Lago d'Iseo - Sarnico
Sarnico ... ci troviamo nel punto in cui il lago ridiventa fiume Oglio per poi raggiungere il Po'.
Meta di migliaia di visitatori che affollano il lungolago e le grandi piazze dove, soprattutto in estate, vengono allestiti meravigliosi mercatini e manifestazioni canore e teatrali.
Sull'alberato lungolago si trovano bar, gelaterie, ristoranti, un porto turistico, un impianto di minigolf pertinenza del Bar Live e parchi per il divertimento dei più piccoli (Parco giochi Lazzarini).
A Sarnico il visitatore può assaporare il piacere di una vacanza dai molti ingredienti: storia, arte, sport e natura.
Da Piazza Besenzoni, percorrendo la via Lantieri, arteria principale del centro storico, ci si trova tra antiche testimonianze dell'antico borgo medievale: la Pinacoteca Gianni Bellini, collocata nell'antico palazzo Gervasoni un tempo convento, nasce da una donazione di circa 150 opere, per la maggior parte quadri, d'epoca compresa tra il 1500 e il 1700 che un grande estimatore e amante dell'arte, Don Gianni Bellini, ha raccolto nella sua vita per donarli poi alla Comunità di Sarnico, di cui fa parte; la Torre medievale in via Buelli; l'Ex Sede del Comune, un Palazzotto porticato in vicolo Aie al cui interno si trova lo stemma del comune risalente al sec. XVII; la Torre con l'orologio adiacente alla piazzetta della Chiesa di San Paolo costruita nel 1428 sulle rovine del castello.
In Piazza Redentore, poco a monte del centro storico, si trova la Parrocchiale del 700 dedicata a San Martino di Tours, ricca di decorazioni e dipinti tra cui il pregevole quadro che rappresenta San Martino e l'imperatore Valentiniano. Percorrendo la strada che conduce in località Fosio si incontra la chiesetta dei Morti della Peste con antichi affreschi. Più avanti, nei pressi della diga, si trova un mulino del seicento. Interessanti gli affreschi del '200 della piccola Chiesa di San Nazario e Rocco di Castione. All'estremo nord del paese si trova Villa Faccanoni, un esempio di liberty italiano costruita su progetto di Giuseppe Sommaruga.
Sulla statale che conduce a Predore si trova la Villa Surre con meraviglioso parco botanico.
Alle spalle del centro abitato di Sarnico a circa 400 m. quota, in posizione panoramica sul lago, si sviluppa il sentiero Forcella-Molere.
Dal Parcheggio delle Poste, in corso Europa, si percorre la via Paletto, per poi proseguire sul sentiero denominato Percorso della Madonna.
In poco tempo si raggiunge il Bivio della Forcella, il percorso prosegue svoltando a sinistra.
Il paesaggio circostante è incantevole e la vegetazione conferisce al luogo la tipica atmosfera mediterranea.
Durante il tragitto si incontra la Cappelletto consacrata alla Vergine, la Chiesetta degli Alpini, La Rocca de' Zucchellis e verso la fine del sentiero la Chiesetta dei Santi Nazario e Rocco.
Per chi preferisce trascorrere momenti di puro relax a contatto con la natura consigliamo il bellissimo Lido Nettuno. All'estremo nord di Sarnico verso Predore, ampie aree verdi direttamente a lago sono prese d'assalto nelle ore più calde della giornata.
Moltissimi vacanzieri vi trascorrono intere giornata di relax all'aria aperta, per molti altri invece è il posto ideale dove esporsi al sole per una rilassante tintarella rinfrescati di tanto in tanto da aliti di vento che scivolano sul corpo come a voler mitigare il calore della pelle un po' arrossata dal sole.
Il Lido Nettuno è attrezzato con aree pic-nic, servizi igienici, parco giochi, campo da calcetto, beach volley e distributori di di bevande.
Di recente apertura altri due Lidi: II lido Fontani ed il lido Fosio.
Sarnico è tra le località più frequentate del lago d'Iseo, infatti, moltissimi gli eventi organizzati dalla proloco durante i mesi di Luglio e Agosto.
Gli eventi di grande richiamo per decine di migliaia di visitatori sono: Scior, Pica Prede e l'Pescadur che si teine sempre all'inizio di luglio ed il Festival degli artisti da strada alla fine di luglio organizzato come sempre per le vie del centro storico.
Il lungolago durante le ore più fresche della sera è preso d'assalto da migliaia di persone.
Centinaia di giovani affollano i locali serali per l'imperdibile rito dell'happy hour.
E per chi desidera abbandonarsi al piacere del cibo ed alle specialità del posto non c'è che da scegliere tra i tanti ristoranti dove i profumi e i sapori del cibo accompagnati ad un bicchiere di buon vino sono capaci di rilassare il corpo e inebriare la mente.
Benvenuti a Sarnico.
