Le immagini del Monte Vettore spezzato dal terremoto: il punto in cui la terra si è alzata di 20 c
I geologi dell’Istituto nazione di geofisica e vulcanologia la seguono da quando c’è stata la scossa, si tratta di una faglia sul monte Vettore che sarebbe il riflesso in superficie del movimento che ha prodotto il terremoto del centro Italia.
A pochi chilometri dal Comune di Arquata del Tronto, uno dei più colpiti dal sisma, i geologi ne seguono i movimenti e stanno cercando di misurarne la lunghezza. Dalla lunghezza della faglia dipende, infatti, il potenziale sismico dell'area, più è lunga e più i terremoti possono essere devastanti. Capire ciò consente di aggiornare le mappe sismiche e indicare la soglia massima di pericolosità che deve essere tenuta in considerazione quando si realizzano nuovi edifici.
Giornate FAI di Primavera 2019 - Santuario della Madonna del Monte a Sommacampagna (Vr)
Giornate FAI di Primavera 23/24 marzo 2019 - Santuario della Madonna del Monte e Pieve di Sant'Andrea, Sommacampagna (Verona) Il Santuario dedicato alla Beata Vergine Maria Assunta, detto Madonna del Monte, si trova in una piccola incantevole località posta sulla cima di una collina a poca distanza dal centro di Sommacampagna.
Le origini della chiesa sono molto lontane ed è stata a lungo un eremo francescano e un luogo di pellegrinaggio. Meravigliose le decorazioni, dalla Madonna con Bambino di epoca medievale, al leone marciano testimonianza della dominio della Serenissima, al ciclo di affreschi dedicato alla vita di San Francesco, fino agli altari in stile barocco del XVIII secolo.
La Pieve di S. Andrea si trova all’interno dell’attuale cimitero di Sommacampagna nel luogo del più antico insediamento del capoluogo, laddove probabilmente sorgeva un tempio romano dedicato alla dea Diana.
Nel VIII o IX secolo venne poi costruita una chiesa barbarica, mentre l'attuale pieve risale al XI o XII secolo.
L'ara dedicata alla dea Leituria, cioè Diana, ritrovata durante lavori di restauro nel 1940, è collocata sotto una colonna. Come altre are ed iscrizioni romane poste come basamento di colonne o di muri, magari rovesciate, testimonia il trionfo del cristianesimo sul paganesimo.
La chiesa è costituita da un solo altare, tre absidi, due delle quali costruite in epoca posteriore alla principale, e tre navate con grosse e corte colonne di muratura in ciottoli frammisti a mattoni, sormontate da capitelli cubici di forma schematica dello stesso materiale.
Basilica di Sant'Andrea - Vercelli (Piemonte) (2/3) interni e chiostro - videomix
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
GALBIATE Chiesa di San Michele
1996 Castel del Monte - Sito UNESCO
Video realizzato dalla RAI, in collaborazione e con il contributo economico del MiBACT (fondi della legge 77/2006 nella disponibilità dell'Amministrazione per attività a favore di tutti i siti UNESCO) nell'ambito della Convenzione siglata il 3 aprile 2018
Omelia Don Jo 120408 Pasqua Giorno Torricella
OMELIA di Don Jo (Joseph) Dwight, 08 aprile 2012, Pasqua - Giorno, nella chiesa di Sant'Andrea (Torricella di Magione -- PG; Lago Trasimeno).
FOTOGRAFIE:
Parapendio: Le mie foto fate sopra Monte Subasio (Assisi) 1998.
Il punto di decollo su Monte Subasio.
Atterraggio in un campo a Rivotorto (Assisi).
C'è chi preferisce l'aliante con i piedi per terra!
Spello (Assisi).
San Francesco parlava con gli uccelli; Don Jo vola con gli uccelli! Sotto Assisi.
Traghetto per la Corsica (Italia 1998).
Un parco in Corsica (Italia).
Nelle montagne Alpi con Don Aldo Remolf (Luglio 1998).
Partenza per la Turchia con Don Lanfranco Conti di Gubbio (07-1998).
Il coro della parrocchia di Riverside, California (04-1990).
Fr. Louis Marx, pastore della parrocchia di Riverside.
Pranzo nella casa canonica di Riverside.
