Gubbio / Torino in itinere. Chiesa di Santa Maria dei Laici a Gubbio / ottobre 2019
Vernissage della mostra Gubbio – Torino in itinere, a cura dell’Associazione LIBERUM ES ODV alla Chiesa dei Laici di Gubbio, sabato 5 ottobre 2019. Espongono gli artisti: MARTA BOSSO, RAFFAELLA PAREGLIO, MARCELLO LA NEVE, ROBERTO PESTARINO, MIMMO EMANUELE, ANTONIO ZENADOCCHIO, GINO TABACCHINI, MARIKA SIMONINI, SILVIA GIRARDI, MONICA CAVESTRI, FIORELLA BOLDINI, ALIDA BERTINOTTI, LIANA MUGLIA, MILENA CHIODI, GIULIA CONTESSA, CLAUDIO ARDIZIO, FRANCA ROSA BUGNOLO, GRAZIANO TRIVELLATO, ENRICO GUERRINI, LAURA ROMAGNOLI, LIDIA ATZORI, SONIA DE FRANCESCHI, REANA MAGGIO, MARGHERITA OGGIANA, ROSSELLA PITARRESI e ROBERTA MARTINOLI. Con la presenza di Massimiliano Fabris, presidente associazione LIBERUM ES ODV, il prof. Genise curator, Elisa Polidori presidente Associazione La Medusa e l'assessore Nello Fiorucci, Comune di Gubbio.
DIALOGHI CULTURALI TRA RUSSIA ED ITALIA, CHIESA S. MARIA DEI LAICI
Un filo rosso unisce la Russia con l’Italia, e Gubbio ne fa da scenario. Arriva la mostra “Dialoghi Culturali” che nasce dall’amicizia nata nel 2018 all' in ArtRussia festival, NijnijNovgorod, in Russiaappunto, tra la pittrice italiana Anna Paglia e l’artista russo Oleg Koulikov. Gubbio viene scelta come città di elezione per questa rassegna, vista l’amicizia che lega Anna Paglia alla città attraverso l’Associazione Culturale La Medusa, che anche in questo caso supporta l’organizzazione. Ad esporre saranno due maestri, Oleg Koulikov appunto e Marina Khallaeva, quest’ultima opera in parte con la tecnica del batik, realizzando opere estremamente interessanti.
Riapertura della Chiesa dei Bianchi
La Chiesa dei Bianchi, all'inizio di via Piccardi, riapre ufficialmente al pubblico diventando il terzo polo di eccezionale interesse che il Museo diocesano di Gubbio intende mettere a disposizione della cittadinanza e dei visitatori. La chiesa di Santa Maria dei Laici si propone come un autentico pantheon d'arte: al suo interno sarà possibile ammirare di nuovo grandi tele e affreschi gotici.
gubbio-scorci.wmv
Il Palazzo dei Consoli fu fatto costruire nel XIV secolo dal governo della città, che in questo modo voleva testimoniare la grandezza e la potenza raggiunta dalla città. Il palazzo, in stile gotico, è alto circa sessanta metri. Dal 1901 è sede del museo civico, dove sono esposti antichi reperti archeologici umbri, una collezione numismatica ed una pinacoteca. Altri luoghi di interesse sono la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, le chiese di San Francesco, San Giovanni, San Martino, San Pietro e Sant'Agostino, il Palazzo Ducale, il Cassero e il Teatro romano. Chiesa di San Francesco
Chiesa di Santa Maria dei Laici
Logge dei Tiratori
Chiesa di San Giovanni
Casa di Sant' Ubaldo
Palazzo dei Consoli
Palazzo del Podestà
Piazza Grande
Palazzo Ducale
Duomo
Parco Ranghiasci
Palazzo del Bargello
Vescovado
Chiesa di San Marziale
Chiesa di Sant' Agostino
Chiesa di San Francesco della Pace
Chiesa della Santissima Trinità
Chiesa di San Pietro
Palazzo Beni
Chiesa di San Domenico
Palazzo del Capitano del Popolo
Chiesa di Santa Croce della Foce
Teatro Comunale
Chiesa di San Secondo
Teatro Romano
Mausoleo di Pomponio Grecino
Chiesa della Madonna del Prato
Chiesa di Santa Maria della Piaggiola
Chiesa della Vittorina
Basilica di Sant'Ubaldo
Monastero di Sant' Ambrogio
Gola del Bottaccione
Museo Diocesano
Museo della Maiolica a Lustro
Mura Urbiche
I Palazzi Municipali e Piazza Grande
Museo Comunale
Porta di Sant' Agostino
TURISMO - Viagem para Itália - Gubbio
Facebook:
Twitter: @wlnegrini
Instagram: wlnegrini
Pinterest: wlnegrini
Gubbio é uma cidade da Itália localizada na região da Umbria, com uma área de cerca de 525 quilômetros quadrados.
