Il Duomo di San Nicolò a Merano
Foto di Giulio pubblicate su fotopaesaggi.it
La chiesa di San Nicolò o Duomo di Merano è la principale chiesa di rito cattolico-romano della città di Merano. Sorge nel mezzo del centro storico al termine dei portici. Nonostante sia molto probabile che Merano disponesse di una chiesa fin dalla sua fondazione nel 1170, i primi documenti al riguardo risalgono solo al 1266. All'epoca la chiesa era dedicata a San Nicolò e a San Pietro da Verona: inoltre, trovandosi sulla riva destra del Passirio, fino al XVII secolo fece parte della diocesi di Coira e fu alle dipendenze della parrocchiale di Tirolo. Il campanile, alto 83 metri, è uno dei più imponenti dell'Alto Adige. La sua costruzione richiese quasi tre secoli e si sviluppò in in più fasi: i tre piani più bassi furono realizzati tra il XV e il XVI secolo. Nel 1617 fu costruita la cosiddetta calotta all'italiana, cioè il corpo ottagonale con la cupola realizzato dal comasco Giovanni Bosacchi. I lavori furono probabilmente diretti da Francesco Lucchese, allora attivo a Merano. L'interno è costituito da un'aula a tre navate separate da pilastri circolari che sostengono le volte gotiche con nervature. Il coro è illuminato da finestroni tra i quali sono poste delle statue raffiguranti gli Apostoli, il Salvatore, la Madonna, i Santi Pietro e Paolo nonché la Santa Croce: tutte sono opere della famiglia di scultori Pendl e risalgono al XIX secolo. Sul retro della facciata si erge la cantoria, che occupa tutte e tre le navate ed è stata costruita nel 1670-1671 da Giacomo e Francesco Delai.
MERANO (2/9) Duomo (chiesa di San Nicolò) di notte e di giorno - esterni e interni
Merano Duomo di S.Nicola.mpg
Quattro passi per la splendida cittadina di Merano e una visita in particolre al Duomo di San Nicola.
Merano - Chiesa di Santa Maria del Conforto
La chiesa di Santa Maria del Conforto è una chiesa di rito cattolico-romano della città di Merano che si trova nel quartiere di Maia Bassa. Molto importanti per la zona sono i cicli di affreschi che custodisce.
La chiesa è probabilmente la più antica della città: di sicure origini romaniche risale ad un periodo tra l'XII e il XIII secolo, ma probabilmente fu il risultato della modifica di una preesistente chiesetta dell'VIII secolo. I primi documenti scritti che ne documentano l'esistenza sono molto più tardi e risalgono al 1273, quando Mainardo II la donò, insieme ad altri beni, all'abbazia di Stams.
A causa della vicinanza di un ramo del Rio Nova, all'epoca non ancora imbrigliato nell'alveo attuale, fu più volte danneggiata e rimaneggiata. Nel XV fu ricostruito l'abside in forme gotiche. Nel 1624 il tetto della navata fu alzato e decorato con una volta a botte. Nel '700 fu costruita la cantoria per l'organo, nel 1824 il pronao e nel 1889 la cuspide barocca del campanile fu sostituita con quella attuale ottagonale.
Molto importanti sono i cicli di affreschi romanici e gotici che si trovano sia all'interno che all'esterno della chiesa.
All'interno sulla parete nord si trovano gli affreschi romanici che risalgono al XII secolo e furono scoperto nel 1967 a seguito di un restauro. Sono probabilmente opera di un artista veneto e mostrano degli influssi bizantini. Rappresentano storie della vita di Maria, tra cui una rara Dormitio Marie (morte di Maria). Trecentesco è invece l'affresco della nascita di Gesù. La volta è decorata da un affresco barocco dell'assunzione di Maria, opera di J. A. Puellacher.
