Videoguida San Pietro in Valle | Fano
Videoguida ascoltabile tramite tablet presso la Chiesa di San Pietro in Valle, Fano
Attraverso il video è possibile vedere l’originale collocazione delle opere pittoriche che ornavano l’altare maggiore e le sei cappelle laterali della chiesa. Gran parte di tali dipinti è ora esposta al Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano.
Il video permette al visitatore di immergersi completamente nelle bellezze artistiche conservate tuttora nella chiesa e in quelle che la impreziosivano in passato, per far apprezzare quella ‘galleria di rare pitture’ che era San Pietro in Valle e di cui parlava lo storico Luigi Garzi.
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VOCI
Cristian Della Chiara
Lucia Ferrati
Isabelle Riviere
John Taylor
REALIZZAZIONE TESTI
Marilena Luzietti
TRADUZIONE
Marco Lobascio
RIPRESE VIDEO
Franco Cappelloni
EDITING VIDEO
Riccardo Crespi
MUSICHE
Bernardo Pasquini (1637-1710)
Cantata Or che 'l ciel fra densi orrori
CD Classic Antiqua (2010)
Inedito conservato presso la Biblioteca Federiciana di Fano
Andrea Basili (1705.-1777)
O sacro convivium
per voce e organo concertato
Inedito conservato presso la Santa Casa di Loreto
Nicola Antonio Zingarelli (1752-1837)
Salve Regina
per voce e organo concertato
Inedito conservato presso la Santa Casa di Loreto
ESEGUITE DA
Pamela Lucciarini,soprano
Enrico Bava, basso
Alessandra Bottai e Klodiana Babo, violino
Maurizio Naddeo, violoncello
Maurizio Piantelli, tiorba
Danilo Costantini, clavicembalo
Daniela Nuzzoli, voce
Giovannimaria Perrucci, organo
DIREZIONE
Silvano Straccini, Sistema Museo
PROGETTAZIONE
Luca Montini, Sistema Museo
COORDINAMENTO
Orietta del Bianco, Sistema Museo
Si ringrazia il personale del Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano per la preziosa collaborazione.
A Fano riapre la Chiesa di San Pietro in Valle
Web:
Cosa Vedere a Fano San Pietro in Valle
San Pietro in Valle è un gioiello della città di Fano. Testimonianza importante del barocco nelle Marche
San Pietro in Valle videoguide (english version) | Fano
ENGLISH VERSION
Italian version -
VOICE OVER
Cristian Della Chiara
Lucia Ferrati
Isabelle Riviere
John Taylor
SCRIPT WRITING
Marilena Luzietti
TRANSLATION
Marco Lobascio
CAMERA OPERATOR
Franco Cappelloni
VIDEO EDITING
Riccardo Crespi
MUSIC
Bernardo Pasquini (1637-1710)
Cantata Or che 'l ciel fra densi orrori
from the Classic Antiqua CD collection (2010)
Unreleased piece held at the Fano Federiciana Library
Andrea Basili (1705.-1777)
O sacro convivium
voice and concertato organ
Unreleased piece held at the Santa Casa di Loreto
Nicola Antonio Zingarelli (1752-1837)
Salve Regina
voice and concertato organ
Unreleased piece held at the Santa Casa di Loreto
PERFORMED BY
Pamela Lucciarini, soprano
Enrico Bava, bass
Alessandra Bottai and Klodiana Babo, violin
Maurizio Naddeo, cello
Maurizio Piantelli, theorbo
Danilo Costantini, harpischord
Daniela Nuzzoli, vocals
Giovannimaria Perrucci, organ
DIRECTION
Silvano Straccini, Sistema Museo
PLANNING
Luca Montini, Sistema Museo
COORDINATION
Orietta del Bianco, Sistema Museo
Tg del 13/11/15
- CONCLUSA LA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO ARMANDO
- CELEBRATA, A CARTOCETO, LA MESSA PER I MIGRANTI MORTI IN MARE
- “IMMIGRAZIONE: SFIDA PER UNA NUOVA ITALIA”
- RIAPERTA AL PUBBLICO LA CHIESA DI SAN PIETRO IN VALLE
- A PESARO UNO SPETTACOLO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Fondi europei per Fano
25 novembre 2010- Per il Comune di Fano sono in arrivo Fondi europei per le politiche comunitarie. Alcuni potrebbero arrivare a sostegno della pesca, altri sono già stati stanziati e sosterranno le spese per il restauro della chiesa di San Pietro in Valle.
