crespi; Giovan Battista Trotti, il Malosso; School of Camillo Procaccini; Studio of Frans Pourbus the younger; Isidoro Bianchi; Defendente Ferrari; Girolamo Mocetto; Benedetto Rusconi; Carlo Francesco Panfilo; Jan Wellens de Cock; School of Joachim Patinir; Ottaviano Cane; Hugo van der Goes; Pietro Grammorseo (attribution); Master of the Adoration of Antwerp; Lattanzio Gambara; Studio of Giampietrino; Rogier van der Weyden (copy); Bernardino Luini; Master of Andriola de Barrachis; Lorenzo Costa and Studio; Giacomino Vismara; Master of San Miniato; Spinello Aretino; Floriano Ferramola; Gerolamo Tessari, (Girolamo Del Santo); Domenico Campagnola; Bernardino Bergognone; Jacobello di Bonomo; Master of Montefiore Conca (attribution); Gandolfino da Roreto; Master d'Arco; (Fra Battista Spagnoli, Battista Mantovano; Palma il Giovane and his school; Studio of Lorenzo di Credi; Girolamo Melegulo; “Maestro dei cartellini”; Matteo della Chiesa; Jacopo del Casentino; studio of Lazzaro Bastiani; Bernardino Butinone; Gentile da Fabriano; Raffaellino del Colle; Giovanni Ambrogio Figino; Master di Andriola de Barrachis; Simone di Filippo, Simone de' Crocifissi; Paolo Antonio de Scazoli; Bernardino Parenzano; Giovanni di Pietro da Pisa; Luca Mombello; Studio of Jean Clouet; School of Francesco Terzi; Guariento d'Arpo; Luca Cambiaso; Terenzio Terenzi, il Rondolino; Adam Elsheimer; Studio of Bonifacio Veronese; Cima da Conegliano; Benvenuto Tisi known as il Garofalo; Alessandro Bonvicino known as il Moretto; Panfilo Nuvolone; Domenico Brusasorzi; Paolo Veronese; Alvise Vivarini; Studio of Pietro Marone; Studio of Camillo Procaccini; Teodoro Ghisi; Guariento d’Arpo; Cesare Magni; Pietro Maria Bagnatore ;Francesco da Verzate; Michelino Molinari, (da Besozzo); Giovanni Battista Crespi known as il Cerano; Giovanni Pietro and Giovanni Ambrogio De Donati; and Hans Sebald Beham.
Focus del Tg dedicato ai restauri della chiesa di Ombriano
A Crema c'è un'altra Chiesa, oltre alla cattedrale appena inaugurata, interessata da un restauro conservativo e dedicata a Santa Maria Assunta. E' la Chiesa di Ombriano, quartiere di Crema, il cui restauro sta per terminare e che sarà inaugurata ufficialmente il 14 giugno
Pavia sulle spalle dei giganti
Un documentario che racconta le tappe fondamentali della storia della scienza a Pavia, a partire dalle figure di Severino Boezio e di Leonardo Da Vinci, passando attraverso la riforma universitaria asburgica, fino ad arrivare ai giorni nostri.
In un viaggio storico-scientifico di forte impatto divulgativo, il pubblico, guidato per le vie e i palazzi della città da Carlo Alberto Redi, potrà rivivere secoli di scoperte scientifiche, appassionarsi ai luoghi e ai personaggi che hanno fatto grande la città di Pavia e la storia della scienza. Tra i giganti presentati dal docu-film, Alessandro Volta, Lazzaro Spallanzani e Camillo Golgi, presentati da illustri studiosi e docenti dell'Università di Pavia.
scritto da: Tommaso Moneta e Carlo Alberto Redi
montaggio: Alessandro e Tommaso Moneta
direttore della fotografia: Armando Bolzoni
disegni originali: Luigia Sironi
assistente di produzione: Claudio De Luca
computer graphic: Tommaso Moneta
colonna sonora eseguita da: Antonio Quero - tromba e trombino, Lorenzo Quero - violino, Tommaso Moneta - pianoforte, organo, clavicembalo
regia: Tommaso Moneta
ecco le foto del backstage: flickr.com/photos/106432870@N03/sets/72157637320444663/
San Pietro
St Peter Church
VF_Pavia_c.so Garibaldi-v.le Cremona
Da corso garibaldi a pavia, verso il quartiere di San Pietro, seguendo la cartellonistica della Via Francigena
Sisma - La Sindone di Arquata intrappolata nella chiesa semidistrutta, non c'è la chiave della teca
A breve dovrà essere trasferita al Duomo di Ascoli Piceno
campanari a Castel Macaròn (BO) italy 2
I Maccarònes
Comune di Coriano
Presentazione del Comune di Coriano - Provincia di Rimini - created at
Intervista a Mela e Sara durante l'incontro Cambio Anagrafico: Più Diritti Meno Traumi
Mela Francesca e Sara Hermans rilasciano un'intervista per Il Piccole Magazine durante la manifestazione Cambio Anagrafico: Più Diritti Meno Traumi svoltasi a Genova presso la Comunità di San Benedetto Al Porto
Abbazia di Mirasole - Italian sacred monuments - Opera (MILANO)
Mirasole è un'abbazia della prima metà del XIII secolo, che si trova presso Milano, nel comune di Opera.
