Bevagna Perugia
Cominciamo il nostro tour alla scoperta di questo gioiellino umbro dal punto più alto della città, nelle vicinanze di piazza Garibaldi, da cui si scorgono la chiesa e il convento di San Francesco edificati alla fine del XIII sec. La facciata si presenta con un elegante portale e all'interno percorrendo la sola navata, si ammirano i dipinti di Dono Doni e Ascensidonio Spacca e i resti di affreschi del XVI sec. Alla sinistra dell'altare, protetta da una grata, è esposta la pietra dove, secondo la tradizione, poggiò i piedi San Francesco durante la predica agli uccelli in località Pian D'Arca. Nelle vicinanze troviamo anche una cappella dedicata alla Madonna di Loreto attribuita a Galeazzo Alessi, che presenta un Tabernacolo del XV sec. ed una cupola decorata con pregevoli terrecotte invetriate, attribuite a Santi Buglioni. Scendiamo poi in Piazza Silvestri, centro nevralgico della cittadina, con la sua forma irregolare e molto caratteristica. Qui si trovano il Palazzo dei Consoli e 3 chiese: la chiesa di San Michele, la chiesa di S. Domenico e la chiesa di San Silvestro Giacomo. Il Palazzo dei Consoli pare sia stato costruito da Maestro Prode nel 1270; presenta sulla facciata bifore gotiche e una bellissima scalinata che porta ad un’ampia loggia coperta da volte a crociera. Dal 1886 al suo interno ospita il Teatro Torti, un gioiellino che può accogliere solo 140 posti, interamente decorato dalle sapienti mani di Domenico Bruschi e Mariano Piervittori. La chiesa di San Michele, che fu costruita nel XIII sec.per opera del Maestro Binello e di Rodolfo, presenta un’architetura a tre navate, e nell'interno si trovano le seguenti opere: un Crocifisso ligneo del XV sec.; sculture della Madonna, la Maddalena, e S. Giovanni attribuite al Providoni; una statua d'argento di San Vincenzo di Peter Ramoser realizzata tra il 1785 ed il 1795; un'effìge processionale del 1638 dedicata a S. Vincenzo. La chiesa di S. Domenico e Giacomo del 1291, stata costruita su un preesistente oratorio donato al Beato Giacomo Bianconi dal Comune.La facciata presenta un portale con sopra una lunetta affrescata. Nell'interno (organizzato con una navata), sono presenti nella controfacciata e nell'abside vari affreschi del '300; dipinti del XVI e XVII sec. del bevenate Ascensidonio Spacca (detto il Fantina); sculture lignee del '200; altari settecenteschi.In un'urna, riposano le spoglie del Beato Giacomo. Il chiostro della chiesa custodisce degli affreschi di Giovan Battista Pacetti che raccontano scene della vita del Beato Giacomo. La chiesa di San Silvestro, anch’essa con facciata romanica, ci accoglie con un elegante portale sulla cui sommità poggia una trifora e due bifore. Come riportano le cronache e una lapide posta entrando all’interno della chiesa sulla destra, la chiesa di san Silvestro fu costruita su progetto di Maestro Binello nel 1195 e fu poi restaurata nel 1954. All’interno possiamo notare la presenza di tre navate. Qui sono presenti affreschi di scuola Umbra. Cosa vedere a Bevagna dopo le bellezze di Piazza Silvestri? Percorrete via Santa Margherita per giungere dinnanzi alla chiesa e Monastero di Santa Margherita, ristrutturata nel XVII sec. Qui potrete ammirare un affresco del 1592 di Ascensidonio Spacca e due Pale di Andrea Camassei sistemate sulla emozionante Scala Santa (così chiamata, perché percorrendola, si ottenevano le stesse indulgenze dell'omonima Scala Santa di Roma) realizzata dal Providoni. E' molto interessante scoprire all'interno di Bevagna alcuni importanti resti risalenti all’ epoca romanica: un Tempio del Il sec. d.C., una costruzione termale (del Il sec.d.C.) che preserva al suo interno uno stupendo mosaico; infine i resti del Teatro Romano. Le sale che ospitano i resti delle terme romane (II sec. d.C.) presentano mosaici a grosse tessere bianche e nere che raffigurano tipici soggetti che attingono al repertorio mitologico ed ornamentale di tipo marino: tritone ed ippocampo, polipi, delfini, aragoste. Il teatro romano è oggi adibito a laboratorio per la lavorazione delle ceramiche. Cosa fare a Bevagna a Giugno? Se avete la fortuna di capitare a Bevagna nell'ultima decade di giugno vi imbatterete in una delle più belle manifestazioni storiche di tutta l'Umbria: il Mercato delle Gaite. In questa occasione, personaggi in costume ripropongono antichi mestieri lungo vicoli e ambienti caratteristici, con degustazione di antichi sapori medievali e presentazione delle produzioni artigianali tipiche.
