Locanda Sant'Agostino - Città Sant'Angelo (PE)
Il meglio della cucina abruzzese, qualità e cortesia nel pittoresco borgo di Città Sant'Angelo ( Strada Grottone n.32 - Città Sant'Angelo (PE), Abruzzo)
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Tesori della storia d'Abruzzo: CITTA' SANT'ANGELO (PE)
Città Sant’Angelo è un delizioso e suggestivo borgo abruzzese incastonato in una cornice di colline ondulate, di vigneti e uliveti che arrivano fino a un lembo di territorio bagnato dalle acque dell’Adriatico. Meta turistica prescelta per il clima gradevole, la ricchezza di risorse naturali e per la possibilità di rilassarsi, Città Sant’Angelo ha meritato a pieno titolo di entrare nella lista dei Borghi più belli d’Italia. E non è certo l’unico riconoscimento che la cittadina ha ottenuto. Essa è anche Città del Vino e dell’Olio, Città Slow e Bandiera Verde Agricoltura, prestigioso riconoscimento nazionale per quei comuni che si sono distinti in ambito agricolo e ambientale.
Il delizioso borgo è ricchissimo di opere architettoniche e culturali di un certo prestigio. Basti pensare alla maestosa e spettacolare mole della Collegiata dedicata a San Michele Arcangelo, di cui conserva un’importante statua lignea, o alla Chiesa di San Francesco, dalla caratteristica torre campanaria quadrata, costruita nel 1300 e inserita in un edificio conventuale che oggi ospita alcuni uffici del Comune. L’architettura religiosa è una peculiarità del borgo: oltre agli edifici sacri già citati, abbiamo, ugualmente di grande valenza, la Chiesa di Santa Chiara, con una singolare pianta a forma di triangolo equilatero inserito in un cerchio su cui poggia la cupola, la chiesa di Sant’Agostino, di impronta medievale e attualmente adibita ad auditorium, la Chiesa di San Bernardo, costruita nel XIV secolo e soggetta, nel corso degli anni, a modifiche radicali, la Chiesa del Salvatore, dove la torre campanaria, sebbene quasi completamente distrutta, mostra ancora i tratti della scuola del Borromini, e la Chiesa di Sant’Antonio da Padova del XIII secolo. Spiccano in questo meraviglioso borgo anche i palazzi gentilizi e baronali (come i palazzi di Giampietro, Colamico, Sozj, Ursini e Coppa Zuccari) e alcuni importanti siti culturali come ad esempio il Museo e Laboratorio d’arte contemporanea che sorge nel complesso ex manifatturiero dei tabacchi e che oggi è uno dei centri culturali più vivaci e stimolanti nel panorama contemporaneo. Città Sant’Angelo accoglie anche l'importante centro di Educazione Ambientale Butterflyfarm, una piccola oasi di verde dove imparare a conoscere l’ecosistema nel quale vive la farfalla, le diverse specie e contemplare le varie collezioni scientifiche e didattiche. Il percorso del centro prevede anche una tappa al museo ornitologico dove è possibile ammirare molte specie di uccelli. Natura e biodiversità a Città Sant’Angelo, dunque, anche grazie alla presenza dell’Orto Botanico, un’area protetta istituita nel 1990. Dieci ettari in prossimità del fiume Fino, che accolgono una foresta ricca di pioppi bianchi e neri, roverelle, robinie, olmi, salici bianchi e arbusti (sambuco, biancospino, nocciolo). Conclude la carrellata di attrazioni naturalistiche Colle del Moro, uno dei punti panoramici più suggestivi, che offre la vista di tutto il litorale pescarese.
Città Sant' Angelo - uno dei borghi più belli d'Italia
Appartiene al club dei Borghi più belli d'Italia.
