I Civici Musei Udine in 5 minuti
I Civici Musei di Udine sono una fitta rete di musei che con le loro raccolte offrono un ricco ed eterogeneo percorso storico, culturale, artistico e scientifico all’interno della città di Udine. Si va dai Musei del Castello con Museo Archeologico, Museo del Risorgimento, Galleria d’Arte Antica e Museo della Fotografia, alle Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo, sede di esposizioni temporanee a tema e degli archivi di architettura e design; dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea che trova spazio a Casa Cavazzini, con le pregevoli collezioni Astaldi e FRIAM, al Museo Etnografico del Friuli, esauriente contenitore di cultura e tradizioni friulane. Di prossima apertura sarà la nuova sede del Museo Friulano di Scienze Naturali.
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Il CASTELLO DI UDINE, simbolo del Friuli, già sede del patriarca di Aquileia e del Luogotenente veneto della Patria del Friuli, divenne sede museale il 26 luglio 1906 in occasione delle celebrazioni del quarantesimo anniversario dell’unione del Friuli all’Italia.
Oggi il Castello ospita al piano terra due recenti allestimenti museali: il MUSEO DEL RISORGIMENTO e il MUSEO ARCHEOLOGICO, entrambi frutto di un’accurata scelta museografica corredata da innovativi supporti multimediali.
Lungo tutto il piano nobile del Castello di Udine si snoda il percorso della GALLERIA D’ARTE ANTICA con pregevoli opere d’arte dal ‘300 all’800 tra cui si annoverano dipinti di Vittore Carpaccio, Caravaggio e Giambattista Tiepolo. Presenti sono anche alcune collezioni normalmente consultabili su prenotazione: le Raccolte Numismatiche, la Gallerie di Disegni e Stampe, le Raccolte di Scultura e Gipsoteca. Inoltre presso il Castello vi sono due importanti servizi culturali aperti al pubblico: la Biblioteca d’Arte con oltre 45.000 volumi e circa 350 periodici e la Fototeca che conserva più di 180.000 immagini di fotografie, negativi e lastre originali.
CASA CAVAZZINI dal 2012 è la sede del nuovo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, che raccoglie un patrimonio di circa quattromila opere in cui spiccano nomi di primo piano nel panorama internazionale, come quelli di Roy Lichtenstein, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Willem de Kooning, Filippo de Pisis. Nell’edificio, che fu del commerciante udinese Dante Cavazzini, sono ancora visibili affreschi del Trecento, alcune tempere murali che Afro Basaldella realizzò per decorare pareti e soffitti e una vasca-cisterna “alla veneziana” del XVI secolo.
In pieno centro storico a Udine, a pochi passi da Casa Cavazzini e dalla veneziana piazza Libertà, si trova Palazzo Morpurgo, sede Comunale e del polo museale delle GALLERIE DEL PROGETTO, che custodiscono gli archivi di architettura e di design.
Dedicata al mondo della progettazione in Friuli e ai progettisti che nella storia hanno reso celebre la regione a livello internazionale (tra cui Raimondo D’Aronco, Pietro Zanini e Marcello D’Olivo), questa sede dei Civici Musei di Udine raccoglie oltre quindicimila disegni, plastici, fotografie e diapositive storiche, consultabili su appuntamento.
Esplorare la cultura e le tradizioni popolari del Friuli, terra con una forte identità dentro e fuori dai suoi confini: è questa la possibilità offerta al visitatore del MUSEO ETNOGRAFICO DEL FRIULI, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
Al museo con Artesplorando: Gallerie d'arte antica di Udine
Nuovo video della serie curata da Artesplorando, interamente dedicata ai musei e alla loro esplorazione. In questo approfondimento scopriremo le 10 opere principali delle Gallerie d'arte antica di Udine.▼▼CONTINUA SOTTO▼▼
La Galleria d’Arte Antica, formatasi a partire dal 1866, è un’importante sezione dei Musei del Castello di Udine. Si trova collocata al piano nobile lungo un percorso che si snoda in tredici sale di cui l’ultima è dedicata a esposizioni temporanee. Si tratta di una raccolta omogenea di opere realizzate per la maggior parte da artisti locali e veneti prodotte dalla seconda metà del Trecento alla prima metà dell’Ottocento. Importante è anche la presenza di un gruppo di dipinti provenienti da altre realtà regionali ed europee. A volte vi troverete di fronte a veri e propri capolavori di indiscusso valore che danno ancor più valore a questo piccolo gioiello della città di Udine. Lasciatevi quindi guidare dalla mia voce che vi racconterà opere del Tiepolo, di Palma il giovane e di un ipotetico Caravaggio. Rimarrete anche molto colpiti da autori e opere poco note.
