AOSTA SANT'ORSO Collegiata e chiostro - Ss. Pietro e Orso / Collégiale des Saints Pierre et Ours
La chiesa collegiata dei Santi Pietro e Orso (in francese, Collégiale des Saints Pierre et Ours) è un edificio religioso di Aosta, in Italia settentrionale. Costituisce, assieme alla cattedrale di Aosta, la testimonianza di maggior rilievo della storia dell'arte sacra in Valle d'Aosta. Uno specifico interesse rivestono gli antichi affreschi ottoniani conservati tra il tetto e la copertura della navata centrale, e il chiostro con i suoi capitelli medievali.
Esterno.
Il complesso che si affaccia sulla piazzetta di Sant'Orso, costituisce un angolo della città di notevole interesse storico e di grande suggestione artistica.
La piazzetta è dominata dall'imponente campanile romanico a pianta quadrangolare, con la parte inferiore (quella del XII secolo) formata da enormi massi squadrati , nei quattro piani più alti si aprono rispettivamente tre eleganti trifore sovrapposte ed una quadrifora finale, con colonnine e capitelli a gruccia. La cuspide piramidale che lo sormonta è del XV secolo.
La facciata ha la classica forma a salienti, che si presenta tuttavia asimmetrica verso Nord per effetto dell'inglobamento del vecchio campanile (reso ancora visibile da archetti pensili e da quanto resta di una bifora tamponata) demolito nel XV secolo. Essa si presenta in forme tardogotiche per effetto del portale ad ogiva contornato da un'alta ghimberga con cornice in cotto, sormontata a sua volta da un pinnacolo che arriva quasi al colmo del tetto. Un piccolo campanile e due ulteriori pinnacoli in cotto, posti rispettivamente sul colmo ed agli estremi del tetto, ne aumentano ulteriormente lo slancio verticale.
Vista dal lato orientale la chiesa mostra l'abside semicircolare che chiude la navata maggiore e due absidi quadrate che chiudono le navate minori.
Interno.
Le volte e gli affreschi di fine Quattrocento.
Le tre navate segnate da robusti pilastri a sezione quadrangolare, mettono in evidenza un'architettura tardogotica,
Allo stesso atelier si deve l'esecuzione degli affreschi dell'altare di San Sebastiano, posto al termine della navata destra, all'esterno del coro.
Un tramezzo barocco in marmi policromi con tre archi sormontato da una balaustra traforata separa la navata centrale dal coro
Più in basso rispetto al pavimento, si osserva un mosaico a tessere bianche e nere con alcuni inserti di tessere di colore marrone chiaro riportato alla luce durante gli scavi del 1999. Il tappeto musivo che risale al XII secolo ha forma quadrata, di lato pari a 3 metri, con gli spigoli disposti secondo i quattro punti cardinali;Meritano particolare attenzione gli stalli lignei posti sui due lati del coro realizzati verso il 1487. Si tratta di un lavoro di notevolissimo livello, sia per l'architettura complessiva nello stile gotico , sia per il dettaglio degli intagli lignei; Volgendo lo sguardo verso le finestre dell'abside, il visitatore è colpito dai colori delle cinque vetrate, opera di notevole qualità artistica realizzate tra il 1494 ed il 1503.
Al termine le navate laterali, una scala consente di scendere nella cripta: è questa la parte più antica della cattedrale, testimonianza della basilica anselmiana che si è quasi integralmente conservata, con la sua aula sotterranea divisa in cinque navatelle con tre absidiole semicircolari disposte a raggiera.
Gli affreschi ottoniani.
Del periodo della chiesa anselmiana rimangono nello spazio tra il tetto e le volte quattrocentesche
L'ambito culturale dell'atelier che ha realizzato gli affreschi è quello cosiddetto lombardo; ad esso possono essere stilisticamente collegati i cicli della basilica di San Vincenzo a Cantù e del battistero del Duomo di Novara.
Organo a canne.
