Labro - Lo sguardo
Di Andrea Sbarretti.
In onda su Teleterni - canale 15 Umbria.
LO SGUARDO è anche su Facebook.
andreasbarretti.it
Labro è un comune italiano di 356 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio. Borgo dalla vocazione turistica, ospita il castello Nobili Vitelleschi ed è stato insignito della bandiera arancione. Il borgo di Labro si trova in Sabina, nell'alto Lazio, nelle immediate vicinanze del confine con l'Umbria. Sorge su una prominenza delle colline che delimitano il lato settentrionale della Piana di Rieti e che segnano il confine con la provincia di Terni; dalla sua posizione domina il sottostante lago di Piediluco e la valle del suo immissario, il Rio Fuscello o Fosso di Leonessa. Secondo la leggenda, Labro sarebbe stato fondato nel luogo dove il signorotto dell'epoca riuscì ad uccidere il suo primo cinghiale in una battuta di caccia: il suo nome deriverebbe quindi dal latino aper (cinghiale) e allo stesso modo si spiegherebbe la presenza dell'animale nello stemma del comune. Per altri invece il nome deriverebbe dal latino lavabrum (vasca), che si riferirebbe alla vicinanza con il lago di Piediluco Labro è un borgo dalla tipica struttura medievale. Il tessuto urbano, sistemato a gradoni sulla collina, è composto da edifici costruiti quasi tutti in pietra locale, e conserva delle mura merlate lungo le quali si aprono tre porte: Porta Cavour, Porta Reatina e Porta di Piazzale Genzi.
Castello Nobili Vitelleschi
Il castello attualmente visibile fu costruito nella seconda metà del Cinquecento per volontà di Giordano de' Nobili; subì ulteriori interventi nel Settecento e nell'Ottocento. Edificato in pietra grigia, è caratterizzato da giardini pensili attraversati da scalinate, loggette, balconi e merlature. Gli interni del castello conservano l'arredamento d'epoca, le armi utilizzate in battaglia e i ritratti dei membri della famiglia; nel salone principale si trova un grande camino in marmo, risalente al Cinquecento. Il castello è tuttora abitato dai discendenti della famiglia Nobili, che tuttavia ne permettono l'utilizzazione per altre attività: infatti nelle cantine si trova un pub, nell'ultimo piano un bed & breakfast, e il piano nobile ospita occasionalmente matrimoni e conferenze. Per visitarlo occorre contattare l'Associazione Culturale Castello Nobili Vitelleschi
Chiesa di Santa Maria Maggiore
La chiesa di Santa Maria Maggiore (divenuta collegiata nel 1508 ma di origini antecedenti) si presenta all'esterno con un portale che anticamente costituiva la porta d'ingresso al castello e solo successivamente fu portato qui. Al suo interno, la chiesa è a navata unica; ospita una tela dell'Assunta sull'altare maggiore, un fonte battesimale quattrocentesco, un'edicola cinquecentesca munita di candelieri ad altorilievo e un'antica acquasantiera con figure di pesce scolpite a rilievo. Nella prima cappella a sinistra, sono notevoli una transenna in legno riccamente decorata (risalente al XV - XVI secolo) e un dipinto dell'Annunciazione di scuola umbra (probabilmente da attribuire a Bartolomeo Torresani), mentre nell'ultima cappella a destra si trova un interessante paliotto dipinto, realizzato in cuoio a sbalzo.
Il bellissimo borgo di Labro visto dal cielo
Una bella giornata di giugno, un posto incantevole per una vista mozzafiato
Evento profetico a Roma, Italia 'Sopra i tetti'
Unisciti a Rabbi Shapira, il fondatore della Yeshivat Shuvu Italiana per l' evento profetico di Shacarit Worldwide insieme a grandi predicatori italiani per un risveglio in Italia!
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Word from Rome - Pilgrimage #11 - Santa Maria in Trastevere
Friends, here is our final “Word from Rome: The Pilgrimage” video—Santa Maria in Trastevere.
