Chiesa Santa Maria - Fondi Città Smart
Camminando su Corso Appio Claudio – Decumanus Maximus (strada principale), l’antica strada lastricata romana che collega il complesso dei Caetani con il foro in Piazza della Repubblica – si arriva alla Chiesa di Santa Maria.
Dopo il castello è senz’altro il monumento più caro alla città. La ragione è semplice: è situata nel cuore del centro storico, dove da sempre si svolge la vita del paese. E’ una delle presenze architettoniche più significative non solo di Fondi, ma di tutto il sud pontino e ha da poco festeggiato il suo 500° compleanno. Fu voluta fortemente da Onorato II Caetani, che si fece eternare nella statua della lunetta sul portale d’ingresso, insieme con S. Caterina d’Alessandria e la Madonna con il Bambino.
Il portale centrale è di stile classico, con stipiti e architrave di marmo bianco finemente scolpiti con motivi floreali e con gli stemmi dei Gaetani d’Aragona. Architettonicamente è l’ultima testimonianza di una contea che di lì a poco avrebbe subito i duri colpi dei pirati Saraceni, ma soprattutto della malaria e dell’incuria dei feudatari.
L’imponenza architettonica della struttura è messa in rilievo da una larga scalinata e da un falso podio.
È questo un primo riferimento alle origini della città, dove all’epoca i templi sorgevano appunto su un podio ed erano accessibili mediante scalinate.
La civiltà romana è esemplificata nel campanile che scavalca via Onorato II. La base della torre campanara è un fornice, l’elemento architettonico tipicamente romano.
Dall’epigrafe collocata in alto a sinistra del portale principale si evince che il tempio dedicato alla Beata Vergine Maria fu eretto a proprie spese dal conte di Fondi Onorato II Gaetani d’Aragona nel 1490.
Sulla stessa area sorgeva una chiesa molto modesta, completamente distrutta per far luogo alla Collegiata a croce latina con 6 ingressi (3 principali e 3 secondari).
L’interno presenta tre ampie navate, divise da pilastri in pietra locale e quadrati.
Al di là del transetto si aprono tre absidi, abbellite da cornici e da costoloni in pietra piperina.
Addossati ai due pilastri finali si ergono due pulpiti gemelli, semplici ma d’impatto. L’altare interamente di marmo era del 1507.
Il pavimento fu ristrutturato nel 1990 per volere del parroco don Giulio Peppe.
Nel passato, dal pavimento dell’abside si approdava alla sottostante cripta riservata al clero defunto.
Ora l’accesso è chiuso da una lastra marmorea rettangolare, sul cui piano è scolpita in bassorilievo la figura di un vescovo vestito con i paramenti rituali del XV sec., calice in mano, disteso sul letto di morte e col capo poggiato su un cuscino. Vero capolavoro è, poi, il Tabernacolo nel transetto di sinistra. La chiesa di S. Maria Assunta custodisce inoltre una veneratissima statua lignea della Madonna del Cielo, di scuola barocca napoletana. Realizzata nel 1613 da G.B. Amato, fu ricavata da un tronco di ulivo e poi dorata.
Molti sono i presagi che le sono stati attribuiti. Viene portata in processione ogni 25 anni o in casi eccezionali.
La Collegiata, infine, conserva capolavori pittorici che testimoniano la vivacità artistica della città nei secoli: un polittico raffigurante una Natività, dipinto tra il 1460 ed il 1470 da Giovanni da Gaeta, ed una Pietà - databile allo stesso periodo - realizzata dal medesimo artista.
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Madonna del Cielo. Incoronazione e elevazione a Santuario della Chiesa di Santa Maria
Fondi, sabato 31 agosto 2013, nel 4° centenario della Sacra Statua della Madonna del Cielo, ecco finalmente l'ingresso in piazza, attesa da tantissimi fedeli ansiosi di assistere all'incoronazione che verrà fatta dal Vescovo Fabio D'Onorio sul Sagrato della Chiesa di Santa Maria in Piazza che di lì a poco verrà elevata a Santuario della Madonna del Cielo. Presenti tutte le autorità civili e militari per renderle onore e dare inizio ai 15 giorni di festeggiamenti come previsto dal programma.
Campane della parrocchia di Santa Maria in Piazza in Fondi (LT), video 31
Rintocchi 3-4-5-1 sulla campana maggiore alle 12:00
Plenum alle 12:10 (dura circa un minuto) alla fine della messa.