Il video è sottotitolato in italiano, inglese, francese e spagnolo. Per i sottotitoli in lingua straniera puoi contribuire anche tu! Segui quindi la playlist al museo con Artesplorando per non perderti mai nulla e lascia un commento sotto ai video in cui puoi tu stesso suggerirci opere oppure nuovi temi da trattare in futuro. Il tuo contributo è prezioso.
#artesplorando #alMuseo #GallerieArteAnticaUdine
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Mense e banchetti nella Udine rinascimentale LIS | Mostra al Museo Archeologico Udine
Video con interpretazione nel linguaggio dei segni LIS e sottotitolato per sordi, per favorire la visita alla mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, prorogata a Udine fino al 15 gennaio 2017.
Nell'anno dell'esposizione universale milanese Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta-energia per la vita”, il museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, propone la mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”: un percorso che, partendo dalle scoperte archeologiche e dal ricco patrimonio culturale della città, illustra cibi, libri, suppellettili e rituali dei nobili friulani tra Quattrocento e Cinquecento.
L’esposizione al Museo Archeologico di Udine, realizzata grazie al sostegno della fondazione Crup e di Unicredit, sarà aperta al pubblico in castello fino al 15 gennaio 2017.
Informazioni:
Civici Musei di Udine tel. 0432 1272591
Puntoinforma tel. 0432 1273717
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Tra le fonti utilizzate nell'ambito dell'esposizione “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale” al Museo Archeologico di Udine: il ricettario del Platina, pubblicato a Cividale nel 1480 e curiosamente il primo libro a stampa noto in Friuli, e una tra le opere più importanti di Pomponio Amalteo, un olio su tela di grandi dimensioni esposto nella Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine in cui viene rappresentata un’ultima Cena all'interno di una sala dall'architettura rinascimentale con aspetti formali che rimandano ai rituali dell’epoca. I personaggi, ossia lo scalco, il credenziere, i paggi e gli scudieri, il cantiniere e il coppiere, e ancora gli oggetti per l’apparecchio della tavola, sono elementi secondari rispetto alla scena del sacrificio dell’Eucarestia, ma fondamentali per immaginare una cena dell’epoca, ecco perché, grazie alla multimedialità, questi stessi elementi si animano e consentono di rivivere il rituale del banchetto.
Il tema della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, l'alimentazione, viene raccontato anche dai reperti archeologici che restituiscono suggestivi spaccati di vita quotidiana. Vasellame da mensa, stoviglie da cucina, resti di pasto forniscono significative informazioni sulle consuetudini della tavola e su come l'alimentazione veniva concepita e vissuta nella Udine rinascimentale.
Sulla scorta delle ricerche archeologiche effettuate in città negli ultimi vent'anni dai Civici Musei di Udine e dalla competente Soprintendenza, spesso in collaborazione con la Società Friulana di Archeologia, è stato possibile ricomporre l’immagine della città medievale e delle sue successive trasformazioni. Le indagini, generate da lavori infrastrutturali e da interventi di restauro di edifici storici cittadini, offrono una lettura articolata di quello che doveva essere il tessuto urbano tra XV e XVI secolo. Un periodo in cui Udine conosce un significativo sviluppo economico e, di conseguenza, una notevole crescita edilizia e produttiva stimolata dalle sopravvenute esigenze dei ceti elevati, desiderosi di mostrare la propria agiatezza nella sontuosità delle dimore e nella ricercatezza dei corredi da tavola. Non a caso sono questi i secoli che vedono realizzarsi la grande stagione del “graffito friulano”, una produzione ceramica che raggiunge episodi artistici di altissimo livello, come attestano le mattonelle parietali rinvenute in palazzo Ottelio, ma anche il vasellame restituito per esempio dagli scavi in piazza Venerio, presso Casa Cavazzini e residenza Palladio.
