Napoli (Campania, ITALIA): pt 3
La cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella) è tra i più importanti musei di Napoli. Situata nelle vicinanze della piazza San Domenico Maggiore, questa chiesa, oggi sconsacrata, è attigua al palazzo di famiglia dei principi di Sansevero, da questo separata da un vicolo una volta sormontato da un ponte sospeso che consentiva ai membri della famiglia di accedere privatamente al luogo di culto.[4]
La cappella ospita capolavori come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo, ed è nel suo insieme un complesso singolare e carico di significati.[4][5] Essa ospita anche numerose altre opere di pregiata fattura o inusuali,[4] come le macchine anatomiche, due corpi totalmente scarnificati dove è possibile osservare, in modo molto dettagliato, l'intero sistema circolatorio.[6]
Oltre ad essere stato concepito come luogo di culto, il mausoleo è soprattutto un tempio massonico carico di simbologie, che riflette il genio e il carisma di Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, committente e allo stesso tempo ideatore dell'apparato artistico settecentesco della cappella.
Cristo Velato e la cappella di San Severo
Cappella di San Severo Il Cristo Velato
La cappella Sansevero, detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella, è tra i più importanti musei di Napoli.
La cappella ospita capolavori come il Cristo velato, la Pudicizia, il Disinganno, le Macchine anatomiche ecc.ecc.
Amore e morte, le origini della Cappella Sansevero di Claudio Ciccarone Tgr Petrarca del 5mag18
La chiesa di Santa Maria della Pietà, la Pietatella, la Cappella Sansevero. Luogo mistico e misterioso nel cuore di Napoli dove riposa il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, dove si respira aria di purissima idealità e di ascetismo. Ma come nacque? da una storia d'amore e morte in una Partenope del sedicesimo secolo. Lo raccontiamo nella rubrica Petrarca, curata da Simonetta Rho nell'edizione in onda sabato 5 maggio alle 12:55 su Rai tre in compagnia della discendente di Fabrizio Carafa, Beatrice Cecaro, autrice del libro Madre di Pietà, e Mauro Giancaspro.
Amore e morte di Claudio Ciccarone
Fotografia Libero D'Amora
Montaggio Carmine Santelia
Tecnico di scena Pio Negri
Conduce la rubrica Elisabetta Terigi
Assistente alla regia Annalisa Palisca
Napoli - Le chiese più belle del centro storico - The churches of the historic center of Naples
Napoli - Le chiese più belle del centro storico in ordine di apparizione : Certosa di San Martino, Basilica Reale Pontificia San Francesco di Paola, Chiesa S. Maria Incoronatella della Pietà dei Turchini, Basilica di Santa Chiara, Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, Basilica di San Lorenzo Maggiore, Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, Basilica di San Domenico Maggiore eper finire la Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, il Duomo di Napoli
Michelangelo: Pietà (Basilica di S. Pietro)
Estratto dal programma: I Luoghi del Giubileo presentato dal prof. Antonio Paolucci - Ricevuto avviso di copyright per Spiegel im Spiegel for violin and piano - Tasmin Little/Martin Roscoe audio 3:24 - 3:56 da WMG per conto di EMI - Monetizzato dal proprietario del copyright
Madre di Pietà - Teatro di San Carlo
Venerdì 6 dicembre 2013 alle ore 18:00, prima del Concerto Tenebrae, il Principe dei Musici, verrà ufficialmente presentato alla stampa il cortometraggio Madre di pietà, regia Mimmo Calopresti. Il corto è tratto dall'omonimo libro di Beatrice Cecaro, discendente dei di Sangro di Sansevero e di Fabrizio Carafa, ed offre un nuovo punto di vista sull'efferato delitto di Maria d'Avalos e Fabrizio Carafa operato per mano di Gesualdo da Venosa. Nel cast Imma Piro, nel ruolo di Adriana Carafa. All'incontro interverranno Mimmo Calopresti, Baetrice Cecaro, Mauro Giancaspro, Patrizia Pellegrino, Imma Piro. Il corto verrà proiettato al termine della presentazione.