La mia macchina, il Ford Pinto, a Riverside.
Un bravo segretario della parrocchia di Riverside!
Sea World, San Diego, California (08-1990).
Le feste a Riverside (08-1990).
Ritiro con i giovani nella parrocchia di Huntington Beach, California (11-1990).
Duomo di Sant'Andrea Apostolo, Costiera Amalfitana - dovevado.com
Dovevado.com ti consiglia di visitare il Duomo di Sant'Andrea Apostolo, un complesso architettonico formato da due basiliche comunicanti, dalla cripta inferiore, dalla scalea, dall'atrio d'ingresso, dal campanile e dal Chiostro Paradiso. Crea la tua guida della Costiera Amalfitana in pdf gratuitamente e affitta un alloggio in Costiera Amalfitana... solo su dovevado.com non è mai stato così facile!
Documentario: Calci e la Valgraziosa
Sul versante occidentale dei Monti Pisani si apre la “Valgraziosa”, un contesto ambientale unico, caratterizzato da boschi di castagni, macchia mediterranea e, più in basso, dai tipici ed antichi terrazzamenti olivati.
Calci è un insieme di borghi, dei quali residuano oggi le più antiche frazioni, che comincia a svilupparsi in epoca repubblicana intorno al castello del Vescovo pisano, feudatario della valle, distribuendo i propri insediamenti lungo il corso dei torrenti principali (le Zambre) e da essi attingendo acqua per l'attività conciaria e per l'alimentazione delle ruote idrauliche, utili a muovere mulini e magli.
L'olivicultura forniva l'olio finissimo e la Zambra dava la forza idrica per gli opifici. Questa attività era conosciuta con il nome di arte bianca ed era una delle più importanti nel paese, insieme all'arte della lana, che offriva una pregiata produzione tessile. Altre arti minori erano la raccolta della mortella, il lavaggio della biancheria e la concia delle pelli animali. I boschi dei suoi monti erano protetti da leggi molto severe e davano legname ai cantieri navali della Repubblica Pisana.
Nel medioevo la vita civica dei calcesani era organizzata in una istituzione comunale composta di sei consoli, rappresentanti delegati di altre comunità sparse nel territorio calcesano, che dal monte si spingeva fino alla sponda destra dell'Arno. La vita gravitava intorno alle chiese di Santa Maria a Willarada, chiesa madre non più esistente, e di Sant'Andrea a Lama. La grande Pieve romanica fu edificata all'epoca del Vescovo Daiberto, fra il 1080 ed il 1111, anno in cui vi furono deposte le reliquie del Santo Patrono Ermolao martire.
Calci si trovò spesso coinvolto nelle sanguinose e alterne vicende della lunga guerra tra Firenze e Pisa. Fedelissimo alla Repubblica, con Pisa cadde all'inizio del XVI secolo sotto il dominio fiorentino e, nella riorganizzazione successiva alla sconfitta, venne aggregato alla comunità di Vicopisano fino alla fine del Cinquecento, quando venne aggregato a Pisa.
I borghi originari, condizionati dall'attività agricola e pastorizia, non hanno avuto sviluppo o sono scomparsi, mentre a partire dal 1500 il paese letteralmente si modella intorno al corso del più importante dei torrenti, per uno sviluppo di quasi tre chilometri, sui quali operavano, alla fine del XIX secolo, oltre 100 mulini mossi da ruote idrauliche. La persistenza di casolari e corti, addossati a romitori, conventi o chiese fra oliveti e selve di castagno, ha dato alla vallata calcesana il nome di Valle Graziosa.
Nel XVI secolo Calci fu distaccato da Vicopisano e riunito a Pisa finché, nel 1867, i calcesani chiesero ed ottennero dal governo di Vittorio Emanuele II la separazione dalla comunità di Pisa e la possibilità di erigersi in comune autonomo.
Un viaggio attorno al Lago di Varano
Un viaggio intorno al Lago di Varano con tre tappe: la meravigliosa chiesa di Santa Barbara, la Madonnina che sovrasta il Comune di Cagnano Varano e il santuario del Santissimo Crocefisso.
