Stradivari e Guarneri a confronto.mov
Lo Stradivari «Il Cremonese» e il Guarneri del Gesù «Stauffer», della Collezione dei Violini di Palazzo Comunale di Cremona a confronto sul banco di prova più virtuosistico:
i Capricci di Nicolò Paganini. Ai violini, Andrea Cardinale
Cremona - La città della musica e delle tre T
Cremona è una città della Lombardia. La collezione Stradivari presso il Museo Violino testimonia il patrimonio culturale della città. In Piazza del Comune si trovano la Cattedrale di Cremona, con la sua arcata rinascimentale, il Battistero a 8 facciate e il campanile del Torrazzo, caratterizzato da un orologio astronomico. Il portico del palazzo Loggia dei Militi del XIII secolo ha una statua di due figure di Ercole. La visita comprende anche le chiese di Sant'Agostino, Sant'Agata e santa Rita.
Antonio Stradivari - disegni, modelli, forme, presentazione del libro edito dal Museo del Violino
Antonio Stradivari - disegni, modelli, forme
presentazione del nuovo Catalogo dei reperti delle Collezioni Civiche Liutarie del Comune di Cremona
realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo
nell'ambito del progetto L'Opificio del Suono
giovedì 30 marzo 2017
Gallerie d'Italia, Sala Didattica, Piazza della Scala, 6 - Milano
sono interventuti:
Gianluca Galimberti
Arnoldo Mosca Mondadori
consigliere CdA Fondazione Cariplo con delega Arte e Cultura
Fausto Cacciatori
curatore del volume, conservatore delle Collezioni MdV
Marco D'Agostino
collaboratore del volume, professore di paleografia latina e codicologia Università di Pavia
Marco Malagodi
responsabile Laboratorio Arvedi di diagnostica non invasiva Università di Pavia, presso MdV.
A Cremona, al Museo del Violino, è custodito un patrimonio unico e prezioso: disegni, form, modelli ed attrezzi provenienti, per la maggior parte, dalla bottega di Antonio Stradivari. Dopo un lungo lavoro di ricerca coordinato dal conservatore Fausto Cacciatori questa collezione è, per la prima volta, presentata attraverso un catalogo completo e puntuale delle opere, anche non esposte al pubblico, corredate da una accurata lettura critica e riprodotte a colori su supporto digitale.
Per almeno due secoli l’indagine di questi reperti si è limitata a metodi spesso circoscritti alla semplice osservazione o al rilievo geometrico. Questo studio segue, invece, percorsi pluridisciplinari, intersecando competenze storiche, liutarie ed organologiche, esami chimici e tecniche di rilievo, analisi paleografiche e ricerche archivistiche: ne deriva una nuova consapevolezza che si traduce in attribuzioni inedite, nuovi frammenti di verità e originali spunti per ulteriori approfondimenti.
Non vi è dubbio che questi oggetti, non più e non solo celebrati come mera presenza storica, assumono nuovo valore nel segno di un’esperienza di costruttore attualissima, insuperata, universale come quella espressa da Antonio Stradivari.
I reperti divengono, allora, nesso sostanziale tra sapere e fare, portando a sintesi solida cultura materiale ed irrinunciabili espressioni creative, affermando l’attualità di quel saper fare liutario che rende unica Cremona ed è iscritto dall’UNESCO tra i Patrimoni Universali Immateriali dell’Umanità.
Il volume è realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo nell'ambito del progetto L'Opificio del Suono.
Museo del Violino di Cremona. Anteprima inaugurazione
Museo del Violino di Cremona. Anteprima inaugurazione (video)
Sabato 14 settembre 2013 sarà inaugurato ed aperto al pubblico il nuovo Museo del Violino di Cremona.
Il Museo del Violino è ospitato nel Palazzo dell'Arte di Cremona, realizzato su progetto dall'architetto napoletano Carlo Cocchia con l'intento di dotare il Premio Cremona di una sede prestigiosa.
