Monte San Savino, riaperta la Chiesa di Santa Chiara Al suo interno opere robbiane
Monte San Savino (Toscana) Italy
Sul versante di ponente della Valdichiana adagiato su un monte che
si affaccia sulla valle del torrente esse, si erge Monte San Savino,
antichissimo borgo nel quale sono stati rinvenuti diversi segni della civiltà Etrusca durante alcune campagne di scavi di fine '800.
Monte San Savino conobbe il suo massimo splendore tra la metà del'400 e il'500 quando fiorì da queste parti il nobile ramo della famiglia Ciocchi-Di Monte, originaria di Firenze e ricca di illustri
personaggi come il Cardinale Antonio-uno dei più influenti Porporati del rinascimento, carissimo a Giulio II e intimo dei Papi di casa Medici.
Oggi l'antico borgo mostra le vestigia di quell 'epoca felice ,che si lasciano ammirare :nella porta Fiorentina,nelle piccole ma suggestive chiese di Sant'Agostino e la pieve vecchia di Sant'Egidio e Savino , palazzo Monte,nelle logge dei mercanti disegnate da Nanni di Baccio Bigio, e infine nell'antico ghetto e nella suggestiva sinagoga.
MONTE SAN SAVINO Antico borgo Toscano - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Sul versante di ponente della Valdichiana, contrapposto a Cortona ed adagiato su di un monte prospiciente la valle del torrente Esse, si erge Monte San Savino, antichissimo borgo nel quale sono stati rinvenuti molti segni di civiltà etrusca nel corso degli scavi condotti a fine '800. La storia della cittadina va progressivamente assestandosi lungo gli eventi che vedevano coivolte le fazioni di guelfi e ghibellini. Questi ultimi ebbero il sopravvento così il borgo andò sotto il potere degli Ubertini signori di Arezzo ma poi nel1306 passò sotto la giurisdizione fiorentina e guelfa nel 1306. Nel 1337 Monte San Savino passò dapprima sotto il dominio di Perugia, poi sotto quello di Siena e quindi (1384) di nuovo sotto quello di Firenze che vi mandò potestà e vicari per l' amministrazione della giustizia.
Monte San Savino conobbe il suo massimo splendore nella seconda metà del '400 e nel '500 quando fiorì in questa Terra il nobile ramo della famiglia Ciocchi-Di Monte, originaria di Firenze e ricca di illustri personaggi come il cardinale Antonio, uno dei più influenti porporati del Rinascimento, carissimo a Giulio II e intimo dei papi di casa Medici.
Nella visita dell'antico borgo consigliamo di ammirare: la Porta Fiorentina, il Cassero, la Chiesa di Santa Chiara,il Porticciolo,
il Palazzo Di Monte, le Logge dei Mercanti, la Chiesa della Pieve, il Ghetto e la Sinagoga
Andrea Sansovino torna in patria, al via la mostra a Monte San Savino
Dislocata tra il Museo del Cassero e la Chiesa di Santa Chiara nel centro storico di Monte San Savino, la mostra sarà aperta fino al 2 novembre. In esposizione pezzi unici, provenienti da zone limitrofe e da Firenze, che tornano nei luoghi natali del celebre artista rinascimentale.
Servizio Ilaria Vanni; riprese di Sauro Cardeti; intervista al sindaco di Monte San Savino, Margherita Scarpellini e a Paola Refice della Soprintendenza Beni Culturali di Arezzo.
TSD Notizie del 1.07.2016
Festa di Santa Chiara
Domani per la festa di S.Chiara il vescovo di Verona Zenti presiederà la messa al Santuario di Maria Stella dell'Evangelizzazione di Cerna.
IL CONVENTO DELLE CLARISSE SUL COLLE DEL TREMORE
Servizio di Renata Semizzi - Le monache Clarisse di Nazaret festeggiano Santa Chiara. Il loro convento nuovo è sul colle del tremore, una località tra la Basilica dell'Annunciazione e il Monte del Precipizio che ricorda il passo evangelico in cui Gesù veniva condotto al monte scosceso per essere precipitato giù. Maria in preda all'angoscia temeva che fosse già arrivata l'ora del sacrificio del Figlio.
Luigi Orlando Fotografo | Francesco e Stefania | Santa Chiara | Napoli | Fotografo Matrimonio Napoli
Luigi Orlando Fotografo
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Riprese Video: Giovanni Orlando - Teo Di Biase
Santa Chiara d'Assisi, le icone e il carisma
La Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi ospita una mostra dedicata a Santa Chiara, in occasione degli 800 anni dalla sua consacrazione. L'esposizione celebra una donna che ha lasciato un segno davvero forte nella cultura, nella spiritualità e nell'arte, e il cui carisma ancora oggi coinvolge migliaia di consacrate. Un'icona in particolare rappresenta il centro attorno al quale tutta la mostra ruota...
