SOLOFRA (Avellino-Irpinia-Italy) - COLLEGIATA di SAN MICHELE ARCANGELO-Tour Completo-Esterno/Interno
La Collegiata di San Michele Arcangelo,iniziata nel 1522 sulla matrice di un'antica cappella si erge nella piazza omonina,il cuore del centro rinascimentale di Solofra.Nel vasto complesso architettonico e' presente l'opera di artisti solofrani: I Guarino e la loro bottega,i battiloro e gli scalpellini con il contributo di generazioni di Solofrani.Uno dei tesori d'arte della provincia di Avellino.Assolutamente da visitare.
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Santa Messa in onore di San Michele Arcangelo dalla Chiesa Santa Maria Assunta - Ripabottoni
Complesso_Madonna_Neve.mpg
Complesso Madonna della Neve di Montella (Av) - visita al Convento dopo i lavori di restauro.
ll Complesso è costituito dal Convento dalla Chiesa e dal Castello Longobardo.
Il monastero risalente alla fine del XVI secolo ha subito modifiche architettoniche nel corso degli anni. La struttura è a pianta quadrata e con il tipico chiostro rinascimentale. Le volte a crociera che ricoprono i porticati presentano lunette che sono state affrescate da Ricciardi di San Severino.
San Michele Arcangelo di San Felice a Cancello (CE)
EREMO DI SAN MICHELE...MONTE REDENTORE (MARANOLA)
Riprese effettuate in tutta sicurezza con drone Mavic Air 4k e iPad Pro 10.5 ...
L'eremo di San Michele Arcangelo è una piccola chiesa situata alle pendici di monte Altino, che appartiene alla catena dei monti Aurunci, a 1220 m s.l.m. nel territorio di Maranola Incastonata nella roccia, si trova lungo il sentiero che da Sella Sola conduce fino alla cima del Redentore, su un costone a strapiombo
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il SANTISSIMO SALVATORE di MONTELLA (Av)
canta Aurelio Fierro, e qui canta in omaggio al suo paese d'origine. Grazie Aurelio!
Agonia Gesù Morto Processione Confraternite Venerdì Santo Pasqua 2011 Montella AV
La parrocchia di San Michele Arcangelo e l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento ogni quattro anni con le altre Confratermite il venerdì santo seguono l'agonia e la processione di Gesù Morto,
Eremo di San Michele Arcangelo
Nella parte bassa dei ripido versante del Treste, circondato da una rigogliosa vegetazione spontanea, si trova il Santuario di San Michele Arcangelo. Qui, in un'antichissima grotta piena di stalattiti, da cui sgorga acqua, si narra sia apparso San Michele Arcangelo. La leggenda vuole che un pastore di Palmoli era solito ogni sera aspettare il suo torello che spariva tutto il giorno per addentrarsi in sentieri misteriosi. Un giorno decise così di seguirlo. Al passaggio dell'animale la fitta vegetazione si apriva come d'incanto, poi il torello si fermò davanti ad una grotta e si inginocchiò. Dall'antro scaturì un bagliore accecante e apparve l'Arcangelo Michele. Il pastore perse i sensi e quando si svegliò sentì una gran sete che poté soddisfare grazie all'acqua che all'improvviso cominciò a stillare dalle pareti della grotta. Oggi, sul fondo della grotta è allestito un altarino con l'immagine dell'Arcangelo in un quadretto illuminato da una lucerna ad olio. Attigua alla grotta, i marchesi d'Avalos, nei primi anni del '700, fecero costruire la cappella votiva, con un unico altare su cui troneggia la statua lignea di San Michele (sec. XVIII), dello scultore Giacomo Colombo. Il Santuario è meta di continui pellegrinaggi da ogni parte d'Abruzzo e Molise, soprattutto l'8 maggio ed il 29 settembre di ogni anno, quando migliaia di credenti si recano alla Grotta per venerare San Michele e a dissetarsi dell'acqua ritenuta taumaturgica.
The Shrine is located downstream the steep side of the Treste River, surrounded by thriving spontaneous vegetation. Legend has it that here, in an ancient cave filled with stalactites and where water spouts, St. Michael Archangel appeared. According to the legend, every evening a shepherd from Palmoli used to wait for his young bull that kept disappearing in the depths of mysterious trails for the entire day. One day, he finally decided to follow it. Wherever the animal went, the thick vegetation opened up as by magic and at last the young bull stopped and bowed in front of a cave. A blinding light spread from the cave and Michael the Archangel appeared. The shepherd fainted and when he came to he was extremely thirsty, thirst he could quench thanks to the water that started to pour from from walls of the cave. Today at the end of the cave there is a small altar honoring the Archangel showing his image in a framed painting lit by an oil lamp. Next to the cave, in the early eighteen century, the marquis of Avalos, had a votive chapel built with a sole altar on which the statue of St. Michael towers (XVIII century), created by Giacomo Colombo. The Shrine is the constant destination of pilgrimage from every corner of the Abruzzo and Molise regions, in particular on the 8th of May and on the 29th of September of every year when thousands of faithful travel to the Cave to give homage to St. Michael and drink from the water believed to possess thaumaturgical properties.
