Orsara Bormida - “Un paese in festa per San Martino”
Orsara Bormida, 10 novembre 2019 - “Un paese in festa per San Martino”
CHIESA S MARTINO VESCOVO - Macerata Campania (CE)
Descrizione
Italienisch Sakralbauten CAVA MANARA (PV) Chiesa di Sant'Agostino via Gramsci 1 CAP 27051
Si sostiene che nel 1441 Cava Manara fosse una chiericata dipendente da San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia; mentre dagli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 dal vescovo di Pavia monsignor de Fossulanis risulta essere alle dipendenze dell'arciprete di Sommo.
Nel 1565 la chiesa di Cava Manara risultava abbandonata e cadente, tanto che nel 1575 venne unita alla parrocchia di San Pietro in Torre dei Torti. La parrocchia venne istituita il 19 novembre 1616 con decreto di monsignor Biglia vescovo di Pavia, con il titolo di rettoria; i parroci di Cava Manara ebbero la dignità di prevosti dal 1824.
Con la bolla 17 agosto 1817 di Pio VII Beati Petri apostoli principis e con il breve 26 settembre 1817 Cum per nostras litteras, sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano; rimase inserita nel vicariato di San Martino Siccomario, mentre nel 1837 è attestata come appartenente al vicariato di Sommo. Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo di Vigevano monsignor Vincenzo Forzani, si desume che la popolazione della parrocchia di Sant'Agostino, di patronato del marchese Olevano, era composta da 159 famiglie per un totale di 1.204 persone.
Nel 1875, la parrocchia di Cava Manara è attestata appartenere al vicariato di San Martino Siccomario; mentre nel 1876, con decreto del vescovo di Vigevano monsignor Pietro De Gaudenzi, divenne a sua volta sede vicariale causa la vacanza di quella di San Martino Siccomario.
Nel 1971 venne assegnata alla zona pastorale est, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero (decreto 6 gennaio 1971) (Rivista diocesana vigevanese 1971); dal 1972 vicariato di Cava Manara, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi (decreto 1 gennaio 1972).
30 aprile 2017 Perledo: Celebrazione con l’Arcivescovo nella parrocchia di San Martino - omelia
Il cardinale Angelo Scola a Perledo.
Celebrazione con l’Arcivescovo nella parrocchia di San Martino. Il parroco don Angelo Viganò presenta l’identità di questo paese lecchese tra i monti e il lago.
Il fumetto in Chiesa a San Martino di Riparotta, Viserba (Rimini) - Don Danilo (parte 2)
17 maggio 2014: Don Danilo inaugura il fumetto di Mabel Morri che racconta la storia di San Martino nelle otto colonne della Chiesa e la spray-art di Eron per la volta.
In questo video, un estratto della seconda parte del discorso di Don Danilo.
SAN MARTINO SUL FIORA (MANCIANO, GROSSETO, ITALY)
S.Martino sul Fiora, frazione di Manciano, provincia di Grosseto, Maremma, Toscana, Italia. Conosciuta originariamente come S.Martino al Poggio Pelato, o S.Martino di Monticchio, sorse nel Cinquecento per volere della Repubblica di Siena, che tentava di ripopolare le zone disabitate della Maremma. Con la costruzione di una fattoria, della chiesa dedicata al vescovo San Martino di Tours e di un piccolo nucleo di abitazioni per braccianti e artigiani, il borgo divenne uno dei più vivaci centri di quelle terre, tanto da essere eretto in marchesato nel 1651. S.Martino divenne poi parte della comunità di Sovana, per volere dei Lorena, e successivamente nel 1738 parte del comune di Sorano. Nel 1929 S.Martino fu definitivamente aggregato al comune di Manciano e ricevette il nome di S.Martino sul Fiora. Il video comprende alcune immagini di archivio delle discese in canoa kayak organizzate dal Canoa Club Milano nel febbraio del 1977 sul fiume Fiora con base a Pitigliano.
Festa patronale San Martino vescovo 2015
Con la collaborazione di: Parrocchia di San Martino, Oratorio Don Bosco, Amministrazione comunale, Pro Loco San Martino in Strada, Giovani di Samma, Agricoltori del paese, SPACE, Bar trattoria Giorg, Bar Vittoria, Bar Nella, Gelatomania, La bottega dei sogni.
Don Salvatore 4 anni a San Martino
Don Salvatore Picca festeggiato per i suoi 4 anni a San Martino Valle Caudina.
ALBIANO D'IVREA (Ivrea, Piemonte) la città intera in 6 minuti - slideshow
Sorge sulla riva sinistra del Naviglio di Ivrea, adagiato ai piedi di basse colline parallelo all'enorme cordone morenico sinistro della Serra di Ivreafino al lago di Viverone, ed è dominato dal Castello Vescovile.
Il nome del paese deriva probabilmente da alb, voce gallica che significa altura, o dal toponimo romano albus, bianco.