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Bevagna (Umbria) p.za Silvestri palazzo Consoli s. Michele s. Silvestro Teatro Torti Terme Romane
Bevagna
piazza Silvestri
palazzo dei Consoli
san Michele
San Silvestro
Teatro Torti
Terme Romane con mosaici
FRANTOI APERTI IN UMBRIA NEL VIAGGIO IN CAMPER A TREVI, CAMPELLO SUL CLITUNNO, BEVAGNA E ASSISI
La Web TV di PleinAir, con Martino Cazzorla, in Umbria, viaggiando in camper per Frantoi Aperti da Trevi, a Campello sul Clitunno, Bevagna e Assisi.
È il viaggio nel cuore dell’Umbria, sulle colline degli ulivi e dell’olio tra Assisi, Campello sul Clitunno, Bevagna e Trevi.
È proprio da Trevi che ha inizio il viaggio. Comodi gli spazi per la sosta camper, ma soprattutto da qui, in pochi minuti si raggiunge il centro del paese. Il cuore del paese è Piazza Mazzini, con la Torre Civica. Ai viaggiatori e agli ospiti vengono offerte le bruschette con l’olio extravergine.
In piazza c’è anche il mercato con i prodotti tipici, tra cui il caratteristico sedano nero. Le cipolle sono quelle di Cannara, altro piccolo borgo dell’Umbria.
A Trevi la visita inizia da Villa Fabri, palazzo nobile del Seicento con un bel giardino e l’affaccio sulle colline e sugli uliveti.
Al suo interno, non solo la chiesetta, completamente affrescata, ma anche le stanze con i preziosi dipinti sui soffitti. Anche qui, olio e aziende olearie a proporre la produzione 2019. Nel centro storico c’è la chiesa di San Francesco, con la mostra e il concorso sui bonsai, e gli ulivi lavorati a bonsai.
La Pinacoteca custodisce importanti dipinti, polittici e crocifissi dell’arte umbra e in queste sale è allestito anche il Museo Regionale della Civiltà dell’Olio che racconta la cultura e la tradizione dell’ulivo a Trevi.
Poi di nuovo in camper, lungo la via Flaminia, con direzione Fonti del Clitunno, parco naturalistico dove arriviamo che è quasi sera. Per una sosta intermedia, durante il viaggio, suggeriamo Bevagna. Tanti i camper nell’ampia area di sosta, con i servizi essenziali per carico e scarico.
L’area si trova poco fuori la cinta muraria, vicinissima ad uno dei frantoi aperto di Bevagna: è questo il momento dell’arrivo delle olive, dello scarico, della pesatura e della spremitura.
La piazza principale del paese dista pochissimo. Qui sia affacciano il Palazzo dei Consoli e ben tre chiese: la chiesa di San Michele, la chiesa di S. Domenico e la chiesa di San Silvestro Giacomo. Per le vie si respira un’aria antica, con architetture del mondo romano e del medioevo.
Da Bevagna, di nuovo in camper per raggiungere Assisi. Più o meno mezzora di strada per raggiungere il Parcheggio Porta Nuova, comodo e vicino, con le sue scale mobili che accompagnano fino all’ingresso del borgo antico e alla chiesa di Santa Chiara.
Prima di arrivare in piazza si può far visita alla Cattedrale di San Rufino, con la facciata originale e le grandi navate. Da qui, seguendo le indicazioni, si può salire fino al castello o meglio alla Rocca Maggiore che con le sue mura domina la valle del Tescio mentre lo sguardo spazia sui tetti di Assisi.