Mense e banchetti nella Udine rinascimentale | Mostra al Museo Archeologico Udine
Nell'anno dell'esposizione universale milanese Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta-energia per la vita”, il museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, propone la mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”: un percorso che, partendo dalle scoperte archeologiche e dal ricco patrimonio culturale della città, illustra cibi, libri, suppellettili e rituali dei nobili friulani tra Quattrocento e Cinquecento.
L’esposizione al Museo Archeologico di Udine, realizzata grazie al sostegno della fondazione Crup e di Unicredit, sarà aperta al pubblico in castello fino al 15 gennaio 2017.
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Tra le fonti utilizzate nell'ambito dell'esposizione “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale” al Museo Archeologico di Udine: il ricettario del Platina, pubblicato a Cividale nel 1480 e curiosamente il primo libro a stampa noto in Friuli, e una tra le opere più importanti di Pomponio Amalteo, un olio su tela di grandi dimensioni esposto nella Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine in cui viene rappresentata un’ultima Cena all'interno di una sala dall'architettura rinascimentale con aspetti formali che rimandano ai rituali dell’epoca. I personaggi, ossia lo scalco, il credenziere, i paggi e gli scudieri, il cantiniere e il coppiere, e ancora gli oggetti per l’apparecchio della tavola, sono elementi secondari rispetto alla scena del sacrificio dell’Eucarestia, ma fondamentali per immaginare una cena dell’epoca, ecco perché, grazie alla multimedialità, questi stessi elementi si animano e consentono di rivivere il rituale del banchetto.
Il tema della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, l'alimentazione, viene raccontato anche dai reperti archeologici che restituiscono suggestivi spaccati di vita quotidiana. Vasellame da mensa, stoviglie da cucina, resti di pasto forniscono significative informazioni sulle consuetudini della tavola e su come l'alimentazione veniva concepita e vissuta nella Udine rinascimentale.
Sulla scorta delle ricerche archeologiche effettuate in città negli ultimi vent'anni dai Civici Musei di Udine e dalla competente Soprintendenza, spesso in collaborazione con la Società Friulana di Archeologia, è stato possibile ricomporre l’immagine della città medievale e delle sue successive trasformazioni. Le indagini, generate da lavori infrastrutturali e da interventi di restauro di edifici storici cittadini, offrono una lettura articolata di quello che doveva essere il tessuto urbano tra XV e XVI secolo. Un periodo in cui Udine conosce un significativo sviluppo economico e, di conseguenza, una notevole crescita edilizia e produttiva stimolata dalle sopravvenute esigenze dei ceti elevati, desiderosi di mostrare la propria agiatezza nella sontuosità delle dimore e nella ricercatezza dei corredi da tavola. Non a caso sono questi i secoli che vedono realizzarsi la grande stagione del “graffito friulano”, una produzione ceramica che raggiunge episodi artistici di altissimo livello, come attestano le mattonelle parietali rinvenute in palazzo Ottelio, ma anche il vasellame restituito per esempio dagli scavi in piazza Venerio, presso Casa Cavazzini e residenza Palladio.
Mense e banchetti nella Udine rinascimentale PROGETTO AUTISMO | Mostra al Museo Archeologico Udine
PROGETTO AUTISMO: video per favorire la visita alla mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, prorogata a Udine fino al 15 gennaio 2017, a persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Nell'anno dell'esposizione universale milanese Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta-energia per la vita”, il museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, propone la mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”: un percorso che, partendo dalle scoperte archeologiche e dal ricco patrimonio culturale della città, illustra cibi, libri, suppellettili e rituali dei nobili friulani tra Quattrocento e Cinquecento.
L’esposizione al Museo Archeologico di Udine, realizzata grazie al sostegno della fondazione Crup e di Unicredit, sarà aperta al pubblico in castello fino al 15 gennaio 2017.
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Tra le fonti utilizzate nell'ambito dell'esposizione “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale” al Museo Archeologico di Udine: il ricettario del Platina, pubblicato a Cividale nel 1480 e curiosamente il primo libro a stampa noto in Friuli, e una tra le opere più importanti di Pomponio Amalteo, un olio su tela di grandi dimensioni esposto nella Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine in cui viene rappresentata un’ultima Cena all'interno di una sala dall'architettura rinascimentale con aspetti formali che rimandano ai rituali dell’epoca. I personaggi, ossia lo scalco, il credenziere, i paggi e gli scudieri, il cantiniere e il coppiere, e ancora gli oggetti per l’apparecchio della tavola, sono elementi secondari rispetto alla scena del sacrificio dell’Eucarestia, ma fondamentali per immaginare una cena dell’epoca, ecco perché, grazie alla multimedialità, questi stessi elementi si animano e consentono di rivivere il rituale del banchetto.