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S.Andrea di Borzone, tesoro millenario e unico fra meraviglie e misteri
Le sue origini risalgono, forse, già all'ottavo secolo e sul complesso abbaziale di Sant'Andrea a Borzone ci sono poi documenti ufficiali del primo 1100. Di sicuro questo tesoro artistico e architettonico nel territorio di Borzonasca, con tanti interrogativi ancora aperti sui tempi e le modalità della sua edificazione è assolutamente unico: lo dicono bellezza, originalità e meraviglia dell'impianto dove la pietra si unisce al mattone.
Padre ATTILIO FABRIS, monaco diocesano
Prima sede di una comunità monastica colombiniana quando dipendeva dall'abbazia di San Colombano a Bobbio oppure da quella di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia, Borzone accolse poi monaci benedettini dalla fine del XII secolo.
Padre ATTILIO FABRIS, monaco diocesano
Ed ecco la facciata e i fianchi della chiesa di Sant'Andrea, nell'armonia davvero unica della pietra e del mattone, ritmata da un doppio ordine di arcatelle cieche.
Padre ATTILIO FABRIS, monaco diocesano
Pietra e mattone scandiscono allo stesso modo i paramenti murari esterni ed interni dell'abbazia.
Padre ATTILIO FABRIS, monaco diocesano
Il complesso millenario è custodito da un cipresso monumentale che esisteva già all'epoca dei monaci benedettini perché risale a 600 anni fa. Lasciata la sua ombra entriamo a scoprire anche l'interno della chiesa.
Padre ATTILIO FABRIS, monaco diocesano
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Esplorazione con macabro ritrovamento della cripta di San Francesco a Camerano - parte II
Proseguono le operazioni all'interno della chiesa di S. Francesco di Camerano. I Teses guidano Daniele Bossari, conduttore di Mistero, la nota trasmissione di Italia 1, alla ricerca della cripta scomparsa.
Ecco le immagini esclusive non mostrate in TV dei resti del bambino murato nella cripta della chiesa.
Essendo stato ostacolato lo studio di archeologia forense, le indagini proseguono negli archivi...
Esplorazione del buco del Diavolo di Camerano, l'acquedotto abbandonato
Teses Mystery Channel torna nel Parco del Conero (AN), per approfondire il mistero del Buco del Diavolo, oscuro antro mostrato in un recente servizio realizzato con Marco Berry per Mistero, la nota trasmissione di Italia 1.
La galleria conduce alla base militare segreta? Nasconde veramente un tesoro? E' vero che esiste un laboratorio segreto per monitorare la presenza di alieni? Di che cosa si tratta?
Questo approfondimento nasce per dare una spiegazione più dettagliata della natura originaria della cavità artificiale in oggetto.
Si ringrazia: Quadrio TV, Claudio Cavalli, Marco Berry, Ylenia Vanni, Massimo Pugnaloni, Stefania Piccoli, Jacopo Facchi, Alberto Recanatini.
Vigili del Fuoco - Campi - Lavori consolidamento campanile Chiesa Sant’Andrea - www.HTO.tv
Vigili del Fuoco - Campi - Lavori consolidamento campanile Chiesa Sant’Andrea -
Nelle immagini dei Vigili del Fuoco, le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito diversi comuni dell’Italia centrale il 24 Agosto, le repliche del 26 Ottobre e del 30 Ottobre.
Di parole sull’argomento ne sono già state profuse a fiumi ma, personalmente, credo non ne esistano di tali da riuscire a descrivere esaustivamente la devastazione ed il dolore generati da questa tragedia. Credo che la cosa più sensata sia “demandare” il compito, direttamente, alle immagini girate dai Vigili del Fuoco.
Le immagini testimoniano la violenza del terremoto, le immediate operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, l’incessante, ed instancabile, opera dei Vigili del Fuoco per cercare ed estrarre dalle macerie, il più delle volte a mani nude, i sopravvissuti e recuperare i corpi dei meno fortunati.
Un lavoro immane, svolto con la proverbiale abnegazione tipica del Corpo, non solo nei momenti immediatamente successivi alla catastrofe, ma che continua ancor oggi per rendere possibile la vita dei sopravvissuti e di quanti sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazione perché crollate o gravemente danneggiate, in maniera dignitosa.
Un’opera che si perpetua ben oltre la “mera” emergenza e che prosegue anche per recuperare, e mettere in salvo, l’enorme patrimonio artistico di quei territori.