Il ciclo di affreschi esterno rappresenta l'apogeo della pittura trecentesca meranese, con evidenti influssi giotteschi. Varie le scene rappresentate: in alto una scena con cinque santi (San Sigismondo al centro, Santa Caterina e Santa Dorotea a destra, Sant’Antonio Abate e San Leonardo a sinistra), al centro un arcangelo Michele, sulla destra una crocifissione, infine sulla sinistra San Nicolò (patrono della città) e San Erasmo. In basso vi era anche un affresco rappresentante il Trionfo della Morte che però è stato fortemente danneggiato dalle lapidi del cimitero che una volta circondava la chiesa.
Comunità alloggio per minori in difficoltà e l’esempio della struttura San Nicolò di Merano
Comunità alloggio per minori in difficoltà e l’esempio della struttura San Nicolò di Merano: questo il tema della seconda puntata di Sociale Oggi, l’approfondimento a cura della Ripartizione Politiche Sociali della Provincia di Bolzano, realizzato da G.News.
La Chiesa di San Giorgio a Merano
Foto di Giulio pubblicate su fotopaesaggi.it
La chiesa di San Giorgio è una chiesa di rito cattolico-romano che si trova nel quartiere di Maia Alta del comune di Merano. A causa dei vari rimaneggiamenti che subì nel corso dei secoli, si presenta oggi come una fusione di stili gotico, rinascimentale e barocco. L'interno è formato da tre navate. Il soffitto della navata centrale è affrescato con scene della vita di San Giorgio ad opera del pittore Josef Wengenmayr e risalenti al 1765. Opera dello stesso artista è anche il dipinto raffigurante San Giorgio sopra l'altare maggiore. La navata sinistra è stata ricavata da una cappella laterale fatta costruire da Johann Eckart von Rosenberg la cui lapide, prima inserita nel pavimento, si trova ora a destra dell'altare laterale. È adornata con affreschi sui maestri della Chiesa e San Bernardo di Clairvaux. Nella navata destra si trova il fonte battesimale e un crocifisso del 1700 donato in seguito alla chiesa. L'esterno è decorato da affreschi venuti alla luce durante il restauro del 1914. Si tratta di una crocifissione del XV secolo, di una raffigurazione di San Giorgio del XVIII secolo e di raffigurazioni di altri santi del XVI secolo.
Chiesa di San Nicolò
Seconda puntata di C' era una volta Argenta liberamente tratta dall omonimo libro di Giancarlo Bersani.
Campane di Merano / Meran (Bz)
Duomo di Merano
Angelus Campana Maggiore
Carlo Chiappani 1908
Campane di Merano/ Meran (BZ) duomo di San Nicolò - concerto 6 campane
Concerto di 7 campane duomo di San Nicolò Merano (BZ).
Fusioni:
1- Carlo Chiappani 1908.
2, 7- Daciano Colbacchni 1923.
Elettrificate a slancio tirolese da (?).
-h. 17:00: concerto ascendente delle sei campane minori un' ora prima della messa delle 18:00.
Rispetto alle zone di Venezia (dove abito io), le suonate per annunciare le messe vengono eseguite 1 ora prima della messa, invece nello veneziano le suonate vengono eseguite 30 minuti prima della messa.
Nel video sentite la distesa della campana 2^ e dopo in ascendente le altre.
Video 008
Campane di Merano (BZ)-Duomo di San Nicolò/ Glocken von Meran (BZ)-Domkirche von St. Nicholaus
Campane del Duomo di San Nicolò, Passeirer Gasse, Merano/Meran (BZ). Rintocchi delle 11:00 e Angelus Feriale delle 12:00.
Dati:
Concerto di 7 campane in Si2 calante a slancio tirolese
I-Si2, fusa da Carlo Chiappani di Trento nel 1908.
II-Re3, fusa dalla Fonderia Colbachini di Padova nel 1923.
III-Mi3, fusa dalla Fonderia Colbachini di Padova nel 1923.
