Sovana Chiesa di Santa Maria Maggiore
Sovana Chiesa di Santa Maria Maggiore
La chiesa, cui si accede da un portale aperto sul fianco destro, presenta caratteri di transizione tra Romanico e Gotico. L’interno è spartito in tre navate, con tozzi pilastri che sorreggono ampie arcate, la parte della navata destra ospita due affreschi dei primi decenni del cinquecento.
Il primo raffigura una crocifissione tra i santi Antonio e Lorenzo, di area Umbro – Laziale. Il secondo che ritrae una Madonna in trono con bambino tra le sante Barbara e Lucia, ( 1508 ) risulta piuttosto originale, oltre che per i colori vivaci e chiari delle figure, anche perché presenta nello stemma ( in basso lungo la decorazione della fascia ) l’immagine degli antichi strumenti dell’arte dei calzolai, cui apparteneva probabilmente il committente dell’opera
Chiesa di Santa Maria in Sovana
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SOVANA - Il Borgo e la Necropoli etrusca - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Nella Toscana del sud, in provincia di Grosseto, si trova Sovana, suggestivo borgo dall’atmosfera ferma nel tempo, rappresenta un raro gioiello di urbanistica medievale.
Dal 7° al 3° secolo avanti Cristo fu un fiorente centro etrusco; di questo periodo è la importante Necropoli Etrusca con la sua tomba “regina” chiamata Tomba Ildebranda a forma di tempio greco. Fu poi importante città in epoca romana, tanto è vero che nei primi secoli del Cristianesimo divenne sede vescovile.
Fu conquistata dai Longobardi (594), e divenne dominio degli Aldobrandeschi il cui Ducato arrivò a comprendere l’intera provincia di Grosseto. Passata poi alla Famiglia Orsini per successione ereditaria fu saccheggiata e devastata dai Senesi nel 1410.
Rimasta in una situazione di grande abbandono per secoli, ha avuto la fortuna di poter arrivare intatta fino ai giorni nostri nella sua veste medioevale.
Dalla Rocca Aldobrandesca, percorrendo un selciato in cotto, si arriva fino alla Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo, e racchiusa così tra i simboli dei poteri che l’hanno governata, Sovana conserva ancora il suo antico incanto e splendore. Nella Piazza del Pretorio si può ammirare il Palazzo Pretorio, la Loggia del Capitano, il Palazzo dell’Archivio, nonché la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il seicentesco Palazzo Bourbon del Monte, in parte addossato all’antica Chiesa di San Mamiliano e, proseguendo per via del Duomo
Caratteristica della zona collinare erano e sono le Vie Cave, strade di breve lunghezza ma interamente e profondamente scavate nel tufo, un tempo erano usate come vie di comunicazione tra i piccoli insediamenti e spesso nelle loro vicinanze venivano collocate le necropoli; oggi regalano ai visitatori straordinari ambienti d’incontaminata ricchezza naturalistica.
31 di 41 Sovana e Pitigliano, un viaggio nel tempo
Questo video è condiviso con invocazione del “FAIR USE” (senza scopo di lucro) tutti i diritti sono dei rispettivi proprietari. L’unico scopo è quello di divulgare conoscenza e cultura. Un grazie alla Rai (Rai Storia, Rai Cultura, Rai 5), che ci da la possibilità di godere di questi video e di diffondere cultura e bellezza. Questo è il vero servizio pubblico… Un grazie anche al MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), che ha finanziato questo progetto.