Nel Video
Collegiata di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Francesco
Sant'Agostino
Arte&Gusto 2017 22 Marzo Tour Città Sant Angelo
WEDNESDAY, MARCH 22
CITTÀ SANT ANGELO EDUCATIONAL TOUR:
15.30 Painting Laboratory in Città S.Angelo
17.00 Guided tour in the old town of Città S. Angelo
18.00 welcome coffee in Villa Chiara Restaurant
19.00 Aperitif in the farmhouse Torre Mannella
20.30 Traditional dinner in Marcazzill
progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Città S. Angelo Assessore al Turismo Alice Fabbiani, a cura di Mariantonietta Firmani
Città Sant'Angelo è una cittadina di circa 14.000 abitanti posta sulle colline del territorio pescarese che si affacciano sul mare. Una posizione che garantisce una veduta straordinaria, con alle spalle il Gran Sasso, di fronte il mar Adriatico e a destra e sinistra le vallate e le colline del territorio abruzzese. La bellezza del borgo, insieme a questa magnifica ubicazione, fanno di Città Sant'Angelo uno dei borghi più belli d'Italia. La sua origine è romana: l'antica città di Angulum, appartenente al territorio dei Vestini, è citata da Plinio per le sue saline e per la bontà dei suoi vini. Nell'alto medioevo passò sotto il controllo dell'Abbazia di San Clemente a Casauria. Nelle fonti si parla già di un centro di alto livello ed un porto. Distrutta a metà del 1200 per volontà del nipote di Federico Barbarossa, venne ricostruita da subito e dal secolo successivo e per tutto il medioevo, godette di una straordinaria ricchezza che consentì soprattutto un livello artistico e culturale elevato. Già nel 1326 venne ultimata la magnifica chiesa cattedrale, dedicata a S. Michele Arcangelo, protettore della città e nello stesso periodo vennero erette le chiese romaniche di S. Francesco, S. Bernardo, S. Agostino e S. Chiara. Il centro urbano, dunque, è di chiaro impianto medievale di altissima finitura e vi sono chiese e monumenti meritevoli di essere ammirati. Il luogo di maggior interesse è sicuramente la Collegiata, cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo. L’imponente edificio cultuale è costituito da due navate alle quali si aggiunge un porticato quattrocentesco, diviso dalla gradinata di accesso. L'interno è ricco di opere preziose: la statua lignea di S. Michele del XIV secolo, il sarcofago quattrocentesco del vescovo Amico Buonamicizia e un prezioso coro ligneo intagliato posto dietro l'altare maggiore, risalente al XVII secolo. Degni di nota i cinque cappelloni di altare in legno dorato, con pregevoli intagli, risalenti sempre al XVII secolo e realizzati da maestri di scuola napoletana.
Il campanile è alto 47 metri e svetta su tutto il borgo; la costruzione risale al XIV ma crollò con il terremoto del 1706 e fu ricostruito nel 1709.
Altri importanti monumenti, in particolare edifici religiosi, si trovano sia nel centro storico che nelle contrade circostanti e contribuiscono con la loro bellezza all'attrattività del paese. Nel centro urbano, lungo il corso principale, è possibile ammirare la chiesa di S. Francesco, risalente al 1300; la chiesa di Santa Chiara, particolare per la sua forma a pianta triangolare e la suggestiva chiesa di S. Agostino, sconsacrata e attualmente trasformata in un prestigioso auditorium.
Tante sono le manifestazioni angolane volte alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali. Le eccellenze che più richiamano turisti da ogni dove sono quelle classiche della tradizione abruzzese, principalmente vino e olio. A Città sant'Angelo la gastronomia ha raggiunto altissimi livelli nella preparazione di primi e dolciumi. Particolare è la manifestazione che si svolge in estate denominata “Dall'Etna al Gran Sasso”, una serie di eventi culturali ed enogastronomici incentrati sull'incontro tra la cultura abruzzese e quella siciliana.
Un luogo tutto da visitare che unisce il meglio della tradizione dell'entroterra abruzzese alle bellezze della costa, essendo vicinissima al mare, con una propria marina e a due passi da Pescara.
