La Chiesa Arcipretale di S Maria Assunta di Lentiai
Dal 1880 Monumento Nazionale, la cinquecentesca Chiesa di S. Maria Assunta di Lentiai si presenta come uno scrigno d'arte e di storia.
Per chi entra, il primo sguardo corre immediatamente al Polittico dell'altar maggiore, ritenuto da sempre il capolavoro più bello e prezioso della chiesa, ma l'occhio si porta poi subito al monumentale soffitto a cassettoni, suggestiva trasposizione, in una edificio sacro, della sontuosa grandiosità della Venezia Dogale. La Chiesa accoglie la grande opera di Cesare Vecellio, parte della quale, a giudizio unanime dei critici e studiosi, realizzata nella bottega del grande Tiziano Vecellio. Altre non meno importanti opere fra cui dipinti di Frigimelica, Palma il Giovane, Lazzarini, Liberi, ed altri, nonche' opere di scultura lignea di Terilli e Brustolon.
Chiesa di Santa Maria Assunta - Antole di Belluno
Per antiche strade Le chiesette affrescate del territorio di Lentiai
Per antiche strade quasi a voler ripercorrere il vecchio tragitto che collega la piana di Cesana e la sua splendida chiesa di S. Bernardo, prosegue verso Villapiana dove si può ammirare la chiesetta di S. Bartolomeo e continua verso la montagna e l'eremo di S. Donato; uno sguardo a Stabie e alla bella chiesetta di Canai per raggiungere infine Colderù dove la chiesa di S. Giacomo si presenta ricca di affreschi cinquecenteschi.
Un complesso di edifici religiosi che partono dal XII per arrivare al XV secolo, tutti affrescati ed in parte ancora in via di studio e restauro. Una degna corona per la grande Arcipretale di S. Maria Assunta di Lentiai.
La Chiesa di Santa Maria Assunta - Sellano
La Chiesa di Santa Maria Assunta, all’interno del centro storico del capoluogo, è il luogo di culto principale della comunità sellanese.
Secondo la tradizione, tuttavia, l’antica pieve di Sellano sorgeva fuori dell’abitato. Quella attuale venne fondata intorno al XIII sec. a ridosso delle mura del castello e fu riedificata nel XVI secolo, nelle forme che ancora oggi possiamo osservare.
L’esterno, in pietra bianca e rosa, presenta una facciata a salienti con oculo in pietra. Il portale maggiore è inquadrato da una mostra classicheggiante e, sulla destra, è collocato il portale minore che venne aperto in occasione della ristrutturazione cinquecentesca.
L’interno dell’edificio è suddiviso in tre navate e conserva cinque altari laterali in legno, pietra e stucco, eretti tra il XVI ed il XVIII secolo.
Sopra gli altari si possono ammirare: un’Adorazione dei Pastori dell’inizio del Seicento di ignoto pittore vicino all’assisiate Cesare Sermei; una Madonna del Rosario su tela della prima metà del Seicento, circondata da quadretti su rame con i quindici Misteri; un dipinto raffigurante San Francesco che riceve le stimmate (fine XVII sec.), attribuito allo spoletino Francesco Refini (1615 ca. – 1692); tracce della mostra dipinta di una cappella cinquecentesca con un putto alato e frammenti di decoro a grottesche; Madonna dello Scapolare di fine Seicento, attribuibile a Francesco Refini.
Nella navata destra si possono osservare: la Conversione di San Paolo di pittore anonimo del XVIII secolo; la statua della Madonna Addolorata di recente fattura; la nicchia con l’urna che conserva le spoglie del Beato Giolo (1250-1315).
L’altare maggiore è sormontato da un tabernacolo barocco in legno dorato, a forma di tempio a pianta centrale e fiancheggiato dalle statue di due Angeli adoranti.
Di pregevole fattura è anche il coro in noce intagliato, databile al XVII secolo. Nella controfacciata, oltre alla cantoria settecentesca, si trova il fonte battesimale in pietra del XVI secolo in una nicchia affrescata con figure di angeli. Lungo la navata si conservano l’acquasantiera in pietra, datata 1584 ed affine a quella presente nella chiesa parrocchiale di Montesanto, ed il pulpito secentesco in noce intagliato, forse riferibile alle stesse manifatture che realizzarono il coro.