Un viaggio lungo, complesso, che abbraccia un arco di tempo che dal terzo secolo a.C. arriva ai giorni nostri e che si svolge in una manciata di chilometri, lo spazio che intercorre tra Sovana e Pitigliano. Si parte dalla necropoli etrusca una vera e propria sorpresa che lascia senza fiato. La grandezza chiara e comprensibile dell’arte etrusca e della sua storia: la Tomba Ildebranda troneggia letteralmente incastonata nella natura, una meraviglia architettonica in cui tutto è chiaro e esemplare, come la vicina tomba patrizia, perfettamente conservata, dove la statua di un uomo mollemente adagiato nel triclinio ricoperto da una tunica perfettamente panneggiata. Lasciata la necropoli e percorrendo per pochi chilometri una Via Cava si giunge a Sovana, un’incredibile cittadina medievale rimasta intatta che si sviluppa in lunghezza degradando dolcemente nella campagna. Il Duomo, metà romanico e metà gotico, la chiesa di Santa Maria Maggiore, col suo ciborio perfettamente conservato, il Palazzo Pretorio, la Rocca Aldobrandesca e i pavimenti a spina di pesce che ricoprono la cittadina ci descrivono l’epoca aldobrandesca in tutta la sua essenza. Attraverso la Via Cava di San Giuseppe, scolpita nel tufo, arriviamo alla vicinissima Pitigliano, dalla porta di Sovana, l’antico ingresso della città attraverso cui viene testimoniato il passaggio artistico e culturale dagli Aldobrandeschi agli Orsini. È la via di Zuccarelli che in cui si inerpica (letteralmente inerpica visto che la struttura della città è verticale) il ghetto in cui si è insediata la comunità ebraica e che ci permette di raccontare la loro interessante e particolareggiata storia. Ma Pitigliano non è soltanto il ghetto, ci sono le vie, il palazzo Orsini, gli affreschi astrologici appena restaurati, la bellezza del paesaggio e il dedalo di stradine che dalle mura si irradia lungo tutta la cittadina. E soprattutto è l’incontro e la testimonianza di culture differenti come si evince dalla veduta panoramica dalle mura dove partendo dalle tombe etrusche si sale per il cimitero ebraico fino ad arrivare al camposanto cattolico.
5 Agosto: Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore (Catechesi dialogata di Cristian Messina)
Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore (5 agosto)
Perché festeggiare liturgicamente la dedicazione di una chiesa edificio.. non sono solo “mattoni”?
San Cirillo vescovo d’Alessandria, anticipa di quasi 1.600 anni la risposta, con un’omelia in onore di Maria, tenuta al Concilio di Efeso nel 431: «Salve, o tu che hai accolto nel tuo grembo verginale colui che è immenso e infinito.. Per te i cieli esultano. Per te gli angeli e gli arcangeli si allietano. Per te i demoni sono messi in fuga. Per te il diavolo tentatore è precipitato dal cielo. Per te la creatura decaduta è innalzata al cielo.. Per te sono state fondate le chiese in tutto l’universo.. Chi ha sentito cha al costruttore sia stato proibito di abitare il tempio, che egli stesso ha edificato?».
I BORGHI DEL TUFO
Sovana, Pitigliano, Bolsena, Civita di Bagnoregio
SOVANA
uno dei borghi più belli d'Italia, la Piazza del Pretorio, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, il Palazzo dell'Archivio, la casa di Papa Gregorio VII, la Concattedrale dei Santi Pietro e Paolo, il Duomo di Sovana, le necropoli etrusche nel Parco Archeologico Città del Tufo.
PITIGLIANO
la Piccola Gerusalemme, la Sinagoga, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, il Duomo di Pitigliano, l'acquedotto Mediceo la fontana delle Sette cannelle, Palazzo Orsini, la Rocca Aldobrandesca, le cantine scavate nel tufo.
BOLSENA
il lago, la Basilica di Santa Cristina, la pietra miracolosa, Il Miracolo Eucaristico, il Castello Monaldeschi
CIVITA di BAGNOREGIO
uno dei borghi più belli d'Italia, il borgo fantasma, la Valle dei Calanchi, la “città che muore”, Porta Santa Maria, Piazza San Donato, le botteghe artigiane, il Duomo di San Donato dell’ VIII secolo.
Sovana e la Necropoli di Poggio Stanziale
Sovana è una frazione del comune di Sorano, e' conosciuta come importante centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, diede i natali a Ildebrando di savona divenuta papa Gregorio V||. Da Visitare tra le architetture religiose, il duomo diSovana,il Palazzo Vescovile la chiesa di Santa Maria Maggiore la chiesa di san Mamiliano e la cappella di San Sebastiano. Tra le architetture civili P.zza del Pretorio, palazzo dell'archivio, loggetta del capitano e casa di papa Gregorio V||. Tra le architetture miltari la rocca Aldobrandesca e le mura di Sovana. Da non perdere l'affascinante necropoli di Poggio Stanziale L'Area archeologica , situata a ovest dell'abitato, lungo la strada che conduce a San Martino sul Fiora, l'area archeologica è raggiunta dalle spettacolari Vie Cave che la collegano alle altre necropoli della zona, nel suggestivo scenario del Parco archeologico del Tufo. Sovana, oltre ad aver fornito testimonianze eneolitiche, si sviluppò principalmente in epoca etrusca; le tombe monumentali presenti nella zona sono un centinaio. Notevoli esempi sono la Tomba della Sirena, la Tomba del Tifone, la Grotta Pala e, soprattutto, la monumentale Tomba Ildebranda sul Poggio Felceto
Filippo Rusuti, Christ Enthroned, mosaic on the west facade s. Maria Maggiore (manortiz)
RUSUTI, Filippo
Italian mosaicist (active c. 1297-1317)
mosaic on the frontside of Basilica di Santa Maria Maggiore, Rome
per approfondire
Pills of tuscanyness — Chiesa di Santa Maria Novella
Santa Marina Novella Church in Firenze, just in front of the railway station which inherits its name.
