Novara Basilica di San Gaudenzio (integrale) *****
La basilica di San Gaudenzio è un importante luogo di culto cattolico della città di Novara, in Piemonte, famosa per la sua cupola, alta 121 metri, opera di Alessandro Antonelli. Ha la dignità di basilica minore. Il complesso architettonico è composto da tre elementi principali realizzati in differenti fasi costruttive: la chiesa, il campanile e la cupola.
L'ingresso della basilica, di monumentali proporzioni, è chiuso da una porta in noce lavorato, con rosoni e teste di ferro fuso, opera di Alessandro Antonelli.
La chiesa si presenta con pianta a croce latina a un'unica navata, affiancata da sei cappelle laterali collegate tra loro, con un ampio transetto e un profondo presbiterio.
Sospeso al centro della navata si trova un enorme lampadario con fiori in ferro battuto a ricordo dell'incontro tra Gaudenzio, vescovo di Novara e Ambrogio, vescovo di Milano, nonché della secolare offerta di cera da parte di 59 comuni del circondario e di 12 case patrizie della Basilica Civica. Il 22 gennaio di ogni anno, in occasione della festa patronale dedicata al santo, viene rievocata la cosiddetta cerimonia del fiore durante la quale il lampadario viene calato e avviene la sostituzione dei fiori in ferro con altri portati in processione dal corteo.
La prima cappella del lato destro è detta cappella della Buona Morte; la pala rappresentante la Deposizione di Gesù è opera del Moncalvo mentre gli affreschi sulla volta e la tela del Giudizio universale sulla parete destra sono del Morazzone.
Segue la cappella della Circoncisione (seconda del lato destro), dove sull'altare campeggia una grande cornice lignea barocca che racchiude l'opera di Giovan Battista Della Rovere, detto il Fiammenghino, raffigurante Gesù circonciso nel tempio.
Nella cappella del Crocifisso, crocifisso tradizionalmente attribuito a Gaudenzio Ferrari, originariamente situato nella demolita basilica fuori le mura. In alto, sull'altare, Angeli di Grazioso Rusca. Sulla parete sinistra: Madonna, affresco del XV secolo proveniente dall'oratorio di San Luca.
Sul lato opposto della navata si trova la cappella della Madonna di Loreto (terza del lato sinistro). Intorno all'altare affreschi di Stefano Legnani, e alla parete destra, presepio, affresco di Bernardino Lanino proveniente dal monastero di Sant'Agata.
Nella cappella della Natività si trova il grande polittico a due piani di Gaudenzio Ferrari (1516), precedentemente conservato nella vecchia basilica e qui riportato a seguito della sua demolizione. L'opera è divisa in 3 parti:
• in quella superiore sono raffigurati, da sinistra a destra: l'arcangelo Gabriele, la Natività, la Vergine Annunciata
• in quella inferiore: San Pietro e San Giovanni Battista, la Madonna con il Bambino tra i Santi Ambrogio e Gaudenzio, San Paolo e Sant'Eusebio o Sant'Agabio.
• nella predella 10 piccoli riquadri in marrone e biacca raffigurano Sant'Ambrogio, San Gregorio Magno, San Gerolamo, Sant'Agostino, alternati da episodi della vita di Gaudenzio.
Gli affreschi che decorano la cappella sono di Paolo Camillo Landriani mentre sulla a sinistra vi è un ritratto del cavaliere gerosolimitano Gerolamo Bollini.
Nella cappella dell'Angelo Custode (prima del lato sinistro), affreschi di Tanzio da Varallo (1629); notevole la tela alla parete sinistra raffigurante La battaglia di Sennacherib (1629-1630).
A sinistra dell'altare del transetto destro, una scaletta conduce all'ottagonale Cappella dello Scurolo, accessibile solo durante la festa patronale, con belle porte in acciaio e bronzo ed un ricco rivestimento di marmi preziosi con decorazioni in bronzo, realizzata dall'architetto ticinese Francesco Castelli tra il 1674-1711. All'interno si trova un altare riccamente decorato con rilievi bronzei in campo di lapislazzuli sul quale è posta la grande urna ottagonale in argento e cristallo contenente il corpo di San Gaudenzio, opera anch'essa del Castelli. In quattro nicchie, belle statue dei Santi Adalgiso, Agabio, Lorenzo e Giulio dello scultore Carlo Beretta; nella volta sopra l'altare è affrescato il Trionfo di San Gaudenzio, capolavoro di Stefano Legnani.
Nel presbiterio di rilievo è l'altare maggiore barocco, arricchito da marmi e decorazioni in bronzo disegnate da Carlo Beretta e fuse da Carlo e Francesco Pozzi, da Giovanni Battista Agazzini e da Carlo Esartier. Alla parete sinistra del presbiterio, cattedra marmorea sulla quale siedono i vescovi nel giorno del loro ingresso.
Alla testa del transetto sinistro una grande tela di Pelagio Palagi (1833), da poco restaurata (2013), raffigura Sant'Adalgiso che dona ai canonici della basilica di San Gaudenzio i beni di Cesto.
Dalla parete sinistra del transetto destro si può accedere alla sacrestia dove è visibile un San Gerolamo attribuito allo Spagnoletto. Nella cappella del Santissimo Sacramento, accessibile dalla parete destra del transetto sinistro, 8 tavole con scene della vita di San Gaudenzio, opere di Giovan Mauro Della Rovere.