Ma Assisi vuol dire San Francesco con la tomba e la Basilica o meglio il grande complesso monastico della chiesa superiore, con gli affreschi di Giotto e Cimabue, e della chiesa inferiore. All’esterno si apre il grande chiostro di papa Sisto IV da cui si accede al percorso museale.
Qui l’arte, la fede, la storia ma anche UNTO, per far festa con l’olio nuovo e i prodotti umbri, ad Assisi. È l’accoglienza anche per i viaggiatori in camper, nella piazza del Comune, con i prodotti e le tipicità dell’Umbria con i formaggi, i salumi e il tartufo.
Tipicità, profumi, sapori, ma soprattutto olio e frantoi aperti. Per questo una navetta ci accompagna a far visita a Le Vecchie Macine.
Questi sono i Frantoi aperti per far conoscere le olive, la loro lavorazione e il buon olio. In internet sul sito frantoiaperti.net tutto il programma degli eventi e delle manifestazioni fino all’8 dicembre nei piccoli grandi Borghi Medievali dell’Umbria.
Chiesa di San Michele, Bevagna
Il Mercato delle Gaite Bevagna 2012 - Nokia N8
Il Mercato delle Gaite Bevagna 2012 Un viaggio nel medioevo - Nokia N8
Torre del Colle Bevagna - Microcamera Samsung U10
Torre del Colle è una piccola frazione del comune di Bevagna in Umbria. Risale all'anno 1000 e ha conservato l'aspetto del borgo medievale.
hhtp://zambotti.net
111210 Aspettando S.Nicolò
Vittorio Veneto - La sera del 5 dicembre a Vittorio Veneto bambini e adulti riscoprono un'antica tradizione, aspettando San Nicolò e i suoi regali in un modo del tutto particolare! (Tenda Tv)
Concerto inaugurazione Oratorio di San FIlippo Neri
25 Settembre 2015 -Concerto inaugurazione Cappella Oratorio di San Filippo Neri dopo il restauro
Lando Fiorini - Roma nun fa la stupida stasera
ICHTHYS - Performance di Maurizio Tiberti - Basilica SS Quattro Coronati - Chiostro - Roma 2010
ICHTHYS -- 2010 di Maurizio Tiberti, istallazione e performance: alluminio, plastica, inchiostri (25 x 9 cm)
Il Complesso Monumentale dei Santi Quattro Coronati sul Colle Celio è tutelato dal 1564 dalle Monache Agostiniane.
Nel Chiostro cosmatesco, inciso su lastra di pietra tra colonnine, c'è un pesce che è segno evoluto da precedenti credi pagani e da vari sistemi mitici, fino a simbolo segreto dei primi cristiani. Quale vocabolo greco ICHTHYS / pesce è l'acrostico di Gesù Cristo Salvatore Figlio di Dio.
Nella pietra, nelle curve del disegno furtivo ma esplicito è inscritto XP, monogramma greco di Cristo, l'emblema che secondo la leggenda apparve a Costantino prima della battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.), vittoria che garantì all'imperatore la successione, la consapevole trasformazione della devozione del Sol Invictus e radicò il credo cristiano.
Il Complesso Monumentale, limitrofo a luoghi deputati ad accampamento militare, i castra peregrina, conserva questo segno, inciso allora sugli scudi, fissato ora nella pietra e nel tempo da ignoti maestri scalpellini.
Il pesce è metafora presente spesso in Agostino (Tagaste 354-430) al quale s'ispira la Regola adottata dalle Monache; egli nei Discorsi parlò, in attinenza alla mistica del numero, della simbologia dei pesci, i 153 della Miracolosa Pesca descritta nei Vangeli (Iohannem,21,11) che indica i connotati della nascente Ecclesia, cogliendo la portata prefigurativa dell'avvenimento.
Agostino maestro con le Confessioni della scrittura ad alta voce, rara scrittura estetica, emotiva, vocale, nuova modalità espressiva, come Dottore della Chiesa è festeggiato il 28 agosto.