Per Itinera, un servizio a cura di Federica Grandis.
Videoguida di Monte San Savino - ITA
Comune di Monte San Savino - Assessorato al Turismo
La videoguida in lingua italiana realizzata nel 2005.
Monte San Savino anni 50/60 parte1
Video di Monte San savino degli anni 50 e 60 - 1° parte
Basilica di Assisi messa costa 10 euro
Inchiesta del 2008 di Pianeta Umbria che mostrava nel 2008, a fianco al sepolcro di San Francesco, un tariffario per le intenzioni delle messe, che recitava Offerta per la messa 10 euro.
Inchiesta ripresa nel 2010 che mostra ancora lo stesso cartello.
Napoli 24 Aprile 2016 - Chiesa S Maria La Nova
#Napoli - La chiesa di Santa Maria la Nova è una chiesa monumentale di Napoli, situata nel centro storico, nelle vicinanze di piazza Giovanni Bovio e facente parte dell'omonimo complesso monumentale.
Storia
A seguito della decisione di Carlo d'Angiò di costruire il Maschio Angioino, durante la metà del XII secolo, si rende necessario l'abbattimento della chiesa di Santa Maria ad Palatium, risalente al 1216, per avere spazio a sufficienza per il nuovo castello: il sovrano tuttavia, vicino alle esigenze dei frati Minori che gestivano il tempio, dona loro, il 10 maggio 1279[1], un terreno nei pressi di una torre a guardia del porto, per l'edificazione di una nuova chiesa con annesso l'omonimo convento. I lavori iniziano nel 1279[2], storicamente sotto la direzione di Giovanni Pisano, anche se diversi studi negano tale ipotesi, mettendo in dubbio anche il fatto che lo stesso architetto toscano sia mai stato a Napoli: probabilmente questi sono seguiti da qualche architetto francese venuto al seguito di Carlo d'Angiò[3]; in alcuni documenti del 1280 risulta che la fabbrica è già in fase avanzata di realizzazione: la nuova chiesa, che per distinguerla dalla precedente viene chiamata con l'appellativo la Nova, è in stile gotico e suddivisa in tre navate, anche se altri storici ritengono che abbia una forma simile a quella che verrà costruita successivamente[.
Il bassorilievo sulla facciata
A seguito dei danni provocati dai terremoti del 1456, 1538 e 1569 e soprattutto dallo scoppio di una polveriera, avvenuto il 13 dicembre 1587, nonostante all'inizio del XVI secolo fosse stata interessata dall'edificazione del cappellone di San Giacomo della Marca che portano all'abbattimento e alla modifiche di diverse cappelle, si decide la totale ricostruzione della chiesa, la quale versa già in precarie condizioni di conservazione: questa deve rispecchiare il gusto del periodo, ossia il nascente barocco e seguire i canoni dettati dalla controriforma; i lavori vengono affidati a Giovanni Cola di Franco ed iniziati nel 1596 per terminare tre anni più tardi nel 1599, come riportato sul fregio delle facciata[3]. In realtà, data la brevità del protrarsi dei lavori, l'edificio non può essere stato costruito ex novo, ma sicuramente sono stati riutilizzati strutture e materiali delle vecchia costruzione: a vantaggio di questa tesi anche la costante insufficienza di fondi economici, tant'è che i frati devono ricorrere alle elemosine cittadine, influenzate anche dalla guarigione miracolosa di uno storpio il 17 agosto 1596, attribuita al quadro della Madonna delle Grazie custodita nella chiesa]. Le rifiniture interne continuano negli anni successivi: nel 1603 è completato il soffitto ligneo, nel 1620 il coro, nel 1633 inizia l'abbellimento degli interni in stile barocco con l'uso di stucchi e dorature, mentre nel corso del XVII secolo viene rifatta la facciata.
Nuovi lavori di restauro si rendono necessari durante la metà del XIX secolo, in particolare dal 1859 dopo che i frati hanno trovati i fondi sempre tramite le elemosine; l'opera è affidata all'architetto Federico Travaglini, che ha avuto la meglio su Francesco Saponieri e Errico Alvino: questo in un primo momento vuole riportare la chiesa al suo aspetto originario, cioè prima dell'aggiunta delle decorazioni barocche del 1633, poi, visti gli alti costi, è costretto a rivedere il progetto e a ridecorare tutte le parti danneggiate e consolidare maggiormente le vecchie decorazioni, anche in quei punti della chiesa dove la pietra è ancora a vista. Restauri al soffitto e alle opere d'arte sono nuovamente effettuati tra il 1922 ed il 1926.
