Collegiata di Santa Maria, Castell'Arquato (PC)
Castell'Arquato 2 collegiata S.Maria Assunta
Sperimentazione: immagini in movimento e mixaggio di più tracce audio
Collegiata di S.Maria Assunta
Cappella di S.Giuseppe e cappella di S.Caterina d'Alessandria
Parrocchia Santa Maria Assunta in Castel' Arquato
July 2017
Collegiata Santa Maria Assunta in Castel' Arquato, region Piacenza, Italy
CASTELL'ARQUATO
Castell'Arquato è un bellissimo borgo medioevale ben conservato di grande impatto scenografico. Colpisce il visitatore la maestosità del suo centro monumentale, rappresentato dalla piazza municipale posta nella parte alta del paese dove si affacciano la Rocca Viscontea, poderosa opera a difesa del borgo, la Collegiata di Santa Maria Assunta, splendida struttura romanica con parti gotiche e rinascimentali, e il Palazzo del Podestà. Il Museo della Collegiata, seppur piccolo, è ricco di veri e propri gioielli di arte sacra databili tra il XIII ed il XIV secolo.
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Il borgo di Castell'Arquato e' strategicamente arroccato sulla collina lungo le prime alture della Val d'Arda.Il centro storico medievale del borgo non ha subito negli anni variazioni degne di nota.E' con piacere che si osservano in piena tranquillita' i significativi monumenti presenti nel borgo.Personalmente
ho trovato stupendi gli affreschi della Collegiata di Santa Maria.
Emilia Romagna-Piacenza-Castell 'Arquato e Vigoleno (analogico)
Castell'Arquato, comune della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Strategicamente situato sulle prime alture della val d'Arda, il borgo medioevale è arroccato lungo la collina e domina il passaggio. Il centro storico resta sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Dista circa 30 km da Piacenza, capoluogo provinciale, 42 km da Cremona e 45 km da Parma.
Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito modifiche degne di nota sino agli anni '50. Nei decenni successivi le diverse amministrazioni hanno via via incentivato un cospicuo sviluppo urbanistico ai piedi del borgo antico, che si è esteso alle superfici agricole circostanti e a cui ha corrisposto il progressivo spopolamento e degrado del nucleo storico originario.
La costruzione di questo edificio fu voluta da Alberto Scotti nel 1292. Il palazzo fu successivamente sede del governo del Podestà e abitazione del conte di Santa Fiora; dalla fine del Cinquecento fino al 1850 fu sede della pretura. La parte duecentesca dell'edificio, interamente realizzato con mattoni in cotto, è il blocco di tre piani costellato da merli a coda di rondine. La scala, i pilastrini e la tettoia esterna sono aggiunte quattrocentesche. In mezzo alle finestre è affrescato lo stemma della COMMUNITAS CASTRI ARQUATI con due leoni controrampanti e un castello merlato. Verso il lato corto dell'edificio si trova la loggia dei Notari, oggi sede dell'Ufficio informazioni turistiche, sormontata da una loggetta ad angolo detta delle grida perché da qui venivano proclamati gli editti comunali. Una torre con due orologi, uno affacciato alla piazza e uno al borgo, sovrasta il tutto. All'interno, nella grande sala consigliare, è possibile ammirare il soffitto a cassettoni completamente dipinto. Il palazzo del Podestà non è solitamente aperto al pubblico, ma è spesso sede di mostre (Il torrione Farnese)
Fatto erigere tra il 1527 e il 1535 da Bosio II di santa Fiora, fu ultimato nel 1570 da Sforza I Sforza. Realizzato in cotto, è un imponente edificio a pianta quadrata con quattro baluardi agli angoli, che fungeva da avamposto contro le armate nemiche. Alto 20 m, all'interno presenta cinque livelli, costituiti da una stanza quadrata per piano e collegati da una spettacolare scala elicoidale, che riporta agli schemi architettonici di Michelangelo e del Vignola. Attualmente è sede della Scuola d'Arme Gens Innominabilis di Castell'Arquato che si dedica allo studio e alla pratica delle tecniche di combattimento medievali. Al secondo piano, arredato come una sala riunioni-conviviale dei cavalieri, si trova un camino del Cinquecento., scultura, fotografia, presepi).
