La chiesa e il convento di San Girolamo di Volterra
Video relativo al libro di Paola Ircani Menichini, La chiesa e il convento di San Girolamo di Volterra (1445.1992), Biblioteca della Rassegna Volterrana, 2017, pp. 316, edito con il contributo dell'Accademia dei Sepolti e della Fondazione di San Lino in San Pietro di Volterra
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Antica disciplina marziale il #JuJitsu è considerata la più completa, straordinaria e micidiale tecnica di #difesapersonale, che si basa sullo sfruttamento del movimento dell’aggressore per trasformare un attacco in una difesa efficace e risolutiva. Consiste in tecniche di calci, pugni, gomitate, ginocchiate e, proiezioni, cadute, lotta a terra, difesa da coltello e bastone, armi improvvisate e tradizionali (katana, bastoni, nunchaku, sai, tonfa, ecc,) e fa uso della conoscenza dei numerosi punti vulnerabili del corpo.
Nel nostro metodo moderno di Ju Jitsu, impariamo prima di tutto a controllare noi stessi, il nostro corpo, la nostra mente, le nostre emozioni, e scoprire dentro di noi, quelli che sono punti deboli e trasformati in autentici punti di forza. Attraverso l’esercizio della tecnica, unito a fondamentali importanti come il valore del rispetto, della lealtà, della solidarietà, dell’educazione, ma anche aspetti importanti della nostra personalità come la rabbia, la determinazione, la paura, che vanno assolutamente gestiti e trasformati in una energia positiva che amplifica la nostra capacità di difesa per strada e nella vita di tutti giorni.
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La Parrocchia della Cattedrale di Volterra
Inizia con questo servizio una nuova rubrica dal titolo: Conoscerci viaggio nella Diocesi di Volterra. Partiamo dalla chiesa madre per andare a fotografare l'attuale situazione delle varie parrocchie e l'operato dei parroci.
La parrocchia di Saline di Volterra
In questa puntata della rubrica Conoscersi: viaggio nella Diocesi di Volterra, è di scena la parrocchia di Saline di Volterra, la frazione più popolosa e polo industriale del Comune.
La parrocchia di radicondoli e la chesa collegiata
Prosegue il nostro cammino all'interno della Diocesi di Volterra, una delle diocesi più estese della Toscana. Il viaggio ci porta a Radicondoli, un avamposto della proviuncia di Siena. Una chiesa ricca di opere d'arte.
Continue our journey in the Diocese of Volterra, one of the largest dioceses in Tuscany. The journey takes us Radicondoli, an outpost of proviuncia of Siena. A church full of works of art.
La parrocchia di Casale Marittimo e Montescudaio
Ancora un servizio dedicato alla Diocesi di Volterra, questa volta siamo andati a conoscere la parrocchia di Casale Marittimo e il suo parroco.
La nuova chiesa di Casino di Terra
Dopo quasi due anni di lavoro, finalmente la piccola frazione del Comune di Montecatini Val di Cecina ha la sua nuova chiesa. Una struttura all'avanguardia, piccola ma efficiente. Ecco nel servizio la cronaca della giornata della consacrazione
Museo Diocesano di Arte Sacra - Volterra
Museo Diocesano di Arte Sacra - Volterra
Il Museo ha sede nel Palazzo Vescovile, un tempo antica canonica, dove fu inaugurato nel 1932. Danneggiato durante la guerra, riaperto nel 1956, rimasto chiuso alcuni anni per restauri, è stato riaperto nel 1992, ed espone opere provenienti dalla Cattedrale e da chiese della Diocesi. Nei locali di accesso e lungo la rampa di scale sono esposti manufatti provenienti da varie Chiese: colonne con capitello, acquasantiere, l'architrave della chiesa di San Lorenzo a Montalbano, sec. X, uno stemma in alabastro, sec. XV, resti di archetti trilobati trecenteschi, dal Chiostro della Badia Camaldolese, con ritratti di abati ed angeli ed iscrizioni gotiche e latine. Nella prima sala, fra opere provenienti dalla Cattedrale, vi sono i più importanti e noti marmi trecenteschi, sette formelle rettangolari a rilievo che illustrano episodi della vita dei santi Ottaviano e Vittore, attribuiti ad Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura, e i quattro medaglioni circolari, raffiguranti i busti dei santi Giusto, Clemente, Ottaviano e Vittore, a bassorilievo, attribuiti a Tino di Camaino. Da segnalare inoltre un'Annunciazione lignea del sec. XIV proveniente da Tojano, un arcangelo Michele in terracotta, di scuola rabbiana (sec. XVI), e la lastra tombale che ritrae il cavaliere Michele Pigi de' Bonaguidi, morto