Chiesa San Lorenzo de' Arari - Orvieto
Orvieto si distingue tra le città dell'Umbria per l'alto numero di chiese incluse. La Chiesa di San Lorenzo de' Arari risale alla fine del tredicesimo secolo. Ha subito vari rifacimenti nel corso dei secoli, come si può vedere dalla facciata principale in cui compare una Madonna con Bambino del Cinquecento. All'interno ci sono tre navate e molti affreschi sulle pareti laterali, oltre che sopra all'altare.
Parrocchia San Cristoforo e Lorenzo Terni - celebrazione a conclusione della visita pastorale
RESTAURATA L’ABSIDE DELLA CHIESA DI SAN PIETRO A TERNI
L'architetto Paolo Leonelli progettista e direttore dei lavori
FIRENZE BASILICA DI S. LORENZO Cappella Martelli e ANNUNCIAZIONE di Filippo Lippi
Orvieto (Terni - Umbria - Italy)
Piccolo borgo dell’Umbria, abbarbicato su di una rupe di tufo, Orvieto ha una storia antica. Ed è un vero e proprio gioiello dell’architettura etrusca, ricco di testimonianze, d’architetture civili e religiose e di angoli da esplorare.
Famosa soprattutto per il Duomo dalla facciata a mosaico, Orvieto offre in realtà tutta una serie di itinerari storico-artistici.
DA VEDERE:
Gli Etruschi a Orvieto
A ridosso di Orvieto, numerosi sono i siti d’epoca etrusca e i luoghi di sepoltura che negli anni sono stati scoperti. Tra i principali siti, meritano una visita la Necropoli di Crocifisso del Tufo – costruita secondo uno schema di vie ortogonali che ricalca i modelli urbanistici dell’epoca – e i vari musei che ospitano testimonianze provenienti dalle vicine necropoli etrusche.
Il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto e il Museo della Fondazione Claudio Faina ospitano ceramiche a figure rosse, armature da parate composte di elmo, corazza, schinieri e scudo, e tutta una serie di oggetti da corredi funerari, sia di importazione che di produzione locale: spille, monili, pugnali in metallo, vasellame di bucchero.
Infine, in piazza della Repubblica, è possibile visitare i sotterranei della chiesa di Sant’Andrea.
Il duomo di Orvieto
Simbolo di Orvieto, e capolavoro dell’arte gotica italiana, il Duomo cittadino è molto più che una chiesa. Il suo Sacro Corporale ospita moltissime opere d’arte, e la sua armonia è incredibile se si pensa che – qui – hanno lavorato per oltre tre secoli più di venti artisti.
Iniziato nel 1290 per offrire al Corporale del Miracolo di Bolsena un posto dove essere venerato, il Duomo fu costruito fino alla seconda metà del Millecinquecento. Arnolfo di Cambio, Lorenzo Maitani e Andrea Orcagna si alternarono, e l’effetto è straordinario: i bassorilievi con Storie del Vecchio e Nuovo Testamento e del Giudizio Finale, il fronte impreziosito dai mosaici e dal rosone di Andrea Orcagna, le cappelle. Veri capolavori d’arte religiosa.
E sono proprio le cappelle, ad essere imperdibili. Innanzitutto la Cappella del Corporale, dove il corporale è quello del Miracolo di Bolsena, un evento fondamentale per la chiesa cattolica, che vide un’ostia perdere del sangue. Il Duomo fu costruito proprio per ospitare il corporale, che oggi trova posto – insieme all’ostia – in un reliquiario d’oro, argento e smalto, d’epoca medievale.
C’è poi la Cappella di San Brizio, importantissima testimonianza del Rinascimento italiano e affrescata da Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e da Luca Signorelli. A tema Giudizio Universale, ospita scene straordinarie che incantano il visitatore.
Il pozzo di San Patrizio
Capolavoro dell’ingegneria costruito nel 1527 per volere di papa Clemente VII da Giuliano da Sangallo il Giovane, il pozzo di San Patrizio aveva un obiettivo: assicurare ad Orvieto la disponibilità d’acqua per tutto l’anno. E in effetti, questo pozzo scavato nel tufo, raggiunge l’acqua nascosta sotto la rupe su cui il borgo è costruito.
