Angelo Guerra Crocefissione Chiesa di San Michele Arcangelo Sermoneta di Alessandro Lusana
Domenico Antonio Fiorentini, Crocefissione Chiesa San Michele Arcangelo Sermoneta
Concert by La boquita World music @ Sermoneta, Italia
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Concierto en la Iglesia de San Michele Arcangelo, Cattedrale di Santa María, ofrecido el 27 de diciembre de 2013, dentro del marco de Inferenze D'arte - Mostra di arti visive e incontri culturali
Gracias a la organización de: Comune di Sremoneta, Vittorrio Bevivino y de la Associazione Marco Lo Russo Center
Paolo Uccelli - Guitarra
Silvia Basurto - Percusión y voz
Marco Lo Russo - Acordeón
Con la colaboración especial de Juliana Peres - Voz
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Chiesa di Santo Stefano e villa abbandonata - Bienate (MI) - esplorazione e rilevazione presenze
CHIESA DI S. STEFANO E VILLA ABBANDONATA - BIENATE (MAGNAGO - MI)
Sia la chiesa che la villa si trovano, a poche centinaia di metri tra loro, a Bienate, frazione di Magnago in provincia di Milano.
I primi documenti che citano la chiesetta di Santo Stefano risalgono al 13° secolo e riguardano la parrocchia di San Michele di Magnago.
I documenti successivi in ordine di tempo sono del 1529, quando l'attuale frazione di Bienate si separò da Magnago e del 1576, quando l'allora arcivescovo di Milano Carlo Borromeo fece censire tutte le chiese della diocesi di Milano.
Tra il 1576 e il 1577, durante l'epidemia di peste che fu chiamata Peste di San Carlo, la chiesa fu utilizzata come lazzaretto in cui venivano ammassati gli ammalati della zona.
Le vittime dell'epidemia le cui famiglie non potevano permettersi una degna sepoltura vennero sotterrate nel terreno attorno alla chiesa.
Sebbene le ossa siano state in seguito trasferite, durante i secoli numerose persone hanno testimoniato di aver visto sagome luminescenti aggirarsi di notte nei campi attorno alla chiesetta e di aver sentito strani rumori senza che ci fosse nessuno a produrli.
Tra la fine del 16° secolo e l'inizio del 17° la chiesa raggiunse il massimo splendore, grazie alla generose donazioni della nobildonna Gerolama della Croce, che la fece restaurare a sue spese.
Dopo la morte della benefattrice la chiesa rientrò nella decadenza, ma dopo quasi trecento anni, negli anni '30 dello scorso secolo, furono effettuati alcuni restauri e nel 1988 è stato aggiunto un piccolo campanile.
Attualmente la chiesa viene aperta al pubblico solo in occasione di particolari ricorrenze religiose e al suo interno conserva alcuni affreschi risalenti al periodo della costruzione, o di poco successivi.
La villa si trova a circa 500 metri dalla chiesa e non è mai stata completata.
Ormai abbandonata, al suo interno restano solo due o tre sacchi di cemento e pochi rifiuti lasciati dagli abitanti abusivi che vi hanno risieduto da quando il cantiere è stato chiuso.
LADRI DI CANZONI di MICHELE BOVI - Hoepli 2019
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Sardinia - Basilica of the Holy Trinity of Saccargia
The Basilica della Santissima Trinità di Saccargia (English: Basilica of the Holy Trinity of Saccargia) is a church in the comune of Codrongianos, northern Sardinia, Italy. It is the most important Romanesque site in the island. The construction is entirely in local stone (black basalt and white limestone), with a typical appearance of Tuscan Romanesque style. The church was finished in 1116 over the ruins of a pre-existing monastery, and consecrated on October 5 of the same year. Its construction was ordered by the giudice (judge) of Torres. It was entrusted to Camaldolese monks who here founded an abbey. It was later enlarged in Pisane style, including the addition of the tall bell tower. The portico on the façade is also probably a late addition, and is attributed to workers from Lucca. The church was abandoned in the 16th century, until it was restored and reopened in the early 20th century.
La basilica della Santissima Trinità di Saccargia è una chiesa in stile romanico situata nel territorio del comune di Codrongianos in provincia di Sassari, una delle realizzazioni più importanti di questo stile in Sardegna.