Agli Uomini ed alle Donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnati nei soccorsi, va tutta la nostra gratitudine ed incondizionata riconoscenza.
Michela Cossidente
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Misteriosi sotterranei emergono ai piedi di Castel del Monte Andria UNESCO ancient underground
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Nell'estate 2014, il restauratore andriese Giuseppe Marzano ha accompagnato noi di VideoAndria.com in un'area situata a due passi da Castel del Monte (nel boschetto adiacente) per documentare la presenza dei resti di misteriosi sotterranei emersi forse da un recente crollo o scavo e ora delimitati da un nastro bianco e rosso che proibisce di fatto il superamento dell'area in questione. Si tratta di un'area larga circa 3 metri e lunga forse altri 3 metri, ma in realtà è evidente come la stessa sia solo la punta di un iceberg ben più grande e che forse arriva anche verso la statale se non, in senso opposto, ai piedi del famoso maniero federiciano, bene dell'umanità UNESCO.
Una cosa è certa: si tratta di strutture artificiali. Quando e perché siano state costruite è un mistero ma i dettagli lasciano ben intuire che si tratti di resti manufatti antichi. Giuseppe Marzano ci ha spiegato che se fosse dimostrato che questi sotterranei siano collegati fisicamente a Castel del Monte, si potrebbe ipotizzare che possano rappresentare un elemento sino ad ora ufficialmente sconosciuto agli studiosi e che aprirebbe a nuove teorie sulla funzione stessa e sul funzionamento dell'edificio medievale fatto costruire da Federico II di Svevia. Altra ipotesi di Marzano è che i sotterranei possano essere i resti dell'ormai leggendaria chiesa di S. Maria del Monte Balneolo, un'antica abbazia benedettina esistita prima dell'edificazione del castello. Secondo alcune documentazioni, Federico II di Svevia, volendo formare del castello una sede di svago, relegò i monaci dell'abazia a Barletta, riservando il castello a sé e gli altri fabbricati al suo numeroso seguito.
Come spiega il sito AndriaArte.it, l'esistenza della misteriosa chiesa è attestata su un documento del 1192, un libro di censi, nel quale è detto che il monastero di S. Maria del Monte in diocesi di Andria, pagava una mezza oncia aurea ogni anno. I benedettini, dopo aver rioccupato, per ordine dell’imperatore d’Oriente i loro beni, la villa, i vigneti, oliveti e la masseria del Monaco, estesero il loro dominio al Castrum Netii, ridotto in istato pietoso da imprese guerresche. Il termine Balneolo sarebbe spiegabile attraverso l'osservazione della famosa Tavola peutingeriana, che descrive il letto del fiume Aveldium presso le Murge e accanto alla sorgente segna un lago (oggi non più presente), che doveva essere nelle vicinanze di Castromonte. Le acque del lago hanno fatto sorgere il titolo Balneolo (da balneum, che significa bagno).
Sembra che anticamente esistesse un tempio dedicato alla Vergine Nera, simbolo della Madre Terra, come era usanza fare dalla cultura cattolica (Fonte: casteldelmonte.eu).
Questo farebbe presupporre che in termini pratici l'abbazia sia stata demolita per far posto a Castel del Monte, ma secondo altre ricerche, invece, l'abbazia benedettina, non sorgeva sul sito di Castel del Monte, perchè è citata in un documento del 1269 (Fonte marialosito.com). Le motivazioni di questa correzione dipenderebbero da un documento trovato presso l'Archivio Segreto Vaticano. La misteriosa chiesa, dunque, era vicina e in parte forse danneggiata dalla costruzione di Castel del Monte. Sempre quest'ultima fonte, attraverso la geografia viaria del luogo sarebbe stato individuato il suo sito alle pendici di Castel del Monte, area dell'odierna via del Cedro. Il sito è ora coperto dallo sviluppo residenziale. Sono comunque visibili in loco i resti di una nevaia, di una cisterna e alcune iscrizioni, e, per gli itinerari e i percorsi originari di collegamento tra il castello federiciano e l'abbazia benedettina, la visibilità prospettica di Castel del Monte, come mostra un passo di Ferdinand Gregorovius, era del tutto diversa da quella attuale (vedi anche il mio saggio in Atti del convegno Internazionale Ora et labora, La presenza Benedettina in Andria).