Lentiai-Un sentiero nell'arte e nella storia
Non senza aver ammirato le opere presenti nella Chiesa Monumentale di S. Maria Assunta a Lentiai, si sale verso Colderù; dopo 1000 mt. dal centro del paese s' imbocca il Sentiero dei Capitelli Affrescati, sono circa 800 mt. di sviluppo con un dislivello di 130 mt.per arrivare a Colderù; qui si può visitare la cinquecentesca chiesetta di S. Giacomo, totalmente affrescata.
L'operazione artistica nata a Lentiai circa 20 anni fa ha voluto proporre un ideale ritorno alla cultura locale, intendendo in questo la rivalutazione di una tecnica usata nella pittura murale nelle chiesette del paese.
I soggetti proposti si rifanno ai Santi patroni delle Frazioni ed agli usi e costumi del territorio Lentiaiese. I temi sono stati rielaborati dagli artisti secondo i canoni della pittura contemporanea; i dieci autori sono:
Vittorio Basaglia, Domenico Boscolo Natta,Vico Calabrò, Lino Dinetto, Gianni Longinotti, Cesco Magnolato, Paolo Meneghesso, Luigi Rincicotti, Gina Roma, Riccardo Schweizer.
Inaugurazione Latteria di Lentiai
Un nuovo spazio, ricavato dagli ex magazzini della Latteria, ha dato nuova vita ad una delle più importanti realtà agroalimentari che persiste dal 1884
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Arrivo a Lentiai
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Lentiai
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[Doc] Santa Maria Assunta - scrigno di conoscenza
Il breve documentario sulla Chiesa di Santa Maria Assunta in San Salvatore Telesino (BN), basato sul libro del dott. Emilio Bove Santa Maria Assunta Scrigno di Conoscenza.
Chiesa eremo di San Donato - Ronchena di Lentiai - Belluno
Chiesa eremo di San Donato - Una perla di spiritualità
Paola Brunello
L’oratorio di San Donato si trova a 380 metri di altitudine sopra l’abitato di Ronchena, in comune e parrocchia di Lentiai, in diocesi di Vittorio Veneto e in provincia di Belluno.
Lo stato attuale del complesso di San Donato si deve ad una serie di importanti interventi di recupero e di restauro ultimati nel 2011.
Anche se molto antico, forse di età longobarda, la prima attestazione documentale dell’oratorio di San Donato è riferita al 1529.
Il Santo cui è dedicato l’oratorio-eremo è San Donato, vescovo e martire di Arezzo, festeggiato il 7 agosto. Il suo culto si radicò tra i Longobardi.
Un edificio semplice di aspetto quattrocentesco, con tetto a capanna e campaniletto a vela e ad unica navata. L’intonaco più antico risale al XV secolo ed è presente nella parete del presbiterio con la raffigurazione di una teoria di santi e nell’aula dove sono state riportate alla luce le croci della consacrazione.
Del XVII secolo i due affreschi a destra dell’altare e sulla parete sud-est con la raffigurazione di due santi.
Percorriamo la teoria dei santi.
La prima figura a sinistra rappresenta San Vittore. La spada e la palma sono due simboli chiari del martirio di questo miles Christi.
Alla sua sinistra Sant’Antonio Abate, eremita, patriarca del monachesimo, uomo di preghiera, lottatore contro i demoni, guaritore degli infermi, direttore di anime.
Madonna in trono con il bambino. La Madonna è seduta in una sede forse marmorea e dalle linee essenziali. Porta manto e veste eleganti con linee morbide. Tiene in braccio Gesù. L’aureola del bambino è crucifera, indossa ai fianchi un perizoma e porta al collo una collana simboli di passione.
San Donato è raffigurato come vescovo in abiti pontificali.
San Pietro è un uomo di mezza età o anziano, dai lineamenti marcati e popolani. Tiene con la mano sinistra il libro e con la destra due chiavi.
Nel presbiterio due affreschi del XVII secolo.
L’affresco sulla parete di fondo potrebbe far pensare a San Bernardo di Chiaravalle. Questa ipotesi di lettura trova una diversa interpretazione collegata alla presenza in loco degli eremiti dell’Ordine di Sant’Agostino, in particolare dell’eremita Pietro da Valdobbiadene, in cui si trova l’eremo di Sant’Alberto Carmelitano o degli Abati. Nell’iconografia Sant’Alberto degli Abati appare spesso con un rametto di giglio in mano e con un libro nell’altra, con abito scuro e manto bianco. Confrontando quindi queste rappresentazioni con il Santo raffigurato nella parete di fondo della chiesa di San Donato, appaiono evidenti gli aspetti comuni. Non si tratterebbe quindi di San Bernardo, ma probabilmente di Sant’Alberto degli Abati.
