Acuto (Frosinone) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La nuova puntata di Borghi d’Italia ci porta alla scoperta del Comune di Acuto (Frosinone). Nel corso del programma visitiamo il borgo antico, la parrocchiale di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Sebastiano, il centro studi Bahai e il Museo Etnografico diffuso. Inoltre raggiungiamo la bellissima zona Montana di Acuto impreziosita da un suggestivo laghetto. Poi conosciamo la Casa Madre delle suore adoratrici del sangue di Cristo, fondata nel 1834 da Santa Maria De Mattias. Con il noto chef Salvatore Tassa che ama definirsi “cuciniere” presentiamo i piatti tradizionali e le altre tipicità di Acuto con in testa lo speciale olio e la pasta fatta in casa. Buona visione!
Trailer Santa Maria Assunta
Il documentario racconta la storia secolare della chiesa Santa Maria Assunta in Magisano (CZ) e del suo territorio attraverso i documenti d'archivio e le opere d'arte.
Prodotto e Diretto da Nicola Carvello
Scritto da Nicola Carvello e Oreste Sergi
Curatela Scientifica: Oreste Sergi
Progettazione Grafica 3D: Danilo Passarelli
Voce Narrante: Eugenio Conforto
Suono in Presa Diretta: Bruno Gioffrè
Riprese Seconda Unità: Salvatore Paravati
Con la partecipazione di:
Oreste Sergi
Domenico Montuoro
Marcello Barberio
Laura Criscuolo
Gianfrancesco Solferino
Mario Panarello
Rosario Viscomi
Pietro Folino
S. E. Mons. Antonio Ciliberti
BASILICA CATTEDRALE DI NARDO' (LE)-ITALY
La cattedrale sorge sul luogo dove fu fondata l'antica chiesa basiliana di Sancta Maria de Nerito, ad opera di alcuni monaci orientali che nel VII secolo sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste. Con la conquista normanna della città, avvenuta nel 1055, i monaci basiliani vennero lentamente sostituiti dai benedettini, ai quali furono affidati il monastero e la chiesa. Fu infatti nel 1080 che il conte normanno Goffredo fece ricostruire sui resti della preesistente chiesa basiliana, una nuova chiesa che per decisione di Urbano II venne dedicata a Maria SS. Assunta. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse opere di rimaneggiamento, anche radicali, che ne hanno alterato l'originaria impostazione architettonica. Possiede un impianto basilicale a tre navate, divise da due ordini di archi a tutto sesto e a sesto acuto. Sulle pareti rimangono numerosi affreschi, tra i quali quelli di san Nicola e del Cristo in trono che benedice alla greca (XIV secolo), della Vergine col Bambino (1511), di sant'Agostino (XV secolo) e della Madonna delle Grazie (del 1249, opera di Baiulardo). Di notevole rilevanza è il Crocifisso ligneo del XIII secolo, detto il Cristo Nero per la particolare colorazione scura del legno di cedro[12]. Al periodo barocco risalgono alcuni altari e il Cappellone di San Gregorio Armeno, opera di Placido Buffelli del 1680[13]. È stata elevata a Basilica minore nel 1980[
Rai Santa Messa Basilica Cattedrale S. Pardo e S. Maria Assunta (Larino - CB)
Celebrazione del 2019 in occasione dei 700 della consacrazione nel 1319, quando la facciata gotic fu completata da Francesco Petrini da Lanciano
STORIA DELLA CHIESA
La cattedrale di Larino è una delle più importanti opere d’arte dello stile romanico dell’Italia meridionale. L’edificio risale al XII secolo e la data di consacrazione ossia 1319 è riportata nell’architrave del portale centrale in caratteri gotici. La chiesa è dedicata all’ Assunta ed al patrono S. Pardo, vescovo di Larino. La facciata è divisa in due piani da una cornice: la parte superiore presenta le caratteristiche delle chiese romaniche abruzzesi (terminazione orizzontale) ed è caratterizzata dalla presenza di un particolare rosone a tredici raggi (12 apostoli +Cristo). Il rosone è sormontato da una cornice all’interno della quale sono rappresentati i 4 simboli degli evangelisti e l’agnello mistico in posizione centrale. Al vertice della cornice è