É habitada desde a época do período paleolítico e inicialmente se chamava Ikuvium ou Iguvium.
As evidências mais antigas da existência da cidade são as Tavole Eugubine (Tábuas Eugobinas), um conjunto de sete tábuas de bronze encontradas no século XV lá em Gubbio. Elas estão escritas no idioma umbro, usando letras do alfabeto umbro e do alfabeto latino. Elas descrevem rituais de purificação. Acredita-se que as primeiras quatro tábuas foram escritas entre os séculos III e II a.C. Hoje encontram-se na capela do Palazzo Dei Consoli, em Gubbio mesmo.
Neste vídeo você vai poder ver as imagens externas que fiz da Chiesa di San Francesco d'Assisi (construção de 1255), da Chiesa di Santa Maria dei Laici (construção de 1313) e seu anexo, um lugar chamado de Loggia dei Tiratori.
Para ver as fotos e o relato do passeio a Gubbio em meu blog, acesso o link abaixo:
Texto e vídeo : Wilson Luiz Negrini de Carvalho
Para você que quer viajar pela Itália, gostaria de recomendar um livro bem interessante chamado DESCUBRA A ITÁLIA, e você pode encontrá-lo neste link
settimana santa gubbio
Processione del Cristo Morto
Venerdì Santo - La processione muoverà dalla Chiesa di Santa Croce della Foce alle ore 19.00
CHIESA DI SANTA CROCE DELLA FOCE ORE 19.00
La Processione è da sempre organizzata dall'antica Confraternita di Santa Croce della Foce che ha sede nell'omonima chiesa situata appena fuori dalle mura medioevali di Gubbio.
L'origine della processione risale ai movimenti laici penitenziali del XIII secolo. Dalla metà del duecento in molte città, soprattutto dell'Italia centro-settentrionale, presero vita varie confraternite religiose. A Gubbio se ne potevano contare tre: la Confraternita del Crocefisso, quella di San Bernardino (detta anche Fraternità del Ponte Marmoreo) e la Confraternita di Santa Maria della Misericordia (detta dei Bianchi). I membri di queste confraternite venivano chiamati disciplinati, battuti, flagellanti (dall'atto fisico del flagellarsi), oppure con termine più popolare sacconi, dal grande saio col quale gli iscritti alle confraternite erano soliti vestirsi in occasione di cerimonie e processioni.
Ad aprire la processione sono gli uomini delle battistrangole, uno strumento di legno percosso alternativamente su ogni lato da maniglie di ferro che provocano un suono sordo e lugubre. Il ritmo dello strumento rompe il silenzio della città di pietra, aggiungendo ulteriore pathos alla processione. Alle spalle degli uomini delle battistrangole, il primo incappucciato reca in mano un teschio a rappresentare il luogo della crocefissione, in ebraico Golgota. Seguono poi i confratelli che mostrano tutti gli altri simboli della passione.
