Bussana di Sanremo, Ognissanti 2017, immagini della Riviera da Hotel Lucciola.
Immagini della Spiaggia di Arma di Taggia e di Bussana di Sanremo, con inquadrature su Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Marina degli Aregai negiorno del 1 novembre 2017. Proposte da Albergo istorante Lucciola di Santo Stefano al Mare tel. 0184484236
e per le offerte invernali:
Solennità di Tutti i Santi - Santa Messa vespertina - 01.11.19
Diretta dalla Basilica Santuario di San Michele Arcangelo in Monte Sant'Angelo (FG) - Italy
SANREMO : I DUE PAPA SANTI
La recente canonizzazione dei due Papi continua a destare grande
emozione nei cristiani, forse perché è un sentimento che viene dal
cuore: queste la parole di Don Giacomo Simonetti della Parrocchia
di Santa Maria degli Angeli di Sanremo
IL SANTO E I MACCHERONI di Giovanni Sole e Gianfranco Donadio
IL SANTO E I MACCHERONI (2018)
di Giovanni Sole e Gianfranco Donadio
Saracena è avvolta da un lento pallore e da un sonno profondo. Lontano i campi brulli, gli orti spogli e gli alberi scheletrici sono immobili, muti e desolati. Nel pomeriggio i fuochi rischiarano il buio e, scintillando, creano un’atmosfera calda e vivace. I paesani attraversano le vie suonando, cantando e invocando il nome del Protettore. Durante la notte si mangia e si fa festa: evviva san Leone con un piatto di maccheroni! Non è più tempo di privazioni e sacrifici: presto la terra si sveglierà e le spighe di grano cresceranno.
Don Orione e Silone a San Remo. di Enzo Coletta
Vedete questo servizio! Lo realizzai a Sanremo proponendo il gemellaggio con Avezzano. Don Orione e Silone sarebbero stati il collante per questa fusione. Nonostante i due Sindaci di allora fossero d'accordo, la proposta cadde nel vuoto.Ma vedete il video capirete di piu'!
Crozza nel Paese delle Meraviglie - Crozza-Montezemolo e la Cappellata di Italia Futura
Crozza nei panni di Montezemolo rilancia il Made in Italo e parlando di politica dice 'cos'era Italia Futura? Treno, macchina o divano? Ah ...politica io la chiamo come dice Giulia Sofia...Cappellata! Mi ha preso per la giacca, mi ha guardato dritto dritto negli occhi e mi ha detto: Luca, sii sincero, ma tu vuoi fare politica o forse preferisci una bella pista nera all'Abetone? e Giulia Sofia quando vuole sa essere molto convincente. ' Guarda tutti i video sul sito ufficiale
“Caro papa Francesco, il cancro mi ha guarito nell’anima”
...A Roma Carlotta incontra nella chiesa di san Giacomo al Corso, il parroco don Giuseppe Trappolini, a cui racconta la sua storia, la lotta con il melanoma e la gioia provata ascoltando le parole di papa Francesco. Don Trappolini decide di raccontare al pontefice in una lettera la storia di Carlotta e Bergoglio, con la spontaneità che lo contraddistingue, gli telefona in parrocchia per ringraziarlo e per assicurare a Carlotta la sua preghiera. Anche Carlotta scrive al papa, per comunicargli la sua fiducia nella vita e nell’incontro con Dio: “So che il cancro mi ha guarita nell’anima, sciogliendo tutti i miei grovigli interiori e regalandomi la Fede, la Fiducia, l’Abbandono e una Serenità immensi proprio nel momento di maggior gravità della mia malattia”.