Inaugurata la mostra Guercino a Fano, tra presenza e assenza
FANO -- E' stata inaugurata alla Pinacoteca San Domenico di Fano la mostra Guercino a Fano, tra presenza e assenza, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il coordinamento scientifico della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici delle Marche, il patrocinio della Regione Marche e la collaborazione della Provincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Fano e della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli e Pergola.
La mostra, alla cui inaugurazione è intervenuto anche il segretario generale del Ministero per i beni e le attività culturali Roberto Cecchi, propone una rassegna delle opere che l'artista Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, realizzò a Fano su commissione delle famiglie nobili della città. In particolare, le pale d'altare Lo sposalizio della Vergine, Angelo Custode e San Giovanni Battista alla fonte, opera quest'ultima tornata per la prima volta a Fano dal lontano 1797, quando fu sottratta dalle truppe napoleoniche per essere poi, dopo varie vicende, ospitata nel Museo Fabre di Montpellier in Francia.
L'esposizione Guercino a Fano coinvolge anche altri siti nella città (Duomo, Basilica di San Paterniano, Pinacoteca e Museo Civico), in un Itinerario del '600 fanese che permette di approfondire la conoscenza di pittori emiliani.
Realizzati un volume con prestigiosi interventi di storici dell'arte, poster delle tre opere in mostra, cartoline e due annulli postali.
L'esposizione, ad ingresso libero, si protrarrà fino al primo ottobre, con apertura tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 18 alle 22. Info: 0721.802885
LE OPERE IN MOSTRA
SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA FONTE (olio su tela, cm 243 x 169) fu commissionata al Guercino dal conte Ghisilieri (entrato nell'ordine dei Filippini di Bologna) e destinata alla Chiesa di San Pietro in Valle dei Padri Oratoriali di Fano. Ghisilieri, amico del Guercino, aveva istituito nel suo Palazzo, dal 1646 al 1652, un'Accademia di pittura frequentata dallo stesso artista. In S.Pietro in Valle rimase fino al 1797, quando venne ritirata dai commissari francesi che la portarono al Louvre. Nel 1896 fu depositata al Musée Fabre di Montpellier, che l'ha messa ora a disposizione per la mostra a Fano.
LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE (olio su tela centinata, cm 310 x 190) fu commissionata al Guercino dalla nobile famiglia Mariotti di Fano per il primo altare di destra della Basilica di San Paterniano. L'opera fu rubata nel 1895 e presto ritrovata, ma i danni subiti per essere stata arrotolata fecero sì che venisse trasferita a Palazzo Mariotti. Nel 1967 il dipinto venne restaurato sotto la direzione della Soprintendenza alle Gallerie delle Marche e nel 1967 acquistato dalla Cassa di Risparmio di Fano. Attualmente è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano ed è custodita nella Pinacoteca San Domenico.
L'ANGELO CUSTODE (olio su tela, cm 292 x 178) venne commissionata al Guercino da Vincenzo Nolfi per la Chiesa di S.Agostino, dove rimase fino al 1943. La Chiesa fu bombardata durante la seconda guerra mondiale, ma la tela era stata in precedenza messa in salvo. Nel 1968 fu restaurata al Gabinetto di Restauro della Pinacoteca Nazionale di Bologna, per poi essere sottoposta ad ulteriore restauro nel 1993 a cura di Isidoro Bacchiocca. L'opera, di proprietà del Seminario Vescovile San Carlo di Fano -- Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, è custodita nella Pinacoteca civica di Fano.