Go to wordfromrome.com to watch the rest of this beautiful series. A special thanks to Manny Marquez of Remuda pictures for creating these videos!
Labro og Gamlegrendåsen Nord
Visita Iglesia: The Official 7 Pilgrim Churches | ROME + VATICAN | Your Tour Guide | @Bianca_Valerio
She’s your tour guide! From the hundreds of churches in Rome, Bianca Valerio shows you the seven of the highest Papal reverence; visited by pilgrims from the Middle Ages, which we now call the Holy Week tradition of Visita Iglesia.
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ABBAZIA BENEDETTINA DI FARFA - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Nel cuore dell'antica terra Sabina, ai piedi del monte Acuziano, in un'atmosfera di mistico silenzio, che avvolge anche il caratteristico Borgo che la circonda, sorge la storica abbazia di Farfa, immersa nel fascino di una natura verdeggiante e sorridente, nella fresca aria mattutina che si respira intorno, riscaldata da un dolce sole i cui raggi oltrepassano i rami degli alberi, prima di giungervi.
L'abbazia di Farfa è un luogo particolarmente attraente, ricolmo di pace, di serenità, di semplicità, come sono semplici i monaci benedettini che vivono, in un clima di profonda spiritualità, la loro vita quotidiana tutta dedita al Signore e alla Madonna, alla quale essa è dedicata.
Fu dichiarata monumento nazionale nel 1928, per la bellezza architettonica ed artistica del monastero e della basilica, testimonianza di una storia più che millenaria tra periodi di grande splendore e periodi di decadenza o addirittura di distruzioni e dispersioni, seguiti sempre da rinascite e ricostruzioni, sì che ancor oggi l'abbazia è un centro di cultura e di spiritualità. Straordinaria anche la fioritura della santità, dal primo al secondo fondatore, rispettivamente S. Lorenzo Siro e S. Tommaso da Moriana, fino ai Beati Placido Riccardi e Ildefonso Schuster.
Gli Archivi della Traviata (Analisi di un mito) di Paola Bertolone e Luca Valentino
Gli archivi della Traviata
Analisi di un mito
di Paola Bertolone
(ideazione, drammaturgia e ricerche)
e Luca Valentino
(drammaturgia e regia)
Conservatorio Antonio Vivaldi
Auditorium Pittaluga
Alessandria
Sabato 18 maggio 2019
con:
Valentina Virando (attrice)
Elia Schilton (attore)
Gabriele Gugielmi (voce)
Federico Scarone (oboe)
Riccardo Munari (pianoforte)
Lei Xue (Violetta Valéry)
Cristina Mosca (Violetta Valéry)
Liu Zhenpeng (Alfredo Germont)
Lorenzo Liberali (Giorgio Germont)
Giavanni Battista Bergamo (il dottor Grenvil)
Wang Xueyan (Annina)
Preparatori musicali:
Francesco Barbagelata
Giovanni Battista Bergamo
Assistente alla regia:
Sumireko Inui
Elementi scenografici e installazione:
Lia Fabbrini
Agnese Falcarin
Edoardo Fumagalli
Federico Gajon
Maja Gulbrandsen
Luna Iemmola
Asja Lanzetti
Florinda Lombardi
Luca Mollo
Valentina Paolini
Cristina Sabato
Erica Suzzarellu
Isabelle Zabot
Costumi:
Debora Albertinelli
Noemi Frulio
Serena Giudice
Beatrice Gravaghi
Qin Guoheng
Yang Jianfeng
Debora Navicella
Ambra Scali
Simona Scola
Marie Scollo
Sun Siyuan
Shang Kun
Shang Xinyue
Studenti dell'Accademia
Albertina di Belle Arti di Torino
(Scuola di scenografia)
Docenti:
Claudio Ambrogio
Claudia Esposito
Arminda Falcione
Giovanna Fiorentini
Massimo Voghera
Scene dai Film:
Spot per OVS Arts of Italy, con Elio
Priscilla, regina del deserto di Stephen Elliott
La vera storia della signora dalle camelie di Mauro Bolognini
Pretty Woman di Garry Marshall
Traviata con Maria Callas (Lisbona, 1958)
Camille di Louis Mercaton
Canzoni:
Mimi Pinson
Griseta di José Castillo
Musica:
Griseta di Enrique Pedro Delfino
La Traviata di Giuseppe Verdi
La dame aux camélias di Edouard Montaubry
E' forse lui, di quell'amor di Fumagalli
Riprese video e montaggio:
inthestreet.it (Valenza)
San Bernardo Tolomei - terza parte
Santa Maria di Monte Oliveto
PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DELLA MADONNA DI POMPEI: DA NAPOLI IN MIGLIAIA A PIEDI FIN DALL'ALBA
A piedi fino a Pompei nel nome di Maria. Si rinnova, come ogni anno, il tradizionale appuntamento per migliaia di pellegrini che, fin dallalba, dalla Basilica Santa Maria del Carmine a Napoli raggiungono la città vesuviana in un cammino di fede e preghiera.
