Asti (Piemonte) chiesa di Nostra Signora Portae Paradisi - video + slideshow
La chiesa di Nostra Signora Porta Paradisi, comunemente detta dagli astigiani Madonna del Portone, è una chiesa cattolica, edificata inglobando la porta della cinta muraria dell'antico borgo di San Marco (l'odierno Rione Santa Caterina), sulla quale venne poi costruita la primitiva chiesetta, ora incorporata nel santuario.
Del vecchio tempio non rimane che il piccolo presbiterio, che è stato innestato all'abside del nuovo santuario. Questo è in stile romanico-bizantino, con tre navate e due grandi cappelle delle stesse dimensioni a forma del coro, a crociera latina. Il braccio trasversale misura 35,25 metri. La cupola si innalza a 41 metri dal pavimento, sormontata dal cupolino alto 4,5 metri, su cui poggia la statua di 3 metri della Vergine, opera del bolognese Milani.
Nel 2002, in occasione del centenario della nascita del nuovo santuario, è stata abbellita la facciata con mosaici e statue che raffigurano i Santi della tradizione astigiana.
La cripta, costruita nel 1930, serve per le celebrazioni liturgiche invernali; caratteristiche sono due cappelle-diorama che raffigurano la Natività e la Sepoltura di Cristo, con statue in legno a grandezza naturale.
Giungendo al santuario dalla via posteriore, si percorre ancora un tratto della vecchia strada che attraversava l'antica Porta alla città. Questa strada, ormai trasformata in un'ampia gradinata, presenta a metà l'immagine votiva di un Ecce Homo. Di fronte, una volgare pietra incastonata nel muro. Narra la leggenda che il sasso, scagliato da un blasfemo contro l'immagine sacra, sia stato respinto dalla stessa e conficcatosi dov'è tuttora. La strada prosegue passando sotto i resti della Porta, posteriormente alla chiesa, per giungere in un parco in cui è ricostruita a grandezza naturale la grotta di Lourdes.
Le campane di Rocca Grimalda
Oratorio San Giovanni Battista e Ss Trinità
5 Campane in Fa Fonditore Achille Mazzola 1947
Festa del Martirio di San Giovanni Domenica 25 Agosto 2019
Segnali di buonsenso: niente rimozione della ghiaia
LUCCA - Al termine di una lunga riunione, Comune e Soprintendenza sono riusciti a trovare l'accordo sulla sistemazione dell'area dell'ex campo Balilla. Lo stabilizzato resta dunque fino all'allestimento del padiglione Carducci.
Diocesi di Acqui - Messa del Sacro Crisma (VIDEO)
Acqui Terme, 18 aprile 2019. Alcuni momenti della messa del Sacro Crisma presso la Cattedrale di Nostra Signora Assunta dove il vescovo, mons. Luigi Testore ha consacra gli olii santi: il crisma (usato nel battesimo, nella cresima e nell'ordinazione dei presbiteri e dei vescovi), l'olio dei catecumeni (usato nel battesimo) e l'olio degli infermi.
Campane della Parrocchia di San Giacomo dall'Orio in VENEZIA v.434
Distesa della mezzana (dura 1 minuto e 45 secondi) per l'Angelus feriale/festivo delle 12:00
Concerto di 3 campane in Fa3 + due sonelli fuse da fonditori ed in epoche diversi con le tre maggiori e il sonello grande elettrifcate a slancio (anche se suona solo a rintocchi per motivi di spazio) e il sonello piccolo che si trova su una vela sul tetto della chiesa è inceppato a mezzoslancio manuale.
Dal video precedente, di certo insolito dallo standard di video di questo canale, si ritorna ai classici video di campane.
Siamo ancora una volta all'interno dei video girati durante il bellissimo periodo delle vacanze natalizie.
Questa volta ci troviamo nella stupenda Venezia, città unica e meravigliosa che nell'ultimo periodo la vediamo sempre martoriata dai fenomeni dell'acqua alta che l'hanno interessata purtroppo anche al mattino di Natale.
