***** Aquileia: LA CITTA' INTERA: Basilica S. Maria Assunta / Mosaici / Battistero / Porto Romano
Aquileia Basilica di Santa Maria Assunta
Artegna Dartigne Gennaro Magnano in Reviera Tarcento Buia Bueriis SS13 Italien Italy 9.4.2015
Der Weg ist das Ziel... komm fahr mit in meinem Goggomobil =G=
Sightseeing in Krisenregionen, Armenviertel, Bürgerkriegsgebieten.
Along radioactive Death-Zones, MOAs, No-Go and Civil-War Areas.
VERSUS - GEMONA VS VENZONE
Tors Givigliana Rigolato Ludaria Magnanins SR 355 Italien Italy 9.4.2015
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Campane di Negrisia di Ponte di Piave (TV) (v.008)
*PILLOLE DI STORIA SULLE CAMPANE*
Sul dopo guerra (1914/1918):
Nell’attesa della nuova torre, si è provveduto, a spese del Commissariato, ad un campanile provvisorio; più che campanile, è un ammasso cubico di mattoni, sassi e cemento armato, su cui furono sistemate le nuove campane su castello in ferro, fornito dalla Ditta Giuseppe Morellato di Falzè di Trevignano. La sistemazione delle campane si effettuò nel 1921.
Delle vecchie campane scomparse per opera del nemico, nessuna traccia si potè avere dopo l’armistizio: erano campane antiche, fornite, se non ci inganniamo, dalla Ditta Ing. De Poli di Vittorio Veneto; erano campane rinominate per il loro timbro perfetto, per la eleganza dei fregi, per la perfezione del concerto.
Le nuove campane furono fornite dal Commissariato delle Terre Liberate, in seguito a denunzia per interessamento dell’Opera di Soccorso di Venezia. Sono quattro, compreso il sonello, e pesano complessivamente Kg. 3.830.300; costituiscono un concerto superbo, che fa dimenticare il concerto perduto: la Ditta De Poli, fornitrice anche delle nuove campane, non ha, neppure nel dopo guerra, smentire quelle tradizioni gloriose che la costituiscono una tra le prime fonderie d’Italia. - È doveroso ricordare che le campane di Negrisia furono concesse con qualche vantaggio di tempo, prima di quello fissato dall’Opera di Soccorso di Venezia, per merito a dei personaggi importanti e una in particolare amico di Don Antonio Lanzarini (il primo sacerdote a consacrare la chiesa attuale e voluta da lui; come descritta di un magnifico tempio a tre navate con molti altari: è una delle più belle della zona), che tanto s’interessò perché Negrisia fosse esaudita nei suoi voti. Furono fuse il 6 luglio 1921 alle ore 6 del pomeriggio, e consacrate da S. Ecc. Mons. Vescovo di Treviso il 9 agosto 1921: alle tre campane furono imposti i nomi di Romana Luigia, Assunta Giuseppina, Antonia Valentina.
Le tre campane, dalle note musicali re bemolle, mi bemolle e fa del corista normale, sono adorne di fregi, di iscrizioni e di immagini sacre.
La maggiore, dal peso di chilogrammi 1381.300, porta le immagini sacre di San Luigi. di S. Romano, dell’Immacolata e del Sacro Cuore; ed è munita delle seguenti iscrizioni: A FULGORE ET TEMPESTATE, LIBERA NOS DOMINE— S. ROMANO M. DI NEGRISIA 1921– POST BELLI FLAGELLUM NOVA SINT OMNIA: CORDA, VOCES ET OPERA — PER SINGULOS DIES CANTICUM NOVUM CANTABO TIBI, DEUS— ME FREGIT FUROR HOSTIS; AT HOSTIS AB AERE REVIXI; ITALIAM CLARA VOCE DEUMQUE CANES.
La media, dal peso di Kg. 1195.900, porta le immagini sacre di S. M. Assunta, di S. Giuseppe, di S. Marco, di S. Francesco; ed è munita delle iscrizioni: SI VOCEM DOMINI AUDIERITIS, NOLITE OBDURARE CORDA VESTRA— S. ROMANO MARTIRE DI NEGRISIA 1921– UT MENTES NOSTRAS AD COELESTIA DESIDERIA ERIGAS, TE ROGAMUS AUDI NOS— ME FREGIT FUROR HOSTIS, ect.
