TG BASSANO (10/04/2019) - CHIESETTA DELL'ANGELO, STORIA INFINITA BASSANESE
TG BASSANO (mercoledì 10 aprile 2019) - Nel 1970 il signor Gimo, che abitava di fronte alla chiesetta dell'Angelo, ricordava che nell'edificio da anni non era stato piantato neppure un chiodo e Italia Nostra lanciò l'allarme nel 1972: qui viene giù tutto. In mezzo secolo la chiesa , dagli incerti proprietari, venne prima messa in sicurezza e poi, con il tempo, più volte restaurata, fu dal comune adibita a sede di mostre, e lo è ancora adesso.
Solo che la vicenda della proprietà rimase in realtà insoluta, e al centro di un contenzioso le cui radici, a guardare anche solo superficialmente, affondano in storie di catasti austriaci, donazioni, usucapioni, suddivisioni, insomma, cose complicatissime che risparmiamo ai telespettatori.
Com'è e come non è, questa indagine più complicata di una dell'ispettore Clueseau sulla Pantera Rosa, è approdata in una storia giudiziaria infinita, il cui ultimo capitolo ha visto una tenace professoressa universitaria di fronte al comune. La signora aveva evidentemente le sue ragioni, visto che alla fine il comune si è reso conto che così non si sarebbe andati da nessuna parte, e la signora non avrebbe mai rinunciato nei secoli a fare valere i suoi diritti.
Così, come deve accadere tra persone ragionevoli, e non sempre accade, ecco l'accordo in dirittura d'arrivo. Alla signora vengono riconosciuti i suoi diritti, il comune ne prende atto, e la professoressa, vinto sul principio, con un atto di liberalità dona la chiesetta al comune. (
Ukrainian variations ( Shone Minka ).mpg
Concerto live Chiesetta dell'Angelo Bassano del Grappa 21 marzo 1998
A. Borodin - Quintetto per pianoforte ed archi
Domenica 2 Agosto 2015
Chiesetta dell'Angelo, Bassano del Grappa
Concerto finale del Festival Campus delle Arti 2015 di Bassano del Grappa
Violini: Francesco Mardegan e Marina Miola
Viola: Francesca Marino
Violoncello: Claudia Cecchinato
Pianoforte: Emma Pestugia
Maestri preparatori: Konstantin Bogino e Cecilia Franchini
TG BASSANO (23/05/2018) - IL TRIONFO DELLA NATURA «DIGITALE» DI ANDY THOMAS
TG BASSANO (mercoledì 23 maggio 2018) - Realtà algoritmica, una visone della natura attraverso l’occhio tecnologico. La rivisitazione della purezza di ciò che ci circonda, amplificata sino a renderla quasi ipnotica. Immagini uniche, suggestive, esplosioni di colore e forme. Lui è Andy Thomas, artista digitale australiano, che espone alla chiesetta dell’angelo sino al prossimo 15 luglio assieme a Tobias Gremmler. Occhio umano e intelligenza artificiale che interagiscono. E fanno trionfare la natura di Thomas. (
PREVIEW | Armare un Uomo by Dario Tortorelli
Flash video interview with the italian dancer and choreographer Dario Tortorelli on his last work ArMare un uomo. A performance about immortality and vulnerability which involves the dancers of the project Dance for Health Italia. Premiere on the 20th of August 2015, BMotion Danza | Operaestate
Chiesetta dell'Angelo, Bassano del Grappa (Italy)
Video by Roberto Cinconze
Interview by Anna Trevisan
TG BASSANO (10/04/2019) - PONTE VECCHIO, RIMOZIONE DELLA STRUTTURA METALLICA
TG BASSANO (mercoledì 10 aprile 2019) - Eccolo qui, per la tranquillità di tutti, il momento tanto atteso. Il braccio giallo della gru aggancia la trave in acciaio che ha retto il ponte in questi giorni assieme al castello provvisorio, mentre veniva restaurata l'antica stilata lignea.
L'acciao se ne sta andando, e il tanto chiacchierato stravolgimento del ponte, non più di legno ma di metallo, si rivela per quello che è: non una fake news, avrebbe troppa dignità, ma una sciocchezza fatrta circolare ad arte da chi era interessato a creare problemi politici-mediatici al cantiere di restauro del Ponte Vecchio.