Cremona possiede un patrimonio liutario di enorme interesse: preziosi strumenti ad arco dei più grandi maestri dell'epoca classica, strumenti della tradizione successiva cremonese e italiana, esemplari vincitori dei concorsi di liuteria indetti a partire dal 1976 dall'Ente Triennale degli strumenti ad arco e più recentemente dalla Fondazione Stradivari. A questi vanno aggiunti i preziosi cimeli provenienti dalla bottega di Antonio Stradivari (si tratta di disegni, modelli, forme, attrezzi) fortunatamente sopravvissuti e offerti in dono alla città di Cremona nel 1933 dal liutaio Giuseppe Fiorini.
Palazzo dell'Arte è stato completamente ristrutturato grazie alla Fondazione Arvedi..
L'ingegneria del suono abbraccia l'arte liutaria L'Auditorium: 450 posti con l'acustica tra le migliori al mondo.
Pensato come forma di espressione della bellezza degli strumenti, l'Auditorium nasce per rappresentare la grande tradizione musicale, ma vuole anche confrontarsi con il futuro della musica.
Cremona, riconosciuta dall'Unisce capitale mondiale della Liuteria ha così realizzato il suo sogno di riunificare in un solo luogo il suo immenso patrimonio di strumenti musicali.
Hanno presentato il Museo del Violino di Cremona, Virginia Villa Direttore Generale Fondazione MdV, Oreste Perri Sindaco di Cremona e Presidente Fondazione MdV ,il Prof Renato Meucci Coordinatore Comitato Scientifico MdV e Paolo Bodini Presidente Associazione Friends of Stradivari.
Antonio de Lorenzi ha chiuso la mattinata suonando nell'auditorium Il Cremonese, 1715 di Antonio Stradivari.
Come sito abbiamo avuto la possibilità di partecipare a questa anteprima dell'inaugurazione ed offriamo alla visione alcuni video artigianalmente prodotti.
Riprese di Gian Carlo Storti
welfarecremonanetwork.it
Cremona 5 settembre 2013
Museo del Violino per stampa (5 settembre 2013)
Prove di inaugurazione al Museo del Violino. Alle 12 apertura in anteprima per la stampa nazionale e internazionale. Ottanta giornalisti accreditati, anche dal Brasile, dall'Argentina, dalla Svizzera. E' la prima volta che il Palazzo dell'Arte restaurato apre le sue porte con l'esposizione dei gioielli di Cremona al gran completo.
Cartoline storiche di Cremona una mostra in corso fino al 20 febbraio presso l'Adafa
Cartoline storiche di Cremona è il titolo della mostra in corso fino al 20 febbraio presso la sede dell'Adafa.
Protagonista la collezione di Giovanni Fasani.
L'esposizione, realizzata in collaborazione con il Circolo Filatelico Numismatico Cremonese, propone parte delle circa trecento cartoline raccolte negli anni da Fasani, stampate quasi tutte fra gli ultimi anni dell'Ottocento e la prima metà del Novecento.
Nel servizio di Dario Murri le interviste a Giovanni Fasani e a Raffaella Barbierato, presidente Adafa.
Presentazione del Violoncello Chigiano 1682 di Antonio Stradivari
La Conferenza di Presentazione del Violoncello Chigiano 1682 di Antonio Stradivari.
Stefano Trabucchi e Fausto Cacciatori, Conservatore del Museo del Violino hanno presentato il violoncello, assieme agli esponenti dell'Accademia Chigiana, il Direttore Amministrativo Angelo Armiento e Vicedirettore Artistico Cesare Mancini
Il violoncello Chigiano proviene dalla Collezione Chigi Saracini e viene esposto al Museo del Violino in collaborazione con Confartigianato Cremona in occasione dei festeggiamenti per il 70.o anno di fondazione di Confartigianato. Il violoncello, nei sei mesi di permanenza al Museo verrà studiato e verrà analizzato il suo stato di conservazione. A febbraio è stato annunciata l'organizzazione di un grande concerto in cui verrà suonano insieme all'altro violoncello di Antonio Stradivari esposto al Museo: lo Stradivari 1700 'Stauffer' appartenuto a Lisa Cristiani. I due violoncelli verranno suonati da due talentuose e giovanissime interpreti di 16 e 17 anni. Presto tutte le informazioni
Cremona, Museo civico
Cremona, Museo civico
Soundtrack 'ISRC: USUAN1100231 - Fantastic Dim Bar' by Kevin MacLeod ( under Creative Commons License
Museo Civico Ala Ponzone Cremona
Cremona e Pizzighettone - Giovy & Andrea
Gita domenicale nel cremonese. Abbiamo visitato Castelleone, Pizzighettone e infine Cremona dove c'era la festa del salame cremonese.
