Scavi archeologici a Cagliari: le tombe di Santa Lucia
Cagliari. Nel 2013 gli archeologi ritrovano nel cantiere di Santa Lucia, in quel che resta dell'omonima chiesa tra le vie Napoli e Sardegna, numerose sepolture.
Marcello Polastri in questa puntata riassume la storia del sito.
Realizzato nel novembre 2013. immagini Nicola Di Mille e Mauro Pes.
75 gradini dipinti a mano ad Arzachena - Costa Smeralda - Sardegna
La creazione dell'artista Claudia Filigheddu riprende il tema dell’arazzo sardo e, con uno spettacolare effetto, sembra ricoprire la lunga gradinata con un tappeto che porta alla chiesa di Santa Lucia.
Santa Lucia Siniscola
Descrizione
SantaLucia. Ristorante
Santa Lucia, Siniscola, costa centro orientale della Sardegna.
Santa Lucia di Siniscola
nuovo montaggio
Domenica delle Palme 2011 Arzachena.wmv
Parrocchia Santa Maria della Neve di Arzachena
Domenica 17 Aprile 2011
Domenica delle Palme
Benedizione delle palme officiata in Piazza Risorgimento
dal Parroco Don Francsco Cossu, con riferimenti, nella predica, agli
atti vandalici nelle chiese di Arzachena, bullismo e disagio minorile.
PRIME COMUNIONI NELLA CHIESA DI S.ANDREA, GIUBILEO DELLA FEDE E DELLA STORIA ANTICA.
Servizio di Antonello Romano - Ripresa televisiva e regia di Camilla Ballarin - Una produzione TeleorvietoWeb Network
Dieci i bambini della Parrocchia di Sant'Andrea che hanno ricevuto per la prima volta il sacramento della Santa Comunione e che per l'occasione li ha visti percorrere in processione i sotterranei sottostanti alla Chiesa e che testimoniano le origine etrusche della nostra città e delle comunità paleocristiane che li hanno frequentati.
Chiesa Madre di Castrofilippo---Prima Comunione--- Offertorio dei 12 Fanciulli
I 12 Fanciulli fanno ingresso sull'altare con l'applauso dei presenti in chiesa
Notte di Natale 2010 processione da Ilici al Duomo
Olbia. Parrocchia di San Michele Arcangelo, la distribuzione degli aiuti
Vito D'Ettorre è in collegamento dalla parrocchia di San Michele Arcangelo di Olbia, in compagnia di Caterina, una volontaria. Nelle immagini, anche l'omelia della Messa celebrata da don Oscar, che parla della moltiplicazione dei pani e dei pesci, della carità.
Biancavilla: la reliquia del Beato Pino Puglisi in città
Servizio realizzato lunedi 20 agosto 2018
Concerto di Natale 2010 Emmanuel
Acqui Terme - Chiesa di Cristo Redentore - Giovedì 6 Gennaio 2010 - - - Tratto dal Concerto di Natale 2010 Emmanuel Coro e Orchestra San Secondo con la partecipazione della Corale Santa Cecilia
Processione delle Fracchie
LA PROCESSIONE DELLE FRACCHIE
Le fracchie sono dei tronchi di querce a forma di cono della dimensione di 5-6 metri di lunghezza. I tronchi
sono aperti e imbottiti di altra legna - rami e frasche -- e sono tenuti assieme da cerchi di bruciare bene.
Il trasporto viene effettuato con rudimentali carretti su cui si appoggiano longitudinalmente i grossi coni da incendiare, con un contrappeso sulla parte posteriore e trainate da funi o catene. La parte posteriore è completata da un palo che reca alla sua sommità una immagine della Madonna Addolorata e tutta la fracchia è poi agghindata con bandierine colorate. Le fracchie sono intrise di pece e altre sostanze combustibili e vengono bruciate dalla parte anteriore, quella più larga.
La processione delle Fracchie è una cerimonia religiosa pubblica appartenente al genere del ciclo pasquale ed avente funzione penitenziale e propiziatoria. Essa si snoda lungo un percorso che attraversa le strade principali del paese e precede la processione della Madonna Addolorata.
Le fracchie si sarebbero sviluppate nella prima metà del Settecento, periodo in cui viene fondata anche la confraternita della Chiesa dell'Addolorata.
Fino al XIX sec. la processione della Visita dei Sepolcri il Giovedì Santo a sera veniva seguita da tutte le confraternite con le fracchie , di piccole dimensioni, accese portate a mano da ognuno mano a mo' di torce che avrebbero avuto la funzione soltanto di illuminare la strada alla processione della Madonna che partiva dalla sua Chiesa posta fuori dell'abitato. Successivamente, la processione delle fracchie è stata spostata al Venerdì Santo.
Le fracchie avrebbero assunto l'importanza e l'imponenza che hanno attualmente soltanto dopo la prima guerra mondiale e dagli anni '50 assunsero dimensioni mastodontiche, in seguito ad orgogliose gare di bravura tra i carvunère e i devoti e lo spirito di competizione induce a mettere un grosso impegno per costruire le migliori fracchie possibili: non solo di forma perfettamente conica e spettacolarmente grandi, ma anche capaci di bruciare bene e a lungo.. Costruire e trasportare queste enormi fracchie incominciò ad apparire una sorta di prova di abilità e di coraggi. Alla fine degli anni '70 si è cominciato a mettere dei limiti di peso e grandezza.