Sul suo territorio passa l'antica via romana delle Gallie; il comune appartenne ai vescovi-conti di Ivrea. Nel secolo XIV, a difesa del borgo, vennero costruiti i ricetti, piccole abitazioni parzialmente fortificate e difendibili che servivano da magazzini e ricoveri in caso di necessità; oggi queste costruzioni conservano ancora alcune tracce dell'antica struttura medievale, nonostante le numerose ristrutturazioni. Fu il centro di numerose battaglie tra Vercelli e Ivrea seguendo poi le sorti di quest'ultima per i secoli successivi.
Il castello vescovile di Albiano sorge sulla collina ed è stato ricostruito nell'Ottocento sui pochi resti medioevali di un antico castello vescovile.
Le prime notizie sulla struttura risalgono al 9 luglio dell'anno 1000 quando l'imperatore Ottone I infeuda il castello locale già esistente al vescovo di Ivrea. Nel 1326 il nuovo vescovo di Ivrea, Palladio Avogadro, decise di investire del castello il principe Filippo I di Savoia-Acaia, figlio di Tommaso III di Savoia, signore di Piemonte. Allo scoppiare però delle guerre nell'area del canavese dopo la metà del secolo, il castello tornò ai vescovi locali.
All'inizio del Cinquecento, il vescovo Bonifacio Ferrero si preoccupò del restauro globale della struttura che ad ogni modo venne nuovamente distrutta nella guerra civile del 1641 per poi essere ricostruito ad inizio Ottocento. Nel 1841 la struttura ospitò per un soggiorno Ferdinando di Savoia, duca di Genova, fratello del futuro re Vittorio Emanuele II d'Italia.
Attualmente il castello, ancora proprietà della diocesi, ospita mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea.
Chiesa parrocchiale di San Martino. La dedicazione della parrocchia di Albiano a san Martino, vescovo di Tours, fu dovuta essenzialmente alla tradizione che vuole il santo vescovo francese passare per questo borgo nel IV secolo, anche se la fondazione della costruzione è posteriore. Sin dall'epoca medievale, la nomina del parroco spettava al vescovo d'Ivrea e sino al 1443 questi estendeva la propria giurisdizione anche sull'abitato di Tina, oggi frazione di Vestignè.
La chiesa, posta in centro al paese, è opera dell'architetto Francesco Martinez da Messina, pronipote del grande Filippo Juvarra, ed è stata eretta tra il 1775 ed il 1780 sullo stesso sito di quella precedente. Il campanile risale invece all'epoca medievale e dispone oggi di cinque campane originali del XVIII secolo al posto delle 7 di un tempo, dal momento che le due mancanti furono requisite dall'esercito francese napoleonico e fuse per contribuire alla produzione di cannoni.
Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano o Chiesa rossa. Anticamente utilizzata come cappella del locale lazzaretto nel XVII secolo, si trova sulla strada che porta ad Ivrea ed è particolarmente identificabile per il colore rosso pompeiano delle sue pareti esterne, intervallate da lesene e cornicioni ocra.
Campane di San Martino in Colle (PG)
San Martino in Colle (da non confondere con la vicina San Martino in Campo, nasce come gruppo di case costruite intorno ad una chiesa, l’antica Pieve di S.Martino, di cui si ha notizia nel 1163, quando viene citata in un diploma di Federico I, col quale l’imperatore accoglie sotto la sua protezione il Vescovo di Perugia.
Inizialmente i Dieci della Guerra, ovvero i dieci Magistrati che si occupavano della difesa della città di Perugia, fecero costruire intorno al piccolo nucleo di case un castello di forma quadrangolare, con mura, torri e bastioni come ornamento della collina, ma principalmente, visto il suo punto strategico, come sicurezza per la difesa contro gli attacchi della città di Todi.
Nelle epoche successive la storia di S. Martino in Colle si intreccia con quelle dello Stato Pontificio e subisce le scelte e le decisioni politiche dei Papi.
Prima delle guerre di Indipendenza che portarono all’unità d’Italia è importante ricordare un altro evento di carattere ecclesiastico: la visita pastorale del vescono Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, il quale il 27 maggio del 1859 dette ordine di edificare la nuova chiesa parrocchiale in onore di S. Martino vescovo di Tour, consacrata poi nel maggio del 1869 e facente parte delle 54 chiese “leonine”.
L’attuale campanile risulta essere una torre di difesa, una delle sette torri dell’antico castello.
Al suo interno è gelosamente conservato un orologio meccanico installato nel 1920 dai fratelli Terrile di Recco; venne parzialmente elettrificato nel 1970 (soltanto quanto riguarda la ricarica dei pesi) su progetto di Verecondo Lemmi e Paolo Tosti, sammartinesi.
Nella cella campanaria vi è un concerto di 4 campane di diverse epoche: la più grande e antica venne realizzata dai fratelli Baldini nel 1825, anno in cui fusero anche tre campane per S. Maria Nuova in Perugia ( una per Montevibiano Nuovo e ancora un'altra a Boneggio; segue la seconda, fusa da Giustiniani nel 1885, anno in cui fuse anche la maggiore del santuario di Gualdo Tadino ( Chiudono il concerto attuale due Colbacchini del 1971, probabilmente ottenute dalla rifusione di una precedente terza campana.
