PEDALANDO DA PORDENONE A SPILIMBERGO PER UN INSOLITO ANELLO.
Da Pordenone,a Spilimbergo
Lungo il percorso visita di due autentiche perle della devozione religiosa delle nostre terre:a San Martino,
la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, oggi interessata dai lavori di restauro dei suoi magnifici affreschi,
opere quattro-cinquecentesche del Bellunello e di Pietro da San Vito;
Rauscedo per visitare la chiesa di San Nicolò,sorta sul luogo ove, nel 1350, venne ferito a morte il Patriarca di Aquileia, Bertrando di Saint Genies. La
chiesa, architettonicamente pregevole, anche se rimaneggiata piu volte, conserva un prezioso altare in pietra
del Pilacorte. Spilimbergo.Visita guidata ,il Castello, il Duomo la Scuola di Mosaico.
Perito InVita - Perito, Chiesa di San Nicola di Mira da Bari
Perito, Chiesa di San Nicola di Mira da Bari
con Don Marco Torraca, parrocchia di San Nicola di Bari, e Antonello Marcelli
Perito
Parco Nazionale del Cilento, Italia
peritoinvita.it
cilentoinvita.it
le campane di Tauriano Fraz Spilimbergo(PN) Friuli Venezia Gulia.
il video è stato fatto 11/11/2017.
Chiesa Parrocchiale di San Nicolò Vescovo.
Numero campane: 3 più un campanello.
Note: Reb3, Mib3, Fa3 Non molto intonate, e campanello: ?
Fuse da:
campanello ?
La piccola fonderia Daciano Colbachini nel 1986
la mezzana da Lucio Broili nel 1960
la grande da B.R.O.I.L.I.F. nel 1971.
Sistema: Friulano
ceppi: ruota, catena, motore.
il campanone suona anche le ore e le mezzore ovvero i mezzi.
i mezzi li suona un ritocco sul campanone, perchè l' eletro martello è solo sul il campanone, sulla piccola non c'è.
distesa del Reb3 per annunciare Mezzogiorno.
questo video lo dedico a milanogcsm.
A PRESTO DA Campanaro Visitatore.
VI SALUTO! E ARRIVEDERCI.
SALUTO TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE CAMPANE.
Campane del Duomo di Santa Maria Maggiore in Spilimbergo (PN) v.384
Battiore e Plenum (dura 2 minuti) delle 12:00 per l'Angelus festivo/solenne
Concerto di 4 campane in Si2 crescente + 1 sonello in Lab4 crescente fuse da fonditori ed in epoche diversi ed elettrificate a slancio friulano.
Dopo il bel video precedente del bellissimo concerto di San Giuseppe a Mestre, oggi ci troviamo da tutt'altra parte.
Siamo infatti in Friuli, nella meravigliosa e antica città di Spilimbergo.
Siamo di fronte al terzo concerto in Si2 di fila che esaminiamo nei video (i precedenti sono Ponte della Priula e San Giuseppe di Mestre).
Entrambi i concerti già visti sono fusi da De Poli di Vittorio Veneto, qui invece ci troviamo di fronte ad altre fonderia (tranne la IV che è stata fusa da De Poli nel 1927).
Un ottimo concerto di campane, festoso ma al contempo molto solenne e poderoso.
Concerto che possiamo definire adatto alla mole del Duomo che lo ospita.
Veramente un'opera d'arte sia esternamente (in modo particolare la facciata), sia internamente con il bellissimo presbiterio affrescato e il preziosissimo organo.
Una volta arrivato a Spilimbergo mi sono subito diretto al Duomo, dove era in corso una Messa.
Ho così deciso di fermarmi (anche perché l'interno della chiesa era molto fresco e fuori invece faceva caldo).
Appena finita la S.Messa sono corso fuori nella postazione che già avevo visto per riprendere bene e di profilo questo bellissimo concerto.
Una volta finito di montare il cavalletto mi sento partire il battiore.
Caspita!, veramente in anticipo (forse anche un po'troppo per essere pronti).
Anche se ho perso i primi colpi del battiore sono riuscito a riprenderne alcuni (giusto per far sentire che è stato fatto).
Dopo il battiore, una breve pausa seguita da un rumore di motori.
Ecco la bellissima distesa con tutte e quattro le campane.
