Chiesa di Sant'Agostino a Cagliari
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CAGLIARI - L'ANTICA CHIESA DI SANT'AGOSTINO E I SUOI - TESORI FOTOVIDEO DI ENNIO PORCEDDU LUGLIO 2012.
A Sant'Agostino e la chiesa più depredata della cristianità, torna il pastorale d'argento.
il Dottore della Chiesta fu sepolto a Cagliari e vi rimase per circa tre secoli prima di essere venduto o comunque depredato e trasferito a Pavia. Da quei tempi la sua chiesa ha, ironia della sorte, più volte e ripetutamente subito lo stesso destino: statue, paramenti, quadri, argenti sono spariti nel corso dei secoli e soprattutto nella seconda metà del 900, fino ad oggi.
Cagliari quartiere La Marina
La Marina è uno dei quattro quartieri storici di Cagliari. I suoi confini sono delimitati a nord dalle mura del Castello, a sud dalla via Roma (oltre la quale si trova il porto), a est dal viale Regina Margherita e ad ovest dal largo Carlo Felice.
L'area della Marina era sicuramente abitata in età romana, di cui si trovano testimonianze architettoniche nell'area archeologica presso la chiesa di Sant'Eulalia, dove gli scavi condotti hanno portato alla luce una porzione di strada lastricata e, ai lati, resti di abitazioni. Nell'area sottostante la cinquecentesca chiesa di Sant'Agostino sono invece presenti resti di ambienti riferibili a un edificio termale.
Il quartiere è caratterizzato dalla presenza di numerosi edifici religiosi. Fra i più antichi si trova la chiesa di Sant'Eulalia, parrocchia collegiata, edificata nella seconda metà del XIV secolo in stile gotico - catalano, dedicata alla patrona di Barcellona.
Rilevante dal punto di vista artistico è la chiesa di Sant'Agostino, del XVI secolo, una delle poche testimonianze di architettura rinascimentale in Sardegna.
Degne di nota anche le altre chiese del quartiere: il Santo Sepolcro, Santa Rosalia, che conserva il corpo di San Salvatore da Horta, San Francesco di Paola, Sant'Antonio abate, la chiesa delle Monache Cappuccine, dedicata alla Vergine della Pietà e la Cappella dell'Asilo della Marina, già Oratorio della Vergine d'Itria, luogo legato al ricordo della venerabile suor Giuseppina Nicoli.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Foto e filmato di Ignazio Carboni
Cagliari, il maltempo sfregia anche l'arte: crollo nella chiesa di Sant'Agostino
Chiesa di San Pietro in Ciel D'Oro, Pavia
La tradizione vuole che la basilica sia stata fondata dal re longobardo Liutprando per ospitare le spoglie di sant'Agostino, custodite fino al 722 a Cagliari nella omonima cripta, ove giunsero nel 504 da Ippona, attualmente in Algeria, al seguito di san Fulgenzio di Ruspe, esiliato assieme ad altri vescovi del Nord Africa dal re Vandalo Trasamondo. Il re Liutprando, infatti, temeva che i saraceni potessero trafugare una così importante reliquia nel corso delle loro frequenti scorrerie.
Da giovane studiò e si formò come monaco Paolo Diacono, storico e poeta dei Longobardi.
Dopo il 1000, in epoca comunale i monaci lasciarono il cenobio pavese a causa dei disordini e si trasferirono sull'Appennino ligure, dando vita al monastero di Pietramartina di Rezzoaglio; a Pavia rimasero attive due chiese dedicate al santo irlandese Colombano fino al XVI secolo.
Successivamente passò ai monaci agostiniani.
Il portale della chiesa
Come gran parte delle chiese pavesi, fu ricostruita in epoca romanica, alla fine del XII secolo. Si trovava nella parte nord del centro storico, all'interno di una zona chiamata Cittadella, cinta da mura, che serviva per attività militari (la zona si trova molto vicina al Castello Visconteo). Il nome della basilica è dovuto al fatto che la copertura dell'originaria chiesa, probabilmente a cassettoni o a capriate lignee a vista, presentava una sontuosa decorazione a foglia d'oro. Ai lati della chiesa si trovavano due conventi; quello a nord era occupato dai canonici lateranensi, quello a sud dai monaci agostiniani.