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Parallelo42 contemporary art di Mariantonietta Firmani
Videocittà - Chiesa di Sant'agostino
Lo spettacolo di luci sulla facciata della chiesa di Sant'Agostino a Roma, nell'ambito della manifestazione Videocittà. 26 ottobre 2018. Peccato che per essere apprezzato appieno occorrano gli occhiali 3D...
ANDRIA | La Chiesa di Sant’Angelo riapre al culto dei fedeli andriesi
Dopo due anni dall’inizio dei lavori di restauro e ristrutturazione
Chiesa Sant'Agostino
a Modena la Chiesa Sant'Agostino in Piazza e via Sant'Agostino costeggia le mura e apre le porte della Città Antica della via Emilia ovest..
Città Sant'Angelo - Presepe in mostra
rete8.it
Pavia: Inaugurazione Cripta Duomo e Mostra Sant'Agostino
Inaugurazione Cripta Duomo e Mostra Sant'Agostino
12 novembre 2011
Clément Philibert Léo Delibes
The Flower Duet
Teggiano Tesori d'Arte Chiese di Sant'Angelo e della S.S.Annunziata 1ª parte
L4Y Licata For you Web Channel Sant'Angelo 2018
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Festa in onore di Sant'Angelo Martire Patrono di Licata
Nota tecnica:
Per una corretta visualizzazione del video ... settare la qualità video a 1080p50 dalle impostazione...
Madonna del Parto nella Basilica di sant'Agostino - Our Lady of Childbirth (manortiz)
di Jacopo Sansovino
VI PORTO PER ROMA: Sant'Agostino, la chiesa in cui le cortigiane si confessavano e i preti svenivano
Racconto, da parte dello scrittore Maurizio Canforini, dei retroscena curiosi della Storia di Roma.
La chiesa di Sant'Agostino, una delle prime rinascimentali della città, era la sola in cui le cortigiane potevano ascoltare le funzioni.
Il VENERDÌ dell'ADDOLORATA a LICATA - 2017
La processione della Madonna Addolorata, che apre ufficialmente i riti della Settimana Santa a Licata (AG), si svolge ogni anno il venerdì che precede proprio la Settimana Santa.
La processione ha inizio il venerdì mattina, quando l’Addolorata partendo dalla Chiesa di Sant'Agostino, accompagnata dalla banda musicale e da una grande folla, dopo aver percorso le vie principali della città viene portata nella chiesa Madre, dove sosterà sino alla sera della Domenica della Palme, quando, nuovamente in processione, la Madonna farà rientro nella sua Chiesa.
Licata, 7 aprile 2017.
Offida (Marche), Chiesa di sant'Agostino, Annunciazione con Santi sec. XVII (manortiz)
Annunciazione, inizi del XVII secolo: da notare l'Angelo annunziante con um bel vestito di merletto a tombolo, tipico lavoro artigianale di Offida.
San Giuseppe, santa Caterina da Siena, san Nicola da Tolentino ed un santo Vescovo
Nei pressi del Palazzo Comunale sorge l'ex convento di S. Agostino con l'annessa cappella del Miracolo Eucaristico, imponente edificio in laterizio la cui costruzione, iniziata nel 1338, fu completata nel 1441.
La prima costruzione fu realizzata modificando l'antica struttura esistente rappresentata da una chiesina dedicata a S. Maria Maddalena (1254), così chiamata ai tempi di Alessandro IV (?-1261), come riferito dagli storici offidani Rosini ed Allevi, e da un piccolo romitorio.
Tali lavori di modifica (dalle fondamenta) terminarono durante il priorato di un certo frate Jacopo, come è dato leggere sulla facciata centrale della chiesa: Tempore prioratus fra tris Jacobi hoc peractum fuit sub kD. MCCCCXXXXI (1441).
