Castello di Monselice (Padova)
Il castello di Monselice è un complesso di edifici composto di quattro nuclei principali, più una rocca, tutti edificati e ristrutturati tra l'undicesimo e il sedicesimo secolo. La parte più antica, sulla destra entrando dal portone nella Corte Grande, è il Castelletto, con l'annessa Casa Romanica, edificati tra l'XI e il XII secolo. Sulla sinistra sorge la massiccia sagoma della torre di Ezzelino, del XIII secolo. Al centro, come nucleo di collegamento fra i due edifici esistenti, viene realizzato nel XV secolo il Palazzo Marcello. Sulla cima della collina sorge una rocca edificata da Ezzelino III da Romano su ordine dell'imperatore Federico II di Svevia.
Infine la biblioteca del castello, che sorge sull'ampia spianata antistante alla torre di Ezzelino, ricavata in un edificio preesistente alla fine del XVI secolo. La torre è costruita da Ezzelino III da Romano nel XIII secolo, nell'ambito di un potenziamento militare - difensivo della seconda cerchia di mura della città. All'inizio del XIV secolo, quando la città viene conquistata dai Carraresi, i grandi stanzoni del palazzo di Ezzelino vengono suddivisi in sale di minori dimensioni, parzialmente adibite ad abitazione civile.
Nel corso del XIV secolo i Carraresi riutilizzano anche la parte più antica del complesso, realizzando nella Casa Romanica una grande sala del consiglio e costruiscono all'interno del castello tre caratteristici e monumentali camini veneti, che possiamo ammirare a tutt'oggi.
Dopo la conquista di Monselice da parte della Repubblica di Venezia, nel XV secolo, il castello passa in proprietà alla nobile famiglia dei Marcello che ne completa la trasformazione in residenza civile, edificando il palazzetto di collegamento fra la torre di Ezzelino e la parte romanica. In questo edificio di bello stile gotico, allargato al piano intermedio della torre, i Marcello ricavano la loro residenza privata. La configurazione definitiva del castello, così come la vediamo oggi, è già quasi completa alla fine del Quattrocento: mancano solo la biblioteca, del tardo Cinquecento, la sistemazione del cortile veneziano interno e la cappella privata della famiglia edificata nel Settecento.
Nei primi anni dell'Ottocento la proprietà del castello passa dai Marcello ad altre famiglie dell'aristocrazia locale e incomincia un lento e inarrestabile degrado di tutto il complesso, con la spogliazione di mobili e oggetti dell'arredo interno. Alla fine del secolo la proprietà passa ai conti Giraldi, da cui perviene per asse ereditario alla famiglia Cini. Nel corso della prima guerra mondiale il castello viene requisito per scopi militari dal Regio Esercito, che lo lascerà, completamente devastato, nel 1919.
È il conte Vittorio Cini che comincia a pensare, negli anni trenta, a un radicale restauro e ripristino di tutto il complesso, da adibire a sua residenza di rappresentanza. L'idea si concretizza nel 1935, quando un'équipe di tecnici e restauratori comincia a lavorare sotto l'attenta direzione dell'architetto Nino Barbantini. L'équipe procede prima a un restauro completo di tutti gli edifici e in seguito all'arredo di tutte le sale interne, con mobili, oggetti, e arazzi, rigorosamente appartenuti alle epoche di costruzione dei singoli edifici, terminando il gigantesco lavoro nel 1942. L'idea guida di questo straordinario ripristino non è stata quella di creare un museo storico ma di portare idealmente l'ospite o il visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo. Tutto è, infatti, al suo posto nelle singole stanze: tavoli, sedie, quadri, letti, soprammobili, attrezzi da cucina, in una magica atmosfera, come se per incanto dovessero riapparire gli antichi abitatori di questi luoghi, dal Medioevo al Rinascimento, per riprenderne possesso e riviverci le gesta eroiche o quotidiane delle loro epoche.
Nel 1954, il castello è teatro di una spettacolare rapina da parte di tre malviventi, che ne scavalcano le mura, impadronendosi di numerosi pezzi di pregio.
Dal 1981 il complesso è passato in proprietà alla Regione Veneto ed è aperto al pubblico da marzo a novembre.
Cittadella - La città murata ( Padova - Veneto - Italy )
Cittadella è un comune italiano di 20 155 abitanti della provincia di Padova in Veneto.
Dista circa 31 chilometri a nord dal capoluogo.