Il tema della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, l'alimentazione, viene raccontato anche dai reperti archeologici che restituiscono suggestivi spaccati di vita quotidiana. Vasellame da mensa, stoviglie da cucina, resti di pasto forniscono significative informazioni sulle consuetudini della tavola e su come l'alimentazione veniva concepita e vissuta nella Udine rinascimentale.
Sulla scorta delle ricerche archeologiche effettuate in città negli ultimi vent'anni dai Civici Musei di Udine e dalla competente Soprintendenza, spesso in collaborazione con la Società Friulana di Archeologia, è stato possibile ricomporre l’immagine della città medievale e delle sue successive trasformazioni. Le indagini, generate da lavori infrastrutturali e da interventi di restauro di edifici storici cittadini, offrono una lettura articolata di quello che doveva essere il tessuto urbano tra XV e XVI secolo. Un periodo in cui Udine conosce un significativo sviluppo economico e, di conseguenza, una notevole crescita edilizia e produttiva stimolata dalle sopravvenute esigenze dei ceti elevati, desiderosi di mostrare la propria agiatezza nella sontuosità delle dimore e nella ricercatezza dei corredi da tavola. Non a caso sono questi i secoli che vedono realizzarsi la grande stagione del “graffito friulano”, una produzione ceramica che raggiunge episodi artistici di altissimo livello, come attestano le mattonelle parietali rinvenute in palazzo Ottelio, ma anche il vasellame restituito per esempio dagli scavi in piazza Venerio, presso Casa Cavazzini e residenza Palladio.
Castello di Udine al tramonto
Udine Friuli Venezia Giulia , il panorama della città e Castello al Tramonto . Il Castello di Udine è uno dei principali monumenti della città, è situato in cima ad un colle nel centro storico, a 138 m s.l.m. È sede dei musei civici, che comprendono una pinacoteca, il museo archeologico e numismatico, il museo del Risorgimento, la Galleria dei disegni e delle stampe, il Museo friulano della fotografia.
(Wikipedia)
21 Ottobre 2015 - Risoluzione Video (Fonte Galaxy Note 4) 4K
La città - Mense e banchetti nella Udine rinascimentale | Mostra al Museo Archeologico Udine
La fisionomia della città di Udine e le trasformazioni dello spazio urbano: questo video fa parte del percorso della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, prorogata a Udine fino al 15 gennaio 2017.
Nell'anno dell'esposizione universale milanese Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta-energia per la vita”, il museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, propone la mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”: un percorso che, partendo dalle scoperte archeologiche e dal ricco patrimonio culturale della città, illustra cibi, libri, suppellettili e rituali dei nobili friulani tra Quattrocento e Cinquecento.
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Il tema della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, l'alimentazione, viene raccontato anche dai reperti archeologici che restituiscono suggestivi spaccati di vita quotidiana. Vasellame da mensa, stoviglie da cucina, resti di pasto forniscono significative informazioni sulle consuetudini della tavola e su come l'alimentazione veniva concepita e vissuta nella Udine rinascimentale.
Sulla scorta delle ricerche archeologiche effettuate in città negli ultimi vent'anni dai Civici Musei di Udine e dalla competente Soprintendenza, spesso in collaborazione con la Società Friulana di Archeologia, è stato possibile ricomporre l’immagine della città medievale e delle sue successive trasformazioni. Le indagini, generate da lavori infrastrutturali e da interventi di restauro di edifici storici cittadini, offrono una lettura articolata di quello che doveva essere il tessuto urbano tra XV e XVI secolo. Un periodo in cui Udine conosce un significativo sviluppo economico e, di conseguenza, una notevole crescita edilizia e produttiva stimolata dalle sopravvenute esigenze dei ceti elevati, desiderosi di mostrare la propria agiatezza nella sontuosità delle dimore e nella ricercatezza dei corredi da tavola. Non a caso sono questi i secoli che vedono realizzarsi la grande stagione del “graffito friulano”, una produzione ceramica che raggiunge episodi artistici di altissimo livello, come attestano le mattonelle parietali rinvenute in palazzo Ottelio, ma anche il vasellame restituito per esempio dagli scavi in piazza Venerio, presso Casa Cavazzini e residenza Palladio.