Il video, invece, è stato girato il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano in cui mi sono recato a Venezia per fare un giro.
Ho così deciso, visto che ero in zona, di riprendere le belle campane di San Giacomo dall'Orio a mezzogiorno.
Una volta arrivato nei pressi della chiesa ho fatto le riprese panoramiche (purtroppo non tantissime perché ero di passaggio) e poi mi sono messo in posizione per riprendere.
Puntuale parte la distesa della mezzana che, fatalità, corrispondeva proprio al punto dove mi ero messo in posizione (in effetti la campana che vediamo in movimento è proprio quella in primo piano)..
Sentita dal vivo bisogna dire che è veramente una bella campana come il Plenum, del resto, che è già stato ripreso ma che spero di riprendere al più presto.
Dopo la ripresa, ho continuato il mio giro a Venezia che ha portato un altro, seppur deludente, video.
Prima di chiudere la descrizione con i dati, però, ho alcune cose da dire riguardo il video precedente.
Come tutti avrete visto, il video pubblicato lunedì scorso, 6 gennaio, possedeva dei contenuti decisamente differenti dai soliti.
Ho infatti deciso, essendo anche organista oltre che campanaro, di pubblicare un video che riportasse il concerto di inaugurazione dell'organo della mia parrocchia che si è tenuto il 13 dicembre 2019 a seguito di un importante restauro.
Nonostante l'argomento diverso dal solito direi che posso rimanere molto contento.
Credevo infatti che riuscisse a malapena a raggiungere le 100 visualizzazioni (anche perché è molto lungo) mentre è veramente stato un successo che mi ha spinto a pensare di riproporre anche in futuro alcuni video d'organo.
I: Fa3, fusa da Canciani e Bazo di Venezianel 1847;
II: Sol3, fusa da Lucio Broili di Udine nel 1955;
III: La3 crescente, fusa da Pietro Bazo di Venezia nel 1856;
Sonello grande: Fa4 crescente, fuso da Pietro Colbachini di Bassano del Grappa nel 1908.
Video 434
Cesare Fagiani: Bomme e campane, ecche Langiane! (poesia dialettale lancianese)
TESTO ORIGINALE
Bande e campane!
ecche Lanciane :
sopra tre còlle
tra sole e stelle
nche la Maielle
quasi vicine
e nu strapizze
all'atru pizze
fatte di mare.
Ecche 'sta care
Lanciana mè
proprie addò sta .
Bomme e campane !
Ecche Lanciane:
orte e ciardine,
chiese e funtane,
gente frentane,
cante e camine,
core a la mane,
cipolle e pane
ma ... coccia 'n terre ! ...
Pure la guerre!
Ne j' tuccà
la libbertà!
O genta furastere
venètele a vidè se è lu vere
che, oltre 'sti bellezze,
Lanciane te di chiù 'na giuvenezze
che vale, e 'n cuscienze ve le diche,
lu chiù spellite: Dì la benediche !
Nato a Lanciano (CH) da Alfonso, tipografo nella casa editrice Rocco Carabba ed appassionato di poesia dialettale, e da Anna Scaccia, iniziò sin da bambino ad interessarsi di poesia e letteratura. Dopo aver frequentato per alcuni anni la scuola tecnica, negli anni del conflitto fu costretto ad interrompere gli studi e ad impiegarsi anche lui, come il padre, nella casa editrice. Ciò nonostante, nel 1920, conseguì da autodidatta il diploma magistrale presso la Scuola Normale di Chieti, iniziando ad insegnare nello stesso anno materie letterarie presso la Scuola di Avviamento Industriale di Lanciano. Nel 1923, vinto il concorso nei ruoli dell'insegnamento elementare, venne assegnato alla Scuola della fraz. Verratti di Casoli (Chieti). In quest'epoca compose in dialetto le commedie, rimaste inedite, A la fére de lu bòn' cunzìje (Alla festa della Madonna del Buon Consiglio) e 'Na parentézza a la ritòrne (Una parentela a circolo).
Nel 1924 sul periodico locale Bagliori di Fiamma furono pubblicate alcune sue poesie.