Nel 1796 le truppe al seguito di Napoleone Bonaparte entrarono in città e spogliarono la chiesa, che fu sconsacrata e usata come stalla o deposito, mentre i frati venivano cacciati ed i conventi affidati ai militari. L'Ottocento fu deleterio per l'edificio ormai all'abbandono: la navata destra e la prima campata della navata centrale crollarono e l'aula rimase aperta all'esterno, con gravissimi danni per gli affreschi sopravvissuti. Di fronte a questo stato, la Società Conservatrice de'monumenti pavesi dell'arte cristiana, sotto la presidenza del dott. Carlo dell'Acqua, trattò con l'esercito il riacquisto della basilica e dell'antico convento degli agostiniani, avvenuto nel 1884. I lavori di restauro, affidati alla direzione dell'architetto pavese Angelo Savoldi, professore al Politecnico di Milano e Regio ispettore dei monumenti di Pavia,[3] furono eseguiti fra il 1875 e il 1899[4] e riportarono il prestigioso complesso romanico all'antico splendore, ricostruendo le navate mancanti, la cripta ed eliminando altre manomissioni che nei secoli precedenti si erano susseguite sull'impianto medievale della basilica. Le opere si conclusero dopo la solenne riapertura al culto della basilica, avvenuta il 15 giugno 1896.[3] Le spoglie di sant'Agostino, che erano state trasferite nel Duomo, furono riportate nella chiesa, assieme all'arca trecentesca destinata ad accoglierle. Attualmente, la chiesa è officiata dai monaci agostiniani, che sono tornati ad occupare l'antico convento.
Pavia Città di Sant'Agostino
In occasione della ricorrenza della nascita di sant'Agostino, che avvenne domenica 13 novembre 354 a Tagaste durante il pontificato di Papa Liberio e l'impero di Costanzo II, l'Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi e il Comitato Pavia Città di sant'Agostino, i cui membri fondatori sono Comune di Pavia, Diocesi di Pavia e Provincia Agostiniana d'Italia, organizzano, in collaborazione con la Provincia di Pavia, gli eventi di Pavia Città di sant'Agostino.
Chiesa Santa Lucia Cagliari
Offida, Chiesa di sant'Agostino also known as the Sanctuary of the Miraculous Eucharist (manortiz)
The miracle of the Eucharist in Offida, Italy (1280) --The Story of Newlyweds, a Sorceress and a Mule.
The Eucharistic miracle of Offida actually took place in the city of Lanciano, the site of another extraordinary miracle not related to this one. This miracle, which is now kept in Offida some 60 miles north of Lanciano, occurred in 1273 to a newlywed couple named Ricciarella and Giacomo (James) Stasio, their mule, and a witch...
Il miracolo è un avvenimento accaduto nel 1273 a Lanciano ed è la storia di Ricciarella e del marito Giacomo Stasio, carrettiere, i quali passavano giornate fra continui litigi.
La donna, per riconquistare la pace familiare, si fece convincere da una fattucchiera a trafugare l'ostia consacrata durante la comunione mattutina per mescolarla nei cibi del marito e, dopo aver a lungo meditato, la pose su un coppo arroventato per polverizzarla. A questo punto avvenne il prodigio perché l'ostia si trasformò in brandelli di carne ed il sangue incominciò ad uscire così copioso tanto che la donna fu costretta a tamponare il coppo, sul quale aveva posto l'ostia, con una tovaglia domestica. Presa dal rimorso seppelli tutto nella stalla sotto il letame ma, alla sera, quando il marito tornò dal lavoro, il mulo si rifiutò di entrare nella sua dimora. Solo dopo ingiurie e percosse il mulo entrò nella stalla, ma si inginocchiò con il muso rivolto verso il luogo dove erano sepolti i resti dell'atto sacrilego.