Si può diventare santi in pochi mesi? La santità degli altari, il riconoscimento ufficiale della Chiesa – come per san Domenico Savio, santa Clelia Barbieri o il beato PierGiorgio Frassati, tutti santi giovani -, lo sa solo Dio se e quando avverrà, afferma don Trappolini. Tuttavia, aggiunge, “la santità di Carlotta come persona che abbia potuto incontrare Dio in questa vita e nell’altra vita per me è una certezza. Ho la certezza che abbia santificato gli ultimi mesi della sua vita nel modo più canonico che conosciamo: una vita profonda di fede, di preghiera, di sofferenza. Questa sua vita lei l’ha unita a Cristo crocifisso. Questa è santità. Io penso proprio che la santità è l’incontro con il Signore. I tempi sono soltanto nostri”.
Carlotta Nobile è morta il 16 luglio 2013 a 24 anni. Il desiderato incontro con papa Francesco, che le aveva dato la sua disponibilità, non si è potuto realizzare. E Carlotta non ha potuto nemmeno partecipare ai tre concerti organizzati con l’Associazione Donatori di Musica, con musicisti che suonano nei reparti oncologici degli ospedali per coadiuvare le terapie mediche. Dopo la sua morte le sono stati dedicati concerti, mostre d’arte, manifestazioni e assegnati riconoscimenti alla memoria. Nel 2015 è nata l’”Associazione Centro Studi Carlotta Nobile” con l’obiettivo di promuovere attività e di iniziative “legate alle sue ricerche culturali, alle sue passioni ed al suo amore – immenso – per la vita.
1989, Gorbaciov in Vaticano
L'ultimo segretario del partito comunista sovietico e presidente dell'Urss Michail Gorbaciov in visita a papa Giovanni Paolo II, venerdì 1 dicembre 1989. Servizio di Fabrizio Del Noce.
«Sono gli ultimi momenti prima dello storico incontro fra il capo della Chiesa cattolica e il capo del Cremlino. Anche il fermo e impassibile Gorbaciov tradisce emozione. Lo dicono i suoi sguardi, il tremito nervoso delle mani. Il papa gli va incontro, vede la postazione del Tg e ci viene a salutare. Un episodio assolutamente inedito e fuori protocollo prima di andare incontro all'ospite.
Ed ecco la prima stretta di mano, le prime frasi di circostanza e poi, dopo le foto di rito, Giovanni Paolo II e Gorbaciov si avviano verso la biblioteca privata del pontefice. Dapprima seduti da soli al tavolo di lavoro senza nemmeno l'ausilio degli interpreti, per cinque minuti, una richiesta precisa di Gorbaciov, e poi ancora a colloquio privato per quasi un'ora e mezza, molto più a lungo delle previsioni. Le immagini li mostrano distesi, sorridenti quando le telecamere possono inquadrarli di nuovo. È entrata anche Raissa, vestita di rosso, una rottura con gli schemi non scritti ma osservati da tutti che prevedono abito e velo nero. In questa atmosfera di grande emozione Gorbaciov spiega alla moglie con ampi gesti il senso del suo incontro con il papa.
Ma veniamo ai contenuti, ai due discorsi ufficiali. Ha parlato per primo il papa alternando il russo all'italiano. Ha ricordato le sofferenze patite dai credenti sotto il comunismo, ma ha immediatamente smorzato questo accento critico parlando delle speranze che nascono dalle recenti aperture. Per la chiesa la libertà di coscienza è parte prioritaria del rispetto dei diritti umani e l'uomo è la via della chiesa. Non c'è pace se l'uomo e il diritto sono disprezzati, come insegna la tragedia della seconda guerra mondiale. Ma oggi, sono sempre le parole del papa, è indispensabile costituire un nuovo rapporto tra morale e politica, e cioè riaffermare la priorità delle scelte morali come base delle scelte politiche. Il rispetto di Dio e il rispetto dell'uomo costituiscono il principio assoluto che permetterà agli stati e ai blocchi politici di andare oltre i loro antagonismi, di superare le due piaghe del dopoguerra: l'imperialismo e l'egemonismo.