Il pellegrinaggio, nato negli anni ’60 ad opera dei giovani dell’Azione Cattolica di Napoli, è oggi un evento molto atteso dai fedeli del capoluogo partenopeo e di altre diocesi campane. Moltissime le persone, tra cui tanti giovani, che si sono messi in marcia per raggiungere la città mariana, dove ad attenderli ci sarà la Vergine del Rosario, alla quale ognuno affiderà nuovamente se stesso e i propri cari. Un cammino che, partendo da Napoli, attraversa le cittadine all’ombra del vesuvio: Portici, Ercolano, Torre del Greco e Torre Annunziata, dove, ad ogni tappa, numerosi altri pellegrini si uniscono al gruppo.
Vigevano: organo Lingiardi (1860) della chiesa di S. Francesco: Paolo Oreni-improvvisazione 2.MP4
Vigevano, chiesa di S. Francesco: breve improvvisazione su tema dato di Paolo Oreni con i campanelli alla tastiera dell'organo Lingiardi del 1860 (opus 125) - 32 manette di registro, 1600 canne.
DESCRIZIONE:
una tastiera cromatica da 61 note (Do1-Do6) con spezzatura bassi/soprani tra Si2 e Do3;
pedaliera cromatica a leggio di 17 note (dodici suoni reali);
registri azionati da manette alla lombarda con incastro a scorrimento orizzontale, poste in due colonne a destra della consolle.
canne di facciata disposte in tre cuspidi con bocche allineate e labbro superiore a mitria (canna maggiore centrale: Do1 del Principale bassi 8');
trasmissione interamente meccanica.
Disposizione fonica - colonna esterna:
Terza Mano
Principale 16' bassi
Principale 16' soprani
Principale 8' bassi
Principale 8' soprani
Ottava 4' bassi
Ottava 4' soprani
Duodecima bassi
Duodecima soprani
Decimaquinta 2'
Decimanona
Vigesima II e VI
Vigesima IX doppia
Trigesima III e VI
Contrabbasso 16' ai pedali con ottave
Campanelli alla tastiera
colonna interna:
Voce Umana 8' soprani
Corno Dolce 16' soprani
Flutta 8' soprani
Ottavino 2' soprani
Viola 4' bassi
Violetta 2' bassi
Tromba 8' soprani
Fagotto 8' bassi
Corno Inglese 16' soprani
Tromba 16' soprani
Clarone 4' bassi
Flauto in Quinta soprani
Flauto in Ottava 4' (intero)
Cornetto 3 file soprani
Bombarda 12' ai pedali
Timpani ai pedali
Accessori:
due pedaloni per: ripieno con anta ad uso fortissimo - combinazione libera alla lombarda;
tre pedali per: unione tasto al pedale - terza mano - rollante;
cinque pedaleve per: fagotto 8' bassi - tromba 8' soprani - duodecima soprani - corno inglese 16' soprani - ottavino 2' soprani.
Temperamento equabile a 440 Hz, pressione del vento: 52 mm.