La inferiore, dal peso di Kg. 789.600, è decorata dalle immagini sacre rappresentanti S. Valentino, il Crocifisso, S. Antonio di Padova e S. Giovanni Battista; ed è arricchita dalle seguenti iscrizioni: GENERATIONES ET GENERATIONES IN PACE PER ME DOMINUM LAUDABUNT— A PESTE, FAME ET BELLO LIBERA NOS DOMINE— ME FREGIT FUROR HOSTIS ect.
Infine il sonello, del peso di Kg. 149.500, dal nome di Rosaria Teresa, in re bemolle, ottava superiore, del corista normale, è fregiato delle immagini sacre rappresentanti la B. V. del Rosario, S. Pietro Ap. e S. Teresa; le sue iscrizioni sono le più simpatiche perché associano i due sentimenti di fede e di patria, di cui pulsano i cuori di tutti gli Italiani ma specialmente il cuore del popolo veneto: AUDITE VOCEM MEAM, ET BENE SIT VOBIS— OSTENDISTI, DOMINE, POPULO TUO DURA; NUMC AUTEM EXALTABO MANE ET VESPERE MISERICORDIAM TUAM— ME FREGIT FUROR HOSTIS ect. Tutte poi sono insigne dello stemma dell’Opera di Soccorso di Venezia e della Ditta De Poli di Vittorio Veneto.
Giunsero in paese accolte a festa dal popolo il 25 Luglio e suonarono a festa per la prima volta sul castello provvisorio il 9 agosto 1921. Suoneranno con maggior allegrezza, ce lo auguriamo dall’alto della nuova torre. —fonte: pp.175,176,177 del libro: Negrisia di Piave e la nuova chiesa di S. Romano.
L’antica precedente chiesa, sempre dedicata a San Romano Martire, come purtroppo capitò a tutti i paesi sul fronte del Fiume Piave durante la Grande Guerra venne bombardata dalle artiglierie italiane che da destra del Piave puntavano alla sinistra perché c’erano gli invasori austriaci. Inoltre nella località Grave, verso il Piave, venne fatta una chiesa provvisoria in legno nel dicembre 1919.
La chiesa attuale venne ultimata e consacrata successivamente dopo la prima Guerra Mondiale; i lavori avanzavano il 15 ottobre 1922 e fu ultimato alle condizioni attuali nel luglio 1926.
Il Ave Maria di Lourdes iniziale è stata una vera sorpresa; quando partì cinque minuti prima di mezzogiorno per non lasciare il primo ritornello incompleto con dei colpi ho acceso subito al secondo. Seguente il plenum;
A presto!
Erice, panorama dal Balio al tramonto
Erice, panorama dal Balio al tramonto con il sottofondo delle campane della chiesa di San Giuliano.
EREMO DI SANT'ALBERTO DI BUTRIO a Ponte Nizza - Oltrepò Pavese - slideshow
L'eremo di Sant'Alberto di Butrio, sorge fra primi rilievi dell'Appennino ligure, nella valle Staffora dell'Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, in frazione Abbadia Sant'Alberto del comune di Ponte Nizza, a 687 metri s.l.m., isolato in una chiostra di monti, tra verdi pascoli, castagni, querce e abeti.
