Aversa (CE) - Visita alla chiesa del monastero di San Biagio (09.05.17)
- Aversa (Caserta) - Visitare la chiesa ed il monastero di San Biagio dovrebbe essere d'obbligo per chi desidera conoscere l'arte e la storia di Aversa ma la presenza di 23 monache di clausura riduce, fino ad impedire, di fatto la possibilità di ammirare una struttura che si mantiene ancora come era nell'XI secolo.
Approfittando dell'occasione offerta dal programma del Millennio di poter usufruire di una visita guidata del complesso abbiamo colto al volo l'occasione. Ve ne proponiamo le immagini, a partire dalla chiesa.
Da segnalare che, almeno nella mattinata di sabato, i visitatori sono stati appena due, sottoscritto compreso. (09.05.17)
Aversa (CE) - Il chiostro e l'orto del Monastero di San Biagio (16.05.17)
- Aversa (Caserta) - L'occasione era ghiotta per gli amanti della storia di Aversa e delle bellezze artistiche che conserva. E l'abbiamo colta. Ci riferiamo alla possibilità offerta dalle visite guidate, proposte dal programma della festa per il compleanno numero 995 di Aversa, di visitare un luogo praticamente poco o addirittura inaccessibile qual è il monastero di San Biagio dove vivono le ultime 23 suore di clausura presenti nella città.
Naturalmente non è stato possibile accedere ai locali che occupano le suore ma comunque vedere il chiostro e l'orto che si celano tra le mura del complesso.
A raccontare la storia del chiostro sono stati gli studenti del liceo ‘Fermi’ ai quali va un plauso per la preparazione sul tema. A mostrarci l'orto è stata una consorella che ci ha permesso di accedere. A lei e alla badessa che lo ha permesso va il nostro ringraziamento che estendiamo alla badessa. (16.05.17)
Aversa (CE) - Il vescovo Spinillo commenta il triduo pasquale al monastero di San Biagio (11.04.17)
- Aversa (Caserta) – Il vescovo Angelo Spinillo commenta la liturgia del triduo pasquale nell’antichissimo Monastero Benedettino di Aversa intitolato a San Biagio.
Il triduo pasquale, che ci permette di fare memoria della passione, morte e resurrezione di Gesù, si snoda in tre celebrazioni, ma è la narrazione dell’unico sacrificio del Figlio di Dio che comincia nel cenacolo e termina nel sepolcro, trovato vuoto dalle donne in mattino di Pasqua.
“Questi giorni santi sono il centro di tutta quanta la nostra vita cristiana – ci dice il vescovo di Aversa – Ci apprestiamo a vivere i giorni del triduo pasquale nella contemplazione del mistero della passione del Signore, la testimonianza più grande dell’amore di Dio per l’umanità. Il dono più grande che Egli ci ha fatto è qualcosa che non si può spiegare: semplicemente, Dio si è piegato per sollevare l’umanità all’altezza del suo volto, così come un genitore solleva un bambino all’altezza del suo sguardo per poter comunicare con lui”. (11.04.17)
Best Attractions and Places to See in Aversa, Italy
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BAR ROYAL PUNTO SNAI trentola
Villa San Biagio - Il monastero - La storia
Villa San Biagio famiglia Gualtiero a Mason Vicentino la sua storia e le origini di un luogo incantato dove vivere momenti incantantati.
Chiesa di San Francesco - pt.2
Aversa (CE) - Nella Maddalena riappare il chiostro di San Bernardino (12.05.17)
- Aversa (Caserta) - Era praticamente scomparso sotto la vegetazione spontanea cresciuta negli ultimi cinque anni. Parliamo del chiostro di San Bernardino contiguo alla chiesa della Maddalena, interna all'ex complesso manicomiale di via Linguiti di proprietà dell'Asl Caserta 2 passato oggi dell'Asl Caserta, l'unica istituzione che ha la possibilità d'intervenire per recuperare l'intero complesso, essendone proprietaria, fatta eccezione per il padiglione Leonardo Bianchi acquistato dal comune di Aversa, all'epoca del sindaco Ciaramella, per essere trasformato in casa delle associazioni. Un progetto finito nel nulla, insieme ai denari pubblici spesi.
Con l'arrivo di Mario de Biasio alla guida dell'Asl Caserta è partita una attività di recupero della Maddalena, iniziata con la bonifica del chiostro di San Bernardino: da qui la scoperta del pozzo esistente all'interno. Un pozzo che ignoti hanno cercato di portare via a poco più di ventiquattro ore dalla scoperta.
