Venafro -- Il Cimitero Militare Francese -- 897
2 novembre 2012, anche quest'anno una solenne cerimonia al Cimitero Militare Francese per ricordare i migliaia di soldati francesi morti nella II guerra mondiale sulla Winterline. Un sacrificio pagato allora, per la libertà di cui godiamo oggi.
Venafro, Isernia. Sacrario militare Franco-Arabo
Le sepolture di quasi 6000 soldati morti sul fronte di Cassino tra il 1943 ed il '44
Venafro (Isernia) 2014. Basilica di San Nicandro e Cimitero dei soldati francesi
Venafro, celebrazioni al cimitero francese
Venafro, il Cimitero Francese nel giorno della memoria...
Presso il cimitero Francese, lo scorso due novembre, alla presenza dei consoli di Francia e Tunisia, si è tenuta la tradizionale cerimonia dio commemorazione dei caduti transalpini nel corso del secondo conflitto mondiale
CASSINO: Donna tedesca sulla tomba del padre del 26-05-2019
Ed ora vi raccontiamo la storia di una donna, di una figlia, di una vita vissuta con un forte conflitto interiore, sciolto qualche ora fa sulla tomba del padre. Un soldato morto nel cimitero di guerra tedesco di Caira.
Memorial Day 2009 - American War Cemetery in Florence - Cimitero di Guerra Americano Firenze
Dal testo dell'inno Americano, un doveroso omaggio per quegli uomini che, come tanti altri, hanno dato la vita per la libertà. Dedicato ai nostri figli.
From the text of the American Hymn, a fitting tribute to those men who, like many others, have given their lives for freedom. Dedicated to our children.
Cimitero Militare Italiano-FOTO
Monaco di Baviera
L'Italia ai suoi figli caduti nelle guerre mondiali
Emir NISIC
Il cimitero militare di Ranville in Normandia
Una veduta del piccolo cimitero militare nella cittadina di Ranville in Normandia (Francia)
1180.Bhoinj - cimitero militare - grande guerra - cent'anni dopo
La Grande Guerre - sur le front de l'Est - Cent ans plus tard
The Great War - on the Eastern Front - One hundred years later
The Great War - an der Ostfront - Hundert Jahre später
A Nagy Háború - a keleti fronton - Száz évvel később
Velika vojna - na vzhodni fronti - Sto let kasneje
CERIMONIA BLIGNY 2018 DEPOSIZIONE CORONA CONSOLE GENERALE ADOLFO BARATTOLO
Il Dr. Adolfo BARATTOLO, Console Generale d'Italia a Metz e per il Grand est di Francia deposita la Cornona del Consolato ai piedi dell'Altare Centrale della NECROPOLI MILITARE ITALIANA DI
In Francia commemorazione dei caduti fascisti sul fronte francese
Giornale Luce A0795 del 06/1931
Descrizione sequenze:L'ara dei caduti nel cimitero di Bligny ; l'arrivo della delegazione franco italiana ; la deposizione delle corone di fiori ; la delegazione ai piedi del sacrario ; guida la delegazione italiana Dino Alfieri (primo a destra) ; alle spalle del gruppo il campo con le croci bianche ; sventola il tricolore italiano ; sull'ara la scritta che ricorda il sacrificio dei cinquemila caduti ; un sacerdote celebra la messa ; le bandiere dei gruppi fascisti e delle associazioni ; p.p. di Dino Alfieri che tiene il discorso commerativo ; ancora visioni dei partecipanti e del cimitero di guerra ;
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Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Venafro Army in Campaglione 02 Puntata 1912 Viaggio in Molise Telemolise
Army in Campaglione a Venafro: ricostruzione storica di un campo militare della II guerra mondiale in occasione del 70esimo anniversario delle battaglie sulla Winterline. Organizzato dall'associazione Winter Line Venafro in collaborazione con il parco regionale dell'olivo.
Sacrario Militare Francese di Pederobba Prima Guerra Mondiale 1915-1918
Sacrario Francese di Pederobba
Il Sacrario Francese di Pederobba raccoglie i resti mortali di 1000 soldati francesi appartenenti all 37ª divisione Francese che combattè aspramente in italia e che il 30/12/1917 riuscì a riconquistare il Monte Tomba.