ORDINE DELLA PROCESSIONE Uomini delle battistrangole
Uomo con il teschio
Uomo con la croce detta Albero della Vita
Uomini con le croci
Uomo con il calice
Uomo con i 40 denari
Uomo con la corda con la quale venne legato Cristo
Uomo con la colonna
Uomo con il gallo
Uomo con i flagelli
Uomo con la corona di spine
Uomo con il bacile
Uomo con la scritta INRI
Uomo con il velo usato da Veronica
Uomo col sudario
Uomo con i chiodi
Uomo con il martello
Uomo con la spugna
Uomo con la lancia
Uomo con le vesti di Gesù Cristo
Uomo con i dadi
Uomo con la scala
Uomo con le tenaglie
Inaugurazione della mostra di Loriano Aiazzi al Museo Diocesano di Gubbio
Si è aperta il 2 luglio 2019, la mostra personale di Loriano Aiazzi al Museo Diocesano di Gubbio. A cura di Niccolò Lucarelli.
farinella gubbio
Il vescovo di Gubbio fa divieto al rettore di Santa Maria al Corso Don Angelo Maria Fanucci , Presidente anche dell'associazione Il Gibbo di utilizzare la chiesa per incontri mensili sul Ttema laici e credenti per un mondo nuovo.
Abbazzia San Vincenzo al Furlo
San Vincenzo al Furlo risale al XII ma ha subito una serie di rifacimenti e restauri nel secolo successivo. Si tratta di una chiesa originariamente a due navate: le campate più occidentali della navatella laterale sono successivamente crollate e la struttura primitiva può essere osservata solo nel presbiterio e nella sottostante cripta.
La semplice facciata ed il portale sono datati da un fregio al 1271 e sono opera dell'abate Bonaventura. Il portale presenta un archivolto a doppio rincasso ed un'architrave decorata a motivi geometrici e fitomorfici.
I motivi decorativi (rosette stellari, rosoni, tralci vegetali) richiamano motivi simbolici divini ed etici.
Al di sopra della lunetta è stato inserito un pezzo di architrave romano ad ovoli e dentelli nella cui parte superiore è stato scolpito nel XII secolo un tralcio vegetale.
La parte absidale è caratterizzata da un'abside principale di dimensioni molto maggiori di quella laterale che corrisponde alla navatella della cripta. La monofora gotica dell'abside è un rifacimento moderno mentre il tetto appare rialzato a seguito della costruzione delle volte nel XIII secolo.
L'interno presenta un presbiterio molto rialzato su una cripta e accedibile per mezzo di una scala centrale. L'area riservata ai monaci risulta pertanto molto isolata rispetto a quella dei laici.
Le volte risalgono al XIII secolo.
Il cilindro absidale è aperto da tre monofore di ccui quelle laterali (la centrale non è originale) hanno l'archivolto decorato a rosette.
Il fianco destro della navata presenta ancora gli archi di accesso alla navatella laterale, ora murati.
L'accesso alla cripta è permesso da due porte ai lati della scala centrale. Si tratta di un locale che riprende la pianta del presbiterio, coperto da volte su colonne. A destra si apre un altro locale absidato corrispondente alla navatella.
I capitelli della cripta sono decorati in maniera molto elementare e risalgono probabilmente alla fine dell'XII secolo.
A fianco della porta meridionale di accesso alla cripta è murato un piccolo rilievo raffigurante un aneglo a sei ali, un serafino.
COMMEMORAZIONE DEL 50.MO ANNIVERSARIO DELL’ISTITUZIONE DEL SINODO DEI VESCOVI 17.10.2015
Camminare insieme, laici e pastori
Papa: Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola Sinodo. Camminare insieme -Laici, Pastori, Vescovo di Roma- è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica…
…. Il sensus fidei impedisce di separare rigidamente tra Ecclesia docens ed Ecclesia discens, giacché anche il Gregge possiede un proprio fiuto per discernere le nuove strade che il Signore dischiude alla Chiesa…
…Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell'ascolto, nella consapevolezza che ascoltare «è più che sentire»12. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: l'uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo, lo «Spirito della verità» (Gv 14, 17), per conoscere ciò che Egli «dice alle Chiese» (Ap 2, 7).