raffigurato il vescovo S. Pardo in abiti episcopali. La facciata superiore è arricchita da due bifore, anche esse incorniciate e riccamente scolpite. Nella parte inferiore si apre il portale strombato con timpano, decorato con colonnine tortili e con ricchi capitelli, a guardia dell’ingresso ci sono sui lati grifi e leoni simboli della vigilanza. La lunetta rappresenta la scena della crocifissione in cui Cristo crocifisso è incoronato re da un angelo e circondato dalla Madonna e da S. Giovanni apostolo, in cui sono visibili ancora rare tracce di colore sui protagonisti della scena. La posizione di Cristo ricorda una Y, tipico esempio di iconografia religiosa del XI. Il campanile si erge sul lato destro della cattedrale su un imponente arco a sesto acuto risalente al 1451; il campanile è stato edificato su uno più antico, di cui non restano tracce. Affianco all’arco di volta, c’è l’iscrizione con il nome dell’architetto Giovanni da Casalbore. Al primo piano c’è una seconda iscrizione che riporta la data della conclusione dei lavori ossia il 1523. Il campanile si caratterizza per la presenza di bassorilievo di età romana, facenti parte dell’antica città romana di Larino, stemma della città e dei committenti ossia il vescovo Jacopo de Petrucci e il feudatario Pappacoda. Al piano superiore vi è un particolare orologio realizzato nel 1785 ad opera del maestro Paolo Grassi di Casacalenda infine nel terzo piano si trovano le 5 campane di cui 4 inserite nell’ottagono e la più grande sopra l’orologio.
L’interno della cattedrale ha tre navate di larghezza e lunghezza disuguale: tale caratteristica è determinata dalla presenza di un edificio preesistente, dalla pianta generale si nota che le prime tre coppie di pilastri sono perfettamente simmetriche a differenza dei rimanenti (vicino al portale) indicando due differenti fasi costruttive: infatti il portale e le scale adiacenti sono disposte obliquamente rispetto all’altare. L’interno oggi è un tipico esempio di romanico meridionale, con archi a sesto acuto caratterizzati da semplici decorazioni, in passato la chiesa ha subito modifiche stilistiche diventando nei secoli successivi una chiesa barocca, attraverso dei restauri effettuati negli anni 20-30 l’edificio sacro è stato riportato all’aspetto originario. Si conservano tracce di affreschi sulle pareti databili al XIV secolo: l’affresco più importante è costituito da S. Orsola e il rapimento delle Vergini, mentre, quasi completamente illeggibile, è quello dell’annunciazione del 1532. inoltre si possono ammirare alcuni bassorilievi sia in pietra di incerta datazione che in legno: tra quelli in pietra si notano un tabernacolo eucaristico e uno che rappresenta Cristo benedicente tra due angeli; tra quelli in legno di fine 1300 (sacrestia grande) abbiamo la raffigurazione dell’ultima cena, la traslazione del corpo di san Pardo, patrono della città, avvenuta il 26 maggio 842.
La cripta di San Pardo è stata recuperata con i restauri del 1998 ( navata sinistra), con tracce di affreschi estremamente alterate. Sulla navata destra si trova la tela raffigurante san Pardo attribuita a Luca Giordano. Per quanto riguarda la parte presbiteriale si può notare che l’abside è quadrata con volta a crociera, l’altare maggiore di stile barocco oggi non più visibile, attualmente le reliquie di S. Pardo sono conservate all’interno del nuovo altare.
Per non dimenticare laghetto Acuto 1990
Questo video è stato girato nel 1990, sul laghetto di Acuto,oggi che viene pubblicato, fà rivivere nella memoria di molti allora presenti; un evento da non dimenticare
Lugnano in Teverina - Chiesa Santa Maria Assunta - Esterni -
Gli esterni della chiesa colleggiata Santa Maria Assunta.
Aprono e chiudono il video due immagini panoramiche di Lugnano in Teverina di cui la chiesa coleggiata rappresenta il gioiello.
Lugnano in teverina si trova in umbria in provincia di terni.