L’esposizione al Museo Archeologico di Udine è realizzata grazie al sostegno della fondazione Crup e di Unicredit.
Tradizioni del Friuli: religiosità, abbigliamento, riti del fuoco | Museo Etnografico del Friuli
Un video che introduce nel mondo delle tradizioni friulane, non sempre scomparse e abbandonate ma anche rivissute nel contemporaneo.
Questo video di Paolo Comuzzi, con filmati d’epoca, attuali e foto di Ulderica da Pozzo, fa parte dell’allestimento del Museo Etnografico del Friuli, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
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Il racconto al Museo Etnografico del Friuli parte dal fogolâr (focolare) e dalla simbologia del fuoco. Il fogolâr, spazio della casa e cuore pulsante della vita quotidiana dove si cucinava, ci si scaldava e si raccontavano storie, aveva una funzione talmente importante che è diventato il simbolo della dimensione comunitaria friulana, anche per le comunità emigrate all’estero: le associazioni, diffuse in tutto il mondo, di emigrati originari del Friuli Storico e dei loro discendenti prendono proprio il nome di fogolârs furlans. Ma il fuoco è presente anche in altre tradizioni popolari, come i falò propiziatori (pignarul e Kries) e il lancio di rotelle di legno infuocate per augurare fortuna alle coppie del paese (Tir des Cidulis).
Il Museo Etnografico del Friuli affronta anche il tema del sacro, della medicina nella cultura popolare, della musica come momento rituale che scandisce i ritmi feriali e festivi, del gioco, della tradizione del mobile, di una portante risorsa prodotta dai boscaioli, l’approvvigionamento del legno. L’ultima parte del percorso è completamente dedicata all’abito.
Tradizioni del Friuli: il Tîr des Cidulis | Museo Etnografico del Friuli
Il Tîr des Cidulis è un'antica tradizione che si tiene in molti paesi della montagna del Friuli. Da una zona sopraelevata i ragazzi del luogo, dopo aver acceso un fuoco visibile dal paese, lanciano rotelle di legno alle quali viene dato fuoco. Secondo la tradizione del Tîr des Cidulis, a ogni lancio si accompagna una filastrocca (raganizza). Il lancio avviene per la maggior parte dei casi nel periodo del solstizio d'inverno, con diverse varianti; è comunque per tutti un modo per augurare fortuna per l’anno successivo a tutte le coppie del paese.
Questo video di Erica Barbiani sul Tîr des Cidulis fa parte dell’allestimento del Museo Etnografico del Friuli, che nella sua prestigiosa sede di Palazzo Giacomelli a Udine approfondisce in particolare gli aspetti legati alle testimonianze della cultura tradizionale quali la religiosità popolare, la vita quotidiana domestica e del lavoro, il vivere in comunità, ma anche la storia della tradizione tessile e dell’abbigliamento.
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Il racconto al Museo Etnografico del Friuli parte dal fogolâr (focolare) e dalla simbologia del fuoco. Il fogolâr, spazio della casa e cuore pulsante della vita quotidiana dove si cucinava, ci si scaldava e si raccontavano storie, aveva una funzione talmente importante che è diventato il simbolo della dimensione comunitaria friulana, anche per le comunità emigrate all’estero: le associazioni, diffuse in tutto il mondo, di emigrati originari del Friuli Storico e dei loro discendenti prendono proprio il nome di fogolârs furlans. Ma il fuoco è presente anche in altre tradizioni popolari, come i falò propiziatori (pignarul e Kries) e il lancio di rotelle di legno infuocate per augurare fortuna alle coppie del paese (Tir des Cidulis).
Il Museo Etnografico del Friuli affronta anche il tema del sacro, della medicina nella cultura popolare, della musica come momento rituale che scandisce i ritmi feriali e festivi, del gioco, della tradizione del mobile, di una portante risorsa prodotta dai boscaioli, l’approvvigionamento del legno. L’ultima parte del percorso è completamente dedicata all’abito.
