7 GIUGNO 2017 CHIESA DI SAN NICOLA - OTTANA ( Otzàn ), SARDEGNA, ITALIA
La chiesa di S. Nicola sorge su un'altura dominante l'abitato di Ottana che consente di apprezzare i netti volumi della sua architettura. Terminata introno al 1160, la chiesa ha una pianta benedettina a croce commissa, con una navata a forte sviluppo verticale all'estremità della quale si innestano i due corti e bassi bracci del transetto.L'antica cattedrale domina Ottana da una collinetta. Una scalinata precede la facciata. Quest'ultima, a capanna, si presenta alta e stretta e si sviluppa su tre ordini; l'ordine inferiore è diviso in tre specchi, con al centro il portale architravato e sormontato da un arco a tutto sesto. Come quello inferiore, anche il livello mediano è tripartito, con lesene che reggono tre arcatelle, di cui quelle laterali ospitano al loro interno dei rombi decorativi, mentre quella centrale include una bifora. Il livello superiore presenta una falsa loggia, costituita da cinque arcatelle su lesene; quest'area del prospetto è decorata da piccoli bacini ceramici. Lesene e archetti pensili scandiscono l'intero paramento esterno del tempio.L'interno, con pianta a croce commissa o a tau, è composta da una navata unica coperta con capriate lignee, e da due bracci voltati a botte e da un'abside semicircolare rivolta ad oriente. All'interno sono custoditi un crocifisso ligneo cinquecentesco, e nel braccio sinistro un polittico trecentesco, noto con il nome Pala di Ottana o dei santi Francesco d'Assisi e Nicola di Bari. L'opera, attribuita al Maestro delle tempere francescane (artista attivo a Napoli tra il 1330 e il 1345),presenta scene della vita dei santi Francesco e Nicola, dipinte a tempera su tavola; inoltre sono rappresentati anche due personaggi storici, identificati da un'iscrizione come il vescovo francescano di Ottana Silvestro e il donnicello (erede al trono giudicale), futuro Mariano IV d'Arborea. La presenza di questi personaggi permette di datare la pala tra 1339 ed il 1344
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⑲ Ottana - Sardegna, Italia: Chiesa di San Nicola ☑ Церковь Святого Николая в Оттана, Сардиния
La chiesa di S. Nicola, posta su un’altura da cui domina l’abitato di Ottana, ha iconografia a croce commissa con abside orientata, bracci del transetto voltati a botte, aula mononavata con copertura lignea.L’intera chiesa и costruita con trachite nera e violacea eccetto alcuni motivi ornamentali, come i rombi, le arcate e le colonnine, che invece sono in pietra rosa.
La facciata frontonata и divisa da modanature a sguscio, caratterizzate dall’alternanza di pietra rossa e nera, in tre ordini di false logge date da arcatelle su lesene e paraste angolari.
Il primo ordine и movimentato da tre arcate a doppia ghiera e al centro di ogni campo и contenuta una losanga a piщ rincassi (aperta al centro), con la parte esterna ed interna in pietra rossa mentre quella mediana и in scura trachite.
Inoltre nell’arcata centrale si apre, in posizione assiale, il portale architravato con arco di scarico a tutto sesto, formato da cunei policromi, e lunetta in pietra rosa.
Il secondo ordine и sempre animato da tre arcate, piщ corte di quelle inferiori, con doppia ghiera (и qui presente la stessa alternanza di colore fra interno ed esterno) e poggianti sullo stesso tipo di capitelli.
Nelle arcate laterali troviamo delle losanghe, questa volta completamente chiuse, mentre in quella centrale, proprio sopra il portale, si apre una bifora, i cui archetti a doppia ghiera poggiano, lateralmente, su due larghi capitelli in pietra rossiccia e, centralmente, per quanto riguarda la ghiera interna su una colonnina con capitello a stampella, mentre quella esterna su un altro capitello con foglia.
Il frontone anteriore и ripartito da cinque arcate ascendenti sostenute dai capitelli gradonati delle corte lesene (con base a sguscio in pietra rosa) e da paraste angolari.
Al centro delle coppie di arcate laterali e in quella mediana si vedono dei bacini ceramici che sappiamo essere di rifacimento.
Il lato destro и movimentato da cinque arcate, simili a quelle in facciata, poggianti su quattro lesene con capitelli e basi gradonati.