Die Abteikirche Santissima Trinità di Saccargia des ehemaligen, heute völlig zerstörten Kamaldulenser-Klosters liegt in einem Tal zwischen den Orten Ploaghe und Codrongianus im Logudoro (Ort des Goldes) in der Provinz Sassari auf Sardinien. Sie ist neben San Pietro di Sorres das bedeutendste Beispiel für romanisch - pisanische Architektur des 12. Jahrhunderts.
La basilique de Saccargia (en italien : Basilica della Santissima Trinità di Saccargia) est une église située dans la commune de Codrongianos en Sardaigne en Italie.
SS. Trinidade de Saccargia est una creja de un'antiga abbazia, sola in sa campagna, affacca a Codrongianus.
Sa basilica est istada fraigada a s'incomintzu de su seculu XII. Sa pianta este a rughe commissa (o a tau). In s'abside b'hat pinturas antigas, in affresco. Su campanile, in pedra bianca e niedda, est istadu realizzadu in d'una segunda fase, gai coment su portice in vazzada. Affacca a sa basilica bi sun sos avantzos de su monasteriu.
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MATRIMONIO DI DAVID E SIMONA
Domenica 21 Giugno 2015
Roma - Villa Miani
Riprese filmate di Angelo Sermoneta
Formia: una visita a Maranola
regia di Marco Petruzzelli
testi di Angela Norcia, Dott.ssa Patrizia Pirolozzi Associazione Calliope Formia
Si ringrazia il Dott. Salvatore Pisanò Comune di Formia
Dopo pochi kilometri da Castellonorato, arriviamo a Maranola. Larroccato borgo medievale, con la catena dei monti Aurunci alle spalle e davanti lo scenario del golfo di Gaeta, cela inaspettati tesori che i visitatori potranno conoscere ed ammirare passeggiando lungo i suoi caratteristici vicoli.
Ecco maestosa la torre Caetani, una torre di avvistamento e di difesa, costruita sul punto più alto del paese per poter scrutare la valle sottostante.
Di grande interesse è la vicina Chiesa di San Luca Evangelista: l interno, formato da ununica navata coperta da tre volte a crociera, conserva due affreschi dellantico ciclo pittorico realizzati tra il XV e il XVI secolo. A destra dellingresso vi è la cappella del SS Corpo di Cristo con stucchi settecenteschi ed una pregevole tavola del 500 della scuola di Siciolante da Sermoneta.
Al centro dellaltare il Cristo Risorto.
La chiesa custodisce una delle cripte più interessanti del Basso Lazio.Scoperta solo da pochi anni, conserva un interessante ciclo pittorico collocabile cronologicamente tra il XIV e la fine del XV secolo. Accanto ad alcuni episodi della vita di Cristo emergono diverse icone della madre di Dio, tra le quali acquista particolare risalto limmagine di Maria lactans, la madre che allatta, una tipologia che si ritrova raramente nella pittura murale delle chiese e che presenta caratteri stilistici tardo-bizantini.
Proseguendo nel centro storico si arriva alla chiesa di Santa Maria ad Martyres. La strana posizione e la mancanza di una configurazione architettonica consuetudinaria mai farebbero immaginare la bellezza delle opere darte custodite al suo interno: il prezioso polittico, dai dolci volti raffaelleschi e con rilievi dorati su lapislazzulo, gli splendidi altari barocchi, la cappella cosiddettagotica, con frammenti di pittura del XIV secolo incorniciati da una fascia decorata che segue landamento delle volte ogivali .Linsieme di affreschi di diverse epoche coesistono in uno stupefacente complesso armonico. Pregevole è il monumentale presepe in terracotta del XVI secolo dallo spiccato gusto popolaresco. Di scuola pugliese, il presepe è diviso orizzontalmente in due piani: nella parte inferiore la rappresentazione della nascita di Cristo, nella parte superiore vi è una rappresentazione di vita operosa come quella della Maranola dellepoca. Incantevole è il campanile di influenza arabo-normanna.