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Chiesa Stella Maris Porto Cervo
La chiesa Stella Maris si trova appena sopra la marina di Porto Cervo. Pare fatta di sabbia, sostenuta da pilastri grezzi in roccia, uno spettacolo da ammirare. Al suo interno non è grande, ma rifinita in modo superbo da capolavori di architetti famosi, senza la ridondanza classica delle chiese a cui siamo abituati. Un posto pieno di pace, ed allo stesso tempo stupendo da vedere.
Teramo - Lavori per la messa in sicurezza di 33 chiese
Interventi anche per riaprire l'ingresso principale del cimitero di Cartecchio
sarnico volo parapendio sandra
volo in parapendio di Sandra da Sarnico (prato CHierico Cornobuco) altezza mt. 960 - atterraggio in Guerna Piana - durata del volo 28 minuti
Castello di Provaglio d'Iseo in Franciacorta BS
Il castello si trova sul monte sovrastante l’abitato di Provaglio d’Iseo in località “Piano delle viti”; la sua posizione strategica è facilmente raggiungibile percorrendo i tracciati storici che salgono dalle contrade di Provaglio d’Iseo, Zurane e Gresine, oppure da Iseo, risalendo il monte e oltrepassando il santuario cinquecentesco della Madonna del Corno.
Il Catastico Bresciano di Giovanni Da Lezze (1609-1610) descrive il luogo come un castello diroccato.
Nel 1680 Padre Fulgenzio Rinaldi, storico delle memorie iseane, scrive che il castello di Provaglio fu bruciato e distrutto sul principio del ‘400 da Pandolfo Malatesta, signore di Brescia dal 1404 al 1421, durante le lotte contro i Visconti e i loro alleati Oldofredi.
Nel 1567, negli atti della visita pastorale del vescovo Bollani, fu registrata la chiesa di Sant’Ambrogio in castro, governata dal Comune e priva di beni; essendo diroccata veniva ordinato di ridurla a santella votiva.
Nel 1792 fu edificata la nuova parrocchiale di Provaglio, dedicata ai santi Pietro e Paolo, sul sito di una chiesa più antica intitolata a san Rocco; i provagliesi, volendo onorare il santo protettore dalle epidemie, decisero di dedicargli la santella che emergeva dalle rovine del vetusto castello.
La chiesa di San Rocco venne inaugurata il 16 agosto 1868. La struttura della chiesetta, ad aula unica, presenta anomalie sia nella pianta, sia nello spessore di alcune murature che confermano l’ipotesi di una costruzione su antiche preesistenze.
L’area fu abbandonata fino al 1999, quando iniziò l’opera di recupero con indagini archeologiche che consentirono di mettere in luce le varie fasi costruttive e di musealizzare il sito.
Dalla Preistoria provengono alcuni frammenti ceramici databili all’età del Bronzo (II–I millennio a.C.), mentre una serie di buche di palo e focolari potrebbe indicare l’esistenza di un insediamento di capanne o una palizzata difensiva di epoca altomedievale (VI-X secolo).
Su queste preesistenze si insediarono le strutture più antiche dell’impianto fortificato, testimonianza del fenomeno dell’incastellamento che durante il XI-XII secolo interessò gran parte dell’Italia settentrionale. Si tratta di muri di notevole spessore, larghi circa 1,10 m, in ciottoli e pietra calcarea legati in malta, che recingevano la parte più elevata del colle per una lunghezza di circa 110 m e una larghezza media di circa 30 m. A questa fase potrebbe risalire la costruzione della chiesa di Sant’Ambrogio, i cui ultimi restauri hanno messo in luce un’abside semicircolare in pietra e due monofore centinate di chiara impronta romanica.
La fase costruttiva di maggiore rilievo si sviluppò tra XIII e XIV secolo quando la rocca assunse la fisionomia del castello ricetto, struttura di deposito dei beni essenziali della popolazione e di rifugio in caso di pericolo. Alla fortificazione si accede da una porta-torre difesa da un piccolo fossato, superato da un ponte levatoio, e all’estremità opposta da una stretta postierla facilmente difendibile.
L’impianto castellano si articola in due zone: presso l’ingresso, in posizione più elevata, si trova un primo recinto fortificato, a una quota inferiore, su un’area più ampia, si estende una seconda cerchia di mura all’interno della quale si trovavano le caneve (cantine).
La prima cinta racchiudeva un palazzetto con ampi ambienti intonacati e la robusta torre del mastio; vi era una corte dotata di pozzo del quale si è conservata la grande cisterna sottostante rivestita in cocciopesto. Durante il Seicento il luogo divenne un piccolo lazzaretto e la pozza d’acqua forniva sostentamento e refrigerio ai malati di peste.
L’area a quota più bassa accoglieva il ricetto vero e proprio con le numerose caneve addossate alle cortine murarie settentrionale e meridionale; la suddivisione interna riflette il regime multiproprietario di questo tipo di castello frazionato tra i signori locali, gli Oldofredi e i capifamiglia della vicinia (comune rurale).
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Scior picaprede e pescadur TG3
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