In coerenza con la solennità, nel Chiostro Maurizio Tiberti attualizza il segno trovato nella pietra, XP, il pesce come un ready made contemporaneo che veicola significati universali fin dentro una AGAPE FRATERNA, banchetto partecipato con cibi e bevande, celebrativo dell'Ultima Cena e dell'Eucarestia: agape in tarda lingua latina significa Amore. Con 12 oggetti poetici odierni la performance di acqua e di elementi di Maurizio Tiberti si colloca nella fontana che, essa stessa singolare assemblaggio testimoniale di epoche e culture, è uno storico ready made. Anna Giannandrea
STILL MOTION MOVIE - ICHTHYS - 2010
Campane di San Paolo Ripa d'Oglio (CR)
Parrocchia della Conversione di San Paolo 3 campane in Mib4 Distesa a 2 campane per la S.Messa festiva delle 8
Sulle tracce dei templari
Escursione gratuita promossa dal G.A.L. Alta Umbria nei luoghi dei Templari nel Parco regionale del Monte Cucco.
Domenica 27 luglio 2014
Campane di Nichelino (TO) - Chiesa di San Damiano
Chiesa di San Damiano
via Pracavallo 65, Nichelino (TO), zona Carrefour
3 campane: mib4 (elettrificato, ubicato nel campanile del playmobil), sib4 e do5 (a corda)
* * *
plenum
scusate se il video risulta un po' mosso ma non pensasvo suonassero anche le campane a corda e così ho preferito abbandonare il cavalletto per riprendere entrambe le postazioni campanarie :)
Le campane di Gubbio (PG) - Palazzo dei Consoli
Le campane di Gubbio (PG)
Torretta campanaria del Palazzo dei Consoli
3+1 campane montate sulla torretta (campanone a slancio e le altre fisse) hanno da sempre svolto un ruolo chiave nella vita dei cittadini eugubini, tanto che il complesso viene affettuosamente chiamato “la voce di Gubbio”, grazie ai timbri molto particolari che permettono una facile ed immediata identificazione. L’unica elettrificazione riguarda lo scandire del tempo (rintocchi delle ore sul campanone e dei quarti sulla mezzana, battuti assieme al campanone stesso), ed è stata compiuta probabilmente ai primi del 2000 dalla Trebino. Il progammatore è un piccolo Digital Clock Zenit – TR 2000.
Ecco i datti delle campane:
- Do3 crescente, rifuso per la settima e ultima volta il 30 Ottobre del 1769 sotto gli Arconi di Piazza Grande da Giovanni Battista Donati de L'Aquila e dal suo allievo Angelo Mari di Torre de’ Passeri (PE), a cui collaborò anche Domenico Fiorelli di Ferentillo (TR), che rifuse anche l’attuale campanone di San Giuseppe da Copertino ad Osimo. Fu sollevato da Piazza Grande e montato il 20 Marzo 1770. Ha un diametro di 143 cm e un’altezza di 152 cm, per un peso di 19,66 quintali, cui si aggiunge il batacchio a pera di 1,14 quintali (forgiato dal maestro Gioacchino Passalacqua di Foligno). Oltre a ricordare i fonditori e la data di fusione, e la dedicazione ai 3 patroni di Gubbio (Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio Abate), esso reca l’iscrizione in latino “Il Signore nostro Gesù Cristo per intercessione della Santissima Concezione della Beata Maria Vergine e dei Santi Giovanni e Ubaldo liberi questa città dal flagello del terremoto, dal fulmine e dalla tempesta e da ogni male, Amen. L’attuale ceppo in legno di cerro è stato costruito nel 1979 da Renato Bianchi de Pignolino di Monteluiano di Gubbio.
- II: Sol3 crescente, fusa nel 1678, è sistemata sotto l’arcata che guarda la pianura. Essa si ruppe sul punto di battuta interno nel 1964, ma la ditta Fagan di Vicenza riuscì a saldarla, restituendole il suo suono inalterato.
- III: Fa4, fusa nel 1289, è sistemata sotto l’arcata che guarda il Monte Ingino, e probabilmente proveniva dal vecchio Palazzo del Comune.