Gli affreschi di questo complesso riassumono le caratteristiche principali degli altri dipinti della zona dell'Oltrepò Pavese. Gli esempi più importanti e meglio conservati (o di più recente restauro) sono quelli all'interno della chiesa dedicata a Sant'Antonio, costruita in epoca più tarda rispetto alle altre chiese, con le pareti interamente affrescate. Nel suo interno troviamo ritratti di quattro santi, San Gerolamo, San Ruffino, San Innocenzo e San Giovanni il Battista; di quest'ultimo conosciamo il committente, un tale Martino, come testimoniano le scritte gotiche. Probabilmente Martino è appartenuto ai Tinellis committenti di alcuni lavori. Questi santi sono affrescati su dei pilastri, raffigurati a grandezza naturale, e rappresentati con la stessa espressione del volto. Tutti mantengono caratteristiche comuni, nella forma degli occhi, del viso, e della barba, inoltre tutti gli sfondi sono caratterizzati da un cromatismo molto forte, a discapito del realismo della rappresentazione. Sopra l'architrave di ogni arco troviamo i ritratti dei profeti maggiori e minori: abbiamo la certezza che queste figure rappresentano profeti dalla mancanza dell'aureola che contraddistingue i santi. Dal confronto emergono alcune caratteristiche del loro aspetto: la testa è inclinata alternativamente a sinistra e a destra, e i colori dei capelli biondo e bianco, si ripetono alternati. Possiamo dedurre il nome dei profeti grazie a delle strisce che tengono in mano sulle quali sono scritti in caratteri gotici i loro nomi, e addirittura si possono presumere i loro sentimenti provati in vita grazie agli accenni di espressioni del volto, e soprattutto della bocca. Sulla parete vi sono delle lunette nelle quali sono rappresentati degli affreschi agiografici che, nonostante la diversità cronolica di realizzazione, raffigurano o la stessa persona, o dei personaggi con volti molto simili. Per esempio gli affreschi relativi a Sant'Alberto, il primo nella Chiesa del Santo e il secondo in quella di Sant'Antonio, dipinti a distanza di tempo l'uno dall'altro, sono rappresentati nella stessa maniera, e così anche la forma del viso della Madonna in trono nella Chiesa di Sant'Antonio e l'Annunciazione nella Chiesa di Sant'Alberto. Vi sono sulla parete di destra un affresco raffigurante San Bovo a cavallo, un santo non molto conosciuto in Italia, a differenza dell'Oltrepò Pavese dove il suo passaggio ha segnato la storia locale: altro indizio che porta ad attribuire gli affreschi ad un Maestro o meglio ad una Scuola Artistica locale. In tutti i dipinti prevale il gusto gotico con accenni alla tradizione bizantina: alcuni affreschi presentano una dimensione gerarchica, come il dipinto della Maestà nella Chiesa di Sant'Antonio, dove il marchese committente dell'opera rimane in secondo piano a causa delle sue ridotte dimensioni. Gli affreschi hanno uno sfondo piatto simile ad una parete, ad eccezione di alcuni, come la vita di Santa Lucia, dove compare una sorta di esterno, ma la prevalenza del fondo giallo rimane. Questo richiama la tradizione bizantina dello sfondo oro che si ripeterà non solo in tutto l'Eremo, ma anche in altri dipinti della zona. Questi sfondi con l'accenno di un prato in primo piano, si discostano dai normali dipinti del Gotico Internazionale, e qui si risentono le nuove tendenze quattrocentesche. In ogni caso si tratta di un personaggio naif per l'epoca, ed anche le espressioni dei visi non corrispondono completamente ai classici canoni di raffigurazione, rafforzando ancora di più l'ipotesi di una Scuola Artistica locale, con proprie caratteristiche stilistiche. In tutti gli spazi vuoti delle arcate troviamo stelle, stranamente colorate di rosso su uno sfondo argenteo: probabilmente per richiamare i colori dello stemma di uno dei committenti. I quattro evangelisti sono raffigurati in una delle volte, e riprendono anch'essi alcune caratteristiche bizantine, come il prato verde ai piedi dei loro simboli, già presente in Sant'Appolinaire, e le ali dell'aquila, quasi a forma di spade, che si ripresentano in affreschi più tardi di altre zone d'Italia. Tutto lo sfondo riprende un motivo decorativo molto simile per i colori alle stelle delle volte. Infine nell'Abbazia sono rappresentati molti segni distintivi, relativi ai commissionari, come due stemmi, e addirittura un castello attribuito ad uno dei Malaspina.
Le campane e il campanile di Benabbio,Lucca v.38
Sono 2 campane in Mi 3(e due sonelli) fuse da fonderie diverse ed elettrificate a slancio alto (manutenzione = Ditta COOS).
Solb 3 → (rifusa)Raffaello Magni - San Concordio in Contrada - 1895
Mi 3 → Raffaello Magni - San Concordio in Contrada - 1895
1° sonello → fonditore non indicato - 1793
2° sonello → Fonderia Lorenzo Lera - Borgo Giannotti
Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta.
Festa patronale : 15 Agosto.
Le nuove campane di Viganego (GE) - Suonate inaugurali
Bargagli (GE) loc. Viganego, chiesa di N. S. di Montallegro
Domenica 20 ottobre 2019 ha avuto luogo la Benedizione del nuovo concerto di 5 campane in MI della chiesa di Viganego.