La Collegiata di Castell'Arquato, nota anche come collegiata di Santa Maria, risale all'VIII secolo, precisamente al 756 e 758, e le notizie riferiscono di una chiesa, tra le più antiche del territorio piacentino, con funzione di Pieve battesimale. Un edificio completamente ricostruito dopo il terremoto del 1117 e consacrato nel 1122.
VIGOLENO è una frazione del comune di Vernasca, in provincia di Piacenza in cui sorge l'omonimo castello. Fa parte de I borghi più belli d'Italia, pervenutoci fortunatamente intatta in tutte le sue parti è un esempio di borgo fortificato medievale di particolare bellezza. Collocata sul crinale tra la valle dell'Ongina e quella dello Stirone su un rilievo di non elevata altezza (350 m s.l.m.) gode di un ampio panorama sulle vallate e colline circostanti.
Chiesa romanica del XII secolo ha tre navate divise da quattro coppie di possenti pilastri rotondi con capitelli scolpiti con figure. Ha subito rimaneggiamenti rinascimentali e barocchi, ma grazie al restauro del 1963, si presenta oggi con il suo aspetto originale, austero ed imponente. La facciata è impreziosita da un portale scolpito con colonnine dai capitelli fogliati e nella lunetta una scultura raffigurante San Giorgio. Poche le tracce di affresco, San Giorgio nell'abside del XV secolo e San Benedetto su un pilastro, datato 19 luglio 1427. Il campanile di pianta quadrangolare, è sormontato da bifore.
Cortometraggio: CASTELL'ARQUATO, borgo medievale tra i più belli d'Italia
PRECISAZIONE IMPORTANTE: L'ACRONIMO A.I.C. ACCANTO AL NOME DEL REALIZZATORE E/O REGISTA, SIGNIFICA “Accademia Italiana dI Cinematografia” DA NON CONFONDERSI CON ALTRE DI DIVERSO SIGNIFICATO.
. Il promontorio su cui sorge Castell'Arquato è una delle prime colline che si incontrano venendo dalla pianura, essa qui finisce e si restringe fino a formare una stretta valle, dal punto di vista strategico dunque permetteva una visione completa della pianura e delle colline retrostanti, oltre al controllo della strada di fondovalle. Del primitivo castrum romano del III secolo a. C. non restano tracce se non nel nome più antico castrum arquatum, a significare il borgo che, adagiandosi sulla collina, ne riprende la forma arcuata. Per avere notizie documentali bisogna attendere l'VIII secolo, in epoca longobarda, quando un nobile e potente signore de' nostri, nomato Magno nel 758 fece ricostruire la chiesa Collegiata; lo stesso Magno nel 772 cedette tutti i suoi beni nel borgo, la chiesa e il borgo stesso al vescovo di Piacenza. Il dominio vescovile si protrasse fino al 1220, quando il vescovo mise in vendita il borgo favorendone l'acquisto da parte degli homines arquatesi per la cospicua somma di 700 £ piacentine, a cui aggiunsero altre 200 £ per avere il diritto di riscuotere le decime della chiesa. Seguì un periodo di governo comunale che terminò nel 1290 allorché il borgo venne conquistato dal piacentino Alberto Scoto che, consolidato il suo dominio sulla città, andava estendendo la sua influenza nel contado.
Egli inaugurò il periodo signorile e tenne il potere fino al 1317 quando fu sconfitto dai Visconti. I signori di Milano mantennero il dominio sul borgo fino all'estinzione nel 1447; seguiti dagli Sforza che lo acquisirono nel 1449 e successivamente, nel 1466, lo vendettero a un ramo cadetto, gli Sforza di Santa Fiora, che lo tennero fino al Settecento. Molti furono anche i famosi capitani di ventura che ne furono infeudati dai Visconti e dagli Sforza, tra gli altri: i Piccinino, Tiberto Brandolino da Forlì, Borromeo dè Borromei, Bartolomeo Colleoni.
Nel 1707, estintasi la dinastia degli Sforza di S. Fiora, Castell'Arquato venne incluso nel Ducato farnesiano di Parma e Piacenza, passò poi ai Borbone ed in seguito subì l'invasione napoleonica. Con il Congresso di Vienna entrò a far parte del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la guida di Maria Luigia d'Austria e, nel 1860, del nuovo stato unitario.