Per Giuseppe Marzano, la presenza di questi sotterranei potrebbe indicare tutto come potrebbe indicare nulla: Marzano suggerisce alle istituzioni e agli organi competenti di effettuare una campagna di scavo che possa far luce su questo singolare ritrovamento.
Peschiera Del Garda Volta Mantovana Hardtail MTB Trail Video. Cycling on Mincio Cycleway.
Peschiera Del Garda Volta Mantovana Hardtail MTB Trail Video. Cycling on Mincio Cycleway. The path is wonderful, along at the river of Mincio. The path is completely flat, may be a bit climbing just before Borghetto. But It is not to much. Lets talk about two cities;
Mantova; It is the city of history and art. It's small and well designed. During your stay you can visit; Duomo o Basilica di San Pietro, Rotonda di San Lorenzo, Basilica di Sant’Andrea, Palazzo Te, Palazzo Ducale, Palazzo della Ragione e Torre dell’Orologio, Museo Tazio Nuvolari, Sinagoga Ebraica Tempio Norsa, Museo Diocesano “Francesco Gonzaga”, Museo di Palazzo Te, Museo di Palazzo Ducale. Also Mantova like all Italian cities is very famous with its gastronomy. For example: Luccio in salsa, Stracotto alla Mantovana, Torta Sbrisolona, Torta di Tagliatelle, Torta di Tagliatelle, Risotto con i Saltarelli, Capunsei, Agnolini Mantovani are very famous plates.
Peschiera del Garda; Thanks to the beauties of the Garda lake and the surrounding area including amusement park Gardaland, the village attracts hundreds of thousands of tourists from all over Italy and beyond. you can visit historic center, Fortezza di Peschiera del Garda, Ponte pedonale, bastioni Tognon e Feltrin, Bastione San Marco, Ponte dei Voltoni. Being a village near the lake, Peschiera del Garda also has beautiful and characteristic beaches.
For further information write a message please. I have more videos on my CEM BERKSOY channel and if you like it, don't forget to give a like and subscribe to my channel. Thank you for support.
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Toscana Mountain Bike Riding Tour around Barberino Val D'elsa, Italy
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Lago Garda posto meraviglioso. Chi ama ciclismo puo trovare bellissime piste ciclabili. Specialmente adoro la pista ciclabile tra Mantova e Peschiera del Garda. Una pista diritta e molto comoda. E un percorso da Mantova arriva a Peschiera del Garda, circa di 40 km sul fiume del Mincio. Non dimenticate visitare anche Riva del Garda e fare la famosa ciclabile il Sentiero Ponale.
Campane della Parrocchia di Sant'Andrea in Siror di Primiero San Martino di Castrozza (TN) v.323
Battiore e distesa della grande (dura 2 minuti) delle 15:00 del venerdì in ricordo dell'Agonia di N.S.G.C.
Concerto di 4 campane in accordo di quarta maggiore di Lab3 fuse da fonditori ed in epoche diverse ed elettrificate a battaglio cadente.
Terzultimo video della vacanza, in altri luoghi bellissimi.
Questa volta ci troviamo in una zona un po' diversa da quella delle sede della mia vacanza, un po' come il video precedente.
Dopo il precedente video nella meravigliosa Pergine, meravigliosa soprattutto per le sue campane, ci spostiamo in questi meravigliosi luoghi.
Sono andato a Fiera di Primiero dopo una passeggiata nei pressi del Passo Rolle.
Dato che era venerdì avevo già pensato di riprendere da qualche parte una suonata per l'Agonia di N.S.G.C., ma purtroppo sono venuto a sapere che alla Pieve di Fiera di Primiero non avrebbe suonato nulla.
Mi sono così spostato subito e diretto nel vicino paesino di Siror, già noto in rete, che ha un bellissimo concerto.
Così, mi sono fermato.
Puntuale parte il battiore, poi la distesa della grande, una bellissima campana.
Dopodiché ho fatto le varie riprese e sono tornato a Moena.
Da questa vacanza mancano ancora due video che, a mio parere, sono tra i più belli soprattutto per le campane che vengono riprese.