Nella parete destra, un altro santo raffigurato in piedi; indossa una veste nera e nella mano sinistra sorregge un libro chiuso. E’ stato identificato come Sant’Antonio da Padova, però appare strana l’assenza dei maggiori attributi di riferimento a questo Santo. La presenza degli eremiti dell’Ordine degli Agostiniani porta a supporre che l’affresco potrebbe riferirsi a Sant’Agostino rappresentato talvolta come semplice monaco agostiniano con saio nero e cintura.
In controfacciata è evidente lo stemma con ogni probabilità del Vescovo di Ceneda Marcantonio Agazzi (1692-1710).
Una scritta in tonalità del rosso con caratteri facilmente leggibili: “MVNDA”, imperativo del verbo latino mundare, che significa purificarsi.
L’altare maggiore, XVII-XVIII secolo, in legno scolpito, dipinto, dorato, di autore anonimo. La cornice racchiude una tela di modesta levatura e risalente alla fine del XVII secolo che raffigura la Madonna con il Bambino in trono e i Santi Donato e Bartolomeo.
Nella parete destra la copia della tela di Luigi Cima, realizzata dal pittore locale Toni Piccolotto nel 1961, raffigurante la Madonna di Caravaggio.
L' eremo vero e proprio è formato da due piani collegati da una scala interna.
Dalla fine del XVII secolo alla metà del XVIII secolo è attestata la presenza degli eremiti. Per un lungo periodo furono eremiti dell’Ordine di Sant’Agostino e in seguito del Terz’Ordine Francescano. Gli eremiti presso l’eremo furono al massimo in tre contemporaneamente e un eremita visse qui per ben 37 anni di cui 22 in solitudine. E’ anche evidente dai documenti la loro partecipazione alla vita della parrocchia di Lentiai in diversi servizi e celebrazioni. Di fondata certezza il loro legame con l’ordine degli agostiniani di Feltre del monastero di Ognissanti a sua volta molto legato con la famiglia dei Conti di Cesana e il territorio di loro pertinenza.
Paola Brunello
Mel, 18 marzo 2018
Queste notizie sono tratte da “Chiesa ed Eremo di San Donato. Una perla di spiritualità” di Brunello Paola – tesi per il conseguimento del diploma superiore di Operatore del Turismo Religioso – Bienno Sperimentale Diocesi di Belluno-Feltre e di Vittorio Veneto - 8 maggio 2017
Alcune immagini sono di Dario Tonet
2 Lentiai informa - parte 2
Allerona : la chiesa di SS. Maria Assunta- La Chiesa della Madonna d ell'acqua
Seguitiamo ad esplorare il territorio alleronese, questa puntata riguarda le due chiese della cittadina ricordando in parte la loro storia e l'oggi.
Bisogna tener conto che il filma to è stato prodotto nel 2007 e pertanto le date e e certi riferimenti fanno parte di quell'anno.
Botto in pieno centro a Lentiai
2016 09 20 Lentiai Bon Tajer GIRATO originale
stelle dipinte 2016
la chiesetta di S. Giacomo a Colderù (Lentiai Bl) e i suoi affreschi
un film di valter zanardi
Guillaume Dufay - Nuper Rosarum Flores - Ensemble ODHECATON -Paolo Da Col
3 Lentiai informa - parte 3
GRUPPO BOCE LENTIAI: feste e tradizione
alcune delle più significative foto del GRUPPO BOCE LENTIAI (belluno)
con tanta voja de far festaaaa!!!
CHIESA GREMITA PER L'ADDIO A MIMMO
PEDAVENA - Questo pomeriggio l'ultimo saluto a Giacomo Guzzo: ai funerali del 60enne, morto domenica durante un escursione sul Monte San Mauro, gli amici, i colleghi di lavoro. La chiesa di Pedavena era gremita. - Servizio di Daniele Dalvit, riprese di Daniele Dalvit, montaggio di Daniele Dalvit
simone karaoke lentiai
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