Canosa di Puglia 28-3-2017 - Scolaresca G.Paolo in visita alla chiesa della Passione.
Canosa di Puglia, 28.3.2017 - Visita degli scolari delle primarie del plesso G.Paolo II , classi quarte sezz. D-E-F, accompagnati dalle inss. Catano Angela, D'Ambra Raffaella, Fiore Grazia, Luisi Mariapia, Palmieri Filomena. Nell'occasione il maestro Peppino Di Nunno ha guidato gli scolaretti da vero cicerone.
Le tradizioni popolari della Pasqua ormai vicina, non hanno più segreti per gli alunni delle classi quarte, sezioni D-E-F, del plesso “G.Paolo II” dell’I.C. “Marconi-Carella-P.A.M. Losito”.
Gli alunni ,accompagnati dalle docenti Catano Angela, D’Ambra Raffaella, Fiore Grazia, Luisi Mariapia, Palmieri Filomena, egregiamente guidati dal maestro Peppino Di Nunno, hanno visitato alcune chiese della tradizione canosina dei “Sepolcri”, che si ripete la sera di ogni Giovedì Santo.
Anticamente, la statua della “Madònne du tùppe tùzze”, in processione, visitava nove chiese bussando in cerca del Figlio. Il suo simulacro, di fattura ottocentesca, è custodito nella sacrestia della chiesa di Santa Lucia, ma proviene dalla chiesa del Carmine. Nella chiesa è possibile ammirare una tela raffigurante la” Madonna della Passione” , pregiata riproduzione di stile bizantino, riveniente di una chiesa di Atene.
La chiesa della Passione, fondata nel 1876 con la Bolla di Pio IX, dai Padri Redentoristi, custodisce la “Madonna delle Lacrime”, l’Addolorata, di fattura napoletana. Il canto tradizionale che le donne cantano in processione, sin dal 1954, proviene invece da Siracusa dove si venera la Madonna delle Lacrime.
Il disco originale, in vinile, è custodito in un quadretto, insieme ad un cd moderno nella stessa chiesa. In alto sulle pareti , si possono ammirare 4 vetrofanie, raffiguranti i 5 misteri del dolore: l’orazione di Gesù nell’orto degli ulivi, la flagellazione, la coronazione di spine, la salita di Gesù sul Monte Calvario.
Nella chiesa del Carmine, il maestro Di Nunno ha parlato della statua dell’Addolorata, custodita nella chiesa , proveniente da Toledo, in Spagna, che viene portata in processione il Venerdì Santo, insieme alle statue dei Misteri. Secondo la tradizione, il Venerdì Santo non venivano suonate le campane e venivano interrotte tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche, per la morte di Gesù. Durante queste processioni, vengono suonate dagli scuot, gli strumenti liturgici che sostituiscono le campane e ricordano i dolori dellea passione di Cristo, le “troccole”, tavolette di legno con manici di ferro. Esse si trovano in tutta l’Italia meridionale , nelle chiese della Spagna, del Portogallo e dell’America centrale dove vengono chiamate “matrache” . Lo strumento liturgico del Crepitaculum o Matratum era usata nel Medioevo anche per richiamare i frati nei monasteri. Vicino alla chiesa di San Francesco, il maestro ha parlato delle “lamentationes” del Medioevo, cioè i canti della Settimana Santa. Il noto inno “Stabat Mater”, cantato dalle donne velate di nero, durante la processione della Desolata del Sabato Santo, è uno di questi “laminde” che il clarinettista Domenico Iannuzzi espresse nella versione di marcia funebre. Che opportunità per i nostri alunni, ascoltare la storia delle tradizioni popolari e religiose della Pasqua.
Grazie maestro Peppino, grazie per la passione e la sete di conoscenza che sa trasmetterci e un grande grazie anche al Sig. Savino Mazzarella che ci ha accompagnato e pazientemente seguito con la sua macchina fotografica e ha immortalato i momenti salienti delle nostre tappe percorse sui “ciottoli della storia popolare e religiosa canosina” .