Cinta muraria
La cerchia murata che circonda Cittadella (1220 d.C.) ha forma di ellisse irregolare e con l'abitato costituisce un complesso organico del più alto interesse storico, non solo per gli studi sui castelli ma anche per quelli di urbanistica. Lo spazio interno che le mura delimitano è ordinato da due traverse che raccordano le quattro porte con il centro, dividendo l'abitato in quartieri, a loro volta suddivisi a scacchiera dalle caratteristiche stradelle. La cortina murata comunica con l'esterno attraverso quattro ponti in corrispondenza delle porte (a loro volta costruite sui quattro punti cardinali), rivolte verso le vicine città di Padova, Vicenza, Bassano del Grappa e Treviso (di qui la denominazione Porta Padovana, Porta Vicentina, Porta Bassanese, Porta Trevisana). I ponti levatoi, mantenuti in servizio fino al secolo XVI, gradualmente vennero sostituiti con altri in muratura. Gli attuali risalgono alla prima metà del secolo scorso.
Dal 1994 l'architetto Patrizia Valle dello Studio Valle Architettura e Urbanistica di Venezia ha avviato concretamente il restauro delle mura, attraverso progetti d'intervento suddivisi in quattro fasi, coincidenti con i settori del sistema fortificato. I lavori, sono proseguiti quasi ininterrottamente fino al 2013 e terminati con il recupero del quadrante sud est delle mura e il completamento del restauro dell'intero perimetro della cinta muraria.
Le origini
Tra il XII e il XIII secolo Padova, uno dei più importanti comuni del Veneto, dà impulso a un'importante spinta espansionistica, entrando presto in conflitto con le confinanti Vicenza e Treviso. Quest'ultima, attorno al 1195, avvia la costruzione di Castelfranco, piccolo avamposto militare presso il confine segnato dal torrente Muson.
La risposta di Padova non si fa attendere e nel 1220, sulla riva opposta del fiume, inizia la costruzione di Cittadella. Il nuovo borgo fortificato, progettato da Benvenuto da Carturo, presenta però delle caratteristiche originali che lo differenziano nettamente da Castelfranco; non è un piccolo e compatto castello di forma quadrangolare, ma una vera e propria città dall'ariosa pianta rotondeggiante, dotata di propri statuti e autonomia di governo. In questo modo, Padova non intende solo creare un presidio militare, ma anche un centro amministrativo ed economico per favorire la colonizzazione del territorio compreso fra il Brenta e il Muson
Castello di Monselice
Castle of Monselice - ITALY
foto galleria del castello di Monselice.
Bellisssimo posto con personale cortese e preparatissimo.
Este (Pd)
Este è un comune di 16.877 abitanti in provincia di Padova, situato a meridione dei Colli Euganei.Il comune di Este, situato sul versante meridionale dei colli Euganei, dista 32 km da Padova e 24 da Rovigo. È raggiungibile in autostrada (A13 Bologna-Padova), uscendo al casello di Monselice e prendendo la strada regionale 10 in direzione Mantova. Si può arrivare a Este anche con la strada regionale 10 (da Mantova) o con la strada statale 16 (da Padova).
Il toponimo Este (in epoca romana Atheste) pare derivare dal nome in latino del fiume Adige (Athesis), che attraversava l'abitato, fino all'esondazione del 589 che deviò il suo corso più a sud. Gli abitanti si chiamano Atestini, ma viene usato anche il termine Estensi, nonostante indichi, a rigore, gli abitanti di Ferrara, dove si insediarono gli Estensi (casata degli Este).La città di Este è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento degli antichi Veneti. In seguito, nel III-II secolo a.C., Este e tutto il Veneto diventarono colonia romana. Reperti di questi periodi sono conservati nel Museo Nazionale Atestino. Nell'89 a.C., con la lex Pompeia, venne concesso il diritto latino; nel 49 a.C., all'inizio della guerra civile tra Pompeo e Cesare, quest'ultimo, per ottenere l'appoggio della popolazione, concesse il diritto romano a tutta la Gallia cisalpina, di cui era stato proconsole tra il 58 e il 49. In seguito alla battaglia di Azio, Augusto affida ai soldati della V e XI legione i territori dell'agro di Este (formato dai territori di Galzignano, Teolo, Lonigo, Noventa Vicentina, Trecenta, Pernumia, Monselice, e dal monte Venda, che rientra ora nel comune di Vò).
In seguito alle invasioni barbariche e alla caduta dell'Impero Romano, Este si spopolò, riducendosi a villaggio rurale, secondo alcuni a causa dell'opposizione ad Attila, poiché quest'ultimo era solito distruggere ogni città che gli si opponeva.