I soldati francesi a Bangui. Primi scontri
I primi rinforzi militari francesi sono arrivati a Bangui, dove, secondo la Croce rossa, le...
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I primi rinforzi militari francesi sono arrivati a Bangui, dove, secondo la Croce rossa, le violenze delle ultime quarantotto ore sono morte oltre ducento ottanta persone.
L'ok all'invio di truppe francesi da parte dell'Onu è arrivato giovedì. Secondo un portavoce dell'esercito francese, i soldati sarebbero già stati coinvolti in scontri a fuoco nella capitale della Repubblica centafricana. Già precipitato nel caos politico, il paese è ora anche in pieno caos interetnico e interconfessionale.
Non possiamo andarcene - dice una donna che ha trovato rifugio al campo francese - Quelli della Séléka ci stanno cercando. Uccidono i bambini, gli uomini e anche le donne, non perdonano nessuno. Siamo venuti a chiedere protezione ai francesi. Non ce ne andremo, resteremo qui.
In seguito agli attacchi subiti dai miliziani della Séléka, alcune popolazioni locali si sono a loro volta organzzate in milizie di autodifesa, innescando il gioco delle rappresaglie contro rappresaglie, che non risparmiano neanche gli ospedali.
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Venafro, conclusi i festeggiamenti per San Nicandro
consegna piastrino tedesco
consegna piastrino tedesco e visita al cimitero germanico
Arrivano i soldati francesi in Repubblica Centrafricana
Roma (askanews) - A bordo della nave d'assalto Dixmude ancorata a Duala in Camerun, altri 200 soldati francesi si preparano all'intervento in Repubblica Centrafricana, nel tentativo di bloccare la spirale della violenza nel tormentato paese mentre i ribelli si ritirano dalla capitale Bangui. La settimana scorsa Parigi aveva annunciato l'intenzione di dispiegare circa mille soldati nella sua ex colonia per contrastare le violenze e le razzie scoppiate da marzo scorso quando il regime del presidente Bozizé è stato rovesciato dalle milizie islamiche della coalizione Seleka. Nei prossimi giorni diversi aerei cargo porteranno gli equipaggiamenti necessari alle truppe francesi. A Bangui ci sono già oltre 600 uomini. La vera lotta però non sarà nella capitale ma nelle foreste impenetrabili delle regioni orientali della Repubblica dove fuggono i ribelli. Il vero obbiettivo appare influire sul futuro politico del paese. La Francia intanto propone che la missione dell'Unione africana già presente nel paese si trasformi in una missione di caschi blu dell'Onu. E sabato a Parigi si terrà un vertice sul futuro del paese alla presenta di una quarantina di leader africani e del segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon.
Venafro
Venafro è un comune italiano di 11 240 abitanti della provincia di Isernia, in Molise. È la quarta città della regione per popolazione. Ha origini molto antiche, risalenti al popolo italico dei Sanniti, dove nel III secolo a.C. combatterono aspramente contro Roma durante le guerre sannitiche. Nell'89 a.C. Venafrum fu teatro di uno scontro decisivo contro Roma dove guerreggiò il gruppo dei popoli della Lega italica, nella cosiddetta Guerra sociale. Nel Medioevo, fu invasa dai Longobardi, e divenne dal VI secolo sede di una diocesi, nonché importante centro di passaggio da Molise e Abruzzo per Napoli. Dal XV secolo fu di proprietà della famiglia Pandone, che contribuì alla ripresa economica del centro. Nel 1860 ospitò anche Vittorio Emanuele II in viaggio a Teano per l'incontro con Giuseppe Garibaldi. Il centro storico si presenta sotto aspetto di borgo fortificato lungo la scarpata della montagna, distante dall'antico centro romano, identificato nella zona dell'anfiteatro. Il punto più alto del borgo è il Castello Pandone, mentre la Cattedrale, seguendo lo schema delle antiche città normanno-longobarde, si trova fuori le mura. L'assetto urbanistico è molto preciso, scandito da cardo e decumano, e risente dell'influsso architettonico del barocco napoletano. Presso il centro si trovano altri due monumenti importanti: il cimitero militare francese di guerra, e il