La parte in acciao, quella che attualmente.
si vede sul l'alveo messo in asciutta, sarà invece destinata a scomparire sotto il pelo dell'acqua, e va di fatto a integrare la base di plinti in cemento fatta alla fine del secolo scorso e che sostituiva, assieme a delle fasce d'acciao, la finzione delle ottocentesche travi casarotti in legno su cui il monumento, di fatto, non faceva più affidamento da decenni.
Il lavoro prosegue anche sul piano di caplestio del ponte dove gli operai stanno perando per sostituire la longherina in legno massiccio che collega la stilata uno alla spalla verso il centro città. Anche qui, appunto, legno, non acciao. I lavori andranno avanti per la rimozione totale delle impalcature provvisorie anche in caso di maltempo: unico imprevisto possibile, una nuova piena del fiume. (
Corte dei Rigati - Ca Rainati di San Zenone degli Ezzelini Treviso Italia CIRCA 1970 con descrizioni
Rigato Luigi detto Mèrica e Rigato Antonio detto Bibàri non erano parenti stretti ma avevano antenati in comune. Erano vicini di casa di Rigato Giulio e Favero Isetta
Coro Giovani Voci Bassano 22 dic 2013 Chiesa di S Eusebio Carol of the bells
Corte Artuso Facchinètti Contrada Comunella San Zenone degli Ezzelini Treviso 1958 HD
Cernusco, 29 settembre - 70 anni e nuova sede degli alpini/1
Cernusco, 29 settembre. Gli alpini festeggiano i 70 anni dalla fondazione e la nuova sede. La partenza della sfilata verso la chiesa
campana vanzo
canzone da naia
El Canfin - La domenica andando alla messa (Video Ufficiale)
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El Canfin: una fiaccola che arde da quasi trent'anni. Un fuoco vivace e brillante, che illuminava le serate e riscalda i cuori con l’allegria e il fascino senza tempo dei canti popolari.
Una splendida avventura iniziata quasi per gioco – era l’ottobre del 1986 – quando un gruppo di persone innamorate del canto e della musica paesana, con qualche piccola esperienza tra le feste del circondario, fu invitato da Marcello Marchesan, direttore dell' Hotel “Belvedere” di Bassano, a esibirsi nella grande sala del ristorante dell’albergo. Si celebravano le “Serate Venete”, evento gastronomico e mondano voluto dalla famiglia del cavalier Bonotto per riscoprire i gusti e le tradizioni del nostro passato, all’insegna della cucina tipica ma anche del folclore e dei canti paesani.
Per il gruppetto di musicanti, provenienti da San Zeno di Cassola, che non avevano ancora un nome e che furono presentati come “Cantori Veneti”, era quasi come andare alla “prima” alla Scala; clienti illustri, ospiti di riguardo, riflettori accesi, mille occhi e orecchi pronti a godersi lo spettacolo tra una pietanza e l’altra, l’emozione e il batticuore per il timore dell’esordio. Dubbi e timidezze sgretolatesi alle prime note: la simpatia del gruppo e la freschezza del repertorio furono accolti dal pubblico con uno scroscio di applausi. Un’esplosione di affetto che dimostrava quanto nella gente fosse vivo e pulsante l’amore per le cose semplici e genuine. Ma soprattutto un inaudito successo che spinse e convinse i protagonisti della serata a continuare lungo la strada della ricerca delle proprie radici attraverso la musica, inaugurata con quella sorprendente e graditissima performance.
Le occasioni per farsi ulteriormente conoscere arrivarono subito: nel dicembre di quel magico ’86, sotto il grande albero di Natale in piazza a Bassano, fulcro degli eventi e delle manifestazioni organizzate nel periodo dell’Avvento dall’Unione del Commercio. Chiamati a partecipare alla rassegna “Canti popolari natalizi”, e indossati i loro bei cappelli, tabàri e sgàlmare, i nostri amici richiamarono l’attenzione delle tante persone presenti rallegrando l’atmosfera e regalando a profusione canti e sorrisi. Ormai si capiva che quel gruppo era molto più che una casuale formazione folcloristica, ma il nucleo fondante di qualcosa di importante che stava nascendo nell’intrattenimento popolare bassanese, destinato soprattutto a durare nel tempo.
