CHIESA DI SANT ANTONIO ABATE SAN DANIELE DEL FRIULI UDINE GIORGIO MONTE IN SCENA.mpg
CHIESA DI SANT ANTONIO ABATE SAN DANIELE DEL FRIULI UDINE
Chiesa di Sant'Antonio Abate di San Daniele del Friuli
Filmato realizzato dalla redazione de Il Turismo Culturale in occasione della realizzazione della guida dal titolo SAN DANIELE DEL FRIULI. UNA STORIA DI GUSTO.
Info | ilturismoculturale.it
Chiesa di Sant'Antonio - LE GUIDE - di San Daniele del Friuli
LE AUDIOGUIDE del Comune di San Daniele del Friuli
Un modo semplice per scoprire le ricchezze storiche, culturali e paesaggistiche del nostro territorio.
Voce di
Giovanni Folena
Testi di
Stefania Agostinis
Con il supporto di
Comune di San Daniele, Pro San Daniele, Circolo Battigelli, Officine d'Autore
A cura di
Alessandro Di Pauli
La chiesa di Sant'Antonio Abate
Consacrata nel 1308, venne danneggiata dal terremoto del 1348 e successivamente ricostruita e ampliata.
La chiesa faceva parte dell'Ospedale di S. Antonio, che si occupava dei poveri, degli orfani, e dei pellegrini.
L'antico ospedale era ubicato nell'edificio di fronte alla chiesa, dove ora sorge l'ex sede del municipio di San Daniele.
La facciata, di gusto gotico veneziano, è in pietra d'Istria e ricorda quella della chiesa di S. Maria della Fratta.
Il portale è posto tra due finestre ogivali e contiene una lunetta scolpita con le figure di S. Antonio Abate, S. Giovanni Battista e S. Antonio da Padova.
Al di sopra del portale vi è il rosone decorato con al centro la Madonna con il Bambino.
All'interno è possibile ammirare uno splendido ciclo di affreschi opera del Pellegrino da S. Daniele eseguiti a più riprese tra la fine del 1400 e gl'inizi del 1500.
Attualmente la chiesa non è più adibita al culto.
Per maggiori informazioni e visite guidate consultate l'ufficio turistico prosandaniele di via roma 3 oppure visitate il sito internet infosandaniele.com
Voce di
Giovanni Folena
Testi di
Stefania Agostinis
Con il supporto di:
Pro San Daniele, Circolo Battigelli, Officine d'autore
A cura di
Alessandro Di Pauli
infosandaniele.com
Campane della Parrocchia di Sant'Antonio Abate in Sedegliano (UD) v.333
[00:53]: Scampanottata manuale ripresa dalla cella campanaria delle 09:45 circa;
[04:21]: Ave Maria di Lourdes manuale ripresa dalla cella delle 09:55 circa.
Per la Messa Festiva delle 10:00 nella II Giornata Nazionale Campanili Aperti, domenica 16 settembre 2018.
Concerto di 3 campane in Si2 fuse da fonditori ed in epoche diversi ed elettrificate a slancio friulano dalla Simet di Feletto Umberto (UD) e gestite da un Ecat Punto4.
Il campanile, il castello e la cella campanaria sono stati restaurati nel 2014.
Nuovo video ripreso dalla cella campanaria in occasione della II° Giornata Nazionale sempre in compagnia degli Scampanotadors Furlans.
L'anno scorso ci eravamo recati a Cassacco, quest'anno invece siamo in un bel paesino nella pianura friulana: Sedegliano.
Come posto a livello campanario è già conosciuto in rete per aver avuto un restauro davvero bello al campanile e alle campane.
La salita è composta da rampe ed è sicurissima e molto comoda.
Non potete purtroppo sentire nessun Dopli ma non ho fatto in tempo a riprenderli dato che ero giù.
Dopo sono salito e in poco tempo sono arrivato in cella.
Giusto il tempo di preparare video e microfono e inizia la scampanottata, davvero bellissima.
Dopo, adottando un sistema stile Majano per non disturbare la Messa è stata suonata un'Ave Maria.