Era una delle cascine-abbazie tenute dall'ordine degli Umiliati, che si dedicavano alla coltivazione dei campi e alla fabbricazione di panni di lana con sistemi innovativi per l'epoca: Mirasole possedeva le uniche macchine del circondario che rendevano possibile la trasformazione della lana in feltro.
Intorno all'abbazia e alle sue attività economiche si sviluppò il centro di Opera.
L'ordine fu soppresso nel 1582 e l'abbazia fu officiata dagli Olivetani. I beni passarono al Collegio Elvetico. Nel 1797, l'intera struttura dell'Abbazia venne assegnata da Napoleone in proprietà alla 'Fondazione Policlinico' di Milano che, anche sotto l'impulso dell'Associazione per l'Abbazia di Mirasole, costituitasi nel 1981, ne curò i restauri. Vi si tengono in ottobre concerti di musica sacra.
Il 22 febbraio 2013, cinquecento anni dopo la partenza degli ultimi inquilini religiosi dell'abbazia, la Fondazione Policlinico di Milano ha affidato il complesso monastico in comodato gratuito per 99 anni all'ordine dei Canonici regolari premostratensi[1].
Nel mese di luglio 2015 i frati presenti nell'abbazia hanno comunicato alla Fondazione Policlinico di Milano il recesso dal contratto di comodato a seguito della riduzione del loro numero da 12 a 5. Dovrebbero, ai sensi degli accordi stipulati, permanere nell'abbazia fino al 29 giugno 2016. La notizia ė pubblicata nell'edizione online del Corriere della Sera del 13 settembre 2015.
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Monastero di San Giuseppe - Pollenza
La presenza delle Sorelle Povere di Santa Chiara a Pollenza risale alla fine del secolo XIII. La comunità si trasferì nell'attuale monastero il 30 aprile del 1556, grazie alla generosità dal nobile Tolentino Giovanni Greco che lasciò in eredità la villa di proprietà a condizione che una volta trasformata in monastero, venisse innalzata una Chiesa consacrata a San Giuseppe. I lavori furono portati a termine nel 1562.
Anche questo Monastero subì le soppressioni dell’Ottocento e le Monache dovettero lasciare la clausura e dedicare la loro opera in un educandato femminile. Nel 1942 ritornarono al Monastero, accettando la clausura papale con i voti solenni. Nel 1985 la Chiesa è diventata Santuario diocesano.
La Chiesa ha un suggestivo portale adornato da bassorilievi; all’intero, a tre navate, si conservano altari lignei in stile barocco, in uno dei quali sono custoditi i resti mortali del martire San Giacinto; pregevole è la Pala sopra l’altare maggiore che ritrae il Transito di San Giuseppe.
Il Monastero è oggi abitato da una comunità di monache clarisse. Dispone di una foresteria in autogestione attigua alla chiesa e di una casa di accoglienza situata in un edificio retrostante ma collegato al monastero. È presente inoltre un orto privato.
La comunità ha posto, per propria scelta, un'attenzione particolare verso l'accoglienza, sacrificando la precedente attività tipografica. Ospita generalmente gruppi di giovani, verso i quali è fortemente orientata, per ritiri e giornate di formazione, con contatti prevalentemente a carattere locale. Inoltre, su richiesta, le Monache preparano bomboniere per matrimoni e Comunioni e confezionano ricami; in occasione di feste preparano ottimi dolci, come i crostini di mandorle e torte.
Un video realizzato da Lorenzo Cicconi Massi nell’ambito del Progetto Europeo IPA Adriatic “Adriatic Route”:
“This publication has been produced with the financial assistance of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme. The contents of this publication are the sole responsibility of Regione Marche and can under no circumstances be regarded as reflecting the position of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme Authorities”.
La Certosa di Vedana rivive grazie alle suore
Video servizio di Telebelluno.