Tra i vicoli di Maranola, disseminati di antichi frantoi, si distingue la facciata di un palazzo con antiche . E proprio nelle case dagli eleganti portali, sotto gli angiporti, è fra le scale erte che a Natale Maranola fa rivivere il mistero della Natività di Cristo, con i suoi costumi, le sue tradizioni, la sua poesia.
Per le vie del borgo sincontrano artigiani che, sfruttando le risorse del territorio come il legno e la stramma, danno vita a manufatti di rara bellezza. Incontriamo il signor Franco Viola autore di straordinari Pinocchio. Utilizzando legno in radica dulivo, lo scultore riesce ad esprimersi con una sensibilità artistica unica ed è proprio grazie alla singolarità delle sue sculture che ha partecipato a diverse mostre internazionali.
BASILICA S ELIA 2 VISITA DEL 28 GIUGNO 2015
BASILICA S ELIA 2 VISITA DEL 28 GIUGNO 2015
1.5.18 Castel Sant'Elia Santuario inizio mese di maggio
01.05.2018 inizio mese di maggio al santuario diocesano Maria SSma ad Rupes per saperne di più visita diocesicivitacastellana.it
Sermoneta 27 agosto 2011
A Sermoneta e Abbazia di Valvisciolo - 206 CC 40000 chilometri
Chiesa di San Giuseppe Sermoneta di Alessandro Lusana
La Chiesa di CALENDASCO (Piacenza)
Breve visita alla chiesa dove San Corrado è Patrono da 400 anni.
L'edificio sacro è stato fondato dai longobardi nel VIII sec. mentre l'attuale è l'innalzamento e allungamento fatto nel 1734.
BASILICA S ELIA VISITA DEL 28 GIUGNO 2015
BASILICA S ELIA VISITA DEL 28 GIUGNO 2015
ItinerapugliaTV - Monte Sant'Angelo - Castello
Il castello sorge nella parte più alta del paese. Le sue origini vengono fatte risalire alla prima metà del IX secolo, durante il regno di Sicardo, principe di Benevento.
Rimaneggiato nel corso dei secoli, fu ampliato per volere di Federico II che qui, pare, soggiornò con Bianca Lancia.
Per approfondimenti, visita il sito Itinerapuglia.com
TG MONDOREALE 31 MARZO 2017
In questa edizione
-ITRI, minore denunciato per omissione di soccorso
-PONTINIA, Acqualatina inizia il primo ciclo di lettura dei contatori
-CORI, l’‘Anima’ di Ilaria di Roberto al Museo della Città e del Territorio
-ROMA, sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro a una cosca di ‘ndrangheta operante nel basso Lazio
-SEZZE, martedì la presentazione del progetto provinciale di rete Appia Regina Librarum, un ponte di libri e di bytes
-LATINA, Giovani medici sentinelle a tutela della vita: si è chiuso il corso di addestramento alla professione
-GAETA, Piana di Sant'Agostino: iniziati i lavori per il potenziamento del servizio idrico e allacci fognari
-SERMONETA, La Dea di Morgantina si presenta alla chiesa di San Michele Arcangelo
-FONDI, sabato la prima Giornata Informativa sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa
-SEZZE, l’amministrazione chiede la proroga del servizio di irrigazione anno 2017 al Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino
Cartomanti Europei - MONDO MISTICO - L'Abbazia di Valvisciolo
Cartomanti Europei - MONDO MISTICO - L'Abbazia di Valvisciolo
Torre Cajetani (Fr)
Le origini di Torre Cajetani sono ancora avvolte in un'alone di mistero e tracce della sua esistenza risalgono ad una prima pergamena che menziona il “Castrum Turris” (cioè la Torre) nel 1180. Tale documento rileva l’esistenza di un abitato fortificato ormai pienamente organizzato e ciò porta a ritenere che un processo di agglomerazione urbana fosse iniziato molto prima del X secolo. In quell’epoca, nel pieno periodo delle invasioni barbariche, erano necessari punti di osservazione a scopo militare nel territorio degli Ernici compreso tra i paesi di Vico e Trevi nel Lazio. In tal modo si può ipotizzare la nascita di Torre, che rappresentava un ottimo punto di osservazione e di difesa, ed il cui nome fu poi cambiato in Torre Cajetani (05.10.1872), legandolo al nome della famiglia che nel 1296 ne ha fatto un Castello.Oggi le tracce del passato prendono vita attraverso lo stesso simbolo del paese, il Castello, segno tangibile di continuità storica, un testimone vivo del Medioevo e del periodo di massimo splendore di questo borgo, il cui cuore, con i vicoli tortuosi e le antiche chiese che accolgono pregevoli dipinti, confermano l’atmosfera medievale.