Infine sono sceso e ringraziato i vari campanari, ma le suonate da questo giorno non sono finite....
I: Si2, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1937, diametro 146,9 cm, peso 18,91 quintali;
II: Do#3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1925, diametro 130,8 cm, peso 13,37 quintali;
III: Re#3, fusa da Alfonso Colcchiatti e Figli Udine nel 1965, diametro 115,2 cm, peso 9,17 quintali.
Ringrazio Gianmarco (Gianmarco Pitton) e tutti gli altri membri dell'associazione Scampanotadors Furlans per la compagnia in cella campanaria.
Video 333
SAN DANIELE DEL FRIULI la città intera: Duomo - Chiese di S. Antonio Abate e S. Maria d. Fratta
Marino del Tronto (AP) Chiesa di Sant'Antonio Abate v.065
Distesa solenne in occasione della Domenica delle Palme.
4 campane a slancio in LAb3calante
I°LAb3calante
II°SIb3
III°RE4
IV°FA4.
A pochi km da Ascoli Piceno piccolo gioiello da rivalutare,la meccanica è un pò rumorosa ma...le campane sono veramente graziose.Molto bella la I°.
San Daniele Del Friuli (Udine) patria del prosciutto crudo DOP - centro storico
San Daniele del Friuli (Sant Denêl in friulano) è un comune italiano della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.
La città è nota in tutto il mondo per la produzione dell'omonimo prosciutto crudo DOP.
Il comune di San Daniele, arroccato sulla sommità di un colle a 252 m s.l.m., è al centro del Friuli e domina la pianura circostante. Una città raccolta ed accogliente con diversi tesori artistici, fa parte delle Città Slow. Il territorio gode di un'aria particolare che dona ai prosciutti (prodotti localmente), un sapore unico e inconfondibile conosciuto in tutto il mondo. A poca distanza dal colle, le limpide acque del Tagliamento sono la naturale dimora della trota (qui chiamata la regina di San Daniele) che viene allevata e lavorata in modo artigianale. La città può vantare la vicinanza al Mare Adriatico a sud e alla Carnia a nord.Il terremoto del 1976 arrecò al paese meno danni rispetto agli altri comuni coinvolti, ma si verificarono distruzioni parziali o totali degli edifici del centro storico, meno toccato dagli spezzonamenti, e danni alle opere d'arte, con feriti e vittime, molte delle quali causate dal crollo di una palazzina a pochi passi dal municipio.
Onorificenze.
Medaglia d'oro al Merito Civile.
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta.»
Monumenti.
La Biblioteca guarneriana, biblioteca pubblica tra le più antiche in Italia, fondata nel 1466 da Guarnerio d'Artegna, il quale donò alla chiesa di S. Michele 173 codici manoscritti; la raccolta comprende numerose opere miniate, una rara edizione dell'Inferno di Dante del XIV secolo, la Bibbia Levantina le cui miniature costituiscono un'interessante commistione tra elementi occidentali e levantini e numerose edizioni stampate del Cinquecento, dono dell'arcivescovo Giusto Fontanini alla sua città.
Duomo di San Michele Arcangelo.
Museo del territorio, ospitato presso il chiostro dell'ospedale vecchio.
Casa del '300.
Chiesa di Sant'Antonio Abate, celebre per i suoi meravigliosi affreschi, realizzati tra il 1497 e il 1522 da Martino da Udine, meglio conosciuto come Pellegrino da San Daniele, al punto da esser nota come La Sistina del Friuli.
Porta Gemona, progettata da Andrea Palladio nel 1579 in una torre testimonianza dell'antico castello medioevale.
Cattedrale di Sant'Antonio Abate a Castelsardo ~ 26 Giugno 2016 | Viaggiare in Sardegna
La pittoresca cattedrale e l'imponente campanile di Sant'Antonio Abate sono situati nel lato nord-ovest delle mura del castello del Doria di Castelsardo e dominano sul paesaggio circostante.