- IV: La4 calante, fusa nel 1342 e posta sulla sommità della torretta, purtroppo inutilizzata. Un tempo veniva usata per avvisare agli studenti l'inizio delle lezioni, per questo motivo gli fu dato il soprannome di Scoletta.
- Di seguito sono riportati i precedenti 6 campanoni, cui si dice che i loro bronzi siano contenuti nell’attuale:
I: 1380, fonditore ignoto;
II: Gennaio 1446, fonditore ignoto;
III: 5 Novembre 1503, Matteo Nicolai da Sant'Angelo in Vado (SV);
IV: 11 Febbraio 1582, Giuseppe Compiani di Fermo;
V: 15 giugno 1716, Antonio de Nicolai e Giovanni de Galantis;
VI: 15 Luglio 1766, Giulio Casali di Ancona.
Ecco qua l'elenco delle suonate durante l'anno:
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Suonata: Rinterzo solenne egubino eseguito dalla compagnia del Palazzo dei Consoli con il campanone a rinterzo e II-III a scampanio per i 250° anniversario del campanone e per la S. Messa solenne pontificale delle ore 10.00 celebrata in Cattedrale nel 59° Raduno Nazionale di Suonatori di Campane (25 aprile)
A presto da Campanaro41 :-)
Nota: questo è l'ultimo video del 59° Raduno dei Campanari.
Giovedì 25 aprile, ore 9.30
Campane della Parrocchia di S. Giovanni Battista in Jesolo (VE) (05) BUONA EPIFANIA 2016!!
Suonata festiva delle 18:00 per la messa delle 18:30.
Concerto di 6 campane Do3 fuse da De Poli di Vittorio Veneto nel 1961 ed elettrificate a slancio dalla ditta Vanin Mario di Trebaseleghe.
Questo video non è stato girato il giorno dell'Epifania, ma neanche la sua vigilia, bensì sabato 09/01/2016.
Nel video si vede del fumo e in sottofondo si sente la distesa a 5 campane.
Quel fumo corrisponde al Pan e Vin, una tradizione delle zone di Jesolo, San Donà e vicinanze.
Normalmente si accende il 5/01, ma quest'anno pioveva e quindi è stato fatto il sabato dopo.
Il 5/01/2016, ha comunque, come di consueto, suonato il Plenum, che non sono riuscito a riprendere, perché ero impegnato ad accendere il Pan e Vin sul piazzale del mio Campanile Personale.
Pillole di Storia sul Pan e Vin (fonte Wikipedia).
I falò di inizio anno sono una tradizione popolare dell'Italia nord-orientale consistente nel bruciare delle grandi cataste di legno e frasche nei primi giorni di gennaio, solitamente la vigilia dell'Epifania. Data la sua larga diffusione, ne esistono moltissime versioni e denominazioni: in Friuli è detto pignarûl (o, in alcune zone della Bassa friulana, cabossa) in Bisiacaria seima, nelle provincie di Treviso e Venezia panevìn o panaìn (da pan e vin pane e vino, in segno di augurio per un anno di abbondanza), ma anche pìroła-pàroła, vècia (vecchia: le pire possono assumere la forma di un fantoccio), fogherada e bubarata, nel basso Friuli e nel Veneto Orientale foghèra o casèra, nel Veronese e nel Polesine briolo, buriolo, brugnèlo, brujèo, bruja e simili.
Nelle zone di Bologna e Modena si usa bruciare un fantoccio raffigurante un vecchio (falò del vecchione) nella Notte di San Silvestro.
Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana. I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato. Mentre il falò ardeva, i contadini in cerchio gridavano e cantavano varie formule augurali.
Rimasta intatta come rituale da svolgersi nella vigilia dell'Epifania, ancor oggi la fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si può bruciare la vecchia posta sopra la pira di legna).
Il rogo è talvolta benedetto dal parroco e lo scoppiettare dell'acqua santa nel fuoco viene identificato con il demonio infuriato che fuggiva.
La direzione del fumo e delle faville (talvolta alzate di proposito dai contadini usando una forca) viene letta come presagio per il futuro. Si notino i seguenti detti popolari:
« Pan e vin,
la pinsa sotto il camin.
Faive a ponente
panoce gnente,
faive a levante
panoce tante »
(IT)
« Pane e vino,
la pinza sotto il camino.
