SACILE Giardino della Serenissima la città intera (Friuli Venezia Giulia prov. Pordenone)
Architetture religiose.
Duomo.
Il Duomo di San Nicolò, costruito da Beltrame e Vittorino da Como tra il 1474 e il 1496 in stile rinascimentale (anche se si possono notare delle reminiscenze dell'arte gotica, come ad esempio negli archi; è stato restaurato nelle forme originarie dopo il terremoto del 1976) custodisce al suo interno opere di Andrea Vicentino, Francesco da Bassano, Palma il Giovane, Pino Casarini e di altri artisti.
Chiesa della Madonna della Pietà.
La Chiesa della Madonna della Pietà, (XVII secolo): questa piccola chiesa a pianta esagonale si affaccia sul Livenza, al suo interno si trova una statua in petra arenaria raffigurante la Pietà.
Chiesa di San Gregorio.
La Chiesa di San Gregorio (XVI secolo): ora sconsacrata ed adibita a mostre e concerti, era la chiesa del vecchio ospedale di origine medievale.
Oratorio di San Giuseppe.
L'Oratorio di San Giuseppe si trova in piazzetta 4 novembre. Si tratta di un piccolo gioiello di chiesetta risalente al Seicento. All'interno vi si trova la lapide di sepoltura di Bellavite, risalente al 1680. La struttura, tuttora proprietà privata, viene aperta al culto nei mesi di maggio, ottobre e il 19 marzo festa del santo a cui è dedicata.
Chiesa di San Liberale.
Edificio religioso risalente al ventesimo secolo è copia perfetta[6] del grande tempio dipinto da Raffaello Sanzio nell'olio su tavola Sposalizio della Vergine custodito alla Pinacoteca Brera di Milano.
Chiesetta della Madonna delle Grazie.
L'antico luogo di culto, in località Vistorta, conserva al suo interno alcuni affreschi di fine duecento e inizi seicento.
Architetture civili.
Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia.
Il Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia (XV secolo) fu abitato e ampliato dalla famiglia veneziana Ragazzoni, signori del feudo di S.Odorico. Al suo interno si trova un ciclo di affreschi di Francesco Montemezzano raffiguranti la storia della famiglia[7].
Palazzo Bellavitis.
Il Palazzo Bellavitis si trova in Via XXV Aprile civico nº2. Si tratta di un palazzo di campagna risalente al 1600 con pavimenti a terrazzo veneziano, bel cortile interno con pozzo ed un bellissimo oleandro di oltre 50 anni a fiori bianchi. A metà scalinata centrale due affreschi, posti uno di fronte all'altro con gli stemmi delle famiglia Conti Bellavitis e Frangipane, sovrastano rari dipinti di giardini all'Italiana.
Torrioni.
I Torrioni di Prà Castelvecchio e largo Salvadorini sono i resti delle antiche fortificazioni trecentesche.
Altri luoghi degni di nota.
• La Piazza del Popolo, di forma irregolare, ospita palazzi porticati in stile veneto.
• Parco di Villa Brandolini d'Adda (frazione di Vistorta) è uno dei parchi più rinomati del Friuli occidentale[8].
TG TREVISO (09/02/2018) - SCHIANTO MENTRE VA ALL'UNIVERSITA', MUORE STUDENTESSA
TG TREVISO (venerdì 9 febbraio 2018) - Stava andando alll'università a Udine assieme ad un compagno di studi per sostenere un esame ma all'ateneo non è mai arrivata, coinvolta in un terribile incidente che le è costato la vita. E' morta cosi, stamane, Eleonora Gava 19 anni di Sarmede. Il tragico schianto stamattina alle 7,20 a Fontanafredda lungo la bretella autostradale di Sacile Est. La Citroen Saxo condotta dalla giovane studentessa si stava immettendo sulla bretella quando si è scontrata con un furgone proveniente da Sacile. L'impatto è stato molto violento, inutili i soccorsi, la 19enne è morta praticamente sul colpo. Ferite le altre due persone coinvolte nell'incidente, il compagno di università, anche'egli 19enne di Sacile, ed il conducente del furgone. Entrambi sono stati trasportati all'ospedale, uno a Pordenone, l'altro a Udine. La notizia della tragedia si è diffusa rapidamente a Sarmede; l'intera comunità si è stretta nel dolore alla famiglia Gava, nota ed apprezzata in paese. Il papà di Eleonora, Graziano, è stato consigliere comunale; il sindaco Larry Pizzol, non appreso della tragedia si è recato a portare le condoglianze di tutta la comunità.
