Anversa degli Abruzzi: Festa patronale (2004) Parte 1 di 3
Martedì 16 gennaio si rinnova ad Anversa degli Abruzzi l'appuntamento con la festa patronale, dedicata a San Marcello I papa.
Alla morte del Papa Marcellino nel 305 d.C. si ebbe un lungo periodo di vacanza della sede apostolica. Il pontificato di Marcello I ebbe inizio quattro anni dopo la morte del suo predecessore, ma fu di breve durata. La Chiesa, dopo le persecuzioni e l'assenza di un capo, mostrava le piaghe dell'infedeltà e le cicatrici del tradimento. San Marcello fu severo coi lapsi, ai quali impose gravi penitenze; severissimo coi relapsi. Duro con coloro i quali, addirittura, avevano formato una specie di partito « lassista », che tentava di giustificare, se non addirittura difendere, l'operato dei cristiani rinnegati.
La Chiesa romana si riorganizzò sotto la guida inflessibile di San Marcello, finché l'Imperatore Massenzio mandò in esilio il Pontefice. Ed egli morì in esilio nel 309, per quanto le leggende e anche il Martirologio accennino ad una fine diversa e più colorita perché condannato a servire come stalliere.
Ogni anno gli abitanti del borgo di Anversa rinnovano il legame con il loro Santo protettore in maniera sobria ma sentita.
Anversa degli Abruzzi: Festa patronale (2004) Parte 2 di 3
Martedì 16 gennaio si rinnova ad Anversa degli Abruzzi l'appuntamento con la festa patronale, dedicata a San Marcello I papa.
Alla morte del Papa Marcellino nel 305 d.C. si ebbe un lungo periodo di vacanza della sede apostolica. Il pontificato di Marcello I ebbe inizio quattro anni dopo la morte del suo predecessore, ma fu di breve durata. La Chiesa, dopo le persecuzioni e l'assenza di un capo, mostrava le piaghe dell'infedeltà e le cicatrici del tradimento. San Marcello fu severo coi lapsi, ai quali impose gravi penitenze; severissimo coi relapsi. Duro con coloro i quali, addirittura, avevano formato una specie di partito « lassista », che tentava di giustificare, se non addirittura difendere, l'operato dei cristiani rinnegati.
La Chiesa romana si riorganizzò sotto la guida inflessibile di San Marcello, finché l'Imperatore Massenzio mandò in esilio il Pontefice. Ed egli morì in esilio nel 309, per quanto le leggende e anche il Martirologio accennino ad una fine diversa e più colorita perché condannato a servire come stalliere.
Ogni anno gli abitanti del borgo di Anversa rinnovano il legame con il loro Santo protettore in maniera sobria ma sentita.
Borghi dell'Abruzzo - Bugnara / Anversa degli Abruzzi (AQ) - Documentario completo
Dalla collana Abruzzo Made in Italy
Anversa degli Abruzzi Giovanni Albani Lattanzi provincia L'Aquila
Anversa degli Abruzzi
FRAZIONI
Castrovalva
DATI E CURIOSITÀ
altitudine: 560 m
superficie: 31 km quadrati
nome degli abitanti: anversani
Anversa fa parte del “Club dei Borghi più belli d’Italia”
Fa inoltre parte del Parco letterario “Gabriele D’Annunzio”
Origine del nome
Sembra derivare dai toponimi ad versus (di fronte a, nelle vicinanze) o amnis versus (verso il fiume). Secondo un’altra ipotesi, con riferimento al periodo normanno, il nome potrebbe anche essere legato a quello di Aversa, la cittadina campana fondata dai Normanni.
Storia
IV-III secolo a. C.
In località Cave della Rena è stata scoperta una necropoli.
XII secolo
Viene edificato il borgo, il quale nel Catalogus Baronum del re normanno Ruggero II risulta essere sede di curia e di possesso della famiglia dei Di Sangro (1150).
XV – XVII secolo
La contea passa sotto la signoria dei Caldora (1431), e dopo sotto quella di Niccolò da Procida (1479). Il feudo viene in seguito venduto alla famiglia dei Belprato(1493) che la tiene fino al 1631, facendole raggiungere sotto la sua guida il massimo splendore.
XVII – XIX secolo
Il borgo è decimato prima dalla peste (1656) e poi dal terremoto (1706). Il borgo appartenne ai Recupito (1715) fino all’eversione della feudalità (1806).
XIX – XX secolo
Il borgo di Castrovalva è unito ad Anversa (1817). Il comune, che fino al 1927 si chiamò solo Anversa, subì gli effetti catastrofici dei terremoti del 1915 e del 1984.