Concerto di tre campane a slancio in scala frigia di Si3 + due campane fisse (collocate fuori dal campanile) per il battito delle ore e dei quarti.
1^: Si3 (batte i rintocchi 3-4-5-1)
2^: Do4
3^: Re4 leggermente calante
Campane fisse:
4^: Mi4 (batte i quarti)
5^: ? (Batte forse le ore)
Auguro un buon 2017.
Fondi, 97° anniversario del terremoto. Benedizione in PiazzaSanta Maria
Come ogni anno, anche il 13 gennaio del 2012 è stata rivolta la benedizione ai fedeli sul Sagrato della Chiesa di Santa Maria in Piazza a Fondi, in ricordo del terremoto del 1915.
Madonna del Cielo. Santa Messa prima dell'arrivo in piazza della Statua.
Sabato 31 agosto 2013, Fondi, sul Sagrato della Chiesa di Santa Maria, dopo la messa si attende l'incoronazione della Statua della Madonna del Cielo che, partendo dall' Auditorium di San Domenico, raggiungerà i fedeli in piazza dove ad attenderla troverà le autorità civili, militari e religiose. Ecco la Santa Messa che ha anticipato l'evento.
Fondi, 96° anniversario del terremoto del 1915
Come ogni anno, il 13 gennaio si ripete il rito della benedizione in Piazza sulla scalinata della Chiesa di santa Maria. Ricorreva il 96° anniversario. Siamo nel 2010
Chiesa di San Pietro - Fondi Città Smart
Questa chiesa monumentale, a tre navate in stile gotico, vanta un’origine antichissima, risalente ai tempi apostolici.
La tradizione vuole che fosse dapprima un antico tempio di Giove o una chiesuola edificata in quelle vicinanze dalla pietà dei primi cristiani convertiti dalla voce dei Santi Apostoli Pietro e Paolo; successivamente, cresciuto il numero dei cristiani, San Paolino da Nola pensò di ampliarla convertendola in cattedrale che dedicò alla Vergine Madre di Dio. Sarebbe stato il conte di Fondi, Leone Caetani, pronipote del Pontefice Gelasio II, senatore di Roma, spinto dalla sua pietà e munificenza, a far ricostruire la chiesa che venne intitolata a S. Pietro e il 12 Dicembre 1638 fu consacrata dal vescovo Maurizio Rogano, come si legge nell’epigrafe posta alla sinistra del tempio.
La facciata della chiesa, tutta di travertino scalpellato, è in stile rinascimentale, ed ha un portale ogivale intagliato. Il protiro è formato da due colonne poggianti sui leoni che sostengono l’architrave, sovrastato da una rosetta in stile normanno. Il mosaico della lunetta rappresenta l’episodio evangelico di Gesù che consegna le chiavi a San Pietro. Nel mezzo dell’architrave vi è un altro mosaico, raffigurante Gesù Cristo nell’orto del Getsemani. Entrambi sono stati realizzati dal M° Domenico Purificato. Sull’arco del portone, proprio sopra il cornicione che divide orizzontalmente la facciata grandeggia, in un’edicola gotica, la statua di S. Pietro opera di Arnolfo di Cambio (1240-1310 ca.) vestita di abiti pontificali col triregno sul capo in atto di benedire la città. Entrando, a destra vi è un’epigrafe che ricorda il fausto avvenimento del passaggio di Pio IX, accompagnato dal Re Ferdinando II, quando da Gaeta ritornava a Roma. Incorporato tra l'abside e la serie delle cappelle laterali in cornu epistolae, il campanile, risalente alla seconda metà del XIII secolo, si presenta, nella sua mistura di monofore romaniche a pieno centro, di bifore ad arco acuto, di bifore trilobate nello stesso piano, come un'opera architettonica inorganica. Nella sala capitolare si conserva il tronetto marmoreo, meglio conosciuto come la “sedia dell’antipapa” Clemente VII, lo svizzero Roberto da Ginevra eletto a Fondi da 13 cardinali francesi e italiani, protetti da Onorato I Caetani, il 20 settembre 1378 in contrapposizione ad Urbano VI. Su quel trono appunto Clemente VII prese la tiara dalle mani del conte di Fondi, determinando così il Grande Scisma d’Occidente.