Faville a ponente
pannocchie niente,
faville a levante
pannocchie tante
(Basso Trevigiano)
« Fuive verso sera
poenta pien caliera.
Fuive verso matina
poenta molesina.
Fuive a meodì
poenta tre olte al dì.
Fun a bassa
poenta pien cassa »
« Faville verso ovest
calderone pieno di polenta.
Faville verso est
polenta molliccia.
Faville verso sud
polenta tre volte al giorno.
Fumo verso sud
cassa piena di polenta »
(Veneto Orientale)
« Se il fum al va a soreli a mont,
cjape il sac e va pal mont.
Se il fum al va a soreli jevât,
cjape il sac e va al marcjât »
« Se il fumo va a occidente,
prendi il sacco e vai per il mondo [emigra].
Se il fumo va a oriente,
prendi il sacco e vai al mercato [a vendere il raccolto] »
(Friuli)
Un'altra credenza ritiene che la caduta della croce o del palo che sostiene le pire possa portare male. In alcune zone esso doveva restare in piedi per almeno otto giorni.
Il rito dei fuochi è anche un momento in cui la comunità si raccoglie per stare in compagnia. Viene accompagnato dalla degustazione di vin brulè e di pinza, focaccia tipica di questa festa e cotta talvolta tramite gli stessi roghi. Attualmente, per l'occasione possono venire organizzati spettacoli pirotecnici.
6^: diametro 85,8 cm, spessore 5,9 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota La3
5^: diametro 95,4 cm, spessore 6,6 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Sol3
4^: diametro 107,4 cm, spessore 7,5 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Fa3
3^: diametro 114,2 cm, spessore 7,8 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Mi3
2^: diametro 128,9 cm, spessore 8,9 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Re3
1^: diametro 145,3 cm, spessore 10,2cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Do3
Video 104
Campane della Parrocchia dei SS. Rita e Niccolò in Foligno (PG) (01) v.124
Plenum delle 17:45 per la messa feriale delle ore 18:00.
Concerto di 2 campane a slancio elettrificate dalla OES, + un sonello a corda, col ceppo in legno:
I: Lab3 crescente
II: Do4 calante
Questa graziosa chiesa si trova nel centro di Foligno, vicino a molte scuole, tra cui le è proprio attaccata l'Istituto Comprensivo G.Piermarini, e il campanile è ben visibile dal Liceo Scientifico G.Marconi.
Questo plenum è la suonata feriale/festiva/solenne, oltre ad essere usato anche come suonata funebre XD. Di fatto, vi è solo un'altra suonata alternativa questa, ed è il 3-4-5-1 suonato a mezzogiorno per l'Angelus :D.
Dopo ben 3 buchi nell'acqua, finalmente ce l'ho fatta! Era ora! Ci tenevo a mettere queste campane in rete, in quanto, dalla mia classe, le sentii suonare molte volte per dei funerali. E allora... Una volta informatomi dell'orario della messa feriale... Musicista97 si è subito precipitato qui :D. Eheheheheheheh! Lo so, fosse mi sono attaccato un po' troppo alle campane... :D.
Il video inizia dalla facciata molto semplice, inquadrando la sommità (zoomando sulla grande finestra) e il portone.
Per farle vedere bene mi sono messo (pensate un po'!) proprio nella mia scuola, il Liceo Scientifico (immaginate le prese in giro dei miei compagni di classe, visto che oggi c'erano i colloqui... XD), perché era l'unico punto in cui farle vedere bene, penalizzando un po' il suono (perché le campane oscillavano in senso laterale rispetto alla telecamera); tant'è vero che ho dovuto anche zoomare al massimo (ve ne rendete conto quando finisce la suonata e zoomo indietro...), e infatti la qualità non è eccelsa, anzi... La telecamera tremava non poco! Però il risultato non è malvagio... Certo... Non è un video da Musicista97, ma cmq ci tenevo a mettere queste campane in rete dopo ben 3 buchi nell'acqua!!! Mi sarei potuto mettere anche vicino alla chiesa, ma le campane si sarebbero viste poco o nulla, e poi... Quella zona è piena zeppa di mariuoli, tra i quartieri più brutti di Foligno :D. E se mi vedevano con la telecamera... Addio ai momenti di gloria XD. Ahahahahah! Quindi, alle 17:51 (il programmatore è in ritardo di addirittura 6 minuti!) si avvia il plenum, che dura all'incirca 1 minuto.