Dopo l'anno Mille si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marchese Alberto Azzo II d'Este circa nel 1056.Este fu anche una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini tra cui il più celebre fu Ezzelino III da Romano. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260, per mano di Azzo VII d'Este.Il controllo della città, abbandonata dalla famiglia degli Este, che si trasferirono a Ferrara nel 1239, passò molte volte di mano nel corso del Basso Medioevo.Nel 1339, Ubertino da Carrara, signore di Padova, ricostruì il castello così com'è tutt'ora. Nel 1405 Este si sottomise spontaneamente alla Repubblica veneziana per sfuggire al controllo dei padovani e agli scontri di questi con i veronesi (Cangrande della Scala aveva distrutto la città nel 1317).
Sotto il dominio veneziano, Este conobbe un periodo di grande prosperità, interrotto solo dalla peste del 1630.
Este is a town and comune of the Province of Padua, in the Veneto region of northern Italy. It is situated at the foot of the Euganei Hills. The town is a centre for farming, crafts and industry worthy of note.Giovanni Battista Tiepolo, St. Thecla Liberating the City of Este from the Plague, 1758-59.During the Iron Age Este was a major centre of the Veneti and later, during the 2nd century BC, it became a Roman colony. In the Late Antiquity, Este was wrecked by barbarian invasions and arose again only after the 10th century, when Azzo II d'Este built a castle there and named himself and his family after it.The House of Este held the city until 1240, when they moved their capital to Ferrara. Este was conquered twice by Ezzelino da Romano III, in 1238 and 1249, and disputed during the 14th century by the Scaligeri, the Carraresi and the Visconti, until it surrendered spontaneously to Venice in 1405.
Under the Republic of Venice, Este went through a period of economic growth, interrupted only by the plague of 1630. After the fall of the Republic and the Napoleonic Wars, the town, with the whole Veneto region, became part of the Austrian Empire, until it was annexed by the Kingdom of Italy as a consequence of the Third Independence War of 1866.
Font : Wikipedia
A spasso per... Monselice
A spasso per Monselice, nel cuore dei Colli Euganei. Una città ricca di arte e cultura, da vedere
Palio di Monselice 2013
Palio di Monselice 2013
Monselice (Padova) - La Rocca
Qualche piccolo assaggio della mia amata cittadina, con il castello di Ca' Marcello, Ca' Nani, la Pieve di S. Giustina, la Rotonda e la Chiesa di S. Martino vista dall'alto.
SGUARDI SUL VENETO 31-07-12: IL CASTELLO DI MONSELICE
Monselice - Visita a un gioiello dell'architettura medioevale: il Castello di Monselice che, tra le altre cose, ospita una ricchissima collezione d'armi e di mobili antichi. (Cristina Pagnin)
Montagnana (Pd), uno dei Borghi più belli d'Italia
Montagnana è un comune di 9.532 abitanti della provincia di Padova.Oltre che per lo straordinario complesso fortificato, la città si fa apprezzare per il tessuto urbano, fatto di vie e di edifici sorti in periodo rinascimentale Sulla grande piazza centrale, si protende il Duomo (1431-1502), dalle imponenti forme tardo-gotiche con aggiunte rinascimentali. Sempre sulla piazza, si affaccia l'elegante Palazzo Valeri e l'antico Monte di Pietà. In via Matteotti sta il palazzo Magnavin-Foratti, in raffinato stile gotico-veneziano, che si dice sia stata la residenza di Jacopa, moglie del condottiero Erasmo da Narni detto il Gattamelata. In via Carrarese, si trova il Municipio, opera attribuita all'architetto veronese Michele Sanmicheli (1532). In via Scaligera vi è la chiesa tardo-romanica di S.Francesco, con attiguo monastero delle Clarisse; in via S.Benedetto si affaccia la barocca omonima chiesa (in corso di restauro). Subito fuori dell' abitato, a ridosso di Porta Padova, vi è la Villa Pisani, uno dei capolavori del Palladio, che all' interno conserva statue di Alessandro Vittoria (1525-1608). Da segnalare, in via dei Montagnana l'antico Ospedale di S.Maria e, nell'omonima via, la chiesetta di S.Antonio Abate, con tracce di presenza templare.I monumenti più insigni, tuttavia, sono costituiti dalla cinta muraria, dalla Rocca degli Alberi e dal Castello di San Zeno. Le opere di fortificazione alto-medioevali, che si suppongono rafforzate nel X sec. d.C. in difesa delle scorrerie degli Ungari, erano costituite quasi esclusivamente da terrapieni, palizzate, fossati e barriere di piante spinose (rimane qualche ricordo in vecchi toponimi delle vie interne). Montagnana viene citata come castrum in un documento del 996. Nei secoli successivi numerose testimonianze documentali attestano la sua funzione difensiva e protettiva a vantaggio dei villaggi circostanti i cui abitanti erano tenuti alla manutenzione dellapparato difensivo (mura, bertesche, ponte) e al servizio militare nei confronti del castrum considerato ricetto comune di importanza vitale per la sicurezza di tutti. Ezzelino da Romano il Tiranno (1194-1259), presa e incendiata Montagnana nel 1242, munì il luogo di fortificazioni adeguate allepoca (ziron). Il mastio del Castello di San Zeno (oggi agibile fin sulla sommità) è a lui attribuito.Le mura attuali, che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa, salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del '300, quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare quello che era un essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri.