Profondo 62 metri e con 72 finestre, si caratterizza per le due scale elicoidali gemelle: una per la discesa, una per la risalita. Grazie ad esse, e grazie alla possibilità di far scendere nel pozzo i muli da soma, le operazioni di carico dell’acqua erano molto più semplici. Oggi, il pozzo di San Patrizio può essere visitato. Basta aver voglia di scegliere, e poi di risalire, i suoi 258 gradini.
Underground: la città sotterranea
Ma Orvieto non è bella solo in superficie: nella sua rupe si nasconde un complesso labirinto scavato nel corso di 2500 anni e composto da oltre 1200 grotte, cunicoli, pozzi e cisterne, venute alla luce per caso dopo una frana. Oggi, grazie al progetto di Orvieto Underground, quel labirinto può essere visitato. Ed è un’esperienza davvero indimenticabile.
La visita guidata, prenotabile online, si snoda lungo un agevole percorso che attraversa strutture ipogee rimaste intatte. Laddove il sentiero corre parallelo alla rupe, panoramiche aperture fanno filtrare la luce. E tutto s’accende di leggenda.
La bistecca del villano
Testimonianze storiche a parte, Orvieto ha anche una sua tradizione culinaria. O, meglio, ha prodotti tipici assolutamente degni di nota. Su tutti, la pera di Monteleone. Soprannominata “bistecca del villano” per via del suo valore nutrizionale, ha un peso medio di 140 – 160 grammi e una forma conica corta. La sua buccia è gialla, liscia e spessa, la polpa saporita e aromatica. E, a detta dei buongustai, è buonissima al forno oppure in una zuppa dolce, insieme alle castagne. L’ideale per rifocillarsi, dopo un giro tra le diverse anime d’Orvieto.
Grosseto Chiesa di San francesco
San Lorenzo settanta anni dopo
Il 19 luglio 1943: 4 mila bombe vengono sganciate sulla città di Roma provocando circa 3 mila morti ed 11 mila feriti, 4 mila nel solo quartiere di San Lorenzo. Settanta anni dopo la città ricorda il bombardamento più cruento della sua storia recente con quattro giorni di cerimonie ed eventi nel II Municipio in collaborazione con l'Associazione nazionale Mutilati di Guerra, la Basilica Patriarcale di San Lorenzo Fuori le Mura e il Centro per la Promozione del Libro.
Terni, reliquie San Valentino in duomo. Vescovo: «Ci sia sussulto d'amore per la città»
Terni si stringe intorno alle reliquie di San Valentino, tornate in duomo dopo 44 anni. Vescovo Piemontese durante l'omelia: «Ci sia sussulto d'amore per la città» (video Massimo Colonna)
II° Presepe Vivente 2016 (Immersione Sacra), San Lorenzo Nuovo (VT)
Dopo il grande successo dello scorso anno torna il Presepio vivente di San Lorenzo Nuovo: anche quest’anno tre serate in totale che allieteranno il Natale dei Sanlorenzani richiamando nella cittadina dell’Alta Tuscia visitatori e fedeli.
Il Presepio, si terrà con inizio alle ore 18.00 nei giorni 25 dicembre, 1 e 6 gennaio.
La “location” è stata, di nuovo, individuata nel chiostro della Chiesa del Convento in Santa Maria Assunta e nei vicoli circostanti; proprio la scelta, azzeccatissima, del luogo si è, infatti, rivelata, lo scorso anno, un elemento fondamentale per il successo dell’evento unitamente alla cura quasi maniacale dei particolari ed alla possibilità concessa al pubblico di vivere l’atmosfera dall’interno delle rappresentazione.
Quest’anno quindi si replica e già da diversi giorni i ragazzi della Parrocchia sono alacremente al lavoro per organizzare uno spettacolo gradevole ma al tempo stesso sobrio e perfettamente in linea con la tradizione cristiana.
Oltre al Presepio vivente, come da tradizione, durante il periodo natalizio sarà possibile ammirare la XVI mostra di presepi artistici allestita in Piazza Europa presso i locali delle Maestre Pie.
Appuntamento quindi a San Lorenzo Nuovo il giorno di Natale per l’inaugurazione del Presepio Vivente 2016.
Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio ( roma ) Sony action cam
Era annoverata nel secolo XIV fra quelle della prima partita ed avea un sacerdote ed un chierico. Dalla vicinanza della piazza e regione del Trivio prese la denominazione che tuttora mantiene. Era solamente conosciuta da principio col nome di s. Anastasio, al quale fu più tardi aggiunto l' altro di s. Vincenzo. è ricordata anche nel catalogo del Camerario fra quelle ammesse a ricevere il presbiterio. Paolo V la concedette nel 1612 ai frati di s. Girolamo che possedevano la chiesa a Monte Cavallo prima dedicata al ss. Salvatore e quindi a s. Girolamo, e la quale fu gettata a terra coll' annesso convento. Quei frati, che erano stati istituiti da Carlo Romano conte di Monte Granello, furono soppressi da Clemente IX l' anno 1668 ai 14 di dicembre. Allora la chiesa di s. Anastasio passò ai chierici minori di s. Lorenzo in Lucina; ai quale subentrarono poscia i pp. Crociferi che, soppressi ala lor volta, dtro il luogo ai pp. Ministri deginfermi che tuttora la posseggono. Questa parrocchia comprendendo il palazzo pontificio d Quirinale, ebbe perciò il nome di Parrocchia Pontificia, titolo però tolto da Leone XII. Clemente XII accordò l' indulgenza pel giorno dei Morti ai soli parrocchiani. Qui pure è sepolto il mio avo materno Vincenzo Poggioli, tipografo assai rinomato che stampò segretamente la scomunica lanciata da Pio VII contro Napoleone I.
Nella chiesa antica ebbero sepoltura le famiglie dei Capoccia, dei Paluzzo, dei Roscio e dei Montanaro. Fu riedificata dalle fondamenta per opera del card. Giulio Mazzarini che nel 1650 fecevi costruire la facciata costruiti disegni di Martino Longhi il giovane, il quale vi pose tante colonne che giustamente fu soprannominata dal volgo il canneto di Martino Longhi
Monte Peglia affresco chiesa Ospedaletto (Tr)
Monte Peglia Affresco chiesa San Lorenzo Martire Ospedaletto San Venanzo Terni
La ex-Chiesa di San Giovanni in Amelia (Terni)
I locali, abbandonati e in precarie condizioni igieniche, della ex-Chiesa di San Giovanni nel centro storico di Amelia (Terni). Nel 2008 si é proposto di utilizzare queste sale come sede di un planetario digitale e annesso centro di documentaristica scientifica.
Maggiori informazioni alla pagina:
TERNI: DUOMO Cattedrale di S.Maria Assunta + SANT’ALÒ e S.ta PARASCHEVA (ortodossa) + S. Giovannino
Terni, ultimo abbraccio a Marina Nizzi: duomo commosso
Dall'altare don Alessandro: «Marina eroica e martire». Le amiche: «Una leonessa, saremo vicine ai tuoi figli»
Chiesa San Pietro Terni - celebrazione di apertura della visita pastorale
Basilica di S Pudenziana - Roma
interno chiesa durante un rito
Campane di Terni - Sacro Cuore
La parrocchia del Sacro Cuore Eucaristico in Terni è stata istituita nel 1932, anno di inizio dei lavori per la costruzione della chiesa che fu affidata dal vescovo Boccoleri ai frati Cappuccini. Nel 1935-1936, sotto padre Gaetano da Spoleto, furono approntati i primi locali di chiesa e convento e i frati vi si trasferirono.
La chiesa fu inaugurata ufficialmente il 3 ottobre 1954, al tempo del parroco padre Gesualdo da Rivodutri.
Il grande campanile ospita 4 campane di diverse epoche e fonditori: il campanone risale al 1955, fuso da Lorenzo Lera;
la seconda e la quarta vennero fuse dalla fonderia Marinelli nel 1979, periodo in cui realizzò anche campane per Baschi e Castel Dell'Aquila; la terza è della Pasqualini, anno 1954.
Campane della Cattedrale di S.Lorenzo di PERUGIA (02) - Ripresa Notturna, v.586
- [09:22] Distesa della III alle 17:30 (dura 1 minuto e mezzo circa) per la messa feriale delle ore 18:00;
- [14:04] Plenum festivo delle 17:30 (dura 1 minuto e mezzo circa) per la messa prefestiva delle ore 18:00;
- [17:59] Plenum festivo delle 17:30 (dura 1 minuto e mezzo circa) per la messa domenicale delle ore 18:00.