Nel 1926 sposò Candida Di Santo, insegnante e poetessa, trasferendosi poi, nel 1929, a Lanciano, ove rimase per il resto della sua carriera, insegnando nelle locali Scuole Elementari.
Nel 1930, nel Teatro Fenaroli di Lanciano, venne messo in scena il suo dramma per ragazzi La mamme che nen mòre (La mamma che non muore); uno dei piccoli attori, allievo del Fagiani, era il futuro scrittore Eraldo Miscia, all'epoca decenne.
Nel 1933, in appendice alla raccolta paterna Lu Done, (Il Dono, raccolta di versi ispirata alla tradizionale sfilata di carri dell'8 settembre in omaggio alla Madonna), apparvero una ventina di sue liriche.
Negli anni seguenti, la passione letteraria prese forma in un'intensa attività, accompagnata da riconoscimenti letterari, tra cui diversi premi in concorsi di poesia, ma anche e soprattutto da un buon successo popolare, (molte delle sue composizioni vennero messe in musica per le canzoni delle rappresentazioni folcloristiche abruzzesi), gratificazione speciale per un poeta che traeva ispirazione dalla vita semplice dei ceti più umili della gente abruzzese a cui la sua attività didattica lo avvicinava, e a cui egli intimamente intendeva rivolgersi; il Fagiani venne quindi incoraggiato a pubblicare la sua prima raccolta di versi dialettali Luna Nova (Lanciano, 1949), che mette insieme poesie scherzose e sentimentali, ritratti di conterranei illustri, testi per canzoni e odi d'ispirazione religiosa, nonché le notevoli Pagine di Storia, (memorie personali degli avvenimenti bellici e della rivolta antinazista lancianese dei Martiri ottobrini del 6 ottobre 1943), seguita, nel 1953, dal secondo volume di versi Stamme a sentì ca mò te la reccònte, (Stammi a sentire, ora ti racconto), con introduzione di Italo Testa, compendio di liriche di vario argomento sullo stile dell'illustre conterraneo Modesto Della Porta, ma sempre genuinamente ispirate alla schiettezza arguta, all'allegria festosa, alla comunicativa cordialità (I.Testa).
In omaggio appassionato al suo dialetto e alla sua gente, Fagiani non mancò di dipingere in testi destinati al teatro la lingua e le usanze dei ceti più modesti e semplici, con la raccolta Teatro Abruzzese (Lanciano, 1961), composta dalla commedia in versi in tre atti Sciò-llà (Pussa via!, Fatti da parte), dalla commedia in prosa Lu crivelle, (Il crivello, rappresentata nell'aprile del 1959 al Teatro Fenaroli di Lanciano), e da La feste di Sant'Eggìdie (La festa di Sant'Egidio), sulla tradizionale Festa lancianese del 1º settembre, rappresentata a Lanciano nel settembre del 1957.
Nel 1965 quattro suoi componimenti vennero pubblicati nella raccolta Lu pijatòre de le feste (L'impresario di bande musicali, Pescara, 1965).
L'8 novembre 1965 Cesare Fagiani muore a Roma all'età di 64 anni. L'inedito, e incompiuto, Fenestre Aperte (Finestra Aperta), viene pubblicato nel 1966, a cura di Giuseppe Rosato.
CICLISMO GIOVANISSIMI Valdengo (BI) Categoria G3
Grande vittoria di Stefano Antonio Minuta, secondo Matteo Lovati, terzo Tommaso Rossini.
§.11/15 - Campanile a festa, a Solopaca, quando arriva la Madonna del Roseto nella Chiesa Madre
Campane di Tirolo (BZ), mezzogiorno
Angelus di mezzogiorno, la campana suona a tre riprese.
Campane della Cattedrale di San Nicola Pellegrino in TRANI (01), v.045
Trani, Cattedrale di San Nicola Pellegrino
Concerto di 6 campane in Si2, fisse, fuse da ?? nel ??