E fu proprio quella sera che Flavio Baggio, funzionario dell’Umce appassionato di vecchie tradizioni trovò il nome al gruppo dei cantori e li chiamò “El Canfin”. Come la piccola fiaccola, che in passato dava luce alle sere e alle notti dei nostri antenati, contrassegnando una vita quotidiana fatta di radici sane e di valori semplici, autentici e arcaici.
La domenica andando alla messa compagnata dai miei amatori
mi sorpresero i miei genitori monachella mi fecero andar
oi si si oi no no
monachella mi fecero andar.
Dimmi che m’ami sono innocente come il
sol che risplende sul mare
Voglio dare l'addio all’amor
oi si si oi no no
voglio dare l'addio all’amor.
Giovanotti piangete piangete han tagliato i miei biondi capelli
eran lunghi eran lisci eran belli giovanotti piangete con me
oi si si oi no no
giovanotti piangete con me
Dimmi che m'ami sono innocente come il sol
che risplende sul mare voglio dare l'addio
all'amor oi si si oi no no
voglio dare l'addio all'amor
voglio dare l'addio all'amor
oi si si oi no no
voglio dare l'addio all'amor
Consorzio di Tutela dell'Olio Veneto DOP
Consorzio di Tutela dell'Olio Veneto DOP. Promozione, valorizzazione e tutela dell'olio extra vergine di oliva a denominazione d'origine protetta Veneto Valpolicella (Verona) Veneto Euganei e Berici (Vicenza e Padova) Veneto del Grappa (Treviso e Vicenza).
El Canfin - Amori di casa nostra (ALBUM COMPLETO)
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TRACKLIST
1 - Amici miei 00:00
2 - Le carrozze 03:51
3 - Il 29 Luglio 06:10
4 - La biondina in gondoletta 09:47
5 - Batti batti ciabattino 13:49
6 - Carte e balera 17:28
7 - Come se fa 20:14
8 - La vien giù dalle montagne 24:25
9 - Vecchio casolare 27:47
10 - Patate tonde 31:17
11 - Il cacciatore nel bosco 33:55
12 - La fameja dei Gobbon 37:36
El Canfin: una fiaccola che arde da quasi trent'anni. Un fuoco vivace e brillante, che illuminava le serate e riscalda i cuori con l’allegria e il fascino senza tempo dei canti popolari.
Una splendida avventura iniziata quasi per gioco – era l’ottobre del 1986 – quando un gruppo di persone innamorate del canto e della musica paesana, con qualche piccola esperienza tra le feste del circondario, fu invitato da Marcello Marchesan, direttore dell' Hotel “Belvedere” di Bassano, a esibirsi nella grande sala del ristorante dell’albergo. Si celebravano le “Serate Venete”, evento gastronomico e mondano voluto dalla famiglia del cavalier Bonotto per riscoprire i gusti e le tradizioni del nostro passato, all’insegna della cucina tipica ma anche del folclore e dei canti paesani.
Per il gruppetto di musicanti, provenienti da San Zeno di Cassola, che non avevano ancora un nome e che furono presentati come “Cantori Veneti”, era quasi come andare alla “prima” alla Scala; clienti illustri, ospiti di riguardo, riflettori accesi, mille occhi e orecchi pronti a godersi lo spettacolo tra una pietanza e l’altra, l’emozione e il batticuore per il timore dell’esordio. Dubbi e timidezze sgretolatesi alle prime note: la simpatia del gruppo e la freschezza del repertorio furono accolti dal pubblico con uno scroscio di applausi. Un’esplosione di affetto che dimostrava quanto nella gente fosse vivo e pulsante l’amore per le cose semplici e genuine. Ma soprattutto un inaudito successo che spinse e convinse i protagonisti della serata a continuare lungo la strada della ricerca delle proprie radici attraverso la musica, inaugurata con quella sorprendente e graditissima performance.