La Chiesa custodisce, tra gli altri, due splendidi dipinti: l’Annunciazione di Cristoforo Scacco (1499) e il trittico della Maestà con i SS. Pietro e Paolo di Antoniazzo Romano (1479). Sul fondo della navata centrale si eleva una Croce, in stile bizantino, raffigurante un Cristo dipinto su legno.
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Chiesa e Chiostro di San Francesco d'Assisi - Fondi Città Smart
La chiesa e l’attiguo convento di San Francesco in Fondi furono costruiti da Onorato I Caetani nel 1363 circa, sul luogo di un più antico e modesto complesso, edificato dai primi frati francescani giunti a Fondi. Il convento e la chiesa furono restaurati dal conte Onorato II Caetani, come attesta l’iscrizione posta sull’architrave del portale d’ingresso alla chiesa, tanto che la prescelse come sua ultima dimora. Fin dal 1466 il complesso monumentale appartenne ai Frati Minori Osservanti della provincia di Napoli. Venne perduto una prima volta durante il Decennio francese.
Riaperto nel 1843, fu chiuso di nuovo nel 1866. I frati vi ritornarono nel 1881 ma vi rimasero per poco tempo. L’intero complesso fu gravemente danneggiato durante l’ultimo conflitto mondiale. Nel 1960, non ancora riaperta al culto, il regista Vittorio De Sica vi girò le scene della violenza subita da Cesira e Rosetta - impersonate da Sophia Loren ed Eleonora Brown - nel film “La ciociara”, ispirato all’omonimo romanzo di Alberto Moravia, alla cui stesura lo scrittore lavorò essendosi rifugiato per alcuni mesi sulle colline di Fondi durante il secondo conflitto mondiale.
Attualmente vi risiede una comunità religiosa responsabile della chiesa conventuale che dal 1968 è divenuta parrocchia. Preceduta da un ampio porticato con archi acuti e a tutto sesto, gli interni dell’ex convento e della chiesa riflettono le epoche medievali e rinascimentali. Da ammirare le vetrate istoriate che raffigurano la storia del poverello di Assisi, realizzate nella seconda metà del sec. XX dal frate minore P. Giorgio Ascione.
La chiesa di San Francesco è situata in piazza IV Novembre, poco lontana dal centro storico, che costituiva l’antica città romana. Il complesso del convento risalirebbe all’incirca al Duecento.
L’interno della chiesa è costituito da due navate in stile gotico con influssi romanici e tra le lapidi infisse nel muro divisorio delle due navate si può notare il bassorilievo funerario a finestra (III - IV sec. d.C.) rappresentante la “coniuctio dextrarum”, la congiunzione delle destre, in segno di eterna fedeltà, cioè di matrimonio sintetizzato nel diritto romano, nella formula “ubi tu Gaius ego Gaia”.
Notevole è il coro moderno, costituito da tredici stalli ogivali in sintonia con la chiesa, che ci ricordano l’ultima cena.
Il convento, restaurato nel 1946, è preceduto da un ampio porticato con archi a tutto sesto.
L’edificio è strutturato intorno ad un luminoso chiostro in stile ogivale, con volte a crociera sorrette da pilastri ottagonali in pietra piperina, culminanti in capitelli a foglie di palma.
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Fiaccolata pro Ospedale di Fondi.12 febbraio 2014
Fondi, 12 febbraio 2014, il giorno della fiaccolata organizzata dal Comitato Pro Ospedale di Fondi. Scontata l'affluenza di cittadini di Fondi e del comprensorio. A mancare all'appello, le cariche istituzionali rappresentanti del territorio nelle alte sfere della politica provinciale e regionale. Si è fatta sentire la mancanza del Vescovo di Gaeta. Il corteo, partito in perfetto orario dal piazzale dell'ospedale San Giovanni di Dio, ha percorso silenziosamente le strade della città fino ad arrivare, un po' decimato, presso la chiesa di Santa Maria in Piazza. Abbiamo raccolto le testimonianze dei sindaci e dei rappresentanti delle varie associazioni che unanimemente hanno manifestato il proprio stato di preoccupazione su una ipotetica chiusura del nosocomio, ormai sventata da tempo. Che dire, a questo punto? Sicuramente ci si aspettava una presenza più massiccia, ma va bene lo stesso, gli organizzatori sono sembrati soddisfatti. Unica presenza regionale, il consigliere Pino Simeone che da sempre si dimostra sensibile al problema del Presidio Ospedaliero Centro e lo ha dimostrato con la propria partecipazione. Alla fine speriamo che la voce del silenzio, arrivi dove si spera che debba arrivare e attendiamo fiduciosi che qualcosa si smuova, nella speranza di avere un ospedale degno di chiamarsi tale e che attenda alle aspettative di tutti quelli che oggi hanno manifestato anche per chi, apparentemente, si mostra disinteressato al problema, se di problema si tratta. Ultima cosa che aggiungo è che ora in molti auspicano una simile manifestazione anche per il vero morto, e cioè il MOF!