Napoli, ottobre 1590,in uno dei Palazzi de Sangro il musicista Carlo Gesualdo da Venosa ammazza in modo efferato la moglie Maria d'Avalos e l'amante di lei Fabrizio Carafa colti in flagrante adulterio. Allo stesso anno le fonti storiche fanno risalire la costruzione di una Cappella dedicata alla pietà poi tanto amata e curata da Raimondo de Sangro settimo Principe di Sansevero. Alla base del corto Madre di Pietà una storia intricata di straordinaria potenza emotiva, finora mai raccontata, suscitata dall'amore carnale dei due amanti e brutalmente sporcata dal loro sangue, delinea il difficile percorso di una madre alla dolorosa conquista della salvezza eterna del figlio.
Venerdì 6 dicembre 2013 ore 18:00 - Teatro di San Carlo
Madre di Pietà
Tratto dal libro Madre di Pietà di Beatrice Cecaro
Regia di Mimmo Calopresti
con Imma Piro
Musica di
Stefano Bollani
Enzo Gragnaniello
Saro Cosentino
Enzo de Rosa
Prodotto dalla Dolce Vita Productions
di Stefano Todini e Patrizia Pellegrino
in collaborazione con Rai Cinema
Realizzato con il sostegno del MIBAC
e con il contributo dell'Istituto Banco di Napoli Fondazione
le musiche del trailer sono di Giovanni Sollima
Cappella Sansevero – Introduzione – Napoli – Audioguida – MyWoWo Travel App
Ciao, sono Emiliano, la tua guida personale, ed insieme a MyWoWo ti diamo il benvenuto ad una delle meraviglie del mondo.
Oggi ti accompagnerò nella visita della Cappella Sansevero.
La Cappella Sansevero è uno dei luoghi più misteriosi di Napoli!
Eccotene, in breve, la storia: a partire dal 1749 Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, cominciò a occuparsi di risistemare il mausoleo di famiglia chiamato “Pietatella”, o Santa Maria della Pietà, che risaliva alla fine del ‘500. Appassionato di alchimia, gran maestro massone e ricercatore, il principe fece assai più che risistemare: trasformò questo luogo di sepoltura in un laboratorio di invenzioni misteriose.
Ancora oggi la cappella è famosa soprattutto per le impressionanti sculture alla base dei pilastri, che si alternano ai monumenti funerari nelle nicchie laterali, concepiti come celebrazione dinastica ma forse soprattutto per fare sfoggio di un virtuosismo artistico assoluto e innovativo. Il principe Raimondo infatti seguì per oltre vent’anni ogni aspetto della realizzazione della cappella, scegliendo gli scultori, indicando i soggetti, suggerendo soluzioni, suggerendo le lunghe lapidi che commentano le statue. A lui si deve anche la misteriosa formula chimica dei colori utilizzati per gli affreschi del soffitto, che non hanno effettivamente mai avuto bisogno di restauri o puliture e si sono mantenuti come nuovi fino ad oggi…
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Osservatorio tivù | COnfraternita Santa Maria della Salette di Fasano La Pietà
Il compianto di Niccolò dell'Arca in Santa Maria della Vita
Documentario sul complesso monumentale di Santa Maria della Vita, museo della sanità di Bologna, che custodisce la celebre terracotta del compianto sul Cristo Morto realizzata da Niccolò dell'Arca e definito da Gabriele D'Annunzio l'urlo di pietra. A cura di Graziano Campanini. Regia: Nicola Berti. Produzione: Mazzanti Media
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E’ la storia che si ripete, alimentata dalla fede e la devozione verso la Madonna del Soccorso al Monte S. Maria a Trecchina. Di buon mattino i fedeli e devoti alla vergina si mettono in marcia per raggiungere la vetta della montagna a 1.099 mt. sul livello del mare, da dove si puo’ ammirare uno spettacolo unico. Da un lato le montagne che sovrastano la Valle del Noce e dall’altro lato il mar Tirreno con Maratea e la costa dell’Alto Tirreno Cosentino. E poi le preghiere elevate a Dio per intercessione della Madonna del Soccorso i canti, e la storia antica che Don Guido Barbella Pastore della comunità di Trecchina ci racconta.
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Performed by: Cappella della Pietà dei Turchini, direttore Antonio Florio
Picture by: Particolare del sarcofago con scene tratte dal mito di Fedra nella chiesa di San Nicolamito, Agrigento
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