Chiesetta - Oratorio di Rozzaro (Premia) - valle Antigorio val d'Ossola - video
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Terme di Premia & Masera | 4K | DRONE
Le Terme di Premia si trovano in Valle Antigorio, una delle diramazioni della Val d'Ossola, lungo la via che conduce in Val Formazza.
Le prime menzioni storiche di MASERA risalgono a documenti del X secolo e precisamente in una pergamena di permuta del giugno 970 nella quale si legge che il Vescovo di Novara Aupaldo diede al prete Dododei del luogo di Vogogna (feudo capitale dell'Ossola Inferiore) un appezzamento di terra situato in loco et feudo Maxerie, altra menzione si ha nel 994 in un documento di vendita.
Nel XII secolo Masera faceva parte dell'agro novarese che apparteneva al conte Guido di Biandrate, come risulta da un diploma di conferma dell'Imperatore Federico I del 1152; dopo la pace di Costanza MASERA, con l'Ossola Inferiore, venne a formare una giurisdizione che prese il nome di Vicariatus Ossolae. In un documento del 1278 si ha la prima menzione della chiesa parrocchiale.
Con l'affermarsi della signoria Visconti a Milano , MASERA venne a trovarsi nella giurisdizione del Vescovo Giovanni ; alla sua morte il territorio novarese venne assegnato al nipote Galeazzo; durante la sua signoria vennero approvasti gli statuti; successivamente nel 1439 MASERA passa sotto il dominio del Conte Vitaliano Borromeo fedele tesoriere del Duca Filippo Maria Visconti.
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Sacro Monte Calvario di Domodossola (UNESCO) - chiesa e cappelle - videomix
Una delle più belle attrazioni turistiche di Domodossola è il Sacro Monte Calvario: eretto sul colle Mattarella a 362 metri d'altitudine, da qui si domina un ampio tratto della valle del Toce, l'intero abitato di Domodossola e la circostante corona di montagne.
Edificato nella seconda metà del sec. XVII su questo sperone di roccia da due frati cappuccini, Gioachino da Cassano e Andrea da Rho, insieme alla popolazione locale, il Sacro Monte, dedicato alla Passione di Cristo, conserva, nelle attuali quindici cappelle/stazioni della Via Crucis (12 all'esterno e 3 dentro il Santuario), gruppi plastici in terracotta e dipinti realizzati da numerosi artisti, tra cui Dioniso Bussola, l'intagliatore Giulio Gualio, i pittori Carlo Mellerio e Giovanni Sanpietro.
Nel 1828 Antonio Rosmini, illustre abate-filosofo e figura di rilievo del Verbano cusio Ossola, decise di fondare in questo paesaggio suggestivo l'Istituto della Carità, di cui ancora oggi i Padri Rosminiani ne sono custodi insieme alla Casa per gli Esercizi Spirituali, edificio settecentesco situato a fianco del Santuario, in cui vengono accolti coloro che sentono il bisogno di una pausa di raccoglimento e di preghiera.
Sul Sacro Monte sono inoltre presenti testimonianze di oltre mille anni di storia civile e religiosa dell'Ossola, come le incisioni rupestri visibili su alcuni massi, le fondamenta di una chiesa a due absidi e un frammento di lapide marmorea, tracce di un centro di culto paleocristiano, e i resti dell'antico castello di Mattarella.
Nel 1991 la zona venne dichiarata Riserva Naturale Speciale della Regione Piemonte, costituendo un prezioso ambiente naturale per la flora e la fauna locale e per percorsi di trekking non troppo impegnativi.
La Valle Antigorio dai post di fotografare la val d'Ossola
Baceno (valle Antigorio val d'Ossola) - car webcam
Minoggio e Brizio vincono la Mozzafiato Sky Race
6 agosto 2016 - Minoggio e Brizio vincono la Mozzafiato Sky Race
giancarlo pastore, itinerario,Orridi Uriezzo,
Gli Orridi visitabili sono tre, denominati Orrido Sud (il più spettacolare, lungo circa 200 m e profondo da 20 a 30 metri), Orrido Nord-Est (lungo circa 100 m e profondo una decina, molto stretto in alcuni punti) e Orrido Ovest (meno caratteristico, formato da due tratti distinti).
Un quarto orrido, che prende il nome di Vallaccia, si trova poco sotto la Chiesa di Baceno ma è difficilmente accessibile e termina con un salto sul torrente Devero.
Le Marmitte dei Giganti
In località Maiesso, lungo il corso dei F. Toce, si osservano caratteristiche forme di erosione in roccia denominate marmitte dei giganti. Si tratta di impressionanti cavità emisferiche o cilindriche scavate nella roccia dalla violenza delle acque di fusione del ghiacciaio.