Nella quarta arcata si apre un portale laterale con architrave in pietra rosa e arco di scarico a tutto sesto, caratterizzato dalla bicromia dei conci che lo formano.L’ultima arcata poggia su una mensola con foglia ritorta ed и affiancata dalle pietre di richiamo (che partono anche da questo lato del transetto), irregolari e poggianti su un semipilastro, del campanile a canna quadrata mai costruito oppure crollato in fase di costruzione e mai piщ ricostruito (ne tratteremo a breve).
Sopra il transetto, dopo l’ipotetico campanile, lo spartito decorativo cambia in una teoria di arcatelle, precisamente sette, in pietra rossa, poggianti su mensole variamente decorate.
Tali arcatelle sono in tutto simili a quelle del lato sinistro che presenta un diverso partito architettonico, infatti и diviso da lesene che abbracciano cinque, poi tre e quattro, poi ancora quattro, cinque e sei (per un totale di ventisette) archetti ciechi con ghiere tagliate a filo.Le arcate centrali di ogni specchio poggiano su mensole variamente decorate.
All’altezza del secondo specchio a partire dalla facciata si apre un altro portale laterale (rialzato di cinque gradini), che oggi funge da ingresso principale, architravato e con arco di scarico composto da conci in bicromia, mentre la lunetta и in pietra scura.
La teoria di arcatelle continua nei lati del transetto (nell’altro fianco solo nella testata posteriore); al centro della testata nord del transetto s’innalza una lesena che perт muore all’altezza del davanzale della monofora, sempre centinata a doppio strombo, aperta sul medesimo asse.Come fa notare Fernanda Poli (1978, p. 233) questa soluzione и stata ripresa dal S. Casciano di Settimo (Pisa)La navata и coperta da un tetto a capriate lignee, mentre il transetto e la zona presbiteriale da volte a botte.A metа del lato destro della navata и posto un pulpito di granito sorretto da due colonne con capitelli decorate con quattro foglie d’acqua alternate a teste gotiche, al quale s’accede per una scala di pietra.All’entrata del transetto destro si trova, invece, uno scanno di pietra a trono
Tutti coloro che hanno trattato di questa chiesa, dallo Scano (1907) al Coroneo (1993), si sono trovati di fronte alla questione della presenza, testimoniata da alcuni documenti medievali, dei vescovi ottanensi ad Orotelli.
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L'ex cattedrale di San Nicola di Ottana
Un altro aluno della III E ci porta tra le mura dell'antica cattedrale di Ottana, uno dei capolavori romanici in Sardegna, opera di maestranze di estrazione pisana.
Sardegna cultura - Chiesa romanica di San Nicola - Ottana
SANTA MESSA 7 GIUGNO 2017 CHIESA DI SAN NICOLA - OTTANA, SARDEGNA
La chiesa di S. Nicola sorge su un'altura dominante l'abitato di Ottana che consente di apprezzare i netti volumi della sua architettura. Terminata introno al 1160, la chiesa ha una pianta benedettina a croce commissa, con una navata a forte sviluppo verticale all'estremità della quale si innestano i due corti e bassi bracci del transetto.L'antica cattedrale domina Ottana da una collinetta. Una scalinata precede la facciata. Quest'ultima, a capanna, si presenta alta e stretta e si sviluppa su tre ordini; l'ordine inferiore è diviso in tre specchi, con al centro il portale architravato e sormontato da un arco a tutto sesto. Come quello inferiore, anche il livello mediano è tripartito, con lesene che reggono tre arcatelle, di cui quelle laterali ospitano al loro interno dei rombi decorativi, mentre quella centrale include una bifora. Il livello superiore presenta una falsa loggia, costituita da cinque arcatelle su lesene; quest'area del prospetto è decorata da piccoli bacini ceramici. Lesene e archetti pensili scandiscono l'intero paramento esterno del tempio.L'interno, con pianta a croce commissa o a tau, è composta da una navata unica coperta con capriate lignee, e da due bracci voltati a botte e da un'abside semicircolare rivolta ad oriente. All'interno sono custoditi un crocifisso ligneo cinquecentesco, e nel braccio sinistro un polittico trecentesco, noto con il nome Pala di Ottana o dei santi Francesco d'Assisi e Nicola di Bari. L'opera, attribuita al Maestro delle tempere francescane (artista attivo a Napoli tra il 1330 e il 1345),presenta scene della vita dei santi Francesco e Nicola, dipinte a tempera su tavola; inoltre sono rappresentati anche due personaggi storici, identificati da un'iscrizione come il vescovo francescano di Ottana Silvestro e il donnicello (erede al trono giudicale), futuro Mariano IV d'Arborea. La presenza di questi personaggi permette di datare la pala tra 1339 ed il 1344
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Santa Messa: Chiesa di San Nicola - Ottana & Церковь Святого Николая в Оттана, Сардиния
La chiesa di S. Nicola, posta su un’altura da cui domina l’abitato di Ottana, ha iconografia a croce commissa con abside orientata, bracci del transetto voltati a botte, aula mononavata con copertura lignea.L’intera chiesa и costruita con trachite nera e violacea eccetto alcuni motivi ornamentali, come i rombi, le arcate e le colonnine, che invece sono in pietra rosa.