Don Luigi Merola a Fondi. Cristiani nella legalità. 15 Marzo 2013
Fondi, 15 marzo 2013. L'Azione Cattolica Italiana, Santa Maria in Piazza, ha organizzato l' incontro Cristiani nella legalità con Don Luigi Merola, testimone di primo piano nella lotta alla camorra e presidente della Fondazione A voce d'e creature, centro che accoglie e sostiene centinaia di bambini. L' evento si è tenuto nella Chiesa di Santa Maria in Piazza.
Vallata-AV-Serata a Santa Maria per raccogliere Fondi da spendere per riparare la Chiesa.I° parte.
Vallata-AV-Serata a Santa Maria per raccogliere Fondi da destinare alla riparazione della Chiesa.
La statua della Madonna Pellegrina di Fatima alla chiesa di Santa Margherita Maria Alacoque
Luigi Ferraiuolo è in collegamento dalla Parrocchia S. Margherita Maria Alacoque di Roma, dove da domenica 11 maggio, è ospitata per una settimana la statua della Madonna Pellegrina di Fatima. Insieme a lui alcuni parrocchiani e il parroco don Domenico Romeo.
Comprensorio di San Domenico - Fondi Città Smart
Il convento, con l’annessa chiesa, fu donato secondo la tradizione al Patriarca San Domenico dai Benedettini nel 1215.
Nulla sappiamo di certo sull’epoca della sua erezione, che risale a tempi antichissimi. Sappiamo però che fu restaurato dal Conte Ruggiero dell'Aquila, e poi nel 1466 il Conte Onorato Caetani II lo riedificò quasi dalle fondamenta, ampliandolo.
Nella chiesa, come si rileva dalla lapide a destra di chi entra, è seppellito il fondano Giulio Camponesco, giovane guerriero fondano che militò sotto Prospero Colonna e fu compagno d’armi di Ettore Fieramosca.
Dopo quello di San Domenico di Napoli, il convento di Fondi è il più antico del Napoletano, ed il Priore godeva del suffragio nell’elezione del Generale con onori di provinciale. Il complesso religioso ospitò per lungo tempo San Tommaso d’Aquino, che vi esercitò l’ufficio di lettore.
Anche il Pontefice Benedetto XIII lo onorò della sua presenza quando nel 1727 si recò a Benevento per visitare la sua antica sede Arcivescovile. Il Pontefice, partito da Roma il 26 Marzo, uscendo da Terracina si fece precedere dal SS. Sacramento sino al confine. Qui il cardinale Abbattitiano, Vice Re di Napoli, accompagnato dal Vescovo di Fondi Antonio Carrara da Sora, lo ricevette nella sua carrozza sino a Fondi, dove la notte riposò nel convento come religioso di San Domenico.
Vi si fermò ancora al ritorno, come pure nel primo di aprile del 1729, quando dovette transitare nuovamente per Fondi nel recarsi una seconda volta a Benevento.
Nel convento si osservano ancora tre stanze abitate da San Tommaso d’Aquino, una dove dettava lezioni, un’altra dove egli dormiva e in cui si celebrava anche la messa, e la terza che era l’oratorio dove riposò il suo corpo dopo la morte del religioso. Nel giardino del convento esisteva fino al 1835 un albero di aranci con le radici in su, che la tradizione vuole piantato da San Tommaso e che offriva molti frutti. Poi si disseccò e il tronco fu dalla pietà dei fedeli conservato sotto l’altare, dove era il corpo del santo. L’illustre Prof. Orazio Comes (1848-1917), Direttore dell’Istituto Superiore Agrario di Portici, in una sua breve dimora in questa Città studiò minutamente quel resto del tronco e dopo serie riflessioni avvalorò la tesi dell’arbusto piantato con le radici in su, adducendo spiegazioni scientifiche. Nel medesimo giardino esiste tuttora il piccolo pozzo dove il Santo Dottore attingeva l’acqua, e che si vuole sia stato costruito per sua disposizione. Il 7 Marzo del 1274 San Tommaso morì a Fossanova. Il corpo dopo varie peripezie, per ordine di Urbano V, nel 1367 fu trasportato a Tolosa di Francia, nella chiesa dei Padri Domenicani, e ciò per porre fine alle gravi contese tra i monaci di Fossanova e i frati Domenicani di Fondi.