Vulcanismo Eruzioni a Contigliano di Rieti 9 9 2015 CSF Rieti
ACQUASPARTA Borgo Medioevale - Umbria - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
E' posta su di un colle a circa 350 m s.l.m. da cui domina la valle del Naia, affluente del Tevere.
E' al centro di un vasto territorio tra il variare delle colline e dei monti prospicienti, ricco di vegetazione e di sorgenti di acque curative e da tavola.
La ricchezza dal punto di vista idrico del suo territorio ne ha da sempre caratterizzato la vocazione termale, tanto che proprio per le sue acque già in epoca romana essa trasse il suo nome: ACQUAS PARTAS, ad indicare la sua posizione tra le sorgenti dell'Amerino e Furapane.
Conserva ancora l'aspetto di un centro medioevale con una suggestiva cinta muraria e una caratteristica Porta Vecchia che nei secoli passati consentiva l'accesso al paese.
Tutt'oggi si può ammirare la piazza restaurata davanti al Palazzo Cesi Il Palazzo Cesi risale alla seconda metà del XVI secolo e all'interno sono conservate iscrizioni romane derivanti dalle rovine di Carsulae. Galileo fu in questo palazzo ospitato dal duca Federico Cesi.
la bellezza del paesaggio, la ricchezza di acque, il clima felice, le memorie storiche ed i monumenti artistici fanno di Acquasparta un luogo di soggiorno ideale.
Santa Fiora (Amiata, GR): la chiesa costruita sull'acqua
La quattrocentesca chiesa della Madonna della Neve fu costruita nel XV secolo, sul luogo dove scorreva un ruscello, che venne incanalato in una grossa condotta in pietra sfociante nella Peschiera. In quel periodo si stava però anche diffondendo il culto verso un'icona mariana che si trovava su un tabernacolo (che doveva trovarsi nei pressi dell'attuale altare maggiore della chiesa) ed è probabile che l'erezione del monumento abbia di fatto cristianizzato un luogo in cui si praticavano da tempo rituali magico-religiosi legati alle acque. Gli scavi archeologi hanno rimesso in luce il percorso del ruscello, tutt'ora attivissimo, e lo vediamo scorrere sotto pannelli di cristallo, sul pavimento della chiesa stessa! La vicina Peschiera, che raccoglie le acque del fiume Fiora, fu realizzata dai conti Sforza (allora signori del luogo), nel XIV secolo, come allevamento di trote e per ricevimento di personaggi importanti. Oggi il complesso è un'oasi naturale di grande suggestione ed energia.
Saint Agnes Outside the Walls Rome
Burial Place of Saint Agnes Rehearsal of Music before Mass on Feastday January 18, 2015
PADRE DAVIDE DA BERGAMO SINFONIA col tanto applaudito Inno Popolare, per Organo
PADRE DAVIDE DA BERGAMO
SINFONIA col tanto applaudito Inno Popolare
per Organo.
Con l'intervento per il raddoppio dell'Inno
della Banda Musicale (ndr)
COMUNE DI MONTERUBBIANO
CHIESA DI SANTA MARIA DE' LETTERATI
Lunedì 31 ottobre 2005, ore 21
ORGANO G. CALLIDO OP. 339 (1803)
L'organo della Chiesa di Santa Maria dei Letterati di Monterubbiano è collocato in cantoria sopra la porta maggiore della Chiesa. Fu costruito nel 1802, come attesta il contratto originale esistente nell'archivio parrocchiale, da Antonio e Gaetano Callido di Venezia.
Le 23 canne di prospetto presentano le bocche allineate ed il labbro superiore a mitria e corrispondono al registro Principale Bassi; la canna centrale coincide con il Sib1 mentre le prime più gravi si trovano dietro le paraste della facciata e sono costruite in legno. La tastiera, con prima ottava corta, consta di 47 tasti (Do1-Re4); la pedaliera, a leggìo, comprende 17 pedali (Do-Sol#) più uno per il Tamburo. I comandi dei registri, ubicati a destra della tastiera, sono del tipo a pomello. Il somiere a tiro è fornito di 15 stecche più una per il funzionamento dei Tromboni.