Dal sito del Comune di Lugnano (comunedilugnano.it) la descrizione della chiesa:
Gioiello di stile romanico. del secolo XI o XII, e' citata in ogni buon libro di storia dell'arte. Edificata su di una costruzione del IX secolo, presenta una facciata che consta di un pronao a cinque colonne. La volta, sorretta da costoloni, e' aperta lateralmente e sopra i cinque archi a sesto acuto sono visibili metope raffiguranti i quattro Evangelisti ed alcuni elementi musivi dei fratelli Cosmati. Nella parte piu' alta sono presenti due oculi ed un rosone con disegno a doppia ruota in classico stile Umbro. Sormonta il tutto un rosone piu' piccolo, circondato da sette tazze in porcellana e, all'apice del tetto, un'aquila. L'interno, a tre navate, e' ricco di colonne e capitelli
variamente decorati.
Il pavimento, in stile alessandrino-cosmatesco, e' a mosaico. La cripta, preceduta da un'origina- Schola Cantorum conserva un Crocefisso in alabastro del secolo XVI, a cui vengono attribuiti poteri miracolosi. Nella Chiesa sono inoltre custodite numerose opere di grande valore artistico: un trittico dell'Alunno, situato nell' abside, una Crocifissione di Scuola Giottesca recentemente rubato e, nella Cappella, una Decollazione di S. Giovanni Battista di Livio Agresti; oltre ad un antico organo di pregevole fattura costruito nel 1756 da C. Werler
English Info from comunedilugnano.it:
Collegiate Church of Santa Maria Assunta
This jewel of the Romanesque style dates back to the XI or XII century and is mentioned in all good history of art publications. Built over a IX century construction it has a façade made up of a five columned pronaos. The rib supported vault is open at the sides and metopes depicting the four Evangelists and some mosaic work by the Cosmati brothers are to be seen above the five Roman arches (archi a sesto acuto?). In the uppermost part there are two oculi and a double wheeled rose window in the traditional Umbrian style. This in turn is surmounted by a smaller rose-window surrounded by seven majolicas and an eagle on the top of the roof. The three-naved interior is rich in variously ornated columns and capitals.
The mosaic flooring is in the Alexandrian-Cosmatesque style. The crypt with an original Schola Cantorum in front of it houses an alabaster Crucifix dating back to the XVI century to which miraculous properties are attributed. There are also numerous works of great artistic value in the church: a triptych by Alunno in the apse, a Crucifix of the Giottesca school which unfortunately was recently stolen and the Beheading of Saint John the Baptist by Livio Agresti in the Chapel. Also not to be overlooked is the antique organ of exquisite workmanship built by C. Werler in 1756 and recently restored by the Carit Foundation.
Per non dimenticare Laghetto di Acuto circa 20 anni fà
Questo video, conserva immagini di un tempo che fù e, in qualche maniera serve a rimarcare nella nostra memoria, le persone, i luoghi, ed eventi che hanno caratterizzato qualche decennio fà.
SANTA MARIA DE RECANETO IN CASTELNUOVO
E la più antica chiesa della città, officiata in principio dai Padri Camaldolesi:
Era una delle grance del Monastero di Fonte Avellana. Quindi un deposito per la raccolta dei frutti della terra e particolarmente del grano e si definivagranica.
Nel 1139 Innocenzo II la denomina Sancta Maria de Recaneto; nel 1193 il Vescovo di Numana laffida al Primo Preposto di Castelnuovo.
Bonifacio IX nel 1400 circa accordava ai fedeli il diritto di eleggere il Preposto, titolo che inseguito assunse direttamente il Vescovo diocesano Aveva il titolo di Collegiata con il capitolo dei canonici:
figure di rilievo oltre il preposto erano il Priore e il Parroco.
Nellinterno della Chiesa si conservano opere darte di gran valore, su questo sito vengono riportati alcuni affreschi: Nellattuale casa canonica è la meravigliosa Madonna degli Angeli di Pietro da Recanati datata 1480.
Sopra il portale fino a pochi giorni fa dominava una lunetta di Madonna con a lato i santi Michele Raffaele.Datata 1222.
