VIA DEL VOLTO SANTO: Dalla Pieve di Sorano a Bagnone (1° Tappa) - di Sergio Colombini
La Via del Volto Santo di fatto è una variante alla più nota Via Francigena. il Percorso si snodava su una serie di mulattiere che attraversavano i borghi e comunque passavano dove c'erano pievi, ospitali e oratori.
In certi periodi dell'anno, quando le zone di pianura erano malsane, i pellegrini e viandanti, oltrepassato Pontremoli dalla Pieve di Sorano preferivano deviare su un percorso di montagna che attraversava la Lunigiana e la Garfagnana per arrivare a Lucca alla chiesa di San Martino e al Volto Santo (Crocifisso ligneo).
Anche noi iniziamo il nostro cammino dalla Pieve di Sorano.
La Pieve venne citata per la prima volta da Sigerico arcivescovo di Canterbury nel suo viaggio verso Roma alla fine del X secolo.
Con il nostro cammino attraversiamo Filattiera dove troviamo l'antico Ospitale di San Giacomo d'Altopascio, indicato da una croce templare e da una Maestà di San Jacopo.
Più avanti transitiamo dal paese di Mocrone e sulla collina visitiamo Malgrate con il castello Malaspina.
Ormai mancano pochi chilometri a Bagnone, dove oggi termina la nostra prima tappa sulla Via del Volto Santo.
A Bagnone troviamo numerosi luoghi d'interesse come il castello e la sua chiesa, la chiesa di San Rocco e la chiesa di Santa Maria.
Merita una visita anche l'orrido dove scorre il torrente Bagnone.
Ruderi chiesa San Leonardo al castellaccio Aquilea (Lucca)
La piu' antica Chiesa di Aquilea, dedicata a San Leonardo di essa rimangono solo i ruderi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i Tedeschi costruirono in questa zona una serie di fortificazioni, all'interno del sistema della Linea Gotica e nel settembre del '44 il
colle fu pesantemente bombardato dagli Alleati, che distrussero la chiesa.
Serra Pistoiese dal Drone - HD
Serra Pistoiese, a 850 m.s.l.m., è una frazione del Comune di Marliana, in Provincia di Pistoia, alta Toscana.
La prima memoria del borgo si ha nel 1040 come roccaforte dei Conti Alberti di Capraia, ceduta poi ai Pistoiesi alla fine del XIII secolo. Il castello fu distrutto nel 1327 ma riedificato in poco tempo.
L’antico borgo si snoda lungo il crinale del monte, con una via unisce le due porte di accesso ancora visibili nelle antiche mura.
All’interno del perimetro fortificato sorge la chiesa di San Leonardo. Nel campanile, in origine torre di guardia, si apre l’antica porta del castello. Questa Pieve nasce come chiesa castellana. Dopo il 1327, anno della distruzione del castello di Serra da parte di Castruccio Castracani, la vecchia chiesa viene ampliata e dal XV secolo assume anche le funzioni battesimali. All’interno della chiesa si trova un importantissimo organo.
Un monumento molto importante di Serra Pistoiese è la Pieve di Furfalo: documentata fin dal 998, è una delle più antiche pievi del territorio pistoiese. E' raggiungibile dal centro del paese tramite una mulattiera che conduce a Panicagliora. E' documentata in un altro mio video dal drone, visibile qui:
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Località: Serra Pistoiese - Comune di Marliana - Provincia di Pistoia - Regione Toscana - Italia
Riprese: DJI Mavic Pro
Montaggio: Cyberlink Power Director 15
Prodotto da Max Taverna, 20180812
Tutti i diritti sulle immagini sono riservati
Colonna sonora: Oscar Peterson - Night and Day
Lo stadio di Borgo a Mozzano intitolato a Remo Garibaldi
BORGO A MOZZANO - C'era tanta gente al Campo Sportivo di Borgo a Mozzano per la cerimonia di intitolazione dello stadio a Remo Garibaldi. L'iniziativa è stata curata dall'amministrazione comunale che ha giustamente voluto ricordare un grande uomo che ha dato tanto alla comunità borghigiana, in molti settori.
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La via della Memoria di Capannori
Prodotto da Comune di Capannori in collaborazione con Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Lucca (Isrec) con il contributo della Regione Toscana.