Numerosi i suoi monumenti, fra cui la chiesa Collegiata, onsacrata nel 1122 con dedicazione all'Assunta, è stata costruita con l'arenaria locale, ricchissima di fossili marini e conserva l'aspetto massiccio e severo tipico degli edifici romanici. Le absidi sono movimentate da elementi verticalizzanti, sottili monofore, semicolonne e archetti pensili. La facciata, ancora più semplice, è priva di elementi decorativi. L'ingresso laterale, aperto alla fine del '300, è stato ornato con una lunetta scolpita nel 1140. L'arcaica semplicità dell'interno, con le ombre che si addensano fra i pilastri facendo emergere elementi decorativi e simbolici concentrati sui capitelli e sugli altari, crea una suggestione di remota bellezza. Di segno opposto è la luminosità della cappella dedicata a S. Caterina, con affreschi della seconda metà del '400.
Poi c'è il palazzo del Podestà, che venne edificato a partire dal 1293 per volontà di Alberto Scoto e successivamente ampliato con l'aggiunta di una serie di avancorpi in epoca tardo viscontea. Caratteristico l'ingresso direttamente dal primo piano e le finestre con decorazioni in terracotta stampata. Sulla muratura sono leggibili tracce di pitture e di stemmi in pietra.
Il palazzo di Giustzia invece si trova nel Quartiere Monteguzzo, sviluppatosi nella parte bassa della collina alla fine del XIII secolo; fu costruito a partire dal 1292 per volontà di Alberto Scoto, era destinato a sede del giudice ma venne infine utilizzato come dimora dallo stesso Scoto. Alla base, a un livello inferiore rispetto alla piazza, venne realizzata la fontana captando l'acqua di due sorgenti appena oltre le mura. Sul muro della fontana sono visibili gli stemmi antichi del borgo, della famiglia Scotti e De Spectinis. All'altezza del primo piano, le finestre a sesto acuto con belle cornici in cotto indicano una seconda fase costruttiva quattrocentesca. Il Torrione Farnese venne probabilmente edificato a partire dal 1530 per volontà di Bosio II Sforza di Santa Fiora, signore di Castell'Arquato dal 1527 al 1535. Si tratta di un edificio dalle caratteristiche architettoniche particolari, tali da renderne problematica l'interpretazione.
Castell'Arquato 1
Non è una documentario, ma le prime impressioni di un turista affascinato da questo luogo magico
Pasquetta a Castellarquato
Castell'arquato, il Borgo degli Innamorati
Il profilo di torri, campanili, merli, rendono Castell'Arquato un borgo suggestivo e spettacolare. Un viaggio fotografico fra i vicoli, scale, voltoni e la piazza monumentale rappresentata dalla Collegiata, la Rocca e il Palazzo del Podestà.
Foto by Francesco Premoli
Tosca Castell'Arquato
Tosca al Festival Illica
Castell'Arquato Rivivi il Medioevo 12 settembre 2015 - 2 video di 7 , 4K Resolution Full HD
Manifestazione storica Torneo Internazionale Rivivi il Medioevo a Castell'Arquato con incendio al castello
historical event in Castell'Arquato Relive the Middle Ages with fire to the castle
L’accampamento nel Lungo Arda con Torneo Internazionale in Armatura Pesante, Esibizioni e Torneo di Arcieria, Giullarate, Giochi per bambini, Spettacoli a tema, Musiche, Danze, Mercanti, Antichi mestieri… questo e tanto altro che ci riporta nel Medioevo nella splendida Castell’Arquato.