(restauro a cura della Ditta Organaria Claudio Anselmi Tamburini)
dalla Manifestazioni per i restaurati
Organi di Monterubbiano (secondo Concerto)
MUSICHE PER ORGANO E PER FIATI
di PADRE DAVIDE DA BERGAMO
(al secolo Felice Moretti, 1791 - 1863)
MARIO CIFERRI Organo
ENSEMBLE DI FIATI E PERCUSSIONI
DEL CORPO MUSICALE C. CUSOPOLI
FULVIO CREUX Direttore
Questo brano, dopo essere stato suonato nella versione originale per Organo solo all'inizio del Concerto, è stato poi replicato, come bis, alla fine dello stesso, unendo
(nella citazione della Serbidiola) l'Organo e la Banda in un connubio che nell'ottocento italiano ha legato i due strumenti, così apparentemente lontani e diversi, alla vita sociale (civile e religiosa) delle nostre comunità.
Il Programma, in un susseguirsi avvenuto sicuramente per la prima volta, alternava le composizioni per Banda militare di Padre Davide da Bergamo a quelle per Organo.
Come si potrà ascoltare il tanto applaudito Inno Popolare è l'Inno Imperiale Austriaco (oggi inno tedesco), conosciuto comunemente, nell' Italia dell'epoca e ancora oggi in alcune zone, come la Serbidiola; questo nome deriva dalla contrazione linguistica del testo dell'Inno nella traduzione italiana: SERBI DIO L'Austriaco Regno.
(NB. lo spartito dell'Inno riportato nel filmato è in tonalità diversa da quella adottata nel suo brano da Padre Davide e qui eseguita)
Organo Mentasti del 1884 - Chiesa di S. Carlo, Vigevano: improvvisazione
Improvvisazione sul tema di noi canteremo gloria a te, all'organo Alessandro Mentasti (1884) della chiesa di S. Carlo in Vigevano.
Questo pregiato strumento, venne costruito nel 1884 dall'organaro Alessandro Mentasti di Novara, per volere della Congregazione dei Sacerdoti di S. Carlo sita all'epoca presso la settecentesca chiesa omonima di via Boldrini a Vigevano (ora amministrata dalla Figlie di Madre Umilissima).
Mai veramente restaurato, venne riattivato per volere ed iniziativa di fedeli privati nel 1998, dopo quasi quarant'anni di silenzio e inutilizzo. Inserito nella recente pubblicazione sugli organi storici della provincia di Pavia, si contraddistingue per la particolarità di essere uno strumento di transizione, già impostato secondo canoni romantico-prececiliani, pur mantenendo la fisionomia ancora ottocentesca, e per l'alta pressione di esercizio necessaria a far risuonare le canne. Le eventuali imperfezioni nell'audio del video, sono dovute all'onda sonora delle canne di basseria del pedale, che facevano letteralmente tremare il microfono esterno della videocamera!
Descrizione tecnica dell'organo:
Posto all'interno di una bella cassa barocca (di epoca precedente) su ampia cantoria sopra al portale d'ingresso, è interamente a trasmissione meccanica, e consta di una sola tastiera cromatica di 58 note (Do1-La6), con spezzatura bassi/soprani tra Si2 e Do3, e di una pedaliera cromatica a leggio di 17 note (12 suoni reali). I registri sono a manetta con inserimento ad incastro orizzontale alla lombarda, e sono posti in due colonne a destra della consolle. Le canne di facciata, in stagno finissimo, sono disposte in tre cuspidi in unica campata, con bocche allineate e labbro superiore a mitria. La canna maggiore (centrale) è il Fa1 del Principale 8' bassi.