COMPLESSO DI SAN MICHELE A RIPA
Foto e musica dal complesso di San Michele a Ripa, Roma
Terminio Panorama Spuntone di Roccia della Vetta e Vallone
Terminio, Montagnone di Volturara, In questo vallone nel 1950 furono trovati resti di cervo bianco.
Volturara I. e il castello di San Michele
Madonna di Sito Alto m.1467
6 dicembre 2018,Campania,Salerno,Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano.Siamo fra i paesi di Sala Consilina e Padula.luogo di partenza Chiesa di Madonna di Loreto a m.680 circa per il Santuario di San Michele e si continua poi passando alle pendici di Monte Schiavo per il Vallone della Levata passando vicino al Casone e verso il Monte di Sito Marsicano m.1373 ed infine arrivo al Santuario di Madonna del Sito Alto a m.1447 circa .Ritorno dal Vallone di Cervara e da Madonna di Castello di Sala Consilina per un totale di km.18.5 circa e m.1200 circa di dislivello.Il percorso è stato dedicato a Pier Giorgio Frassati.
SANTUARIO DI MONTEVERGINE (Mercogliano-Irpinia-Italy) -TOUR COMPLETO -
L'abbazia di Montevergine si trova in Irpinia,nel comune di Mercogliano su un pianoro a circa 1270 metri di altitudine e domina la citta' di Avellino e la valle del Sabato.L'Abbazia è stata eretta nel 1126 per volere di San Guglielmo da Vercelli di cui le spoglie mortali sono conservate nella cripta della basilica..Con un breve editto dell'8 agosto 1879 papa Leone XIII sancì l'esenzione dell'abbazia da qualsiasi giurisdizione episcopale.È noto che all'interno dell'abbazia di Montevergine fu segretamente nascosta dal 1939 al 1946 la Sindone di Torino. Per un accordo fra Vittorio Emanuele III e papa Pio XII, la reliquia fu trasferita nel santuario, sia per proteggerla dai bombardamenti, sia per nasconderla ad Adolf Hitler che ne era ossessionato e che la voleva sottrarre.Nel 2005 ha ceduto le 9 parrocchie del suo territorio alla diocesi di Avellino in seguito alla rimozione d'autorità dell'abate Tarcisio Giovanni Nazzaro per profondi dissesti finanziari che hanno scosso l'amministrazione del santuario.La Basilica della cattedrale e la basilica antica,l'altare maggiore,il coro,l'organo,il baldacchino,le cappelle,la sala ex voto,la cripta di San Guglielmo,la mostra permanente dei presepi,il museo,la biblioteca .
La mostra si compone di pregevoli esempi di presepi regionali italiani, nonché di alcune riproduzioni di presepi di altre nazioni. Negli anni si è andata sempre più arricchendo, e costituisce oggi una delle più ricche e pregevoli collezioni italiane. Nell'atrio in sei vetrine si trovano alcuni presepi regionali. La mostra si compone di nove sale nelle quali si trovano rispettivamente: - nella prima sala un presepio con episodi della vita di Gesù, donato da Alfredo Marzano; - nella seconda sala un presepe romano del Primo Ottocento; - nella terza sala si trovano collocati la Notte di Greccio, un presepe abruzzese e uno pugliese di Alberobello; - nella quarta sala un presepio raffigurante un paesaggio siciliano con i ruderi del tempio greco, il Golfo di Taormina ed un altro tipico della produzione calabrese; - nella quinta sala una vigilia di Natale in una famiglia dell'Ottocento e un mirabile presepio con effetti di luce; - nella sesta sala un presepio veneziano del secolo XVIII; - nella settima sala sono presenti esempi di presepi di varie nazioni tra cui l'Argentina, il Perù, il Portogallo, la Danimarca e l'Andalusia; - nella sala ottava il presepio esquimese, quello vietnamita ed infine una riproduzione di quello giapponese; - nella nona sala un presepe palestinese. Si aggiungono ai citati altri centinaia di piccoli presepi che arricchiscono di fascino questa mostra, certamente unica nel suo genere. n alone di mistero avvolge la storia dell'icona di Montevergine, molte leggende si susseguono nel tempo attribuendole vari autori, nonché molteplici intercessioni grazie alle quali il quadro sarebbe giunto presso l'omonimo Santuario. Dal Seicento si è dato credito alla leggenda che voleva tale icona dipinta fino al petto direttamente dalla mano di San Luca a Gerusalemme, esposta poi ad Antiochia e infine trasportata a Costantinopoli, l'attuale Istanbul. Durante l'VIII secolo, in seguito all'insediamento di Michele Paleologo sul trono di Costantinopoli, l'imperatore Baldovino II, in fuga, avrebbe fatto recidere la testa del quadro portandola con sé durante il suo esilio. La salvò, così, dalla sicura distruzione da parte degli iconoclasti che in quel periodo davano una caccia serrata a tutte le immagini sacre. L'immagine del volto della Madonna sarebbe così giunta, per via ereditaria, nelle mani di Caterina II di Valois, che dopo averla fatta completare da Montano d'Arezzo, nel 1310 l'avrebbe donata ai monaci di Montevergine, facendola collocare nella cappella gentilizia dei d'Angiò. Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) l'autorità ecclesiastica affidò ad alcuni critici e storici dell'arte il compito di stabilire la corretta paternità del quadro e di determinare il periodo in cui la Sacra Immagine sarebbe effettivamente giunta a Montevergine. La leggenda della Sacra Icona perse presto consistenza perché contestata in diversi punti. Anzitutto nel 1310 Caterina II di Valois aveva appena dieci anni e sposerà solo tre anni più tardi il principe angioino Filippo II di Taranto; risulta difficile credere quindi che Caterina così giovane potesse aver commissionato il completamento del dipinto a Montano d'Arezzo. Inoltre un pergamena conservata a Montevergine dimostra la presenza del quadro presso il Santuario già alla fine del Duecento.