È stato un avvenimento veramente straordinario, sono state le prime parole di Gorbaciov. Il rispetto delle identità nazionali, spirituali e culturali dei popoli sono il contesto indispensabile per una nuova era di pace. Ed è stato proprio il leader del Cremlino ad annunciare i primi risultati concreti del colloquio: la ripresa delle relazioni ufficiali con la Santa Sede -- in pratica la ripresa dei rapporti diplomatici -- e soprattutto l'annuncio che il papa andrà in Unione Sovietica. Questo lo ha detto parlando a braccio al termine del discorso ufficiale.
E poi lo scambio dei doni e il commiato. C'era in tutti molta emozione e anche una visibile soddisfazione quando il corteo ha lasciato la biblioteca papale e Giovanni Paolo II ha accompagnato Gorbaciov fino alla scala d'onore.
Il disgelo è ora nei fatti e non soltanto nelle parole. La Santa Sede aveva detto che sarebbe stato un incontro di contenuti e non di pubbliche relazioni. Lo è stato. Quando il capo del Cremlino propone alla Chiesa una collaborazione che si fonda su temi morali, questo vuol dire che il comunismo dell'ateismo programmatico appartiene oramai al passato.»
Basilica di Sant'Antonino, vi porto nel luogo più intimo in essa, Il Soccorpo, ovvero la Cripta...
La Cripta del Santo, ma tutti di devoti sorrentini la conoscono come Il Soccorpo, luogo dalla intima misticità, dove tutti i figli del nostro patrono riescono a mettersi in diretto contatto con lui.
Quando un devoto giunge al soccorpo, dopo aver attraversato una delle navate che conducono ad esso, la prima cosa che fa è appoggiare la testa ad una delle colonne e poi baciarla.
La colonna è simbolo della salda fede di Antonino, anzi, per i sorrentini è lui stesso.
Un po di note storiche in più sulla Cripta.
La parte più visitata della Basilica, ove maggiormente si concentrano i devoti del Santo Patrono Antonino, è l'lpogeo o Cripta, comunemente detta del soccorpo ed occupante tutta lo parte ad est dell' edificio sacro, a livello inferiore di quello con ingresso diretto dalla omonima piazza ed avente accesso da due scale in marmo in prosieguo delle due navate laterali. L'intera area è sostenuta da otto colonne di marmo pregiato recuperate dagli antichi templi pagani della zona, sulle quali si sviluppano gli archi di sostegno: quattro più piccoli all'interno della balaustra, che circoscrive lo zona dell'altare, e quattro piùgrandi all'esterno.
Si possono ammirare sei tele del pittore sorrentino Carlo Amalfi (1707-1787) raffiguranti, ancora, i santi compatroni di Sorrento: i quattro vescovi San Renato, San Valerio, Sant'Attanasio e San Bacolo e gli altri Santi Gennaro di Napoli e Nicola di Bari. Le altre pareti del soccorpo sono arricchite dagli ex voto, che sono lo testimonianza della fede nel Santo e delle grazie ricevute, e da una cospicua serie di quadri riproducenti prodigiosi salvataggi marinari.
Al centro della cripta si erge l'altare, sul quale è posta una statua del Santo, alle cui spalle c'è la lampada perenne ad olio con lo lamina d'argento che i visitatori palpeggiano, recitando la preghiera ivi riportata a ricordo del famoso miracolo di Sant'Antonino di guarigione del Vescovo sorrentino.
Si narra che all'epoca della vita di Sant'Antonino il vescovo di Sorrento (probabilmente Amando), cavalcando una mulo, presso lo porta della città fu sbalzato di sella e, cadendo, si fratturò una gamba. Con altri lo visitò il Santo Abate Antonino, che lo rassicurò di una invocazione alla Madonna. Infatti, durante lo notte, il Vescovo sognò il Santo che, prendendo dell'olio da un'ampollina che aveva in mano lo Beata vergine, gli unse la gamba fratturata. Al mattino il prelato si trovò guarito. Da qui è nata lo devozione di ungersi le mani alle spalle dell'altare del Santo e di segnarsi con fede.