Il complesso conventuale è oggetto da alcuni anni di un significativo intervento di ristrutturazione, che ha tra l’altro consentito di scoprire una chiesa al suo interno - Santa Maria Antiqua, dal 2007 dedicata a San Tommaso e riaperta al culto dopo quasi otto secoli - che conserva al suo interno alcuni affreschi medievali. A seguito del completo recupero la struttura ospiterà sale multimediali, spazi museali e culturali e attività didattiche.
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Storia, arte e natura a Fondi, Segmento 2, Codice MSS6745-0302AB
Si inizia dal Museo civico del castello, dove è possibile ripercorrere la storia della città sin dalle sue antichissime origini. Si ammireranno poi il Castello, simbolo di Fondi, e l'attiguo Palazzo comitale, residenza dei Caetani prima e dei Colonna Gonzaga poi. Si prosegue con il Duomo, ex Cattedrale, intitolato a San Pietro. Altro segmento è dedicato alla Chiesa di Santa Maria Assunta, gioiello rinascimentale, recentemente elevata a santuario. Nel segmento successivo è illustrato il complesso di San Domenico, con la chiesa e il chiostro rinascimentali e la chiesetta medievale di San Tommaso. Altro segmento è dedicato al complesso di San Francesco e all'antico quartiere ebraico chiamato Giudea, si conclude la parte dedicata alla storia e ai monumenti fondani. Per gli ultimi segmenti, dedicati alle bellezze naturalistiche, ci si è avvalsi della preziosa collaborazione dei Parchi naturali dei Monti Aurunci e dei Monti Ausoni. Parte artistica del modulo è stato curato dalla dott.ssa Paola De Luca
Il progetto “Officina dei giovani” prevede la collaborazione e la messa in rete degli istituti scolastici di Fondi: al termine dell’intervento sarà possibile per i soggetti partecipanti facilitare l’opportunità che lo studio delle discipline venga integrato con progetti che ne facilitino l’apprendimento, tramite l’utilizzo di tecnologie informatiche.
Natale e capodanno 2010/2011 nel centro storico di Fondi
Passeggiata video dalla nuova piazza Municipio a Piazza Santa Maria di Fondi
Chiesa gotica di San Francesco del Prato torna alla luce dopo 2 secoli di abbandono
Il Tg post di Pierluigi Vito porta a Parma per raccontare il restauro di un monumento straordinario tornato alla luce dopo oltre due secoli di abbandono: la chiesa gotica di San Francesco del Prato.
Ponzano di Fermo, La Pieve farfense di santa Maria Mater Dei (san Marco) (manortiz)
CHIESA DI SAN MARCO (sec.XII).
La presenza della chiesa di San Marco, distante 500 m. dall'abitato di Ponzano di Fermo, ci porta all'epoca tardo-imperiale (300 d.C. circa).
La chiesa di San Marco, corrispondente all'antica Pieve di Santa Maria Matris Domini è stata costruita all'incrocio del terzo decumano sinistro (a sud di Fermo) col dodicesimo cardine anteriore (ad ovest di Fermo) sulla attuale strada Provinciale Ponzanese.
L'attuale tracciato della strada Provinciale Ponzanese che si sviluppa in direzione est-ovest dal fiume Ete Vivo a Monte Giberto, seguirebbe la linea del terzo decumano sinistro e meridionale della centuriazione augustea. L'incrocio del suddetto decumano col dodicesimo cardine occidentale avveniva nella zona valliva, tra il colle di Ponzano e il poggiolo di San Marco. Lungo il cosiddetto cardine si snodavano altre strade: il braccio destro scendeva verso l'Ete Vivo ed il braccio sinistro verso il Rio ed il colle di Torchiaro.