Eleonora, nonostante la giovane età, era molto attiva e benvoluta a Sarmede dove era nata e cresciuta. (
Campane della Chiesa di San Francesco in TREVISO v.264
Distesa delle tre campane maggiori delle 17:00 per la Messa festiva delle 17:30
Concerto di 3 campane in Mib3 + un sonello fuse dalla De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1950 ed elettrificate a slancio probabilmente dalla Comin di Volpago del Montello (TV) con i ceppi in legno.
Eccoci tornati dopo Verona in un altra città veneta capoluogo di provincia, siamo infatti a Treviso.
Ho deciso di riprendere un concerto veramente degno di nota visto che, a mio parere, lo reputerei tra i più belli di Treviso ed è anche particolare poiché le campane suonano a slancio, sistema poco diffuso nel trevigiano, basti guardare il centro di Treviso dove la maggior parte dei concerti sono alla trevigiana e questo ne è un'eccezione.
Si può udire, come in altri video su questo concerto, che la grande spatola un po' e lo si sente dalla battuta secca che emette anche se resta, sempre a mio parere, la campana migliore del concerto.
Recatomi a Treviso per una gita alla città in gita natalizia, penso a cosa riprendere non troppo tardi.
Opto immediatamente per San Francesco sia per la bellezza del suo concerto, sia per l'orario perfetto per i miei parametri.
Arrivato in chiesa, dapprima mi fiondo in sacrestia dove trovo un frate, disponibilissimo, il quale mi conferma la suonata delle campane alle 17 (purtroppo non ho visto da nessuna parte il programmatore), poi ho fatto le riprese panoramiche all'interno della chiesa.
Uscito dalla chiesa ho montato il cavalletto e ho aspettato la distesa.
Con qualche secondo d'anticipo iniziano a partire le campane in una bellissima distesa.
Spero il video vi sia piaciuto e ora vi rimando ai prossimi video che saranno di sicuro natalizi...
I° (Immacolata): Mib3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1950;
II° (San Francesco): Fa3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1950;
III° (Sant'Antonio): Sol3, fusa da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1950;
Sonello: fuso da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1950.
Video 264
Petrizzi - Un Busto per Saverio Fera Massone (2019)
A 170 ANNI DALLA NASCITA OMAGGIO A SAVERIO FERA SOVRANO GRAN COMMENDATORE DELLA MASSONERIA ITALIANA (Nato a Petrizzi 6 gennaio 1850 – Morto a Firenze 29 dicembre 1915) pastore della Chiesa Metodista Wesleyana, poi capo della Chiesa Evangelica Italiana - già Chiesa Cristiana Libera. Quindi Sovrano Gran Commendatore della Massoneria italiana. Deputato alla Camera del Regno d'Italia - Pubblicista fu anche direttore del Giornale di Sicilia. Fondò, con la moglie, donna Elisa Marchi, la Croce Bianca che soccorse la popolazione a Palermo durante l'epidemia di colera e quelle di Messina e Reggio Calabria per il terremoto del 1908. § QUANTO PRIMA SARA' FORMATO UN COMITATO PER LA POSA DI UNA LAPIDE ED UN BUSTO NELLO SPIAZZO (si vede nel filmato) DOVE SORGEVA IL SUO SPLENDIDO PALAZZO RISORGIMENTALE ABBATTUTO NEL1982, PER MANCATA VALUTAZIONE STORICA. LA DEMOLIZIONE SI FERMO' PROPRIO LI' E AD ALTRE DUE CASE. ASPETTIAMO DI NUOVO IL GENIO CIVILE! ORA DEL PALAZZO SONO RIMASTE SOLO NOSTALGICHE FOTO DA ME SCATTATE IN VIA MAZZINI ED UN TERRAPIENO... SARANNO SENSIBILIZZATI IL COMUNE DI PETRIZZI E LE VARIE ASSOCIAZIONI. §§§ SE PETRIZZI E' CONOSCIUTA NEL MONDO LO DEVE ESCLUSIVAMENTE PER AVER DATO I NATALI A SAVERIO FERA MASSONE. §§§