Nell'abside, dietro l'altare maggiore barocco, si trova l'organo a canne costruito nel 1901 da Giuseppe Mola, restaurato nel 1983 dalla ditta Krengli di Novara. Esso presenta due tastiere di 61 note e una pedaliera concavo-radiale di 32 note.
Il chiostro.
Il chiostro, con le sue arcate a tutto sesto, le sue colonnine e i capitelli istoriati, costituisce un esempio di arte romanica lombardo-catalana-provenzale.
Rimaneggiato nel XV e nel XVIII secolo, conserva 37 degli originali 52 capitelli in marmo bianco, molto utilizzato in epoca imperiale romana per la copertura degli imponenti monumenti. Ai capitelli, per impermeabilizzarli, venne data una mano di un composto colloso trasparente misto a cenere, che ossidandosi con il tempo li ha definitivamente scuriti.
Collegiata di Sant'Orso e chiostro ad Aosta
Il complesso di Sant'Orso, uno dei più importanti dell'arco alpino, comprende la Collegiata dei Santi Pietro e Orso, l'isolato e maestoso campanile, la cripta, il meraviglioso chiostro e il priorato rinascimentale. I capitelli istoriati rappresentano scene bibliche, favole o motivi ornamentali o episodi della vita di Sant'Orso.
Il Santo del giorno Sant’Orso di Aosta
Liturgia del giorno: Eb 12,4-7.11-15; Sal 102; Mc 6,1-6
Sant’Orso, uno dei personaggi più cari alla tradizione popolare valdostana, era un umile sacerdote incaricato di custodire la chiesa dedicata a san Pietro, che sorgeva fuori delle mura di Aosta. Le notizie certe su di lui sono poche, perché in nessuna delle due redazioni medioevali della sua vita – che si può stabilire tra i secoli V e VIII - troviamo dati precisi. Più sicuro è il suo dies natalis, la sua nascita al cielo, che secondo le più antiche fonti è assegnato al 1° febbraio. Egli non si distinse per azioni o eventi particolari: caratteristica della sua santità furono la inesauribile carità verso i poveri, la semplicità e l’umiltà, la pace interiore. Non era nobile, non possedeva ricchezze, esercitava con scrupolo e costanza il suo compito di custode della chiesa e si manteneva col lavoro delle proprie mani, coltivando la terra e lavorando ad un vigneto accanto alla propria abitazione. Il resto del tempo lo trascorreva al servizio dei malati e dei poveri, ai quali donava una parte del suo raccolto. Un’antica tradizione locale gli attribuisce diversi prodigi, tra cui quello di aver fatto scaturire, in tempo di siccità, col solo tocco del suo bastone, la sorgente di Busseyaz, nei pressi della città. Non riuscì purtroppo a smuovere il cuore indurito del vescovo Ploziano, descritto come un eretico ariano dominato dai peggiori vizi, ma che comunque trovò il suo meritato castigo in una fine ingloriosa. Il culto per il santo, oltre che ad Aosta dove venne dedicata al suo nome l’antica chiesa di san Pietro (oggi Collegiata dei santi Pietro e Orso), si estese nelle diocesi di Ivrea, Torino, Vercelli, Novara e, oltre le Alpi, ad Annecy e nel Vallese fin dal secolo XII, nonché nell’Italia Nord-occidentale. Egli è invocato come protettore delle campagne, contro i pericoli delle inondazioni o della siccità e contro le malattie del bestiame. Al suo nome è legata anche l’antichissima fiera degli oggetti in legno, detta appunto Fiera di Sant’Orso, che alla vigilia della festa richiama una gran folla ad Aosta.
Concerto di apertura Fiera Sant'Orso 2020 - Valle d'Aosta
Un estratto del Concerto di apertura Fiera Sant'Orso 2020 - Valle d'Aosta che si è svolto mercoledì 29 gennaio presso la collegiata della chiesa di Sant'Orso in occasione della 1020° Fiera di Sant'Orso in Valle d'Aosta.
Si sono esibite due corali : il coro di CantoLeggero della Fondazione Maria Ida Viglino e il coro di Sant'Orso
SPECIALE SU SAINT-OURS di Elena Percivaldi - Collegiata di Sant'Orso, Aosta 30 gennaio 2011
Collegiata di Sant'Orso, Aosta.