La facciata frontonata и divisa da modanature a sguscio, caratterizzate dall’alternanza di pietra rossa e nera, in tre ordini di false logge date da arcatelle su lesene e paraste angolari.
Il primo ordine и movimentato da tre arcate a doppia ghiera e al centro di ogni campo и contenuta una losanga a piщ rincassi (aperta al centro), con la parte esterna ed interna in pietra rossa mentre quella mediana и in scura trachite.
Inoltre nell’arcata centrale si apre, in posizione assiale, il portale architravato con arco di scarico a tutto sesto, formato da cunei policromi, e lunetta in pietra rosa.
Il secondo ordine и sempre animato da tre arcate, piщ corte di quelle inferiori, con doppia ghiera (и qui presente la stessa alternanza di colore fra interno ed esterno) e poggianti sullo stesso tipo di capitelli.
Nelle arcate laterali troviamo delle losanghe, questa volta completamente chiuse, mentre in quella centrale, proprio sopra il portale, si apre una bifora, i cui archetti a doppia ghiera poggiano, lateralmente, su due larghi capitelli in pietra rossiccia e, centralmente, per quanto riguarda la ghiera interna su una colonnina con capitello a stampella, mentre quella esterna su un altro capitello con foglia.
Il frontone anteriore и ripartito da cinque arcate ascendenti sostenute dai capitelli gradonati delle corte lesene (con base a sguscio in pietra rosa) e da paraste angolari.
Al centro delle coppie di arcate laterali e in quella mediana si vedono dei bacini ceramici che sappiamo essere di rifacimento.
Il lato destro и movimentato da cinque arcate, simili a quelle in facciata, poggianti su quattro lesene con capitelli e basi gradonati.
Nella quarta arcata si apre un portale laterale con architrave in pietra rosa e arco di scarico a tutto sesto, caratterizzato dalla bicromia dei conci che lo formano.L’ultima arcata poggia su una mensola con foglia ritorta ed и affiancata dalle pietre di richiamo (che partono anche da questo lato del transetto), irregolari e poggianti su un semipilastro, del campanile a canna quadrata mai costruito oppure crollato in fase di costruzione e mai piщ ricostruito (ne tratteremo a breve).
Sopra il transetto, dopo l’ipotetico campanile, lo spartito decorativo cambia in una teoria di arcatelle, precisamente sette, in pietra rossa, poggianti su mensole variamente decorate.
Tali arcatelle sono in tutto simili a quelle del lato sinistro che presenta un diverso partito architettonico, infatti и diviso da lesene che abbracciano cinque, poi tre e quattro, poi ancora quattro, cinque e sei (per un totale di ventisette) archetti ciechi con ghiere tagliate a filo.Le arcate centrali di ogni specchio poggiano su mensole variamente decorate.
All’altezza del secondo specchio a partire dalla facciata si apre un altro portale laterale (rialzato di cinque gradini), che oggi funge da ingresso principale, architravato e con arco di scarico composto da conci in bicromia, mentre la lunetta и in pietra scura.