Il video prosegue con la videata alla bellissima chiesa, inquadrando l'abside e qualche statua.
E per finire... Solita videata al programmatore OES, che assomiglia molto a tutti i programmatori delle campane del centro di Foligno.
Che dirvi... Per Domenica ho in mente bei video... Non so quanti ne farò, anche se su per giù dovrebbero essere abbastanza XD. Intanto... Buon fine settimana!
Campanone della Torre Civica di Osimo (AN) v.474
Distesa del campanone alle ore 17:45 (dura poco più di 1 minuto) per il consiglio comunale riunito alle ore 18:00.
Concerto di 3 campane elettrificate dalla De Santis di Fermo nel 1980-81, di cui il campanone a slancio e le 2 piccole fisse:
I: Do3 calante (batte le ore), rifusa nel 1797 da Francesco Pasqualini di Montedinove (AP) col bronzo della precedente campana datata 4 marzo 1544, originariamente dedicata a Santa Corona. Su di essa sono raffigurati un Crocifisso, San Vittore, lo Stemma Comunale di Osimo e lo stemma della fonderia sotto l’Agnello Mistico. Ha un diametro di 144 cm e uno spessore di 10 cm. Pesa 18 quintali circa.
Iscrizioni: “IN HONOREM DEI B • MARIÆ VIRG • ET SS • MM VICTORIS ET CORONÆ PATRON • REMPVB • GERENTIBVS HIERONIMO BLASIO
SILVESTRO IANNICOLI ANTONIO BONFILIO ET HIERONIMO VVLPONIO PRAEFECTIS OPERI PACIVNDO MARCO ANTONIO TALLEONIO
HIERONIMO BLASIO • CHRISTVS VINCIT CHRISTVS REGNAT CHRISTVS IMPERAT • CHRISTVS NOBISCVM STATE ANNO DOMINE MDCCXCVII”
II: La#3 (batte i quarti assieme al campanone), fusa da Gianbattista e Domenico Donati de L’Aquila nel 1771 (2 anni dopo il Campanone di Gubbio). Su di essa sono raffigurati un Crocifisso con 7 scalini, una Madonna col Bambino e lo stemma comunale. Ha un diametro di 80 cm e uno spessore di 5,8 cm. Pesa 3,1 quintali circa.
Iscrizioni: “FVDIT • PULSANDIS • HORIS • IO • BAPTA • DONATVS • AQUILENSIS • ET • DOMENICVS • DONATVS
• DE • FERENTILLO • MAGISTRATUM • GERENTIBVS • DOMINICO • BLASIO • VINCETIO BUTTARIO
• FRANCO • LEOPARDIO • BARTHOLOMEO • VIVANIO • ANNO • DOMINI • MDCCLXXI
III: Si3, rifusa nel 1803 da Luigi Pasqualini di Montedinove (AP) col bronzo della precedente campana datata 4 marzo 1544, originariamente dedicata a Santa Tecla. Su di essa sono raffigurati la Madonna in trono sorretta da angeli e un Crocifisso con Angeli che raccolgono il Suo sangue dentro delle coppe. Ha un diametro di 69 cm e uno spessore di 4,6 cm. Pesa 2 quintali circa.