Negli estremi angoli laterali (alle spalle dell' altare del Santo) esistono due altarini: quello di sinistra presenta il quadro di maggior valore artistico di tutta lo basilica, un affresco della Madonna delle Grazie del secolo XIV, proveniente dalle mura della città e quindi ritenuta lo testimonianza sorrentina più antica alla Madre di Dio; quello a destra con il famoso Crocifisso, in legno ricoperto da una guaina in argento, che è portato in processione o in occasione di eventi eccezionali o per penitenza in gravi calamità pubbliche.
La prima solenne processione di penitenza è registrata dal 17 febbraio 1703, in occasione dei continui terremoti che si verificavano in Napoli e nel Golfo. Quattro anni dopo (12 febbraio 1707) analoga processione si svolse per lo riparazione all'interdetto cui da anni era sottoposta lo città e che fu tolto il 25 maggio successivo, così come nel maggio del 171 °, non essendosi verificato il miracolo di San Gennaro a Napoli, per evitare, come si prevedeva in simili occasioni, imminenti disawenture nuovamente si portò in processione il miracoloso Crocifisso. Molte altre ancora sono state le occasioni di una tale processione, di cui le ultime, in memoria, sono quelle in occasione della eruzione del Vesuvio del 1984 e dell'anno della Conversione indetto da Giovanni Paolo Il: in tale occasione dietro al Crocifisso recato dall'Arcivescovo Mons. Zama sfilarono i quattro Sindaci delle Città da Sorrento a Meta.
Le due balaustre di marmo lungo le scalinate di accesso alla cripta sono state scolpite nel 1753, mentre gli affreschi del pittore Pietro Anton Squilles (del 16991 sono stati coperti di stucchi nel 1778.
Questa parte della basilica è ricca delle testimonianze dei miracoli del Santo (un'altra piccola parte è nel locale d'ingresso alla sagrestia). Vi è tutta un'esposizione di quadri degli interventi miracolosi per lo salvezza di naviganti, di cui Sant'Antonino è stato sempre ritenuto efficace patrono, mentre una serie di bacheche racchiudono gli ex voto in argento di prodigi soddisfacenti le invocazioni dei fedeli per guarigioni nel corpo.
Federico Salvatore - Incidente in Paradiso
---A presto il testo---
Per i vicoli di Bussana Vecchia nel comune di Sanremo (IM) - EXTN-058_113
Bussana Vecchia è una frazione del Comune di Sanremo. Abbandonata nel 1887 causa di un violento terremoto che distrusse il paese e portò gli abitanti a spostarsi più a valle verso il mare fondando un nuovo centro abitato: Bussana Nuova. Alla fine degli anni cinquanta venne occupata da artisti italiani e stranieri che attratti dal dalla posizione e dal pittoresco aspetto di borgo medievale liberarono dalle macerie e ristrutturarono a loro spese gli edifici ancora recuperabili installandovi degli atelier artigiani di arti figurative e piccoli locali di accoglienza e ristoro. Ormai Bussana Vecchia è universalmente riconosciuta come un pittoresco villaggio abitato da soli artisti.
Coordinate Geografiche in gradi decimali
43.837938°
07.829405°
h = 216 m./s.l.m.
Lory Del Santo racconta la sua difficile infanzia - Vieni da me 22/01/2019
Lory Del Santo, ospite a Vieni da me, ricorda i momenti più intensi della sua infanzia, parla del difficile rapporto con sua madre e ci confida una brutta esperienza vissuta quando era bambina.
TUTTI I VIDEO E LE PUNTATE
I Piani Altri - Santi In Paradiso
La sorprendente canzone d'esordio dei Piani Altri.
In dettaglio i Piani Altri sono:
- Fabio Bortone: batterista a tempo pieno
- Gaetano De Feo: chitarrista rubato alla chiesa.
- Andrea Castorrini: bassista troppo elegante perché entri in chiesa.