Anche questo settembre a Castell’Arquato, puoi rivivere due giorni di Medioevo. Una festa per tutti gli appassionati del tempo che fu, ma anche per chi vuole semplicemente vivere una divertente esperienza di fine estate, in una cornice indimenticabile. Romantiche pulzelle, che palpitano per i propri valorosi cavalieri, festosi e chiassosi popolani che vogliono dimenticare le fatiche di tutti i giorni, prima di tornare al loro duro lavoro o al servizio dei signori. Potenti armati provenienti da ogni dove, accampati nel Lungo Arda in attesa della battaglia che premierà il migliore. Ciarlieri mercanti pronti a incantarvi con le loro preziose mercanzie, e ancora giochi medievali per bambini, stand gastronomici per tutti con alcuni dei piatti tipici della cucina piacentina. Tutta Castell’Arquato torna indietro nel tempo, godendo delle sue eccezionali meraviglie urbanistiche. Nel parco del Lungo Arda invece si ricrea uno spaccato di accampamento medievale con risuonare di spade e armature, ma anche falò e pignatte fumanti
Proloco di Castell'arquato
tel fax +39 0523 803283
telefono +39 347 8250724
email proloco.carquato@libero.it
web comune.castellarquato.pc.it
Scuola d'arme Gens Innominabilis
tel +39 340 9353153
email gens.innominabilis@gmail.com
web gensinnominabilis.it
UFFICIO INFORMAZIONI E ACCOGLIENZA TURISTICA
tel fax +39 0523 803215
email iatcastellarquato@gmail.com
riviviilmedioevo.it
video 2 di 7
Castell'Arquato ...
Il racconto....
CASTELL'ARQUATO- TRAYLER
LA CONFRATERNITA DEL LEONE DURANTE LA RIEVOCAZIONE STORICA MEDIEVALE A CASTELL'ARQUATO
Storia della Brigata Piacenza. Castell'Arquato, 05/11/2017
Registrazione della presentazione del libro Storia della Brigata Piacenza di Filippo Lombardi e Ippolito Negri . Moderatore Claudio Arzani. In calce alla interessante esposizione un reading a cura di Claudio Arzani, Paolo Morlacchini, Dalila Ciavattini e Carla Delmiglio: 1915,1916,1917,1918...e venne novembre...ma non bastò
Chiesa di Santa Maria Assunta, Esine (BS)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Costruita attorno al 1480, presentava originariamente una facciata a capanna con oculo tondo, a cui si è sostituita la struttura attuale nel 1776. Il campanile dal cuspide conico è datato al '500 e costruito in pietra giallastra.
L'interno presenta l'aula unica, tipica della tipologia della pieve rustica, con tetto a capanna, copertura lignea della navata e volta in muratura nella zona presbiteriale. La navata e il presbiterio si presentano completamente affrescati da Giovanni Pietro da Cemmo, che lavorò in questa chiesa tra il 1491 ed il 1493. Il programma decorativo risulta particolarmente complesso e denuncia, per l'unità e finezza teologica, una committenza di alto
livello. Tale ipotesi è confermata dalla presenza di stemmi appartenenti a famiglie della nobiltà camuna, come i Beccagutti e i Federici. oltre al rettore della Chiesa della santissima Trinità di Esine: Isacco De Favis da Gandino.. I temi rappresentati possono a ragione essere suddivisi in due gruppi principali: la 'storia della salvezza, che occupa l'arco santo e la zona presbiteriale, e immagini della devozione popolare, disposte in riquadri ordinati nella navata.
Il ciclo con storie della salvezza principia con l'Annunciazione, posta sull'arco santo, e con le figure dei Profeti, dipinti sul parapetto della loggia. Oltre l'arco e la cancellata la volta a crociera del presbiterio è occupata dalla rappresentazione delle schiere celesti, al centro delle quali si impone il Cristo pantokrator (di oltre tre metri) in mandorla, attorniato da una cerchia di 72 personaggi, rigidamente distinti per classi: santi, martiri, patriarchi, imperatori, profeti...
Le pareti del presbiterio sono decorate con le scene della Natività e dellAdorazione dei Magi, la Crocifissione, posta sulla parete di fondo del presbiterio, lAssunzione della Vergine, occupante la parete di sinistra.
Nel 1573 viene abbattuta una sezione di parete per creare la cappella del rosario, distruggendo degli affreschi che probabilmente raffiguravano un giudizio universale.(Fonte Wikipedia)
Il commento sonoro 'ISRC: USUAN1100089 - Sad Trio' è di Kevin MacLeod ( Licenza Creative Commons
Castell'Arquato, terra di benefattori - PRESENTAZIONE
Mercoledì 16 aprile 2014, in occasione dell'inaugurazione della nuova casa di riposo Vassalli Remondini in località Pallastrelli, abbiamo presentato la nostra ricerca sulle storiche Opere Pie del nostro Comune. Dopo un interessante lavoro di storia locale focalizzato sui vari benefattori arquatesi, la classe 3^A ha realizzato questo video per mostrare il frutto dell'esperienza acquisita.