Pietro Vannucci il Perugino, Annunciazione, Fano Chiesa di s Maria Nuova (manortiz)
Parrocchia di San Paolo Apostolo Vallato di Fano (PU)
Parrocchia di San Paolo Apostolo Vallato di Fano (PU)
Servizio di Daniele Morini
S. Andrea di Suasa
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Le origini del castello di Sant'Andrea di Suasa, situato lungo la vallata del fiume Cesano, risalgono a circa 1500 anni fa, dopo la distruzione di Suasa da parte di Alarico, re dei Visigoti . Castrum Sancti Andreae è il nome originario, ed è rinato grazie all'opera dei monaci benedettini che, dopo aver fondato il monastero dove si trova San Lorenzo in Campo, disboscarono e coltivarono l'intera valle del Cesano. Nell'alto medioevo il castello di Sant'Andrea di Suasa dipendeva dal monastero di San Lorenzo in Campo, ma intorno al 1150 ottenne una certa autonomia amministrativa. Aveva un Priore, un notaro, era, però, soggetto alla contea di Fano. Nel 1303 Pandolfo e Ferrantino Malatesti occuparono la città di Fano, il Vicariato di Mondavio e le zone limitrofe. Nel 1322 il pontefice Giovanni XXII assegnò al Rettore della Marca l'amministrazione diretta dei castelli posti nella vallata del Cesano, sottraendoli alla giurisdizione di Fano. Nel 1343 tutta la zona fu di nuovo occupata da Galeotto Malatesta e la dominazione malatestiana cessò solo nel 1463. Il castello di Sant'Andrea di Suasa legò le proprie sorti a quelle di Mondavio che, insieme a Senigallia, passarono nel 1474 sotto il dominio del duca Giovanni Della Rovere. I Della Rovere governarono il ducato di Urbino fino alla devoluzione alla Santa Sede, avvenuta nel 1631. Con la devoluzione del ducato, Sant'Andrea di Suasa entrò a far parte della Legazione di Urbino e Pesaro. Nel 1804 il comune passò, per pochi anni, a quello di Torre San Marco. Durante il Regno d'Italia napoleonico Sant'Andrea di Suasa apparteneva al Dipartimento del Metauro, distretto II di Pesaro, cantone III di Fossombrone. Con la distrettuazione definitiva del 1811, faceva parte del Dipartimento del Metauro, distretto IV di Urbino, cantone di Fossombrone. Con la Restaurazione pontificia il comune ritornò a Sant'Andrea di Suasa, appartenendo alla Delegazione di Urbino e Pesaro. Nell'assetto territoriale del 1817, il comune faceva parte della Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro, distretto di Urbino, dipendente da San Lorenzo in Campo, sede di un Governatore. In base all'assetto territoriale del 1835, il comune faceva parte del distretto di Senigallia, dipendeva da Mondavio, sede di un Governatore, all'interno della Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro. Con l'Unità d'Italia entrò a far parte della provincia di Pesaro e Urbino, appartenendo al mandamento di Mondavio. Nel 1869 Sant'Andrea di Suasa venne soppresso e costituito frazione del comune di Mondavio. La sua soppressione era stata decretata dalla legge comunale e provinciale del 20 marzo 1865, che stabiliva le norme per la soppressione di quei comuni con una popolazione inferiore a 1500 abitanti. Sant'Andrea di Suasa ne contava poco più di 720. DESCRIZIONE: Il borgo si sviluppa lungo il crinale di un ampia collina alla sinistra del fiume Cesano, in provincia di Pesaro Ubino, in uno scenario davvero unico, infatti il paesaggio è dominato ad ovest dalle cime dei monti Catria e Acuto e da un susseguirsi di montagne (a nord le cime del Montefeltro e della gola del Furlo, a sud sono ben distinguibili il monte San Vicino, e nelle belle giornate il Monte Conero) e ad est verso il mare le colline. La struttura urbana tradisce la sua origine dovuta all'operosità dei monaci benedettini. Infatti se l'origine del primo insediamento (il Castrum) è collocabile nell'età tardo imperiale (dopo la distruzione di Suasa), il suo sviluppo urbanistico così come giunto a noi, si è avuto attorno all'anno 1000 d.C. (la prima traccia documentale risale al 1193 d.C). Ancora integro il possente circuito murario con l'unica porta d'accesso a torre, oggi raggiungibile tramite una arcata sormontata da una rampa, ma in passato servita da un ponte levatoio
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino, La Pala di Fano (manortiz)
Fra' Giancarlo Mandolini anticipa per la nostra redazione un ampio stralcio del suo prossimo libro Il Perugino a Fano: per una rilettura francescana. Nel suo nuovo lavoro, che sarà pubblicato a giorni, narra le vicende umane ed artistiche, strettamente collegate all'ambito storico, che portarono a Fano due pale del Perugino, oggi conservate nella chiesa di Santa Maria Nuova (…)
La Madonna in trono e i santi
Questa tavola dipinta è più ampia della precedente ed è stata realizzata circa nove anni dopo l'Annunciazione.