I: Lab3, fusa nel 1849 e rifusa nel 1954 e 1969 dalla Pontificia Fonderia Daciano Colbachini e Figli di Padova;
II: Sib3, rifusa dalla Pontificia Fonderia Daciano Colbachini e Figli di Padova nel 1977;
III: Do4, fusa dalla Premiata Fonderia Francesco De Poli di Vittorio Veneto nel 1978.
Reca scritto: essendo Papa Giovanni Paolo I°;
IV: Mib4, fusa dalla Premiata Fonderia Francesco De Poli di Vittorio Veneto nel 1978.
Reca scritto: essendo Papa Giovanni Paolo I°.
Video dedicato a Umberto (Umbe03)
Video 323
Fiorenzuola di Focara
Fiorenzuola di Focara presenta un antico borgo medievale fatto di piazze e viuzze strette, del quale resta la cinta muraria che in passato era costituita da cinque bastioni, oggi ne rimangono solo tre. Il borgo regala particolari sensazioni, infatti, girando per le sue antiche vie è possible notare dei portali risalenti al 1600. Su uno di questi portali c’è una scritta che richiama alcuni versi della Divina Commedia di Dante Alighieri.
La struttura più antica è un edificio di culto, la Chiesa di Sant’Andrea sorta nel 1200 di cui oggi è visibile soltanto il campanile con l’orologio, che con I sui rintocchi scandisce il tempo in questo caratteristico posto delle Marche. Visitare Fiorenzuola di Focara è un’esperienza interessante da vivere, perché è un borgo di antiche origini e tradizioni della riviera marchigiana, posto in mezzo alla natura, accanto al mare.
Da questo borgo delle Marche puoi scorgere panorami stupendi sia verso nord che verso sud, e intraprendere sentieri avventurosi nel Parco del San Bartolo.
Asola (Mantova Lombardia) Cattedrale di Sant'Andrea integrale + Polittico della Misericordia
Esternamente, la cattedrale è maggiormente visibile sul fianco destro, poiché la facciata è parzialmente nascosta dal tessuto urbano. Lungo la fiancata si riconoscono il transetto, l'orologio cinquecentesco, il campanile e l'abside: questi ultimi sono gli unici elementi sopravvissuti del più antico edificio. Notevoli, nel transetto, sono la monofora e l'oculo asimmetrico che la sovrasta. Le forme architettoniche sono tipiche del tardogotico lombardo, sia all'esterno, sia all'interno. La pianta è a tre navate, contraddistinta da lievi anomalie.
Fra i tesori custoditi nella cattedrale si annoverano diverse opere d'arte soprattutto risalenti al Cinquecento.
Nel presbiterio:
• Polittico della Misericordia all'altare maggiore, grande opera attribuita ad Antonio della Corna risalente alla seconda metà del Quattrocento e perfettamente conservato nelle tavole e nella cornice lignea. Il polittico è composto da dieci pannelli principali (Santi, Crocifissione e Madonna misericordiosa), e da cinque tavolette nelle cuspidi (Dio Padre e i dottori della Chiesa), più una predella dove sono raffigurati i dodici apostoli.
• Otto tempere del Moretto provenienti dal Palazzo Civico
Sulla controfacciata e sul lato sinistro:
• L'organo cinquecentesco dell'Antegnati e il pulpito, entrambi impreziositi da tele del Romanino: sul primo si trovano le immagini di san Pietro, san Paolo,sant'Andrea e il vescovo Erasmo, il sacrificio di Isacco e altri episodi dell'Antico Testamento. Spiccano poi, oltre all'autoritratto dell'artefice, numerosi profeti e sibille e la scena della Sibilla Tiburtina che rivela ad Augusto il prossimo volgere dei secoli. Sul pulpito e sul relativo pilastro, invece, sono dipinti gli Apostoli, e un Ecce Homo.
• Un Cenacolo di anonimo dell'inizio del Cinquecento, influenzato dall'omonima opera leonardesca e affreschi coevi intorno all'altare di Sant'Antonio
• San Domenico offre le rose alla Madonna del Rosario, opera di inizio Seicento di Jacopo Palma il Giovane
• Cappella Daina, un tempo gestita dalla nobile famiglia asolana, affrescata nel Seicento.