La conferma di tali lavori è sostenuta dallo storico Rosini che ci parla di modifiche sostanziali già a partire dal 1350 ed è testimoniata da una epigrafe posta sulla parete settentrionale della chiesa.
Tale epigrafe, di difficile lettura, riporta con chiarezza la seguente datazione: Anno Domini MCCCL VIII (1358).
Nel XVI sec., come attestato da atti del notaio G. B. Radicotica, risalenti ai periodo 1493-1514, fu rinnovato il pavimento dell'intera chiesa
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Roma - Montelparo, Tomba del card Gregorio Petrocchini nella Chiesa di st Agostino (manortiz)
Cardinale Agostiniano Gregorio Petrocchini
PETROCCHINI IL CARDINALE DI MONTELPARO, O.E.S.A., (1535-1612)
GREGORIO PETROCCHINI UNA SENSIBILITÀ ARTISTICA E PEDAGOGICA.
Il Cardinale di Montelparo, nel suo lungo peregrinare, non ha dimenticato la sua città natia. Dona, infatti, a Montelparo in primo luogo la chiesa di Gregorio Magno(seconda metà XVI secolo primo ventennio secolo XVI), numerosi quadri che quasi sicuramente fa commissionare nelle botteghe romane e fa arrivare nel piccolo borgo marchigiano come la bellissima Madonna con Bambino e la Santa Lucia per la cantoria di sant'Agostino ora co'nservate nel Palazzo Comunale e come non ricordare, anche, le opere per la chiesa matrice san Michele Arcangelo: la Madonna del Carmelo non più visibile a causa della sua misteriosa trafugazione e molte altre opere tutt'oggi tutelate1.
Come non si può citare il meraviglio lascito alla nipote Gerolama sposa di Antonio Ricci III, alla quale dona il palazzo Ricci-Petrocchini di Macerata, progettato nella seconda metà del cinquecento dal maestro di muro Giovan Battista Capitani2.
Prima come provinciale poi come diplomatico per la Santa Sede, dell'ordine degli eremitani agostiniani esigeva nei vari conventi visitati l'istituzione o la costituzione di una biblioteca. Nella seconda metà del cinquecento propone di allestire o implementare le biblioteche di Bologna, di Venezia, di Milano e Padova e anche quelle spagnola di Madrid e portoghese di Coimbra3.
Non solo il Cardinale Gregorio Petrocchini di Montelparo fu un uomo di religione ma anche attento intellettuale del suo tempo. Si deve, altresì, far menzione del Cesare Ripa nel suo libro: Iconologia alla voce Religione: « o mio signore». Ripa lo cita non ha caso in prima istanza per senso di gratitudine, infatti, il cardinale perora la sua causa presso la Santa Sede, gli fa riceve il cavalierato di santi Maurizio e Lazzaro ed in seconda istanza perchè amico del suo mecenate il cardinale Antonio Maria Salviati. I salotti del cardinale romano ospitavano i maggiori intellettuali e artisti dell'età del manierismo italiano4.
In conclusione ricordare una tale figura, Gregorio Petrocchini il Cardinale di Montelpare, un religioso, intellettuale e pedagogo e di grande interesse e vitale per accedere a nuove conoscenze storiche di valorizzazione e promozione della nostra provincia fermana in sinergia, capacità e consapevolezza di un montelparese dinanzi le corti più importanti d'Europa.
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Chiesa di San Pietro in Ciel D'Oro, Pavia
La tradizione vuole che la basilica sia stata fondata dal re longobardo Liutprando per ospitare le spoglie di sant'Agostino, custodite fino al 722 a Cagliari nella omonima cripta, ove giunsero nel 504 da Ippona, attualmente in Algeria, al seguito di san Fulgenzio di Ruspe, esiliato assieme ad altri vescovi del Nord Africa dal re Vandalo Trasamondo. Il re Liutprando, infatti, temeva che i saraceni potessero trafugare una così importante reliquia nel corso delle loro frequenti scorrerie.