Montagnana is a town and comune in the province of Padova, in Veneto (northern Italy). It is bounded by other communes of Saletto, Megliadino San Fidenzio, Casale di Scodosia, Urbana, Bevilacqua, Pojana Maggiore and Noventa Vicentina. As of 2007 the population of Montagnana was 9,355. The famous medieval walls, are one of the best preserved examples of medieval walls in Europe.
Font : Wikipedia
Padova. Cittadella. Italy in 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, di Cittadella in provincia di Padova. Italy.
Luoghi Visitati.
Porta Padovana. Le Mura con il Fossato. i Porticati con Piazza Pierobon. Duomo di Cittadella. Porta Vicentina. il Fossato con le Mura. Porta Trevisane. le Mura con il Fossato. i Porticati con le Sculture. Porta Bassanesi. ufficio Turistico IAT con il Museo. Camminamento dalle Mura di Cittadella. con vista: Campo della Marta. Comune di Cittadella. vie del centro con Panoramica finale su Duomo di Cittadella e Porta Bassanesi.
Ringrazio della Visualizzazione.
monselice san martino mercatino medievale
ogni anno, la seconda domenica di settembre, si svolge il mercatino medievale di 9 contrade, all'interno delle mura del castello di Monselice.
MURA CASTELLO DI ESTE
Descrizione
Seconda serata di Tesori tra le Mura sulle tavole di tutti i giorni a Monselice (PD)
Luci soffuse ed atmosfera romantica. Ambienti raffinati, curati nei minimi dettagli ed immersi in un parco secolare che con i suoi profumi e colori contribuisce ad esaltare il territorio monselicense. Ad ospitare la seconda serata di Tesori tra le mura - Sulle tavole di tutti i giorni il ristorante Tavern, nella meravigliosa cornice della cinquecentesca Villa Corner, classificata tra le residenze d'epoca.
Mirano Mogliano Veneto Molvena Monastier di Treviso Monfumo Monselice italy veneto
Mirano
Mogliano Veneto
Molvena
Monastier di Treviso
Monfumo
Monselice
Montagnana
Monte di Malo
Montebello Vicentino
Montebelluna
Montecchia di Crosara
Montecchio Maggiore
Montecchio Precalcino
Monteforte D Alpone
Montegalda
Montegaldella
Montegrotto Terme
Monteviale
Monticello Conte Otto
Montorso Vicentino
Morgano
Moriago della Battaglia
Mossano
Motta di Livenza
Mozzecane
Musile di Piave
Mussolente
Nanto
Negrar
Nervesa della Battaglia
Noale
Nogara
Nogarole Rocca
Nogarole Vicentino
Nove
Noventa di Piave
Noventa Padovana
Noventa Vicentina
Occhiobello
Oderzo
Oppeano
Orgiano
Ormelle
Orsago
Ospedaletto Euganeo
Ospitale di Cadore
Paderno del Grappa
Paese
Palu'
Papozze
Pastrengo
Pedavena
Pedemonte
Pederobba
Perarolo di Cadore
Pernumia
Pescantina
Peschiera del Garda
Pettorazza Grimani
Piacenza d Adige
Pianezze
Pianiga
Piazzola sul Brenta
Pieve d Alpago
Pieve di Cadore
Pieve di Soligo
Pincara
Piombino Dese
Piove di Sacco
Piovene Rocchette
Poiana Maggiore
Polesella
Polverana
Ponso
Ponte di Piave
Ponte nelle Alpi
Ponte San Nicolò
Pontecchio Polesine
Pontelongo
Ponzano Veneto
Porto Tolle
Portobuffolè
Portogruaro
Posina
Possagno
Pove del Grappa
Povegliano
Povegliano Veronese
Pozzoleone
Pozzonovo
Pramaggiore
Preganziol
Pressana
Puos d Alpago
Quarto d'Altino
Quero
Quinto di Treviso
Quinto Vicentino
Reasana
Recoaro Terme
Refrontolo
Revine Lago
Castello di Monselice: The Little Castle
The Little Castle - Il Castelletto
Monselice Mondiale
Monselice ha ospitato la cerimonia di apertura del campionato mondiale di Shotgun organizzato dalla Federazione Italiana nello splendido poligono di Agna
Al Castello di Monselice
Castello di Monselice ( PD )
Cittadella di Padova: Camminamento delle Mura
Le mura medievali della città-fortificata di Cittadella, in provincia di Padova, sono uno dei più importanti esempi di architettura militare d'Europa. Il camminamento di ronda è tra i pochissimi ancora intatti e interamente percorribili. Un'esperienza unica.