Ideazione: Emmanuel Pesi
Protagomista: Irene Pellegrini
Voce narrante: Cataldo Russo
Regia: Simone Tomei
Larciano - Piccola Grande Italia
Comune toscano, in provincia di Pistoia, con più di seimila abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Firenze. E' medaglia d'oro al merito civile.
il borgo dove il tempo si è fermato [Urbex Toscana]
Il Borgo del silenzio
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campane Eremo S Leonardo in ricordo di Padre Pietro Lavini 9-8-2016
Borghetto di Sogno - Italia.it
TREKKING: Forcoli - Villa Saletta - Masso della Madonna - ilrifugiotrekking - di Sergio Colombini
L'itinerario di oggi inizia da Forcoli, frazione del Comune di Palaia, il ritrovo con gli amici è nel parcheggio al termine di Via del Bosco.
Percorriamo un bel viale con platani secolari, al crocevia prendiamo la carrareccia a destra che attraversa in salita il “Boscone”, bosco con piante secolari.
Appena usciti dal bosco dietro di noi sulla collina vediamo la Montacchita e la chiesa di Forcoli.
Poco più in alto il panorama si fa più bello, la vista spazia dai Monti Pisani, a Montecatini Val di Cecina e Volterra.
Il percorso ora è pianeggiante, in breve tempo arriviamo al “Torrino”, vecchia torretta di caccia al centro di un vigneto circolare.
Alcuni lasciano la strada per salire fino alla torretta, il panorama è molto bello, si vede molta Val d'Era, ben riconoscibile Peccioli con l'inconfondibile campanile.
Riprendiamo il cammino e dopo poco siamo in Fagnana, una volta podere della fattoria di Villa Saletta, ora è un hotel.
La strada continua in salita fino al “Crocione”, molti anni fa c'era una grande croce in legno, oggi c'è una piccola di ferro.
Ma qui c'è una sorpresa per i partecipanti al trekking, gli amici Maria Elena e Giacomo di Villa Dal Borgo di Palaia ci hanno portato la colazione!
Dopo la sosta riprendiamo il cammino e in breve siamo alla via asfaltata, svoltiamo a destra per Villa Saletta.
Prima del borgo c'è il bar “Dar Giannini”, Aldo ha sentito parlare ed è venuto sulla porta, alcune battute e via verso il borgo.
La strada sale leggermente e siamo all'inizio del paese, sulla nostra destra c'è l'inizio del viale con dei giganteschi platani, sulla sinistra l'aia e la concimaia.
Su ambo i lati delle abitazioni gli stemmi della famiglia Riccardi, proprietaria per quattrocento anni di Villa Saletta.
Il selciato a blocchi di pietra è quello originale, attraversando il borgo si vedono il forno, il frantoio, il granaio, l'abitazione del fattore e lo scrittoio e sulla sinistra la bella torre dell'orologio, la parte più antica di Villa Saletta.
Ora la strada viene piazza, sulla destra fa mostra di se il palazzo del “padrone” con il parco pensile, sulla sinistra c'è il palazzetto e il cancello della segheria.
Più avanti la strada inizia a scendere ma noi svoltiamo a destra per una breve visita alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Michele, detta dagli abitanti di Villa Saletta “ di Gesù”, di questa chiesa se ne parlava già nel 1260, oggi risulta molto rimaneggiata.
Torniamo indietro e davanti a noi in fondo alla piazza vediamo un'altra chiesa dedicata alla Natività di Maria Santissima e Divino Sacramento, detta dagli abitanti del borgo “ della Madonna della Rocca”. Fino a qualche anno fa nella nicchia dietro l'altare c'era il quadro della Madonna con Bambino ritrovato alla base del masso. Oggi la chiesa è pericolante e non è possibile visitarla.
A sinistra della chiesa c'è un strada che con due curve in discesa porta alla strada provinciale per Palaia.
Da questo punto bella vista sulla torre e sul dietro delle abitazioni, caratteristiche le latrine, evoluzione del “butto”.
Riprendiamo il cammino verso Partino, purtroppo per circa un chilometro e mezzo dobbiamo camminare su strada asfaltata, poco dopo il cartello “PARTINO” svoltiamo sulla strada a destra e seguiamo i cartelli con la scritta “IL MASSO”, per scendere nella valle.
Finalmente arriviamo ai resti di un grosso masso dove fu trovato un quadro con l'immagine della Madonna col Bambino.
Anche se il masso è caduto nella base è stata murata l'immagine della Madonna col Bambino.
Qui facciamo una sosta per ascoltare le poesie scritte dalla signora Silvana.