DA VISITARE
chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al XVI secolo; si trova in piazza ed è caratterizzata da un bellissimo portale in pietra datato al 1540 e da un rosone del 1585, le cui colonnine sono andate purtroppo perdute. L’interno a tre navate conserva alcuni altari rinascimentali, una bella statua di San Rocco in terracotta dipinta, un tabernacolo in legno ligneo del XVI secolo, dorato nel 1664 dal maestro De Picchi di Pescasseroli.
chiesa di San Marcello, con un suggetivo portale in stile gotico
rudere del castello, edificato dai Normanni nel corso del XII secolo e a lungo dimora dei Conti di Sangro, che lo ampliarono e fortificarono ulteriormente. La rocca è famosa perche vi fu ambientata la tragedia dannunziana “La fiaccola sotto il moggio”
frazione di Castrovalva, sorta in una posizione mozzafiato a dominare le Gole del Sagittario
riserva naturale “Gole del Sagittario”, interessante oasi del Wwf che protegge le sorgenti di Cavuto
due porte superstiti della cinta esterna del borgo medievale: porta Pazziana e porta di San Nicola
Anversa degli Abruzzi: Festa patronale (2004) Parte 3 di 3
Martedì 16 gennaio si rinnova ad Anversa degli Abruzzi l'appuntamento con la festa patronale, dedicata a San Marcello I papa.
Alla morte del Papa Marcellino nel 305 d.C. si ebbe un lungo periodo di vacanza della sede apostolica. Il pontificato di Marcello I ebbe inizio quattro anni dopo la morte del suo predecessore, ma fu di breve durata. La Chiesa, dopo le persecuzioni e l'assenza di un capo, mostrava le piaghe dell'infedeltà e le cicatrici del tradimento. San Marcello fu severo coi lapsi, ai quali impose gravi penitenze; severissimo coi relapsi. Duro con coloro i quali, addirittura, avevano formato una specie di partito « lassista », che tentava di giustificare, se non addirittura difendere, l'operato dei cristiani rinnegati.
La Chiesa romana si riorganizzò sotto la guida inflessibile di San Marcello, finché l'Imperatore Massenzio mandò in esilio il Pontefice. Ed egli morì in esilio nel 309, per quanto le leggende e anche il Martirologio accennino ad una fine diversa e più colorita perché condannato a servire come stalliere.
Ogni anno gli abitanti del borgo di Anversa rinnovano il legame con il loro Santo protettore in maniera sobria ma sentita.
Borghi più belli d'Italia Anversa degli Abruzzi (AQ)
Un documentario di Toni Fusco
IV-III secolo a. C.
In località Cave della Rena è stata scoperta una necropoli.
XII secolo
Viene edificato il borgo, il quale nel Catalogus Baronum del re normanno Ruggero II risulta essere sede di curia e di possesso della famiglia dei Di Sangro (1150).
XV – XVII secolo
La contea passa sotto la signoria dei Caldora (1431), e dopo sotto quella di Niccolò da Procida (1479). Il feudo viene in seguito venduto alla famiglia dei Belprato(1493) che la tiene fino al 1631, facendole raggiungere sotto la sua guida il massimo splendore.
XVII – XIX secolo
Il borgo è decimato prima dalla peste (1656) e poi dal terremoto (1706). Il borgo appartenne ai Recupito (1715) fino all’eversione della feudalità (1806).
XIX – XX secolo
Il borgo di Castrovalva è unito ad Anversa (1817). Il comune, che fino al 1927 si chiamò solo Anversa, subì gli effetti catastrofici dei terremoti del 1915 e del 1984.
DA VISITARE
chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al XVI secolo; si trova in piazza ed è caratterizzata da un bellissimo portale in pietra datato al 1540 e da un rosone del 1585, le cui colonnine sono andate purtroppo perdute. L’interno a tre navate conserva alcuni altari rinascimentali, una bella statua di San Rocco in terracotta dipinta, un tabernacolo in legno ligneo del XVI secolo, dorato nel 1664 dal maestro De Picchi di Pescasseroli.
chiesa di San Marcello, con un suggetivo portale in stile gotico
udere del castello, edificato dai Normanni nel corso del XII secolo e a lungo dimora dei Conti di Sangro, che lo ampliarono e fortificarono ulteriormente. La rocca è famosa perche vi fu ambientata la tragedia dannunziana “La fiaccola sotto il moggio”
frazione di Castrovalva, sorta in una posizione mozzafiato a dominare le Gole del Sagittario
riserva naturale “Gole del Sagittario”, interessante oasi del Wwf che protegge le sorgenti di Cavuto
due porte superstiti della cinta esterna del borgo medievale: porta Pazziana e porta di San Nicola
Anversa degli Abruzzi Aq
stupenda cittadina d'Abruzzo -Anversa degli Abruzzib,uno dei borghi piu' belli d'Italia.Nel territorio del comune si trova la riserva delle gole del Sagittario e la suggestiva frazione di Castrovalva.Le due chiese Santa Maria delle Grazie,XVI secolo,San Marcello,XI secolo stile romanico come la prima ma con portale tardo gotico. Salvatore La Capruccia
Pacentro, la Porta della Majella (documentario di Rino Di Cioccio, 2005)
I monti stringono Pacentro tanto da ridurre il suo orizzonte, ma in compenso la riparano dalla furia dei venti. I boschi ossigenano l’aria e le acque sgorgano fresche dalle numerose sorgenti della Maiella.