Nato da una famiglia liberale, Saverio Fera a soli sedici anni si arruolò nei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi, combattendo nella guerra del 1866. In quegli anni la Chiesa Metodista Wesleyana era impegnata in Calabria, tanto che la famiglia Fera si convertì integralmente nel 1872. Primo cugino della mia bisnonna, donna Raffaella Fera, moglie del benestante Onofrio Celia e quindi cugino anche del loro figlio, Frank Celia, vescovo ausiliario della Chiesa Evangelica in Filadelfia (Usa). Qui Francesco era emigrato da ragazzo ai primi del '900 con il fratello Giacobbe. Spesso in Italia per opere di beneficenza fino al '70, il prelato Frank morì nel 1974. §
I coniugi Fera non ebbero figli ed adottarono uno dei nipoti figlio del fratello don Giovanni. Questi Saverio Fera Jr. fu prestigioso avvocato in Firenze. Poi deputato del Regno per 20 anni e viceministro in alcuni governi Mussolini. Così va la storia. Da ricordare - pare ormai certo - che l'on. Fera rifiutò l'iscrizione di Mussolini alla massoneria, bollandolo come violento! §§
Saverio Fera fu ministro protestante prima a Napoli e poi a Palermo. Legato alle posizioni di Francesco Crispi, qui aderì alla Massoneria e fece carriera nella Chiesa Wesleyana ed in un' ex comunità valdese retta sino alla morte dal pastore scozzeze John Simpson Kay (1831-1887). Molto attivo durante una epidemia scoppiata a Palermo, Fera fu decorato della medaglia dei benemeriti della salute pubblica e della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia.
Nel 1888 aderì alla Chiesa Cristiana Libera di John Mc Dougall. Intanto Fera, divenuto Segretario del Comitato di Evangelizzazione della stessa, si trasferì a Firenze con la consorte donna Elisa, dalle parti della Chiesa di via de' Benci, sede del periodico «Il Piccolo messaggere» e dei Liberi.§
Brillante la sua ascesa nella Massoneria nazionale e fra i vertici del Rito scozzese antico e accettato. Nella Libera Muratoria, divenne protagonista dello scisma massonico del 1908, successivo alla rottura sulla mozione Bissolati che voleva eliminare l'insegnamento della religione nelle scuole (garantito poi solo nel 1929 dai Patti Lateranensi!). Saverio Fera si oppose per la libertà di coscienza dei deputati massoni ed alla Camera la stessa venne respinta (347 voti contro e sol 60 a favore).
§§§ Alla morte ci furono molte celebrazioni pubbliche e di retorica nazionale: venne seppellito nel 1915 presso il cimitero degli Allori in Firenze, dove fu posta l'iscrizione: «Saverio Fera / Patriota pensatore / Sovrano Gran Commendatore / della Massoneria Italiana / qui riposa dalle sue fatiche / e le sue opere lo seguono».§§§ +++ AGGIUNGO: Aiutò tutti i poveracci e gli orfanotrofi. Morì quasi indigente. +++ Fonti: Archivio della Chiesa Evangelica Italiana (in ATV). Pubblicazioni :S. Fera, Pro patria et ecclesia. ai liberi pensatori, Palermo, 1882 - S. Fera, Martin Lutero e la Riforma. - La Massoneria nell'esercito e nella marina - Firenze, Tip. Ciardelli, 1913. - Bibliografia: G. Spini: Storia della chiesa cristiana libera in Italia (1870-1904), Torino, Claudiana, 1971. §
§ LA GRAN LOGGIA D'ITALIA DI RITO SCOZZESE: Trae origine dal Supremo Consiglio del 33° ed ultimo Grado del R.S.A.A. per l’Italia. Questo a sua volta è una derivazione del Supremo Consiglio di Saverio Fera, che nel 1908 si separò dal Grande Oriente d’Italia andando a costituire in seguito la Serenissima Gran Loggia d’Italia, nota come Massoneria di Piazza del Gesù per distinguerla dal Grande Oriente d’Italia denominato Massoneria di Palazzo Giustiniani. §:. (Video Lelio - Colonna sonora: Secret Secret- A memoria Raffaele Cosentino già giornalista Rai):.