Storia
La struttura preesistente è stata restaurata tra il 1597 e il 1606 per volere del vescovo Giovanni Sanna divenendo sede vescovile di Ampurias nel 1503 e acquisendo il titolo di Cattedrale opera del vescovo Passamar.
Il completamente dell'edificio avvenne 1727 con la costruzione del matroneo ( il balcone vicino all'ingresso della Porta Santa ) e dell'altare finemente lavorato dedicato al patrono della città Sant’Antonio Abate.
Il campanile venne ricavato direttamente una torre con funzione di faro preesistente nelle mura antiche, la cui sommità è stata successivamente decorata con piastrelle maiolicate con motivi verdi, gialli e marroni.
L'edificio stilisticamente fonde elementi del gotici, catalani e rinascimentali e offre una splendida vista panoramica a picco sul mare.
Esternamente domina sopratutto grazie all'alta torre campanaria coperta da un cupolino maiolicato.
L'interno presenta una classica pianta a croce latina ed è costituito da una navata unica voltata a botte ribassate, cappelle laterali sui contrafforti e transetto.
Molti degli affreschi presenti nelle cappelle laterali sono stati dipinti da Andrea Lusso, il più noto pittore manierista in Sardegna, mentre molte altre sono opere del pittore anonimo denominato Maestro di Castelsardo tra le quali spicca la Madonna in trono col Bambino collocata sull'altare maggiore.
Originariamente faceva parte di un grande retablo, le altre parti ( e molte altre opere d'arte sacra tra cui il San Michele arcangelo del Maestro) sono conservate nelle cripte della Cattedrale, adibito a museo diocesano.
L’abside è quadrangolare con volta a crociera generata da quattro pilastri a fascio con capitelli scolpiti, sormontato da due coppe di angeli, di cui i due piccoli centrali sorreggono la croce.
L'altare maggiore in marmo é del 1810, mentre sono più antichi ( dei 600-700 ) gli altri arredi lignei, gli altari laterali e le statue.
Sopra il matroneo troneggia il bellissimo organo a canne settecentesco con ante decorate, considerato il più bello della Sardegna.
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Festa di Sant'Antonio Abate 2014
Viaggio all'interno del Santuario di Udine: la Madonna delle Grazie
Alla scoperta di uno dei luoghi di culto più affascinanti della città, dalla storia spesso trascurata e dalla grande vocazione religiosa
L'antica chiesa era originariamente dedicata ai santi Gervasio e Protasio, quando fu scelta per accogliere un'immagine della Madonna, ritenuta miracolosa. Questa icona apparteneva in origine a Giovanni Emo, dal gennaio 1479 luogotenente della Repubblica di Venezia in Friuli, che l'avrebbe ricevuta in dono dal sultano di Costantinopoli. L'icona era conservata gelosamente nel castello di Udine, residenza del luogotenente veneto. Un giorno di quello stesso 1479 una cuoca del castello si ferì gravemente ad una mano, ma fu prodigiosamente guarita dopo aver invocato con devozione l'immagine della Vergine. Per tali motivi il luogotenente pensò che una tale immagine taumaturga non potesse essere conservata in un luogo profano e decise di portarla nella vicina chiesa, al di là del Giardino Grande, nome con cui è nota ancora l'attuale piazza 1º maggio di Udine. Nella chiesa si erano da poco insediati i frati Servi di Maria. La tradizione indica nell'8 settembre 1479 la data della processione che accompagnò il trasporto dal castello fino alla chiesetta l'immagine della Madonna.
L'opera di edificazione del nuovo santuario, custodito dai frati Servi di Maria, iniziò il 12 aprile 1495 con la posa della prima pietra. La chiesa venne ufficialmente consacrata il 12 maggio 1520 dal vescovo di Caorle mons. De Rubeis.