La teoria di arcatelle continua nei lati del transetto (nell’altro fianco solo nella testata posteriore); al centro della testata nord del transetto s’innalza una lesena che perт muore all’altezza del davanzale della monofora, sempre centinata a doppio strombo, aperta sul medesimo asse.Come fa notare Fernanda Poli (1978, p. 233) questa soluzione и stata ripresa dal S. Casciano di Settimo (Pisa)La navata и coperta da un tetto a capriate lignee, mentre il transetto e la zona presbiteriale da volte a botte.A metа del lato destro della navata и posto un pulpito di granito sorretto da due colonne con capitelli decorate con quattro foglie d’acqua alternate a teste gotiche, al quale s’accede per una scala di pietra.All’entrata del transetto destro si trova, invece, uno scanno di pietra a trono
Tutti coloro che hanno trattato di questa chiesa, dallo Scano (1907) al Coroneo (1993), si sono trovati di fronte alla questione della presenza, testimoniata da alcuni documenti medievali, dei vescovi ottanensi ad Orotelli.
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⑳ Chiesa di San Nicola. Ottana - Sardegna ☑ Церковь Святого Николая в Оттана, Сардиния
La chiesa di S. Nicola, posta su un’altura da cui domina l’abitato di Ottana, ha iconografia a croce commissa con abside orientata, bracci del transetto voltati a botte, aula mononavata con copertura lignea.L’intera chiesa и costruita con trachite nera e violacea eccetto alcuni motivi ornamentali, come i rombi, le arcate e le colonnine, che invece sono in pietra rosa.
La facciata frontonata и divisa da modanature a sguscio, caratterizzate dall’alternanza di pietra rossa e nera, in tre ordini di false logge date da arcatelle su lesene e paraste angolari.
Il primo ordine и movimentato da tre arcate a doppia ghiera e al centro di ogni campo и contenuta una losanga a piщ rincassi (aperta al centro), con la parte esterna ed interna in pietra rossa mentre quella mediana и in scura trachite.
Inoltre nell’arcata centrale si apre, in posizione assiale, il portale architravato con arco di scarico a tutto sesto, formato da cunei policromi, e lunetta in pietra rosa.
Il secondo ordine и sempre animato da tre arcate, piщ corte di quelle inferiori, con doppia ghiera (и qui presente la stessa alternanza di colore fra interno ed esterno) e poggianti sullo stesso tipo di capitelli.
Nelle arcate laterali troviamo delle losanghe, questa volta completamente chiuse, mentre in quella centrale, proprio sopra il portale, si apre una bifora, i cui archetti a doppia ghiera poggiano, lateralmente, su due larghi capitelli in pietra rossiccia e, centralmente, per quanto riguarda la ghiera interna su una colonnina con capitello a stampella, mentre quella esterna su un altro capitello con foglia.
Il frontone anteriore и ripartito da cinque arcate ascendenti sostenute dai capitelli gradonati delle corte lesene (con base a sguscio in pietra rosa) e da paraste angolari.
Al centro delle coppie di arcate laterali e in quella mediana si vedono dei bacini ceramici che sappiamo essere di rifacimento.
Il lato destro и movimentato da cinque arcate, simili a quelle in facciata, poggianti su quattro lesene con capitelli e basi gradonati.
Nella quarta arcata si apre un portale laterale con architrave in pietra rosa e arco di scarico a tutto sesto, caratterizzato dalla bicromia dei conci che lo formano.L’ultima arcata poggia su una mensola con foglia ritorta ed и affiancata dalle pietre di richiamo (che partono anche da questo lato del transetto), irregolari e poggianti su un semipilastro, del campanile a canna quadrata mai costruito oppure crollato in fase di costruzione e mai piщ ricostruito (ne tratteremo a breve).
Sopra il transetto, dopo l’ipotetico campanile, lo spartito decorativo cambia in una teoria di arcatelle, precisamente sette, in pietra rossa, poggianti su mensole variamente decorate.
Tali arcatelle sono in tutto simili a quelle del lato sinistro che presenta un diverso partito architettonico, infatti и diviso da lesene che abbracciano cinque, poi tre e quattro, poi ancora quattro, cinque e sei (per un totale di ventisette) archetti ciechi con ghiere tagliate a filo.Le arcate centrali di ogni specchio poggiano su mensole variamente decorate.
All’altezza del secondo specchio a partire dalla facciata si apre un altro portale laterale (rialzato di cinque gradini), che oggi funge da ingresso principale, architravato e con arco di scarico composto da conci in bicromia, mentre la lunetta и in pietra scura.