Cremona (IPA: [kre'mona], Cremùna in dialetto cremonese) è un comune italiano di 72.121 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima in Lombardia.
La città si trova nel cuore della Pianura Padana, poco distante dalle rive del fiume Po.
È scherzosamente nota come la città delle tre T, ossia turòon, Turàs, tetàs (torrone, Torrazzo, tettone).remona è situata nel sud della Lombardia a contatto con il fiume Po. Dista circa 30 km da Piacenza in Emilia-Romagna, 65 km da Mantova, 50 km da Lodi, 50 km da Brescia, 56 km da Parma in Emilia-Romagna, 75 km da Bergamo e 85 km da Milano. Il territorio comunale ha una superficie di 70,4 km² e l'altitudine media è di 45 m s.l.m.
Pizzighettone (Pisighitòn in dialetto cremonese) è un comune italiano di 6.777 abitanti[1] della provincia di Cremona in Lombardia.izzighettone è situato nella Val Padana centrale, lungo il fiume Adda, pochi chilometri a Nord dalla confluenza nel Po. Il territorio è pianeggiante, per gran parte compreso nella vallata golenale dell'Adda. Lo stesso centro storico è attraversato dal fiume, che lo divide in due parti distinte: l'abitato principale di Pizzighettone sulla riva Est e la borgata di Gera su quella Ovest. Pizzighettone è anche lambito dal Serio Morto: un colatore residuo di un paleoalveo del fiume Serio, che sino al basso Medioevo terminava il proprio córso a Pizzighettone. La vegetazione locale è quella tipica della bassa pianura, con larga presenza di pioppo, robinia, salice e sambuco. In aree circoscritte, soprattutto presso le rive o le lanche del fiume Adda, esistono ancora lacerti delle originarie foreste planiziali: fra queste, il Bosco del Mares, dove si rintracciano esemplari di farnia, ontano e rovere. Tuttavia, gran parte del territorio è destinato all'agricoltura. Le aree agricole sono divise in vasti appezzamenti e sono attraversate da numerose rogge e cavi. Data la grande disponibilità d'acqua e la fertilità del suolo si coltivano soprattutto mais e foraggio per gli allevamenti, e in misura minore grano.La storia degli insediamenti nel territorio di Pizzighettone è profondamente legata al fiume. La presenza di un guado determinò sin dall'antichità preromana la sua rilevanza per il controllo della regione. Si risale ai Celti (III secolo a.C.) con l'antica piazzaforte di Acerrae, che sorgeva in vicinanza dell'Adda. In epoca romana Acerrae divenne una stazione di transito (statio) della strada Cremona-Laus Pompeia (Lodi Vecchio), quindi scomparve con la fine dell'Impero Romano. Durante il Basso Medioevo, nel XII secolo, il Comune di Cremona fondò l'attuale Pizzighettone, realizzando un castrum sulla sponda orientale del fiume Adda, lungo la strada che dal capoluogo cremonese conduceva verso Pavia e Lodi-Milano. Pizzighettone divenne un importante caposaldo fortificato, a più riprese ampliato e potenziato sotto i vari potentati che si succedettero durante i secoli: le Signorie cremonesi (Ugolino Cavalcabò, Cabrino Fondulo), milanesi (Visconti, Sforza), la Repubblica di Venezia, i sovrani di Francia, gli Asburgo di Spagna e d'Austria, i Borbone, i Savoia, Napoleone Bonaparte. Le sue strutture fortilizie rimasero attive per scopi difensivi sino al 1866, fin oltre l'Unità d'Italia. Ancora oggi esistono ben conservate le antiche difese cittadine: una possente cerchia muraria sulla sponda sinistra del fiume, una vasta serie di difese bastionate sulla destra dell'Adda. Accanto a questi, edificî antichi come la chiesa parrocchiale di San Bassiano (secolo XII) ed il Palazzo Comunale (secolo XV). Da segnalare che nel 1525 fu tenuto prigioniero nella Rocca di Pizzighettone - oggi quasi completamente distrutta - il Re di Francia Francesco I di Valois: catturato dalle truppe asburgiche dopo la sconfitta subita a Mirabello di Pavia venne incarcerato nella torre detta del Guado, giunta integra e visitabile ai giorni nostri.
