Cilentano.it a Lentiscosa (fraz. di Camerota)
A partire dal II millennio a.C. l’area, come la maggior parte della Campania, fu abitata da popolazioni molto antiche come gli Opici, gli Aurunci, gli Ausoni, i Sidicini. Tutti questi popoli avevano simili radici culturali e parlavano l’antichissima lingua osca, una lingua indoeuropea del gruppo italico. Alcuni ritrovamenti risalenti all’età del bronzo costituiscono testimonianza di questo antico periodo protostorico; recenti studi eseguiti proprio su reperti rinvenuti in zona hanno accertato che, dal 1500 a.C., il territorio fu sottoposto a varie invasioni da parte dei Sanniti, provenienti dal Molise. Successivamente, dal 1.000 – 1.050 a.C. anche la Campania, come altre zone dell'Italia meridionale, fu soggetta alla colonizzazione greca, che si protrasse sino al II secolo a.C., quando subentrò il dominio di Roma, che sottomise definitivamente anche le popolazioni sannite ancora sussistenti.
Nel XVII secolo, il principale centro abitato della zona, chiamato a quei tempi Marina di Linfreschi, non era altro che un gruppo di case abitato da contadini e pescatori originari dell’antica città di Lentiscosa. Molti marinai della costiera amalfitana e sorrentina si stabilirono in seguito sulla costa, immediatamente prima del porto naturale degli Infreschi, ai piedi della torre di avvistamento Layella; l'abitato iniziò ad espandersi intorno ad una chiesa dedicata a San Nicola, esistente già dal 1616.
Il 17 luglio 1848, Ferdinando II di Borbone firmò il decreto che ridenominava l'aggregato di abitazioni esistenti lungo questo tratto di costa, che prendeva così il nome di Marina di Camerota, mantenutosi sino al giorno d’oggi.
L’origine del nome Lentiscosa è dovuto, con probabile certezza, al “lentisco” un arbusto sempreverde molto diffuso nella zona.
Situata sulle colline del Cilento meridionale, alle falde del Monte Bulgheria (1244 m) il suo territorio circoscrizionale si estende dal vallone di Marcellino (confine San Giovanni a Piro), fino al vallone Isca o Trinta, con il Porto degli Infreschi (un porto naturale particolarizzato da grotte e piccole spiagge) a sud-ovest, le località Piano (oltre 400 metri dal livello del mare), Pietra tagliata fino ad arrivare alle spiagge lato sud .
Di particolare importanza è la chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie. Ampliata nel 1493, è giunta fino ai giorni nostri attraverso continui restauri. La cupola è stata recentemente ricoperta con maioliche bicolore seicentesche riprendendo quelle preesistenti.
All’interno dell’antico borgo, è situata la piccola chiesa di Santa Maria dei Martiri con bellissimi dipinti di sapore basiliano.
Il piatto tipico di Lentiscosa e’ la maracucciata una polenta mista di grano e di un legume chiamato “maracuoccio”, molto simile al pisello e dalle dimensioni di un sassolino, che cresce solo qui.
La Santa Messa di chiusura del Jubilmusic nella Concattedrale di San Siro a Sanremo
La Santa Messa di chiusura del Jubilmusic nella Concattedrale di San Siro a Sanremo La liturgia, vivace e gioiosa, è stata animata dagli artisti che sono stati presenti in questi giorni. Monsignor Vescovo nella sua omelia ha richiamato le situazioni di povertà che sono presenti nel nostro paese.
In alcune famiglie e non sono poche manca il necessario per il pane quotidiano - ha continuato Careggio - e queste nuove povertà ci fanno nuovamente riscoprire il valore del pane di ogni giorno. Il Pastore della Chiesa locale ha voluto condividere i sentimenti di gioia e di gratitudine per chi ha organizzato l'evento, primi fra tutti Don Alessandro Ghersi e il Dott. Marco Brusati e soprattutto i giovani che hanno contagiato con la loro gioia tutti coloro che si sono uniti all'evento.