FIDAS on the road - Mores
Guarda le foto dell'evento
Il 14 luglio, presso il convento dei frati cappuccini di Mores si è tenuta la serata di musica corale che ha visto protagoniste quattro corali: il Coro Lachesos de Mores, la Schola Cantorum Santa Sabina, il Coro de Tzaramonte e la Corale Polifonica Cantori del Logudoro.
Tra un'esibizione corale e l'altra non è mancata l'informazione alla sensibilizzazione del dono del sangue, attraverso il chiarimento di dubbi e proponendo nuove buone pratiche come la donazione degli emocomponenti.
Riprese e montaggio: Iolanda Marta Squillace e Chiara Ferrarelli
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S.Pantaleo ballo in piazza
festa patronale
Cibo all'ISRE trailer web ital 1
Regia: Ignazio Figus, Paolo Piquereddu. ISRE 2002. Durata film: 110 min. Durata trailer: 6min. 17s.
Selezione di immagini tratte da filmati direttamente realizzati o prodotti dall'ISRE in circa 20 anni di documentazione sul campo. Le sequenze propongono una significativa rappresentazione dell'ampio e variegato patrimonio della cultura materiale e immateriale della Sardegna connessa al cibo e il relativo contesto sociale nel quale il cibo viene prodotto e consumato. Il montaggio segue un criterio calendariale: si inizia con la festa e le questue di sant'Antonio abate (17 gennaio), si attraversano il Carnevale, la Settimana santa, la Pasqua, per giungere alle grandi feste primaverili ed estive e infine chiudere con al questua di sa Candelaria di fine d'anno.
Olbia,Tomba di giganti Labìa...by Maurizio Casula
Labìa dove era presente un vasto abitato di eta' nuragica.Del Nuraghe situato sulla bassa collina omonima non restano piu' tracce, mentre sono presenti nel pendìo e del pianoro resti di strutture circolari a doppio paramento murario,interpretabili come le capanne del villaggio. La tomba dei giganti di Labìa è orientata ad est, ha un corridoio sepolcrale lungo circa undici metri,coperto da grandi lastroni piatti.Conserva l'esedra solo sul lato destro,mentre il braccio sinistro è stato asportato nel secolo scorso,per far posto ad una strada di penetrazione agraria. La tessituramuraria della sepoltura permette di datare la costruzione al Bronzo Medio,sulla base di confronti puntuali con altre tombe di giganti ortostati e stele centrale note e scavate,in particolare le tombe di Coddu Ecchju e li Lolghi ad Arzachena e quella di Su Monte ' e S'Abe di Olbia.
In giro per Olbia...by Maurizio Casula
RISTORANTE LA MIA TERRA MONOPOLI (BARI)
RISTORANTE LA MIA TERRA 309, ctr. Impalata Tel 080 6900969 Fax 080 6900969 Il Ristorante La Mia Terra, situato nelle rigogliose colline della Puglia, a due passi dalle meravigliose grotte di Castellana, vicino ai fiabeschi trulli di Alberobello e al fantastico zoo safari di Fasano, vi offre specialità della cucina tipica pugliese e nazionale. Il Ristorante La Mia Terra è anche pizzeria dove scegliere tra numerose pizze farcite e bianche. Immerso in un curatissimo giardino, vi sarà consentito di usufruire, nella stagione estiva, di un favoloso gazebo. Presso il locale potrete gustare, inoltre, del pesce fresco. Ristorante La Mia Terra: qualità, cortesia e professionalità.
Sant'Andrea Priu | Bonorva | Sardegna
La necropoli ipogeica di Sant'Andrea Priu è un sito archeologico situato sul lato meridionale della fertile piana di Santa Lucia, in comune di Bonorva (provincia di Sassari) da cui dista una decina di chilometri. Il complesso, uno dei più importanti della Sardegna, è composto da una ventina di tombe ipogeiche del tipo a domus de janas, una delle quali con i suoi diciotto vani risulta essere una delle più ampie fra quelle presenti nel bacino del Mediterraneo.
La necropoli occupa il fronte di un affioramento trachitico alto una decina di metri e lungo 180; gli ingressi alle domus si trovano tutti a qualche metro di altezza dal piano di campagna e alcune di esse risultano di difficile accesso a causa del distacco di una parte consistente del fronte roccioso. Al loro interno la fedele riproduzione di particolari architettonici tipici delle coeve abitazioni (travi, travetti, architravi, stipiti, pilastri e zoccolature perimetrali) tendenti a ricreare un ambiente dall'aspetto simile al luogo in cui il defunto aveva trascorso la sua esistenza.
Cronologicamente il complesso si colloca nella Cultura di Ozieri del Neolitico Finale (3500-2.900 a.C.) con utilizzo e parziali modifiche anche strutturali di alcuni ipogei protrattisi fino ad epoca medievale.
Fra le domus che compongono la necropoli, tre di esse, la Tomba del capo, la Tomba a capanna circolare e la Tomba a camera, rivestono una particolare importanza per la loro spettacolarità e l'ottimo grado di conservazione.