IV-Fa#3, fusa dalla Fonderia Colbachini di Padova nel 1923.
V-Sol3, fusa dalla Fonderia Colbachini di Padova nel 1923.
VI-La3, fusa dalla Fonderia Colbachini di Padova nel 1923.
VII-Si3, fusa dalla Fonderia Colbachini di Padova nel 1923.
Video dedicato a Campanaro Italia e Flavioswing.
Fotografie di Merano vista dalle passeggiate
Anteprima fotografica seguirà il video.
Fotografie della città di Merano (BZ), passeggiata Tappainer, duomo, chiesa santo spirito, torre
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Fotos von Spaziergängen Blick auf Meran
Vorschaubild Foto, bald das Video
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Photos from walks view of Merano
Photo Preview, follow the video
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Fotos de la vista de los sectores de Merano
Miniatura de la foto, breve el video
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Light Thought var 4 di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Artista:
Merano (1/9) MUSEO DELLE DONNE - FRAUENMUSEUM - WOMEN'S MUSEUM
Il Convento delle Clarisse fu costruito nel 1309 sulla piazza del Grano dalla duchessa Euphemia di Carinzia.
Per 500 anni questa fondazione principesca caratterizzava l’immagine della cittá di Merano. Accanto alla chiesa parrocchiale San Nicoló la chiesa del convento era il piú importante edificio religioso della cittá. Le Clarisse conducevano inoltre l’unico convento femminile meranese nel medioevo.
Il convento fú luogo della devozione mariana, scuola per giovani ragazze, ospitó confraternite locali e corporazioni, sepolture di tanti cittadini e nobili locali.
1782 l’imperatore Giuseppe II sopresse tutti I conventi. Le suore furono costrette a lasciare il convento.
1923 l’edificio fu acquistato dalla “Spar- und Vorschusskasse”, che in seguito diventó la Banca Popolare – Volksbank, la quale occupa tutt’ora il piano terra. Gli affreschi furono documentati, rimossi a pezzi e ricollocati nel grande chiostro del convento.
Nel 2010 I due piani superiori furono adibiti per il Museo delle Donne e prese in affitto da parte del Comune di Merano per il Museo delle Donne, la cui nuova sede fú inaugurata ufficialmente nel 2011.
La base della collezione era stata della fondatrice. Dalla fondazione dell’associazione “Museo delle donne – la donna nel corso del tempo” nel 1993 la collezione dell’associazione è in continua crescita e le numerose donatrici sanno che i loro oggetti e pezzi raccolti sono esposti in un luogo, dove vengono valorizzati, inseriti cioè nella storia e cultura quotidiana che prosegue fino ai giorni d’oggi.
Lo “stile del racconto” per fare vedere storia femminile è ancora oggi improntata da ogni epoca con la propria moda, i propri accessori, e gli oggetti di uso quotidiano per offrire “quadri temporanei” .
La collezione consente di mantenere un „filo rosso” attraverso la moda e gli oggetti della vita quotidiana. Partiamo dal principio che la moda è lo specchio della società e interpretiamo lo “spirito del tempo” (Zeitgeist) di ogni epoca sulla base dei suoi diversi modi di manifestarsi.
La nuova esposizione permanente del Museo delle Donne è come una via commerciale con vetrine però invece di vetrine con abbigliamento e oggetti di moda da acquistare qui viene mostrato l’immagine femminile degli ultimi 200 anni appunto con i vestiti e gli accessori esposti.
L’esposizione gioca con la tensione, di mostrare da una parte vestiti belli ed accessori della ricca collezione del Museo, dall’altra parte di dimostrare con questi vestiti la storia delle immagini e dei ruoli femminili della nostra società, che non sempre è bella. Nonostante ciò non c’è l’intenzione di puntare il dito.