La sabbia e i ciottoli trasportati dalla corrente vorticosa e rimasti intrappolati in cavità dei fondo roccioso giocano un ruolo importante nella loro formazione, esercitando sullo roccia una forte azione abrasiva.
Le Marmitte di Croveo
Anche in località Croveo, lungo il T. Devero, si osservano interessanti fenomeni erosivi. Il migliore punto di osservazione è il caratteristico ponte in pietra ad arco raggiungibile agevolmente partendo dalla piazza centrale di Croveo.
La mulattiera costeggia la Chiesa sulla sinistra e quindi, aggirando l'abitato, scende fino al ponte (5 minuti dalla piazza), bai ponte si può proseguire su ottima mulattiera fino o Osso (15 minuti) oppure fino a draglia (30 minuti) e Baceno (45 minuti).
L'Imponente Gola di Balmafredda
Le pareti rivelano evidenti segni di modellamento glaciale e il fondo è completamente riempito di depositi alluvionali ricoperti da prati e pascoli.
Accesso: Baceno e Verampio
da Baceno: si segue la mulattiera in parte lastricata e in parte scavata nella viva roccia, che dalla chiesa monumentale di San Gaudenzio scende alla Frazione Verampio. Poi ad un bivio segnalato da frecce escursionistiche, si prende un sentiero a sinistra che dapprima attraversa in piano una zona di bosco terrazzato e ormai inselvatichito, quindi in leggera discesa scende ad incrociare la pista di servizio al metanodotto nel tratto che corre parallela all'Orrido Sud.
da Verampio: L'itinerario d'accesso parte dalla Trattoria della campagna. Si segue la pista di servizio al metanodotto che attraversa il T.Devero e costeggia più o meno parallelamente il corso del F. Toce fino all'altezza del ponte in legno di Maiesso, da cui si gode uno spèttacolo affascinate sulle marmitte dei giganti. Poco dopo la strada compie un tornante e prosegue in piano.
Subito dopo aver attraversato un ruscello si abbandona la pista trattorabile (bivio segnalato) e si prosegue lungo un comodo sentiero che alternando tratti pianeggianti a tratti più ripidi, conduce all'entrata dell'Orrido Sud.
Accesso: Premia
Si consiglia di partire da Premia. Subito dopo il paese deviazione (segnalata) per Crego e Uriezzo fino a raggiungere l'imponente parete di Balmafredda, frequentata come palestra di arrampicata sportiva.
Da qui breve deviazione, seguendo la strada di sinistra (in direzione di Crego), fino al ponte stradale sul Fiume Toce per ammirare l'imponente Orrido di Arvera. Ritornati a Balmafredda si prosegue verso Uriezzo.
Lasciata la macchina al termine della strada asfaltata, vicino al caratteristico oratorio di Santa Lucia, si prosegue solo a piedi seguendo la segnaletica escursionistica realizzata con frecce gialle.
Al primo Orrido (Orrido Nord-Est) si accede dopo pochi metri in corrispondenza della fenditura nella parete rocciosa subito dietro la prima casa in pietra ristrutturata.
Per l'orrido principale (Orrido Sud) si prosegue invece in leggera discesa lungo la strada sterrata fino ad un pannello informativo che ne segnala l'ingresso.
Circa 100 m prima una breve deviazione conduce al ponte di Balmasurda, sull'omonima forra. Da qui, attraversando il ponte, si può proseguire a piedi fino a Crego (30 min), All'uscita dell'orrido sud si prosegue fino al ponte di Maiesso per ammirare le caratteristiche marmitte dei giganti lungo il corso del Toce.
Rientro dalla stessa parte oppure con il sentiero che aggira l'Orrido Sud.
Tempo di percorrenza (andata e ritorno) dall'oratorio di Santa Lucia 35 minuti per la solo visita dei due orridi, 1 ora e 10 se si scende fino a Maiesso per vedere anche le marmitte dei giganti.
2007 Skyrace Internazionale Valmalenco - Valposchiavo (Sky)
6^ edizione della Skyrace Internazionale Valmalenco-Valposchiavo corsa lo scorso 10 Giugno 2007. La gara valida come prova unica del campionato europeo di skyrunning ha incoronato Marco Degasperi e Pierangela Baronchelli campioni europei di skyrunning. Video realizzato da Sky per la trasmissione Icarus di skysport2.
Dalla Ruota alla Turbina
La centrale idroelettrica di Gardone V.T.
Dai vecchi canali ottocenteschi alla moderna produzione di energia pulita.