Il santuario fu rinnovato con successivi interventi di ampliamento e la costruzione del convento; notevole l'intervento di Giorgio Massari (1730) che ripeté qui lo schema della chiesa dei Gesuiti di Venezia: fu prolungata ed innalzata la navata, fu ristrutturato il presbiterio e l'abside e sopraelevato il campanile. Anni dopo furono aggiunti il pronao antistante la facciata e che poggia su quattro massicce colonne, fu ripristinata la scalinata ed il ponte sulla roggia che collega la chiesa con la piazza antistante. La chiesa fu dichiarata basilica minore il 21 giugno 1922.[1]
Anche l'annesso convento, di architettura cinquecentesca, fu ampliato e arricchito di affreschi nel corso dei secoli; i frati serviti, allontanati dopo l'invasione francese del 1797, sono tornati al santuario dal 1923.
caricamento video su UdineToday
produzione: dronereportage.it
Mortegliano, viaggio nel campanile più alto d'Italia
Il campanile di Mortegliano, nel suo primo mezzo secolo di vita, corrispondeva quasi soltanto a un mito, quello del più alto dItalia. Originale nella sua altissima guglia in cemento armato, splendente di notte da lontano, ma solo e muto. Per i suoi 113 metri e 20 centimetri, da guardare naso allinsù, basta. Ma da aprile 2018, il campanile di Mortegliano ha perso il suo splendido isolamento ed è diventato casa di tutti, meta da cui ammirare il Friuli dai monti al mare. Aldo Paravano, 77 anni, volontario della parrocchia, nonostante le tante primavere fa la guida, senza accusare troppo il fiatone, ai gruppi che vogliono raggiungere vetta. È una fucina di idee, di sempre nuove occasioni e iniziative per valorizzare il campanile. Che fa complessivamente 4 mila gradini in media in un mese (videoproduzioni Petrussi, a cura di Roberto Mattiussi).
VIBONATI (Sa) - SANT'ANTONIO ABATE 2009 - F.lli PANNELLA da Ponte (Bn).
Spettacolo Pirotecnico notturno realizzato il 17 Gennaio 2009 a Vibonati (Sa) dalla ditta F.lli Pannella da Ponte (Bn) in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate.
Le campane di Cuveglio (VA) - Chiesa di S.Antonio Abate - Regina Coeli feriale
Chiesa sussidiaria di S.Antonio Abate, Cuveglio.
Concerto di 3 campane in Lab3
Bianchi
Distesa della campana maggiore (preceduta da battiore delle ore 12) per il Regina Coeli feriale.
N.B.: In sottofondo si sente il solenne a 5 lungo della Canonica.
Giovedì 24/04/2014, ore 12:00.
Come mai un video a Cuveglio fatto in questo periodo???
Ero lì per fare le prove di canto col coretto dei ragazzi (nel quale c'è dentro anche la mia morosa) e visto che le cose si dilungavano senza che io suonassi niente, in quanto avrei dovuto essere a casa per le 12:15, parto alle 11:50 da piazza S.Lorenzo (piazza della Canonica). Vedendo che non ce l'avrei fatta a riprendere Rancio (video precedente), e neanche Cuvio (abbordabile ma mi sarei dovuto mettere a riprendere in strada) e Cavona (troppo distante in quanto avevano chiuso la scorciatoia), allora ho detto: Perché non fermarci a S.Antonio? Se mi va bene suona il solenne a 3, se mi va male suona il campanone, ma tanto un video lo metto lo stesso.. Speravo che suonasse il solenne a 3... che beccherò a S.Antonio l'anno prossimo in quanto capiterà di sabato (e Dio vuole che se mi accettano nella sezione del liceo sto a casa di Sabato), con qualsiasi clima (anche con la neve, mi organizzerò sicuramente).
Veniamo al video. Dopo la solita squallida presentazione, si passa al battiore delle 12, cui segue la distesa del campanone. Mentre in sottofondo si sente chiaramente il solenne lungo a 5 della Canonica di S.Lorenzo, è forse possibile anche udire il La3 di Cuvio a distesa.