1011ª FOIRE DE SAINT-OURS
Speciale di RAI3 Vd'A su Sant'Orso di Elena Percivaldi, con la partecipazione di Cristiano Brandolini e Roberto Stefanazzi.
Aosta, Chiesa di San'Orso
Arte Italiana, Città italiane, Cultura,
Tutta la Fiera di Sant'Orso 2018
Che dire, il fascino della Fiera più antica del Mondo di 1018 anni, ad Aosta dove il Legno la fa' da padrone per il suo contatto fisico e per la sua duttilità...buona organizzazione rara in Italia.
Aosta Cattedrale di Santa Maria Assunta : Fiera di Sant'Orso Video
Video nel giorno della fiera di Sant'Orso dedicato alla cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista che è il principale luogo di culto della città di Aosta, sede vescovile della diocesi omonima; costituisce, assieme alla Collegiata di Sant'Orso, la testimonianza di maggior rilievo della storia dell'arte sacra in Valle d'Aosta. La sua storia ultra millenaria va ricostruita attraverso la molteplicità degli interventi che si sono succeduti e dei linguaggi architettonici impiegati, oltre alle testimonianze artistiche che essa conserva.
Roman and medieval Aosta
( Riprese effettuate con Videocamera Samsung HMX-H100P/EDS )Aosta fu fondata dai Romani nel 25 a.C., nel punto in cui la Dora Baltea — il fiume che attraversa tutta la Valle d’Aosta — incontra il torrente Buthier, e la valle raggiunge la sua ampiezza massima.
Testimonianze di epoca romana sono l’inconfondibile Arco d’Augusto, la Porta Praetoria (una delle poche del mondo romano ancora perfettamente conservate), il Teatro romano, il Criptoportico forense, il perimetro quasi completo della cinta muraria, una villa extra muros.
La Cattedrale e la chiesa Collegiata di Sant’Orso sono capolavori medievali che racchiudono opere d’arte importanti come gli affreschi ottoniani nel sottotetto, i mosaici pavimentali, il coro ligneo, il museo del tesoro (nella Cattedrale); e affreschi, coro ligneo e il chiostro (nella Collegiata di Sant’Orso).
Castello di Derby e Chiesa di S. Orso
Derby, Valle d'Aosta
Guided tours of Aosta
Guided tour of Aosta town with Alpina-Tour info@alpina-tour.com
You'll visit
Roman bridge;
Arch of Augustus;
Gate of Porta Praetoria;
Collegiate Church of S.Orso with cloister;
Roman theatre;
The Cathedral. Dedicated to Santa Maria Assunta and St. John the Baptist.
The Criptoportico;
Chanoux square and Municipality building
Aosta Romana
Aosta è una città fondata dai Romani nel 25 A.C. - all'inizio dell'età augustea - col nome di Augusta Aosta è una città fondata dai Romani nel 25 A.C. - all'inizio dell'età augustea - col nome di Augusta Praetoria. La colonia, edificata nei pressi della confluenza del torrente Buthier col fiume Dora, è un modello esemplare di urbanistica. Per l'importanza dei resti romani ancora visibili, Aosta venne definita la Roma delle Alpi. Della città romana Aosta conserva importanti monumenti quali l'Arco d'Augusto, la Porta Pretoria, il teatro, il criptoportico forense, la cinta muraria quasi interamente conservata. Il ponte-acquedotto romano di Pondel ponte romano.
Music:
Zero Project 1-The Preparation 2- The Light of Truth 3- Memories of the moon
Jamendo.com
L'arco di Augusto
L'arco di Augusto ad Aosta fu edificato nel 25 a.C. in occasione della vittoria dei Romani sui Salassi ad opera di Aulo Terenzio Varrone Murena.