Suonate inaugurali a cura dell'Associazione Campanari Liguri.
Campane di Liguria a cura di Luca Brignole
MIGLIAIA DI PERSONE A MALAMOCCO PER LA FESTA DI MADONNA DI MARINA | A3 NEWS Venezia 18/07/2019
LIDO DI VENEZIA - Migliaia di persone a Malamocco dove un gruppo di volontari mantiene in vita una festa antichissima.
- Intervistati: MONSIGNOR CESARE ZANUSSO (PARROCO DI MALAMOCCO) - Servizio Lorenzo Mayer - Segui Antennatre anche sul digitale terrestre! Visita il sito antennatre.it per ulteriori informazioni.
Fonderia Marinelli, ora un libro.
Campana grande di S.Maria di Lestizza (Ud) agonia
Slancio della grande (ha doppio significato: mezzogiorno e agonia) in questo caso per l'agonia
Consiste in tre slanci della grande (a S. Maria)
Dalla prossima estate, plastica vietata sulle spiagge campane
Dalla prossima estate, plastica vietata sulle spiagge campane 29/11/2019
Suonate a fermo a Vendoglio, Treppo Grande (UD)
coro parrocchia carbonara di adria al concerto insieme per l'angola 11 maggio 2013
coro parrocchia carbonara di adria diretto da Roberta Travaglia al concerto per l'angola tenutosi nella Basilica Santa Maria Assunta della Tomba l'11 maggio 2013
Crem@online: Crema, giovedì la salita al campanile del Duomo
Venerdì 2 dicembre 2011: Cattedrale di Crema: giovedì 8 la salita sul campanile, domenica 18 in San Bernardino 'Adventu Domini', concerto natalizio a sostegno dei restauri del Duomo. cremaonline.it
Le campane del campanile di San Donato, Acerno
Le campane del campanile di San Donato, Acerno
Campane di Lateis di Sauris (Udine)
Una piccola chiesetta di montagna,a Lateis di Sauris,dedicata alla Santissima Trinità ospita queste due campane,a orecchio Re e Reb4 fuse molto probabilmente da Pietro Colbachini come quelle di Sauris di sotto. Il campanile è inaccessibile,pertanto non ci sono le scale . Doppio suonato mercoledì 12 luglio,solennità dei santi Ermagora e Fortunato,durante il campeggio parrocchiale in questa località
Convegno sull'abusivismo edilizio, Pimonte 23 giugno 2014
Convegno organizzato dai comitati contro gli abbattimenti
Raccolta dei principali interventi delle istituzioni intervenute.
Risultato : Anni e anni di campagne elettorali incentrate sia a destra che a sinistra sulla promessa del condono (senza promuovere controlli, piani regolatori e strumenti urbanistici validi e idonei), sono stati per l'ennesima volta contraddetti dalle (inevitabili e ormai postume) frasi Non costruite più immobili abusivi, Alcuni abbattimenti dovranno essere eseguiti e Non aspettatevi condoni o sanatorie.
Quando la vecchia politica tradizionale mostra il suo volto incoerente con promesse che non si potranno mai mantenere, i cittadini, che alle loro promesse si sono affidati spinti anche dalla necessità e da speranze illusorie, si renderanno finalmente conto di essere stati presi in giro per anni e di essersi prestati ad un gioco che favorisce l'illegalità in una continua assenza di regole o di stimolo all'infrazione delle stesse ?
Con quali altre finte promesse si presenteranno i partiti alle prossime elezioni, comunali e regionali ?
Il diritto alla casa non può essere confuso con l'illegalità.
La strada per la risoluzione definitiva (e reale) non è per nulla facile, tuttavia il problema va affrontato coinvolgendo i cittadini e tutte le istituzioni sui territori con strumenti tecnici adeguati e indipendenti da favoritismi, manipolazioni e influenze elettorali
Campana grande di Orsaria, Premariacco (UD)
Concerto di tre campane a slancio friulano in Re3 crescente fuse da G.B. De Poli nel 1922 più un campanello in La4, opera del medesimo fonditore però nel 1938. Suonata del bòt della messa.
Glocke 1: d', Giesser G.B. De Poli, Gussjahr 1922.