Le occasioni per farsi ulteriormente conoscere arrivarono subito: nel dicembre di quel magico ’86, sotto il grande albero di Natale in piazza a Bassano, fulcro degli eventi e delle manifestazioni organizzate nel periodo dell’Avvento dall’Unione del Commercio. Chiamati a partecipare alla rassegna “Canti popolari natalizi”, e indossati i loro bei cappelli, tabàri e sgàlmare, i nostri amici richiamarono l’attenzione delle tante persone presenti rallegrando l’atmosfera e regalando a profusione canti e sorrisi. Ormai si capiva che quel gruppo era molto più che una casuale formazione folcloristica, ma il nucleo fondante di qualcosa di importante che stava nascendo nell’intrattenimento popolare bassanese, destinato soprattutto a durare nel tempo.
E fu proprio quella sera che Flavio Baggio, funzionario dell’Umce appassionato di vecchie tradizioni trovò il nome al gruppo dei cantori e li chiamò “El Canfin”. Come la piccola fiaccola, che in passato dava luce alle sere e alle notti dei nostri antenati, contrassegnando una vita quotidiana fatta di radici sane e di valori semplici, autentici e arcaici.
Quel nome fu una vera illuminazione, davanti alee luminarie dell’albero di Natale. Una fiaccola idealmente sempre accesa, come il fuoco olimpico, che da allora ha accompagnato, in due decenni di storia, innumerevoli esibizioni. Vent’anni in compagnia, cantando in allegria: come recita oggi lo slogan del gruppo folcloristico. Ricordi e memorie che si accavallano velocemente. Come il viaggio in Germania, nel Baden-Wuttemberg, al seguito delle “Arti per via”. O per le due trasferte a Mulhacker, la città tedesca gemellata con Bassano del Grappa. O l’indimenticabile serata a Kecskemét, in Ungheria, nel cuore della grande pianura, a suggellare un incontro di gemellaggio tra la cucina magiara e quella bassanese. O le tante festose manifestazioni di casa nostra: ristoranti, ricorrenze, piazze, eventi, sagre, paesi. Ogni angolo del nostro territorio, in questo ventennio, è stato illuminato dai canti e dalla musica del “Canfin”. Una formazione sempre in movimento, e che oggi ha il suo punto di partenza e quartier generale a Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino. Merito di Sergio Dussin, noto e apprezzato ristoratore, nonché rinominato promotore delle serate gastronomiche, che dal 1986 ha messo a disposizione dei cantori i locali del ristorante “Al Pioppeto” dove è ospitata la sede del gruppo.
Campane della Basilica di Santa Croce in FIRENZE v.390
[02:38]: distesa di II, III e IV (dura 3 minuti) delle 11:45 per la Messa delle 12:00;
[06:41]: distesa delle due campane maggiori (dura 3 minuti) delle 12:00 per l'Angelus festivo/solenne delle 12:00.
Nella Solennità di Pentecoste, 9 giugno 2019
Concerto di 6 campane fuse da Terzo Rafanelli di Pistoia nel 1843 ed elettrificate a slancio dalla Capanni e gestite da un programmatore Progress JR senza la parte manuale).
Dopo dei video veramente meravigliosi e alcuni di particolari (come il precedente fatto dalla cima del campanile di Giotto) siamo arrivati all'ultimo video di questa stupenda e unica vacanza a Firenze.
Diciamo che abbiamo fatto le cose in grande fino all'ultimo con questo stupendo video realizzato nella celeberrima Basilica di Santa Croce, veramente una favola.
Davanti a campane di tale magnificenza veramente tanto di cappello (senza nulla togliere al Duomo, anzi però è notevole la profondità e la sonorità della grande nonostante si tratti solo di un Reb3 calante).
Dopo essere sceso dal campanile di Giotto e dopo aver fatto le panoramiche alla Badia (video precedente) mi sono diretto in questa bellissima Basilica, ho trovato questa bella posizione e ho atteso la suonata per la Messa.
Puntuali partono le tre medie (peccato non abbiano suonato le quattro maggiori, ma ci accontentiamo di questo) con il loro suono veramente solenne e potente.