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DM-Santuario Incoronata Montoro (AV)
Santuario Incoronata
Il cancello d'ingresso del Santuario dell'IncoronataIl Santuario dell'Incoronata In posizione elevata rispetto a Torchiati, a dominio della valle sottostante, si trova l'antico e celebre Santuario dell'Incoronata o di Maria Santissima dell'Incoronata. Non si sa quando l'edificio venne eretto, presumibilmente in epoca longobarda, anche se è certa la sua esistenza prima della seconda metà dell'VIII secolo, al tempo del Principato Beneventano di Arechi II, il quale fondò l'Abbazia dei Santi Pietro in Salerno, di cui l'attuale Santuario dell'Incoronata fungeva da Grancia, cioè, dipendenza. Nel 1309, veniva definita S. Maria de Coronato e rurale da un documento conservato presso gli Archivi Vaticani.
Nel 1495, la Chiesa venne donata dal Re Alfonso d'Aragona al nipote Cardinale Luigi. Nel 1551, il Re Ferdinando il Cattolico la attribuì al nobile napoletano Troiano Mormile. Nel 1529, l'Imperatore Carlo V, succeduto a Ferdinando il Cattolico, confermò da Toledo, l'attribuzione alla famiglia Mormile, con diploma datato 1 marzo. Nel 1531, il proprietario Mormile fece rientrare la Chiesa nella dote della figlia Laura che andava in sposa al Duca di Montecalvo, Federico Pignatelli. Nel 1680, le condizioni della Chiesa erano pietose, tanto da richiedere un restauro. L'11 febbraio 1689 venne deciso che l'unico forno funzionante doveva essere quello sito presso la Chiesa di Santa Maria Incoronata, e che non si sarebbe stata autorizzata la vendita del pane in altra bottega, se non dopo l'aggiudicazione all'asta della bottega della Chiesa citata. Il 7 agosto 1886, la famiglia Pignatelli vendette la Grancia, cioè la dipendenza dell'Incoronata a Gennaro Mastrangelo.
L'affresco sul portale d'ingresso del Santuario dell'IincoronataLa fontana lungo la salita che conduce al Santuario dell'Incoronata. Su di essa è incisa la data del 1742, che si legge con estrema difficoltà Il Concordato tra Stato e Santa Sede del 1929 impose la restituzione alle autorità religiose di tutti i Santuari d'Italia. Occorse una lunga lite giudiziaria, dal 1932 al 1936, per piegare le resistenze da parte della famiglia proprietaria dei Mastrangelo. Ottenuta la restituzione, il Santuario venne affidato, in data 23 marzo 1941, dall'Arcivescovo di Salerno Nicola Mantecrisi, con regolare Convenzione, ai Frati Minori della Provincia religiosa salernitano-lucana. Le ultime due immagini si riferiscono ad un affresco sopra il portale d'ingresso ed ad una fontana nei pressi del Santuario, su cui si legge, con estrema difficoltà, la data 1742.
Santa Messa dell'Assunta 2019 - chiesa di Santa Maria Maggiore in Vasto
Celebra sua Eccellenza Monsignor Bruno Forte.
Concelebrano don Domenico Spagnoli e don Decio D'Angelo
SENERCHIA -Ghost town- [Occhio allo Scatto] HD
Senerchia è un borgo fantasma in provincia di Avellino (Italia), fu abbandonato nel 1980 a causa di un forte terremoto (6.9 Richter).
In cima si possono ammirare, in un contesto di rara bellezza, il mastio del Castello di fondazione longobarda (X sec.), la chiesa di San Michele Arcangelo in Monte in stile romanico e la chiesetta di Sant'Antonio da Padova (XVI sec.).
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Fonte:
Artista:
In Volo su Santuario Madonna della Stella Rotondi (AV)
Campagna, Eremo San Michele
Campagna, Eremo San Michele
L'ultima ottata ( spinta )
L'ultima spinta per portare la campana sul ss salvatore di Montella AV
Itinerari Irpini di Pregio
I comuni della verde irpinia in un filmato della Comunità Montana Terminio Cervialto.