PROGETTO MEDICI PER SAN CIRO A GROTTAGLIE
Associazione Medici per San Ciro ONLUS
Parte domani la formazione
al primo soccorso e BLS-D (utilizzo dei defibrillatori)
Pronti i 300 laici che verranno formati da Medici per San Ciro
in collaborazione con il 118 di Arezzo e il comune di Grottaglie
⑱ 8 MAGGIO 2016 BARI:Molo San Nicola Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Franco Lanzolla
♝ DOMENICA 8 MAGGIO 2016 BARI ♝Molo San Nicola Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Franco Lanzolla, Parroco della Cattedrale di Bari.Basilica di San Nicola ♝ Arcidiocesi di Bari - Bitonto.
Basilica San Nicola Processione con la Statua del Santo
Itinerario della Processione Basilica San Nicola - Via delle Crociate - Via Carmine - Arco della Neve - Piazza Odegitria - Via Federico II di Svevia - Strada San Domenico - Via dell’Intendenza - Corso Vittorio Emanuele II - Corso Cavour - Molo San Nicola
Festa di San Nicola 2016: gli eventi in programma 7-8-9 maggio Bari, Italia.
Solenni celebrazioni religiose, anche manifestazioni civili e culturali, per festeggiare il Santo Patrono di Bari, San Nicola. Sono i giorni intensi della 'Sagra di maggio', quelli in cui la città rende omaggio al suo Santo, ricordando la Traslazione delle reliquie da Myra a Bari. Dal 7 al 9 maggio, Bari è in festa e accoglie migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia e dall'estero per celebrare San Nicola.
Le celebrazioni entrano nel vivo il 7 maggio, con la rievocazione della Traslazione di San Nicola attraverso il Corteo Storico, che riattualizza l’epica impresa dei marinai Baresi che hanno cambiato il volto e il destino della città di Bari. Suggestivo è il pellegrinaggio dell’8 maggio. Dalle viuzze strette ed anguste di Bari vecchia, San Nicola viene abbracciato dall’immensità del mare, dove giunge a termine la lunga processione della statua per le vie principali della città. E’ qui sul mare che San Nicola attende tutti i pellegrini che, con le loro barche, vengono a rendere omaggio al santo venuto dal mare, protettore dei mari e dei naviganti. Il 9 Maggio, giorno del ricordo della Traslazione delle reliquie, si fa memoria di quel lontano 1087 quanto l’audacia di quei 62 marinai consegnò alla “felice Bari” il suo tesoro più bello: San Nicola. La concelebrazione eucaristica solenne è un momento molto intenso, con il pastore della diocesi che invoca lo Spirito Santo affinché il prodigio della Manna si realizzi e manifesti la potenza di Dio che in san Nicola rivela la sua benedizione per il suo popolo.
Mons. Malvestiti - Altare chiesa San Francesco 1
15 novembre 2014: la benedizione del nuovo altare della Chiesa di San Francesco a Lodi da parte del vescovo mons. Maurizio Malvestiti.
Banca Etruria restaura il Palazzo della Fonte
Servizio di Riccardo Ciccarelli. Riprese di Edoardo Malvestiti. Interviste a:
- Giuseppe Fornasari, presidente di BancaEtruria
- Giuseppe Fanfani, sindaco di Arezzo
- Agostino Bureca, Soprintendente beni artistici di Arezzo.
TSD Notizie del 23 luglio 2012.
IL MAESTRO DELLA MUCULUFA (Butera CL)
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Questo video è sottotitolato e può essere seguito in qualunque lingua conosciuta.
- Si è grandi Artisti in ogni epoca e in ogni condizione. Il Maestro della Muculufa non ha un nome ma la sua bravura è arrivata limpida sino a noi dopo oltre quattro mila anni. Guardate di che cosa era capace! Lui, che operava senza tornio, senza pennelli di bufalo, senza girello per ceramica, senza colori chimici ma con tanta, tanta maestria. Il resto lo scoprirete seguendo il documentario...
La scoperta dell'opera del Maestro è abbastanza recente e quindi siete pregati di diffondere il più possibile questo video in modo che la sua conoscenza appartenga a tutti.
Quasi tutti i reperti del Maestro si trovano esposti in una saletta del museo Archeologico di Licata dove è il caso di farvi una visita. -
Jesi: Vallesina Tv visita il presepe della chiesa Regina della Pace
Vallesina Tv in visita al presepe Regina della Page.
Redazione Vallesina Tv
Campane di Sant' Agostino - Torino -
Chiesa di Sant'Agostino, via S.Agostino ang. via S.Chiara (zona centro storico) Torino
3 campane in sol3
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distesa delle due campane maggiori per la messa festiva
(di solito suonano il plenum...probabilmente per le domeniche di quaresima hanno escluso dal programmatore la campana piccola!)