Dopo questa suonata molto lunga tra l'altro (ben 3 minuti, che sforano largamente il limite del decreto Arcivescovile per il Centro Storico) ho deciso di attendere l'Angelus dalla stessa posizione dato che la grande era in primo piano, cambiando leggermente angolazione.
Puntuale ecco i primi scatti dei motori fino ai primi colpi, veramente una suonata stupenda.
Due campane con un suono veramente meraviglioso e profondo, due ottime campane, degne della Basilica che le ospita.
Dopo queste due piacevolissime riprese ho fatto le panoramiche esterne alla Basilica (non interne data la Messa in corso) e così ho deliziosamente concluso le riprese di una vacanza indimenticabile a Firenze.
Davvero qualcosa di emozionante, le sorprese però non sono finite qui....questi fantastici cinque video sono stati infatti girati nei primi 3 giorni di vacanze estive, ci sono ancora moltissime sorprese che attendono di essere pubblicate....
I: Reb3 calante, fusa da Rafanelli di Pistoia nel 1843, diametro 145 cm, altezza 132 cm, peso 16,97 quintali;
II: Mib3 calante, fusa da Rafanelli di Pistoia nel 1843, diametro 125 cm, altezza 116 cm, peso 12,22 quintali;
III: Mi3 calante, fusa da Rafanelli di Pistoia nel 1843, diametro 115 cm, altezza 101 cm, peso 8,49 quintali;
IV: Sol 3 calante, fusa da Rafanelli di Pistoia nel 1843, diametro 93 cm, altezza 80 cm, peso 5,09 quintali;
V: Re4 calante, fusa da Rafanelli di Pistoia nel 1843, diametro 66 cm, altezza 60 cm, peso 1,70 quintali;
VI: Fa4 calante, fusa da Rafanelli di Pistoia nel 1843, diametro 52 cm, altezza 46 cm, peso 0,81 quintali.
Video 390
Adunata di alpini a Tolmezzo
Giornale Luce A0856 del 09/1931
Descrizione sequenze:La cappella di Pal Grande a Tolmezzo ; gli alpini convenuti per il raduno ; gruppi di alpini intorno alla chiesetta e nello spiazzo antistante ; panoramica sulla catena di montagne ; lunga fila di alpini mentre raggiunge il passo di Monte Croce ; l'arrivo di Angelo Manaresi presidente dell'Associazione alpini ; Manaresi tra la folla degli alpini ; il discorso di Manaresi ; panoramica sul folto raduno ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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I Girasoli - Madonnina dai riccioli d'oro (Video Ufficiale)
I Girasoli - Madonnina dai riccioli d'oro (Video Ufficiale)
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I Girasoli è stato un gruppo musicale parmense, interprete di canzoni popolari, fondato dal compositore e arrangiatore, di molti brani delle orchestre da ballo, Fausto Fulgoni.
I Girasoli nascono in modo casuale nel 1989 in quanto i componenti, avendo in comune la passione per la canzone popolare, si ritrovano spesso nelle osterie, nelle feste di piazza, con gli amici e, in ogni occasione, riscontrano molti consensi per il modo di eseguire i canti con arrangiamenti a più voci, dalle quali spicca quella del solista Domenico. Il quintetto è formato da due coppie di fratelli: Paolo e Domenico Forlini, Nino e Dante Pascelupo e da Fausto Fulgoni, che è autore e arrangiatore di molti pezzi del gruppo. Fausto scrive anche molti brani, come Monella capricciosa, Nuova vita, Pagamiento e Odio e amore, per artisti del liscio e della canzone italiana melodica, tra i quali Nilla Pizzi, Franco Bastelli, Ruggero Scandiuzzi, Franco Bagutti, Orchestra Borghesi, Titti Bianchi, Sandrino Piva, i Filadelfia,Castellina Pasi, Omar Codazzi, Orchestra del cuore, Enrico Musiani e tanti altri.