Poco sopra su una rupe ci sono ancora i resti della chiesa di San Leonardo in Valle e la casa del contadino, tra i rovi vediamo l'architrave della porta, c'è ancora la scritta in latino “Hic ubi ruinat, tuum, Dive Leonarde, Sacellum, arx quondam infesto a milite tuta fuit.”
Poco più in basso cerchiamo i resti della chiesa di San Giusto e del piccolo cimitero, purtroppo vediamo poco per la presenza di rovi e piante.
Riprendiamo il sentiero in salita e in breve tempo siamo alla strada asfaltata, svoltiamo a sinistra per Villa Saletta ma dopo duecento metri svoltiamo a destra sulla sterrata per Mucchieto.
Dopo un po la strada si fa sentiero in forte discesa, qualcuno vede una piccola vipera.
Attraversiamo il guado sulla Tosola senza problemi, il percorso ora pianeggiante attraversa tutta la Valle della Tosola.
Sotto la grande quercia scatto della foto ricordo, ormai Forcoli è vicino, sulla collina vediamo di nuovo la chiesa.
Siamo di nuovo al viale con i platani e infine al parcheggio dove termina l'escursione. Percorsi 15 chilometri.
Corfino, paese... fiorito
VILLA COLLEMANDINA - Sono molti i paesi che in questo periodo dell'anno si presentano ben tenuti e ricchi di fiori. Tra questi c'è Corfino, nel comune di Villa Collemandina.
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Visit Lamporecchio – Toscana autentica
LAMPORECCHIO, il luogo ideale per una vacanza a contatto con la Toscana più autentica.
Un territorio che non smette mai di sorprendere con le sue chiese, scrigni di capolavori d’arte, le ville storiche, dimore di importanti personaggi della storia locale e non solo, i numerosi sentieri che corrono lungo le colline del Montalbano che ispirarono il genio di Leonardo da Vinci e molto altro ancora.
Il Borgo dei Borghi 2019 (Rai3) - Conferenza stampa
A partire da domenica 22 settembre 2019, in prima serata su Rai3, andrà in onda la sesta edizione de #IlBorgodeiBorghi dedicato alla grande sfida tra 60 borghi, una gara che riguarderà tutte le regioni italiane.
La nuova edizione sarà composta da cinque appuntamenti e sarà un viaggio nel paese dei tesori nascosti condotto da Camila Raznovich con la partecipazione di Philippe Daverio e di Piergiorgio Odifreddi.
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Gallicano nel lazio visto dal drone
Gallicano nel Lazio era in epoca romana l'antica Pedum.
La prima menzione scritta in cui si parla del Castello di Gallicano risale al 984 ed è il diploma con cui Giovanni e Crescenzio, principi, donano la Chiesa di San Benedetto agli abitanti del Castrum Gallicani. Successivamente gli stessi lo cedettero ai Monaci Benedettini di Subiaco i quali, sul crinale di tufo ove ancora oggi sorge il paese, fortificarono il castrum, difeso naturalmente da due lunghi e larghi fossati a destra e a sinistra del borgo, edificandovi anche la Chiesa Parrocchiale, intitolata a Sant'Andrea Apostolo.
Accanto al Castello, sul colle poi denominato di Santa Maria, accanto ad una Chiesa intitolata alla Madre di Dio, edificarono un Monastero, stanziandovisi. In questa Chiesa posero in venerazione un'immagine mariana molto antica, che fu poi denominata Madonna delle Grazie. Passato successivamente all'Abbazia di San Paolo fuori le Mura di Roma, divenne proprietà della potente Famiglia Colonna agli inizi del XIII secolo.
Per quasi quattro secoli, la famiglia possedette Gallicano, coinvolgendolo sempre nei suoi dissapori con il Papato e facendo di esso un ponte con la vicinissima Roma. Ma anche tempi di pace sorsero sul paese che poté ospitare la villeggiatura di Martino V (Oddone Colonna) nel 1424. Ad essi si deve, inoltre, il passaggio del Monastero dei Benedettini di Santa Maria in Convento francescano, mentre era ancora in vita San Francesco (quindi prima del 1226).
Nel 1501 fu espugnato dai Borgia i quali lo tennero fino alla chiusura del pontificato del loro Papa, Alessandro VI (1503), poi tornò ai Colonna. Durante le ulteriori lotte tra il Casato e il Papa dell'epoca, Clemente VII, il Castello di Gallicano fu distrutto nel 1526.