convento di San Nicandro, divenuto santuario già ai tempi della visita di Padre Pio nei primi anni del '900, necessitando di cure mediche per le sue malattie Benché la sua fondazione sia attribuita a Diomede, personaggio della mitologia greca figlio di Tideo e di Deipile, ha nell'antico nome di Venafrum origini sannitiche[senza fonte]. Nella piana, in diversi punti sono stati rinvenuti numerosi reperti che fanno pensare all'esistenza di insediamenti umani già in epoca preistorica. Durante la Guerra sociale, il frentano Mario Egnazio la espugnò a tradimento e fece strage di sei coorti romane. Anche Silla la rase al suolo. Nel gennaio del 49 a.C. Pompeo Magno venendo da Teano, vi fece sosta[senza fonte]. Ma le prime notizie certe[non chiaro] dell'esistenza di Venafro risalgono al 300 d.C. quando si trovava sotto la giurisdizione dei romani con Massimiliano, rivestendo subito un ruolo importante e strategico tanto da essere Colonia romana con Augusto (Colonia Augusta Julia Venafrum), e recepì la caratteristica sistemazione urbanistica, parzialmente conservata nell'abitato attuale. In epoca augustea molta attenzione fu data all'acquedotto (Rivus Venafranus) che portava l'acqua del fiume Volturno da Rocchetta a Volturno a Venafro. Rinomata per fertilità e amenità, è ricordata da Orazio come luogo di villeggiatura, e Plinio il Vecchio parla di una sorgente diuretica lì situata. In epoca romana vanta di una sviluppata economia con il rinomato olio che secondo la leggenda fu portato da Licinio il quale ne parla in molte sue opere. Sempre della fecondità del suolo e della fama dell'olio venafrano ci da testimonianza Marziale. Fra il 774 ed il 787 la piana di Venafro fu attraversata dalle truppe di Carlo Magno che si scontrarono con quelle dei Longobardi del Principato di Benevento. Subì gravi danni nel terremoto del 1349 ed in quello del 1456. Nel 1495 dette ospitalità alle truppe di Carlo VIII di Francia di passaggio alla conquista del Regno di Napoli (Ferdinando II di Aragona). Dopo il periodo buio del Medioevo che ha visto Venafro sprofondare in miseria e malattie, nei secoli successivi la città visse un'epoca di espansione e di benessere, basti pensare alle numerose costruzioni risalenti a questa epoca che hanno cambiato il volto della città con monumentali chiese e palazzi. Nel 1811 venne istituito il distretto di Piedimonte d'Alife, nel quale andava a ricadere tutta l'area nord-orientale del distretto di Capua ed i circondari di Venafro e Colli distaccati dal distretto di Sora. Con l'occupazione garibaldina e l'annessione al Regno di Sardegna del 1860 il distretto fu soppresso. Il 24 ed il 25 ottobre 1860 Venafro ospitò il re Vittorio Emanuele II di Savoia in viaggio per recarsi a Teano ad incontrare Giuseppe Garibaldi. Il Sovrano proveniva da Isernia dove era giunto il 23 ottobre ed aveva preso alloggio nel Palazzo Cimorelli di Isernia, sito nella via che poi prese il Suo nome, ospite di Vincenzo Cimorelli (*5.4.1796 †9.8.1889. Fu Sindaco di Isernia) (Raffaele de Cesare: La fine di un regno, Milano 1969, p. 963). Il giorno successivo era ripartito giungendo a Venafro dove prese alloggio nel Palazzo Cimorelli di Venafro.
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Venafro (Isernia) set del film La legge è legge con Totò e Fernandel
le scene iniziali del film, dove la cittadina francese in cui è ambientata la vicenda, non è altro che il borgo di Venafro, in Molise
Assola, il paese tagliato in due dalla frontiera nel quale vivono il contrabbandiere Giuseppe La Paglia (Totò) nella parte italiana e il doganiere Ferdinand Pastorelli (Fernandel) in quella francese, è in realtà, come si può leggere su wikipedia, Venafro (Isernia).
Qui abbiamo una veduta aerea di Venafro come appare nel film, con la frontiera fasulla che la divide in due settori. Oggi la campagna che si vede sullo sfondo è fittamente edificata.
La strada d’accesso ad Assola, lungo la quale La Paglia e Pastorelli giungono in paese nelle scene iniziali, dopo che il primo è stato arrestato dal secondo per contrabbando di acquavite, è l’attuale Via Tre Cappelle