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There was a time in Italy when architects were a cultural landmark. Indeed, many centuries ago, in Tuscany, after a long period of deep darkness, few enlightened men gave to the world the formula for a cultural reborn built around the mankind.Even if those times are passed, can the spirit of Brunelleschi and Michelangelo be connected to the spirit of nowadays people? Tuscanyness is a movie that tries to tell how this spirit of reborn is still alive through the works and the words of architects both born and educated in the cultural atmosphere of Tuscany. In this enchanting Italian region the beauty is still a civil value, where is possible to experience the true need of establish an alliance with nature, or where is possible to live the unique opportunity to listen to the teachings of the past.
[ tuscanyness.centoventigrammi.it ]
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Directed by
ANDREA CRUDELI
Written by
RICCARBO BARTALI, ANDREA CRUDELI, MARTA GNESI, FILIPPO LISINI BALDI
Photography
RICCARDO BARTALI, FABIO SANTANIELLO BRUNN, GIULIO FAZIO, ALESSANDRO ARIEL TERRANOVA, AURELIO ZARBO
Starring
MARCO CASAMONTI, FABRIZIO ROSSI PRODI, CARLO NEPI, AUGUSTO MAZZINI, LEONARDO MATASSONI, HELIOPOLIS 21, MDU ARCHITETTI, GIUSEPPE CHIGIOTTI, CLAUDIO NARDI, EUTROPIA ARCHITETTURA, ROBERTO PASQUALETTI, PIETRO CARLO PELLEGRINI, SALVATORE RE, MASSIMO FIORIDO, SUNDAYMORNING, PAOLO ZERMANI, PAOLO BERTONCINI SABATINI, RICCARDO BUTINI
Aerial views
ALTEVEDUTE
Produced by
CESA srl, 120g, University of Pisa
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NEW TITLE2 di ARTIST2 è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Artista:
sovana inaugurazione museo 2012.flv
sovana inaugurazione museo 2012
museo di san mamiliano
presentazione del sindaco di sorano pierandrea vanni
video antonio totaro
Polo Culturale Pietrasanta
La Basilica di S. Maria Maggiore in Pietrasanta racchiude millenni di storia napoletana. Edificata sui resti del tempio greco di Diana, fu trasformata in basilica cristiana da Pomponio nel 525 e pensata per essere il primo santuario dedicato alla Vergine Maria.
Il sito ricostruito nel 1656 dal Fanzago, racchiude i resti dell’evoluzione di Napoli: il campanile, il tempietto del Pontano,e quello dedicato al Salvatore, raccontano assieme alla basilica la storia di questo unicum napoletano.
PITIGLIANO la piccola Gerusalemme toscana - Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il borgo di Pitigliano (GR) sospeso sulla sua rupe di tufo tra valli verdeggianti. L’abitato di Pitigliano, tutto costruito in tufo, è inserito nel paesaggio con una compattezza tale che è quasi impossibile separare l’opera dell’uomo da quella della natura. E se ci si guarda bene intorno, si ha l’impressione che la luce vibri all’unisono con i nostri pensieri, che le colline ci corrano incontro con le loro verdi effusioni, che le rocce di tufo nascondano ancora il genio etrusco.
L’impressione che dà Pitigliano, distesa sulla sua rupe a forma di mezzaluna, isolata dall’erosione millenaria di tre fiumi che le scorrono intorno e difesa da fortificazioni cinquecentesche, è quella di un complesso ferrigno e gagliardo, segnato dall’arte della guerra ma ingentilito dal tocco del Rinascimento.