• Altare della Madonna, lavoro di fine intaglio di Clemente Zamara del primi del Cinquecento
• Cappella di Giovanni Crisostomo, eretta verso la fine del Seicento con stucchi coevi una tela di Francesco Paglia e un busto reliquiario in argento con la raffigurazione del santo.
Sul lato destro:
• Altare di San Giuseppe con la pala cinquecentesca di Giovanni e Bernardino da Asola il ciclo di affreschi coevi che la attornia. *Altare di Santa Barbara con pala dei Antonio Gandino
• Altare della Concezione con la Madonna col Bambino e san Giovanni Battista fanciullo, tela di Lattanzio Gambara. Intorno, altri affreschi cinquecenteschi.
• Altare del Santissimo Sacramento, seicentesco, con una pregevole Assunta di anonimo coevo.
Dal 1509, quando la chiesa maggiore era stata elevata alla dignità di collegiata, al 1818, quando il papa Pio VII la aggregò alla diocesi di Mantova, la comunità asolana visse l'autonomia religiosa che da tempo rivendicava. Fu infatti una prelatura nullius (cioè non soggetta ad altre diocesi) cui presiedeva un abate commendatario; nessuno degli abati portò mai il titolo di vescovo di Asola, ma solitamente essi erano vescovi (titolari di diocesi in partibus infedelium, cioè antiche diocesi dei Paesi caduti sotto i musulmani) ed Asola, con le parrocchie della quadra, costituì una diocesi pressoché autonoma. Ecco perché la chiesa principale portò il titolo, ancora in uso, di cattedrale.
Basilica di sant'Elia o sant'Anastasio , Castel sant'Elia (Viterbo) manortiz
La Basilica di Sant'Elia è una chiesa di Castel Sant'Elia (Viterbo), che sorge su un pianoro nella grande ansa che si apre tra lo scoglio di Sant'Anna ed il ciglione di San Michele, al centro della Valle Suppentonia. L'edificio sacro è parte di un complesso monumentale noto come Santuario Pontificio di Santa Maria ad rupes.
Origini e fondazione
Intorno al 520 sant'Anastasio, notaio della curia romana, fondò su un pianoro al centro della Valle Suppentonia un monastero, dove, secondo la tradizione, sorgeva un tempio, dedicato alla dea Diana, fatto costruire dall'imperatore Nerone.
La basilica, fondata tra VIII ed il IX secolo, venne ricostruita all'inizio dell'XI secolo. Le prime notizie certe sulla Basilica risalgono al 1076 con la citazione di papa Gregorio VII ed al 1211 con Innocenzo III che la annovera tra le proprietà di San Paolo fuori le Mura. Inoltre, nel 1258 Alessandro IV con una bolla ne decreta il passaggio ai canonici di San Pietro in Sassia, i quali nel 1260 vi aggiunsero la torre campanaria, andata distrutta nel 1855
Periodo farnesiano
Nel 1540 Paolo III donava la Basilica al nipote Pier Luigi Farnese (1503 - 1547), i canonici ebbero in permuta la tenuta di Santa Marinella. Durante il periodo farnesiano (1540 - 1649) furono condotte varie ristrutturazioni, tra le quali, in particolare, è da ricordare la ricostruzione della parete laterale sinistra del 1607, conseguente alla caduta di un masso staccatosi dalla parete tufacea della rupe.
Periodo della decadenza
Nel 1740 iniziò per la basilica un periodo di decadenza causato dall'apertura della nuova chiesa parrocchiale di Sant'Antonio ed al passaggio della stessa alla Regia Camera Apostolica. Lo stato di abbandono e di incuria si protrasse fino al 1855 data del crollo del campanile.
Durante il pontificato di Pio IX e per l'interessamento della popolazione castellese, la Pontificia Accademia romana di Archeologia incaricò l'architetto Virginio Vespignani del progetto di restauro.
Il 15 agosto 1912 papa Pio X l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[3]
Alla fine degli anni Sessanta vennero restaurati i dipinti murali dell'abside e delle pareti del transetto, mentre negli anni Settanta fu completamente rifatta la copertura della chiesa. Nel 1994 si provvedette al restauro della decorazione scultorea dei portali della facciata e nel 2003 al pavimento in cotto della zona absidale e della cripta.