Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
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Chiesa di San Mauro Abate
Chiesa di San Mauro Abate
Address:
Via Sant'Antonio, 09170, Oristano, Sardinia, Italy
Meraviglie di Patti. Basilica Cattedrale di San Bartolomeo
La Basilica Cattedrale di San Bartolomeo sorge all'interno dell'area fortificata di origine arabo-normanna dalla quale domina la città di Patti. Le origini sembrano risalire alla chiesa adiacente al monastero benedettino del Santissimo Salvatore istituito da Papa Urbano II nel 1082-1983.
Annessa alla struttura una torre campanaria fatta costruire nel 1588 dal vescovo Gilberto Hisfar.
La chiesa è stata più volte distrutta da eventi sismici e gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, pertanto della struttura e dei decori originali resta ben poco.
Diverse ed interessantissime le opere e le strutture artistiche presenti all'interno della cattedrale. Tra questi spicca il sepolcro in stile rinascimentale della Regina di Sicilia Adelasia del Vasto, terza consorte del Conte Ruggero. Il sarcofago risale al 1557.
Processione N.S. di Bonacatu 2009 - corso Italia
Processione N.S. di Bonacatu 2009. sembra quasi un'onda anomala, una marea di gente invade le strade di Bonarcado in una delle processioni più sentite della Sardegna.
San Benedetto monastero in Cremona
San Benedetto monastero in Cremona
Processione d'ingresso
La professione solenne di Suor Chiara Agnese nelle mani del vescovo di Perugia Gualtiero Bassetti. Diviene Clarissa nel Monastero di Sant'Agnese di Perugia. 14 luglio 2013
Caltagirone, la magia della Luminaria sulla Scala -14 agosto 2016
Le immagini spettacolari dell'accensione della Scala S. Maria del Monte di Caltagirone, in occasione della vigilia della festa della Madonna del Ponte, compatrona della città e venerata nell'omonimo santuario. Il disegno del 14 agosto è stato realizzato da Antonino Navanzino e allestito sulla scala dal gruppo di volontari coordinati da Enzo Ripullo. Il disegno vede, nel corpo centrale, il monogramma mariano, in testa due cartigli di acanto e alla base un accenno del panorama della Caltagirone storica, attorniata da fuochi artificiali.
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sulle tracce di EL 2013 a Villa Sant'Antonio (OR), domus de janas e menhirs.
Work in Regress
Atto I SULLE TRACCE DI EL
Sottolineare attraverso la percezione artistica il carattere antropologico-simbolico che il manufatto arcaico trasmette nel momento dell'incontro, trasformazione e mimesi.
Il senso esplorativo nella dimensione del work in regress definisce l'approccio al territorio in senso diversificato, ho suddiviso in quattro momenti questo retour en arrière:
1° momento- Porsi di fronte all'opera millenaria come fruitori, nella posizione dell'ascolto e della contemplazione.
2° momento- L'azione creativa intende SOTTOLINEARE attraverso la percezione pregressa, l'espansione del carattere intrinseco del manufatto arcaico. Predisponendo l'ipotesi di azione trasformatrice con l'ausilio di materiali presenti nel luogo o idealmente aderenti ad esso.
3° momento- Successivamente all'azione creativa si definisce l'intervento nel suo divenire altro, ossia il manufatto arcaico trasformato. L'aspetto pratico si concretizza in questo punto, ossia con l'intervento nel luogo concretamente in sintonia col genius loci. Alla fase attiva segue la fase documentaristica nel linguaggio del disegno, fotografia e del video che determinerà il documento esistenziale degli interventi artistici.
4° momento- Tutto torna al suo posto o meglio così come è stato trovato. Denomino questa fase mimesi, nel senso della non visibilità biologica aldilà dell'accezione propriamente artistica. L'atto del ritorno reversibile alla condizione primaria del manufatto è il cuore etico di tutta l'operazione, NEL RISPETTO DEL LUOGO E PER IL LUOGO.
L'intervento degli artisti è determinata da un'azione effimera che può avere anche il carattere del riassorbimento da parte della terra degli elementi naturali utilizzati.
L'esplorazione introduce una pratica itinerante, la durata degli spostamenti nei diversi siti d'interesse è circoscritta, in questo primo atto, all'intera giornata con la scelta di tre o quattro siti non troppo distanti tra loro.
Il tempo che trascorre è finalizzato alla contemplazione-riattivazione dei luoghi antropologicamente connotati dalla presenza dell'umano in età neolitica e del suo rapporto col divino.
Il sacro qua andrebbe inteso nel senso prettamente etimologico di separazione dell'uomo dalla natura come forma di individuazione e riflessione sul proprio io in formazione.
Invito ad una riflessione.
Come si estroflette il nostro sguardo dopo l'interazione con luoghi come questo, fortemente connotati da archetipi formali. Esiste o meglio è possibile percepire un punto intermedio che riveli all'essere umano la natura dell'oggetto che emerge?
Il quesito ci pone nella condizione di riflettere soprattutto sul rapporto tra opera d'arte-artista-fruitore nello stato attuale dell'arte...
Ilaria Marongiu.
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