Udine | Viva la Vida
Nella Notte Bianca di Udine, con la guida dell'attore Nelson Rojas Alarcon siamo stati in compagnia di @elisa__1_ e di @carinabaciu.cb Abbiamo visitato e conosciuto:
-Davide Locatelli
-I Musei Civici
-Ristorante la Libellula
bistrot.business.site
-Bike Vintage
-Public House
-Arte in Vetrina
Ringraziamo
Comune di Udine
Federica Fasano
Andrea Rossi
Luigi Vignando
STAFF:
Produzione: ZOPRAI
Regia: Nelson Rojas Alarcon
Assistente di Produzione: Paolo Mutti
Camera 1: Matteo Sbrizzi
Camera 2: Dennis Bolzicco
Camera 3: Teresa Terranova
Camera 4: Iura Adam
Fotografo di scena: Carlo Liotti
Montaggio: A. Eugen Bonta
Voce off: Paolo Mutti
Festival Udine Castello 2015
Gli Amici della Musica di Udine lanciano una nuova sfida per la città e il suo territorio: il FESTIVAL UDINE CASTELLO.
In collaborazione con il Comune di Udine, il Festival mira a rendere il Castello un luogo di incontro per gli appassionati di musica e un polo ancor più attrattivo per i turisti d'oltre confine, grazie al ricco patrimonio artistico delle collezioni dei Civici musei. La storica e rappresentativa associazione AdM avrà il compito di focalizzare l’attenzione sull’icona-simbolo della città in sinergia con musica e bellezza artistica.
OTTOBRE 2015
Salone del Parlamento Castello di Udine
Domenica 4 ottobre ore 11CELLO CONSORT Ensemble di 8 violoncelli (Italia)
Musiche di Vivaldi, J.S. Bach, Piazzolla, VillaLobos
Domenica 11 ottobre ore 11 HANDE DALKILIÇ Pianoforte (Ankara - Turchia)
NECMI KERAN Baglama tradizionale turco (Ankara)
Musiche di Chopin e di tradizione turca
Domenica 18 ottobre ore 11 CAROL WINCENC Flauto (New York - Usa)
LA SINFONIETTA Orchestra d’archi di Udine ZART DOMBOURIAN-EBY Ottavino (Seattle - Usa)
GUDNI EMILSSON Direttore (Trossingen – Germania)
Musiche di Vivaldi, CPE Bach, Telemann
IL CASTELLO TORNA A UDINE
Il castello di Udine, da sempre simbolo della citt, sta per tornare in gestione diretta alla regione. L'annuncio del senatore PIttoni nel giorno in cui l'angelo sta riaffiorando dall'impalcatura dopo il restauro - Intervistati: Al telefono MARIO PITTONI (Capogruppo Lega Nord)
Video didattico Adriatico senza confini - video a cura di Progettoautismo FVG
Progettare l’accessibilità di un bene culturale o di un museo significa renderlo un luogo inclusivo, sicuro, accogliente e qualitativamente migliore per tutti i potenziali utenti, garantendo il libero accesso alla comunicazione e all’informazione affinché sia possibile una fruizione del patrimonio e delle conoscenze per tutti.
Con questo obiettivo è stata realizzata “Adriatico senza confini. Via di comunicazione e crocevia di popoli nel 6000 a.C.”, allestita presso il Castello di Udine sino al 22 febbraio 2015. Dove Il design grafico sperimenta l'accessibilità attraverso la semplificazione degli aspetti visivi: la fruibilità delle didascalie e dei pannelli illustrativi è favorita grazie ad appropriate dimensioni, collocazione e facilità di avvicinamento. La provenienza dei reperti è chiaramente individuabile dalla presenza di mappe semplificate poste alla base di ciascuna bacheca. Il percorso espositivo presenta più livelli di approfondimento e diaccessibilità, grazie alla presenza di video animazioni didattiche e di una proiezione scenografica che porta il visitatore a “navigare” oltre i confini dei canoni delle classiche esposizioni archeologiche.
“Adriatico senza confini” ha fatto un primo passo – anche se sicuramente non definitivo - verso il diritto di assicurare a tutti l’accesso al bene culturale e alle conoscenze, anche in un edificio come il castello che ha un’origine storicamente inaccessibile.
L' intento è quello di comprendere le diverse necessità, ecco perché è PROGETTOAUTISMO FVG ONLUS con il patrocinio della Consulta Provinciale delle persone disabili e delle loro Famiglie di Udine e con l'appoggio del C.R.I.B.A. ha realizzato questo VIDEO DIDATTICO ADRIATICO SENZA CONFINI che facilita l'accessibilità alla mostra per le persone con autismo e ritardo cognitivo medio.