Attualmente è inserita nel terzo altare a destra. La Vergine Maria è seduta in trono con in braccio il bambino Gesù, circondata e onorata dai santi: sono presenti Francesco d'Assisi, Ludovico d'Angiò, Giovanni Battista, Maria Maddalena, Pietro e Paolo.
Tra sei santi, due sono Frati minori, due penitenti e due apostoli. È la committenza che ha voluto presenti questi santi. Perché?
Francesco è il padre del francescanesimo; Ludovico d'Angiò è il francescano, figlio di Carlo d'Angiò re di Napoli, a cui venne affidata la diocesi di Tolosa; Giovanni Battista e Maria Maddalena sono i penitenti tanto amati dai Frati minori, perché anch'essi sono penitenti; Pietro, capo della chiesa e conosciamo benissimo come Francesco abbia giurato obbedienza a papa Onorio e ai suoi successori e Paolo, l'evangelizzatore delle genti, è esemplare per la predicazione dell'Osservanza.
La loro presenza ha una motivazione francescana.
La Pietà
Sopra la pala d'altare, quasi a completamento della medesima, è posizionata una cimasa che propone la contemplazione della Pietà. Perché questa Pietà sopra la pala d'altare? Nell'opera, attraverso una visione unitaria, viene esposta una interdipendenza tra il Bambino che la Vergine Maria tiene sulle sue ginocchia e il Cristo morto trattenuto amorevolmente tra le braccia di Giuseppe di Arimatea: il Bambino sostenuto dalla Vergine madre e il Cristo della Pietà sono la stessa persona: si passa dalla fragilità del primo anno di vita del Figlio di Dio al termine della vita terrena di Cristo; dalla debolezza della carne del Bimbo al corpo straziato dalla crocifissione.
La Predella mariana
Infine la predella mariana, sita sotto la pala d'altare. Nello sviluppo di temi mariani, può essere interpretata come un Magnificat ed è facile scorgere in essa una particolare unità artistica, evangelica, dottrinale e teologica.
La predella narra le fasi più importanti della vita di questa Donna che ha dichiarato di essere la Serva del Signore.
Il suo grembo è diventato il grembo di Dio. San Francesco la invocava come tabernacolo di Dio e vestimento del Redentore.
La predella si sviluppa in cinque comparti: la Natività della Vergine Maria, la Presentazione al tempio, il Matrimonio con san Giuseppe, l'Annunciazione e L'Assunzione al cielo.
La grande devozione di Francesco d'Assisi e dei suoi figli verso Maria è da tutti riconosciuta. Come non ricordare le appassionate preghiere dell'assisiate? Come dimenticare Giovanni Duns Scoto e tutta la scuola teologico-francescana che, per secoli, ha difeso il privilegio mariano dell'Immacolata Concezione? Ancor oggi i francescani la onorano con l'appellativo di Regina Ordinis Minorum.
Si tratta di un vero capolavoro. Molti storici dell'arte l'attribuiscono al giovanissimo Raffaello, che apprendeva l'arte del dipingere dal Perugino.
Turisti settembrini in visita a Fano
Campane suonano nella notte, possibile manomissione a Fenile
Antonio Castagna esegue Befiehl du deine Wege BWV 727 di Bach-Kempff.Chiesa San Pietro ad Spoltinum
- Antonio Castagna esegue il Corale per organo Befiehl du deine Wege BWV 727 di Johann Sebastian Bach - trascrizione Wilhelm Kempff.
- Antonio Castagna performs the Choral for organ Befiehl du deine Wege BWV 727 by Johann Sebastian Bach transcribed by Wilhelm Kempff
Antonio Castagna si è diplomato presso l’ISTITUTO MUSICALE PAREGGIATO “G. Braga” di Teramo e, successivamente, si è perfezionato con il M° Franco Medori e con il M° Carlo Zecchi. Parallelamente ha frequentato la facoltà di Lingue e Letterature Straniere specializzandosi in Lingua e Letteratura Tedesca.
Inizia prestissimo una intensa carriera concertistica come solista e in duo con il M° MARCO RENZI.