Da giovane studiò e si formò come monaco Paolo Diacono, storico e poeta dei Longobardi.
Dopo il 1000, in epoca comunale i monaci lasciarono il cenobio pavese a causa dei disordini e si trasferirono sull'Appennino ligure, dando vita al monastero di Pietramartina di Rezzoaglio; a Pavia rimasero attive due chiese dedicate al santo irlandese Colombano fino al XVI secolo.
Successivamente passò ai monaci agostiniani.
Il portale della chiesa
Come gran parte delle chiese pavesi, fu ricostruita in epoca romanica, alla fine del XII secolo. Si trovava nella parte nord del centro storico, all'interno di una zona chiamata Cittadella, cinta da mura, che serviva per attività militari (la zona si trova molto vicina al Castello Visconteo). Il nome della basilica è dovuto al fatto che la copertura dell'originaria chiesa, probabilmente a cassettoni o a capriate lignee a vista, presentava una sontuosa decorazione a foglia d'oro. Ai lati della chiesa si trovavano due conventi; quello a nord era occupato dai canonici lateranensi, quello a sud dai monaci agostiniani.
Nel 1796 le truppe al seguito di Napoleone Bonaparte entrarono in città e spogliarono la chiesa, che fu sconsacrata e usata come stalla o deposito, mentre i frati venivano cacciati ed i conventi affidati ai militari. L'Ottocento fu deleterio per l'edificio ormai all'abbandono: la navata destra e la prima campata della navata centrale crollarono e l'aula rimase aperta all'esterno, con gravissimi danni per gli affreschi sopravvissuti. Di fronte a questo stato, la Società Conservatrice de'monumenti pavesi dell'arte cristiana, sotto la presidenza del dott. Carlo dell'Acqua, trattò con l'esercito il riacquisto della basilica e dell'antico convento degli agostiniani, avvenuto nel 1884. I lavori di restauro, affidati alla direzione dell'architetto pavese Angelo Savoldi, professore al Politecnico di Milano e Regio ispettore dei monumenti di Pavia,[3] furono eseguiti fra il 1875 e il 1899[4] e riportarono il prestigioso complesso romanico all'antico splendore, ricostruendo le navate mancanti, la cripta ed eliminando altre manomissioni che nei secoli precedenti si erano susseguite sull'impianto medievale della basilica. Le opere si conclusero dopo la solenne riapertura al culto della basilica, avvenuta il 15 giugno 1896.[3] Le spoglie di sant'Agostino, che erano state trasferite nel Duomo, furono riportate nella chiesa, assieme all'arca trecentesca destinata ad accoglierle. Attualmente, la chiesa è officiata dai monaci agostiniani, che sono tornati ad occupare l'antico convento.
Licata, festa Sant'Angelo - Entrata in chiesa con le ntorce
I video dell'entrata in chiesa di Sant'Angelo, patrono di Licata e delle ntorce che seguono il santo durante la processione
Cesena, è rivolta per le campane elettroniche in Chiesa - La vita in diretta Estate 12/08/2019
È rivolta da parte di alcuni parrocchiani della Chiesa Di San Bartolo contro il suono delle campane. Quelle campane martellanti, che rintoccano ogni mezzora dalle 8 alle 20 sono insopportabili, si lamenta una fedele facendosi portavoce del disagio di molti. Il parroco, don Agostino Galassi, replica: Ma come? In tanti mi hanno detto grazie per avere fatto installare le campane elettroniche che riproducono fedelmente le sonorità delle campane vere... Eravamo ormai l'ultima parrocchia in città ad avere ancora il dispositivo manuale e qualche mese fa ci siamo adeguati.
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TG CANALE 2 TV_ALTAMURA: LA RELIQUIA DI S.RITA DA CASCIA NELLA CHIESA DI S. AGOSTINO
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