Iscrizioni: “A. D. MDCCCIII MENSE IVNIO RESTAURATA • AC • B M. V. SSMI • ROSARII NEC NON SS • MARTYRIBUS VICTORI ET
• CORONAE CIVITATIS PATRONIS DICATA • NOB • VIRIS COM • PETRO DOMCO • LEOPARDI • RAYMVNDO FLORENTIO MAR
TORELLI • ANTONIO AVDITORE CALISTI • IACOPO STELLA REPVBLICAM GERENTIBVS • ALOYSIVS PASQVALINI FVDIT”
Si ringrazia la Dott.ssa Simona che con tutte le difficoltà presentate all’ultimo minuto, è riuscita a contattare una persona che azionasse il campanone: per errore vengono fatte rintoccare contemporaneamente le 2 grosse, dopodiché la distesa sembra partire, ma subito dopo si ferma. Alla fine, per grazia ricevuta… Ha preso finalmente slancio, anche se solo per 1 minuto di impulso. Quantomeno ho rimediato alla tremenda sola avuta alla festa patronale di S.Giuseppe da Copertino! Da sottolineare anche la meccanica spartana ma allo stesso tempo molto dolce, tipica delle elettrificazioni indistruttibili degli anni ’80. Per il censimento completo vi rimando su quest’articolo stilato da Cinquinosuper , mentre se volete sentire la breve meridiana eseguita per l'Angelus feriale vi rimando qui . Nelle inquadrature iniziali è possibile ammirare l'orologio principale della torre civica, l'orologio secondario collocato nel lato adiacente, la meridiana Tempus Fugit e il campanile della concattedrale di S.Leopardo.
life in gubbio
life in gubbio
backstage allestimento piazza grande
29/08/09 Gubbio
Tiburno.tv - Sempre più turisti si sposano a Tivoli
servizio di Veronica Altimari
Nell'ultimo anno, su 200 riti civili, 80 erano coppie di turisti che hanno deciso di celebrare a Tivoli il loro giorno più importante. Danesi, giapponesi, russi americani. Il matrimonio e il suo indotto. Un'opportunità concreta per la città, la sua economia e la promozione del turismo. Fino ad oggi, gli sposi hanno dovuto accontentarsi della bellissima sala all'interno di palazzo San Bernardino. Ma è evidente, che la città potrebbe mettere a disposizione ben atre risorse storico-culturali. Alessandra de Notaristefani di Vastogirandi, commissaria prefettizia di Tivoli, non ha dubbi: E' una possibilità concreta per la città e stiamo quindi valutando l'ipotesi di utilizzare Rocca Pia, una volta ultimati i lavori di restauro, da avviare con una massiccia promozione e l'aiuto del consorzio Tivoli Incoming. Le telecamere di Tiburno sono state invitate quindi al matrimonio di Mosegart e Simon. Due ragazzi danesi che hanno coronato il loro sogno d'amore: sposarsi nella città che ospita Villa D'Este. Peccato però che, proprio a causa della mancanza di coordinazione e di una burocrazia ferrea, non vi hanno potuto accedere nemmeno per fare uno scatto. Ma forse anche questo un giorno cambierà.
Stella Nova ''n fra la gente, Presepe Vivente Medievale - Bevagna
«Come scrisse Niccolò Cusano, i re Magi sono la prova dell’universalità del Cristianesimo, l’anello di congiunzione tra il messaggio del Dio d'Israele e l'intera umanità e il momento storico che stiamo vivendo ne rende le figure quanto mai attuali. Il 29 e 30 dicembre saranno loro i protagonisti del ‘percorso animato’ che accenderà il cuore di Bevagna, dilatato a simboleggiare tutto il mondo conosciuto, dal Monte Usida a Betlemme, con al centro Gerusalemme.
Ma come allestivano un presepe vivente i bevanati degli anni trenta del Trecento, già tanto devoti al patrono Giacomo Bianconi? Ispirati dai testi di antichi ludi, sermoni e sacre rappresentazioni umbre, centinaia di figuranti, grandi e piccini, animeranno Piazza Silvestri – dominata dalla Stella e dal Monte Persiano – con il mercato e le botteghe artigiane delle quattro Gaite, i suoni e i colori di musici e giullari. Fra canti e letture sacre, nella chiesa di S. Silvestro (Gerusalemme) i Magi incontreranno Erode nella sua reggia e a San Michele (Betlemme) parleranno i Profeti e la Sibilla, l’Angelo dell’Annunciazione, Maria e Giuseppe; dopo la sosta a una taverna medievale, i visitatori entreranno nei giardini parrocchiali, dove l’Angelo visiterà i Pastori e i Magi renderanno omaggio al Bambino nella Grotta. Ma attenzione: il viaggio non inizierà nel XIV secolo, e neppure nel 2018, bensì nel 1874, all'interno di una bottega di presepi...»