Davvero magnifiche, in particolare dal vivo!
Un concerto veramente degno di nota.
Nonostante l'impulso sia stato di una durata a metà tra il troppo lungo e troppo corto, diciamo, l'inerzia è continuata veramente parecchio allungando veramente di molto la suonata.
Sono delle campane veramente grandi e senza frenate ci credo ci mettano questo tempo per fermarsi.
Finita la suonata ho fatto le panoramiche interne ed esterne e poi mi sono diretto a pranzare a San Daniele, bella località già visitata e diventata celebre per il pregiatissimo prosciutto.
Da questa domenica friulana è tutto, ai prossimi video....
I: Si2 crescente, fusa da Clocchiatti nel 2000;
II: Do#3 crescente, fusa da B.R.O.I.L.I.F. nel 1973;
III: Re#3 crescente, fusa da Lucio Broili nel 1963;
IV: Mi#3, fusa G.B. De Poli nel 1927.
Sonello: Lab4 crescente, fusa da Luigi Cavadini di Verona nel 1925.
Video 384
Maggio di Marco Màiero, coro Voci di Tauriano dirige Perosa Mirella
Concerto di Primavera Chiesa di San Nicolò Tauriano (PN) 02-06-2017 coro Voci di Tauriano dirige Perosa Mirella
Il Duomo di Spilimbergo music by Elvis Presley
A short tour of this lovely chapel
Perito (Salerno) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La IV puntata stagionale di borghi d’Italia ci accompagnerà nel Cilento, alla scoperta del Comune di Perito (Salerno). Il paese, dalle origini antichissime, è interamente circondato da castagneti e oliveti. Nel corso del programma incontreremo il primo cittadino, il parroco e gli abitanti. Visiteremo il borgo antico, la parrocchiale di San Nicola, sormontata dal bel campanile normanno, raggiungeremo anche la frazione di Ostigliano ed i ruderi della chiesa “basiliana” di Santa Caterina. Racconteremo la storia di Perito, e nell’osteria della signora Ersilia presenteremo le tante tipicità del territorio, compresi i piatti tradizionali. Con il presidente dell’ Ass. Pro Loco parleremo delle due manifestazioni più importanti dell’anno: La Festa nel Bosco di agosto e Peritolive che si tiene a dicembre per celebrare l’olio nuovo.
La puntata sarà allietata con canti e balli cilentani dal gruppo folk “Coros Mediterraneo”, ma non mancheranno altre curiosità.
Buona visione!
Campane Rivignano Udine Italia - Bells Italy
Le Origini di Sassari: Nuestra Senora Del Pueplo
Un'antica favola su Sassari riportata da Enrico Costa e dal Bottiglioni. Se si controlla con attenzione la cattedrale si possono ancora intuire tracce di un'antica chiesa di periodo altomedievale con tratti bizantini, questa era molto probabilmente la chiesa che ha dato origini alla favola di 'Nostra Signora del bosco' o del 'popolo'.
The origins of the town of Sassari, as Enrico Costa wrote, date back to the distant past...
though no earlier than the 11th Century of the Christian era. There is not much evidence to bear witness to the early Middle Ages in the territory Sassari occupies today. From the 11th Century onwards, and in particular the 12th, documentary evidence is more plentiful. The territory (which belonged to the Torres juridical district and the Nurra, Romangia and Fluminargia parishes) was portrayed as consisting of villages that were numerous, but often sparsely inhabited. It seems that following an apparent halt during the early Middle Ages, the ensuing repopulation was motivated by the creation initiated by Pisan and Ligurian traders of the new trade routes, as well as by a revival in agriculture; the latter was further stimulated by the spreading of Benedictine monasteries. From the 13th Century onwards changes occurred in rural settlement due to the magnetic force of the town of Sassari; change was more radical after the Spanish Conquest (14th/15th Centuries) when most of the villages disappeared.
The existence of prehistoric communities in the current town area is documented indirectly by objects found. Archeological evidence of a settlement existing in Roman times on the site of modern Sassari is scarce and fragmentary. It does, however, seem certain that the site was already inhabited in the 1st Century A.C. and it may be posited that during imperial times not just a single centre existed but a series of rustic villages concentrated in an area of approximately 24 sq.km. It remains to be seen when and why one particular village of the many present in north-west Sardinia began to develop during the early Middle Ages and achieve the maturity needed to exert hegemony in the area from around the year 1000.