Concerto di 4 campane a slancio elettrificate originariamente dalla Broili di Udine, dopodiché l’impianto fu rifatto nel 1985 circa da Zoppitelli (titolare della ditta Elettra di Corciano) & Palazzoni, ex dipendente della Capanni (il programmatore è un quartz system Fomet):
I: Sol3 (può andare a bicchiere per il rinterzo), fusa da Franciscus Petruccius Eugubinus nel 1680.
II: Lab3 (può andare a bicchiere per il falsetto), fusa nel 1449 da anonimo.
III: Sib3, fusa da Nicolaus Agostini Perusinus nel 1769 (lo stesso anno dell’attuale campanone di Gubbio). È chiamata la “Lunga” poiché un tempo suonava ogni mezzora per indicare il Mattutino. La stessa campana suonava la “Squilla”, cioè il richiamo che radunava i frati in questa preghiera.
IV: Lab4, fusa da Iacobus Ienuensis nel 1390. Era chiamata Schilletta o Scrilletta e serviva a dare segnali ai cittadini nelle varie circostanze.
Tutte le altre informazioni le trovate nel v.499.
So bene che ormai queste campane sono piuttosto note su Youtube, ma ho voluto dare un deciso tocco personale: immortalare le stesse suonate del video (01) in versione notturna. Da diversi mesi, infatti, sia il Palazzo dei Priori che il vicino duomo sono stati dotati di una folgorante illuminazione, la cui accensione automatica è prevista dopo 20 minuti circa dall'ora del tramonto. E così ho voluto realizzare un video che mostra qualche scorcio della Perugia notturna.
Il filmato inizia con una veduta panoramica dalla parte posteriore di Piazza Italia, in cui ho inquadrato S.Ercolano (ripreso da Campanaro29 ), S.Bevignate, la basilica di S.Domenico, l'ex campanile dell'Auditorium Marianum e la basilica di S.Pietro. Quindi un breve scorcio su Piazza Italia, in cui spiccano il Palazzo della Provincia, Palazzo Cesaroni e il palazzo Banca d'Italia, per poi inquadrare brevemente Corso Vannucci, in cui mi sono addentrato subito dopo, mostrando varie sfaccettature del Palazzo dei Priori e del duomo.
Inframezzato alla distesa feriale (non so per quale motivo la III ha faticato a suonare) e al plenum per la messa prefestiva, ho ripreso di nuovo il panorama dall'angolo posteriore di Piazza Italia in completa versione notturna, dove ho mostrato anche Monteluce, S.Giuliana, S.Spirito (3 campanelle a slancio che prima o poi riprenderò, dipende se sistemeranno o meno la mezzana...), e in lontananza, Assisi.
Tra i 2 plenum, invece, ho effettuato una breve veduta del centro storico dal primo piano del Conservatorio F.Morlacchi: i campanili inquadrati sono quelli del duomo, di S.Francesco e di S.Andrea in Porta S.Susanna, con la sua caratteristica illuminazione azzurra.
Infine ho concluso con le riprese all'interno della chiesa, in cui sono riuscito anche a beccare, per botta di fortuna, un'improvvisazione per organo, suonata alla fine della messa prefestiva.
Se qualcuno si chiedesse come mai non ho inserito il rinterzo per il patrono S.Costanzo, la risposta è presto svelata: poiché il tramonto era fissato per le 17:21, l'illuminazione si sarebbe accesa soltanto verso le 17:40, quindi troppo tardi per la suonata, prevista invece per le 17:30.
P.S. Quasi dimenticavo... Avete fatto caso che in Piazza IV Novembre non c'è stato un alito di vento?! Non ci sono abituato, direi che è un miracolo!!
AMALFI - Il Duomo (cattedrale di Sant'Andrea)
La cattedrale di Sant'Andrea si trova in piazza Duomo, nel centro della città.
La cripta, edificata sulla tomba del santo patrono, è adornata da pregevoli affreschi, il maggiore dei quali rappresenta L'arrivo del corpo di Sant'Andrea nella cattedrale di Amalfi. Sull'altare si trovano la statua bronzea di Sant'Andrea di Michelangelo Naccherino, quella marmorea di San Lorenzo di Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo e quella di S. Stefano di uno scultore locale.
La Parrocchia di Santi Giovenale e Cassio nella Cattedrale di Narni
La Parrocchia di Santi Giovenale e Cassio nella Cattedrale di Narni
Servizio di Daniele Morini