Disposizione fonica:
Colonna esterna
Principale 16' bassi (reale dal Do2)
Principale 16' soprani
Principale 8' bassi
Principale 8' soprani
Ottava 4' bassi
Ottava 4' soprani
Duodecima bassi
Duodecima soprani
Decimaquinta 2'
Ripieno due file
Ripieno 3 file
Colonna interna:
Unione tasto al pedale
Terza Mano
Voce Umana 8' soprani
Fagotto 8' bassi
Tromba 8' soprani
Corno Inglese 16' soprani
Viola 4' bassi
Violino 4' soprani
Flauto Traverso 8' soprani (a cuspide)
Bombardone 16' ai pedali (reale, con tube bastarde)
Contrabbasso 16' ai pedali con rinforzi
Accessori:
due pedaloni per: Ripieno/tutti - Combinazione Libera alla lombarda
tre pedali per: Terza Mano - Rollante alla francese (orage) - Meccanismo del Fortissimo
tre pedaletti per: Sesquialtera acustica (Duodecima + Flauto traverso) - Viola 4' bassi - Fagotto 8' bassi
Accordatura secondo temperamento leggermente inequabile, con La3 a 438 HZ; pressione del vento: 64 mm in colonna d'acqua. Totale canne: 986
La manutenzione attuale dello strumento è affidata all'organaro Alessandro Venchi di Pavia.
Pastorale - Fray Davide da Bergamo.
PIACENZA - BASILICA DI SANTA MARIA DI CAMPAGNA
? Costruttore: SERASSI A.D. 1825/1838
E' presente una targa originale a stampa, con integrazioni manoscritte, applicata al centro del frontalino delle tastiere e riportante la dicitura:
N° 408
Fratelli serassi
Bergamo 1825
Questo strumento rappresenta oggi uno dei monumenti più rari ed interessanti del p a t r i m o n i o o r g a n a r i o n a z i o n a l e . Realizzato in due momenti dai fratelli Serassi, fu progettato da Padre Davide da Bergamo, ampliando il precedente organo
Facchetti con una vasta gamma di registri ed effetti sonori. Su questo strumento Padre
Davide svolse la propria attività artistica per oltre trent'anni.
Restauro:
GIANI CASA D'ORGANI A.D. 2000
SCHEDA TECNICA
L'organo è posto in cantoria in Cornu Epistole all'imboccatura del presbiterio e racchiuso in elegante cassa lignea seicentesca. Il prospetto, dal profilo rettilineo, è composto di 27 canne in unica campata disposte a cuspide con ali. Le bocche sono allineate con labbro superiore a mitria segnata dall'interno. La canna centrale è il La-1 del Principale I b., il registro segue regolarmente in facciata. La trasmissione è interamente meccanica per tastiere, pedaliera e registri.
GIANI CASA D'ORGANI 1 Le tastiere, poste in consolle a finestra, sono dotate di 69 tasti (ambito Do-1/Do6, con prima ottava corta); i diatonici sono placcati in osso ed i cromatici sono in ebano. La prima tastiera è collegata al Secondo Organo (reale dal Do2), mentre la seconda testiera è collegata al Grand'Organo (reale dal Fa-1, ad eccezione dei Principali I e II che sono reali dal Do-1).
La divisione tra bassi e soprani è Si2/Do3.
La pedaliera del tipo a leggio è dotata di 17 pedali con ambito Do1/Mi2 più due pedali per la Terzamano al I Organo e per il Timballone. Ai lati del leggio sono presenti due tiranti a sinistra, rispettivamente per il Tremolo al Secondo Organo e per la Quarta Mano (unione della controttava della tastiera al pedale) e due tiranti a destra per l'Unione della II tastiera al pedale e per il Rollante. Sotto la tavola della registrazione del Grand'Organo sono posti tre pedaloni per l'inserimento della Combinazione preparabile al Primo Organo, per il Tiratutti del Ripieno al Primo Organo e per l'azionamento della Grancassa.