The name Thathari appears for the first time in 1113 in a page of the Condaghe di S. Pietro di Silki; other 13th Century documents give a picture of an established series of villages, near each other and some of which located on the outskirts of the current residential site.
The first documents giving information on Sassari date back to the early part of the 12th Century and show a relatively important village, though actual material remains belonging to this period have not been found at the modern site of the town.
Almost all researchers agree, however, that the original nucleus of the medieval town was in the Sant'Apollinare district near S. Nicola Church, which must have had an important role in its growth. But the town really developed, both from a political and urban point of view, in the 13th Century, when Thatari (which thanks to the presence of Pisans and Genoese had entered the great Mediterranean trade routes) began to attract the people of Logudoro and (from the times of the violent conflicts among the juridical districts between 1234 and 1238) began to be governed by a town council, its regulations established in the Sassari Statutes at the end of the century.
Sassari still maintained the distinctly medieval character of a typical walled town up until about 1840, when the first parts of the wall were demolished, thus eliminating the image of a military past that had been lost as far back as the early years of Spanish rule.
The next 20 years saw a process of expansion in the town and the ancient walls were pulled down. During recent restoration of some remaining parts of the wall along Corso Trinità, pieces of the original battlements came to light that had been covered over by subsequent filling-in. Studies on technical construction have shown that the canons for building construction were in line with regulations set down in the Sassari Statutes. They also show the significant similarity between the fortified walls of Sassari and Iglesias (13th Century).
The old centre of Sassari, which has aged greatly in recent years, is still the heart of the town in spite of the chaos, the lack of parking space and being mistreated by building speculators; most of the cultural events depart from here, as do the processions accompanying festive occasions throughout the year. Carnival, the Gobbule*, Holy Week, the Calvacade, Corpus Domini, the Candlesticks and corporation festivities all have the old town as their vital centre, and though old and decaying, it still bears witness to an ancient splendour, with archivolts still supporting antique bell towers and superb covered roof terraces showing the invincible soul of a town still holding onto its most prized possessions.
* ironic poems recited in the town square
Video suono 'alla romana' a Gandino. Riprese dalla cella campanaria e da sotto la cella.
Suono d'allegrezza con le quattro campane grosse a distesa per la Solennità del Corpus Domini. Riprese dalla cella campanaria e da sotto la cella. Suonano Federazione Campanari Bergamaschi e Gruppo Campanari di Gandino. Domenica 23 giugno 2019.
Cimolais (Pordenone Friuli Venezia Giulia) chiesa di San Floriano - interni - slideshow
La chiesa detta anche di San Frean, si trova sulla sponda est del torrente Cimoliana, e dà il nome all’omonima frazione di Cimolais.
C’è da dire che il culto del Santo trova giustificazione dal fatto che in queste valli gli incendi erano frequenti e disastrosi. Sino al 1931, infatti, molte case avevano i tetti in scandole o in paglia ed accanto ad esse si trovavano stalle e fienili. Quando scoppiava un incendio la popolazione veniva allarmata con il suono della sciampana medhana o sciampana del fouc. L’edificio è una tipica chiesa campestre, succursale della pieve di Cimolais. L’epoca di costruzione risale alla metà del Seicento, forse su un nucleo edilizio anteriore. Essa venne rimaneggiata radicalmente nella prima metà del XIX secolo e restaurata nel 1982. All’esterno, a ridosso dei due muri laterali, vi sono due piccoli portici a tetto spiovente. Sotto il portico della parete rivolta verso il paese, si apre una nicchia, affrescata nel XVII secolo, che rappresenta San Floriano sullo sfondo di un paesaggio rurale.
Nel presbiterio vi è un altare in legno del XVII secolo. la pala in esso contenuta non è quella originale. Il dipinto, eseguito in questo secolo, rappresenta San Floriano nell’atto di spegnere il fuoco con l’ampolla e San Eramcora, Vescovo, rivolto verso la Madonna. la tela, in avanzato stato di degrado, è interessante perché ai piedi del Santo riproduce il paesaggio locale con la chiesa in una fase precedente a quella attuale.