Intanto, abbiamo fatto un giro sul posto in compagnia del dottor Nicola Cunto, pschiatra, direttore del centro studi LE reali case de' matti: guarda il video in alto. (12.05.17)
Aversa (CE) - Virgilio: Riutilizzare il plesso San Biagio come archivio comunale (01.10.13)
- Aversa (Caserta). Scuola abbandonata, l'assessore alla pubblica istruzione Nicla Virgilio: Riutilizzare il plesso San Biagio come archivio comunale (01.10.13)
Openbi- Biblioteche Interattive nel Monastero delle Benedettine di Lecce
Questa mattina le suore di clausura, custodi di un patrimonio librario inestimabile, ci hanno aperto le porte del loro Monastero nel centro storico leccese. Nelle sale antistanti la Biblioteca delle Benedettine, gli esperti di biblioteconomia ed archivistica dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ente di ricerca del progetto Openbi-Biblioteche Interattive, scansionavano con uno scanner planetario alcuni degli antichi e rari documenti conservati nel Monastero al fine di catalogarli e digitalizzarli perchè possano essere fruibili in rete. Da una Bibbia del '500 alla Platea del Monastero risalente al 1691.Testi unici, rarissimi che rischiano di andare perduti se non disvelati dalle biblioteche private.
Aversa (CE) - Rifiuti, sos da Via Abenavolo (05.08.12)
- Aversa (Caserta) - Via Abenavolo una discarica nascosta. A segnalarla sono i residenti che denunciano la presenza dei rifiuti abbandonati per l'intera lunghezza del tratto di arteria che congiunge piazza del Carmine con via San Biagio. Una montagna di rifiuti caratterizzata dalla presenza di scarti di lavorazione calzaturiera, contenitori per materiali infiammabili, legna, mobili dismessi, residui di potatura, materassi, materiale di risulta e tanto altro che viene depositato liberamente in quella parte dell'arteria che è nascosta alla vista di tutti ad eccezione dei pochi residenti che la utilizzano per raggiungere più velocemente la zona di san Biagio. E sono proprio loro a denunciare il problema nella speranza che intervenga il nucleo ecologico della polizia municipale.
di Antonio Arduino (05.08.12)
San Biagio Bronte CT 2019 TRC
Aversa (CE) - Inaugurato il Museo di San Francesco (09.12.16)
- Aversa (Caserta) - Il vescovo della diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, ha inaugurato il Museo di San Francesco. Una novità assoluta per la città e forse per l'intera provincia, voluta dal rettore, don Pasquale de Cristofaro, che ha presentato il lavoro fatto da un’equipe di giovani restauratori, guidata dall'architetto Arturo Pozzi, che ha ridato splendore agli affreschi presenti nell'ex convento, riportando alla luce la bellezza dell'affresco raffigurante San Francesco nell'atto di ricevere le stimmate, recuperato il parlatorio delle suore di clausura diventato negli anni un deposito di materiali vari.
Alla luce, inoltre, sono tornati gli affreschi scomparsi per interventi di tinteggiatura della sala che li avevano nascosti per quasi mezzo secolo, cancellandone in pratica la memoria.
Opere d'arte realizzate da allievi del maestro Vaccaro, autore del chiostro della chiesa di Santa Chiara di Napoli. (09.12.16)
Aversa - Giù le mani dal Convento delle Cappuccinelle
- AVERSA. Il caso da noi segnalato del convento delle Cappuccinelle, che sarebbero prossime allo sfratto, venerdì sera è sbarcato anche alla trasmissione Mi manda Raitre.
Una delle suore di clausura ospiti dellantica struttura ha parlato al telefono con il conduttore e, in lacrime, ha implorato di non essere trasferita insieme alle altre consorelle. Durante la mattinata di sabato, come avevamo già annunciato, un gruppo di cittadini ha tenuto un sit-in davanti allingresso del convento, dove sono stati affissi anche dei cartelloni: Siamo con voi, Giù le mani dal convento.
La gente si sente in dovere di sostenere la battaglia ingaggiata dalle monache sante, come le chiamano affettuosamente, per non lasciare il convento da dove sarebbero dovute partire già sabato 15 maggio per raggiungere i conventi di Camerino, Rosano Calabro, Montone, Orvieto.
Per gli aversani le cappuccine sono unistituzione, fanno parte del dna e pur nascoste alla vista dalla doppia grata del parlatorio hanno dato conforto spirituale a tanti che magari non erano mai andati in chiesa a confessarsi da un sacerdote. Così la gente si è portata al convento di buon ora per manifestare solidarietà e affetto. La gente, il popolo, solo il popolo. Politici e clero sono rimasti a guardare. (15.05.10)
FRATTAMAGGIORE - NA - ITALIA
Musia : Sunspots - Jeremy Blake - Dance ed elettronica da raccolta audio YouTube
Descrizione: Frattamaggiore si colloca nella zona dell'antica Campania Felix (nota anche come ager Campanus), anticamente l'area più fertile della penisola italica. Per l'esattezza è situata a est della piana dei Regi Lagni, parte della regione storico-geografica della Terra di Lavoro (nota anche come Liburia).