Places to see in ( Arezzo - Italy ) Anfiteatro Romano
Places to see in ( Arezzo - Italy ) Anfiteatro Romano
The Roman amphitheater of Arezzo is an archaeological site of the Roman era built in Arezzo which is located in the southern part of the walled city. The amphitheater was built between the last years of the first century and the first of the second century ( the date of the building dates back to the Hadrian period, 117 - 138 AD ). It was explored for the first time in the years 1914 - 1915 , which underwent very serious impairments during the centuries ; the excavations, interrupted due to the war, were resumed in 1926 . Since 1950 the monument has undergone periodic restorations that have brought it completely to light. The archaeological site has an axis greater than 121 meters and a less than 68 meters.
The amphitheater is elliptical and has steps on two orders: the structure, made using blocks of sandstone , bricks and marble , remain the stalls and the remains of the ambulatories. The substructures on the steps of the amphitheater consisted of two concentric ambulatories (covered corridors) and a third ring that had to delimit the arena. Once the porch and the perimeter ambulance have now disappeared , it is however possible to identify the two main accesses at the ends of the longitudinal axis and the two secondary ones at the transversal axis.
The three ambulatories were interposed between two sections of supporting structures interrupted by vomiting , by a terrestrial cell and by accesses with stairs that were all around the ellipse, alternating with regularity. Of the structures there remain different parts according to the various points of the perimeter; there remain ample remains of the cavea constructions: times of vomitoria , partially incorporated in the remains of the convent, remains of stairs to access the media cavea. Instead, the steps of the cavea have disappeared, although the degree of slope can be indicated, referring to the scarce remains left on the ground.
Measurements of the amphitheater could easily be reconstructed : it is a structure with a large arena (71.9 x 42.7 meters ), only slightly less than that of the Colosseum (77 x 46.5 meters ). The thickness of the wall strip (24.7 meters ) is proportionally lower . The structures of the amphitheaterAretine alternates canonical coatings with others of a more rare type. The vaults of the annular corridors are in opus coementicum (mortar mixed with coementa, ie tufaceous or siliceous stone). The opus mixtum is adopted in the wall cladding, alternating the opus reticulatum (squares arranged in long oblique rows) to the opus vittatum (rows, vittae, of rectangular tufels alternating with brick surfaces). The internal stairs are in travertine , on the outside, the amphitheater was probably covered with local sandstone.
( Arezzo - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Arezzo . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Arezzo - Italy
Join us for more :
I Fratelli della Carità celebrano la festa di Santa Teresa di Calcutta
Oltre a celebrare la festa di Santa Teresa di Calcutta in una messa presieduta da Mons. Pierbattista Pizzaballa, i Fratelli della carità hanno fatto i voti perpetui. A Nazareth si dedicano alla preghiera, alla vita contemplativa, agli studi e al servizio dei poveri e dei malati.
Quattro candidati al diaconato
12PORTE - 23 gennaio 2020: Il diacono rende presente sacramentalmente nella comunità cristiana il servizio d’amore di Gesù, che è venuto per servire e dare la sua vita in riscatto per tutti. E proprio in vista dell’ordinazione diaconale, l’Arcivescovo ha accolto domenica la candidatura di quattro laici che si sono resi ufficialmente disponibili a compiere il cammino di preparazione.
Si tratta di Claudio Barbieri della parrocchia di S. Giovanni Battista di S. Giovanni in Persiceto, sposato con due figlie, impiegato di banca.
Francesco Melfi della parrocchia di Viadagola, sposato con sei figli, dipendente della parrocchia di Quarto Inferiore.
Alessandro Lollini, di S. Girolamo dell’Arcoveggio. Sposato con due figli, referente di linea in fabbrica a Imola.
Vincent Togo della comunità africana-francofona che ha sede nella parrocchia di S. Antonio di Savena. Originario del Mali, vedovo dal 2008, ha una figlia e lavora presso l’Istituto nazionale di Fisica nucleare.
Nell’omelia della II domenica del tempo ordinario, l’Arcivescovo ha ricordato la missione del diacono di indicare a tutti, come il Battista, la persona di Gesù, l’Agnello di Dio.