Sul piccolo colle, dominante il paese di Torre Cajetani, si erge il Castello Caetani, con una possente torre quadrangolare poggiante in più punti direttamente sulla roccia, che si sviluppa intorno al mastio centrale raggiungendo l’altezza di circa 19 metri, circondata da cortine ed edifici. Esso fu costruito tra il basso Impero e l’alto Medioevo, come attestato anche dalla cortina muraria, la parte più antica dell’edificio risale ai secoli XI e XII. Nei periodi successivi diverse costruzioni sono state aggiunte; attualmente si presenta molto rimaneggiato a causa di diversi lavori effettuati alla fine dell’Ottocento, dopo il terremoto del 1915 e degli anni Venti assumendo l’immagine attuale con merlature e ampie aperture. Il castello era l’elemento centrale di un sistema difensivo comprendente lunghe mura che circondavano il piccolo borgo. Attualmente ne rimangono alcune torri vicino ai resti di due porte: De palearibus e Posenza. Nel IX secolo appartenne al nobile senatore romano Teofilatto che, pur garantendosi un importante punto strategico difensivo in questa zona laziale, facendone donazione alla propria figlia Marozia, lo trasformò in dimora signorile come attestano la sequenza di bifore e trifore nei piani nobili. Il castello rivestì questo ruolo strategico anche quando fu acquistato da Roffredo Caetani, nel 1295, che lo considerò indispensabile per contrastare i domini dei Colonna. Nel XII secolo questo castrum rientra in possesso dei Teofilatto, ancora oggi proprietari del castello che lo hanno aperto al pubblico per visite e cerimonie. E' oggi, infatti, sede della Domus Thoephylactus Opus, centro di studi e cultura medioevali.Torre Cajetani è un paese della Ciociaria, che sorge sull'estremità orientale di un dorsale montuoso che si distacca dal versante meridionale dei Monti Ernici (819 mt. slm). È un comune di 1.443 abitanti della provincia di Frosinone. Il nome fa riferimento alla famiglia Caetani o Cajetani, dei cui domini fece parte.Le origini risalgono al 1180 come attesta una pergamena, che dimostra l'esistenza in tale epoca di un abitato fortificato ormai pienamente formato ed organizzato, la cui difesa è demandata ai suoi abitanti stessi. Nel 1303 una Bolla Papale sancì pertanto l'egemonia della famiglia Caetani nell'area. Torre Cajetani divenne un importante punto strategico di difesa della Famiglia per contrastare la Famiglia dei Colonna.
Villa Latina Fuoco di San Michele 2010
I CASTELLI ROMANI - PRIMA PARTE
- Le più belle riprese dei Castelli Romani - Progetto VisitLazio, Agenzia Regionale del Turismo della Regione Lazio. Produzione Invidio. RIPRESE AEREE CON DRONE- GENZANO, NEMI, CASTEL GANDOLFO, VELLETRI, LANUVIO, ALBANO, ROCCA DI PAPA,
L’ULTIMO MISTERO DI MARIA - Terzo Musical della Confraternita del SS. Rosario, Roma
La Confraternita del Santissimo Rosario della Parrocchia San Luca Evangelista, in Roma è lieta di presentare: L’ULTIMO MISTERO DI MARIA. La prima dello spettacolo è stata realizzata nel Teatro San Luca, il 29/05/2015
MUSICAL:
L’ULTIMO MISTERO DI MARIA SANTISSIMA
Il primo musical sull’icona della Salus Populi Romani, sulla casa romana rinvenuta nel 1967 sotto la Basilica di Santa Maria Maggiore, e sulla figura storica di San Luca e il Suo Vangelo.
SCRITTO DA: Don Roberto Paola e la Confraternita del Rosario.