Il lotto circoscritto entro questi termini costituì nell'VIII° sec. un'assegnazione all'Abazia di Farfa menzionata Curtis Santa Mariae Matris Domini. La curtis nell'economia agraria dell'alto medioevo era un insediamento rurale, cioè il complesso dei fondi del Feudatario o dei monaci e dei fondi annessi coltivati da servi o da liberi che nel loro insieme costituivano una unità giuridica ed economica.
Prendeva nome dal toponimo della contrada del fondo principale o della chiesa ivi eretta, come appunto si riscontra nella Curtis Santa Mariae Matris Domini di cui restano salde testimonianze nella monumentale chiesa di San Marco.
(...)
L'antica e monumentale chiesa di S. Maria Mater Domini, oggi detta di San Marco, è sita, come detto, a 500 m. da Ponzano, su di un poggiolo, tra il colle dominato dal paese e l'altro colle sul quale in epoca medioevale erano arroccate le case del castrum Santa Mariae Mater Domini. Ben isolata, domina la visuale per lungo raggio all'intorno con l'imponenza della torre che la fa rassomigliare ad una fantastica locomotiva. L'asse longitudinale della chiesa è rivolta ad oriente secondo l'antico canone delle chiese romaniche. Il corpo centrale della facciata è dominato dal Portale ornato con mattoni tortili (sec. XII°) e dalla porta destra meno ornata.
per leggere tutto l'articolo del del Dott. Ferruccio Scoccia vedi
Video chiesa di San Martino a Fondi (LT)
La chiesa di San Martino si trova in via Vetruvio Vacca, nel centro storico di Fondi (Provincia di Latina).
La chiesa risale probabilmente al XIII secolo, ma non si hanno informazioni sulla sua edificazione.
Gli scavi archeologici
Durante recenti restauri della chiesa, sono stati condotti ad opera della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio scavi preventivi che hanno consentito di individuare i resti di un peristilio di una domus romana con pavimentazioni marmoree e musive risalenti al I e II secolo d.C.
Al III secolo d.C. si data la risistemazione dell'ambiente con l'inserimento di una vasca di fontana al centro dell'ambiente. Contestualmente venne realizzato anche un sistema idraulico per l'immissione e il deflusso delle acque.
La domus conservò la sua funzione fino al V-VI secolo d.C., quando la vasca di fontana venne obliterata e vennero impiantate nel vano strutture successive, non è escluso relative ad un edificio di culto cristiano.
Opere trovate negli scavi archeologici:
un capitello corinzio,
un'antefissa a forma di Gorgone,
una statua muliebre in marmo lunese,
una colonnina di marmo con vaso sovrastante per fare uscire l'acqua da una fontana,
un frammento di un'iscrizione,
resti di un gioco da tavolo romano a pedine bianche e nere lenticolari.
Da vedere un prestigioso mosaico di Marko Ivan Rupnik.
SAN MARTINO DIVIDE IL MANTELLO CON UN POVERO
La leggenda narra che San Martino, una notte, mentre ispezionava i posti di guardia, incontrò un misterioso mendicante, il quale non avendo che pochi stracci addosso, era preda del freddo intenso. Così, il nobile Martino si dispiacque per quel poveraccio e gli offrì metà del suo caldo mantello militare, tagliandolo con la spada. Martino, militare romano non cristiano, andò a riposarsi e quella notte sognò Gesù che, vestito del suo mantello, raccontava agli angeli del soldato Martino che lo aveva riparato col suo mantello. Se questo sogno lo aveva profondamente impressionato, si può immaginare cosa provò San Martino quando trovò, al risveglio, il suo mantello completamente integro.
San Martino, dopo la mistica esperienza, si convertì, fu battezzato e dopo vent'anni di carriera militare, divenne Vescovo di Tours, dove acclamato dai suoi cittadini, proseguì umilmente fino alla morte la sua opera pastorale. Il suo mantello miracoloso divenne reliquia e fu conservata dai Re Merovingi.
L'Alberghiero di Villa Santa Maria senza fondi
L'Istituto alberghiero di Villa Santa Maria, un fiore all'occhiello per l'Abruzzo ma anche una scuola senza fondi: qui infatti mancano anche i soldi per comprare le cipolle! Parla il preside
Piazza De Gasperi a Fondi, inaugurazione del nuovo anfiteatro.