Castelleone [kas'tɛlleone] (Castigliòn in dialetto castelleonese) è un comune di 9.610 abitanti[1] della provincia di Cremona. È distante 26 km dal capoluogo. Nei suoi oltre 800 anni di storia è stata molte volte al centro delle contese tra Cremona da una parte e Milano e Crema dall'altra.
Viaggi reali ed immaginari. Gian Carlo Corada in cattedra: 3° lezione
Viaggi reali ed immaginari. Gian Carlo Corada in cattedra: 3° lezione.
Superare i confini. La letteratura di viaggio tra reale ed immaginario dal '500 alla Rivoluzione francese.
Seminario organizzato dalla sede cremonese dellUniversità di Pavia
Mercoledì 9 dicembre u.s. il prof. Gian Carlo Corada ha svolto la 3° lezione del seminario Superare i confini. La letteratura di viaggio tra reale ed immaginario dal '500 alla Rivoluzione francese
Liniziativa è a cura della facoltà di Lettere nella sede di Cremona dell'Università di Pavia
Nella terza lezione ha intrattenuto gli studenti sia nella descrizione dei viaggi reali del 600 che sui viaggi immaginari.
Viaggi Reali
In particolare si è soffermato sui seguenti punti.
Il viaggio di Caterina dei Medici:
-Il più lungo viaggio reale di Caterina dei Medici che attraversa tutta la Francia è durato due anni e quattro mesi (1564);
- questo viaggio ha un legame con Cremona in quanto la corte di Francia ordinò al liutaio Amati ben 38 strumenti musicali;
- Enrico II , Re di Francia, sposa Caterina dei Medici; il Re muore in un torneo ed è nominato Re il giovane Carlo IX a soli 13 anni; Caterina dei Medici è nominata reggente;
- Caterina organizza il viaggio per tentare di pacificare la Francia attraversata dalle guerre di religione fra cattolici e protestanti;
-la cultura neoplatonica di Caterina fa emergere nel viaggio :
--la politica di mediazione e di tolleranza religiosa;
--la seduzione femminile come veicolo della forza pacificatrice del piacere;
--la commedia ed il ballo anchessi veicoli di pacificazione;
- durante il viaggio Caterina fa alleanza con limpero ottomano nel mentre che Filippo II (Re di Spagna) chiede alla Francia di mettere fuori legge gli ugonotti;
-incontra Nostradamus a Salon ;
-in quel corteo cè lo squadrone volante delle 1000 ragazze più belle di Francia, la seduzione femminile anima le feste; le feste ed i balli sono uno strumento di unione dei cattolici e protestanti;
-in tale contesto la corte di Francia ordina al liutaio di Cremona Amati ben 38 strumenti musicali; uno di questi violini ( del 1560) , denominato Carlo IX, è custodito nella collezione di palazzo comunale a Cremona;
-perché Caterina sceglie Amati? Il violino era appena nato a Cremona, ed essendo fiorentina era a conoscenza di questo e della importanza della scuola di liuteria cremonese;
-il violino in quel periodo diventa un talismano , uno strumento per eccellenza;
-della produzione di violini di Amati ne sono rimasti nel mondo solo 23, mentre quelli di stradivari sono 600;
Il viaggio di Pietro il Grande
-il viaggio di Pietro il Grande si è svolto agli inizi del 700;