Castello di Monselice: ARMERIA
Il Castello di Monselice: ai piedi del Colle della Rocca si erge maestoso un complesso architettonico denominato Castello Cini che raggruppa in sé diverse tipologie di edifici. Tra l'XI sec. ed il XVI sec. il castello è stato dimora signorile, torre difensiva fino a diventare villa veneta.Il Castello si compone infatti di quattro nuclei principali; la parte più antica è la CASA ROMANICA (XI sec.) che assieme al CASTELLETTO (XII sec.) forma il primo nucleo abitativo.
Nel corso del XIII sec., staccata, venne costruita la TORRE EZZELINIANA, un possente edificio difensivo voluto da Ezzelino III da Romano. La caratterizzano, all'interno, monumentali camini a torre, unici in Italia per forma e funzionalità, fatti costruire dalla signoria padovana dei Da Carrara nel sec. XIV.
A partire dal 1405, dopo l'avvento della Serenissima Repubblica Veneta, il complesso monselicense viene acquistato dall'aristocratica famiglia veneziana Marcello che intraprende la costruzione di CA'MARCELLO, palazzo di collegamento fra le preesistenti strutture.I Marcello procedono poi all'ampliamento delle sale intermedie della Torre Ezzeliniana per ricavarne una dimora estiva, utilizzata ininterrottamente fino agli inizi dell'Ottocento.
I nobili veneziani ingentiliscono il complesso costruendo sulla spianata antistante la Torre il leggiadro edificio della BIBLIOTECA (XVI sec.); ristrutturano il CORTILE VENEZIANO (XVII sec.) e aggiungono nel corso del '700 la cappella privata di famiglia. La caduta della Repubblica di Venezia, alla fine del XVIII sec., segna un lento ma progressivo declino dell'antico maniero monselicense. La proprietà del Castello passa infine a diverse famiglie locali, tra cui i Girardi-Cini, senza per questo contribuire a sollevare le sorti del complesso. Il colpo di grazia viene inferto dal Regio Esercito Italiano che durante la I Guerra Mondiale usa il Castello per scopi militari, abbandonandolo nel 1919 interamente saccheggiato di tutti i suoi tesori.
Nel 1935 la proprietà passa per via ereditaria al Conte Vittorio Cini, uomo di grande raffinatezza intellettuale, che intraprende un'accurata ricerca d'oggetti d'arredamento (mobili, dipinti, tappeti, arazzi, ceramiche, strumenti musicali e stoffe) e di armi, ricreando all'interno del castello l'antica atmosfera medievale e rinascimentale che ancor oggi accoglie i visitatori nelle sale residenziali e nella vasta ARMERIA. Dal 1981 il complesso monumentale del Castello Cini di Monselice è passato in proprietà alla Regione Veneto, divenendo museo regionale congiuntamente all'ANTIQUARIUM LONGOBARDO e al MASTIO FEDERCIANO.