Alla celebrazione erano presenti i sacerdoti e le comunità che accompagnano i candidati verso l’ordinazione. Ha concelebrato con l’Arcivescovo anche don Matthiew Falike, coordinatore nazionale delle comunità africane-francofone in Italia.
Gabriel Faure' : Requiem op. 48 -Roma Santa Maria degli Angeli e dei Martiri ,10 giugno 2017-
Gabriel Faure' Requiem op. 48, esecuzione del 10 giugno 2017 @basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma Orchesta da Camera di Gubbio, Coro Laeti Cantores di Roma, Coro Santa Cecilia di Nocera Umbra, mezzosoprano Elisabetta Pallucchi,, baritono Mauro Borgioni, Organista Angelo Silvio Rosati, direttore Angelo Gubbini
L' organo della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma: opera di Formentelli, , è sicuramente degno di particolare considerazione per diversi motivi, non ultimo quello di avere avuto una gestazione molto laboriosa e quello di essere impostato fonicamente e tecnicamente sulla scuola organaria francese classica, quella del Dom Bédos, per intenderci.
Pare che l'idea della realizzazione di un organo laico da parte dell'Amministrazione Capitolina (la Basilica è in effetti proprietà dello Stato Italiano) risalga a quasi trent'anni or sono e e che la sua realizzazione da parte di Formentelli abbia abbracciato un lungo periodo, tanto lungo che solo in occasione del Giubileo dello scorso anno 2000 si sia potuto procedere all'installazione (ma una buona parte di questo ritardo pare si possa attribuire anche a questioni burocratico-politiche).
Si tratta di uno splendido esemplare di organo classico francese, ed anche se ad una prima occhiata le foniche possono sembrare italiche, a ben vedere si può notare che l'impronta timbrica e la disposizione fonica ricalcano molto da vicino quelle francesi classiche. Questo grande e bellissimo strumento, realizzato interamente in modo artigianale con l'inarrivabile perizia ed accuratezza che caratterizzano tutte le opere di Formentelli, ha quattro tastiere di 56 note e pedaliera retta di 30 note. La trasmissione è interamente meccanica. Gli unici accessori di cui dispone sono le unioni del Positivo e del Recitativo al Grande Organo nonchè dell'unione del Recitativo al Pedale. Il fatto che non sia presente l'unione del Grande Organo al Pedale è tipica dell'organaria francese classica (il primo organaro francese che la introdusse nei suoi strumenti come novità assoluta fu, come abbiamo già detto in altra pagina, Cliquot, che la installò sull'organo di Rouen nel 1702). Oltre a questo, è da notare che il Recitativo è chiuso in cassa espressiva.
Abbiamo avuto modo di ascoltare questo strumento sia in incisioni discografiche che dal vivo ed abbiamo trovato le sue timbriche semplicemente splendide e fortemente caratterizzate, come è tipico delle realizzazioni di Formentelli. L'ampiezza della Basilica (peraltro disposta in orizzontale) e la abbastanza sfortunata e penalizzante collocazione dello strumento ne riducono però fortemente, a nostro parere, l'efficacia fonica che, secondo noi, dovrebbe essere resa ben più presente ed incisiva.