BUONA VISIONE!
Bominaco di Caporciano (AQ)
L'oratorio fa parte di un complesso monastico del quale fa parte la vicina chiesa di Santa Maria Assunta. Un'iscrizione sulla parete di fondo dell'oratorio ne fa risalire la costruzione al 1263 da parte dell'abate Teodino.È dedicato a San Pellegrino, un martire venerato nella zona, sulla cui tomba venne costruita una chiesa intorno all'VIII secolo. Carlo Magno fornì alla chiesa dei terreni e la donò all'Abbazia di Farfa, dalla quale alcuni monaci vennero per fondare una comunità monastica. Nel 1001 la comunità si rese indipendente da Farfa con la donazione da parte del conte Oderisio di notevoli estensioni di terreno.
L'interno della chiesa è diviso da due plutei in pietra tra lo spazio riservato ai fedeli e quello riservato ai catecumeni; su quello di sinistra è rappresentato un drago, mentre su quello di destra un grifone.
Le pareti del modesto edificio sono completamente coperte da uno straordinario ciclo di affreschi: un ciclo sull'infanzia di Cristo, uno sulla Passione, scene del Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi ed una serie sui mesi del Calendario. Gli episodi sono su tre registri disposti sopra un basamento a cortina e proseguono fino alla curvatura della volta, lasciando al centro una fascia decorata con motivi ornamentali. I cicli sono tra di loro intrecciati, con scene di uno stesso gruppo che occupano spazi su pareti opposte.Le storie dedicate a San Pellegrino sono sei, mentre il ciclo dell'infanzia di Cristo comprende gli episodi dell'Annunciazione, della Visitazione, della Natività e della strage degli innocenti. Il ciclo della Passione comprende gli episodi dell'entrata a Gerusalemme, la lavanda dei piedi, l'Ultima cena, il tradimento di Giuda, l'arresto, il processo, la Deposizione dalla croce, la sepoltura e l'apparizione ad Emmaus. Il giudizio universale è diviso nelle scene della Pesa delle anime, San Pietro che apre le porte del paradiso, i patriarchi con le anime dei beati, i dannati torturati dai demoni. Del calendario restano purtroppo leggibili solo i primi sei mesi raffigurati tramite i segni zodiacali, le attività dell'uomo e le festività della diocesi di Valva, al quale apparteneva l'oratorio.
(Fonte Wikipedia)
castell'arquato piacenza.
piacenza castell'arquato,castello e borgo mediovale,sett.2015.
Alpini ieri e oggi. 13/11/2016 Castell'Arquato
13 novembre a Castell'Arquato, presso il Palazzo del Podestà un momento di approfondimento sul contributo degli alpini alla prima guerra mondiale ben contestualizzato dalla relazione di Carlo Veneziani, responsabile Centro Studi ANA Piacenza. A seguire Roberto Lupi, Presidente della Sezione Alpini di Piacenza, ha documentato il contributo attivo del Corpo degli Alpini nelle missioni di pace, elencando le innumerevoli potenzialità in dotazione all'arma e che sono disponibili in caso di qualsiasi calamità.
Momento clou dell'evento la speciale e commovente testimonianza dell'alpino Antonio Barbieri, presente in sala, introdotta dal bel video di Valter Sirosi e Mario Casotti dell'Associazione Terre Piacentine.
Presenti in sala anche Maurizio Franchi, Coordinatore Provinciale Protezione Civile ANA di Piacenza e Giuliana Ceriati, Ispettrice Infermiere Volontarie di Piacenza che ha illustrato la storia e le attività in cui sono impiegate le infermiere Volontarie.
Hanno partecipato:
Generale Fabrizio Castagnetti, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Antonio Barbieri, Reduce Alpino
Roberto Lupi, Presidente Sezione Alpini di Piacenza
Bruno Plucani, Past-Presidente della Sezione Alpini di Piacenza
Maurizio Franchi, Coordinatore Provinciale Protezione Civile ANA di Piacenza
Giuliana Ceriati, Ispettrice Infermiere Volontarie di Piacenza
Carlo Veneziani, Responsabile Centro Studi ANA Piacenza
Italo Colla, Responsabile Gruppo Alpini Castell’Arquato.
Valter Sirosi, Presidente della Associazine Culturale Terre Piacentine.