Il racconto delle immagini e dei ruoli femminili avviene da dentro a fuori – si inizia dalla pelle, proseguendo per il corpo femminile, l’abbigliamento delle gambe – collant, gonne, pantaloni ,- il bacino, il significato dei capelli e dei copricapo fino ad arrivare ai lavori dentro e fuori casa.
Campane della Parrocchia di San Giorgio in Maia Alta/Obermais di Merano/Meran (BZ) v.357
Distesa a tre tempi della III (dura in totale circa un minuto e mezzo) delle 12:00 per l'Angelus
Concerto di 9 campane in Sib3 fuse in sagoma pesante da Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008 ed elettrificate a slancio tirolese con castello e ceppi in legno.
Ed ecco dopo i due video del giorno d'arrivo (il meraviglioso video di Canazei e quello dell'Angelus a Mas di Sedico) il primo dei due girati nel secondo giorno di vacanza, l'unico trascorso del tutto im montagna.
In questa giornata mi sono recato ai Mercatini di Natale tradizionali a Bolzano e Merano.
La prima tappa è stata la bellissima Merano dove ero già stato e di cui potete vedere un video caricato ormai 4 anni fa della distesa festiva del Duomo.
Per non fare un altro video del Duomo ho deciso di recarmi alla vicina Maia Alta, il cui campanile contiene un celebre concerto di 9 campane fuse nel 2008 dalla Grassmayr che, come di consueto della fonderia, sono veramente ottime.
Essendo arrivato davanti alla chiesa circa un quarto d'ora prima della distesa, ne ho approfittato per fare le varie riprese panoramiche sia interne che esterne.
A Mezzogiorno, puntualissimo, parte l'Angelus composto, come da tradizione, dalla distesa a tre tempi della III campana.
Dopo la distesa sono tornato in centro a vedere i meravigliosi mercatini.
Le sorprese da questa giornata non sono però finite, ora, infatti, tocca a Bolzano.
I: Sib3, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 89,2 cm, peso 458 kg;
II: Reb4, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 75,5 cm, peso 282 kg;
III: Mib4, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 66,0 cm, peso 178 kg;
IV: Fa4, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 60,0 cm, peso 144 kg;
V: Lab4, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 51,0 cm, peso 85 kg;
VI: Sib4, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 44,7 cm, peso 66 kg;
VII: Do5, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 45,0 cm, peso 60 kg;
VIII: Mib5, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 37,6 cm, peso 39 kg;
IX: Fa5, fusa dalla Grassmayr di Innsbruck (A) nel 2008, diametro 34,0 cm, peso 29 kg.
Video 357
Merano
Foto di Giulio pubblicate su fotopaesaggi.it
Merano è un comune italiano nella provincia autonoma di Bolzano, in Trentino-Alto Adige. Dopo il capoluogo Bolzano risulta il centro più popolato della provincia. Capoluogo della Comunità comprensoriale del Burgraviato, è circondata dalle montagne (1500–3335 m) e si trova nel fondovalle all'inizio di quattro importanti valli: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d'Adige e la Val d'Ultimo. Attraversata dal torrente Passirio che confluisce nell'Adige, si trova alle pendici del Gruppo Tessa (fino a 3.480 m s.l.m., confine con l'Austria) e dell'Altopiano del Salto (fino a 2.800). A sud Merano dista 30 km dal capoluogo di provincia, Bolzano, al quale è collegata da una superstrada a 4 corsie, conosciuta come MeBo, e da una linea ferroviaria. A ovest comincia la Val Venosta, con la ferrovia della Val Venosta, a sud-ovest la Val d'Ultimo e a nord-est la Val Passiria. Alla periferia di Merano sorgono il paese e il castello di Tirolo da cui prende nome la regione storica del Tirolo.
Merano - viaggi in camper da cinque minuti - b709
tappa di merano di un viaggio in vamper in Alto Adige, effettuato nel settembre del 2017
Krampus Tarvisio Rutte Piccolo
05-12-2019: La sera del 5 dicembre, quando il sole tramonta e il buio si spinge verso i boschi della Valcanale, come per magia, le creature prendono vita. Pelo, fruste, campane, corna e facce inquietanti: sono i Krampus, che corrono verso quella piccola e antica chiesetta.