VALVASONE – VIVERE LA STORIA NEL PRESENTE
Considerato universalmente uno dei borghi più belli d’Italia, il paese di Valvasone, con gli altri comuni della zona e insieme ai territori circostanti, era, al tempo dei romani, possedimento agricolo dei patriarchi d’Aquileia e cristianamente appartenente alla chiesa con il vescovo di Concordia, che nel 1355 rese autonoma la parrocchia di Valvasone, comprendendo le cappelle di San Martino e di Arzene. Un luogo incantevole, dove ovunque ti giri le strade, le case, la chiesa e il castello ti consentono di sognare la storia, immergendoti nel medioevo.
Solitamente i residenti vivono inconsciamente la loro fortuna, quella che tutti i turisti invidiano, l’atmosfera magica che nelle altre località devono creare, magari durante il periodo natalizio, mentre loro hanno l’ambiente incantato ogni giorno. Però bisogna ammettere che dal primo cittadino in poi tutti costantemente apportano il loro contributo per valorizzare l’importanza del luogo e delle sue strutture, magari qualcuno lamentando la carenza di parcheggi e la folla numerosa, con manifestazioni tesi a tramandare il passato, vivendo nel presente la gioia e predisponendo nuovi eventi per il futuro.
A Valvasone ce né sempre una: rievocazione della ..... WWW.EUROREGIONENEWS.EU
La festa di San Martino al Santuario di Col San Martino
La festa di San Martino al Santuario di Col San Martino
Espera
Il Grest della Parrocchia di Santa Croce. Vivere insieme l'esperienza dell'oratorio.
Don Francesco Da Re
Inc. Oratorio Parrocchia di Santa Croce
SAN MARTINO - Discesa Maria Ss. della Colomba , 2019
webtv
La natività è nella piazzetta di Castiglioncello
CASTIGLIONCELLO - Anche quest'anno nella chiesa di San Martino Vescovo a Castiglioncello nel comune di Lucca viene riproposto un nuovo allestimento presepistico. il gruppo di appassionati che si è formato circa 4 anni fa è composto da Luca Pepi, Arrigo D'Arrigo e Sara Bertelli .
San Martino V.C. Il 10 arrivano il Vescovo di Rieti, il sindaco e il parroco di Amatrice.
Giovedi 10 di Novembre nel piccolo centro caudino arriveranno il vescovo di Rieti ed il parroco ed il sindaco di Amatrice, la località simbolo del terremoto del 24 di agosto. A loro verranno consegnati i soldi, più di settemila euro, che sono stati raccolti in diverse iniziative che hanno visto coinvolto tutto il paese. Per l'occasione sarà presente anche l'arcivescovo di Benevento monsignor Felice Accrocca.
60 anni di ricordi - La Processione di San Martino nel tempo...
60 anni di ricordi - La Processione di San Martino nel tempo...
Il Cammino della Speranza dalla nascita alla rinascita 02 Campodipietra Viaggio in Molise P
A Campodipietra quinta edizione della rappresentazione sacra della Passione di Gesù Il cammino della speranza: dalla nascita alla rinascita.
L'iniziativa è stata organizzata dall'Associazione genitori per il futuro, in collaborazione con la Pastorale giovanile della parrocchia San Martino Vescovo e il comune di Campodipietra.
Oltre duecento figuranti in un percorso che va dalla chiesa San Martino Vescovo, per continuare all'interno della chiesa stessa e lungo le principali vie del centro storico del paese.
Scampanotata a Fanna (Pn)
Scampanotata in occasione della solennità di Santa Maria Assunta nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo a Fanna (Pn). Suona uno scampanotadors che viene dal vicino paese di Sequals, dove ha sempre suonato fino che gli fu possibile. Ora a Sequals si suona nella piccola chiesa di San Nicolò, tutti gli anni in agosto in occasione della Scampanotata per gli ottantenni.
Le campane di Fanna sono tre in Reb3 Maggiore e sono state fuse da Giovanni Battista De Poli di Udine nel 1921 dopo che le precedenti sono state requisite nella Prima Guerra Mondiale. Dopo pochi anni di vita la campana maggiore si crepò e venne rifusa dalla stessa fonderia nel 1928. Un'altra incrinatura costrinse la popolazione di Fanna a scegliere se rifondere o saldare la campana nuova. Siccome sarebbe stata rifatta per la seconda volta si sceglie per la saldatura. Il risultato fu ottimo, la campana oggi suona perfettamente nonostante la crepa saldata, che non le compromette minimamente il suono. Sul campanile è presente anche un richiamo, solo manuale, fuso dal fonditore veneziano Gregorio Zanbelli nel 1684. La sua nota è Lab4.
Gandino, l'addio al «vescovo campesino»
Questa mattina i funerali di monsignor Angelo Gelmi, originario del paese. Una vita spesa per i poveri in Bolivia.