Con il pittore NINO DI SIMONE, nel 1986, ha ideato la performance di “MUSICA E PITTURA” sui “Quadri di una esposizione“ di M. Mussorgsky; ha quindi tenuto numerosi concerti e recitals in Italia e all’estero (GERMANIA, SVEZIA, BELGIO, OLANDA, EMIRATI ARABI UNITI) per prestigiose Istituzioni culturali. Ha partecipato più volte a programmi radio-televisivi RAI. Lo Storico Musicale M° VINCENZO TERENZIO sulla rivista specializzata “Oggi e Domani” scrive: “....notevole la partecipazione del pianista Antonio Castagna il quale ha dedicato il suo concerto alle trascrizioni e parafrasi di F.Liszt, eseguendo con notevole bravura....”.
Nel 1999 suona in ARGENTINA e in COREA del SUD per l’Università di Taejon .
Nel 2000, oltre che essere nel cartellone ufficiale della XXI Stagione dei Concerti “Primo Riccitelli” di Teramo come solista, ha effettuato una tournée in GERMANIA, SVIZZERA e AUSTRIA suonando a Salisburgo nell’ambito dei Salzburger Schlosskonzerte, nella Marmorsaal dello Schloss Mirabell ; nel mese di ottobre ha suonato a Boston (USA) per la Dante Alighieri.
Nel 2001 é stato nuovamente invitato a Salisburgo e nel mese di giugno ha suonato a Parigi, presso l’Istituto Italiano di Cultura, nell’ambito della manifestazione “Hommage à LA FIGLIA DI JORIO” organizzata dalla Provincia di Pescara.
Ha suonato a Lanciano per la XXX Estate Musicale Frentana nell’ambito della “1a Rassegna Pianistica Errico D’Amico”. E quindi a Basilea per il Consolato Generale d’Italia.
Dal 2002 si è dedicato particolarmente alla musica da camera (Ensemble Calliope, Staendchen Trio).
Su invito dell'Istituto Italiano di Cultura, ha suonato in BRASILE, a Rio de Janeiro, nel prestigioso Museo Nazionale delle Belle Arti nell'ambito della manifestazione Junho Italiano. Ha suonato, inoltre, a Positano, a Palazzo Murat, per la rassegna Positalta.
Nel mese di novembre 2010 ha suonato, con il Trio di Teramo, a Filadelfia (USA) nell’Auditorium Marshall dell’Haverford College, nella Sala Lincoln dell’Union League e nel Consolato Generale d’Italia.
E’ stato Direttore Artistico di importanti rassegne musicali svoltesi in Abruzzo (Serate al Kursaal edizioni 1998 , 1999, 2000, 2004, I Giovedì della Fondazione edizioni 1996,1997, 1998, 1999, Agosto Castellano edizioni 1998,1999, 2000 , Progetto Musica Dove edizioni 1999, 2000, 2001,Tra Braga e Tosti - Aspetti del Romanticismo in Abruzzo, Pentaidee I edizione e II edizione, Luoghi Sonori). Attualmente cura la direzione artistica della rassegna concertistica Caleidoscopio e del Concorso nazionale di interpretazione organistica di Fano Adriano.
Recentemente ha ricevuto dall’Amministrazione Comunale di San Felice Circeo il “Premio Internazionale W. A. Mozart” alla carriera.
Ha tenuto importanti corsi di perfezionamento ed ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali in qualità di presidente o di componente la commissione giudicante.
Già Direttore, dal 1996 al 2012, dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Gaetano BRAGA“ di Teramo, attualmente ne è docente di Pianoforte.
Il poggio (poium) su cui sorge la chiesa prende il nome dall'antico villaggio romano Spoltinum .
L'edificio, di origine alto-medievale, probabilmente longobarda, data del secolo IX ( inizi 800 d. C. ).
Più piccola di adesso, ricostruita una prima volta nel 1500, la chiesa si presentava con orientamento trasversale rispetto all'odierno, occupando solo la zona dove ora si trovano l'altare e l'abside.
Prima dell'anno 1774 ( la data è leggibile sul frammento di un affresco murale in alto a destra, verso il fondo ) fu nuovamente restaurata e ingrandita, con l'aggiunta dei locali che costituiscono l'attuale canonica, l'apertura in facciata del caratteristico oculo poligonale e la costruzione del portale, in stile rinascimentale.
Riaperta la chiesa di Santa Maria Nuova
E’ tornata a risplendere, sabato 17 giugno, dopo i lavori di consolidamento e restauro, la chiesa di Santa Maria Nuova dopo alcuni mesi di chiusura a causa del sisma che ha colpito il Centro Italia. Chiesa riaperta con la Santa Messa presieduta dal Vescovo Armando che ha visto la partecipazione di tantissimi fedeli
Presentato Immigrazione: sfida per una nuova Italia
Presentato sabato 7 novembre 2015 Immigrazione: sfida per una nuova Italia a cura di Michele D'avino.