San Nicolò, il vescovo buono, che puntualmente appare da quella porta vestito di rosso e con la lunga barba bianca, tiene il bastone con la mano destra e con la sinistra il libro delle verità di ogni bambino.
Lui poi, in cambio di un sorriso e di una preghiera, dona loro un umile sacchetto di caramelle e frutta secca.I Krampus invece, imprevedibili e veloci, al suono delle campane inseguono per le vie del paese i giovani che per tutto l'anno, hanno atteso questo confronto.
Le vergate, le urla, il buio della notte, il suono delle campane, il calore del fuoco. La Magia si ripete da secoli, al calar delle tenebre di ogni 5 Dicembre quando il corteo dei Krampus scende dai boschi della Valcanale ed entra nei centri abitati con le immancabili fiaccole. La musica di sottofondo è spettrale, i ragazzi scappano ed urlano, i Krampus li rincorrono ed il suono dei campanacci diventa assordante. I Krampus fanno la loro apparizione attorno alle 17:00 e scortano San Nicolò, che distribuisce dolciumi e piccoli regali ai bambini che durante l’anno si sono comportati bene, redarguisce, regala carbone e qualche volta invoca l’aiuto dei Krampus, quando incontra un bambino troppo vivace.
I ragazzi più coraggiosi sfidano e provocano i Krampus che rispondono con inseguimenti fulminei: un volta catturati i fuggitivi, vengono fatti inginocchiare e tormentati anche infliggendo colpi di verga. I ragazzi fuggono e la scena si ripete all'infinito.
San Nicolò fa visita ai bambini, invitato nelle case: qui legge dal “Libro dei bambini” pregi e difetti di ogni bimbo che incredulo si inginocchia davanti al Santo, sempre e comunque scortato dalla figura minacciosa del Krampus, pronto ad intervenire.
La notte del 5 Dicembre sembra non finire mai, fuochi, campane, urla, fanno da cornice e restano a lungo nella memoria di chi ha provato queste emozioni.
( Fonte: Comitato per la festa di S.Nicolò Tarvisio Basso)
2m²: Giotto a Bolzano? (Puntata Nr.11)
Circa 1330 dopo Cristo. La famiglia Rossi, originaria di Firenze, che a Bolzano si fa chiamare Botsch, s'incarica di far affrescare la cappella S. Giovanni della chiesa dei Domenicani a Bolzano.
Arrivano in città quattro o cinque pittori veneti con i loro aiutanti. La cappella S. Giovanni è completamente libera, eccetto una Madonna con bambini sulla parete orientale. Vengono costruite impalcature fino al soffitto delle volte gotiche. S'inizia ad applicare vari strati di intonaco, prima più spessi, poi più fini. In seguito si decide di lavorare a giornate. Ogni giorno si applica solo l'intonaco che si può dipingere in quella giornata. Sull'intonaco fresco si applica il cartone preparatorio che viene spolverato con un tampone intriso di finissima polvere di carbone per avere la traccia da seguire per la stesura col pennello. In questo modo il colore penetra l'intonaco. Questa tecnica permette di restaurare ancora oggi gli affreschi antichi per far riaffiorare i loro colori vivaci.
Nel suo film Decamerone, Pier Paolo Pasolini interpreta un allievo di Giotto che lavora ad un affresco. Queste belle scene sono ovviamente un'interpretazione cinematografica, si avvicinano però molto al modo reale di lavorare a quei tempi. Le scene madri di questo film sono state girate a Castel Roncolo, nella città di Bolzano e nell'Abbazia di Novacella a Bressanone. Pasolini aveva già fatto le sue esperienze in Alto Adige quando nel 1955 collaborò alla sceneggiatura del film di Luis Trenker Il prigioniero della montagna.