Siccome la scena si ripeteva tutte le sere e l'armonia fra i coniugi diventava sempre più precaria, la donna confessò tutto a fra Giacomo Diotallevi, priore del convento agostiniano, il quale prese i resti del miracolo e, nel 1280, li portò ad Offida. I consoli ed i religiosi offidani, dopo aver ascoltato il racconto del priore, decisero di onorare degnamente il miracolo e commissionarono ad un valente orafo veneziano una croce d'argento all'interno della quale furono posti i resti del prodigio (sec. XIV). Durante il viaggio di ritorno verso Offida le reliquie sfuggirono miracolosamente alle navi del doge il quale, venuto a conoscenza che un monaco della Marca trasportava via mare delle cose prodigiose, aveva deciso di impadronirsene per arricchire Venezia di un altro tesoro. Da allora le reliquie sono conservate nella chiesa di S. Agostino.
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Chiesa di Sant'Agostino CAGLIARI 28 dicembre 2009
NATUS EST
ORCHESTRA KARALIS ANTIQUA MUSICA
Concerti nelle Città Regie 2008
Programma (selezione dal concerto):
Hodie fit regressus
Missus baiulus
Conditor alme
Cristo è nato
Gloria'n cielo
Prete butta giù il muro della chiesa per farsi giustizia
Cagliari. Don Vincenzo Fois ha preso lo scalpello in mano per abbattere il muro che separa la sua chiesa dal chiostro un tempo appartenuto alle suore (insieme all’asilo infantile) e poi passato in mano a una fondazione. Ora la Fondazione è fallita e questa parte del complesso rischia di essere svenduto all’asta. Per impedirlo, Don Vincenzo ha abbattuto il muro (che forse era stato alzato illegalmente) e si è riappriopiato del bene che, secondo lui, non appartiene alla Chiesa, ma a tutta Cagliari. Tutto il quartiere l’ha sostenuto nella sua battaglia. La Chiesa di Sant’Agostino (e tutto il complesso) è un gioiello di Cagliari, un tesoro poco frequentato dai turisti, ma riconosciuto e apprezzato dagli abitanti. (Nicola Pinna)
L'associazione culturale Cantine Di Sant'Agustino e i locali dell'ex convento
La chiesa di Sant'Agostino è un gioiello facente parte di un grande agglomerato ricco di tantissimi gioielli: il borgo antico di Grottammare Alta, uno dei borghi più belli d'Italia, ma stavolta la racconteremo in un modo particolare, focalizzando l'attenzione su una struttura restaurata e recentemente inaugurata.
La struttura in questione è situata nella porzione meridionale nel plesso e già entrandoci ci s'immerge in mezzo millennio di storia, tra coppie di affreschi cinquecenteschi, spuntano cimeli, strumenti e oggettistica varia in spazi contraddistinti da ulteriori elementi di suggestività come la bellissima sala degli affreschi, che ospita un bellissimo affresco ritraente lo sbarco di Alessandro III a Grottammare, incipit della Sacra Giubilare.
Un altro fiore all'occhiello è rappresentato dalla cantina, accessibile attraverso una botola, che condurrà il visitatore in una grotta cinquecentesca avente bottiglie di vino e di liquori.
Abbiamo già citato gli affreschi che caratterizzano la sala principale: uno di questi è denominato Affresco di Sant'Agustino, che assieme alla cantina formano il nome dell'associazione culturale, denominata proprio Cantine di Sant'Agustino.
Negli stessi locali in cui quasi mezzo millennio fa il nostro Papa Sisto V imparò a leggere e scrivere, le atmosfere sono dominate da un clima basato sullo stare insieme, sia per gli adulti, sia per i bambini, tra statue, bottiglie, cimeli e opere d'arte, mantenendo in chiave contemporanea le stesse caratteristiche del 1650, anno in cui un documento del convento testimoniò la sua vocazione ricettiva.
Il padrone di casa è il Parroco-Architetto Don Giorgio Carini, che ci ha accolto nella sua struttura e ci ha concesso un'intervista.
Pavia: Inaugurazione Cripta Duomo e Mostra Sant'Agostino
Inaugurazione Cripta Duomo e Mostra Sant'Agostino
12 novembre 2011
Clément Philibert Léo Delibes
The Flower Duet
Cripta di Sant'Agostino, aperta al pubblico per i festeggiamenti
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Servizio di Simone Spiga
Tomba di Liutprando a San Pietro in Ciel D'Oro a Pavia
Il Re Liutprando fece trasportare le ossa di Sant'Agostino da Cagliari a Pavia. Per questo alla sua morte, è stato sepolto nella stessa Chiesa del Santo