Perugino, Madonna con Bambino e Santi (Pala di Fano) (manortiz)
Petrus Perusinun pinxit MCCC97 1497 olio su tavola cm 210x262
Madonna in trono con Bambino e santi Giovanni Battista, Francesco d'Assisi, Ludovico d'Angiò vescovo di Tolosa - san Pietro, Maria Maddalena e san Paolo
Cristo in Pietà con l'Addolorata, Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e san Giovanni cm 250x150
Predella cm 261x28 Storie della Vergine - Nascita di Maria, Presentazione al Tempio, Sposalizio con Giuseppe, Annunciazione, Assunzione
Pietro Vannucci, detto il Perugino, L'Annunciazione, s Maria Nuova, Fano in HD 1080 (manortiz)
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino – Annunciazione
olio su tavola, 212 x 172 cm
1488-1490. Chiesa di Santa Maria Nuova, Fano
L'Annunciazione, oggi conservata presso la chiesa di S. Maria Nuova, fu realizzata dal Perugino tra il 1488 e il 1490 per l'Ordine dei francescani osservanti di Fano. L'opera raffigura l'Angelo del Signore che, recante in mano il giglio bianco simbolo della purezza, porta l'annuncio alla Vergine pacatamente sorpresa durante la lettura di un libro. La scena si svolge secondo uno schema composto e piacevole entro una struttura architettonica di pilastri e volte che dirige lo sguardo dello spettatore verso il paesaggio collinare aperto sullo sfondo; in alto si trova il Dio Padre che, entro un nimbo luminoso circondato da cherubini, benedice l'avvento di Cristo e invia la colomba dello Spirito Santo.
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RAVENNA: La croce torna a “svettare” sulla chiesa di Santa Maria in Porto | VIDEO
Il 28 giugno dello scorso anno tra i tanti danni del nubifragio che aveva colpito Ravenna c’era stata anche la croce in ferro battuto della cupola di Santa Maria in Porto. Era stata infatti rimossa perché pericolante e custodita prima al vicino Museo d’arte della città e poi all’interno della basilica.Giovedì 22 la croce è tornata al suo posto, grazie all’intervento di imprese e di professionisti ravennati, ma non solo. Infatti la piattaforma utilizzata che ha un braccio di oltre 70 metri è di un’azienda di Pescara.Un buon presagio per la Pasqua ha sottolineato il prete Luca Lukanowski che insieme ai parrocchiani attendevano da mesi gli interventi di ripristino della croce. Nell’occasione sono stati fatti anche controlli dell’altra croce sopra la facciata della chiesa.L’intera operazione è costata 8000 euro.
SCARIA una perla nel bosco
Nei boschi di Scaria, presso Lanzo d' Intelvi, sorge da 1.000 anni, isolata, la chiesa romanica dedicata ai santi Nazario e Celso. Il colore grigio delle pietre dei suoi muri ben rifiniti risalta nel verde intenso della vegetazione, come una perla nella roccia. Il silenzio del cimitero che le si affianca, il fascino della struttura semplice e raffinata al tempo stesso, permettono solo di accostarsi con devozione e rispetto. Il campanile, massiccio e assai ben conservato, separato dalla chiesa e posto di fronte allingresso principale, rivela lesistenza di un preesistente impianto fortilizio dellottavo o del nono secolo, a guardia della valletta laterale della Valle dIntelvi che da San Fedele conduce a Lanzo. Il porticato agile e ben integrato si affianca alla chiesa dal 1.630 con pareti affrescate di scene da ex voto a grandezza naturale. Molto interessante quella che rappresenta una morte santa in scorno di un gruppo di demoni che sembrano usciti dalla mano del Bosch , inutilmente convenuti al capezzale e costretti a tornare a mani vuote nel loro fantasioso inferno. Dallo spioncino esistente nel portone principale si vede assai bene linterno ricchissimo di affreschi multicolori. Tra questi il magnifico abside opera di maestro Piero iniziati nel 1516 e laffascinante Ultima Cena del 1520, dipinta da Giovanni Battista Tarilli di Cureglia e dal figlio Cipriano. Nessuno se ne allontanerà senza la promessa di ritornare in un giorno di apertura.