In breve tempo la cappella S. Giovanni appare splendidamente dipinta: cielo stellato, i simboli degli evangelisti, profeti, Giovanni battista, Giovanni Evangelista, la vita della Madonna, S. Nicolò, il martirio di S. Bartolomeo e soprattutto la rappresentazione del Trionfo della Morte. Tutto eseguito nello stile giottesco della cappella degli Scrovegni di Padova. Il 25 gennaio 1348 un forte terremoto in Friuli procura seri danni anche a Bolzano e nella cappella S. Giovanni. In alcune parti l'intonaco si stacca e ben presto si comincia a restaurare e a rinnovare il tutto con nuovi dipinti.
Non si sa se Giotto stesso ha lavorato nella cappella S. Giovanni, inconfondibile però è il suo stile pittorico assolutamente nuovo e rivoluzionario. Qui ovviamente non abbiamo il tempo per onorare a dovere una personalità così eminente della storia dell'arte europea e vogliamo perciò ricordare soltanto che la sonda spaziale che 1958 è stata spedita in orbita per studiare la cometa Halley, porta il nome Giotto.
La cappella S. Giovanni è un gioiello della storia dell'arte altoatesina.
Una visita ad essa, nel pieno centro di Bolzano, dovrebbe essere d'obbligo per locali e per turisti. Si rispetti però il luogo sacro!
Link e bibliografia aggiuntivi:
Su Giotto si trovano tantissime notizie sul motori di ricerca del web.
Silvia Spada Pintarelli/Helmut Stampfer (curatori):Domenicani a Bolzano. Catalogo della mostra(Quaderni di storia cittadina, 2), Bolzano, Archivio Storico della Città di Bolzano, 2010
Helmut Stampfer, Bolzano: Chiesa dei Domenicani(Kleine Kunstführer, 2786), Ratisbona, Schnell & Steiner, 2011. ISBN 978-3-7954-6916-0
Come arrivare e visite guidate:
Azienda di Soggiorno e TurismoBolzano: telefono +39 0471 307 000
Firmato da te, Milano
“NOI” è il progetto che la parrocchia San Pietro Martire di Cinisello Balsamo porta avanti nel quartiere Crocetta di Milano per animare vie, piazze e luoghi di incontro promuovendo la partecipazione dei giovani alla vita della comunità parrocchiale. Al concorso TuttixTutti, promosso dalla CEI, si è classificato al 6° posto. Così i giovani animatori del progetto, coordinati da don Alberto, hanno potuto incrementare le loro attività grazie al contributo ricevuto. “Se ci si conosce, le barriere cadono”: è questo il credo che anima le loro azioni quotidiane insieme al loro entusiasmo. E’ con la gioia che si cerca di favorire il dialogo e l’integrazione fra le persone.
Sfilata dei Krampus in Val di Fassa - Dolomiti - Trentino
Sfilata dei Krampus della Val di Fassa e di tutto il Trentino-Alto Adige in occasione della Not de Krampus a Pozza di Fassa, lungo Strada de Meida con partenza dalla chiesa di San Nicolò ed arrivo in Piaza del Malgher.
Tradizionalmente, questi demoni accompagnano il 6 Dicembre l'arrivo di San Nicolò, patrono di Pozza. Queste figure dall'aspetto tra l'animalesco ed il diabolico, in un misto di sacro e profano che si fonde ai riti legati al passaggio delle stagioni, sono parte integrante della cultura ladina. Tendenzialmente, la missione dei Krampus è quella di spaventare i bambini cattivi.
28 Novembre 2015
#Krampus #ValdiFassa #NataleFassano
VOCI DI MERCATO. MERANO - Chiesa di Santa Caterina (2014)
Le immagini della Chiesa di Santa Caterina sopra Merano realizzate da Mario Giglio diretto poi a Storo sede del Ritiro estivo del Palermo.