CIMITERO MILITARE AUSTRO UNGARICO di CITTADELLA
CIMITERO MILITARE AUSTRO-UNGARICO di CITTADELLA
In tutto vi sono sepolti 17.644 caduti AU, dei quali 10.010 ignoti. Solo alcuni sono deceduti nei campi di prigionia; gli altri provengono dai cimiteri di guerra AU dislocati lungo la linea del Piave (non tutti quindi, morirono di spagnola). Le croci sono poco più di 1200 (per 7.634 caduti)... questa la ragione delle sepolture multiple.
Vojenský hřbitov v Cittadella byl zbudován v roce 1936, jako centrální vojenské pohřebiště rakousko-uherských vojáků, jejichž ostatky sem byly přeneseny z menších zrušených vojenských hřbitovů, které ve druhé polovině 1. světové války vznikly v regionu Benátsko poblíž míst bojů. Celkem je zde pohřbeno 17 644 padlých, různých národností, bývalého Rakousko-Uherského císařství, včetně velkého množství mužů, pocházejících z Českých zemí, Z tohoto počtu je známá identita 7 634 vojáků, ostatní jsou pohřbeni jako bezejmenní. V roce 1964 byly do Cittadelly přeneseny ze Solbiate Olona ostatky 563 československých domobranců, kteří zemřeli v Itálii v letech 1918-19, většinou na následky předchozích válečných útrap a zranění.
TG BASSANO (21/06/2018) - L’OMAGGIO DELLA REPUBBLICA CECA AI CADUTI DEL CIMITERO AUSTROUNGARICO
TG BASSANO (giovedì 21 giugno 2018) - Nel centenario grande guerra l’ambasciatore in Italia della Repubblica ceca è arrivato oggi a Cittadella per depositare una targa a ricordo dei soldati cecoslovacchi sepolti nel cimitero austroungarico appena fuori le mura. Circa un migliaia sono i caduti dell’ex Cecoslovacchia che riposano a Cittadella, sacrario militare d’Europa dov’è sepolto il maggior numero di caduti cecoslovacchi. Questa mattina la cerimonia di deposizione della targa, alla presenza, oltre che del sindaco Luca Pierobon, del personale militare dell’esercito, dei rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Ana e delle associazione d’arma. (
Cittadella di Alessandria | Raduno Militare 06-07 Luglio 2019 |
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Cittadella Alessandria - Secolo XVIII - RADUNO MEZZI MILITARI 2019
| 07 07 2019 |
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Visita al Cimitero Militare Inglese Milan War Cemetery
Stavolta Gennaro Gelmini e Youtuber Maury si sono recati al Cimitero di Guerra di Milano (Milan War Cemetery), il Cimitero Militare Inglese e per Fede mostriamo questo gran bel video al canale Gennaro Gelmini assieme a 2 altri video inerenti al canale di Youtuber Maury Urbex e Vlog, ai seguenti link:
Cimitero Britannico Parco Trenno Milano 1 parte:
Cimitero Britannico Parco Trenno Milano 2 parte:
Per questo video, qui sopra visibile, by Gannaro Gelmini:
CITTADELLA DI ALESSANDRIA - sotterranei e museo delle telecomunicazioni
13:30 raggio della morte di Tesla
cimitero austro-ungarico Aurisina
un piccolo cimitero militare dove riposano 1934 soldati austro-ungarici caduti tra il 1914 e il 1918 durante la Prima Guerra Mondiale, in una dolina vicino Aurisina stazione, ripreso con un drone
Roma, cimitero militare britannico
Cimitero militare britannico al testaccio. Cupola.
RENZI A CIMITERO MILITARE AMERICANO QUI SACRIFICIO PER EUROPA 25-05-15
Renzi a cimitero militare americano qui sacrificio per europa (Agenzia
VISTA) - San Casciano, 25 maggio - L'intervento del presidente del
Consiglio Matteo Renzi nell’occasione del 70esimo Anniversario della
vittoria alleata in Europa al Cimitero Militare Americano di San
Casciano / CHIGI
a cura di Alexander Jakhnagiev
VISTA Agenzia Televisiva Parlamentare
Brescia - Cimitero Vantiniano
697 MADRI: 2 Luglio TGR RAI Trentino Alto Adige
#697madri - 697 uomini sono caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale
sulle cime del gruppo dell’Adamello e sono sepolti nel Cimitero
militare monumentale austroungarico a Bondo in Trentino, ai
piedi delle cime teatro del conflitto al fronte. Stefano Cagol
chiama qui altrettante donne evocando le “697 madri” e i loro figli
e creando simbolicamente un monumento alla vita, al futuro.