Il progetto è stato fortemente caldeggiato dall'assessore alla Cultura del Comune di Udine Federico Pirone e dalla dott.ssa Paola Visentini dei Civici musei.
Tale video è stato realizzato dalla dott.ssa Chiara Milocco, educatrice che opera all'interno dei laboratori didattici dell'associazione PROGETTOAUTISMO FVG che struttura percorsi individualizzati per adulti con autismi workinprogress e offre un centro diurno pomeridiano per adolescenti e preadolescenti con autismi special needs. Sono stati coinvolti direttamente alcuni ragazzi con autismo del centro che si sono attivati per diventare i ciceroni virtuali del percorso, in tal modo si sono voluti raggiungere due obiettivi: quello di facilitare l'accesso alla mostra dei ragazzi e bambini speciali e contestualmente quello di renderli parte dell'impresa con una ricaduta importante sulla propria autostima e il proprio valore personale.
Il video didattico è indirizzato anche ai bambini delle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado che avranno la possibilità di cogliere il valore della persona con autismo, capace di diventare la loro guida nel percorso museale.
Progettoautismo si è occupato di effettuare una riduzione dei testi che permettono un viaggio virtuale all'interno della mostra anche ai ragazzi con autismi e ritardo mentale medio grazie alla semplicità dell'esposizione di concetti complessi e dell'uso contestuale delle immagini e dei filmati che facilitano la memorizzazione e la comprensione.
L'inclusione delle persone con disabilità passa attraverso un cambio di mentalità nella percezione del loro valore e questa iniziativa si profila come un piccolo, ma importante passo verso l'allargamento degli orizzonti culturali che deve incominciare all'interno della nostra società fin dall'infanzia.
La persona con disabilità cognitiva non è vissuta come un peso, ma l'incontro col diverso diventa un'occasione speciale per comprendere che in ogni uomo si nascondono risorse utili a tutti.
Il ritardo mentale oggi è ancora un tabù in Italia, spesso ci si vergogna di chi fatica a tenere il passo con un umanità indifferente e distante. Progettoautismo fvg ritiene invece che la disabilità mentale possa essere l'occasione per avvicinare le persone alla cultura e all'arte.
Il video è stato mostrato in anteprima in alcune classi di una scuola primaria è ha riscosso un grande successo fra i bambini che hanno apprezzato soprattutto l'originalità della presenza in voce delle persone con autismo: alcuni non pensavano che potessero parlare, altri sono rimasti sinceramente stupiti delle loro capacità.
Il video sarà disponibile sul sito e sulla pagina Facebook della mostra 'adriatico senza confini' e su quelle di PROGETTOAUTISMO FVG e sarà pertanto utile a tutti coloro che intendono visionare in anteprima i contenuti della mostra, alle scuole e alle famiglie con bambini e ragazzi, ma soprattutto e finalmente per i bambini i ragazzi e gli adulti con disabilità mentale e autismo.
Ora si attendono numerosi i visitatori!!!
progettoautismofvg.it
InstArt in un minuto - Joan Baez - Castello di Udine - Folkest 2018
Instart in un minuto - Joan Baez tour 2018 - Castello di Udine 8 agosto - Folkest 2018
Udine ... Città del Tiepolo
Udine si contraddistingue per la presenza di Giambattista Tiepolo, l'ultimo grande pittore di scuola veneziana. L'artista, che passò uno dei periodi più creativi della sua carriera nel capoluogo friulano, ha lasciato qui diversi capolavori, visibili nel Duomo, nella Galleria d'Arte Antica, situata nel castello che domina il centro storico e soprattutto nel Palazzo Patriarcale. Il visitatore può così ammirare gli straordinari capolavori di uno dei maggiori maestri del Settecento europeo, opere di tale grandezza da attribuire a Udine l'appellativo di Città del Tiepolo.
Giovanni da Udine, pittore, decoratore, architetto. Un inno alla Natura.