***** Montagnana (Padova, Veneto) (2/2) Le mura INTEGRALE car video
Cinta muraria
Le mura attuali, che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale inEuropa, salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del Trecento, quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare quello che era un essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri, che dominava la vicina Legnago. Lo spazio urbanointra moenia fu in quell'occasione ampliato, e la nuova cinta fu costruita con strati sovrapposti di mattoni e di pietre (trachite trasportata per via d'acqua dai vicini colli Euganei). La città fortificata è racchiusa in un quadrilatero irregolare delle dimensioni di circa metri 600 x 300 con un'area di 24 ettari e un perimetro di circa due chilometri. Le mura, coronate da merli di tipo guelfo, sono alte dai 6,5 agli 8 metri, con uno spessore di cm 96-100. Tra un merlo e l'altro, delle ventole in legno servivano a riparare i difensori. Le torri perimetrali, in totale 24, distanziate di circa 60 metri, sono alte fra i 17 ed i 19 metri. Il vallo esterno varia dai 30 ai 40 metri.
All'interno dei fornici che reggono il cammino di ronda erano allogati i magazzini (canipe) per la custodia dei beni prodotti nelle campagne (si notano ancora gli incavi per fissare le armature in legno). Nelle torri, a più piani e coperte da un tetto spiovente defilato sotto la piazzola munita di macchina da lancio, stavano altri magazzini e gli alloggiamenti per i militi posti a guarnigione della fortezza nei momenti di emergenza bellica. Una zona priva di costruzioni e adibita a pomerio coltivato per fronteggiare lunghi assedi, stava tutto attorno alle mura dalla parte interna.
Attorno alla cinta muraria correva un ampio fossato (l'attuale pittoresco e verde vallo) allagato con l'acqua del fiume Frassine (confine verso il Vicentino) derivata per mezzo di un canale ad argini sopraelevati (il Fiumicello) avente funzione di vallo difensivo di saldatura lungo il quale, dalla parte padovana, stava un serraglio sopraelevato per la concentrazione delle truppe. Tutto attorno alla zona montagnanese erano paludi intransitabili o plaghe inondabili in caso di guerra, così che la città murata costituiva la chiave della frontiera padovana verso ovest. La struttura militare era per di più attorniata da quattro fortificazioni avanzate perimetrali (le bastie), ora scomparse, e le due rocche poste a difesa delle due porte erano circondate da fossato pure dalla parte di città. La fortezza, ai suoi tempi, era imprendibile e, di fatto, fino all'avvento delle grosse bocche da fuoco (XVI secolo), non fu mai espugnata militarmente.
L'accesso alla città era controllato dalle porte fortificate del castello di San Zeno (ad est, verso Padova) e della Rocca degli Alberi (ad ovest, verso il veronese). Solo più tardi, nel '500, fu aperta a nord una terza porta (porta Nova o di Vicenza) per agevolare le comunicazioni con il porto fluviale del Frassine. Alla fine dell'Ottocento un quarto varco fu praticato verso sud, per accesso alla stazione ferroviaria (porta XX Settembre).
Le mura medievali di Montagnana sono state inserite tra I Luoghi del Cuore, iniziativa promossa dal FAI.
Rocca degli Alberi
La Rocca degli Alberi, che si alza imponente e pittoresca sul vallo dalla parte occidentale, fu costruita dai Carraresi nel biennio 1360-62 con funzione esclusivamente militare. L’ingresso fortificato era costituito da un complesso sistema difensivo: lungo l'androne di transito, dominato da due torri, stavano quattro porte a battenti, due saracinesche e quattro ponti levatoi a bilanciere. Sistema simile era a castel San Zeno.
Dal 1964 la rocca ospita l'ostello della gioventù ed è visitabile nel periodo aprile-ottobre.
Il Mastio
Il Mastio è una torre imponente di circa 40 metri d'altezza che doveva costituire un punto privilegiato per l'avvistamento e la difesa della città. Venne costruito nel 1242 dal tiranno che, dopo aver conquistato e dato alle fiamme la città, decise di dotarla di nuove strutture difensive. Originariamente doveva essere più basso e coperto da un tetto di legno sormontato da una guardiola: da qui i soldati montagnanesi potevano avvistare i nemici che venivano da Padova o da Venezia.
Castello di San Zeno
L'edificio ha pianta rettangolare (metri 46 x 26) con un ampio cortile interno. Fino agli inizi del XIX secolo, il castello era circondato da un fossato che lo isolava anche dal lato di città. La struttura era completata da torri (di cui ne restano due) e dal vicino mastio (alto circa 40 metri). Inizialmente, il ponte levatoio che varcava il vallo consentendo l'accesso alla città, immetteva probabilmente nel cortile interno del castello. Si ipotizza che il passaggio sia stato poi spostato sul lato sud del castello stesso, protetto sia da questo che dall'alto mastio.