Il nome Fratta è di provenienza monastica benedettina ed indicava nell'Alto Medioevo un territorio di sterpaglie (in latino fracta), impervio ed incolto con macchie e dirupi, che i monaci ricevevano come donativo signorile e destinavano al lavoro dei coloni con vantaggiosi contratti agrari. L'attuale Frattamaggiore in pratica richiama nel nome l'antica Fracta di Atella che nel periodo carolingio (VIII secolo) fu terra monastica intorno all'abbazia di San Sossio. I documenti del IX-XI secolo, redatti nelle Curie di Atella, di Benevento, di Capua, di Napoli e di Aversa, riguardano infatti contratti agrari e scambi preferenziali degli abitanti del luogo con le organizzazioni monastiche benedettine di area longobarda (San Vincenzo al Volturno e Montecassino), di area napoletana (Santi Sossio e Severino e basiliani) e di area aversana (San Lorenzo e San Biagio).
I santi patroni sono San Sossio di Miseno, al quale la città eresse una chiesa risalente all'XI secolo, e Santa Giuliana di Nicomedia che era venerata a Cuma, altra città di provenienza di molti profughi frattesi. Oggi la chiesa, dedicata anche a Santa Maria degli Angeli è Basilica Pontificia e si presenta con un'architettura antica in stile romanico (cripta) e gotico (navate), con manifestazioni rinascimentali (portale e fonte battesimale) e barocche (cappelle ed altari).
Frattamaggiore ha dato i natali a numerose personalità illustri: artisti, professionisti ed insigni prelati. Nel 1997, con il ‘Placet' del Primate dell'Ordine di San Benedetto essa è stata solennemente intitolata Città Benedettina; il titolo è legato alla storia e alla custodia nella Basilica cittadina delle spoglie dei Santi Sossio e Severino traslate nel 1807 dall'abolito monastero benedettino napoletano. Nel 2008, con Decreto Dirigenziale della Regione Campania, essa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale di Città d'Arte.
Lo stemma di Frattamaggiore è composto da uno scudo gotico a fondo giallo chiaro che denota ricchezza ed ubertà della Contrada. Le tre tau o croci di S. Antonio (le tre T) di color rosso in alto ricordano l'origine greca della località e simboleggiano le tre colonie dai cui profughi ha avuto origine la città di Frattamaggiore: Miseno, Cuma e Atella. In basso sullo scudo vi è un cinghiale nero su piano oscuro a simboleggiare che tal luogo è stato coperto da pruni, sterpi e fratte e terreno incolto ed abbandonato per molto tempo. Lo scudo è contornato da quadretti di color rosso e blu, colori regali della Casa Aragonese in Napoli: onorificenza ricevuta e concessa probabilmente per mano degli Aragonesi Re di Napoli, e più propriamente dal Re Ferrante I d'Aragona nel 1492, epoca in cui fu trasportata la Vicaria a Frattamaggiore. Tutto lo scudo è sormontato da una testa con collo di cinghiale di color bronzo, e ciò probabilmente per essere stata la sua origine maggiormente longobardica, quantunque il primo sorgere fosse stato greco. In effetti i guerrieri longobardi solevano coprire le loro armi con la pelle di tali animali. Sul capo del cinghiale vi è una Regia Corona guarnita di pietre preziose, e ciò perché il Casale di Frattamaggiore sin dai tempi remoti fu sempre Regio e Demaniale, cioè appartenente alla Corona e giammai andò soggetto a giurisdizione di feudatari.
«La bandiera del Comune di Frattamaggiore è araldicamente così composta: Cornice esterna blu presidenziale, quattro triangoli di colore amaranto, un rombo centrale di colore bianco con al centro la scritta Città di Frattamaggiore ed il classico cinghiale con le tre tau. All'interno del rombo centrale quattro strisce gialle di pari dimensioni.» Da
Il primo documento in cui il territorio è definito Fracta è del 9 settembre 923. Verso la metà del XIII secolo, a circa due chilometri da Fratta, si stabilì un piccolo gruppo di atellani dispersi, dando origine ad un nuovo minuscolo borgo che fu chiamato Frattula o Fracta Piczula (l'odierna Frattaminore). Di qui la necessità di distinguere i due nuclei abitati, per cui il casale prese il nome di Fracta Major (Fratta Maggiore). Il primo documento ufficiale ad attestare questo cambio di denominazione risale al 1310: un diploma di Carlo d'Angiò figlio di Roberto, in cui si legge per la prima volta Fratta con l'aggiunta di maggiore.