Il primo volume di canzoni, Aria di festa, viene inciso inizialmente per un ricordo personale ma, inaspettatamente, riesce a ottenere successo. Ciò convince i cinque, tutti originari di Parma, a dare inizio a una vera e propria attività artistica. Si esibiscono prevalentemente nelle piazze e nelle feste a carattere popolare proponendo canzoni del patrimonio musicale folcloristico italiano (come La bella la va al fosso, Come porti i capelli bella bionda, La mamma di Rosina, L'uva fogarina, Madonnina dai riccioli d'oro, La cesarina, Meglio sarebbe,Amor dammi quel fazzolettino, Reginella campagnola, Cimitero di rose), alcuni canti degli Alpini (come Sul cappello, Quel mazzolin di fiori, Vinassa vinassa, Signore delle cime) e varie interpretazioni dell'Ave Maria - Schubert, Gounod - oltre a canzoni proprie, scritte dal componente Fausto Fulgoni, come Cuore Alpino, Una rosa per te, Innamorato, Il campanile, Amore amore amore, Made in Italy, Bugiardo amore, Le mie valli e Il valzer dei pensionati.
Hanno cantato per gli emigranti italiani in Svizzera, in Francia, in Inghilterra e in America riscuotendo ovunque buoni riscontri. Riscontri ottenuti anche in varie trasmissioni televisive su reti locali e nazionali tra le quali spicca la partecipazione per 70 puntate allo show diCanale 5 Buona Domenica, condotto da Maurizio Costanzo, Paola Barale, Massimo Lopez, Claudio Lippi e Luca Laurenti. Si sono esibiti a Bim Bum Bam, a Fornelli d'Italia con Davide Mengacci, e sono attualmente presenti su tante televisioni private italiane comeTelelombardia, Antenna 3 Lombardia, Telecity, Telecupole e Canale Italia.
Negli anni 2010 il quintetto è diventato un trio: infatti, i fratelli Nino e Dante hanno deciso di abbandonare il complesso. Alcune canzoni degli ultimi tempi sono Bambini, Quattro rose, Vestita era un angelo, Nonno Alpino, Santo Padre Pio (alcune interpretate anche da alcune orchestre da ballo come Franco Bagutti, Omar Codazzi e Franco Bastelli).
Nel 2015 il gruppo decide di sciogliersi. Fausto Fulgoni continua l'attività di cantante, autore di canzoni e scrittore di libri da solista.
L'ha scolpita in un tronco d'abete
un bel pastorello
dall'altare di quella cappella
che guarda la valle.
Poi qualcuno colori e pennelli
l'ha un dì pitturata,
ora è il simbolo di ogni viandante
che passa di là.
Madonnina dai riccioli d'oro
stai pregando su dimmi per chi
per quell'uomo che suda nel campo
per la donna che soffre da tempo.
Tu d'estate sei lì sotto il sole
nell'inverno fra il gelo e la neve
al tepore della primavera
circondata di fiori sei tu.
Filo diretto col paradiso
dona ai malati un conforto e un sorriso
prega tuo figlio e digli che noi
siamo cristiani e siam figli tuoi.
Son passato un mattino d'autunno
sul verde sentiero
la Madonna dai riccioli d'oro
non c'era: un mistero.
Dalla nicchia deserta mancava
quel dolce tesoro
e il viandante che passa davanti
pregar più non può.
Madonnina dai riccioli d'oro
stai pregando su dimmi per chi
per quell'uomo che suda nel campo
per la donna che soffre da tempo.
Pastorello e pittore di un tempo
c'è urgente bisogno di voi
la Madonna dai riccioli d'oro
ritornate a rifare per noi.
Filo diretto col paradiso
dona ai malati un conforto e un sorriso
prega tuo figlio e digli che noi
siamo cristiani e siam figli tuoi.
siamo cristiani… e siam figli tuoi!
FESTE MARIANE 2019 S. Zenone degli Ezzelini - Processione finale 15/9
Video della DIRETTA FACEBOOK (sulla pagina RADIO LUCE San Zenone degli Ezzelini - Treviso - Italy) della partenza della sacra immagine della Madonna della Salute dalla Chiesa Parrocchiale di San Zenone degli Ezzelini (TV), nel giorno di chiusura delle Festività Mariane 2019, domenica 15 settembre 2019.
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tel. 0423 567744