Di seguito la Disposizione Fonica:
Positivo
Principale 8
Ottava 4
Quintadecima
Decimanona
Vigesimaseconda
Ripieno Grave 3 file
Ripieno Acuto 2 file
Voce Umana soprani
Flauto in legno 8
Flauto in Ottava
Flauto in Duodecima
Flauto in Decimaquinta
Flauto in Decimasettima
Flauto in Decimanona
Cornetto 5 file soprani
Tromba 8
Cromorno 8
Clarone 4 Grande Organo
Principale 16
Ottava 8
Quintadecima 4
Decimanona 2-2/3
Vigesimaseconda 2
Ripieno Grave 5 file
Ripieno Acuto 4 file
Cimbalo in Terza 2 file
Bordone 16
Flauto a Fuso 8
Gran Quinta 5-1/3
Flauto a Camino 4
Gran Terza 3-1/5
Nazardo 2-2/3
Terza 1-3/5
Gran Cornetto 5 file soprani
Bombarda 16
Tromba Giubilare 8
Tromba 8
Clarone 4 Recitativo
Corno di Camoscio 8
Principale 4
Ottava 2
Ripieno 5 file
Sesquialtera
Voce Angelica soprani
Bordone 8
Flauto Aperto 8
Flauto a Cuspide 4
Flauto in Selva 2
Flagioletto 1
Cornetto 3 file soprani
Fagotto 16
Oboe 8
Clarone-Tromba 4-8
Vox Humana 8
Eco
Flauto in Eco 8
Principale in Eco 4
Nazardo 2-2/3
Ottava 2
Cornetta 1-3/5
Ripieno 3 file
Tromboncino 8 Pedale
Principale 16
Ottava 4
Quintadecima 4
Ripieno Grave 5 file
Ripieno Acuto 6 file
Subbasso 16
Flauto in Legno 8
Flauto a Camino 4
Corno di Notte 2
Cornettone 3 file
Controbombarda 32
Bombarda 16
Tromba Prima 8
Tromba Seconda 8
Clarone 4
Piva 2
TG VICENZA (07/09/2019) - GIRO DELLA RUA, RUCCO: «UNA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA»
TG VICENZA (sabato 7 settembre 2019) - Torna la festa delle feste dei vicentini il giro della Rua e quest'anno sarà lunare in occasione del 50esimo dello sbarco dell'Apollo 11.
Da lunedì i preparativi entrano nel vivo con il montaggio del manufatto tra le due colonne di piazza dei signori e poi sabato la festa entra nel clou con, alle 20, il suono delle campane delle chiese e a seguire da Piazza Duomo parte la sfilata del corteo della cosiddetta Ruetta, manufatto simile ma di più ridotte dimensioni rispetto alla grande Rua. Il corteo si snoderà lungo contrà Vescovado, piazza Castello, corso Palladio, contrà Santa Barbara per entrare in piazza Biade. Alla testa le autorità cittadine e la presidente del collegio dei notai di Vicenza e Bassano depositari dell'antica Rua. Dopo di che il momento magico dell'accensione per concludere la serata in musica. L'appuntamento da segnare sul calendario e dunque il 14 settembre i concomitanza con l'avvio del nuovo anno scolastico e l'invito del primo cittadino è rivolto a tutti grandi e piccini (
San Francesco
Francesco nacque ad Assisi nel 1182, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di un mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Per questo ricercò la gloria tramite le imprese militari, finché comprese di dover servire solo il Signore. Si diede quindi a una vita di penitenza e solitudine in totale povertà, dopo aver abbandonato la famiglia e i beni terreni. Nel 1209, in seguito a un’ulteriore ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città, mentre si univano a lui i primi discepoli. Con loro si recò a Roma per avere dal papa Innocenzo III l'approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d'Italia: dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava “frati”, cioè “fratelli”. Accolse poi la giovane Chiara che diede inizio al Secondo Ordine francescano, e fondò un Terzo Ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Morì la sera del 3 ottobre del 1226 presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. È stato canonizzato da papa Gregorio IX il 16 luglio 1228. Papa Pio XII ha proclamato lui e santa Caterina da Siena Patroni Primari d’Italia il 18 giugno 1939. I resti mortali di colui che è diventato noto come il “Poverello d’Assisi” sono venerati nella Basilica a lui dedicata ad Assisi, precisamente nella cripta della chiesa inferiore.
RAI .1. Rai Storia Salvatore Rizzuti LE MILLE FORME DELL'ANIMA .1. 2012-02-22.mp4
Salvatore Rizzuti nasce a Caltabellotta (AG) il 28 Giugno 1949.
All'età di nove anni interrompe la frequenza della quarta elementare per andare ad aiutare il padre e i due fratelli nella conduzione della loro azienda pastorizia. Vi rimane fino all'età di 18 anni.