Sotto la tavola dei registri del Secondo Organo sono collocati due pedaloni per l'inserimento della Gelosia al Secondo Organo e delle Ance al I Organo. Sopra la pedaliera sono posti 6 pedaletti frontali in metallo collegati rispettivamente a (da sinistra): Fagotto Bassi, Corno Inglese Soprani, Flagioletto Bassi, Cornamusa, Campane, Unione dei due Organi. Padre Davide Maria da Bergamo, al secolo Felice Moretti (Zanica, 21 gennaio 1791 -- Piacenza, 24 luglio 1863), è stato un religioso, organista e compositore italiano.
L'Organo Fratelli Serassi della Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza, dove Padre Davide fu organista titolare per circa trent'anni fino alla sua morte.
Interprete: Marco Ruggeri al Organo Fratelli Seratii ( 1825 - 1838 ), de la Chiesa di S. maria di Campagna, Piacenza. Italia.
La Liberazione di Ruggiero dall'Isola di Alcina Conservatorio Antonio Vivaldi Alessandria
Conservatorio di Musica “Antonio Vivaldi”
Interdipartimento di Musica Antica
Scatola Sonora
Festival internazionale di opera e di teatro musicale di piccole dimensioni
XXII edizione Maggio-giugno 2019
Alessandria, Cortile di Palazzo Cuttica
20 giugno 2019
La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina (1625)
Opera di Francesca Caccini
Libretto di Ferdinando Sarcinelli
Maestri preparatori: Claudine Ansermet, Francesca Lanfranco, Evangelina Mascardi
Drammaturgia: Claudine Ansermet, Francesca Lanfranco, Luca Valentino
Direttore: Marco Berrini
Direttore del coro: Sabino Manzo
Regia: Luca Valentino
Personaggi e interpreti
Alcina: Cristina Mosca
Ruggero: Zhe Xu
Melissa: Zixin Luo
Dama disincantata: Yurou Li
Nettuno: Roberto Filippo Romeo
Vistola e Pastore: Takuya Suzuki
Sirena: Sumireko Inui
Nunzia: Angelica Lapadula
Coro di Damigelle
Michela Giordano, Andrea Celeste Prota, Maddalena Boeris, Shimin Xu, Angelica Lapadula, Chen Beibei
Coro dei Numi delle acque, coro delle Piante incantate, coro dei Mostri
Soprani: Hatice Aydogan, Virginia Bonelli, Michela Giordano, Cheng Chen, Yufei Zhang, Yurou Li, Xueyan Wang, Maddalena Boeris, Shimin Xu
Alti: Lei Xue, Angelica Lapadula, Beibei Chen, Chiara Salvarezza
Tenori: Takuya Suzuki, Zhengpeng Liu
Bassi: Riccardo Ristori, Roberto Filippo Romeo, Mattia Berteri
Orchestra
Violini: Maurizio Cadossi, Emiliano Garrido, Francesca Cossetta
Viole da gamba: Marco Casonato, Diletta Rigo
Violoncello: Camila Oliveira
Violone: Giulia Scarone
Flauti dolci, cornetto: Donato Sansone, Michele Bertucci, José Manuel Fernández Bravo
Tromboni: Nicolò Bombelli, Marina Boselli, Jaime Carrasco
Liuti, tiorba, chitarra barocca: Evangelina Mascardi, Frédéric Zigante, Jung Min Kim, Francesco Zoccali
Clavicembalo e organo: Francesca Lanfranco, Claudia Rossi
Assistenti regia
Chen Beibei, Wang Xueyan
Scene
Noemi Frulio, Serena Giudice, Qin Guoheng, Yang Jianfeng, Shang Kun, Cristina Massucco, Luca Mollo, Debora Navicella, Ambra Scali, Sun Siyuan, Sun Yusheng, Shang Xinyue
Costumi e trucco
Debora Albertinelli, Noemi Frulio, Serena Giudice, Beatrice Gravaghi, Qin Guoheng, Yang Jianfeng, Debora Navicella, Ambra Scali, Simona Scola, Marie Scollo, Sun Siyuan, Shang Kun, Shang Xinyue
Studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Scuola di Scenografia
Docenti Claudia Esposito, Arminda Falcione, Giovanna Fiorentini, Massimo Voghera