-nel suo sforzo di modernizzazione della Russia forte era lo scontro con la chiesa ortodossa;
-Pietro il Grande era in guerra sia con i Turchi che con Re Carlo XII di Svezia;
-il terzo fronte era interno: i cosacchi del Don;
-nel 1707 la rivolta dei cosacchi è stata guidata da Bulavin e porta alla costituzione dello Stato Cosacco;
-nel 1710 la Russia sconfigge la Svezia e successivamente riesce a sconfiggere i cosacchi;
-i cosacchi , dopo la sconfitta, diventano , come militari di professione, un reparto speciale dellesercito russo e dello Zar Pietro il Grande;
-i cosacchi dissidenti lasciano la Russia e si rifugiano in Turchia dopo 2000 chilometri di marcia; ritorneranno in patria solo dopo la sconfitta degli Zar nel 1917;
Viaggi Immaginari
In particolare si è soffermato sui seguenti punti
Il Poligenismo:
-il genere umano ha più origini
-gli uomini hanno progenitori diversi e non solo Adamo ed Eva e questo in contrapposizione alla teoria biblica;
-dal poligenismo vengo molte teorie razziste.
La società degli atei ( 1677) :
-la storia dei Senza Dio: viaggio immaginario nellestremo oriente;
-alla scoperta del nord/est;
-nasce il teoria che non esiste la creazione e della eternità del mondo
Storia dei Sevarambes ( 1677):
- Histoire des Sevarambes, peuples qui habitent une partie du trosieme continent..;
- Leggi e costumi basati sulla ragione;
- Adoravano il sole;
-Nasce la filosofia che il mondo è eterno.
Alla conclusione del ciclo mancano due lezioni.
Per vedere una sintesi della 1° lezione clicca qui:
Per vedere una sintesi della 2° lezione clicca qui:
Di seguito presentiamo un breve resoconto della 3° lezione.
Riprese a cura del sito
welfarecremona.it
diretto da Gian Carlo Storti
Cremona 9/12/2009
IMPROVVISARE MUSICA E SENSAZIONI
I THE BEERERS CON L'AFFERMATISSIMO VIOLINISTA ANDREA CARDINALE, IMPROVVISANO MUSICA PER DIPIU BLUES COMPLETAMENTE A CASO.......ANCHE SE DI CASO, C'È DAVVERO POCO.
UN EMOZIONANTE JAM SESSION DI 12 GODURIOSI MINUTI
La grande tela del 1673 di Agostino Bonisoli nella Pinacoteca Comunale di Treia - 16/11/2013
La grande tela del 1673 di Agostino Bonisoli nella Pinacoteca Comunale di Treia
Studio sugli aspetti storici, iconografici e oplologici
Treia, Sala Consiliare, sabato 16 novembre 2013
Nel 1673 il pittore cremonese Agostino Bonisoli realizza un grande quadro, raffigurante il processo e il martirio di cinque francescani avvenuto in Marocco nel 1220.
L'imponente tela, di venticinque metri quadrati, giunge a Treia nel 1793 grazie ai buoni uffici di Padre Cipollari.
Per l'impianto scenografico, la sequenza dei personaggi e le soluzioni formali adottate il dipinto si rivela particolarmente interessante e offre molteplici spunti per considerazioni di ordine storico, iconografico e oplologico.
Recentemente restaurato e collocato nella Pinacoteca comunale ubicata al piano nobile del Palazzo di città, ha meritato l'attenzione di un team di studiosi chiamati oggi a esporre le risultanze delle proprie ricerche.