Giovanni Nani (Nanni), o Giovanni de' Ricamatori, meglio conosciuto come Giovanni da Udine nacque a Udine nel 1487 e morì a Roma nel 1561. E' stato un importante protagonista della cultura figurativa a Roma all'inizio del XVI secolo. Cominciò la sua formazione presso Giovanni Martino da Udine, poi si stabilì a Venezia presso Giorgione. Nel 1514 entrò a Roma nella bottega di Raffaello di cui è considerato uno dei più brillanti allievi e collaboratori. Di sua mano è, stando a Vasari, la splendida natura morta di strumenti musicali alla base del dipinto di Raffaello: Estasi di Santa Cecilia. Giovanni si specializzò in particolare nelle decorazioni a stucco ed in quelle a grottesca in voga nel primo Cinquecento. Si trattava di uno stile che riprendeva le antiche decorazioni romane, in particolare quelle che gli artisti rinascimentali potevano ammirare calandosi nelle stanze sotterranee della Domus Aurea (il termine grottesca deriva infatti da grotta). Le grottesche delle Logge del Vaticano sono sue creazioni. Le figure sono molto colorate e danno origine a cornici, effetti geometrici, intrecci e quant'altro, ma sempre mantenendo una certa levità e ariosità, per via del fatto che in genere i soggetti sono lasciati minuti, quasi calligrafici, sullo sfondo. L'illustrazione, prevalentemente fantasiosa e ludica, non sempre persegue una funzione puramente ornamentale, ma riveste talvolta anche uno scopo didascalico ed enciclopedico. Vasari, che lo conobbe personalmente, ormai anziano, gli riconosce una particolare maestria nella raffigurazione di elementi naturali, sia vegetali che animali, e di elementi inanimati come ... drappi, vasi, instrumenti, casamenti paesi e verdure.... In particolare ricorda il suo taccuino in cui raffigurava dal vero le varie specie di uccelli con un interesse per la raffigurazione dal vivo che ne fa un precursore del genere della natura morta grazie all' atteggiamento analitico, acutamente descrittivo e quasi scientifico Summa di tali interessi di Giovanni da Udine sono le decorazioni a festoni vegetali della loggia di Psiche nella villa Farnesina a Roma che simulano un pergolato con fiori e frutta: sono rappresentate con ricchezza di dettagli circa duecento specie botaniche, domestiche ed esotiche. La Loggia di Psiche è celebre per il ciclo di affreschi di Raffaello. Dopo la morte di Raffaello Giovanni da Udine lavorò per il cardinale Giulio de Medici assieme a Giulio Romano a villa Madama terminando i lavori ne1525, nell giardino possiamo vedere la sua Fontana dell'elefante che commemora l'elefante indiano Annone, condotto a Roma dall'ambasciatore del Portogallo per la consacrazione di Leone X nel 1514. L'elefante Annone viene successivamente raffigurato anche nella volta di Palazzo Baldassini. Dopo il sacco di Roma nel 1527 Giovanni ritornò a Udine dove gli fu conferita la direzione dei lavori di ricostruzione del Castello, distrutto da un terremoto
nel1511. Nel 1539 concluse il campanile della Chiesa di Santa Maria di Castello. Nel 1547 egli progettò una scala esterna che dal cortile del lato nord permetteva l'accesso al salone centrale del Castello. Progettò anche altri lavori in città, tra questi si ricorda la fontana davanti la Chiesa di San Giacomo, in piazza Matteotti, la Torre dell'Orologio e la Chiesa dei Battuti a Cividale. Nel 1550 ritornò a Roma come pellegrino per il Giubileo. E' sepolto a Roma nel Pantheon, vicino al suo maestro Raffaello.
musica: ho cambiato la musica che avevo postato all' inizio con Suite N 1 water music di Händel, tratta dalla raccolta youtube
TORNANO LE GIORNATE DEL TIEPOLO
Ritornano anche quest'anno ad Udine le giornate del Tiepolo con eventi culturali e di intrattemnimento nel cuore del capoluogo friulano ed una mostra dedicata al periodo giovanile di Giambattista Tiepolo che si terr in castello. - Intervistati: Mons. ANDREA BRUNO MAZZOCATO (Arcivescovo di Udine), VANIA GRANSINIGH (Curatrice della mostra)
Dal Museo Civico di Cremona all'Accademia Carrara di Bergamo: Giovanni Valagussa dietro alla scopert
Dal Museo Civico di Cremona all'Accademia Carrara di Bergamo: Giovanni Valagussa dietro alla scoperta del quadro di Mantegna
Restauro dell'Angelo Duomo di Udine