- Alessio Coccaro: chitarrista che da poco ha scoperto di saper cantare
Don Roberto Fiscer - Una vita in preghiera
E dici il Rosario, fai meditazione
San Giovanni Rotondo, fai la Comunione
Credi nella famiglia, tradizionale
i salmi tutte le sere, la confessione
Perché lo fai?
E fai il catechista poi fai il barelliere
se sbagli ti penti e accendi candele
E vai a Medjugorie e hai il cuore puro
E fai il figliol prodigo, la Maddalena
Perché lo fai?
Perché se no son guai!
Una vita in preghiera
è la gioia piu vera
con il Regno che avanza
e tutta la Chiesa che suona e che canta
per un mondo diverso
e che vinco se perdo
e Gesù che ci rende migliori
la gente che dice e che pensa “sei fuori”
E sei liturgista.... e sei consacrato
a tutti una mano, e parli alla radio
del cielo stellato ringrazi l'autore
fai l'esploratore e la rout con le tende
Perché lo fai?
E fai la colletta al supermeracto
fai l'educatore, il notino, il cantore
e porti la croce, bivacco sul prato
fai il campo a Riccione , sotto un sole africano
Perché lo fai?
Perché se no son guai!
Una vita in preghiera
è la gioia piu vera
con il Regno che avanza
e tutta la Chiesa che suona e che canta
per un mondo diverso
e che vinco se perdo
e Gesù che ci rende migliori
la gente che dice e che pensa “sei fuori”
Vivere per aiutare
e pregare per vivere
è dai Santi che puoi imparare
Parlare poco per più ascoltare
credere e aprire il mare
Fare pace per prepare
una Casa dove abitare
Una vita in preghiera
è la gioia piu vera
con il Regno che avanza
e tutta la Chiesa che suona e che canta
per un mondo diverso
e che vinco se perdo
e Gesù che ci rende migliori
la gente che dice e che pensa “sei fuori!
INCREDIBILE GAFFE IN DIRETTA + BESTEMMIA | Giro d'italia | Tappa 18
Alcune divertenti gaffe e momenti divertenti del giro d'italia. Tappa n' 18
Festival della Melodia Tour 2016 Caprara d'Abruzzo (Pe)
Cantare e vincere una gara sotto la pioggia non è da tutti i giorni. E’ successo l’altra sera a Caprara d’Abruzzo in Piazza della Chiesa dove Andrea Galtieri di Cerratina con il brano di Domenico Modugno “Nel blu dipinto di blu” e Gianni Scognamiglio di Napoli con “Dicitencella vuje” nella versione di Sal Da Vinci hanno vinto a pari merito il Festival della Melodia promosso dall’Amministrazione Comunale e dal comitato festa patronale dei santi Cosma e Damiano. A premiare i vincitori con il lasciapassare per le finali nazionali del concorso previste nel prossimo mese di febbraio a Sanremo sono intervenuti sotto l’acqua il sindaco Luciano Di Lorito e l’Assessore Francesca Sborgia che si sono complimentati pubblicamente per la bravura ed il coraggio di giovani e talentuosi cantanti che meriterebbero la ribalta nazionale. Per la cronaca sul podio sono arrivati Valeria Cusopoli di Napoli e Domenico D’Alessandro di Ortona mentre il Premio della Giuria “Pierangelo Bertoli” ha visto sorridere la coppia formata da Samanta Cooper e Maurizio Tocco e quello della critica “Ivan Graziani” con Shasa Cappellari. E’ stata una gara di qualità con ospiti di rilievo come la violinista ceca Lady Caterina, la vincitrice nazionale del Festival della Melodia Elena Polidoro ed il tenore Paolo Zinno che sono riusciti, malgrado l’inclemenza del tempo, a regalare emozioni al pubblico presente che ha assistito numeroso all’evento sotto gli ombrelli. In giuria sono state presenti, tra gli altri, le Miss Adriatico Giulia Magrini e Danila Crocetta. “Peccato per il tempo-ha riferito il Presidente del Comitato Festa Dante Fagnani- lo spettacolo è stato davvero molto piacevole con dei giovani cantanti che faranno sicuramente carriera”.