Programma:
/// Saluto delle autorità
- Prof. Carlo Pongetti, Presidente dell'Accademia Georgica
- Dott.ssa Tiziana Tombesi, Commissario Prefettizio del Comune di Treia
Presentazione del Convegno
- Prof. Gabriele Barucca, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
/// Interventi:
- Padre Pietro Messa o.f.m., Pontificia Università Antonianum Roma
Il contesto del martirio dei primi frati Minori uccisi in Marocco
- Dott. Giuseppe Cassio, Conservatore dei Beni Culturali
Il dipinto dei Protomartiri francescani a Treia. Analisi iconografica e ipotesi interpretative
- Avv. Paolo Pinti, Esperto di armi antiche
Classificazione delle armi presenti nel quadro e considerazioni sulla loro importanza per la corretta lettura dell'opera
Al Museo Civico Ala Ponzone
SLIDESHOW inaugurazione Mostra UGO GUARINO - foto gianni peteani
L'ALFABETO ESSENZIALE DI UGO GUARINO
MUSEO REVOLTELLA - TRIESTE
La mostra che il Comune di Trieste, città natale di Guarino e la Fondazione Rizzoli Corriere della Sera dedicano all'artista, è un omaggio a un uomo che, con il suo tratto, ha segnato molto di più che la cronaca su un importante quotidiano.
Guarino, versatile autore, grafico, vignettista, pittore e scultore, è un artista entrato dentro la cronaca non limitandosi a registrarla e interpretarla ma contribuendo a fare Storia della cronaca stessa, come negli anni in cui, accanto a Franco Basaglia, contribuì a cancellare i manicomi e a dare vita alla rivoluzione culturale della Legge 180.
Le sue vignette erano attese giorno dopo giorno dai lettori della pagina di Lettere al Corriere del Corriere della Sera. Per decenni e fino al 2014, Ugo Guarino, artista “produttore di immagini”, ha continuato ad essere l’“ingenuo, dolce, tenero, perverso, oscuro redattore di una sorta di pagina sottotitolata per non... leggenti come venne definito in una ormai storica “Stanza” di Indro Montanelli.
Il Museo Revoltella gli rende omaggio individuando alcuni nuclei significativi declinati in più modalità espressive che caratterizzano tutto il suo percorso artistico: dai disegni sospesi “fra il surrealismo, la satira e la favola” che hanno incantato Dino Buzzati nei primi anni cinquanta alle sculture-robot create con gli scarti della civiltà tecnologica, per approdare alle caustiche vignette del Corriere della Sera.
Per l'allestimento della mostra sono state selezionate circa duecento opere di straordinaria qualità grafica, recuperate grazie al riordino e alla catalogazione di oltre tredicimila unità dell’Archivio storico della Fondazione Corriere della Sera e alla mappatura presso collezionisti privati e istituzioni.
“Questa mostra è il riconoscimento ad un artista straordinario – ha detto il Sindaco Cosolini – che ha caratterizzato la sua opera con grande impegno civile e umano e di cui ringrazio innanzitutto l'assessore Tassinari e la direttrice Masau Dan e tutti coloro che hanno contributio e collaborato a questo ennesimo ottimo lavoro, molto atteso e complesso. A dimostrazione che l'alta qualità delle mostre finora organizzate, come “La grande Trieste” appena conclusasi con notevole successo di pubblico, costituiscano un forte richiamo attrattivo turistico a livello internazionale. Un grazie anche a coloro che hanno 'stimolato' questa mostra, da Peppe Dell'Acqua a Franco Rotelli e Fulvio Rogantin col suo grande lavoro persuasivo sui social. Aspetto tutti all'inaugurazione!”
L'importanza del percorso artistico di Guarino sta nell'aver portato avanti la costruzione di un linguaggio sviluppato attraverso la pratica continua quotidiana, contraddistinta dall'aver partecipato alla grande stagione dell'Ospedale psichiatrico di Trieste ma anche a ragioni geografiche: i suoi spostamenti da qui a Milano e poi a New York, accrescevano di volta in volta il bagaglio e il linguaggio artistici. Un ringraziamento particolare va anche all'amica di Ugo, Gigetta Tamaro e a Lorenzo Michelli e Laura Forcessini per il loro contributo”.