FEDERICO ZUCCARI
Affresco Asilo Assunta 1583
Laffresco anticamente faceva parte della Cappella che la nobil donna Barbara Massilla, Fondatrice insieme al Vescovo del tempo del monastero per le nobili signore Della città.
Pier Francesco Leopardi, fratello del poeta afferma: La cappella è graziosamente ornata di molti e belli stucchi e nelle pareti non che da molte pitture a fresco,assai ben eseguite:Rappresentano per lo più martiri dei santi, come quello di SantAndrea,con infinite figure, la lapidazione di Santo Stefano, con prospettiva del fondo, che sfugge con molto effetto;alcuni di questi affreschi sono affatto periti per lumidità.
Ben conservato però il più grande sopra la porta di ingresso. Vi si vede la nascita di un bambino, che si
crede il figlio di Barbara Massilla:
Il Leopardi attribuisce lopera a Federico Zuccari. Laffresco rappresenta simbolicamente la nascita della Vergine: chene sia autore lo Zuccai si deduce dalla
Somiglianza della Composizione con la Storia della Vergine, che negli stessi anni lo Zuccari ha dipinto in Loreto nella cappella dei duchi di Urbino.
BASILICA CATTEDRALE DI NARDO' (LE)-ITALY IN 3D
ATTENZIONE: IL VIDEO E' VISIBILE SOLO IN STEREOSCOPIA CON L'AUSILIO DI OCCHIALI ROSSO / CIANO.
La cattedrale sorge sul luogo dove fu fondata l'antica chiesa basiliana di Sancta Maria de Nerito, ad opera di alcuni monaci orientali che nel VII secolo sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste. Con la conquista normanna della città, avvenuta nel 1055, i monaci basiliani vennero lentamente sostituiti dai benedettini, ai quali furono affidati il monastero e la chiesa. Fu infatti nel 1080 che il conte normanno Goffredo fece ricostruire sui resti della preesistente chiesa basiliana, una nuova chiesa che per decisione di Urbano II venne dedicata a Maria SS. Assunta. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse opere di rimaneggiamento, anche radicali, che ne hanno alterato l'originaria impostazione architettonica. Possiede un impianto basilicale a tre navate, divise da due ordini di archi a tutto sesto e a sesto acuto. Sulle pareti rimangono numerosi affreschi, tra i quali quelli di san Nicola e del Cristo in trono che benedice alla greca (XIV secolo), della Vergine col Bambino (1511), di sant'Agostino (XV secolo) e della Madonna delle Grazie (del 1249, opera di Baiulardo). Di notevole rilevanza è il Crocifisso ligneo del XIII secolo, detto il Cristo Nero per la particolare colorazione scura del legno di cedro[12]. Al periodo barocco risalgono alcuni altari e il Cappellone di San Gregorio Armeno, opera di Placido Buffelli del 1680[13]. È stata elevata a Basilica minore nel 1980.
Maria Longo racconta la nascita dell'Ospedale di Acuto (Fr)
Maria Longo racconta i suoi ricordi sulla fondazione e il declino dell'Ospedale di Acuto da parte della zia, Luisa Verdecchia.
Firenze/Florence - Il Duomo (Santa Maria del Fiore)
È la quinta chiesa d'Europa per grandezza, dopo la Basilica di San Pietro, la Cattedrale di San Paolo a Londra, la Cattedrale di Siviglia e il Duomo di Milano. È lunga, infatti, 153 metri mentre il basamento della cupola è largo 54 metri e il dislivello dal pavimento alla cima della cupola interna è di circa 90 metri. Ha una pianta peculiare, composta com'è di un corpo basilicale a tre navate saldato ad una enorme rotonda che sorregge l'immensa Cupola del Brunelleschi, la più grande cupola in muratura mai costruita. Al suo interno è visibile la più vasta superficie mai decorata ad affresco; 3600 metri quadri.