La teoria di arcatelle continua nei lati del transetto (nell’altro fianco solo nella testata posteriore); al centro della testata nord del transetto s’innalza una lesena che perт muore all’altezza del davanzale della monofora, sempre centinata a doppio strombo, aperta sul medesimo asse.Come fa notare Fernanda Poli (1978, p. 233) questa soluzione и stata ripresa dal S. Casciano di Settimo (Pisa)La navata и coperta da un tetto a capriate lignee, mentre il transetto e la zona presbiteriale da volte a botte.A metа del lato destro della navata и posto un pulpito di granito sorretto da due colonne con capitelli decorate con quattro foglie d’acqua alternate a teste gotiche, al quale s’accede per una scala di pietra.All’entrata del transetto destro si trova, invece, uno scanno di pietra a trono
Tutti coloro che hanno trattato di questa chiesa, dallo Scano (1907) al Coroneo (1993), si sono trovati di fronte alla questione della presenza, testimoniata da alcuni documenti medievali, dei vescovi ottanensi ad Orotelli.
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Ottana: Gruppo folk San Nicola di Ottana
Il Gruppo folk San Nicola di Ottana, esibitodi in piazza d'Italia a Sassari per la Cavalcata sarda 2019, per eseguire la loro danza si sono avvalsi di uno strumento musicale particolare: s'Affuente.
S’affuente è un piatto in rame o in ottone che ha una funzione sacra e una profana: in chiesa viene usato per raccogliere le offerte durante le cerimonie religiose e i chiodi del Cristo durante s’iscravamentu del venerdì santo e, nelle piazze, per accompagnare il ballo ottanese sbattendovi sopra con una grossa chiave.
Una duplice funzione che rende quel piatto ancora più suggestivo misterioso. E, il ballo di Ottana, unico in Sardegna.
Per qualche anno, i suoni di s’affuente sono rimasti in silenzio perché il gruppo folk, costituitosi nel 1993, sparì dalla scena del folclore sardo dopo diversi anni di proficua attività sulle piazze dell’isola e del continente.
Ora, il gruppo san Nicola, che porta del patrono del paese, si è ricostituito grazie alla volontà di alcuni vecchi componenti e alla passione di un gruppo di giovani. Così s’affuente, grazie alle mani sapienti di Mariantonietta Bosu, è ritornato a scandire i suoi ritmi nelle piazze e nelle scene del folclore isolano.
Il gruppo ha fatto la sua ricomparsa nel carnevale ottanese del 2013. E, per gli ottanesi, è stata festa grande.
Sancita anche dalla soddisfazione della giovane assessore alla cultura, Melisa Delrio, che ha salutato l’evento con entusiasmo. «Il percorso di questo nuovo gruppo – dice ora l’assessore
– è iniziato con diverse esibizioni che hanno contribuito a mettere un nuovo tassello sulla tradizione e sulla cultura di Ottana rimasta viva nel tempo».
L’agenda del gruppo è ricca di appuntamenti. Il prossimo: il 6 settembre a Ottana per l’inaugurazione del nuovo anfiteatro comunale.
S'affuente is a plate in copper or brass that has a sacred and a secular function: in the church it is used to collect the offerings during the religious ceremonies and the nails of the Christ during s'iscravamentu of Good Friday and, in the squares, to accompany the Ottoman dance banging on it with a big key.
A dual function that makes that dish even more evocative mysterious. And, the dance of Ottana, unique in Sardinia.
For a few years, the screaming sounds remained silent because the folk group, established in 1993, disappeared from the scene of Sardinian folklore after several years of fruitful activity on the squares of the island and the continent.
Now, the San Nicola group, which bears the patron saint of the town, reconstituted itself thanks to the will of some old members and the passion of a group of young people. So s'affuente, thanks to the skilled hands of Mariantonietta Bosu, he returned to mark his rhythms in the squares and in the scenes of the island folklore.
video costanzo pilo ottana chiesa san nicola
L'interno, con pianta a croce commissa o a tau, è composta da una navata unica coperta con capriate lignee, e da due bracci voltati a botte e da un'abside semicircolare rivolta ad oriente. All'interno sono custoditi un crocifisso ligneo cinquecentesco, e nel braccio sinistro un polittico trecentesco, noto con il nome pala di Ottana o dei santi Francesco d'Assisi e Nicola di Bari. L'opera, attribuita al Maestro delle tempere francescane (artista attivo a Napoli tra il 1330 e il 1345),[3
Chiesa San Nicola di Silanis - Sedini (Sardegna) #1
La Chiesa San Nicola di Silanis è situata a Sedini, in provincia di Sassari ed è stata costruita nel XII secolo.