nel 1378. Nella seconda sala la Madonna col Bambino del pittore senese Niccolò di Segna (1331-1345), un crocifisso giuntesco del sec. XIII, un gruppo statuario con Madonna col Bambino e due angeli, forse di Giovanni d'Agostino, il busto in terracotta invetriata di San Lino Papa, attribuito a Giovanni della Robbia o Benedetto Buglioni (sec. XVI). Testimone importante dello stile manierista la pala dipinta dal Rosso Fiorentino per la pieve di Villamagna, raffigurante la Madonna ed il Bambino fra i santi Giovanni Battista e Bartolomeo (1521). In una vetrina la testa reliquiario di San Vittore, argento sbalzato, cesellato e smaltato, del sec. XII, di produzione francese o tedesca. Un secondo reliquiario a cofanetto, in bronzo dorato, con finiture a cesello e bulino, un tempo attribuito a Benvenuto Cellini, viene invece ora assegnato al grande orafo tedesco Wenzel Jamnitzer (1508-1585). Ad Antonio del Pollajolo sono invece attribuiti una croce in argento del sec. XV, a doppia faccia, con disegni niellati a cesello e smalti, foglie e ghiande, e dodici figure smaltate entro formelle quadrilobate, e il busto reliquiario di Sant'Ottaviano, la cui testa è posteriore, fatta eseguire in sostituzione dell'originale, razziata dai mercenari di Francesco Ferrucci nel 1530. È interessante il confronto della croce con la vicina di epoca medievale (sec. XII) rappresentante il Cristo triumphans, ad occhi aperti. Seguono il reliquiario Maffei in bronzo e rame dorato di manifattura fiorentina della metà del sec. XVI; la Madonna in trono con il Bambino e due angeli (1451), attribuita a Neri di Bicci, una Madonna con Bambino, parte centrale di un polittico attribuito a Taddeo di Bartolo, e la Madonna in trono fra i Santi Pietro e Paolo opera eseguita nel 1545 dal volterrano Daniele Ricciarelli. Nella sala seguente un pregevole Ciborio del 1574 ed un'acquasantiera del 1567 testimoniano la ripresa della lavorazione dell'alabastro nel sec. XVI. Nelle vetrine oggetti liturgici di varie provenienze ed epoche fra i quali si segnalano il crocifisso in rame dorato eseguito dal Giambologna per la Cappella di San Paolo in Cattedrale, il calice in rame dorato attribuito alla bottega francese degli orafi André Chasteau e Antoine Crochet (fine sec. XVI), e un reliquiario della Santa Croce, opera dell'argentiere romano Domenico de' Rossi (fine sec. XVII). Sulla parete, sopra una vetrina, una Madonna col bambino fra i Santi Cornelio e Cipriano, con aggiunta posteriore di altri 4 santi camaldolesi, attribuita, dopo un recente restauro, a Benozzo Gozzoli. Nell'ultima sala una serie di parati liturgici e nelle vetrine libri corali che venivano usati per il servizio dei Canonici del Duomo di Volterra, del 1299 i primi due, antifonari diurni compilati da Frate Agostino di origine sangimignanese, mentre gli altri antifonari furono eseguiti da una bottega miniatoria fiorentina forse dei fratelli Gherardo e Mone di Giovanni, operanti fra la fine del sec. XV e gli inizi del successivo. Sulle pareti Madonna in trono e Santi (sec. XV) attribuita a Domenico di Michelino e un'Annunciazione del senese Benvenuto di Giovanni (1466).
Montaione Tuscany- La comunità si racconta- Chiesa di San Vivaldo.wmv
è il blog per chi vuole scoprire la Toscana più autentica attraverso le persone che la abitano..
La parrocchia di Montecatini Val di Cecina
Conoscerci, viaggio nella Diocesi di Volterra, prosegue. Questa puntata è didcata alla parrocchia di Montecatini Val di Cecina e alla chiesa intitolata a San Biagio.
Un Archivio per tutti
L'archivio Diocesano di Volterra racchiude il più antico documento della storia d'Italia scritto in lingua volgare. Ora molti documenti sono disponibili on line. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi.
Il messaggio natalizio di Mons Alberto Silvani, Vescovo di Volterra
COME OGNI NATALE SE MONS ALBERTO SILVANI VESCOVO DI VOLTERRA HA VOLUTO RIVOLGERE IL SUO MESSAGGIO ATTRAVERSO DISPENSERTV. ALLE IMMAGINI DEL VESCOVO ABBIAMO UNITO QUELLOE DEL PRESEPE VIVENTE DI MONTECATINI VAL DI CECINA
in difesa ospedale di Volterra S.E. Mons. Alberto Silvani
Anche le autorità religiose difendono l'ospedale S:E: Mons. Alberto Silvani difende i cittadini
La festa della Madonnina del Mare
Torna, con questo servizio, la rubrica Incontriamoci, viaggi nella Diocesi di Volterra. Le immagini della prima puntata sono dedicate alla tradizionale festa della Madonnina del Mare a Cecina Marina.