La costruzione, iniziata sulle antiche fondazioni della chiesa di Santa Reparata nel 1296 da Arnolfo di Cambio, fu continuata da Giotto a partire dal 1334 fino alla sua morte avvenuta nel 1337. Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini la continuarono nel 1357. Nel 1412 la nuova cattedrale fu dedicata a Santa Maria del Fiore, e consacrata il 15 marzo 1436, al termine dei lavori della Cupola del Brunelleschi, da papa Eugenio IV. La facciata è stata per secoli il grande problema irrisolto del complesso episcopale fiorentino; circondata da capolavori dell'architettura di tutti i tempi, tutti coperti di una veste smagliante di marmi multicolori, la sua finitura incompiuta in pietraforte spiccava in modo inaccettabile.
Nel 1587 il Granduca Francesco I ordinò all'architetto di corte Bernardo Buontalenti di rimuovere tutti i marmi e le sculture e di coprire la martoriata facciata con un soprammattone su cui fosse eseguita una facciata dipinta di gusto manierista. Nonostante la chiara natura provvisoria dell'opera, la soluzione del Buontalenti restò in essere fino alla seconda metà dell'800.
Nel 1864 fu indetta una competizione per la realizzazione della facciata definitiva. Il vincitore fu Emilio De Fabris (1808-1883) con un progetto ispirato al gotico trecentesco. I lavori iniziarono nel 1876 e furono completati undici anni dopo da Luigi Del Moro (subentrato nel cantiere alla morte di De Fabris).
La cattedrale è costruita sul modello della basilica. L'interno, piuttosto semplice ed austero, dà una forte impressione di vuoto aereo. Alcune opere in essa contenute rispecchiano la sua funzione pubblica, con monumenti dedicati ad illustri uomini ed a comandanti militari di Firenze. Fra questi: il Monumento equestre di John Hawkwood (Giovanni Acuto) di Paolo Uccello (1436), dipinto in bicromia con terra verde e il Monumento equestre di Niccolò da Tolentino di Andrea del Castagno (1456), in pendant con il precedente, disegnato a imitazione del marmo. Sopra il portale centrale un grande disco dell'orologio affrescato con ritratti di evangelisti di Paolo Uccello (1443). Fra le decorazioni del XVI secolo, relative al periodo granducale, figura il pavimento marmoreo, attribuito a Baccio d'Agnolo e Francesco da Sangallo (1520-26). Sotto la cattedrale, fra il 1965 e il 1974, furono realizzati dei difficili lavori di scavo. La zona sotterranea fu usata per la sepoltura dei vescovi fiorentini per secoli. Recentemente è stata ricostruita la storia archeologica di quest'area, dai resti di abitazioni romane, ad una pavimentazione paleocristiana, fino alle rovine della vecchia cattedrale di Santa Reparata.
Inizialmente la Cupola sarebbe dovuta essere decorata da mosaici dorati, per riflettere al massimo la luce proveniente dalle finestre del tamburo, come suggerito dal Brunelleschi. La sua morte, però, fece naufragare questo costoso progetto e si provvide semplicemente a intonacare in bianco l'interno. In seguito il Granduca Cosimo I de' Medici scelse il tema del Giudizio Universale per affrescare l'enorme calotta, ed affidò il compito a Giorgio Vasari. I lavori durarono dal 1572 al 1579 e furono terminati, dopo la morte del Vasari, avvenuta nel 1574, da Federico Zuccari e vari collaboratori. Questi affreschi, se visti da vicino durante il percorso della salita alla cupola, mostrano chiaramente le deformazioni prospettiche e di colore usate per ottimizzare la veduta dal basso.
Cenni storici sulla chiesa di San Sebastiano ad Acuto (Fr)
Nino Piras interviene al Convegno sui Misteri di Acuto del 19 maggio 2013 presentando la storia della chiesa di San Sebastiano ad Acuto.
Riprese del sito perlawebtv.it
Veglia Sacerdotale - Parte 1° 19122009 Parrocchia S Maria Assunta Calopezzati
La prima parte del video della veglia sacerdotale celebrata il 19122009 ...Insieme a Don Luigi,Mimmo Pometti, Il coro,i bambini del catechismo e tutte le altre persone che hanno dato una mano nel preparare quuesta veglia.