L’altare minore posto nella cappella di sinistra risale al XVII secolo. La paka in esso contenuta, opera di E. manfrin, raffigura san Ermacora Vescovo rivolto verso la madonna della misericordia, e San Fortunato. Questi Santi sono un esplicito richiamo all’antica appartenenza di Cimolais alla diocesi di Udine.
L’altare minore posto nella cappella di destra è un’opera del XVIII secolo. La pala, restaurata da Modolo, raffigura Santa Apollonia al centro con san Sebastiano e San Valentino rivolti verso la Trinità. Sullo sfondo si vede un lago che richiama quello che c’era in fondo alla Val Cimoliana, in località Meluzzo.
I banchi disposti in doppia fila lungo la navata, provengono dalla chiesa parrocchiale. quelli di testa sono interessati perché provvisti di due fori che un tempo dovevano sostenere le lanterne per l’illuminazione.
Alla chiesa di San Floriano gli abitanti di Cimolais si recavano in processione la sera del venerdì santo. Ora si celebra la Santa Messa in onore di Santa Apolllonia (9 febbraio), san Valentino (14 febbraio), san Floriano (4 maggio), san Sebastiano (20 gennaio) e dei Santi Ermacora e Fortunato (12 luglio).
Perito Invita - Sulle tracce dei monaci italo-greci
Perito, sulle tracce dei monaci italo-greci
con il professore Giuseppe Cirillo
Perito, Parco Nazionale del Cilento
Italia
peritoinvita.it
cilentoinvita.it
Campane della Parrocchia di S. Giusto Martire in Gruaro (VE)
Dopli per l'Annuncio di resurrezione del sabato delle 16:00.
Concerto di 3 campane in Mi3 fuse da Caterina De Poli di Udine nel 1946 ed elettrificate a slancio friulano.
Venerdì 21/10/2016, penso ad un posto dove riprendere le campane nel pomeriggio di sabato.
Penso subito a Gruaro e così chiamo il parroco per sentire gli orari delle campane.
Il parroco mi risponde gentilmente e mi dice che un plenum sarebbe suonato alle 16:00.
Così, il giorno dopo, parto per Gruaro.
Arrivo intorno alle 15:45.
Giusto il tempo per fare le riprese di presentazione e trovare una postazione che alle 15:58 mi parte il doppio, ecco perché nel video manca l'inizio.
P.S.: non ho potuto fare riprese all'interno della chiesa perché chiusa.
Video 174
Argenta Ferrara - Borghi d'Italia (Tv2000)
L'ultima puntata del 2017 ci porta alla scoperta di Argenta (Ferrara). Il Comune, conosciuto per il suo vasto territorio, ha avuto nella sua storia dei momenti felici ma anche dei momenti tristi, però è sempre ripartito con la grande forza di volontà dei suoi abitanti. Nel corso del programma visiteremo le chiese del borgo capoluogo, l'antica Pieve di San Giorgio, il Santuario della Beata Vergine della Celletta, l'Ecomuseo di Argenta con tutte le sue sezioni, e non mancheranno altre curiosità. Inoltre nella collegiata di San Nicolò approfondiremo la conoscenza di un martire come Don Giovanni Minzoni a cui la cittadinanza è molto devota. Poi percorreremo le Vie dei Presepi, gli itinerari delle Valli, ed in un agriturismo del luogo scopriremo i piatti tradizionali e le tante tipicità del territorio.
Buona visione!
Campana Chiesa dei Santi Medici - Melendugno (LE)
La chiesa è chiamata da tutti dei Santi Medici (San Cosma e San Damiano) ma in realtà è dedicata all'Addolorata e risale al 1759. Essa possiede un campanile a vela sulla quale alloggia una campana a slancio col ceppo in legno ed una catena per suonarla manualmente.
Nota della campana - REb5
Buona visione!
Si consiglia l'utilizzo delle cuffie per un ascolto più accurato.
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Spirazione Uomo o Donna nella Chiesa di Santa Maria della Valle a Scanno (AQ)
Tarsia (Cosenza) - Borghi d'Italia (Tv2000)
Tarsia (Cosenza) è il comune protagonista della XI puntata stagionale di Borghi d’Italia. Il paese, tra i più antichi della Valle del Crati, si trova nel cuore della Calabria e si affaccia sull’omonimo lago e sul fiume Crati. Il programma è raccontato dal sindaco, dal parroco e dagli altri protagonisti della vita cittadina. Si parla del centro storico, delle chiese, delle riserve naturalistiche, del più grande campo italiano di internamento per ebrei, attivo durante la seconda guerra mondiale, oggi museo internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia e sede del Parco Letterario Ernst Bernhard. Come tradizione non mancano i piatti tradizionali del territorio presentati dalla simpatica signora Maria. Passate Parola e Buona Visione!