Le donne, giunte nel piccolo paese di Bondo presso questo imponente ricordo della Guerra, poseranno lungo l’iconica scalinata in granito che porta al cimitero prendendo parte alla performance partecipativa che verrà immortalata dall’artista e verrà presentata in mostra all’interno dell’Antica Chiesa di San Barnaba a Bondo.
Cagol presenta per la prima volta in Trentino un’opera partecipativa,
dopo aver consolidato in più occasioni questa pratica artistica, e “697 madri” rappresenta anche la più ambiziosa in termini di
coinvolgimento esteso di pubblico. Prosegue così la sua ricerca su temi come le appartenenze e i confini.
Una gigantesca caserma militare abbandonata per l'addestramento delle reclute!
Questo era uno dei tanti CAR (Centro Addestramento Reclute) disseminati lungo il territorio nazionale. Qui giungevano ragazzi da tutta l'Italia, è rimasto operativo almeno fino al 1999. In questo video ricostruisco la sua storia, e contemporaneamente condivido con voi aneddoti e storie legate a questo luogo ricco di storia e ricordi.
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Mezzi militari 1/2
Mezzi militari italiani presso museo dell'aviazione di Rimini nel 2003
Cimitero Montalero Cerrina Alessandria
Leggenda urbana,edifici abbandonati,lasciati a se stessi,le indagini sono condotte senza asportare,imbrattare,provocare danni. Urban legend, abandoned buildings, left to themselves, the surveys are conducted without remove, deface, damage
2011 - Italy - Alessandria: Museo delle uniformi, armi e cimeli del Regio Esercito Italiano
2011 - Piemonte, Cittadella di Alessandria, Caserma Beleno: Museo delle uniformi, armi e cimeli del Regio Esercito Italiano 1848-1946
La storia di Segen, scappata dalla guerra e morta tragicamente in Italia
Segen Twi era una ragazza eritrea di 18 anni arrivata nel nostro paese scappando dalla guerra. Ha viaggiato per migliaia di kilometri via terra e via mare. Arrivata in Italia a Palermo è stata trasportata insieme ad altre ragazze eritree a Napoli per andare in un centro di accoglienza a Giugliano (Na). Appena arrivata ha provato a scappare per raggiungere la stazione più vicina per continuare il suo viaggio per raggiungere la famiglia che era già emigrata in Europa. È fuggita percorrendo la Circumvallazione esterna, una strada extraurbana della provincia di Napoli. Un'auto l'ha travolta mentre provava ad attraversare le corsie della strada a scorrimento veloce insieme alle sue compagne. Un viaggio fatto di sogni e speranze finito con uno schianto, a migliaia di kilometri da casa.
Ancona, Ottobre 1943 -- luglio 1944, le bombe cambiano la Città (manortiz)
Il 16 ottobre 1943 Ancona subì la prima delle innumerevoli incursioni aeree che si susseguirono fino al 17 luglio 1944, che, nel loro complesso, causarono circa 4.000 morti, il 70% della città distrutta e orrendamente mutilata, oltre a non quantificabili danni al patrimonio sociale, culturale, identitario e storico.
Il primo novembre 1943 i bombardieri alleati calzarono la mano: tre grosse formazioni di 24 apparecchi quadrimotori ciascuno, per più di un ora bombardarono la città.
In un solo giorno morirono 2.000 persone, venne distrutta un'ala della Cattedrale di San Ciriaco, completamente distrutta laChiesa di San Lorenzo, semidistrutta laChiesa millenaria di San Pietro, danneggiate Santa Maria della Piazza eSan Cosma, gravemente colpiti ed in parte crollati il Palazzo degli Anziani ed ilPalazzo del Governo. Venne colpito anche il Carcere di Santa Palazia e l'adiacenterifugio di via Birarelli: in un sol colpo morirono 400-500 persone -- molte delle quali provenienti dall'orfanotrofio - che vi avevano trovato rifugio.
Il 2 dicembre 1943 si assistette anche ad un bombardamento navale notturno che - con oltre un centinaio di granate dirompenti da 120mm - colpì tra i vari obiettivi anche l'Ospedale Civile Umberto I° -- nel cui parco esplosero due proiettili causando la rottura dei vetri di un intero reparto e danneggiando un serbatoio d'acqua sopraelevato.
L'8 dicembre 1943 il comando antiaereo tedesco allarmò Ancona e provincia alle 12:04 per una grossa formazione aerea proveniente dal mare; poco dopo 24 apparecchi iniziarono a sganciare su Ancona bombe dirompenti di grosso calibro, del peso presunto di 500 kg: in un unico rapido passaggio investirono tutto il quartiere del Piano San Lazzaro.