Ricostruito dalla tenacia degli abitanti, dal 1530 fu amministrato dal principe Alessandro Colonna, che gli diede gli Statuti, ancora conservati nell'Archivio Vaticano e che ricostruì la Rocca oggi detta Palazzo Baronale. Il passaggio dei Colonna è ancora oggi ricordato dallo scudo con il loro stemma che campeggia sulla porta nord del borgo, detta del Santo Salvatore. La dinastia dei Colonna lasciò definitivamente la supremazia su Gallicano nel 1622 quando il principato passò al Cardinale Ludovico Ludovisi, Arcivescovo di Bologna, nipote di Gregorio XV. Questo papa visitò il paese nello stesso anno e celebrò la Messa nella Chiesa di Sant'Andrea.
Nel 1628 venne eretta all'ingresso del paese la Chiesa dedicata a San Rocco, che, secondo la leggenda, apparendovi, avrebbe liberato il luogo dalla peste.
Nel 1668 i Ludovisi vendettero il feudo di Gallicano al principe Giovanni Battista Rospigliosi.[3]
Tra i suoi discendenti il principe Nicolò Pallavicini e la sua consorte Vittoria Altieri vengono ricordati per la loro munificenza nei confronti degli abitanti di Gallicano, soprattutto per la ricostruzione ex novo dell'antica chiesa di Sant'Andrea in forme barocche su progetto di Ludovico Rusconi Sassi negli anni 1732-1734 e della fondazione di una scuola pubblica gratuita per le ragazze, aperta nel paese da Santa Lucia Filippini su invito della principessa Altieri Pallavicini (1726).
Nel 1734 giunse anche in Gallicano il corpo di sant'Aurelio Sabazio, Martire, tratto dalle Catacombe di Priscilla. Nello stesso periodo, la principessa Pallavicini ospitò a Gallicano per le missioni popolari il famoso predicatore francescano, poi santo, Leonardo da Porto Maurizio (1741). Tuttavia, in questo periodo Gallicano visse traumaticamente la soppressione del convento francescano di Santa Maria delle Grazie e l'incameramento dei suoi beni da parte del convento omonimo di Zagarolo(1748). Al paese rimase come un tesoro la sola vetustissima immagine della Vergine. Nel colle opposto rispetto a quello un tempo occupato dai francescani era sorto a metà del secolo XVII un convento domenicano, intorno all'antica chiesa in cui sono ancora oggi conservate le reliquie di san Pastore Martire. Oggi è sede estiva del Pontificio Collegio Germanico Ungarico.
I Pallavicini rinunciarono ai loro diritti feudali su Gallicano solamente nel 1849, quando esso divenne Comune libero. Nel 1872, infine, al nome del paese fu aggiunta la specificazione nel Lazio per distinguerlo dal Gallicano in provincia di Lucca. Nel 1905 il Cardinale Vincenzo Vannutelli, vescovo di Palestrina, incoronò la Madonna delle Grazie quale regina di Gallicano ad imperitura memoria di una devozione millenaria, ancora oggi molto viva.
Dagli anni Novanta del XX secolo Gallicano ha visto un notevole incremento demografico dovuto al basso costo degli immobili rispetto alla vicinissima Roma.
Da Wikipedia...
Castellina in Chianti: a Tuscany Jewel ... by Drone in True 4K
Seven years ago we discovered an unknown wine in a little eonoteca in Scandicci, Italy ... just outside of Florence. This isn't meant to be an ad for either the wine, the eonteca or the winery here in Castellina in Chianti. But you are truly interested, drop me a line below, and I'll send you name and address. The wine is very good at a price you won't believe. We eventually visited the winery and discovered this little town tucked away in Tuscany.
As always, shot entirely on the Phantom 4 Pro @ 60 fps and compiled in Final Cut Pro X. Music by audioblocks.com. The catalogue name of this song is pleasant-pastures_zkOTrLSu
La Pievaccia di La Serra Pistoiese, dal drone - vers. 2018 - HD
La Pievaccia di La Serra Pistoiese
Le rovine della Pieve di Sant'Andrea di Furfalo, chiamata anche la Pievaccia, sono situate sulla Montagna Pistoiese, nel Comune di Marliana, in provincia di Pistoia, in fondo alla valle coperta da un folto castagneto e formata dal Torrente Pescioline, affluente del Torrente Pescia, a 678 metri s.l.m.