Veglia di preghiera in preparazione all'ordinanza Sacerdotale di Don Luca Torresi
Teramo - Sabato 30 Maggio alle ore 10.00 presso la cattedrale di Teramo, Don Luca Torresi riceverà l’ordinazione presbiterale nelle mani di S.E. Mons. Michele Seccia Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri. Insomma, un giorno che si preannuncia di gioia e grande festa per un evento che può definirsi eccezionale in un’epoca nella quale le vocazioni sacerdotali scarseggiano e il clero esistente mostra sempre di più i segni del tempo che passa.
E ieri sera la Comunita' Parrocchiale di San Nicolo' a Tordino, nella Chiesa di San Francesco, si e' stretta intorno a Don Luca per una Veglia di Preghiera in preparazione all'ordinanza Sacerdotale a cui hanno partecipato commossi tanti fedeli.
Ricordiamo che Don Luca celebrerà “La Messa Novella” , nella sua San Nicolò , domenica 31 maggio alle ore 10.30 nella Chiesa
S. Maria degli Angeli.
Le riprese sono di Maria Carannante.
Le campane di Castelnovo del Friuli (PN)
Le campane di Borc di Castelnovo del Friuli (PN)
Chiesa Arcipretale di San Nicolò Vescovo.
Suonate per la patronale di San Nicolò Vescovo, 7 dicembre 2014
L'attuale torre campanaria consiste nel ripristino dell’antico mastio del castello di Castelnovo, appartenuto alla famiglia Savorgnan. Le pietre del castello servirono anche alla costruzione della nuova chiesa di San Nicolò.
Sull’adattamento del mastio a campanile venne montato un concerto di tre campane, fuse nel 1850 dai Fratelli De Poli di Ceneda.
Durante la Requisizione Bellica della Prima Guerra Mondiale venne requisita la sola campana mezzana, ripristinata poi dalla fonderia Giovanni Battista De Poli di Udine nel 1924.
All'inizio degli anni '60 la campana maggiore si incrinò. Viste anche le pessime condizioni delle altre due si decise per la rifusione dell’intero concerto, avvenuta nel 1962 ad opera della fonderia De Poli di Vittorio Veneto.
Dati del concerto (Analisi dei toni parziali con riferimento La3 ±440 Hz, suddivisione del tono in Sedicesimi (1/16) di Semitono = Trentaduesimi (1/32) di Tono):
Piccola:
Nota Nominale: Sol#3 +4/16
Fonderia ed anno: De Poli - Vittorio Veneto 1962
Peso: 410 Kg ca.
Diametro: 896 mm
Tipologia: Ottava cresc.
Mezzana:
Nota Nominale: Fa#3 +4/16
Fonderia ed anno: De Poli - Vittorio Veneto 1962
Peso: 620 Kg ca.
Diametro: 1012.5 mm
Tipologia: Ottava °.
Grande:
Nota Nominale: Mi3 +2/16
Fonderia ed anno: De Poli - Vittorio Veneto 1962
Peso: 860 Kg ca.
Diametro: 1138 mm
Tipologia: Ottava cresc.
info: Scampanotadôrs Furlans, Campanili e Campane dell'Alto Pordenonese, Pordenone 2013; Maurizio Bertazzolo, Me fregit furor hostis..., ne Gli Atti dell'Accademia San Marco di Pordenone, Cordenons 2014.
La campana comunale di Lavagna (Ge) - PRESENTAZIONE
La campana comunale di Lavagna si trova nel campanile destro della basilica di S. Stefano, che funge da torre civica.
Varie le sue funzioni: una quarantina di rintocchi servivano per convocare il consiglio comunale; inoltre segnalava l'agonia del Papa o del parroco della basilica (dieci rintocchi lenti ripetuti per tre volte).
Nella cuspide del campanile sono inoltre presenti due timpani, fusi sempre da Picasso nel 1905, che erano utilizzati per il suono delle ore.