Custodia Creato 2016: la Chiesa di Aversa in dialogo con la città
Mercoledì 5 ottobre, al Chiostro di San Francesco, la diocesi ha promosso un incontro con sindaci e reti di cittadinanza. Mons. Spinillo: “Prevalga l’ascolto, non contrapposizione”
In concomitanza con il “Tempo per il Creato”, la Chiesa di Aversa si pone in ascolto e in dialogo con istituzioni e reti di cittadinanza. Mercoledì 5 ottobre 2016, infatti, il Chiostro di San Francesco ad Aversa, ha ospitato l’incontro territoriale tra amministrazioni locali e cittadini promosso dall’Ufficio diocesano della Pastorale sociale e dalla Scuola di Formazione Politica della Diocesi di Aversa.
Alla presenza di Mons. Angelo Spinillo, il confronto ha provato a cogliere i segnali positivi provenienti da diverse realtà comunali. Otto sindaci del territorio, infatti, hanno dialogato con rappresentanze di cittadini, facendo emergere temi comuni e proposte concrete.
La tavola rotonda giungeva dopo le due tappe sulla “Partecipazione e buongoverno”, tenutesi il 27 maggio e il 14 luglio scorsi, alle quali aveva fatto seguito l’incontro del 22 settembre tra comunità scolastiche e associazioni per un percorso di partenariato sociale da costruire “ascoltando le voci delle creature”.
Aversa (CE) - Lo scolatoio della chiesa di San Francesco (15.12.14)
- Aversa (Caserta). Gli scolatoi erano luoghi in cui le suore dell’ordine delle Clarisse deponevano le consorelle defunte. Erano sedili ricavati nella pietra, dotati di un vaso. I cadaveri venivano seduti e fatti “scolare” su questi seggioloni, e gli umori della decomposizione raccolti nel vaso sottostante. Lo scopo di questi sedili-scolatoi, chiamati anche cantarelle, era quello di liberare ed essiccare le ossa tramite il deflusso dei liquidi cadaverici e talvolta raggiungere una parziale mummificazione, prima che i resti venissero effettivamente sepolti o conservati in un ossario. Durante il processo di scolatura le monache spesso si recavano in meditazione e in preghiera nelle cripte contenenti gli scolatoi per ricordare in modo inequivocabile la caducità della carne e la vanità dell’esistenza terrena. La pratica della scolatura, per quanto possa sembrare strana, era diffusa un tempo in tutto il Mezzogiorno, e si ricollega alla peculiare tradizione della doppia sepoltura. Ad Aversa molte delle chiese monumentali, sedi o ex sedi di conventi, conservano queste strutture. Vi mostriamo quella presente nel convento di San Francesco. (15.12.14)
Monastero dei Santi Benedetto e Scolastica di Fano
Nel 1270 esisteva già una chiesa, dedicata a S. Mauro, con annesso un monastero di Benedettine. Ancora oggi all’interno del monastero si svolge una serena vita benedettina, caratterizzata dalla preghiera che si inserisce nel grande silenzio della campagna, e dal lavoro manuale di tipo artigianale.
Un video realizzato da Lorenzo Cicconi Massi nell’ambito del Progetto Europeo IPA Adriatic “Adriatic Route”:
“This publication has been produced with the financial assistance of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme. The contents of this publication are the sole responsibility of Regione Marche and can under no circumstances be regarded as reflecting the position of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme Authorities”.
Villa San Biagio - Il monastero - Ai nostri giorni eventi unici per far sognare
Villa San Biagio famiglia Gualtiero a Mason Vicentino la sua storia e le origini di un luogo incantato dove vivere momenti incantantati.
Escursione 4K - Anello di Lecceto
Siamo partiti da Lastra a Signa (Firenze), praticamente dalla Tosco-Romagnola che abbiamo percorso per qualche chilometro sia all'andata che al ritorno. In andata abbiamo iniziato a salire da via San Martino verso le campagne. Dopo circa 4 chilometri siamo arrivati all'Eremo di Lecceto dove vi è la chiesa dedicata ai Santi Jacopo e Filippo a Lecceto. Il luogo di culto è immerso in un bellissimo parco dove vi è anche una via Crucis che si immerge nel bosco attiguo alla chiesa. Al ritorno, camminando per via delle Selve abbiamo incontrato il parco di Villa Caruso, la villa rinascimentale dove ha dimorato il celebre tenore. Poco lontano si può visitare la caratteristica chiesa di Santa Maria delle Selve, in stato di evidente abbandono, vicino vi è una strada pavimentata con antiche pietre percorribile per metà a causa del deterioramento, strada che non ci ha permesso di arrivare in fondo. Ritornando sulla strada percorribile abbiamo di nuovo raggiunto Lastra a Signa dopo qualche chilometro. Oltre 11 chilometri percorsi con un dislivello di 224 metri.
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