A ponente il cielo su Pacentro si allarga e la vista spazia per la Valle Peligna. Al sommo della collina si erge il castello dei Caldora, che nella sua struttura originaria risale al X secolo. Faceva parte – insieme ai castelli di Pettorano, Introdacqua, Anversa, Bugnara, Popoli e Roccacasale – del sistema difensivo della Valle Peligna. Inizialmente aveva una pianta triangolare con una sola torre a nord per difendersi dagli attacchi nemici. L’innalzamento della torre di nord-est, la più antica e alta 24 m, si deve ai feudatari Gualtieri e Pietrone di Collepietro nel XIII sec. Quando poi, nel XV sec., passò ai Caldora, il castello fu ingrandito con l’aggiunta delle altre due torri e dell’ala residenziale. Dopo i Caldora lo tennero gli Orsini, che fecero costruire le torri cilindriche a protezione di quelle quadrangolari. Le due torri più alte hanno un’elegante merlatura con coronamento di beccatelli scolpiti con figure antropomorfe, mentre i torrioni circolari presentano feritoie per archibugi e bombarde. Una camminata per il borgo permette di scoprire altri luoghi interessanti. I Canaje è l’antico lavatoio pubblico, costruito con lastroni di pietra. Le donne vi convenivano da ogni punto del paese, trasportando sulla testa le caratteristiche uaccile (i catini di rame). La Preta tonna, o pietra dello scandalo, è una grossa pietra incavata utilizzata come antica unità di misura del grano, sulla quale i debitori insolventi erano obbligati a sedere nudi davanti ai passanti, come forma di pubblica umiliazione.
Tra le chiese, merita una visita la cinquecentesca chiesa Madre. La sua imponente facciata, ornata da un cornicione lavorato, è arricchita da una graziosa meridiana. La porta d’ingresso originaria è custodita all’interno ed è opera pregevole di un artista locale, interamente intagliata nel legno. La volta della chiesa è tutta coperta di stucchi. All’esterno, il bel campanile è secondo per altezza, nella valle, solo a quello dell’Annunziata di Sulmona. Di fronte alla chiesa si trova una monumentale fontana.
Nei dintorni fanno bella mostra di sé diversi palazzi signorili dagli splendidi portali, come il seicentesco palazzo Tonno (notare anche i particolari delle finestre) e, più avanti, palazzo La Rocca (che ospita il municipio), palazzo Avolio e palazzo Massa in piazza Umberto I, palazzo Granata (anch’esso con portale monumentale), palazzo Simone ed altri ancora da scoprire passeggiando. Tornando alle chiese, quella di San Marcello, fondata nel 1047, è la più antica del borgo. Contiene interessanti affreschi e presenta un portale di legno intagliato da artigiani locali su cui ancora si legge la data 1697. Appartiene alle chiese extra-moenia quella della Madonna delle Grazie, eretta verso la fine del Cinquecento. È una tipica chiesa rurale con navata unica e pianta rettangolare. Fuori delle mura è anche quella della Santissima Concezione, in stile barocco, che si estende per l’intera lunghezza su un lato del convento dei Minori Osservanti, fondato nel 1589. Sopra l’altare maggiore della chiesa campeggia un maestoso dipinto dedicato all’Immacolata, opera del pittore fiammingo Spranger. Da notare i particolari: nella parte inferiore c’è un francescano con un libro in mano, è il filosofo francescano Duns Scoto; nella parte superiore c’è l’autoritratto dell’autore che guarda l’immagine femminile che si trova nel lato opposto e che forse raffigura la sua amata.
Ritornando a girovagare nel centro storico, è tutto un susseguirsi di sorprese e scorci affascinanti, come quelli di via del Castello, di via di Sotto, di Porta della Rapa. Di notte, il borgo assume una dimensione magica, le fiammelle fatue delle luci illuminano contorni di esistenze passate, svanite, e l’urlo degli spettri è represso nella gola – intorno c’è solo silenzio, mistero. Non si può, infine, lasciare Pacentro senza aver visto le pitture rupestri. Nella grotta di Colle Nusca, poco distante dal paese, mani cavernicole hanno tracciato con ocra rossa dei graffiti raffiguranti otto uomini armati di frecce e archi. Scene di caccia di parecchie migliaia d’anni fa.
Borghi d'Italia Apricale
iI viaggio alla scoperta degli Alberghi Diffusi ci porta a visitare Apricale antico borgo medioevale.
Scanno 29 6 2019
in moto a Scanno con Barbara ,Stefano e Sara
Ecco la lista Casapesenna Propositiva, De Rosa: grande senso di responsabilità dei nostri candidati
Il giusto mix tra rinnovamento, esperienza, continuità e competenza. Alle comunali di Casapesenna ha messo in campo una squadra molto competitiva in ogni reparto il sindaco uscente Marcello De Rosa. Alla presentazione di sabato sera tanti sostenitori e cittadini.
Noi Casapesenna Comizio Completo 13 09 2015
Comizio Pubblico del Gruppo NOI CASAPESENNA, sull'operato dell'amministrazione del Sindaco De Rosa e della Maggioranza nei 15 mesi di operato.
Casapesenna, De Rosa: Giornalisti a circuito chiuso per creare il mostro