Back, with this service, the heading Meet, travel in the Diocese of Volterra. The images of the first episode are dedicated to the traditional feast of the Madonna del Mare in Cecina Marina.
AURIGO: MESSA SOLENNE IN OCCASIONE DEL SANTO PATRONO
Messa solenne questa mattina ad Aurigo nel giorno del patrono del paese. Le funzioni si sono svolte nel santuario dedicato a San Paolo.
Un felice ritiro sacerdotale a Bolsena con Mgr Luigi Marrucci, p.1.
Vedetevi anche la parte 2 dove avremo in mezzo a noi anche Papa Woityla. Ma sarà quello vero? Viva la Polonia rediviva.
VOLTERRA - Consacrati tre nuovi Diaconi - by Dispenser
( GO TO CHANNEL)
(fonte video)
Dispenser è una trasmissione televisiva di informazione dedicata a Volterra e a tutti i Comuni dell'Alta Val di Cecina - di Pietro Gasparri e Gianna Fabbrizi.
E' possibile visualizzare l'intero programma sul sito di Dispenser
UNA VILLA NOBILE ABBANDONATA NEL BOSCO! HA PIÙ DI 600 ANNI E APPARE IN UN FILM DI DARIO ARGENTO!
STORIA E VALUTAZIONE DEL LUOGO TUTTO QUI SOTTO!
#urbex #italiaabbandonata #villanobileabbandonata
STAGIONE 3 Episodio 7 Part.1 - Villa del Cinghiale
Benvenuti amici esploratori! Oggi vi portiamo dentro alla magica Villa del Cinghiale! Una villa con una storia infinita, ricca di nobili proprietari, tanto tetra da esser stata scelta dal mitico regista Dario Argento come set per il film La Terza Madre. Ma andiamo con ordine: la sua storia inizia nell'ormai lontano 1630, anno dell'insediamento del primo e storico proprietario. Nel XVI sec. in una grande città vicina esplose la peste e fu per questo che la villa venne fatta costruire così esterna alle mura e soprattutto isolata rispetto alla città. Dallo storico proprietario, in poi, è stato un susseguirsi di nobili residenti: re, conti, duca erano i proprietari tipo di questa magnifica villa, tanto importanti da renderla una villa nobile famosa in tutta Italia. La particolarità di questi continui cambi è che ha portato a diverse opere importanti di ristrutturazione per adeguarla allo stile del gusto in corso, ed è per questo che la villa non è collocabile in un determinato periodo ma è obbligatorio distinguere punto per punto. Ad oggi la villa è un vero mistero, nessuno ha modo di risalire al proprietario, si sà solo che è a tutti gli effetti una proprietà privata da un documento aggiornato al 1980, oggi decisamente datato. nel 2007 diventa il perfetto set del film La Terza Madre di Dario Argento, che decide di girare qui la parte finale con un lunghissimo piano sequenza che ne risalta le sale più importanti! A 10 anni di distanza, il destino di questa nobile villa sembra dirigersi, inevitabilmente, verso l'abisso.
VALUTAZIONE: 9/10
Doppietta per il canale! Questa villa è davvero magnifica, quella che, più di tutte, fa sentire la propria anima, la propria storia, ci si sente intrusi e fuori luogo in quelle stanze. Un arrivo degno di una scalata leggendaria, un ingresso che mostra tutta la potenza della casa stessa e l'incredibile particolarità di camminare dentro un set di un film, di Dario Argento, ne accentuano la particolarità. Un luogo che ci auguriamo possa durare e regalare altrettante emozioni a tutti coloro che decideranno di visitarlo con rispetto e consapevolezza.
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Nessun luogo viene depredato e deturpato durante le nostre esplorazioni, i nostri metodi prevedono l'assoluto rispetto del luogo che stiamo visitando per tanto niente viene preso/spostato o rubato e la visita segue i limiti della struttura (situazioni di pericolo, porte chiuse e vie d'accesso murate).
LAVORI NEL DUOMO DI PESCIA
Il Duomo di Pescia chiuso per un anno per consentire lavori di restauro. L'annuncio è stato dato dal vescovo monsignor Roberto Filippini. Il costo complessivo dell'intervento è di oltre un milione e mezzo di euro.
Mons. Fausto Tardelli: omelia su Mons. Pio Alberto Del Corona - Livorno 3-11-2012 (parte prima)
Mons. Fausto Tardelli, in occasione del Primo Centenario dalla morte di Mons. Pio Alberto Del Corona, parla di lui nella chiesa di San Ferdinando a Livorno, la prima chiesa frequentata dal piccolo Alberto.