I=Si2
II=Fa3
III=Lab3 (batte le ore)
IV=Sib3
V=Reb4 (batte i quarti)
VI=Sol4
Battiore delle 19:45
Strappacoppa Acquanegra sul Chiese Vs Egna
Quindicesima puntata del 18 Novembre 2012
Campane di San Lorenzo - Altessano - Venaria (TO) - Si accende una luce e romana natalizia
Chiesa di San Lorenzo martire in Altessano - fraz. di Venaria Reale (TO)
Concerto di 5 campane in sol3: prima, terza e quinta fuse nel 1982 da Roberto Mazzola di Valduggia (VC), seconda fusa nel 1875 da Giuseppe Mazzola di Torino, quarta fusa nel 1959 da Roberto Mazzola di Valduggia (VC) .
* * *
carillon del canto Si accende una luce (programmato come ultimo segno delle celebrazioni festive e prefestive di avvento) e suonata natalizia alla Romana (programmata quale angelus solenne delle 12.00 nei giorni di Natale, Capodanno ed Epifania) eseguite in elettrico manuale dal sottoscritto e memorizzate nella centralina.
Queste suonate rientrano nella nuova programmazione del campanile di Altessano. Infatti nel mese di gennaio 2019, in accordo con il parroco don Danilo, abbiamo modificato i segni in base alle seguenti modalità:
- Giorni feriali:
Ore 8.30: carillon di “andrò a vederla un di’” per l’angelus del mattino
Ore 12.00: carillon di “Madre Santa” per l’angelus del mezzogiorno
Ore 17.15: distesa seconda e quarta campana come primo segno per la messa
Ore 17.45: distesa quinta campana come segno di inizio messa
Ore 19.00: carillon dell’ Ave Maria di Lourdes per l’angelus della sera
- Giorni prefestivi:
Ore 8.30: carillon di “andrò a vederla un di’” per l’angelus del mattino
Ore 12.00: carillon di “Madre Santa” per l’angelus del mezzogiorno
Ore 17.00: distesa delle tre campane maggiori come primo segno per la messa prefestiva
Ore 17.30: distesa delle tre campane maggiori come secondo segno per la messa prefestiva
Ore 18.00: distesa quinta campana come segno di inizio messa
Ore 19.00: carillon dell’ Ave Maria di Lourdes per l’angelus della sera
- Giorni festivi:
Ore 9.00: carillon di “andrò a vederla un di’” per l’angelus del mattino
Ore 9.01: distesa delle tre campane maggiori come primo segno per la messa festiva
Ore 9.30: distesa delle tre campane maggiori come secondo segno per la messa festiva
Ore 10.00: distesa quinta campana come segno di inizio messa
Ore 12.00: carillon di “Christus vincit” + plenum per l’angelus del mezzogiorno
Ore 17.00: distesa delle tre campane maggiori come primo segno per la messa festiva
Ore 17.30: distesa delle tre campane maggiori come secondo segno per la messa festiva
Ore 18.00: distesa quinta campana come segno di inizio messa
Ore 19.00: carillon dell’ Ave Maria di Lourdes per l’angelus della sera
- Solennità:
Ore 9.00: carillon di “andrò a vederla un di’” per l’angelus del mattino
Ore 9.01: plenum come primo segno per la messa festiva
Ore 9.30: plenum come secondo segno per la messa festiva
Ore 10.00: suonata a festa a tema come segno di inizio messa
Ore 12.00: carillon a tema + suonata alla romana per l’angelus del mezzogiorno
Ore 17.00: plenum come primo segno per la messa festiva
Ore 17.30: plenum come secondo segno per la messa festiva
Ore 18.00: suonata a festa a tema come segno di inizio messa
Ore 19.00: carillon dell’ Ave Maria di Lourdes per l’angelus della sera
Un sentito ringraziamento a don Danilo per la calorosa accoglienza e per il singolare entusiasmo dimostrato verso il progetto di riprogrammazione delle suonate del campanile di Altessano nonché a Vagale04 per la collaborazione nella programmazione, nella registrazione e nei video.
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Chiesa cristiana evangelica GESU' E' LA VITA
Salmeggiando con GIANNI CASTALDO