Parrocchia S Maria Assunta Calopezzati
Acuto (Terra Acuti Dominus)
Acuto è un comune di 1.896 abitanti della provincia di Frosinone.Il nome di Acuto deriva dalla caratteristica forma della sua montagna. E' uno dei centri del Cesanese, in un luogo straordinariamente panoramico sulla Valle del Sacco e sulla campagna romana.La leggenda lo vuole fondato nel 450 d.C. dagli anagnini, ma i ritrovamenti archeologici testimoniano che la sua nascita è molto più remota e si può far risalire all'epoca preromana.Feudo del vescovo di Anagni, che ancora oggi s'intitola terra Acuti dominus, ha basato a lungo la propria economia prevalentemente sull'attività pastorale ed agricola. Il castello medioevale che sorge al centro del paese costituisce uno dei monumenti più importanti, mentre una particolare attenzione va ai numerosi ed eleganti portali che adornano il centro storico.Le prime fonti più accurate provengono dal 1051, dove si parla di una roccaforte situata nei pressi di Anagni, il Castrum Acuti. La rocca fu dominata da vari signorotti locali e dai vescovi di Anagni in alternanza, fino alla fine del XIV secolo, quando tornò in mano ai vescovi. Dal XV secolo in poi, Acuto si lega sempre di più ad Anagni (infatti agli abitanti di Acuto venne data anche la cittadinanza di Anagni nel 1478) e di conseguenza al papato.Nel 1557 la Spagna dichiara guerra al papa e così Anagni (come del resto la zona ciocara) fu attaccata da Marcantonio Colonna a capo di un esercito di soldati spagnoli, che distrusse Frosinone. Gli abitanti durante l'assedio si trasferirono a Paliano, un' altra roccaforte distrutta dai soldati comandati da Marcantonio Colonna. La guerra si concluse con la vittoria della Spagna, ma Acuto non era stata devastata, come invece era successo alle altre città vicine. Quindi avendo un ruolo predominante sulle altre città, Acuto si scontrò più volte nel corso dei secoli con Anagni, perché quest' ultima era da sempre la più importante e voleva riacquistare la supremazia che aveva prima. Dopo molte lotte, i litigi fra Anagni e Acuto finirono nel 1806, anno in cui Acuto cominciò un declino.Dal 1809 al 1814 Acuto fu sotto il dominio francese. Il comune poi ritornò in mano dei vescovi, ma dal 1815 al 1825 fu tormentata dal brigantaggio.Nel 1870 il comune passa al Regno d'Italia.Acuto è il luogo di fondazione della congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.
Acuto is a comune (municipality) in the Province of Frosinone in the Italian region Lazio, located about 60 km east of Rome and about 20 km northwest of Frosinone. As of 31 December 2004, it had a population of 1,878 and an area of 13.4 km².Acuto borders the following municipalities: Anagni, Ferentino, Fiuggi, Piglio.
Giorno con Maria - Lucera, 9 giu '12 - Chiesa Cristo Rè
Compagnia Sant'Anna di Agosta - Pellegrinaggio 2014
JSTC ITALY 2009 #1 Arrone, Terni, Asissi
Chiesa Matrice di Ginosa: perimetro esterno
Descrizione ricavata dal sito:
La Chiesa Madre, posta al termine di Via Matrice, immersa nello scenario rupestre, è il simbolo della secolare devozione dei ginosini per la Vergine del Rosario, eletta patrona del paese nel 1765. Costruita in tufo locale, era inizialmente dedicata a S.
L'impostazione architettonico-compositiva (facciata a capanna, pilastri cruciformi, archi a sesto acuto, campanile poco slanciato), risalente alla fine del '400 - inizi '500, durante la baronia dei Grisone Sanseverino.
La costruzione di questa chiesa, che ebbe inizio nel 1554, fu affidata da Giambattista Doria ad architetti francesi perchè i Doria, allora padroni della città di Ginosa, essendo di origine genovese avevano una comunanza con gli architetti francesi.
Ma la ragione più importante è da ricercarsi nelle continue scorribande dei francesi in questa terra per motivi di guerra. Gruppi armati si riunivano e si davano al brigantaggio quindi per porre fine a questa situazione i duchi del luogo cercavano di favorirli con delle franchigie. Così molti si stabilirono ed iniziarono una loro attività. Con ciò si spiega l'influsso della cultura francese in questi territori ed il fatto che la CHIESA MATRICE sia stata dedicata a San Martino di Tours.