Pur continuando a lavorare nell'azienda del padre, negli anni 1965-66, recupera la licenza elementare e la seconda media, presentandosi come studente esterno.
Nell'agosto del '67, si trasferisce definitivamente a Palermo, dove consegue la licenza media.
Nel '68 si iscrive al Liceo Artistico, diplomandosi nel '72. Nello stesso anno si iscrive al Corso di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove, sotto la guida dei Maestri Silvestre Cuffaro e Carmelo Cappello, degli storici dell'arte Franco Grasso e Ubaldo Mirabelli, consegue la Licenza di Scultura, nel 1976.
Per tutto il periodo scolastico si mantiene autonomamente agli studi, realizzando sculture in marmo e in pietra presso il Cimitero di Santo Spirito di Palermo, dove si impadronisce di tutte le tecniche scultoree.
Il quadriennio 1976-80 si manifesta come un periodo intenso di produzione artistica, da cui scaturiscono i primi lavori che gli permetteranno di realizzare la sua prima personale di rilievo alla Galleria La Tavolozza di Palermo, presentata da Bruno Caruso e Leonardo Sciascia.
Nel dicembre del 1980 diventa Titolare della Cattedra di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, Cattedra che detiene a tutt'oggi.
Nell'arco di un trentennio ha realizzato diverse opere pubbliche di carattere laico e religioso, tra cui:
- il monumento in bronzo-pietra alle vittime della mafia di Campobello di Mazara;
- il Fiorone in vetroresina sulla cupola del Teatro massimo di Palermo;
- le quattro Aquile sormontanti il Palchetto della musica al Foro italico di Palermo;
- la copia in legno della restaurata Madonna del 1200 del Santuario di Tindari;
- l'Ambone e il fonte battesimale in pietra, e il coro ligneo nella Chiesa della Magione di Palermo;
- un Crocifisso e una Madonna in legno nella Chiesa di San Tommaso d'Aquino di Palermo;
- un Mosè in legno nella Chiesa di Sant'Agostino di Caltabellotta;
- l'Altare, la Mensa, l'Ambone e una Balaustrata in pietra della Cattedrale di Caltabellotta:
- l'Altare in pietra e la mensa in legno della Chiesa rupestre della Pietà di Caltabellotta;
- il Monumento ai migranti di Alessandria Della Rocca (AG) aggiudicato per concorso pubblico;
- il Monumento a Francesco Crispi per il Comune di Ribera, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con incarico diretto.
Dal 1986 al 1997 ha diretto i restauri degli ornamenti plastici del Teatro massimo di Palermo.
Da 15 anni cura il restauro dei gessi storici dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove insegna Scultura.
Tra il 1998 e il 2000 ha realizzato, assieme ai suoi allievi di Scultura, il Plastico in gesso-legno, scala 1:10, della grande Tribuna in marmo di Antonello Gagini eretta nella Cattedrale di Palermo dal 1510 al 1574 e demolita nel 1798; Plastico esposto nelle sale gaginiane del Museo Diocesano di Palermo.
Periodicamente organizza corsi privati di scultura.
Saluto di addio al vescovo padre Giovanni Scanavino.Ciconia 14 marzo 2011
Nella parrocchia di Maria SS. Madre della chiesa in Ciconia di Orvieto, nella sera del 14 marzo 2011 si è concelebrata una messa,voluta dai diaconi della parrocchia, per dare il saluto di addio al proprio vescovo, padre Giovanni Scanavino, che lascia la diocesi. Presenti tantissimi parrocchiani e non e molti presbiteri. E' stato un momento commovente e di riconoscenza ad un uomo che ha saputo farsi amare.
2017-10-20 FIRENZE - TURISTA MORTO S.CROCE, GIGLIO DAVANTI CHIESA
2017-10-20 FIRENZE - TURISTA MORTO S.CROCE, GIGLIO DAVANTI CHIESA
Raduno Nazionale Campanari d'Italia Norcia 9/10 Giugno 2018 I°Parte/5
Raduno Nazionale Campanari d'Italia Norcia 9/10 Giugno 2018 I°Parte/5