Palazzo Orsini è il maggiore monumento di Pitigliano: di origine medievale (XIV secolo), la residenza dei conti Orsini fu ristrutturata per Niccolò III, nella prima metà del Cinquecento, dall’architetto Antonio da Sangallo secondo i canoni rinascimentali, evidenti negli stemmi, nelle porte bugnate, nella piazzetta con colonnato, nel pozzo esagonale, nell’elegante portale d’ingresso e nelle sale interne, ora sede del museo d’arte sacra.
Sulla piazza retrostante, che si estende fino ai due cigli della rupe con vedute spettacolari, si trova la fontana medicea a cinque archi, preceduta dall’acquedotto seicentesco che scavalca l’antico fossato con un maestoso arco in tufo. Dalla piazza tre vie parallele si inoltrano nell’abitato, intersecate da una serie di vicoli pittoreschi, caratterizzati da scalinate, loggette e decorazioni cinquecentesche. Portali e finestre delle case antiche del centro sono spesso ornati di elementi decorativi in bugnato rustico.
La via principale conduce a un’altra piazza, dove si trova la Cattedrale, ampliata nel Settecento in forme barocche, con bella facciata e grandioso altare all’interno. Tra stucchi e dorature, spiccano le tele di Pietro Aldi e di Francesco Vanni. A fianco della Cattedrale si eleva la torre campanaria che caratterizza il profilo urbano dell’abitato. In fondo alla piazza si erge una stele in travertino recante sculture rinascimentali e sormontata da un piccolo orso araldico, nota come monumento alla progenie ursinea (1490). Da qui si raggiunge un’altra piazzetta, cuore dell’antico rione di Capisotto, con la chiesa di S. Rocco, ricordata già nel 1274 come chiesa di S. Maria. Ha una sobria facciata rinascimentale e un interno decorato con affreschi e stemmi dipinti. Proseguendo si giunge alla punta estrema della rupe e alla Porta di Capisotto (o di Sovana), di fianco alla quale è conservato un tratto di mura etrusche del VI secolo a.C.
A metà di via Zuccarelli si trova il Ghetto. Molti sono i ricordi della comunità ebraica, vissuta per mezzo millennio a Pitigliano, che fu luogo di rifugio per gli israeliti ed esempio di convivenza tra ebrei e cristiani, tanto da meritarsi la definizione di “Piccola Gerusalemme”. La Sinagoga, rivolta a est, è stata recentemente restaurata ed ha recuperato il suo arredo, con l’Aron (Arca Santa) sul fondo, la Tevà (il pulpito) al centro, il matroneo per le donne in alto, i lampadari e le decorazioni dipinte, tra cui la scritta che ricorda la fondazione del tempio nel 1598. Sotto la sinagoga si sviluppano vari ambienti scavati nel tufo - il bagno rituale, la macelleria e la cantina kasher, il forno degli azzimi - tutti recuperati negli ultimi anni, quando è stata realizzata la Mostra di cultura ebraica. Poco fuori, il cimitero ebraico custodisce monumenti funebri dell’Ottocento.
VAL D'ORCIA - SANT'ANNA IN CAMPRENA Full HD
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Il monastero di Sant'Anna in Camprena è un ex complesso monastico olivetano situato nell'omonima località, all'interno del territorio del comune di Pienza, in provincia di Siena.
Attualmente il monastero è adibito ad agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mentre l'annessa chiesa, consacrata, è sede della parrocchia di Sant'Anna in Camprena.
Nel 1324, San Bernardo Tolomei, fondatore dell'abbazia di Monte Oliveto Maggiore e dell'omonima Congregazione benedettina, fondò nei pressi di Castelmuzio un romitorio nei terreni donati dalla nobile senese Uguccia de Ragnoni che lì possedeva un palazzo fortificato. Nel 1334 un gruppo di monaci provenienti dall'abbazia di Monte Oliveto instaurò nel romitorio un vero e proprio monastero.
La costruzione del nuovo monastero, dipendente da Monte Oliveto, venne avviata soltanto agli inizi del XV secolo e si protrasse fino al 1517; nello stesso anno, si ebbe la consacrazione della chiesa, dedicata a Sant'Anna. Il complesso fu oggetto di restauri anche nei secoli XVII e XVIII.
Nel 1784 il monastero venne soppresso e divenne sede di una parrocchia della diocesi di Pienza dipendente dalla pieve di Santo Stefano a Cennano, presso Castelmuzio, e l'edificio un tempo abitato dai monaci divenne la canonica. Nel 1833, la parrocchia contava 108 abitanti
Dopo esser stata residenza estiva del seminario di Pienza, alla fine del XX secolo il monastero è divenuto un agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Nel refettorio è conservato uno splendido ciclo di affreschi (1503) di Antonio Bazzi detto Il Sodoma. Il regista italo-americano Anthony Minghella ha girato proprio qui alcune delle più celebri scene del film Il Paziente Inglese, vincitore di 9 Premi Oscar.