Delle chiese sussidiarie di Cuveglio sotto la Canonica manca solo Vergobbio (che riprenderò il primo lunedì pomeriggio libero di luglio/agosto), della quale avevo un video del concerto manuale che ho eliminato in quanto si era staccata la corda del campanone (e sono anche stato scemo perché avrei potuto riprendere, anche se in contro-sole, il solenne ridotto a 2), che rifarò a S.Rocco, se non sarò in vacanza; sotto Cavona ci sarebbe il Santuarietto simil S.Casa di Loreto, ma da quello che ho capito non suona quasi mai.
Spero che questo video, editato ancora con M.Maker, vi piaccia. Il prossimo video sarà un po' pesantino, ma è un concerto solenne lungo dell'unica parrocchia che manca all'appello in fatto di solenni lunghi (Brinzio a parte), e il video è stato editato col nuovo AVS.
A San Pietro per la festa di Sant'Antonio
A San Pietro per la festa di Sant'Antonio
Servizio di Enrico Selleri
Mortegliano (Udine) il CAMPANILE più alto d'Italia! 113,2 metri!
Mortegliano (Morteàn in friulano) è un comune italiano di 4 967 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.
Di recente costruzione, il Duomo è un edificio in stile neogotico progettato nel 1864 dall'architetto udinese Andrea Scala. Il campanile del Duomo è considerato il simbolo del paese. Eretto tra il 1957 ed il 1959 dall'architetto udinese Pietro Zanini, interamente in cemento armato, con i suoi 113,2 metri è il più alto d'Italia di quel genere.
All'interno del Duomo si trova la Pala del Martini.
Saluti da Cavasso Nuovo
This video is about Cavasso Nuovo
O dei Miracoli Sant'Antonio da Padova
Un tributo a un Santo e dottore della Chiesa, più famosi del mondo. Dalle piccole chiesette alpine o in mezzo alle campagne,dalle cattedrali più belle d'Italia o a quelle sparse per il pianeta, per Sant'Antonio da Padova c'è sempre una cara devozione. Da mezzo conselvano, quindi mezzo padovano. Auguri a tutti gli Antonio,Antonia, Antonietta della rete.
Il Castello di Udine
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Ci vediamo al prossimo video.
Le campane di Mombaruzzo(AT) - Suonate per la Fiera del Tartufo 2018
Mombaruzzo(AT).
Suonate in occasione della Fiera del Tartufo 2018.
-Allegrezza e Suonata alla Romana con le 2 campane maggiori a bicchiere eseguite per fine della S.Messa delle ore 11:00 (Chiesa di Sant'Antonio Abate);
Suonano il Sottoscritto, Alessandro Serra, Emilio e Fabrizio.
-Allegrezze e Suonata alla Romana (Chiesa di Santa Maria Maddalena);
Suonano il Sottoscritto, Alessandro Serra, Alessandro Abate, Simone, Fabrizio e Emilio;
-Suonata alla Romana eseguita come suonata finale del concerto (Chiesa di Sant'Antonio Abate);
Suonano il Sottoscritto e Fabrizio.
La presentazione fotografica della Fiera e della Chiesa di Sant'Antonio è accompagnata dal brano La Monferrina e da un'allegrezza bergamasca eseguita dal Sottoscritto sul carillon a 8 campane, fuso da Allanconi.
La presentazione fotografica della Chiesa di Santa Maria Maddalena è accompagnata dal brano III Allegro per organo in C RV 230 di Antonio Lucio Vivaldi.
-Chiesa di Sant'Antonio Abate.
Concerto di 5 campane in Fa#3.
Capanni, Acqui Terme 1979.
La Chiesa di Sant'Antonio Abate, Monumento Nazionale, originariamente cella benedettina con annesso cenobio, venne edificata intorno all' XI-XII sec. ad opera dei monaci dell'Abbazia di Fruttuaria di S.Benigno Canavese. Attraverso vari rifacimenti ed amplificazioni si giunse, a partire dal primitivo stile romanico, all'attuale tardo gotico. Intorno al 1750 venne ampliata la parte absidale, in stile barocco, e costruito il coro. L' interno è suddiviso in 3 navate. In fondo alla navata di sinistra, alla base del campanile, la cappella del Sacro Cuore di Gesù e totalmente decorata con pregevoli affreschi quattrocenteschi. Ai lati del presbiterio, occupato da un grande altare marmoreo, sono presenti due grandi quadri attribuiti a G. Stura che mostrano San Carlo che comunica gli appestati e il miracolo dell'ostia. Nella seconda cappella della navata di destra un affresco del XV sec. raffigura la Madonna con il Bambino, nel quale si notano analogie pittoriche con alcune opere del cosiddetto “Maestro di Boccaverano”.