La linea architettonica, sia interna che esterna della Chiesa, è tipica del Cinquecento che armonizza lo stile gotico, dominante in Francia, con lo stile rinascimentale che si era affermato in Puglia in quell'epoca.
Il prospetto principale, liscio e monocuspidale (con un solo vertice che va in alto), ospita due feritoie che servono a dare luce alle due navate minori ed un rosone che dà luce alla navata principale.
Sotto il rosone è raffigurato San Martino guerriero nell'atto di dividere con la spada il suo mantello per donarlo al povero e nudo Amiano. Il portale è formato da due colonne scanalate e sormontate da capitelli che reggono un architrave alla cui sommità è presente una lunetta di puro stile cinquecentesco.
L'interno della Chiesa è a tre navate.
La navata centrale è divisa da quelle laterali da quattro archi poggianti su pilastri massicci che terminano ad angolo ottuso.In essa troviamo l'altare maggiore in marmo, costruito nel 1892, il pulpito e l'organo settecenteschi. Nella navata sinistra troviamo l'Altare dell'Annunziata in pietra con incisioni in cui è inserita la tela dell'annunciazione dell'Angelo a Maria. Sul lato sinistro in basso sono raffigurati Carlo Borromeo, che riceve da un Angelo la berretta cardinalizia, e Giovanni Battista. Poi ci sono cinque cappelle: Cappella SS. Trinità o di Santa Rita, Cappella del Carmine, Cappella del Sacramento o del Rosario, Cappella di San Pietro ed il Cappellone.
Quest'ultimo rappresenta la parte più antica della Chiesa testimoniata dalla volta a crociera e da tracce di pitture murali. Nella Cappella del Rosario fu collocata una tela della Vergine che tiene il Bambino nel braccio destro e la corona del Rosario nella mano sinistra. Tela molto interessante sia dal punto di vista artistico, per la bellezza e la precisione del disegno e dei colori, che religioso perchè la Madonna del Rosario è la Patrona della città di Ginosa. Nella navata di destra si possono ammirare due altari: uno dedicato a San Vito del 1700 con una tela che rappresenta la SS. Trinità, e l'altro dedicato all'Immacolata. Infine sulla porta d'ingresso c'è un affresco del '500 di San Martino in abiti Vescovili.
Nardò, il cuore del Gal Terra d'Arneo
Nardò, il cuore del Gal Terra d'Arneo, sorge sul versante ionico del tavoliere salentino e costituisce uno degli esempi della magnificenza architettonica e culturale di questo Sud da scoprire. La città ha radici antichissime e il suo centro, Piazza Salandra, è considerato uno dei più belli tra quelli barocchi del Mezzogiorno. Sono tantissimi i palazzi di pregevole importanza che ne costituiscono l'imponente bellezza, la loro disposizione conferisce al borgo antico un senso di intima relazione con le tradizioni rituali e le radici storiche. La Chiesa di San Domenico la cui facciata è un capolavoro di ricami in carparo fu costruita per l'ordine domenicano tra il 1580 e il 1594, rapisce lo sguardo del visitatore che attraversa il retro della piazza in direzione della fontana del Toro e fino all'impatto scenografico costituito dagli elementi di Piazza Salandra: il Sedile di impianto rinascimentale, il Palazzo dell'Università, l'obelisco dell'Immacolata, la Chiesa di San Trifone. Più avanti sorge La Cattedrale di Santa Maria Assunta,La cattedrale sorge sul luogo dove fu fondata l'antica chiesa basiliana di Sancta Maria de Nerito, ad opera di alcuni monaci orientali che nel VII secolo sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse opere di rimaneggiamento, anche radicali, che ne hanno alterato l'originaria impostazione architettonica. Possiede un impianto basilicale a tre navate, divise da due ordini di archi a tutto sesto e a sesto acuto. Sulle pareti rimangono numerosi affreschi.
LA CATTEDRALE DI LUCERA
Tesori della Daunia