Campane del Duomo di Santa Maria Assunta in SIENA v.302
[03:46]: Distesa simulata delle 5 campane maggiori (dura 1 minuto) per l'Angelus feriale delle 12:00;
[04:48]: Distesa simulata di I, II, IV, V, VI (dura 1 minuto) per l'Ave Maria Serale delle 20:00;
[05:46]: Distesa simulata delle 5 campane maggiori (dura 1 minuto) delle 08:00 per la Messa festiva delle 08:00
Concerto 7 campane fuse da fonditori ed in epoche diversi ed elettrificate a tirabattaglio molto probabilmente dalla OES Brevetti Scarselli di Signa (FI).
Ecco il terzo, nonché penultimo, video di questa breve ma ricca di video vacanza a Siena.
In questo video, girato tra il sabato e la domenica mattina, possiamo notare l'elettrificazione delle campane che non possiedono elettrobattenti, bensì funzionano a tirabattaglio.
Ne abbiamo la prova nelle prime due suonate: nella prima vediamo in primo piano un motore nella pentafora che mi aveva già fatto pensare al tirabattaglio dato che, se non sbaglio, l'incastellatura non consente il suono a distesa.
Ho poi avuto la conferma riguardo questo tipo di elettrificazione nella seconda suonata in cui vediamo un battaglio muoversi nonostante la campana sia fissa, tipico del tirabattaglio.
Questo sistema viene confermato, infine, dal suono che assomiglia molto di più ad una distesa piuttosto che ad una semplice suonata a rintocchi.
Le campane non sono il massimo, ma il luogo, in particolar modo il Duomo, sono veramente unici.
La facciata del Duomo è meravigliosa (e se ne può vedere buona parte dei particolari nella prima ripresa panoramica).
Di effetto è anche il cosiddetto Facciatone che sarebbe dovuto essere la facciata del Duomo nuovo che sarebbe dovuto sorgere ma mai realizzato.
Di questo Duomo nuovo vediamo il Facciatone e le due navate (tutto visibile nella seconda ripresa panoramica) in una delle quali è allestito il Museo dell'Opera del Duomo.
Mi fa rabbrividire il pensare a quanto grande sarebbe diventato il Duomo con il Duomo nuovo, considerando che l'attuale Duomo (che è già enorme) sarebbe dovuto essere solamente il transetto del Duomo nuovo!!
Nelle ultime due suonate ho trovato due posizioni del tutto inedite.
Ho ripreso infatti dalla camera del mio albergo.
Dalle due finestre della camera dell'albergo dove ho alloggiato, infatti, il panorama era mozzafiato: vedevo perfettamente il Duomo con il suo campanile, il Facciatone e anche la Torre del Mangia!
Per questo video è tutto, ma manca ancora un video da questa vacanza e, dopo qualche giorno dal rientro a Jesolo, mi sono già messo all'opera per altri video.
Io mi sto aspettando quest'anno un'estate davvero ricca di video dato che si stanno programmando davvero moltissime occasioni per fare altri nuovi video e anche di qualità.
I (Sovana): Do#3, fusa dal Maestro Martino nel 1452, diametro 148 cm, peso 21,45 quintali;
II: Re3, fusa da Magio Giovanni nel 1469, diametro 127 cm, peso 13,80 quintali circa;
III: Re3 crescente;
IV: Mi3, fusa da Giovanni Tofano nel 1381, diametro 115 cm, peso 9,10 quintali circa;
V: Fa#3, fusa da Giovanni Tofano nel 1453, diametro 113 cm, peso 9,00 quintali circa;
VI (Campana dei Frati): Si3, fusa da Giorgio Neri nel 1859, diametro 82 cm, peso 3,00 quintali circa;
VII: di nota ignota dato che non viene mai suonata, fusa da Giorgio Neri di Siena nel 1149.
Video 302
La Tuscia Etrusca
Gli scavi archeologici nella campagna di Tuscania, tra tombe e misteri le tracce antiche degli Etruschi. La necropoli della Madonna dell'Olivo a Tuscania. Necropoli etrusca Ara del Tufo.