Ai resti dell'antica Pieve medioevale diroccata si accede con i veicoli da una strada carreggiabile che scende da Panicagliora; vi si può accedere anche da una mulattiera che scende da Serra Pistoiese. Questa era la strada, di origine Romanico-medioevale, che univa Pescia alla montagna Pistoiese.
Secondo gli storici la Pieve fu fondata da missionari orientali, i quali veneravano l'apostolo Andrea ed erano presenti in Italia tra il VI ed il VII secolo d.C., proprio quando vi furono i conflitti tra i Longobardi e l'Impero Bizantino. Alla fine del VI secolo faceva parte, insieme a quella di Neure, nella Valle della Nievole, della linea irregolare di difesa costituita dai Bizantini sul confine tra la diocesi di Lucca, già occupata, e quella di Pistoia, per arginare la progressiva invasione, verso est, da parte dei Longobardi, prima dell'intera Valdinievole e poi del territorio pistoiese.
Nel Diploma dell'Imperatore Ottone III del 25 febbraio 998, la Pieve, denominata Plebs de Furfalo, venne posta sotto la giurisdizione del vescovo di Pistoia.
Nel 1200, in concomitanza con la sua ristrutturazione in stile romanico lucchese, viene denominata semplicemente Plebs S. Andree de Serra, data la sua vicinanza al castello di Serra Pistoiese appartenente al libero Comune di Pistoia.
Nel 1327 il Console a vita di Lucca Castruccio Castracani degli Antelminelli pose sotto assedio con le sue soldatesche il castello di Serra e distrusse alcune parti dell'antica Pieve.
Da allora ha avuto inizio il suo declino, ma il suo definitivo abbandono avvenne solo nel 1651, quando fu costruita, all'interno del castello di Serra Pistoiese, la chiesa di San Leonardo.
Dell'antica struttura sono rimasti oggi solo imponenti ruderi dai quali gli studiosi hanno rilevato che nel XIII secolo la Pievaccia fu completamente ricostruita, sopra l'impianto alto-medievale originario, secondo i canoni dello stile Romanico-Lucchese.
La pianta dell'edificio ristrutturato divenne un'unica aula rettangolare, più bassa rispetto al presbiterio, con due accessi: uno laterale ed uno sulla facciata. L'abside, orientata verso Est, era semicircolare. Sono ancora individuabili l'alzato del fronte laterale e una parte dell'alzato del presbiterio dove si trova una monofora.
È solo dal 1935 che l'interesse per la Pieve di Furfalo si riaccende con una campagna di scavi che riporta alla luce il fonte battesimale. A partire dal 2002 il Comune di Marliana inizia una consistente opera di recupero e valorizzazione del luogo. Tutti gli anni, il lunedì di Pasqua, viene organizzata la Processione e la Messa ai ruderi della Pievaccia. Lo scenario si presta particolarmente all'organizzazione di performances musicali o teatrali, come è avvenuto anche nel corso della passate estati.
Località: Pieve di Sant'Andrea di Furfalo - Serra Pistoiese - Comune di Marliana - Provincia di Pistoia - Regione Toscana - Italia
Coordinate: 43°58'21N 10°45'25E
Riprese: Drone DJI Mavic Pro
Montaggio: Cyberlink Power Director 15
Prodotto da Max Taverna, 20180903
Tutti i diritti sulle immagini sono riservati
Colonna sonora: Ennio Morricone - Romanzo, da Novecento
Le campane a Nembro si suoneranno con un “touch”
Una volta si tiravano le funi, poi sono arrivate le tastiere elettrificate e presto basterà un semplice touch: anche suonare le campane sarà sempre più comodo. Come sta per accadere a Nembro dove gli imponenti pezzi di bronzo della parrocchiale, calati questa mattina dal campanile per consentire un attento intervento di restauro, saranno governati da un moderno touchscreen.
Ruderi chiesa San Leonardo al castellaccio Aquilea (Lu). Avamposto linea gotica
Vista dall'alto della piu' antica Chiesa di Aquilea, dedicata a San Leonardo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i Tedeschi costruirono in questa zona una serie di fortificazioni, all'interno del sistema della Linea Gotica e nel settembre del '44 il
colle fu pesantemente bombardato dagli Alleati, che distrussero la chiesa.
Luoghi abbandonati Italia#il dormitorio
Stavolta tra i luoghi abbandonati d’italia troviamo un casale e un dormitorio abbandonati nel cuore dell’Umbria buona visione ragazzi ;)