Tutto sulla manifestazione:
festivaldellamelodia.net
Produzione: Promozione Spettacoli srl
Siamo Noi Puntata del 30 ottobre 2017
I - Tutorial
La cucina che “fa bene”: le ricette dello chef Borraccino
Protagonista della cucina solidale di Siamo Noi oggi è il vino rosso prodotto dall’azienda agricola San Felice, in provincia di Siena, grazie alla vendemmia effettuata da persone con disabilità cognitive. E a farci scoprire come cucinare con il vino è Fabrizio Borraccino, Executive Chef di Borgo San Felice, Relais & Châteaux nel Chianti Classico senese. Le ricette: Peposo di manzo da accompagnare con Cavolo rosso cappuccio stufato con rigatino e vino rosso.
II - L’intervista
“La gioia di diventare madre e il dolore di rimanere vedova”
La vita di Arianna Prevedello, blogger e autrice del libro “La grazia di rialzarsi”, un racconto dal tono intimo e diaristico e, soprattutto, un regalo a chi ha deciso di rinascere dalle sofferenze. Il libro è stato scritto dopo la morte del marito di Arianna, Mauro, il cui sottotitolo è proprio quindici parole per rinascere dal dolore. Quindici sono anche i capitoli, in cui Arianna racconta ricordi, gesti, emozioni seguiti alla morte del marito, che si concludono con l’approfondimento di un film che ha per tema la perdita, la morte, ma anche il coraggio, la ripartenza, la “rinascita” di chi è sopravvissuto.
III - Spiritualità e fede
Padre Noviello ci racconta la vita dei Santi della settimana
Nello spazio di Spiritualità e fede, dedicato alla vita dei Santi celebrati dalla Chiesa, ci accompagnare Padre Massimo Noviello, Superiore del Convento dei Padri Cappuccini di Napoli, per ricordarci i canonizzati festeggiati in questa settimana. I santi, giorno per giorno: lunedì 30 ottobre Santi Zenobio/a; martedì 31 ottobre Santa Maria dell’Immacolata Concezione; mercoledì 1 novembre Ognissanti; giovedì 2 novembre San Vittorino; venerdì 3 novembre Santa Silvia; sabato 4 novembre San Carlo Borromeo e domenica 5 novembre San Guido Maria Conforti.
IV - Attualità
Dimenticati e rassegnati, storie dalle periferie d’Italia
Siamo noi racconta i disagi di chi normalmente è dimenticato: di chi – ad esempio - vive in case popolari senza manutenzione, non può contare su acqua potabile o è costretto a vivere con la colonna della condotta fognaria aperta. Parliamo dei dimenticati delle periferie italiane, insieme a Don Claudio Santoro, Vicario della parrocchia di San Barnaba a Roma, Cesare Moreno, presidente dell’Associazione Maestri di strada Cesare Fermi, dell’organizzazione non governativa Intersos, e Gabriele Rabaiotti, assessore ai Lavori pubblici e alla casa del comune di Milano, collegato dai nostri studi del capoluogo lombardo.
Campanile di San Giovanni - Imperia
Campanile di San Giovanni - Imperia - La Collegiata di San Giovanni edificata tra il 1739 e il 1759 dall'Architetto locale Gaetano Amoretti, con il suo stile tardo barocco genovese, è parte integrante del centro storico di Oneglia. L'alta torre campanaria è radicata nel paesaggio della città marinara, e come un buon padre vigila dall'alto sulla vita cittadina, sul suo mare, sul suo cielo. Protagonista nei grandi eventi religiosi, diffonde il suono delle sue campane in tutta la città e da tutta la città è amato.
A TU PER TU DON PIETRUCCI
Corteo storico di Taggia 2019, la sfilata