Si trova in asse con il decumanus maximus, poco distante dal Bourg Saint-Ours (quartiere della Collegiata di Sant'Orso) e dall'ingresso orientale della cinta muraria (la Porta Prætoria).Costruito in blocchi di conglomerato, l'arco presenta un solo fornice di 11,40 metri di altezza sotto la chiave di volta. La sua fornice è con volta a botte, costituita da un'estensione in lunghezza di un arco a tutto sesto.
Nel monumento si riconoscono diversi stili: le dieci semicolonne che ne ornano le facciate e i fianchi culminano in capitelli corinzi, mentre la trabeazione, fregiata di metope e triglifi, è di ordine dorico.
Nel Medioevo, venne denominato Saint-Voût (francese per Volto santo) da una immagine del Salvatore che vi era stata collocata; anche come Santo voto (Saint-Vout), poiché il monumento era anche meta di processioni finalizzate a chiedere intercessione o per ringraziare di uno scongiurato pericolo, per esempio in occasione delle frequenti esondazioni delle acque del vicino torrente Buthier[1].
Durante il XII secolo l'arco ospitò la dimora di una nobile famiglia locale e nel 1318 si costruì al suo interno una piccola fortificazione destinata al corpo dei balestrieri. Nel 1716, a causa delle numerose infiltrazioni che stavano compromettendo l'integrità del monumento, l'attico che anticamente lo coronava venne rimpiazzato da un tetto in ardesia.
L'aspetto odierno è il frutto dell'ultimo intervento di restauro e consolidamento avvenuto nel 1912 a cura del soprintendente Ernesto Schiaparelli.[2]
Il crocifisso ligneo esposto sotto la volta è una copia di quello che nel 1449 vi fu collocato come offerta votiva contro le esondazioni del torrente Buthier, che scorre poco a est. L'originale del crocifisso è ora custodito presso il Museo del tesoro della cattedrale di Aosta.
Aosta Medievale - Ricostruione disegnata 2012 11 13
Esposizione quadri di Aosta Medievale
ridisegnati sotto i portici dell'Hotel de la Ville di Aosta
la chiesa di San Procolo a Naturno
la chiesa di San Procolo conserva il più ampio ciclo di affreschi di età carolingia in Alto Adige
Places to see in ( Aosta - Italy ) Arco Onorario d'Augusto
Places to see in ( Aosta - Italy ) Arco Onorario d'Augusto
The Arch of Augustus (in French Arc d'Auguste) is a monument in the city of Aosta, northern Italy. It was erected in 25 BC on the occasion of the Roman victory over the Salassi and was the work of Aulus Terentius Varro Murena. It is located at the end of the decumanus maximus, a little distance from the Bourg Saint-Ours (quarter of the Collegiate Church of Saint Ursus) and from the eastern entrance of the city wall (the Porta Prætoria).
Constructed from conglomerate, the arch has a single vault, with a height to the keystone of 11.4 metres. Its span is a barrel vault, constituting an extension in width of a round arch. In the monument, various styles can be recognised: The ten engaged columns which decorate its facade and its sides culminate in Corinthian capitals, while the entablature, adorned with metopes and triglyphs, is of the Doric order.
In the Medieval period, it came to be called the Saint-Voût (French for Holy Arch) from an image of Jesus which was located in the same place. During the twelfth century, the arch contained the home of a local noble family and in 1318 a small fortification was built inside it, designed for a corps of crossbowmen. In 1716, because of the numerous leaks that were compromising the integrity of the monument, the attic that previously crowned the arch was replaced with a slate roof.
The arch's modern appearance is the result of a final intervention for restoration and consolidation which occurred in 1912 under the direction of Ernesto Schiaparelli. The wooden crucifix displayed below the vault is a copy of the one which was placed there in 1449 as a votive offering against the flooding of the river Buthier, which flows a little to the east. The original crucifix is now housed in the Museum of Aosta Cathedral's Treasures.
( Aosta - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Aosta . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Aosta - Italy
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RomArché2015 - Aosta romana
Leggere in BiblioArché
Stadio di Domiziano, 24 maggio 2015
“Aosta romana” Presentazione del volume edito da Ink Line Interviene Francesco Corni (autore)