Orvieto: ITALIEN – Toscana, Wiege der Renaissance im alten Kulturland der Etrusker, Teil 4
ITALIEN – Toscana, Wiege der Renaissance
im alten Kulturland der Etrusker, Teil 4
Aus der Reihe “Kulturreisen individuell”
Laufzeit ca. 90 Minuten
Sovana: Santa Maria, Dom Santi Pietro e Paolo, etruskische Nekropolen Citta’ del Tufo; Pitigliano; Sorano; Bolsena-See; Orvieto: Dom Santa Maria Assunta, Archäologisches Nationalmuseum, unterirdische Stadt, Museum Claudio Faina; Civita di Bagnoregio; Abtei San Salvatore; Bagni San Filippo; Chiusi: Museo Nazionale Etrusco; Abtei Sant’ Anna in Camprena; Pienza: Dom Santa Maria Assunta; Abtei Monte Oliveto Maggiore
Ausführliche Information und viele Bilder aus den Filmen:
wimmer-kommunikation.de
Pieve a Sietina , Capolona - Arezzo
La pieve di Santa Maria Maddalena a Sietina è un edificio sacro di Capolona che si trova in località Pieve a Sietina.
La chiesa è menzionata fin dal 1022. L'edificio, a tre navate divise da grossi pilastri rettangolari e concluse da altrettante absidi semicircolari, è ascrivibile alla prima fase del romanico (XI secolo), nonostante non manchino elementi di derivazione altomedievale. Il campanile a vela, posto sulla facciata, è opera moderna. L'interno è completamente rivestito di affreschi. Databili al 1370-1380 sono quelli sopra l'arcata destra del presbiterio. Al 1370 è da riferire l'affresco con Madonna in trono con Bambino e due sante inginocchiate. Alla fine del XV secolo risale il gruppo con Madonna in trono, Annunciazione, Martirio di sant'Agata.
La visita è possibile su prenotazione.
Campane della Chiesa di Sant'Agnese - Montepulciano (Si)
Montepulciano, chiesa Parrocchiale di Sant'Agnese. Concerto di quattro campane in Fa#. Le note delle altre campane non le so. Alle 18:00 ero lì davanti e hanno incominciato a suonare... Io sono riuscito a riprenderle ma purtroppo la distesa è stata fin troppo corta. Buon ascolto!
Montefortino, Chiesa e Convento di sant'Agostino (manortiz)
Costeggiando il lato est delle mura di Montefortino e percorrendo un breve tratto di strada statale, si giungerà alla Porta di Santa Lucia o Porta di Levante a cui si accede al centro storico. Risalendo il colle si giungerà al nucleo più antico dell’abitato dove si trova la quattrocentesca Chiesa di San Francesco che venne costruita utilizzando i residui dei materiali della vecchia fortezza demolita nel 1444.
Sorge sui resti dell’antica Chiesa di Santa Maria del Girone di cui oggi è rimasta la campana del 1310 ed alcuni tratti di muratura posti sul lato meridionale della chiesa.
Al suo interno, a unica navata, si possono ammirare stucchi in stile barocco e dipinti ad olio su muro. Sono inoltre custoditi una Madonna del Rosario, opera di Simone De Magistris del 1577, un Crocifisso ligneo e un tabernacolo entrambi del seicento.
A lato della chiesa sorgeva il convento che ospitava i Frati minori Francescani che venne edificato nel 1549. Il convento fu poi soppresso nel 1810 sotto il Regno Italico, l’edificio abbandonato fino a raggiungere la più totale rovina per essere poi demolito agli inizi del XX sec. La chiesa invece venne affidata alla Confraternita del Santissimo Sacramento.
A seguito delle numerose ed intense scosse sismiche che si sono verificate nel Settembre del 1997 la chiesa subì lesioni un po’ in tutto l’edificio ma in particolare sulla facciata, nella volta di copertura dell’abside e nella parte alta della torre. Nel Luglio del 1999 venne approvato il progetto di ripristino, recupero e restauro che portò al rifacimento del tetto, all’inserimento di tiranti interni alle murature, al consolidamento della volta e alla riparazione delle diffuse lesioni con la tecnica del “cuci-scuci” (che consiste nel sostituire ogni singolo mattone o pietra danneggiata con altri nuovi, avendo cura di rendere quanto più omogenea possibile la fusione tra la muratura vecchia e nuova).
Oggi la chiesa viene utilizzata come auditorium ed aperta solo in speciali occasioni.