Il consiglio che vi dò oltre a vedere il video a 1080p HD è di passare a vedere dal vivo questo spettacolo!
La7 · L'Aria Che Tira - Ottana, delle industrie sono rimasti solo gli scheletri
25 gennaio 2015
Un viaggio nella zona industriale di Ottana. Dove c'erano grandi aziende, e dove e lavoravano oltre 300 persone, oggi sono rimasti solo i capannoni vuoti e gli scheletri arrugginiti degli impianti. Protestano per tentare di salvare la loro azienda, e il loro posto di lavoro, gli operai della Ottana Polimeri, unica fabbrica di Pet (plastica per le bottiglie) in tutta Italia.
(immagini e montaggio Daniele Rosano)
San Pietro Ottana 2018
San Pietro 2018 ottana
Ottana : Il Sogno Tradito
Ottana; Il Sogno Tradito
Ottana Sant'Antonio Giugno 2012
Festa intercomunitaria tra il paese di Ottana e la comunità di Esporlatu che,come da tradizione,han rinnovato la tradizione di onorare Sant'Antonio.I cavalieri di E
OTTANA X ACTOR FINALE DICEMBRE 2018
Basilica Sant'Antioco di Bisarcio Ozieri SS Dji phantom 4
Ecco alcune immagine estrapolate da una mattinata di lavoro per il tg3 Sardegna.
La basilica di Sant'Antioco, ex cattedrale di Bisarcio, è una delle più grandi chiese romaniche della Sardegna. L' edificio monumentale si trova isolato su un'altura di origine vulcanica in un sito campestre non lontano da Chilivani, nel territorio del comune di Ozieri.
Locations:
Musica: Steve Jablonsky - Arrival to Earth
Sardegna cultura - Chiesa romanica di San Gregorio - Sardara
Ottana - 20.05.2017 =Festa di San Nicola= =Gruppo folk San Nicola= ballu tzoppu - organetto M. Bosu
Sant'Antonio Abate Mamoiada (NU) (Sant'Antoni de su ohu) 17 01 2020
La Festa di Sant'Antonio Abate è preceduta da intense giornate in cui i cittadini di Mamoiada si preparano per celebrare il santo. Alle donne spetta il compito di preparare i dolci: papassinu biancu e nigheddu, coccone 'in mele e sas caschettas. I papassinos prendono il nome dalla papassa, l'uva passa. Sono biscotti a base di uva passa e noci ricoperti di glassa. Numerose sono le varianti, tra questi i papassinos nigheddu, dolci tipici della festa di Sant'Antonio Abate. Anche questi sono a base di uvetta e noci ma viene aggiunto il vino vino cotto che gli conferisce un aspetto scuro. Boccone 'in mele è un tipo di pane dolce e infine sas caschettas dei biscotti a base di mandorle e miele.
Mentre le donne trascorrono il tempo in cucina agli uomini spetta il compito di raccogliere la legna e accatastarla per il falò. Intanto in paese vengono raccolte delle offerte e ogni famiglia porta il vino, i dolci e altro cibo da consumare insieme durante i giorni di festa.
La festa inizia nel pomeriggio del 16 gennaio quando il prete benedice il falò della chiesa della patrona Beata Vergine Assunta girando per tre volte attorno al fuoco seguito dalla statua del Santo e da tutti i fedeli. Dopo la benedizione vengono accessi tutti i fuochi nei vari rioni. I falò sono circa quaranta e per tutta la notte i cittadini si sposteranno da un quartiere all'altro per condividere il vino e i dolci. Canti e balli accompagnano la festa.
Il giorno seguente, il 17 gennaio, si tiene il rito della vestizione dei Mamuthones e Issohadores, maschere tipiche del carnevale sardo. Le maschere danno il via alla processione danzata che visita tutti i falò accesi dove trovano gli uomini e le donne del rione che offrono vino e dolci per ringraziarli. La festa continua per tutta la notte.
Il 18 gennaio è Sant'Antuneddu, il giorno in cui la festa si conclude. In ogni rione ci si riunisce per bruciare gli ultimi tronchi e consumare il cibo.