I danni maggiori furono quelli arrecati al Manicomio Provinciale, nel cui perimetro caddero 32 bombe, demolendo padiglioni e arrecando danni a quelli rimanenti. Le vittime furono 45: 13 tra suore, infermieri e medici, 32 tra i pazienti ricoverati. Da allora sono passati quasi 80 anni, ma nella rimozione collettiva permane l'oblio su quei 32 poveri ricoverati -- così recita la lapide collocata nell'area dell'ex Ospedale Psichiatrico -- avvolti ancora oggi nel più totale anonimato.
Nell'aprile 1944, nel corso di un ennesimo bombardamento aereo, venne completamente distrutta la Chiesa di Sant'Anna dei Greci.
(...) La città si svuotò per un volontario sfollamento verso le campagne o nei paesi vicini: nel 1944 erano rimaste in città solo 4.000 persone. Le cronache di quei giorni riportano che la popolazione seppur disperata e duramente provata, reagì con grande dignità e fierezza.
Dopo la liberazione di Ancona ad opera delle truppe polacche comandate dal generale Wladyslaw Anders (1892-1970), la giunta comunale fece una stima dei danni provocati dalla guerra, che si possono riassumere in 2782 persone decedute, oltre 2000 ferite, 2783 abitazioni demolite e 6381 gravemente danneggiate, il 67% del totale degli edifici distrutti, per un totale di sei miliardi di lire (dell'epoca) di danni.
Per molti anni si ebbe una grave mancanza di alloggi per le famiglie, che si dovettero adattare a vivere più d'una nella stessa casa, a volte piccola, (...)
BIBLIOGRAFIA
Camillo Caglini, Bombardamenti su Ancona e Provincia 1943/1944, Ancona 1983;
Comune di Ancona, Via Saffi dov'era come era, Ancona 1993.
From
Le associazioni Laboratorio Culturale onlus e Stamira hanno promosso la conferenza Ottobre 1943 -- luglio 1944: le bombe cambiano Ancona per il 9 gennaio alle 17 al Museo Archeologico di Palazzo Ferretti: interventi di studiosi di storia locale, proiezioni di immagini e testimonianze.
Sbarco a Corfù. Lo sbarco delle truppe che presidieranno l'isola
Giornale Luce C0142 del 08/05/1941
Descrizione sequenze:veduta dell'isola di corfù ; la cittadina ; sbarco di soldati a Corfù ; bambine si avvicinano ad una macchina con soldati, la popolazione lancia mazzi di fiori ai soldati, donne applaudono ; sfilano i soldati in strada cittadina, sotto il lancio di fiori ; gruppo di prigionieri radunata in un cortile, artiglieria sequestrata ; l'alzabandiera, soldati schierati sull'attenti ; statue nel cortile di una villa ; bassorilievi ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Alessandria: Bersaglieri museo divise storiche - GRP Televisione
L'inaugurazione del ponte Meier ad Alessandria offre nuove opportunità e migliore accessibilità alla Cittadella, dove si può ancora visitare un'originale mostra di divise militari.
IL TRANSITO IN SOLITARIA DELLE LOCOMOTIVE ITALIANE E STRANIERE. 2014 - 2015.
Pietra di inciampo a Virginio Rioli IMI (Internato Militare Italiano).
Milano 25 gennaio 2019. La prima pietra di inciampo a Milano per un Internato Militare che insie me ad altri 50 mila non fecero ritorno dai campi di lavoro dove i nazisti rinchiusero 650 mila prigionieri. Quasi tutti si rifiutarono di giurare per la Repubblica di Salò rimanendo prigionieri e condannandosi a morte per la fame le vessazioni il freddo le malattie. Parla EMMA RIOLI la nipote di Virginio Rioli.
VIRGINIO RIOLI.
Nato a MI il 23 12 1937 da Angelo Rioli ed Anna Colombo. Di professione meccanico tornitore. E' chiamato alle armi nell'aprile 1939 e nel giugno 1940 è destinato in territorio in stato di guerra. Nel settembre 1943 è soldato marconista sul fronte albanese 4° corpo d'armata, 98° compagnia. Internato in Germania come altri 850 mila soldati italiani, rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò e di entrare nelle divisioni repubblichine in allestimento in Germania. Sarà un IMI. Senza i diritti dei prigionieri di guerra: non sopravvive alle dure condizioni a cui era sottoposto.Di lui resta un biglietto per le Forze Armate del 24 agosto 1943 alla nipote Emma. Che nel 2005 riesce a riportare in Italia i resti mortali dello zio, fortunosamente ritrovati in un cimitero di Francoforte, ed a farli inserire nel sacrario dei caduti milanesi di San Ambrogio.