Degno di nota è il prezioso organo realizzato dall' astigiano Luigi Savina nel 1791.
La costruzione del campanile viene fatta risalire al XV sec., probabilmente in sostituzione dell' originario eretto dai monaci benedettini. Nella parte inferiore, sotto la fascia di archetti che lo ornano, si notano una testa umana in arenaria e un antico bassorilievo. La cella campanaria conserva un concerto di 5 campane, che non spicca nè per qualità sonore nè storiche, ma in compenso possiede ancora la tastiera per il suono manuale.
-Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena.
Concerto di 5 campane in Mi3.
Allanconi, Bolzone di Ripalta Cremasca 2014 (Mi3 Pietro Antonio Silventi, Biella 1809).
La Chiesa di Santa Maria Maddalena, divenuta parrocchiale dopo la dismissione della pieve del Cervino in seguito all’arroccamento in località Castello da parte della popolazione di Mombaruzzo, è dedicata alla santa patrona del paese. Si tratta di una costruzione in cotto a tre navate con facciata che riecheggia il romanico, risalente con ogni probabilità ad un primo edificio con una sola navata degli inizi del primo trecento, che ha subito nel corso dei secoli vari ampliamenti e rimaneggiamenti, come ricordano le iscrizioni poste sulla parte sinistra della facciata relative a due successive consacrazioni. A metà del XIX secolo venne rivista la pianta dell'edificio con la costruzione della terza navata sul lato destro, con annessa manica di collegamento alla canonica, che finì per inglobare il portico medievale della piazza. Dello stesso periodo è la decorazione della volta della navata centrale con l’allegoria di Santa Maria Maddalena in estasi e i quattro evangelisti, nonché la sistemazione degli arredi lignei, tra cui la cantoria, che sopra la tribuna d’ingresso ospita un pregevole organo costruito nel 1844 dalla storica bottega dei Lingiardi di Pavia.
Il campanile, costruito in cotto in cotto e culminante con una cuspide in muratura, ospita un pregevole concerto di 5 campane. Le 4 campane minori sono state fuse dalla Fonderia Allanconi in sostituzione delle precedenti campane (appartenenti ad altre chiesette dismesse ed ora conservate in chiesa) e accordate sulla campana maggiore antica. Quest'ultima era la campana maggiore del concerto della chiesa di Sant'Antonio Abate e, quando si decise di rifondere le piccole dello stesso concerto in un nuovo fuso da Capanni, la campana maggiore venne spostata alla Maddalena.
Curiosa la presenza, al primo piano del campanile, di una piccola cappellina con resti di affreschi.
Si ringraziano Fabrizio ed Emilio e con loro tutta l'Associazione dei Campanari del Monferrato, per l'invito, la compagnia e per avermi accompagnato nelle riprese e nelle suonate.
Si ringraziano anche il parroco Don Pietro Bellati, il Comune e la Proloco per aver permesso la realizzazione del concerto.
BORGOMARO: FESTA DELL'IMMACOLATA PRESSO LA CASA DI RIPOSO
Borgomaro: nuova vita al patrimonio artistico. Si è svolta martedì 8 dicembre in occasione della festa dell'Immacolata Concezione una cerimonia di alto valore culturale promossa dal comune di Borgomaro con la collaborazione della parrocchia di Sant'Antonio Abate e San Bernardino da Siena e della fondazione Orengo-Demora nella Chiesa dell'Immacolata Concezione presso la casa di riposo Rsa di mantenimento di Borgomaro