REGIA: Collettiva
SCENOGRAFIE: Emanuele Pallotti, Stefano Cipriani, Paola Venuti, Paola Mazzulla
COREOGRAFIE: Elisa Gestri
COSTUMI: Antonio Cricenti e Franca Malta, Rosanna Donzello, Laura Spione, Paola Venuti.
MONTAGGIO: Emanuele Pallotti, Francesco Pallotti
LUCI: Virginio Frasca, Daniele De Amicis (si ringrazia Federico Micciulla)
MUSICHE E TESTI: Simone Faina
DIO PADRE: Umberto Manetti
GESU’: Lorenzo Munalli
MARIA SS.: Margherita Munalli
SAN MICHELE ARCANGELO: Maria Stella Vallelonga
REGINA DECADUTA: Laura Spione
VOCE NARRANTE: Simone Faina
ARCHEOLOGO: Gianmarco Ferrarelli
S. PIETRO: Silvia Ronzoni
S. PAOLO: Simone Faina
S. LUCA: Emanuele Pallotti
SAN MARCO: Laura Spione
SAN GIOVANNI: don Roberto Paola
PETRONILLA: Nadja Pisano
PROCESSO: Valerio Graziani
MARTINIANO: Paolo Desideri
MOGLIE ARCHEOLOGO: SILVIA Ronzoni
DOMENICANO DI S. MARIA MAGGIORE: Umberto Manetti
SENECA: Corrado Cafarotti
DIRETTORE MUSEO: Corrado Cafarotti
ANIMAZIONE E ANGIOLETTI: Di Roma Francesco, Totaro Elena Vittoria, Totaro Michele Evan, Totaro Sofia Caterina.
Si ringrazia per la partecipazione: Irene Arnone.
Si rende infine omaggio alla prima costumista del teatro, la sig. Pierina Olivetto, ved. Squizzato, che sei mesi fa esatti, il 29-11-2015, è volata in Cielo.
PRESENTAZIONE
Questo è il terzo musical ideato e realizzato dalla Confraternita del Santissimo Rosario della nostra Parrocchia.
Anche questa, come le precedenti rappresentazioni, si muove sui sentieri verosimili della storia, con le ali della fiaba e della fantasia, per investigare un punto ancora non chiarito a sufficienza dagli storici: Maria Santissima è mai stata a Roma? E, dove, e quando, è avvenuta l’Assunzione in Cielo di Maria Santissima? E come è avvenuta? E’ quanto si chiederà tra poco il personaggio chiave della rappresentazione, un archeologo, sulle tracce di Maria Santissima alle soglie del Suo Ultimo Mistero: l’Assunzione e la Coronazione a Regina degli Angeli e dei Santi.
L’ultimo Mistero di Maria vuole essere una rivisitazione mistica del quarto e quinto Mistero Glorioso del Rosario, per contemplare l’Assunzione al Cielo e il Glorioso Trionfo di Maria SS. in Cielo, come Regina degli Angeli e dei Santi, e Madre dell’umanità: e, per onorare il nostro Santo Patrono San Luca, abbiamo voluto, forse per la prima volta in un musical, raccontare uno scorcio della sua vita.
L’ambientazione del musical è a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore e i suoi sotterranei pieni di mistero e di fascino, che custodiscono una casa che ha lo stesso perimetro della Basilica, che è stata interrata, e contiene misteriosi palindromi cristiani.
Come trama della storia ci siamo ispirati ad un misterioso quadro del XV secolo del Balducci, che sta a Roma nella Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini a via Giulia, che raffigura Maria Santissima, che detta a San Luca il Suo Vangelo, alla presenza di San Paolo, in una casa che sembrerebbe essere proprio della Città di Roma, dove San Paolo evangelizzava insieme a San Luca.
Per i testi teologici, ci siamo ispirati alle apparizioni della Madonna del Rosario al Beato Alano della Rupe, fondatore della nostra Confraternita. Le storie sono nostre approfondite ricerche sul Vangelo di San Luca e sulla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Buon divertimento.
La presentazione finale è stata fatta da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Paolo Lojudice, all'epoca Parroco di San Luca Evangelista.